Campagna associativa Fimaa 2019

Campagna associativa Fimaa 2019

Fimaa, Federazione a fianco di ogni associato che agisce secondo i valori che la guidano da sempre professionalità, correttezza e legalità. Continua »

FIMAA-CONFCOMMERCIO: SANTINO TAVERNA È IL NUOVO PRESIDENTE NAZIONALE

FIMAA-CONFCOMMERCIO: SANTINO TAVERNA È IL NUOVO PRESIDENTE NAZIONALE

L’Assemblea Fimaa-Confcommercio, Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, ha eletto per acclamazione Santino Taverna alla Presidenza Nazionale della Federazione per il quinquennio 2015-2020. Taverna prende il posto di Valerio Angeletti che ha guidato la Fimaa dal 2009. Continua »

Pietro Corica nuovo Presidente Fimaa Cesena

Pietro Corica nuovo Presidente Fimaa Cesena

Eletto in assemblea Fimaa Confcommercio coprirà la carica di Presidente per il quinquennio 2015 - 2020 Continua »

Roberto Marzola è il nuovo Presidente FIMAA Emilia Romagna

Roberto Marzola è il nuovo Presidente FIMAA Emilia Romagna

Nominato il nuovo Presidente FIMAA Regionale: il ferrarese Roberto MARZOLA, che rimarrà in carica fino al 2020. Continua »

Convegno FIMAA antiriciclaggio

Convegno FIMAA antiriciclaggio

Le nuove regole sulla tematica del antiriciclaggio Continua »

 

INQUILINO CHE ABBANDONA LA CASA, COSA PUÒ FARE IL PROPRIETARIO?

porta di una casa

La situazione in cui un inquilino abbandona improvvisamente l’abitazione, lasciando il locatore nel limbo, è più comune di quanto si pensi.

Questo scenario presenta una serie di sfide legali e pratiche complesse che il proprietario di casa deve affrontare per proteggere i propri interessi e riprendere il possesso dell’immobile. La legge tutela diritti e doveri di entrambe le parti, proprietario e inquilino, ma cosa può fare il proprietario in questi casi?

La legge ammette una soluzione, mentre la giurisprudenza ammette misure cautelari e urgenti. Vediamo quali.

Cosa succede se l’inquilino non paga o abbandona la casa?

Secondo la legge, linquilino che abbandona la casa senza preavviso, o in violazione del contratto di locazione, è obbligato a continuare a pagare l’affitto come concordato nel contratto, a meno che non abbia dato disdetta nei termini stabiliti e restituito le chiavi.

Tuttavia, anche se l’immobile venisse abbandonato, l’affittuario sarebbe obbligato a pagare i canoni d’affitto scaduti e futuri. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

COME LAVARE LA TENDA DELLA DOCCIA.

tenda della doccia

Il bagno di casa è la stanza dove il rischio di condensa e umidità è più elevato. Ci sono altri accessori, apparentemente innocui, ma che se trascurati possono diventare terreno fertile per muffa e batteri.

Uno di questi è la tenda della doccia, un accessorio indispensabile per proteggere il bagno dagli schizzi d’acqua. Se non pulita regolarmente, la tenda può diventare anche ricettacolo di sporcizia e calcare, con un impatto negativo sull’igiene e sull’estetica del bagno. 

Tutto questo si può prevenire lavando la tenda della doccia in modo efficace e costante, sia a mano che in lavatrice, utilizzando prodotti e rimedi casalinghi. Ecco alcuni consigli utili per prevenire la formazione di patogeni e mantenere la tenda pulita e profumata più a lungo.

Perché è importante lavare la tenda della doccia?

Oltre a proteggere il bagno dagli schizzi d’acqua, la tenda della doccia svolge un’importante funzione igienica. Una pulizia regolare previene la formazione dei seguenti patogeni e agenti esterni:

  • Muffe: proliferano in ambienti umidi e caldi, come il bagno, le intercapedini, gli anfratti e i muri dei termosifoni. Possono causare macchie antiestetiche sulla tenda e rilasciare spore nell’aria, che nel lungo periodo sono dannose per la salute, soprattutto per le persone con allergie o problemi respiratori. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

QUANTO COSTA LA SURROGA DEL MUTUO?

un persona firma un documento

In questi anni è cresciuto il numero di contribuenti che prende in esame la possibilità di effettuare la cosiddetta surroga del mutuo. In cosa consiste?

Prima di illustrare tutti i dettagli che riguardano la surroga del mutuo, occorre specificare che si tratta dell’operazione tramite cui è possibile cambiare l’istituto bancario di riferimento, scegliendone uno diverso rispetto a quello presso cui ci si è recati per accedere al finanziamento. Vediamo come funziona questo passaggio (e soprattutto quali sono i costi).

Come funziona la surroga del mutuo.

Chiamata anche con l’espressione “portabilità del prestito”, la surroga del mutuo consente al mutuatario di trasferire il finanziamento ricevuto in una nuova banca che offre prezzi e condizioni più favorevoli rispetto alla precedente.

Se, dal canto suo, l’istituto di credito che ha già concesso il mutuo non può fare nulla per impedire la surroga (se non avanzare una controproposta con tassi d’interesse più agevolati o altri tipi di benefici), invece il nuovo istituto può scegliere se accettare il subentro del nuovo debito oppure respingerlo. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

AFFITTO CON RISCATTO, QUALI SONO I RISCHI DA CONOSCERE?

una persona firma un contratto

La disponibilità economica sempre più limitata e le condizioni di lavoro precarie (che spesso impediscono di accendere un mutuo) influiscono sulla possibilità di acquistare un alloggio.

Capita, dunque, sempre più di frequente, che i potenziali acquirenti chiedano ai soggetti venditori di sottoscrivere un contratto che prevede l’acquisto con riscatto.

Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e quali sono i vantaggi e i rischi di questa soluzione.

Affitto con riscatto, i rischi per la parte acquirente.

Il vantaggio principale per chi sceglie di acquistare un immobile di proprietà tramite la sottoscrizione di un contratto di affitto con riscatto consiste nel prendere pieno possesso immediato dell’appartamentopur senza la necessità di possedere l’intera cifra richiesta per acquistarlo.

Allo stesso tempo, però i rischi, di questa operazione sono molteplici. Innanzitutto, i canoni mensili da pagare sono molto più alti rispetto alle rate di un affitto classico. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

IVA SULLA PRIMA CASA: LA CASSAZIONE CAMBIA LE REGOLE.

Casa

Una recente sentenza emessa dalla Corte di Cassazione potrebbe interessare molti futuri proprietari di casa, in quanto la Corte ha offerto una nuova prospettiva sulle agevolazioni IVA legate all’acquisto della prima casa. 

Fino ad ora, molti ritenevano che, per beneficiare dell’IVA agevolata, fosse necessario dichiarare i requisiti necessari già nel contratto preliminare.

Tuttavia, grazie all’ordinanza n. 9084 del 5 aprile 2024, si è intervenuti su questo aspetto, semplificando la procedura per ottenere il vantaggio fiscale stabilendo che la prima casa sconta l’IVA agevolata anche senza dichiarazione da parte dell’acquirente nel preliminare.

Il caso

La questione nasce da un avviso di accertamento per imposte dirette, IVA e sanzioni, notificato a una società di costruzioni, che ha sollevato dubbi sull’aliquota IVA applicabile agli acconti ricevuti su base di contratti preliminari di compravendita di immobili. In precedenza, la Commissione tributaria regionale aveva escluso l’applicabilità dell’IVA agevolata a tali acconti, sottolineando l’assenza di una dichiarazione esplicita nei contratti preliminari. (continua)

Fonte; Immobiliare.it

IN ARRIVO IL DECRETO PER SUCCESSIONI E DONAZIONI: COSA CAMBIA CON LE NUOVE REGOLE.

due persone firmano un documento

In occasione del Consiglio dei Ministri è stato presentato un decreto contenente nuove regole sull’imposta di successione e donazione. Il provvedimento contiene anche delle novità afferenti le tasse relative a bollo, registro, ipoteca e tributi speciali catastali previsti per i servizi dell’Agenzia delle entrate.

Queste misure mirano a semplificare gli adempimenti burocratici per eredi e professionisti, privilegiando la modalità telematica per la presentazione delle dichiarazioni.

Questo è il dodicesimo schema di decreto legislativo in attuazione della delega fiscale. Cerchiamo di capire di più.

Come cambierebbero le dichiarazioni di successione e le donazioni?

Il Governo, con questo nuovo provvedimento, punta a semplificare tutta la corposa normativa che riguarda le successioni e i moltissimi adempimenti previsti attualmente.

Si prevede che la dichiarazione della successione possa essere presentata con modalità telematica, per i non residenti la dichiarazione può essere spedita tramite raccomandata o equivalente, a patto che risulti con certezza la data di spedizione. Questa modalità è stata privilegiata nel tentativo di semplificare gli adempimenti di eredi e dei professionisti che li assistono. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

QUAL È LA DIFFERENZA TRA RAFFRESCAMENTO E CONDIZIONAMENTO?

condizionatore

Per poter scegliere la soluzione che meglio si adatta alle proprie esigenze di climatizzazione, è importante comprendere la differenza tra raffrescamento e condizionamentodue diversi metodi di trattamento dell’aria che garantiscono non solo comfort ambientale adeguato, ma assicurano anche un impiego energetico efficiente e sostenibile.

Cosa significa raffrescare?

Raffrescare un ambiente significa, in termini semplici, ridurne la temperatura, spesso senza alterare significativamente altri parametri quali l’umidità relativa. I sistemi adiabatici, impiegati soprattutto in contesti industriali o in grandi spazi aperti come i capannoni, si basano sull’immissione continua di aria esterna.

Attraverso l’utilizzo di ventilatori e pompe di distribuzione dell’acqua, questi sistemi sfruttano il principio dell’evaporazione per abbattere il calore, con un impatto minore sui livelli di umidità che, se troppo elevati, possono rendere l’aria irrespirabile o poco confortevole. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

LAVELLO A UNA O DUE VASCHE? VANTAGGI, SVANTAGGI E COSA SCEGLIERE.

lavello

Quando si sceglie il lavello giusto da montare in cucina è necessario considerare alcuni criteri di funzionalità; alcuni esempi possono essere la resistenza ai graffi e la grandezza, tale da permettere di lavare i piatti in tutta comodità.

Oltre a questi principi di praticità, è anche importante trovare soluzioni che si adattino al meglio al design della propria cucina, rendendo il lavello un ulteriore elemento di stile. Cosa scegliere tra il lavello a una o a due vasche?

La scelta tra una o due vasche

Una delle principali differenze tra i diversi tipi di lavello è la presenza di una o due vasche.

Entrambe le soluzioni offrono dei vantaggi e bisogna scegliere quello che più si adatta alle proprie esigenze. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

 

SI PUÒ VENDERE UN APPARTAMENTO SENZA IL BOX DI PERTINENZA?

Garage

La vendita di un appartamento senza il relativo box di pertinenza può far nascere dubbi e interrogativi, legati a normative e leggi specifiche. La questione diventa particolarmente rilevante se messa a confronto con le leggi urbanistiche e le disposizioni notarili che regolamentano tale pratica. Scopriamo insieme cosa dice la legge e cosa fare quando ci si trova davanti al caso di compravendita di un immobile senza il box di pertinenza.

Pertinenze immobiliari: definizioni e normative

Le pertinenze, secondo l’articolo 817 del Codice Civile, comprendono elementi non essenziali dell’immobile, aumentandone tuttavia il valore e la funzionalità. Questa chiara e semplice  definizione pone le basi per la comprensione delle normative che regolano la vendita di appartamenti e dei box di pertinenza.

La legge urbanistica e la vendita di pertinenze

A partire dalla legge urbanistica del 1985, è teoricamente possibile vendere separatamente un immobile dalle sue pertinenze o viceversa. Tuttavia, norme precedenti imponevano un rapporto diretto tra la metratura dell’immobile e quella del box o posto auto, creando vincoli specifici per la compravendita. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

LA DONAZIONE DI UN IMMOBILE AI FIGLI PUÒ ESSERE TASSATA?

Donazioni da immobili ai figli

Aiutare i propri figli con l’affitto oppure comprargli casa con denaro proprio sono tutte manifestazioni di volontà che celano una vera e propria donazione. Su questa tematica occorre segnalare una recentissima pronuncia della Cassazione, la sentenza numero 7442 pubblicata il 24 marzo 2024 dalla Sezione Tributaria, che ha sancito una importantissima novità: se la donazione non è sottoposta all’obbligo di registrazione essa non potrà essere tassata.

Questo indirizzo costituisce un epocale cambio di rotta rispetto all’interpretazione data sino ad oggi a favore del fisco sulla scorta della nota circolare numero 30/E del 2015 dell’Agenzie delle Entrate.

 Le tipologie di donazioni.

Esistono tre tipologie di donazioni:

  • le donazioni dirette, le quali nascono dalla stipulazione in forma pubblica di un contratto tra donante e beneficiario;
  • le donazioni indirette, che consistono in un atto giuridico diverso dalla donazione diretta ma che produce nei fatti lo stesso effetto di incrementare il patrimonio del beneficiario. Esempi sono: pagare un debito altrui; rinunciare ad un credito; accollarsi il debito di un’altra persona; acquistare una casa, o una macchina o altro bene, a favore di un’altra persona;
  • le donazioni informali, che consistono in attività specifiche come il trasferimento di denaro sul conto del beneficiario tramite bonifico o assegno oppure mediante consegna a mani oppure acquistare una casa in regime di comunione legale ma con soldi personali. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

BONUS CONDIZIONATORI 2024, A CHI SPETTA LO SCONTO IN FATTURA E COME RICHIEDERLO?

Bonus condizionatori 2024, a chi spetta lo sconto in fattura e come richiederlo?

Con l’arrivo della primavera, molti proprietari e affittuari si preparano a rinnovare i sistemi di climatizzazione delle loro abitazioni. La detrazione introdotta nella Legge di Bilancio 2021 è stata prorogata per il 2022 e inclusa nel Bonus ristrutturazione 2024, rimanendo attiva fino al 31 dicembre 2024, senza subire modifiche nella Legge di Bilancio 2024.

La manovra garantisce così la continuazione degli incentivi fiscali per chi sceglie di investire in apparecchi di riscaldamento o climatizzazione efficienti dal punto di vista energetico.

A chi spetta il bonus condizionatori?

Il bonus non è indipendente ma è legato ad altri incentivi come il bonus ristrutturazione, il bonus mobili ed elettrodomestici, l’Ecobonus e il Superbonus, con differenti aliquote di sconto a seconda del tipo di intervento.

Requisiti dei condizionatori.

Per qualificarsi, il condizionatore deve appartenere a una classe energetica superiore alla classe A, garantendo così un reale risparmio energetico. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

ESISTONO AGEVOLAZIONI PRIMA CASA PER GLI OVER 50?

Esistono agevolazioni prima casa per gli over 50?

L’accesso al credito è spesso considerato alla stregua di un diritto. Tuttavia, per glover 50 l’ottenimento di un mutuo può presentare una serie di ostacoli. Oggigiorno stili di vita diversi e un’aspettativa di vita più lunga rendono meno insolito di quanto possa sembrare la necessità di accendere un mutuo per acquistare la prima casa superata la soglia dei 50 anni ed è quindi lecito domandarsi se per queste persone esistono agevolazioni prima casa oppure no. Scopriamolo insieme.

Perché l’acquisto della prima casa avviene sempre più tardi.

Spesso l’acquisto della prima casa non riguarda l’età della giovinezza, bensì un momento più avanzato della vita. Le ragioni che hanno fatto sì che questo passo importante venisse posticipato sono principalmente legate a:

  • la crescente instabilità del mercato del lavoro, che rende più difficile accumulare i risparmi necessari per l’acquisto di una casa;
  • il cambio degli stili di vita che portano molte persone a ritardare l’acquisto della prima casa per godere di una maggiore flessibilità e libertà di movimento. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

DANNI ALL’APPARTAMENTO AFFITTATO A SEGUITO DI UN FURTO: A CHI TOCCA PAGARE?

furto in appartamento

La problematica dei furti negli appartamenti è sempre più attuale, ma come si agisce nel caso di un contratto di locazione?

La logica vorrebbe che, se l’appartamento non è di proprietà, in caso di furto che ha comportato, ad esempio, la rottura del nottolino della porta di ingresso oppure delle finestre, perché si dovrebbe personalmente di tali danni? Ecco, la risposta a questa domanda non è così scontata come può sembrare.

Vediamo di fare chiarezza su tale tematica e cosa fare in questi casi.

Diritti e doveri nella locazione.

Partiamo col dire che all’interno del codice civile non è presente una regolamentazione di una circostanza così specifica, dunque è necessario fare riferimento alla disciplina generale che regola il rapporto di locazione.

Innanzitutto, l’articolo 1576 del codice civile dice che il proprietario di casa deve eseguire tutte le riparazioni necessarie per mantenere la casa in buono stato.

 È, quindi, evidente che in caso di rottura dell’impianto elettrico o di un tubo che perde dovrà essere il locatore ad intervenire. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

IL RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO È SEMPRE COMPRESO NELLE SPESE CONDOMINIALI?

Riscaldamento autonomo o centralizzato come scegliere

La questione delle spese condominiali relative al riscaldamento centralizzato solleva spesso dubbi e perplessità tra gli inquilini e i proprietari di casa. Comprendere la ripartizione dei costi e le regole che ne regolano l’inclusione può aiutare a navigare meglio tra le responsabilità condominiali e a gestire le spese in modo più informato.

Cos’è e come funziona il riscaldamento centralizzato.

Il riscaldamento centralizzato è una soluzione diffusa negli edifici plurifamiliari, dove un’unica centrale termica fornisce calore a più unità abitative. Questo sistema presenta vantaggi in termini di efficienza energetica e praticità, ma solleva questioni specifiche riguardo alla suddivisione dei costi tra i condomini.

Riscaldamento centralizzato e spese condominiali.

Generalmente, i costi del riscaldamento centralizzato sono inclusi nelle spese condominiali, ma il metodo di ripartizione può variare a seconda di diversi fattori, inclusi i criteri stabiliti dal regolamento condominiale e dalle normative vigenti.

Le spese possono essere suddivise in base alla metratura delle unità immobiliari, al numero di radiatori o attraverso sistemi di contabilizzazione individuale che misurano il consumo effettivo.

(continua)

Fonte: Immobiliare.it

QUANTI TIPI DI MUTUO ESISTONO (E QUAL È IL PIÙ CONVENIENTE)?

prima casa

L’acquisto di una casa, e in generale di un immobile, rappresenta un passo importante nella vita di molte persone. Spesso, per realizzarlo, è necessario richiedere un mutuo, ovvero un finanziamento (anche se, specifichiamo, mutuo e finanziamento non sono la stessa cosa) che la banca eroga al cliente per l’acquisto dell’immobile.

Il mutuo è quindi un impegno finanziario a medio-lungo termine, utilizzato anche per liquidare spese personali, che richiede una valutazione ponderata.

Conoscere le diverse tipologie di mutuo disponibili e i fattori da considerare nella scelta è fondamentale per individuare il finanziamento più adatto alle proprie esigenze e ottenere le migliori condizioni possibili.

In questa guida, vengono analizzate le principali tipologie di mutuo esistenti sul mercato italiano.

Tipologia di mutuo in base alla finalità

  • Mutuo prima casa: è un finanziamento per l’acquisto della prima casa, con agevolazioni fiscali e tassi d’interesse spesso più vantaggioso.
  • Mutuo seconda casa: è un finanziamento per l’acquisto di un immobile diverso dalla prima casa, con condizioni generalmente meno favorevoli rispetto al mutuo prima casa.
  • Mutuo ristrutturazione: è un finanziamento per la ristrutturazione di un immobile, con importo massimo erogabile variabile in base al tipo di intervento.
  • Mutuo liquidità: è un finanziamento per esigenze personali, concesso senza vincoli di destinazione.
  • Surroga: è un’operazione che consente di sostituire un mutuo in corso con un altro a condizioni più vantaggiose. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

DIRETTIVA CASE GREEN, DAL 2040 NUOVI LIMITI PER LE CALDAIE A GAS: ECCO COSA SAPERE.

casa green

La recente approvazione della Direttiva Case Green ha messo sotto i riflettori il futuro delle caldaie a gas. La decisione di posticipare al 2040 il termine ultimo per l’installazione di nuovi modelli di caldaie a gas metano e GPL segna una svolta significativa nella politica energetica europea.

Esaminiamo i dettagli di questa evoluzione e le sue implicazioni per i consumatori.

Quale destino per le caldaie a gas?

Contrariamente a quanto si può credere, la Direttiva Case Green non segna la fine definitiva ed immediata delle caldaie a gas.

Infatti, leggendo attentamente il testo, viene precisato che l’uso di caldaie già installate potrà continuare senza interruzioni, soprattutto per quelle di ultima generazione, come le caldaie a condensazione di alta classe energetica. Questo significa che i sistemi esistenti non solo rimarranno operativi, ma avranno anche la possibilità di essere aggiornati con tecnologie più avanzate e rispettose dell’ambiente.

In realtà, la precedente versione della Epbd – Energy performance of building directive – (non quella approvata il 12 marzo 2024), aveva come obiettivo il divieto di agevolazioni per gli apparecchi alimentati a combustibili fossili già da quest’anno sia per i nuovi edifici che per le ristrutturazioni e dal recepimento della direttiva sarebbe scattato il divieto di usare combustibili fossili.

La versione aggiornata ed approvata, invece, ha stabilito un periodo molto più lungo per la riconversione del parco caldaie obsolete. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

È POSSIBILE PAGARE L’AFFITTO SU UN CONTO DIVERSO DA QUELLO DEL PROPRIETARIO?

casa

Nel contesto degli affitti residenziali, una questione spesso dibattuta riguarda la legalità del versamento del canone di locazione a un soggetto diverso dal locatore. Questa pratica, sebbene non usuale, solleva dubbi legittimi sulla sua validità e sulle modalità corrette per attuarla senza incorrere in rischi legali o finanziari.

A chi va pagato il canone di locazione?

Il principio base è che l’affitto deve essere versato al locatore, ovvero alla persona o all’entità che ha formalmente accordato l’uso dell’immobile tramite contratto di affitto.

È importante sottolineare che il locatore potrebbe non essere necessariamente il proprietario dell’immobile: in alcuni casi, si tratta di un usufruttuario o di un altro soggetto che ha il diritto di concedere l’immobile in locazione.

Pagamenti a soggetti diversi dal locatore.

Ci sono situazioni in cui il locatore può richiedere che il pagamento dell’affitto sia effettuato a favore di un soggetto terzo, come un familiare o un creditore. In questi casi, la legalità del processo dipende dalla presenza di una richiesta formale e scritta da parte del locatore, che conferisce validità legale al cambio di beneficiario dei pagamenti. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

COSA SI PUÒ METTERE SULLE SCALE CONDOMINIALI?

scale in condominio

Quando si abita in un condominio, naturalmente ciascun residente può fare uso delle parti comuni, quali scale, atrio, pianerottoli e corridoi. 

La legge regolamenta tale possibile uso, indicando cosa si può fare e cosa, invece, non è permesso, e quindi anche quali oggetti si possono posizionare nelle parti comuni condominiali.

Cosa si può fare in condominio?

Il Codice Civile, agli articoli 1102 e 1120disciplina il modo in cui ciascun condomino può utilizzare le parti comuni dell’edificio. Fermo restando che le parti comuni di uno stabile condominiale sono di tutti, chi vi abita può usarle, ma a condizione di:

  • non alterare il decoro dell’edificio;
  • non recare pregiudizio alla sicurezza e alla stabilità dell’edificio, o di una sua parte;
  • non modificare la destinazione d’uso della cosa comune;
  • non impedire agli altri partecipanti di farne pari uso secondo il loro diritto;
  • non estendere il proprio diritto sulla cosa comune in danno di altri.

Pertanto, ogni condomino pur avendo diritto all’uso delle parti comuni, non deve arrecare dei danni o delle modifiche, e non deve precludere agli altri condomini identico uso. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

USUCAPIONE DI BENI IMMOBILI: CHE COSA SIGNIFICA E QUALI SONO LE CONDIZIONI.

una persona scrive su un documento

L’usucapione si configura come una delle ipotesi per acquisire un diritto sui beni immobili a titolo originario (quando non vi è proprietario di un bene e non si sa chi sia).

È disciplinata dall’articolo 1158 del codice civile e seguenti, dove si legge che “la proprietà dei beni immobili e gli altri diritti reali di godimento sui beni medesimi si acquistano in virtù del possesso continuato per vent’anni”.

La sua attuazione, a differenza degli acquisti a titolo derivativo (il caso classico è quello della compravendita), non ha bisogno del consenso di chi era titolare del diritto su quel bene in precedenza.

Come si dimostra l’usucapione.

Per provare l’acquisto della proprietà per usucapione, bisogna dimostrare di possedere l’immobile da vent’anni e di essersi comportati sempre come il proprietario vero e proprio.

Nel momento in cui decorre il termine si diventa proprietari in automatico, ma poi la proprietà va fatta risultare nei pubblici registri. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

COME VENDERE UN IMMOBILE CON DIFFORMITÀ URBANISTICA?

Siamo di fronte a uno dei casi di studio che si presentano con maggior frequenza all’interno delle dinamiche per le compravendite immobiliari. Capita spesso infatti che il potenziale acquirente di un immobile scopra a pochi giorni dal rogito che la casa oggetto di trattativa presenti alcune difformità urbanistiche che il venditore non ha illustrato.

E così, prima di presentarsi davanti al notaio per la conclusione dell’affare, la persona interessata si chiede se sia il caso di non procedere con l’acquisto, verificando la possibilità che gli abusi edilizi sussistenti possano essere sanati. Viceversa, il soggetto venditore deve accertarsi se esiste la possibilità di cedere un alloggio che presenta delle difformità urbanistiche.

Immobile con difformità urbanistiche, ecco come venderlo.

La situazione appena descritta è assai ricorrente ed è stata affrontata in diverse sedi giudiziarie. Osservando le normative vigenti in materia, non vi è alcun dubbio sulla impossibilità di vendere un immobile che presenta abusi edilizi di rilevanti dimensioni.

Questo principio è valido anche per gli atti notarili già firmati e registrati dalle parti in causa: il rischio è quello che possano risultare nulli, azzerando gli effetti dell’accordo. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

QUANDO SONO OBBLIGATORIE LE VALVOLE TERMOSTATICHE?

Quando le valvole termostatiche sono obbligatorie

Solitamente sono previste nelle nuove costruzioni o nelle ristrutturazioni, per garantire un maggiore controllo della temperatura e un uso più efficiente dell’energia. Oggi la normativa vigente stabilisce l’obbligo delle valvole termostatiche in precise circostanze. Scopriamo insieme quali.

Cosa sono le valvole termostatiche.

Prima di capire perché e quando sono obbligatorie, conviene conoscere a grandi linee il funzionamento delle valvole termostatiche. Esse agiscono sui singoli radiatori e consentono una regolazione della temperatura per ciascun locale della casa: basta impostare sulla testa della valvola il valore dei gradi di riscaldamento desiderato e il gioco è fatto.

Perché installare le valvole termostatiche.

Le valvole termostatiche rappresentano un elemento cruciale nei sistemi di riscaldamento degli edifici. La loro funzione non si limita solo a generare il comfort termico degli ambienti, ma soprattutto a ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas serra.

Ecco perché, in specifici contesti, la loro installazione è obbligatoria per legge, per la miglioria in termini di efficienza energetica e di riduzione dell’impatto ambientale. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

QUALI SONO LE DIFFORMITÀ EDILIZIE NON RILEVANTI?

documenti sulla scrivania

Un immobile può presentare delle difformità edilizie a causa di interventi effettuati senza autorizzazione.

In tali casi, la conseguenza della mancanza del titolo abilitativo può causare la nullità dell’atto di compravendita già stipulato, la necessità di una richiesta di sanatoria o il pagamento di una sanzione amministrativa.

Non tutte le difformità, però, sono da considerarsi degli abusi. Vediamo che cosa si intende per difformità edilizia e quali sono quelle considerate non rilevanti.

Cosa si intende per difformità edilizia.

La difformità edilizia si ha quando viene effettuato un intervento di costruzione, modifica o ristrutturazione su un immobile senza il previo ottenimento del permesso di costruire, senza l’autorizzazione del Comune o la comunicazione a esso, o in difformità rispetto al progetto depositato.

Pertanto essa è sinonimo di abuso edilizio e si configura come una differenza tra ciò che viene autorizzato e ciò che viene costruito. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

LAVATRICE ROTTA IN CASA IN AFFITTO: CHI PAGA LA RIPARAZIONE?

Le cimici da letto muoiono in lavatrice

In una casa uno degli elettrodomestici indispensabili e più usati è senz’altro la lavatrice, che proprio per l’utilizzo frequente è soggetta a guasti di varia natura, per usura dei pezzi o per il calcare.

Nel caso di un appartamento in affittose si presenta la necessità di effettuare la riparazione della lavatrice, ci si chiede chi deve pagare l’intervento del tecnico: il proprietario o l’inquilino?

Vediamo cosa dice la legge in proposito e come vanno ripartite le spese di riparazione in una casa in affitto.

Guasto della lavatrice: paga il locatore o il locatario?

Se la lavatrice richiede un intervento di riparazione, per capire chi deve farsi carico delle spese, bisogna fare alcuni distinguo.

Di chi è la lavatrice?

Innanzitutto la prima cosa da prendere in considerazione è la proprietà dell’apparecchio.

Se la lavatrice non è presente nella casa affittata e viene acquistata dall’inquilino per ragioni di necessità, sarà quest’ultimo a dover farsi carico della spesa del tecnico e in generale della manutenzione dell’elettrodomestico.

Se invece la lavatrice è già presente nell’appartamento affittato ed è quindi di proprietà del locatore, stabilire a carico di chi è la spesa dipende dall’entità del danno, come prescritto dal Codice Civile. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

CONDOMINIO SENZA TABELLE MILLESIMALI, CHE FARE?

Condominio senza tabelle millesimali, che fare?

La gestione di un condominio comporta numerose sfide, tra queste la ripartizione delle spese comuni gioca un ruolo cruciale.

Le tabelle millesimali sono lo strumento per eccellenza per determinare la quota che ogni condomino deve versare, basandosi sulla superficie e sul valore proporzionale delle singole unità immobiliari. Cosa accade però quando in un condominio mancano queste tabelle essenziali?

A cosa servono le tabelle millesimali e perché sono importanti.

Prima di tutto, è fondamentale comprendere l’importanza delle tabelle millesimali.

Le tabelle non definiscono solo le quote di partecipazione alle spese comuni, ma anche i diritti di voto nelle assemblee condominiali. La legge prevede infatti che la ripartizione delle spese rispetti quanto ognuno possiede nel condominio.

A regolare queste questioni è il Codice civile che obbliga ogni condominio a nominare un amministratore se nell’edificio ci sono almeno 9 condomini, e ad adottare un regolamento se ci sono almeno 11 condomini. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

FIN QUANDO SPETTA IL DIRITTO DI ABITAZIONE? I CASI.

diritto di abitazione

Quando due coniugi procedono con la separazione o con il divorzio, in presenza di figli, la casa coniugale va automaticamente al genitore cosiddetto collocatario (ossia quello presso cui viene collocata la prole come da sentenza del giudice o decisione congiunta della coppia), indistintamente da chi sia il reale proprietario dell’immobile.

Nel caso in cui l’uso dell’abitazione venga concesso al coniuge che non ne detiene la proprietà, questo è da intendersi come temporaneo, fin tanto che i figli presentino determinati requisiti, tra cui la non-autosufficienza economica.

Altra storia, invece, per quanto riguarda i figli di maggiore età, con percorso di studi concluso ma ancora disoccupati. Vediamo tutti i casi.

A chi spetta la casa familiare dopo la separazione in presenza di figli?

La giurisprudenza ha stabilito che la casa familiare spetta al coniuge collocatario che, se non corrisponde con il proprietario dell’immobile, segue il principio del diritto di abitazione, ossia una cessione temporanea dell’abitazione.

Tuttavia, come accennato, al genitore cui viene affidata la prole non spetta la proprietà esclusiva della casa, tanto che, una volta raggiunti, da parte dei figli, i requisiti per la conclusione del diritto di mantenimento, questa torna al legittimo titolare. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

AL CATASTO NON RISULTO PROPRIETARIO: COME FARE UNA CORREZIONE O UNA VOLTURA CATASTALE.

una persona al pcIntestare correttamente un immobile presso il catasto è essenziale per garantire la certezza giuridica della proprietà. Tuttavia, possono verificarsi situazioni in cui i dati catastali non corrispondono alla realtà, causando disagi e complicanze burocratiche.

Esploriamo quindi le procedure necessarie per correggere i dati del catasto, rispondendo a domande comuni, ad esempio come si cambia il nominativo al catasto, come sistemare un errore catastale e cosa fare se al catasto non risulti proprietario.

Come correggere dati catastali errati?

Nel caso in cui siano stati verificati degli errori durante il processo di elaborazione della domanda di voltura catastale e si è in possesso della relativa nota di deposito, è necessario presentare un’istanza di rettifica dei dati catastali, al fine di correggerli. È fondamentale allegare alla richiesta anche la ricevuta del pagamento dei tributi per evitare di doverli versare nuovamente.

La richiesta di correzione dei dati catastali può essere inoltrata agli uffici provinciali dell’Agenzia delle Entrate – Territorio. In alternativa, è possibile utilizzare il servizio online “contact center, ma esclusivamente nei casi in cui sia necessario correggere i dati personali, i dati dell’Immobile, eventuali errori negli indirizzi o per segnalare incoerenze. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

BONUS INFISSI 2024, COME FUNZIONA E COME ACCEDERE? TUTTE LE NOVITÀ.

Bonus infissi 2024, come funziona e come accedere? Tutte le novità

Il Bonus infissi 2024 ha apportato alcune modifiche sugli incentivi fiscali e le agevolazioni cui si potrà accedere nell’anno in corso.

Cerchiamo di capire insieme come funziona e quali sono le novità previste.

Infissi e serramenti: un’economia italiana da salvare.

Il mercato degli infissi e dei serramenti in Italia vale oltre 7 miliardi di euro di fatturato all’anno. Rappresenta una grande fetta dell’economia e del Made in Italy con più di 22mila aziende del settore rappresentate dall’Unione Nazionale Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro e dei serramenti (UNICMI).

Nell’edilizia residenziale la domanda è cresciuta del +9,3% nel 2023, grazie anche ai Bonus e agli sgravi fiscali.

Nella galassia di questa economia rientrano anche i circa 40mila rivenditori di prodotti e serramenti50mila posatori di pavimenti, migliaia di produttori di alluminio e legno.

Il buon andamento di questo settore virtuoso è nelle mani del governo, che a breve deciderà se aumentare gli incentivi, o proseguire sulla via del razionamento delle risorse. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

COME REGISTRARE UN CONTRATTO DI AFFITTO SUL SITO AGENZIA DELLE ENTRATE?

Come registrare un contratto di affitto sul sito Agenzia delle Entrate?

Il processo di registrazione di un contratto di affitto è un passo cruciale per garantire la conformità legale e la tutela dei diritti sia per il locatore che per il conduttore. In Italia, lAgenzia delle Entrate svolge un ruolo fondamentale in questo ambito, offrendo un servizio online che semplifica e velocizza il processo di registrazione.

In questo articolo, esploreremo i passaggi necessari per registrare un contratto di affitto attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate, fornendo indicazioni dettagliate e consigli utili per assicurare una procedura senza intoppi.

La registrazione dei contratti di affitto.

I contratti di locazione di immobili devono essere necessariamente formalizzati dall’affittuario o dal proprietario/locatore, indipendentemente dall’importo del canone concordato. Per contratti che non superano complessivamente i 30 giorni all’anno, non è richiesta la registrazione.

Tutti i contratti di locazione vanno registrati obbligatoriamente entro un termine di 30 giorni dalla data di stipula dell’accordo.

La richiesta di registrazione può avvenire presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, i proprietari di almeno 10 immobili e gli intermediari immobiliari sono tenuti alla registrazione per via telematica. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

MEGLIO GLI INFISSI CLASSICI O SCORREVOLI?

infissi scorrevoli

Quando si vuole acquistare una casa o ristrutturarne una vecchia si arriva sempre alla questione degli infissi, poiché possono fare la differenza.

Vediamo insieme tutti i vantaggi e gli svantaggi degli infissi scorrevoli.

I fattori da considerare.

Quando si acquista un infisso è bene tenere a mente che la qualità dello stesso non dipende dalla sua forma, ma dai materiali.

Pertanto un infisso scorrevole sarà tanto valido quanto un suo corrispondente non scorrevole, infatti materiali nuovi e attuali come l’alluminio a taglio termico garantiscono un’efficienza energetica pari a quella di un infisso ad apertura classica. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

SI PUÒ PORTARE LA BICICLETTA IN ASCENSORE IN CONDOMINIO?

Si può portare la bicicletta in ascensore in condominio

Chi ama usare la bicicletta per spostarsi in città e abita in un condominio, può incorrere in lamentele e contestazioni da parte degli altri condomini: il passaggio della bici negli androni, nelle scale o nell’ascensore può sporcare la pavimentazione, così come appoggiarla sul pianerottolo può occupare lo spazio e dare fastidio ai vicini di casa.

Ma come deve comportarsi chi è solito usare la bici quando rientra a casa? Vediamo se si può portare la bicicletta in ascensore e quali altri comportamenti sono ammessi o meno in condominio.

Dove si può riporre la bici in condominio

La bicicletta, così come altri mezzi, quali per esempio il monopattino elettrico o il motorino, non possono essere lasciati nell’atrio di un palazzo o sul pianerottolo

Anche se il regolamento condominiale non lo vieta espressamente in un apposito paragrafo, lasciare la bicicletta negli spazi comuni è da considerarsi illegittimo, in quanto espresso implicitamente nel Codice Civile.

L’articolo 1102 del Codice Civile, che riguarda l’uso della cosa comune, specifica che:

“Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso”.

Pertanto, dal momento che androne, corridoi e pianerottoli non sono destinati al deposito o al parcheggio di mezzi di trasporto, usarli in tal senso costituisce una violazione della norma.

(continua)

L’ASSICURAZIONE SUL MUTUO È OBBLIGATORIA?

una donna parla con consulente

Sono tanti e di diversa natura i fattori che occorre tenere in considerazione nel momento in cui si decide di recarsi presso un istituto di credito per accendere un mutuo. Difatti, com’è noto, l’ottenimento della somma concordata con la banca arriva solo al termine di una serie di valutazioni che entrambe le parti in causa devono compiere prima di firmare tutti i documenti necessari.

Tra le variabili che più interessano i tanti cittadini italiani propensi a chiedere un prestito c’è sicuramente quella che riguarda le polizze assicurative. Andiamo a scoprire insieme quale ruolo ricoprono le assicurazioni sul mutuo e in quali casi occorre farvi ricorso.

Come funziona l’assicurazione sul mutuo.

Trattandosi di una delle possibili garanzie da presentare alla banca neL momento in cui si discute un contratto di finanziamento, l’assicurazione sul mutuo non è obbligatoria per il soggetto contraente. Non esiste legge né regolamento finanziario che imponga al richiedente di sottoscrivere un contratto assicurativo per ottenere la somma concordata con l’istituto bancario. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

A CHI APPARTIENE IL SOLAIO DI UN CONDOMINIO?

solaio

Il dibattito sull’appartenenza del solaio in un condominio, trattandosi di una questione apparentemente semplice, ma che nasconde spesso una serie di complicazioni e interpretazioni giuridiche che possono generare conflitti all’interno del contesto condominiale.

Il solaio, come parte integrante della struttura, è soggetto a una serie di regolamenti e disposizioni legali che determinano i diritti e le responsabilità dei condomini.

Tuttavia, la sua natura ambigua e la sua posizione fisica tra due piani sollevano interrogativi su chi effettivamente ne sia proprietario e quali siano i limiti dei suoi utilizzi. In questo articolo, esamineremo le varie prospettive e interpretazioni legate alla proprietà del solaio in condominio, analizzando le normative di riferimento al fine di fornire chiarezza su questo importante aspetto della gestione condominiale. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

QUALI SONO I MOTIVI GRAVI PER RECEDERE IN ANTICIPO DALL’AFFITTO.

Affitto

Quando compriamo una nuova casa possiamo recedere in anticipo dall’affitto?

È quello che ci domandiamo quando mutano le condizioni e per questo, o per altri motivi, decidiamo di acquistare un appartamento ma siamo ancora vincolati da un contratto di locazione.

Larticolo 4 della legge numero 392 del 1978 risponde a questa domanda.

Cosa dice la legge.

  • Le parti possono stabilire nel contratto che l’affittuario può recedere in qualsiasi momento dal contratto dandone avviso al locatore, con raccomandata, almeno 6 mesi prima dalla data in cui il recesso avrà esecuzione. In sostanza, dobbiamo avvisare il proprietario della casa in affitto almeno 6 mesi prima da quando decidiamo di lasciarla;
  • L’affittuario può recedere in qualsiasi momento dal contratto per gravi motivi con preavviso di almeno 6 mesi dandone comunicazione al locatore con lettera raccomandata. E questo prescinde dai termini e dalle clausole del contratto.
  • Se nel contratto di affitto non è stata inserita la clausola che consente all’affittuario di recedere in anticipo senza doverne giustificare il motivo, significa che il recesso anticipato sarà possibile solo in presenza di gravi motivi(continua)

Fonte: Immobiliare.it

IL DEPOSITO CAUZIONALE IN UN CONTRATTO DI AFFITTO: COSA È IMPORTANTE SAPERE.

Il valore di un'abitazione

In vista della sottoscrizione di un contratto d’affitto, ci sono diversi aspetti da conoscere prima della firma dell’accordo, tra i quali il versamento del deposito cauzionale che è regolato da specifiche normative.

In questo articolo riportiamo tutte le informazioni che riguardano il versamento di una determinata somma di denaro, che deve essere specificata nel contratto che vincola le parti coinvolte.

Cosa si intende per deposito cauzionale?

Il deposito cauzionale, conosciuto più comunemente come “cauzione d’affitto è una somma di denaro che viene versata a titolo di garanzia dal conduttore al locatore nel momento in cui il contratto di locazione viene stipulato.

Il deposito cauzionale ha come scopo quello di garantire l’adempimento degli obblighi da parte dell’inquilino, come il mancato pagamento del canone, le spese accessorie e soprattutto degli eventuali danni arrecati all’immobile durante il periodo di occupazione.

Disciplinato dall’art. 11 della Legge 27 luglio 1978, n. 392, il deposito cauzionale, richiesto dal proprietario dell’immobile, non può essere superiore a tre mensilità d’affitto (spese escluse) e può essere versato secondo le seguenti modalità:

  • in contanti
  • attraverso una garanzia fidejussoria, assicurativa o bancaria
  • libretto di risparmio postale o bancario al portatore, solo se l’importo è inferiore a 1.000 euro (continua)

 

  • Fonte: Immobiliare.it

I PRODOTTI TOSSICI A CUI FARE ATTENZIONE E CHE POTRESTI AVERE IN CASA.

I prodotti tossici a cui fare attenzione e che potresti avere in casa

Anche in casa potrebbero esserci elementi dannosi per l’ambiente e per la salute dell’uomo. Infatti alcuni prodotti e oggetti possono contenere sostanze tossiche. Spesso non si è consapevoli di ciò e si può entrare in contatto con tali sostanze nella vita quotidiana.

Ecco una breve guida per conoscere quali sono i potenziali pericoli a cui prestare attenzione e che possono essere presenti in casa.

Mobili in legno pressato.

Si tratta di mobili realizzati mischiando colle e truciolato, ossia gli scarti di legno. Questi mobili erano diffusi negli anni Settanta e Ottanta e anche oggi vengono prodotti con questa modalità per il loro basso costo.

Le colle utilizzate contengono resine e formaldeide: quest’ultima può provocare bruciore a occhi e gola e perfino problemi respiratori.

Profumi e deodoranti per ambienti.

Questi prodotti, che servono per profumare gli ambienti della casa, spesso sono realizzati con sostanze chimiche che possono provocare irritazioni della pelle, reazioni allergiche e difficoltà respiratorie.

In alternativa, meglio usare prodotti naturali,  come gli oli essenziali.

Spray e gel per capelli.

Nei prodotti per capelli di questo tipo possono essere usati gli ftalati, che sono sostanze plastificanti.

Gli ftalati sono utilizzati anche nella produzione di oggetti in plastica, tanto che sono stati vietati nei giochi per bambini. Questo prodotto chimico può provocare asma e problemi al sistema endocrino. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

QUAL È LA DIFFERENZA TRA MUTUO E FINANZIAMENTO?

due persone parlano con consulente finanziario

In un periodo storico di grande incertezza economica per i contribuenti e i risparmiatori di tutta Europa, sono molti i cittadini italiani che chiedono aiuto a consulenti ed esperti per capire quale sia il modo migliore per ottenere denaro in tempo breve.

Tra gli effetti dell’inflazione galoppante e i continui rincari del costo delle bollette per le utenze domestiche, talvolta si è alla ricerca di soluzioni per disporre di maggior liquidità e affrontare le spese sempre più alte che si presentano ogni mese.

In quest’ottica, ci si chiede quale sia la differenza tra mutuo e finanziamento.

Due strumenti che molto spesso vengono confusi e sovrapposti, ma che invece presentano difformità non trascurabili per chi li richiede. Ecco cosa sapere.

Mutuo e finanziamento: quale cifra si può richiedere con questi due strumenti.

La base di partenza è la stessa: un cittadino si rivolge ad un istituto di credito per richiedere una somma di denaro in prestito. Se si parla di somme, però, ecco che la situazione cambia.

Infatti, generalmente, per un finanziamento vengono concesse cifre non superiori a 75/100mila euro, che possono raggiungere anche i 150/200mila euro se l’accordo è propedeutico all’acquisto di un’abitazione. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

CERTIFICATO CONTESTUALE O CUMULATIVO: COS’È E A COSA SERVE?

Certificato

Per certificato contestuale si intende un documento unico che riunisce informazioni di diversa natura che danno informazioni sullo stesso soggetto.

È noto anche come certificato cumulativo proprio perché con esso è possibile attestare più situazioni nello stesso tempo. Vediamo, più nel dettaglio, che cos’è il certificato contestuale, a cosa serve e quando si utilizza.

Certificato cumulativo: a cosa serve?

Questo documento contiene al proprio interno tutte le informazioni che riguardano:

  • la nascita;
  • la residenza;
  • la cittadinanza;
  • lo stato civile;
  • lo stato di famiglia;
  • l’iscrizione alle liste elettorali.

Dunque, il suo uso è semplicemente funzionale. Il certificato cumulativo serve a snellire le procedure di richiesta della documentazione in situazioni dove bisogna presentare più certificati nello stesso tempo.

Lo richiedono le banche quando si è in fase di istruttoria del mutuo per accelerare i tempi e può far parte anche dei documenti necessari per sposarsi e per certificare lo status di cittadino italiano. (continua)

DOVE SI BUTTA LA PLASTICA COMPOSTABILE O BIODEGRADABILE?

Dove si butta la plastica compostabile o biodegradabile

Nel mondo si continuano a produrre milioni di tonnellate di plastica e materiali plastici, ma meno del 10% di questi rifiuti può essere riciclato.

Tuttavia, nel mercato globale si sta imponendo la produzione di bioplastiche, un settore destinato a crescere anche in Italia. Oltre alla bioplastica, si stanno diffondendo materiali che, a differenza della plastica comune inquinante, possono essere compostabili biodegradabili

La presenza in casa di plastica compostabile e biodegradabile è sempre più diffusa, ma dove si buttano quando diventano rifiuti? In quale cassonetto andrebbero conferiti? Vediamo dove e come andrebbero smaltiti correttamente.

Quali sono le plastiche meno inquinanti?

Tutte le bioplastiche (dette anche bio-based) sono riciclabili, ma non tutte sono biodegradabili o compostabili.

Ci sono differenze che bisognerebbe conoscere anche nell’acquisto consapevole di prodotti con imballaggi che risultino meno impattanti. Sicuramente la bioplastica rientra tra le tre tipologie di plastiche a minore impatto sull’ambiente.

La scelta più amica dell’ambiente, del risparmio e dell’economia circolare deve però ricadere sulle plastiche compostabili.

Prima di capire come smaltirle, è importante conoscere le differenze. Vediamo quali. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

QUALI MUTUI NON SI POSSONO SURROGARE?

Quali mutui non si possono surrogare?

Nell’incertezza dei tagli o degli aumenti ai tassi di interesse, spesso la surroga dei mutui è una possibilità da valutare. Ma in cosa consiste? Tutti i mutui si possono surrogare?

La surrogazione è un istituto dell’ordinamento italiano disciplinato dalle normative, quindi con delle regole fisse, ma anche delle manovre di libertà concesse alle banche che operano in un regime concorrenziale.

Vediamo quali mutui non si possono surrogare e come funziona la legge.

Che cos’è la surroga del mutuo

La surroga, tecnicamente detta “surrogazione”, è prevista dal diritto italiano, e consiste nella sostituzione di un mutuo non ancora restituito alla banca o all’istituto di credito a cui si accede al prestito.

Con la surroga, il debitore può trasferire il mutuo a suo carico, a un’altra banca,condizioni e tassi di interesse differenti. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

COME REGISTRARE UN CONTRATTO DI SUBAFFITTO E QUANTO COSTA?

una ragazza al pc

Il subaffitto è possibile solo se non espressamente vietato dal principale contratto di affitto stipulato con il proprietario dell’immobile.

Tuttavia, registrare un contratto di subaffitto richiede una serie di passaggi e procedure semplici ma ben precise.

Ecco una guida per procedere con la sublocazione, agendo secondo i vincoli imposti dalla legge.

I documenti necessari.

Prima di procedere con la registrazione di un contratto di subaffitto, sono necessari alcuni documenti specifici.

Innanzitutto, deve avvenire la comunicazione dell’intenzione di subaffittare da parte del conduttore al locatore a mezzo raccomandata. Il sublocatore deve, poi, redigere un contratto di subaffitto in cui deve esplicitare:

  • i dati di sublocatore e subconduttore;
  • la durata della sublocazione;
  • l’ammontare del canone mensile e la data in cui esso va versato;
  • responsabilità e oneri a carico di locatore, sublocatore e subconduttore;
  • termini e tempistiche di recesso dal contratto;
  • accordo firmato del proprietario dell’immobile o del principale locatore.  (continua)

Fonte: Immobiliare.it

COME FARE IL CONTROLLO DEL CONSUMO DI GAS METANO IN CASA.

un ragazzo legge un documento

Tra le voci più significative nella lista degli sprechi in casa c’è il consumo di gas metano. In inverno può salire a causa del maggiore utilizzo dei riscaldamenti, ma anche per come vengono utilizzati (per esempio a causa di impianti vecchi e di classe energetica inferiore, oppure non ricordandosi di sfiatare i termosifoni o evitando la manutenzione ordinaria della caldaia).

Avere consapevolezza di quanto si sta consumando può stimolarci a un utilizzo più consapevole e strategico di questo combustibile e degli impianti di riscaldamento. Vediamo come fare il controllo del consumo di gas in casa.

Perché è importante controllare il consumo di gas.

Il metano è ancora oggi una delle fonti di energia più utilizzate in casa per i riscaldamenti, per scaldare i cibi e l’acqua sanitaria.

Il monitoraggio e la verifica del consumo può aiutarci a un utilizzo consapevole del gas e degli impianti a gas. 

Le cifre raccolte e monitorate andrebbero poi incrociate e verificate in bolletta e sul contratto offerto dal fornitore. I consumi andrebbero verificati ogni giorno per

  • ridurre gli sprechi quotidiani;
  • risparmiare nel lungo periodo;
  • concentrare i consumi eventualmente nella fascia giornaliera più economica, se previsto dal contratto;
  • valutare altre offerte del mercato libero di luce e gas pubblicate sul Portale Offerte di ARERA;
  • mangiare in modo sano (la cottura a vapore di molti cibi, in particolare le verdure, fa bene alla salute e fa risparmiare in bolletta); (continua)

BONUS INFISSI 2024, COME FUNZIONA E COME ACCEDERE? TUTTE LE NOVITÀ.

Bonus infissi 2024, come funziona e come accedere? Tutte le novità

Con il prossimo decreto Superbonus si valuta l’opportunità di stanziare ulteriori fondi per il Bonus infissi 2024, con nuovi possibili sgravi, cessione del credito e sconto in fattura. La proposta è arrivata da più parti politiche, e ora è al vaglio del Consiglio dei ministri.

Infissi e serramenti: un’economia italiana da salvare.

Il mercato degli infissi e dei serramenti in Italia vale oltre 7 miliardi di euro di fatturato all’anno. Rappresenta una grande fetta dell’economia e del Made in Italy con più di 22mila aziende del settore rappresentate dall’Unione Nazionale Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro e dei serramenti (UNICMI).

Nell’edilizia residenziale la domanda è cresciuta del +9,3% nel 2023, grazie anche ai Bonus e agli sgravi fiscali.

Nella galassia di questa economia rientrano anche i circa 40mila rivenditori di prodotti e serramenti50mila posatori di pavimenti, migliaia di produttori di alluminio e legno.

Il buon andamento di questo settore virtuoso è nelle mani del governo, che a breve deciderà se aumentare gli incentivi, o proseguire sulla via del razionamento delle risorse. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

VERBALE DELL’ASSEMBLEA CONDOMINIALE FALSO: CHE FARE?

una persona legge il documento

L’ordinamento giuridico italiano considera l’assemblea di condominio un organo supremo e naturale. Questo organo deliberante è disciplinato da alcuni articoli del codice civile italiano.

Tutto quello che accade in assemblea può essere riportato sul verbale di assemblea condominiale.

Ma se il verbale risultasse falso, cosa si potrebbe fare? Sarebbe considerato un reato? Il verbale ha valore legale?

La legge in materia è ancora un cantiere aperto, ma su alcune questioni specifiche, come l’ipotesi di un verbale falso, è possibile agire in un solo modo. Vediamo come.

Il verbale di assemblea condominiale ha valore legale?

Il verbale assembleare condominiale è un documento che per legge è considerato alla pari di una scrittura privata.

Il verbale serve a riportare in forma scritta le volontà dei condòmini chiamati a prendere delle decisioni, a valutare soluzioni e a stabilire delle regole di convivenza comune.

Sul verbale può essere riportato tutto quello che succede e viene detto in assemblea. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

MUTUO, CONVIENE IL TASSO FISSO O VARIABILE?

impiegato parla con uomo e donna

Anche nel 2023 c’è stato un rialzo dei tassi dei mutui, tuttavia, dopo il il picco raggiunto a novembre (con un tasso del 4,92%), a dicembre 2023 si è registrata un’inversione di tendenza, come segnalato nell’ultimo rapporto di ABI(Associazione Bancaria Italiana).

L’effetto degli aumenti dei tassi decisi dalla Banca centrale europea (BCE) ha generato un incremento medio delle rate, ma ha anche arrestato la spirale dellinflazione.

Di conseguenza, la crisi ha aumentato la percezione del rischio nei risparmiatori che decidono di sottoscrivere un mutuo. Ma allora, meglio un tasso fisso o uno variabile?

La risposta a questo interrogativo che in tanti si pongono dipende dal periodo e da altre variabili da mettere in conto. Vediamo quali e come conviene agire.

Tassi di interesse: quando scenderanno?

Per il 2024 le attenzioni sono tutte puntate verso il grattacielo dell’Eurotower di Francoforte, dove ha sede la BCE. Dai piani alti sarà deciso il primo e atteso taglio dei tassi di interesse, dopo il freno tirato a fine 2023.

La politica monetaria europea agisce con cautela, perché l’economia è interconnessa a tutti i livelli: dai mercati finanziari e dagli eventi internazionali, fino all’economia reale del carrello della spesa. Intanto, l’inflazione registra dei primi timidi segnali di discesa.

Nel frattempo i tassi variabili su mutui e prestiti risentono di un primo calo a gennaio 2024 grazie alle ultime variazioni dell’Euribor. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

 

MUTUI, CALANO I TASSI DI INTERESSE: ECCO COSA RILEVA L’ULTIMO RAPPORTO DI ABI.

casa in miniatura

Dopo circa due anni di rialzi, i tassi dei mutui iniziano a registrare un’inversione di tendenza: è quanto emerge dall’ultimo report mensile di ABI (Associazione Bancaria Italiana).

Secondo quanto segnalato nel bollettino, i dati mostrano che si stanno manifestando gli effetti della politica monetaria restrittiva della Banca Centrale Europea, oltre che un calo dei tassi di interesse rispetto ai valori massimi.

Vediamo, più nel dettaglio, cosa si evince dall’analisi di gennaio 2024.

Tasso di interesse sui prestiti.

Come accennato, si iniziano a intravedere i primi segni di calo dei tassi di interesse sui mutui.

A dicembre 2023, infatti, il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni si è attestato a4.42% rispetto al 4.50% di novembre 2023.

Per le imprese, invece, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento è stato del 5.69%, maggiore rispetto al 5.9% di novembre 2023.

Per quanto riguarda il tasso medio totale dei prestiti, a dicembre si è aggirato intorno al 4.76%, registrando lo stesso valore di novembre. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

CHI HA DIRITTO AL SUPERBONUS 110% NEL 2024.

lavori alla facciata del palazzo

Il percorso del Superbonus 110% volge al termine. Nel 2024 non sarà più erogata questa percentuale per le spese dell’anno, bensì il 70%entro la scadenza limite del 31 dicembre 2024.

Nel 2025 ci sarà un ulteriore scalino da compiere: la percentuale scenderà al 65% e il prossimo anno sarà anche l’ultimo che vedrà attivo questo bonus.

Chi ha diritto dunque al Superbonus 110%  nel 2024? La possibilità di avere un rimborso del 110% resta attiva solo per le spese effettuate e asseverate dentro il 31 dicembre 2023 e solo per i condomini.

In questo caso, occorre avere presentato uno Stato di avanzamento dei lavori entro il termine del 2023. Come accennato, l’opzione è attiva solo per i condomini, mentre per le villette l’agevolazione è terminata con lo scadere del 2023.

Cosa fare se i lavori sono ancora in corso: sconto al 70% o sanatoria. 

Chi non avesse ancora terminato lavori in corso ha la possibilità di passare allo sconto del 70% oppure di beneficiare della sanatoria prevista dal governo Meloni

Quest’ultima è rivolta a chi non portasse a termine i lavori o non raggiungesse il miglioramento di due classi energetiche richiesto dal Superbonus. Grazie alla sanatoria, non sarà necessario restituire i crediti riscossi finora. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

PROPOSTA DI ACQUISTO NON RISPETTATA DALL’ACQUIRENTE: COSA FARE E COME TUTELARSI?

Proposta di acquisto non rispettata dall'acquirente: cosa fare e come tutelarsi?

Quando si mette in vendita un immobile, si segue un iter preciso che prevede la proposta d’acquisto, la sottoscrizione del compromesso, il versamento della caparra e infine la firma del rogito, che determina l’effettivo passaggio di proprietà dal venditore all’acquirente.

Può succedere però che, a un certo punto, l’acquirente non rispetti gli accordi e si tiri indietro, rinunciando ad acquistare l’immobile. In questi casi, come può tutelarsi il venditore? E quali sono i suoi diritti?

Vediamo quale strumento ha il venditore per salvaguardare i propri diritti e cosa può fare.

La caparra nelle compravendite: uno strumento per tutelarsi.

Nelle procedure di compravendita immobiliare è possibile richiedere il versamento da parte dell’acquirente di una caparra: tale strumento, sebbene non obbligatorio, è consigliabile a tutela del venditore, che in tal modo ottiene una garanzia su eventuali danni e perdite.

La somma di denaro versata come caparra, infatti, serve a indennizzare il venditore in caso di inadempimento o di recesso ingiustificato dell’acquirente.

La caparra viene versata all’atto del contratto preliminare, cioè al compromesso, come garanzia della sottoscrizione del rogito notarile, il vero e proprio contratto definitivo che sancisce il passaggio di proprietà. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

COS’È LA DIAGNOSI ENERGETICA E QUANDO È OBBLIGATORIA?

Iedifici

n un contesto in cui la sostenibilità e l’efficienza energetica sono diventate priorità globali, la diagnosi energetica emerge come uno strumento essenziale per valutare e migliorare le prestazioni energetiche degli edifici.

In questo articolo scopriremo nel dettaglio cos’è la diagnosi energetica, come può farci risparmiare e quando è obbligatoria.

Cos’è la diagnosi energetica?

La diagnosi energetica è un’analisi dettagliata delle prestazioni energetiche di un edificio o di un impianto, finalizzata a identificare le aree in cui è possibile migliorare l’efficienza energetica.

Questa valutazione prende in esame una vasta gamma di elementi, tra cui:

  • l’involucro edilizio;
  • gli impianti di riscaldamento;
  • ventilazione e aria condizionata;
  • l’illuminazione;
  • gli apparecchi elettrici.  (continua)ù

Fonte.Immobiliare.it

COME FACCIO A SAPERE A CHI È INTESTATO IL CONTATORE?

 

contatore elettrico

Quando si subentra in un nuovo immobile o lo si eredita, spesso non si possiedono informazioni circa il nominativo dell’intestatario del contatore di casa.

In questo articolo, esploreremo le vie attraverso le quali è possibile risalire all’intestatario di un contatore elettrico o di un contatore del gas, fornendo indicazioni pratiche e informazioni utili per chiunque si trovi di fronte a questo dilemma.

 

Perché è importante sapere a chi è intestato il contatore?

Quando si subentra in una nuova abitazione, può capitare che il precedente inquilino abbia lasciato attive le proprie utenze.

Per procedere con un cambio gestore e l’intestazione del nuovo contratto di fornitura, è necessario pertanto chiudere il vincolo contrattuale precedente o eseguire una voltura.

In entrambi i casi, tuttavia, è importante essere a conoscenza del nome dell’intestatario precedente.

Un altro motivo per essere a conoscenza di questa informazione importante è legato alla propria tutela: se l’inquilino precedente ha dei pagamenti arretrati e risulta moroso, il nuovo occupante potrà evitare il pagamento di quanto arretrato solo se il gestore del servizio confermerà la sua estraneità ai fatti. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

LEGGE DI BILANCIO 2024: COME CAMBIANO LE TASSE SULLA CASA?

casa in legno in miniatura

La Legge di Bilancio 2024, recentemente entrata in vigore, ha introdotto importanti modifiche al sistema tributario italiano. L’ultima manovra fiscale ha comportato anche un incremento di alcune tasse, molti degli aumenti previsti riguardano gli immobili, con particolare riferimento agli affitti e alle vendite.

Vediamo le principali variazioni introdotte dalla legge, con un focus sui nuovi oneri fiscali che influiranno sulle spese dei cittadini.

Aggiornamento del valore catastale post-ristrutturazione Superbonus 110%.

Tutti coloro che hanno usufruito del Superbonus dovranno aggiornare il valore catastale dell’immobile ristrutturato perché l’agevolazione fiscale, volta ad incentivare interventi di riqualificazione energetica ed antisismica, implica anche conseguenze sul calcolo dell’IMU per gli immobili interessati.

La legge prevede che il valore catastale degli immobili sia adeguato in seguito a interventi di ristrutturazione significativi.

Gli interventi effettuati sotto il regime del Superbonus 110% rientrano in questa categoria, comportando un possibile incremento del valore catastale dell’immobile. Questo incremento si traduce in una diversa applicabilità della base imponibile per il calcolo dell’IMU.

Dunque, il proprietario dovrà comunicare tutte le variazioni catastali. In caso di comunicazioni assenti, errate o incomplete, il proprietario rischia di ricevere notifiche dall’Agenzia delle Entrate che sollecitano le dovute rettifiche. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA DELL’IMPIANTO ELETTRICO: COS’È E QUANDO SI USA.

un ingegnere legge dal pc

Nel contesto della normativa vigente e delle pratiche di sicurezza, la dichiarazione di rispondenza dell’impianto elettrico svolge un ruolo fondamentale per garantire la sicurezza e l’efficienza delle installazioni elettriche.

Cos’è esattamente la dichiarazione di rispondenza dell’impianto elettrico, come farla e quando è necessaria? Scopriamolo insieme.

Cos’è la dichiarazione di rispondenza impianto elettrico?

La dichiarazione di rispondenza dell’impianto elettrico (conosciuta anche come DiRiè un documento che serve ad attestare la rispondenza dell’impianto alla normativa in vigore nel momento in cui è stato costruito l’immobile, tenendo conto delle condizioni di esercizio e dalla destinazione d’uso dell’edificio.

Si tratta di un documento che sostituisce la dichiarazione di conformità (DiCo) in circostanze specifiche, come nel caso in cui quest’ultima sia assente, irreperibile o quando si renda necessario attivare una nuova fornitura di energia elettrica o richiedere un aumento di potenza per gli impianti realizzati nel periodo compreso tra il 13 marzo 1990 e il 26 marzo 2008. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

Campagna Tesseramento Fimaa 2024


Perché scegliere FIMAA

Essere associato FIMAA vuol dire usufruire della rappresentanza e tutela sindacale degli interessi collettivi degli Agenti immobiliari, dei Mediatori Creditizi e Merceologici e degli Agenti in attività finanziaria, per incidere, attraverso la grande famiglia Confcommercio, presso le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione amplificando la voce degli Operatori.

Per associarsi alla Federazione basta contattare la sede Territoriale Fimaa presso la Confcommercio di riferimento e chiedere l’iscrizione come Impresa operante in uno dei seguenti settori della mediazione: Agenti Immobiliari – Mediatori Merceologici – Mediatori Creditizi – Agenti in Attività Finanziaria – Agente di Servizi Vari. Gli Associati FIMAA sono partner ideali per affrontare un mercato sempre più complesso e rispondere compiutamente alle esigenze del Clienti-Consumatori.

Vuoi Associarti a FIMAA?

Sono iscritti a FIMAA solo gli Operatori che rispondono ai requisiti di legge. L’attività di Mediazione Immobiliare e Merceologica può essere esercitata solo dagli iscritti presso le Camere di Commercio, mentre quella Creditizia e degli Agenti in Attività Finanziaria, dagli iscritti nell’elenco tenuto presso l’OAM (Organismo degli Agenti e dei Mediatori).

SUPERBONUS E VARIAZIONI CATASTALI: ARRIVANO I CONTROLLI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE.

Superbonus

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto nuove disposizioni riguardanti il Superbonus, nello specifico le dichiarazioni di variazione catastale in seguito agli interventi edilizi ammessi dall’agevolazione. Questa nuova normativa ha un impatto sulle pratiche immobiliari e sulle contestuali responsabilità dei proprietari.

La riforma inserita mira a incrementare la trasparenza e la correttezza nella gestione delle variazioni immobiliari. L’obiettivo principale è garantire che tutte le modifiche apportate agli immobili, in linea con le agevolazioni del Superbonus, siano adeguatamente documentate e dichiarate all’Agenzia delle Entrate, delineando un quadro più rigoroso per la gestione delle variazioni catastali in relazione agli interventi edilizi beneficiati dal Superbonus.

Inoltre, questa novità normativa, mette in evidenza la necessità un bisogno crescente di monitoraggio e controllo nel settore immobiliare al fine di ridurre le eventuali irregolarità.

Superbonus e variazioni catastali, cosa cambia con la nuova normativa.

Le variazioni catastali non sono sempre obbligatorie a seguito dinterventi di efficientamento energetico o riduzione del rischio sismico. Tuttavia, diventano necessarie quando tali interventi influenzano elementi cruciali dell’immobile quali la classe, la consistenza o la rendita.

Questi cambiamenti possono avere un impatto diretto non solo sul valore di mercato degli immobili ma anche sulla loro capacità di generare reddito, influenzando di conseguenza la rendita catastale registrata. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA TV LED, OLED E QLED?

una persona con telecomando in mano con tv in sottofondo

L’evoluzione della tecnologia a cristalli liquidi LCD (Liquid Crystal Display) ha immesso sul mercato televisori più complessi e adatti alle varie esigenze della casa, ai consumi e alla qualità dell’immagine, all’impatto sulla vista.

Così, dai display LCD si è passati alla tv LED, ai televisori OLED e alla tecnologia QLED brevettata da Samsung.

Ma quali sono le differenze e come scegliere? Dal vecchio tubo catodico all’avvento del digitale, lo spettatore si ritrova oggi nell’era della smart tv. Ecco cosa sapere prima di acquistarne uno nuovo.

 

Cosa si intende per smart TV.

La smart tv (o tv intelligente) è entrata a pieno titolo nelle case del grande pubblico. Tuttavia la prima idea di televisione multifunzionale viene fatta risalire al brevetto dell’azienda francese Fast France Advanced Systems, depositato nel 1994.

All’epoca però le tecnologie visive e l’infrastruttura internet non consentivano qualità superiori d’immagine e grande velocità nella trasmissione di contenuti multimediali e interattivi. Oggi tutto questo è possibile stando comodamente seduti sul divano di casa. L’offerta dei contenuti interattivi e dei canali a tema aumenta costantemente, e sempre a più basso costo. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

BONUS MOBILI: COSA CAMBIA NEL 2024?

cucina moderna

Non solo il Superbonus, dal 2024 diversi bonus riguardanti il settore casa saranno ridotti; uno tra questi è il bonus mobili introdotto dall’art. 16, comma 2, del DL n. 63/2013.

Questa scelta riflette una tendenza generale verso un maggiore equilibrio fiscale, bilanciando il sostegno al settore immobiliare con la necessità di una gestione prudente delle risorse pubbliche.

Quali sono le novità?

Fino al 31 dicembre, il bonus mobili prevedeva una soglia di spesa massima di 8.000 euro, che consentiva ai contribuenti di beneficiare di una detrazione fiscale pari al 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati a immobili oggetto di ristrutturazione.

Tuttavia, a partire dal 1° gennaio, questa soglia è stata ridotta a 5.000 euro. In termini concreti, ciò implica una diminuzione di 3.000 euro nel limite massimo di spesa ammissibile, comportando un taglio dell’agevolazione effettiva di 1.500 euro, che potrà essere sfruttata nell’arco di dieci anni attraverso la dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi).

Questo cambiamento non solo riduce l’entità del beneficio per i contribuenti ma può anche avere ripercussioni sull’economia relativa al settore del mobile e dell’elettrodomestico, oltre a influenzare le decisioni degli individui in fase di pianificazione e realizzazione di interventi di ristrutturazione. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

CATEGORIE CATASTALI, QUALI SONO E A COSA SERVONO.

Categorie catastali degli immobili

Le categorie catastali hanno la funzione di indicare la destinazione d’uso degli immobili, classificandoli e attribuendo loro una rendita catastale. Immobili dalle caratteristiche simili vengono raggruppai nel medesimo gruppo, che corrisponde a una determinata lettera: A, B, C, D, E o F.

Ma a cosa serve conoscere la categoria catastale di un immobile? Facciamo dunque il punto insieme sull’importanza di questa informazioni e su quali sono le caratteristiche delle diverse categorie catastali degli immobili.

A cosa servono le categorie catastali degli immobili.

Conoscere la categoria catastale di un determinato immobile è un dato di fondamentale importanza dal momento che a ciascuna di queste corrisponde una diversa rendita catastale, che a sua volta determina una diversa tassazione applicata alle varie imposte, come per esempio accade nel caso dell’IMU.

Le categorie catastali, dunque, consentono di conoscere sia la rendita di un immobile sia la sua destinazione d’uso. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

CHI PUÒ RIMANERE NEL MERCATO TUTELATO DELL’ENERGIA? TUTTI I REQUISITI: REDDITO E ISEE.

Chi può rimanere nel mercato tutelato dell'energia

Il passaggio al mercato libero di luce e gas è una scelta graduale, che non comporta disagi o interruzioni di servizi. Si può scegliere se rimanere nel mercato tutelato dell’energia, a patto che i titolari di bolletta rispondano a dei requisiti, e che ci sia la consapevolezza di una decisione personale.

Milioni di italiani rientrano nelle categorie cosiddette “vulnerabili”. Altri, non sono consapevoli di esserlo, e potrebbero rivendicarne il diritto a esserlo, comunicando la propria condizione per un progressivo passaggio al mercato libero. Ecco quali requisiti occorrono e chi può restare sotto tutela.

 

Cosa si intende per mercato tutelato.

Un regime di mercato tutelato assicura quelli che si definiscono servizi di tutela di luce e gas naturale. Significa che il prezzo della materia prima è bloccato, e stabilito dallo Stato, in questo caso dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA).

Con il passaggio al mercato liberalizzato, gli utenti e consumatori finali hanno la possibilità di valutare tra più offerte e pacchetti personalizzati, da scegliere in base ai consumi, alle proprie abitudini, alla sostenibilità economica e ambientale. Proprio come è avvenuto negli ultimi decenni nel campo della telefonia mobile, dei servizi postali e di altri prodotti di largo consumo o di pubblica utilità. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

MERCATO LIBERO O TUTELE GRADUALI, COSA CONVIENE? ECCO COME RISPARMIARE.

Mercato libero o tutele graduali, cosa conviene? Ecco come risparmiare

Con l’approvazione della nuova normativa riguardante il mercato delle forniture di gas domestico, a partire dall’1 gennaio 2024 un consistente numero di famiglie, circa 4 milioni e mezzo, che usufruivano nel mercato tutelato, dovranno scegliere se aderire al mercato libero oppure al mercato a tutele graduali.

Vediamo che cosa sono e qual è la scelta più conveniente in bolletta.

Mercato libero e servizio a tutele graduali: come funzionano.

All’inizio del nuovo anno coloro che finora avevano la fornitura del gas in base al mercato tutelato dovranno fare una scelta: potranno passare al mercato libero come imposto dalla normativa o, in alternativa, potranno accettare il passaggio al servizio a tutele graduali

In entrambi i casi, naturalmente non ci sarà nessuna interruzione della fornitura, ma solamente un cambio di tariffa.

Nel caso di passaggio al mercato libero, il cliente ha la libertà di scegliere tra i diversi fornitori e tra le svariate tariffe e promozioni offerte dagli stessi.

Nel caso invece di passaggio al servizio a tutele graduali, il cliente, se da un lato non deve fare alcuna richiesta o operazione, dall’altro non ha facoltà di scelta: egli verrà assegnato automaticamente a un nuovo fornitore in base alla zona di residenza e gli verrà attribuita una tariffa imposta. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

BONUS CALDAIA 2024, COME FUNZIONA? ECCO CHI PUÒ USUFRUIRNE E COME OTTENERLO.

Bonus caldaia 2024, come funziona

Il Bonus caldaia 2024 è l’occasione per disfarsi dei vecchi impianti, che dal 2040 non saranno più nel mercato dell’Unione Europea.

L’Italia si prepara a rispettare il patto verde del Green Deal, con scelte mirate verso una società a emissione zero. L’opportunità del bonus caldaia è ghiotta per investire ulteriormente in una casa green per il futuro. Più efficiente per le tasche, più sostenibile per l’ambiente. Ecco come richiederlo e a chi spetta.

Qual è la migliore caldaia per casa.

Gli Stati membri dell’Unione Europea si sono dati dei tempi e degli obiettivi per arrivare pronti allo stop definitivo delle caldaie a gas e di quelle più tradizionali e inquinanti. Il passaggio conclusivo all’adozione di impianti domestici a fonti energetiche rinnovabili è previsto nel 2040, anno dello “switch” nella produzione e vendita di caldaie. In realtà, già dal 2025 le caldaie autonome non saranno più coperte da incentivi.

I sostegni economici con sgravi fiscali, attualmente disponibili, riguardano le migliori caldaie per casa, con sistemi di termoregolazione, di classe energetica superiore dalla quinta alla settima. T

Tra i migliori impianti incentivabili c’è la caldaia a condensazione almeno di classe A. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

VISURA CATASTALE CON SPID: ECCO COME FARLA ONLINE.

Dalla consultazione del proprio Fascicolo sanitario elettronico all’iscrizione presso i concorsi statali e privati, fino all’ingresso sui portali della pubblica amministrazione, dell’università e della motorizzazione civile. Sono tantissime le porte che si aprono ogni giorno grazie alle credenziali SPID, l’identità digitale che ognuno di noi è stato invitato ad attivare nel corso di questi anni.

Eppure, nonostante l’utilizzo quotidiano che ne viene fatto in tutte le occasioni appena citate, per molti cittadini rimane ancora inesplorato il potenziale che questo strumento porta con sé. A cominciare, per esempio, dall’ottenimento di una visura catastale, una pratica che si può svolgere proprio grazie alle credenziali Spid con pochi e semplici passaggi.

Vediamo come fare.

Come ottenere una visura catastale con le credenziali Spid.

Innanzitutto, è bene ricordare cosa sia una visura catastale e per quali necessità viene utilizzata.

Stiamo parlando del documento redatto dall’Agenzia delle Entrate, in cui vengono riportati tutti i dati più importanti di un immobile. Dalla proprietà alla destinazione d’uso, passando per la metratura, le dimensioni strutturali e tutte le altre informazioni contenute nell’apposito registro presente presso gli uffici del catasto.

La sua importanza si rivela, ad esempio, nel momento in cui il proprietario di un’unità residenziale decide di affittare questo spazio o di venderlo. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

CEDOLARE SECCA AL 10 PER CENTO: QUALI SONO I REQUISITI?

Cedolare secca al 10 per cento: quali sono i requisiti?

La cedolare secca è una tassazione agevolata sugli affitti che può essere scelta al posto della normale tassazione IRPEF. In alcuni casi può essere applicata una cedolare secca in una percentuale super agevolata al 10%. Ovviamente per farlo occorre che ci siano determinati requisiti, quindi non tutti possono usufruirne.

Vediamo che cos’è la cedolare secca in dettaglio e quando può essere applicata quella al 10%.

Che cos’è la cedolare secca.

Si tratta di un regime facoltativo di tassazione che è agevolato e che viene pagato in sostituzione dell’IRPEF, così come delle addizionali regionali e comunali, calcolato in base al proprio reddito secondo le aliquote previste dalla normativa fiscale.

La cedolare secca pertanto prevede un importo fisso ed è più conveniente

Chi sceglie questa opzione non dovrà pagare nemmeno l’imposta di registro e l’imposta di bollo, che normalmente si devono versare, per esempio, per registrazioni o proroghe dei contratti di locazione.

A fronte dell’agevolazione, il proprietario non potrà chiedere l’aggiornamento del canone di locazione, ivi compresa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

TEMPERATURA IDEALE IN CASA: QUANTI GRADI TENERE IN OGNI STANZA?

soggiorno

La temperatura ideale in casa dovrebbe variare e non essere sempre la stessa in ogni parte.

Se, tendenzialmente, la prassi è di mantenere una temperatura intorno ai 20 gradi in casa, in realtà questa non è la soluzione perfetta per tutti gli ambienti.

Dunque, scopriamo insieme come impostare la temperatura ideale in casa in base alla stanza e alle attività che vi si svolgono (tenendo conto che, per farlo, basta utilizzare valvole termostatiche sui termosifoni, in modo da gestire autonomamente la temperatura).

Le indicazioni dell’OMS.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità segnala che la temperatura ideale in casa dovrebbe essere fra i 19 e i 21 gradi.

Si tratta di un’indicazione di massima e non significa che non vada adattata a diverse necessità.

L’anno scorso, per esempio, per far fronte all’emergenza energetica, le autorità competenti avevano imposto l’abbassamento di un grado negli uffici pubblici e modificato le finestre temporali per l’accensione dei sistemi di riscaldamento.

La temperatura giusta stanza per stanza.

In ogni stanza svolgiamo attività differenti e necessitiamo, quindi, di temperature differenti. In cucina, ad esempio, la temperatura può essere di 18/19 gradi, poiché l’utilizzo di fornelli e forno fa sì che quest’ultima si alzi. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

SI POSSONO METTERE PIATTI ANCORA CALDI IN FRIGORIFERO? CONSEGUENZE E RISCHI PER L’ELETTRODOMESTICO.

Si possono mettere piatti ancora caldi in frigorifero? Conseguenze e rischi per l'elettrodomestico

Conservare il cibo appena cotto in frigorifero è un errore molto comune. Può accadere soprattutto quando abbiamo cucinato in abbondanza e vogliamo conservare le pietanze e siamo di fretta. Non abbiamo tempo di aspettare che il piatto si raffreddi e d’istinto lo inseriamo in frigorifero. Ma è sbagliato, ecco perché.

Perché mettere cibi caldi in frigorifero è sbagliato.

Prima di inserire un piatto caldo nel frigo è bene sapere che i batteri si moltiplicano rapidamente a temperature comprese tra 4 e 65 gradi Celsius. Inserendo cibi ancora molto caldi nel vano frigo si rischia di creare un ambiente ideale per la proliferazione di batteri e di muffe.

Il brusco aumento della temperatura interna al frigo è causa anche della formazione di condensa che scivola lungo le pareti del frigo e ristagna alla sua base provocando alla lunga il danneggiamento dell’elettrodomestico stesso.

Cosa fare prima di conservare i cibi in frigorifero.

Se vogliamo conservare cibi cotti in frigorifero, è bene seguire alcune accortezze:

  • la prima regola è raffreddare il cibo, possibilmente entro due ore dalla cottura, e solo dopo riporlo in frigorifero;
  • se si parla di grandi quantità di cibo, è consigliato suddividerle in porzioni ridotte per permettere al raffreddamento di agire più velocemente;
  • usare sempre contenitori a chiusura ermetica per conservare i cibi cotti;
  • solo una volta che il cibo ha raggiunto una temperatura sicura, di solito inferiore a 4°C, si può inserirlo nel frigorifero. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

QUANTO CONSUMA UNA CALDAIA A CONDENSAZIONE IN UN’ORA?

un tecnico controlla la caldaia

La caldaia a condensazione è una delle migliori soluzioni di ultima generazione tra le offerte degli impianti a gas. In particolari circostanze può raggiungere un rendimento termico fino al 110%.

Portata al massimo della sua efficienza energetica può ridurre il consumo di gas del 20/35% in meno rispetto a una caldaia tradizionale, più datata nel tempo. Ma quanto incide in bolletta, e quanto consuma in termini energetici e monetari?

Scopriamo cosa c’è da sapere, confrontandola con una caldaia più energivora.

 

Che differenza c’è tra una caldaia a condensazione e una caldaia normale?

Il primo prototipo che si avvicina a una caldaia a condensazione è di marca Ignis del 1961, ma solo nel 1989 entra nel mercato un modello più evoluto dal punto di vista tecnico, realizzato negli stabilimenti tedeschi della Junkers, a Dessau. La Junkers è stata la casa di produzione al mondo a introdurla nel mercato come prima caldaia murale a condensazione a gas.

Oggi la termodinamica si è evoluta ulteriormente, riducendo al massimo la dispersione di vapore acqueo prodotto dai fumi di una caldaia. È proprio in questo “difetto” (la dispersione di fumi e vapori) che la caldaia a condensazione trova il suo punto di forza, differenziandosi da quelle tradizionali. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

PROROGA DEL MERCATO TUTELATO PER 4,5 MILIONI DI UTENTI: CHI NON DOVRÀ PASSARE AL MERCATO LIBERO.

Proroga del mercato tutelato per 4,5 milioni di utenti

Il governo, al termine del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 2023, ha comunicato le nuove norme sul mercato tutelato nel settore della fornitura di energia elettrica.

Una decisione scaturita, dopo il via libera alle disposizioni inserite nel Decreto energia che è finalizzata a disciplinare il passaggio graduale al mercato libero dei 9 milioni di utenze domestiche che ancora usufruiscono del mercato tutelato.

I prezzi calmierati rimarranno solo 4,5 milioni di famiglie considerate “vulnerabili”, perché prorogare ulteriormente la maggior tutela non è possibile visto gli impegni presi con le istituzioni europee.

Per tutte le altre famiglie, attualmente nel mercato tutelato, corrispondenti a circa 4,5 milioni di utenze, vengono introdotte misure per assicurare la massima informazione e le migliori condizioni nel passaggio al mercato libero dell’energia elettrica.

Proroga del mercato tutelato, i motivi della scelta governativa.

La decisione mira a mantenere prezzi calmierati per circa 4 milioni e mezzo di famiglie vulnerabili ed è in linea con gli impegni presi nell’ambito della terza rata del Pnrr.

Questa scelta è stata considerata necessaria per garantire un passaggio graduale e ben informato al mercato libero dell’energia ed evitare ulteriori oneri per queste fasce di utenza e di implementare un sistema di controllo e verifica dei prezzi per assicurare la trasparenza e l’equità nel mercato. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

AFFITTI BREVI, NUOVE REGOLE: COME FUNZIONA IL CODICE CIN.

una persona al pc

Ormai da alcuni decenni, tanto in Italia quanto nel resto d’Europa, hanno preso piede in maniera esponenziale i cosiddetti affitti brevi.

Sull’onda dei servizi offerti dalle piattaforme web del settore immobiliare (che garantiscono la possibilità di comparare le diverse soluzioni abitative e di scegliere quella occupabile al minor prezzo), sono tantissimi i cittadini che hanno scelto di creare un proprio account e formulare un annuncio per la locazione temporanea di una seconda o di una terza casa.

Mentre questa tendenza andava diffondendosi come mai prima d’ora, gli agenti della Guardia di Finanza e i tecnici dell’Agenzia delle entrate hanno notato un aumento esponenziale del volume di evasione fiscale derivante da questa attività.

E così, giunti alla fine del 2023, l’attuale governo ha deciso di inserire il cosiddetto Codice identificativo nazionale (conosciuto con l’acronimo di CIN), che dovrebbe favorire l’emersione delle somme sottratte all’erario pubblico.

A cosa serve e chi deve dotarsi del codice CIN per gli affitti brevi.

In molti, dunque, si stanno chiedendo cosa sia il Codice identificativo nazionale, chi dovrà dotarsene e come dovrà essere utilizzato.

Tutte le risposte a questi quesiti sono reperibili sulla pagina online del Ministero del Turismo, ossia quello delegato alla regolamentazione dei contratti di affitto sul territorio statale. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

COME AVVIENE IL CALCOLO DELL’IMU?

una persona ha in mano una casa in miniatura

Tra le imposte periodiche pagate a cadenza regolare, le tasse una tantum richieste per legge e i bollettini precompilati che segnalano la presenza di sottoscrizioni e abbonamenti attivi, è molto facile perdersi tra i pagamenti da fronteggiare ogni mese.

Infatti, sono tantissime le voci che affollano l’elenco dei versamenti effettuati e da gestire nella quotidianità. Talvolta, è anche possibile che permangano delle incertezze su alcuni calcoli, come ad esempio per l’IMU, applicata per ogni singolo individuo in base alla componente immobiliare del patrimonio.

Approfondiamo di più.

Come viene calcolato il valore personale dell’Imu da parte dell’Agenzia delle entrate?

Conosciuta con l’acronimo di Imposta municipale unica ), l’Imu viene destinata alle casse degli enti locali per rafforzare la loro capacità di spesa nell’assicurazione dei servizi alla comunità e al cittadino.

In particolare, ognuno di noi paga una quota diversa al proprio comune di residenza in base al patrimonio immobiliare che gli viene riconosciuto da parte dell’Agenzia delle entrate.

Il versamento viene richiesto con una frequenza di due volte l’anno (le famose due rate dell’Imu) e dev’essere assolto tramite l’utilizzo di un modello F24. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

 

QUANTO CONSUMA DI CORRENTE UNA STUFA A PELLET?

Pellet in primo piano e stufa sullo sfondo

Una stufa a pellet permette di risparmiare sul riscaldamento fino al 30% in meno rispetto agli impianti classici come quello a gas. Il combustibile a biomasse costa sempre meno, inoltre l’installazione o la riconversione degli impianti richiede investimenti che incidono di più nel lungo periodo, grazie alla Maggiore efficienza e agli Ecobonus.

Tuttavia, nel computo delle spese dovremmo includere anche il consumo di corrente elettrica delle stufe a pellet.

Quanto pellet si consuma in un’ora. 

Il primo valore da prendere in considerazione è il consumo del pellet in rapporto al tempo di combustione, e alla quantità di calore sprigionato.

A oggi un sacco di biomassa pellet da 15 Kg è sul mercato a un prezzo medio di circa 20 euro. Per un calcolo medio dovremmo considerare la potenza della stufa installata e le dimensioni degli ambienti domestici da riscaldare.

Le stufe a pellet domestiche vanno da un minimo di 4 kW a un massimo di 16. In media, occorre 1 kW di potenza per scaldare 10 metri quadrati di casa. Dunque, per scaldare una casa di 90 metri quadrati avremo bisogno approssimativamente di una potenza complessiva di circa 8/9 kW. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

SI POSSONO COPRIRE I BALCONI IN UN CONDOMINIO PER AVERE PIÙ PRIVACY?

Balconi di un condominio moderno

Chi vive in condominio è spesso alla ricerca di maggiore privacy, soprattutto nelle zone esterne. Per questo, spesso si pensa a coprire i balconi in un condominio, ma qualsiasi tipo di cambiamento strutturale può suscitare interrogativi e discussioni tra vicini.

Coprire i balconi in un condominio è illegale? Esploriamo la questione partendo dai diritti e doveri dei singoli condomini circa i cambiamenti sul balcone, cercando di fornire una guida esauriente per chi vuole coprire il balcone in condominio per avere più privacy e non sa come muoversi.

Coprire i balconi in condominio: cosa dice la legge.

Sebbene il regolamento di condominio possa prevedere disposizioni diverse, in linea generale chi vive in un condominio può coprire il proprio balcone per motivi di privacy senza richiedere autorizzazione né all’amministratore, né all’assemblea.

Tuttavia, possono esserci alcune eccezioni: l’art. 1122 del Codice Civile stabilisce infatti che il condomino può apportare a suo piacimento delle modifiche all’interno dell’unità immobiliare di sua proprietà, a meno che questo non comporti dei danni alle parti comuni, oppure pregiudichi la stabilità, la sicurezza o il decoro architettonico dell’edificio. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

Tesseramento Fimaa Anno 2024.

Perché scegliere FIMAA.

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FIMAA Cesena offre ai propri iscritti servizi esclusivi e qualificati oltre ad indispensabili strumenti professionali.

Contatta la Segreteria Fimaa Forlì-Cesena per ulteriori informazioni. m.massimo@ascom-cesena.it

 

COSA SUCCEDE SE SI BAGNA IL CAPPOTTO TERMICO?

Cappotto termico interno

Il cappotto termico si è imposto come uno degli strumenti più efficaci per fare efficienza energetica in ediliziacontribuendo significativamente alla riduzione dei consumi e delle perdite di calore.

Ma cosa succede in caso di esposizione a pioggia o umidità? Analizziamo le cause e le conseguenze, capendo insieme cosa può succedere se si bagna il cappotto termico.

Cappotto termico: materiali e reazioni all’acqua.

Prima di capire cosa succede se si bagna il cappotto termico, è importante capire quali materiali lo compongono. In effetti, il cappotto termico può essere realizzato con una varietà di materiali, ognuno con proprietà isolanti differenti. Tuttavia, la reazione di questi materiali all’acqua varia notevolmente.

Isolanti come l’XPS e il vetro cellulare sono praticamente insensibili all’acqua, mentre materiali fibrosi come la fibra di legno, la lana di roccia e la lana di vetro possono assorbire acqua in caso di difetti di posa, rotture di impianti o esposizione alle intemperie.

Quando questi materiali assorbono acqua, non solo perdono le loro capacità isolanti, ma possono essere seriamente compromessi, richiedendo talvolta la sostituzione. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

OGNI QUANTO VA FATTA LA REVISIONE OBBLIGATORIA DELLA CALDAIA?

Tecnico che esegue la manutenzione della caldaia

Alcuni impianti domestici come quello della caldaia devono essere sottoposti a controlli obbligatori. Verificare e controllare lo stato di questi sistemi è importante per la prevenzione dei rischi di incidenti, spesso legati al malfunzionamento e all’invecchiamento delle componenti.

Ma anche per migliorarne l’efficienza energetica, e di conseguenza ridurre i consumi e linquinamento

In una casa che diventa sempre più green non sono più ammesse negligenze e assenza di manutenzione, che restano punibili con ammende e responsabilità anche penali in caso di incidente.

Come avviene per le auto, anche la caldaia deve essere sottoposta a revisione. Ma ogni quanto va fatta? E quando è obbligatoria?

Che cos’è la revisione della caldaia.

La revisione della caldaia è come il “tagliando” per l’auto. Questo check-up degli impianti di riscaldamento in casa deve essere effettuato solo da tecnici autorizzati e abilitati.

Una volta concluso il controllo, essi compilano la documentazione che attesta il funzionamento ottimale e a norma di legge della caldaia.

Sulle attestazioni viene apposto un bollino blu per le caldaie con potenza inferiore a 35 kW. Per gli impianti da 35 a 350 kW, il tecnico autorizzato appone un bollino verde. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

CHE CERTIFICAZIONE DEVE AVERE UN CAPPOTTO TERMICO PER ESSERE A NORMA?

cappotto termico

Il cappotto termico degli edifici per essere a norma ha bisogno di specifiche certificazioni, che ne garantiscano l’efficacia e il rispetto di determinati parametri.

Dunque, vediamo quali sono le certificazioni necessarie affinché un cappotto termico possa essere considerato a norma.

Quali certificazioni deve avere il cappotto termico.

La certificazione che garantisce l’efficacia di un sistema di cappotto termico è l’ETA, acronimo di European Technical Assessment, ossia la Valutazione Tecnica Europea

L’ETA in Italia può essere ottenuto da ETAG 004 oppure da EAD 040083-00-0404.

Al di là dei tecnicismi, si tratta di sistemi che garantiscono la conformità del cappotto termico e la sua utilizzabilità.

Essi descrivono:

  • quali requisiti devono avere i sistemi di isolamento termico degli edifici;
  • quali devono essere i parametri per la classificazione di tali requisiti;
  • quali devono essere i metodi di verifica per valutarli;
  • quali sono le procedure necessarie per il controllo.  (continua)

Fonte:Immobiliare.it

ETICHETTA ENERGETICA DEGLI ELETTRODOMESTICI: COME LEGGERLA CORRETTAMENTE.

elettrodomestici

La classe energetica di case e appartamenti è un parametro che certifica emissioni e consumi di un’abitazione, in modo da rendere informati i potenziali acquirenti.

Si tratta di un aspetto da non sottovalutare, specialmente nell’ottica del risparmio energetico che la nostra società sta cercando di perseguire.

Allo stesso modo, anche gli elettrodomestici di utilizzo comune che riempiono le camere e le cucine delle nostre residenze possiedono la cosiddetta etichetta energetica. Di cosa si tratta? Nient’altro che di un pezzetto di carta o di plastica, inserito nella confezione esterna quando comperiamo un accessorio per la casa.

Un piccolo box in cui, però, vengono riportate informazioni molto importanti. Scopriamo di più.

Cos’è l’etichetta energetica degli elettrodomestici e a cosa serve.

L’etichetta della classe energetica di un elettrodomestico è stata creata nel 2023 dalla Commissione europea, che ne ha imposto l’utilizzo in tutti i Paesi membri.

Abbiamo fatto riferimento alla versione cartacea di questo strumento che, tuttavia, spesso è possibile trovare sulle confezioni di acquisto tramite un piccolo QR Code, attraverso cui si viene rimandati alla pagina web contenente tutte le informazioni sul prodotto.

Leggendo l’etichetta in maniera accurata e consapevole, è possibile venire a conoscenza di tutti i dati utili per comprendere nel dettaglio il consumo energetico previsto tramite l’utilizzo dell’elettrodomestico. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

INTESTARE CASA AI FIGLI MINORENNI È POSSIBILE? ECCO COME SI FA E QUANDO CONVIENE.

Casa intestata al figlio

Come fare per intestare una una casa ai figli se questi sono ancora minorenni? La legge lo prevede? Ci sono differenze in caso di intestazione con mutuo, con usufrutto o donazione?

Facciamo chiarezza: vediamo se e come si esegue questo atto, qual è l’istanza da presentare e quanto costa ai genitori.

Come donare una casa al figlio minorenne.

Se si vuole intestare una casa di proprietà al proprio figlio che però non è ancora maggiorenne bisognerà procedere con un atto notarile di donazione. Andrà richiesta autorizzazione a procedere con la donazione presso il tribunale e l’istanza può essere richiesta dai genitori o dal notaio.

Il minorenne da solo non può stipulare un atto notarile, quindi, dovrà essere accompagnato dai genitori o chi ne fa le veci.

Nella donazione verso figli minori svolge un ruolo fondamentale il giudice tutelare, che deve controllare e autorizzare l’operato dei genitori. Senza l’autorizzazione del giudice, madre e padre non possono stipulare l’atto dinanzi al notaio. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

QUANTO FA RISPARMIARE IL CAPPOTTO TERMICO?

Quanto fa risparmiare il cappotto termico

Risparmiare per fare del bene sia all’ambiente sia alle proprie tasche. Negli ultimi tempi, la necessità di ridurre il dispendio energetico si è fatta sempre più forte e per tante famiglie – complici anche gli incentivi statali dedicati.

Una delle scelte sempre più diffuse in questo senso è il cappotto termico. Vediamo insieme quali sono i costi e quanto si risparmia con il cappotto termico.

Cappotto termico: una protezione sia per il freddo sia per il caldo.

Il cappotto termico o cappotto isolante (o ancora isolamento a cappotto) consiste in un intervento di coibentazione termica di un edificio.

Nello specifico, si tratta di applicare una serie di pannelli isolanti che, per l’appunto, isolano l’edificio dall’esterno, proteggendolo sia dal freddo sia dal caldo. L’isolamento ottenuto migliora le prestazioni energetiche di un immobile e, di conseguenza, permette di risparmiare sia sul riscaldamento sia sul raffrescamento dello stesso.

Cappotto termico esterno e cappotto termico interno: le differenze.

Come accennato, il cappotto termico può essere applicato sia esternamente sia internamente.

Il cappotto termico esterno è particolarmente indicato per immobili indipendenti, ma anche per facciate di palazzi. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

10 COSE DA NON METTERE IN LAVASTOVIGLIE.

una donna fa la lavastoviglie

La lavastoviglie è diventata, ormai, quasi indispensabile nella cucina.

Benché sia un elettrodomestico di facile uso, occorre fare attenzione a dei piccoli accorgimenti per evitare danni di qualsiasi tipo alla macchina e alle cose che si lavano.

Scopriamo allora cosa non mettere nella lavastoviglie.

Come si fa a capire se un oggetto può andare in lavastoviglie?

Prima di inserire un oggetto in lavastoviglie si dovrebbero sempre controllare i simboli (rappresentanti un piatto o un bicchiere) che vengono accompagnati da una scritta, come “lavabile in lavastoviglie”.

In caso contrario, il simbolo è barrato da una linea rossa. Tuttavia, non sempre ci si accorge di queste indicazioni.

Cosa non mettere in lavastoviglie

Vediamo nello specifico le 10 cose che non vanno messe in lavastoviglie:

Coltelli raffinati con lame delicate.

Le lame dei coltelli di qualità si possono rovinare se lavate in lavastoviglie, soprattutto ripetutamente.

Dunque, meglio lavare a mano, per conservare la qualità della lama. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI BREVI, QUANTO DOVRANNO PAGARE I PROPRIETARI?

Cedolare secca sugli affitti brevi, quanto dovranno pagare i proprietari?

La cedolare secca sugli affitti brevi ha diviso la maggioranza di governo nel dibattito sulla legge di Bilancio 2024, che sarà approvata a fine anno. Alla fine l’accordo sulla bozza è stato raggiunto, e prevede l’aumento dell’aliquota dal 21% al 26% in caso di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d’imposta. La manovra sembra concepita per disincentivare gli affitti sulle piattaforme come Airbnb, agevolando i contratti di locazione tradizionali. I gestori delle piattaforme l’hanno definita una “crociata”.

Cedolare secca sugli affitti brevi, quanto dovranno pagare i proprietari?

La cedolare secca è un regime fiscale facoltativo che permette di pagare un’imposta fissa del 21%, una specie di tassa piatta con esonero dell’imposta di registro e di bollo, in cambio della rinuncia alla richiesta di aggiornamento Istat del canone di affitto e ad eventuali detrazioni.

Con la nuova legge di Bilancio, che sarà approvata a fine 2023, il governo ha deciso di aumentare l’aliquota dal 21 al 26% per le locazioni brevi, inferiori ai 30 giorni. Ma l’aumento scatterà solo a partire dal secondo immobile, con un limite di quattro immobili da affittare con cedolare secca.

Oltre i cinque immobili, il proprietario sarà considerato imprenditore, e non potrà scegliere il regime fiscale con cedolare secca. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI BREVI AL 26%: CONVIENE ANCORA?

multiproprietà

In base alla nuova Legge di Bilancio, dal 2024 cambierà la tassazione sugli affitti breviChi ha un immobile che affitta per brevi periodi deve scegliere tra cedolare secca e Irpef, ma alla luce di queste novità fiscali preannunciate per il prossimo anno è lecito chiedersi se la cedolare secca convenga ancora.

Vediamo come cambia la cedolare secca e quale metodo di tassazione è meglio scegliere

 

Come cambia la cedolare secca sugli affitti brevi.

Finora, la cedolare secca era calcolata nella misura del 21%. Secondo la Legge di Bilancio per l’anno prossimo, a partire da gennaio il 21% sarà applicabile solamente se il contribuente mette in affitto una sola abitazione.

Se, invece, le case messe in affitto sono da 2 a 4, l’aliquota sale: per ogni casa affittata, compresa la prima, la cedolare secca sarà del 26%.

Rimane invariata la situazione per chi mette in affitto un numero di abitazioni superiore a 4, in quanto già ora la cedolare non è applicabile e la tassazione avviene tramite Irpef. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

I PRINCIPALI TIPI DI RISCALDAMENTO A CONFRONTO.

I principali tipi di riscaldamento a confronto

Il riscaldamento è un aspetto cruciale nella vita quotidiana, soprattutto durante i mesi più freddi dell’anno, e le opzioni disponibili sono molteplici e sempre più innovative. Dalla tradizione del camino e delle stufe a legna all’energia solare, passando per soluzioni moderne come i radiatori, i fan-coil, il riscaldamento a pavimento e persino il riscaldamento a soffitto: esploriamo un’ampia gamma di sistemi di riscaldamento, confrontando i pro e i contro di ciascuno e scopriamo quale sistema di riscaldamento potrebbe essere il più adatto alle tue esigenze e al tuo stile di vita.

Come scegliere il tipo di riscaldamento giusto.

Gli impianti di riscaldamento presentano differenze significative che vanno valutate attentamente. La scelta del miglior sistema di riscaldamento per la tua abitazione richiede considerazioni chiave. Inizialmente, devi tenere conto del tipo di residenza (casa singola o condominio) e della sua ubicazione (in montagna o in pianura).

La variazione di temperatura durante l’anno è un altro aspetto da considerare, insieme alla dimensione della casa e al suo isolamento termico, che influenzano la potenza di riscaldamento necessaria.

Infine, è essenziale valutare se hai bisogno di riscaldare solo gli ambienti domestici o anche di produrre acqua calda per scopi sanitari. Questa valutazione attenta ti aiuterà a individuare il sistema di riscaldamento più adatto alle tue esigenze specifiche e all’ambiente circostante, migliorando il comfort termico della tua casa e riducendo l’impatto ambientale. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

LE PROPOSTE DI FIMAA E FIAIP PER LA FORMAZIONE DEGLI AGENTI IMMOBILIARI.

Agente immobiliare

Sono diverse le proposte avanzate da FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari) e FIAIP (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) al MIMIT, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per quanto riguarda la formazione e l’abilitazione alla professione degli agenti immobiliari. Due, in particolare, le più significative per il mondo del real estate:

  • la creazione di due percorsi di formazione alternativi, a differenza dell’unico corso esistente adesso;
  • l’introduzione della formazione continua obbligatoria per chi è già abilitato alla professione.

Le due associazioni hanno presentato al Ministero un documento congiunto.

I due percorsi di formazione.

In cosa consistono i due percorsi formativi proposti da Fimaa e FIAIP?

Il primo prevede che il candidato segua un totale di 50 ore di lezioni con attestato di verifica, al termine del quale dovrà completare un praticantato di un anno presso un agente immobiliare iscritto da almeno 5 anni al REA/RI.

Il secondo consiste nel completamento di un percorso universitario specifico.

In entrambi i casi, al termine del percorso il candidato dovrà superare una prova valutativa abilitante che si terrà ogni tre mesi presso la CCIAA. (continua)

Fonte: Immobiliare.it – Fimaa Italia

BOLLETTE DEL GAS, AUMENTO DEL 12% A OTTOBRE.

Bollette del gas, aumento del 12% a ottobre

Puntuali come ogni anno, con l’arrivo dell’autunno, i consumi tornano ad aumentare: si accendono i riscaldamenti, le luci rimangono accese per più ore, ed ecco che i costi in bolletta iniziano a lievitare. Questi però non sono gli unici fattori a incidere sull’aumento delle bollette di ottobre.

Oltre all’aumento dei consumi, infatti, anche le tensioni internazionali giocano un ruolo importante nei rincari di luce e gas in bolletta. A quanto ammontano gli aumenti nelle bollette di ottobre? Quali sono le ultime notizie per le bollette di luce e gas? Facciamo il punto.

Gli aumenti nella bolletta del gas di ottobre.

A ottobre, l’autorità pubblica dell’energia (Arera) ha annunciato un aumento del 12% nelle tariffe del gas per i clienti nel mercato tutelato, il quale comprende 10 milioni di utenti, rappresentando un terzo del totale.

Questo incremento è stato causato da diversi fattori, tra cui un aumento del 7,9% nel costo del gas naturale e unincremento del 4,1% nelle spese di trasporto e gestione del contatore. Gli oneri generali, invece, sono rimasti stabili.

Come accennato, questo aumento dei prezzi è stato sì influenzato dai primi freddi, che hanno aumentato i consumi, ma anche dalle tensioni internazionali, che hanno contribuito alla speculazione. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

COME RICONOSCERE UNA BOLLETTA FALSA E DIFENDERSI DALLE TRUFFE.

Come riconoscere una bolletta falsa e difendersi dalle truffe

In vista della totale liberalizzazione del mercato energetico, a partire dal 2024, è bene informarci e imparare a difendersi dalle truffe legate al mondo dei fornitoti di energia e delle bolletteInfatti è sempre più diffusa la truffa della bolletta e del cambio di contratto di energia che colpisce soprattutto le persone più deboli, come gli anziani che vivono da soli, ma che possono in realtà prendersi gioco un po’ di tutti noi.

Capita infatti di ricevere telefonate da customer service di ipotetici fornitori di energia e lasciarsi trascinare in cambi e disdette fasulle.

Per questo è utile sapere quali sono i 3 modi più comuni per riconoscere una bolletta falsa ed evitare di cadere nelle truffe.

Come riconoscere una truffa della bolletta di energia.

Sono tre le truffe più diffuse ai danni di semplici utenti di luce e gas:

  1. cambio di tariffa energetica proposta da venditori porta a porta;
  2. call center che propone via telefono di modificare il vostro contratto di luce e gas;
  3. bollette false, ovvero l’utente riceve una bolletta da pagare che in realtà non è vera.

Quest’ultima truffa è la più recente e preoccupante cha va a colpire tutti, più o meno esperti. Nel tran tran quotidiano infatti può succedere di non verificare le cose con attenzione e si finisce per pagare false bollette di luce e gas, in totale buona fede. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

TENERE LO STENDINO IN CASA D’INVERNO FA MALE?

Tenere lo stendino in casa d'inverno fa male

Laria troppo secca in casa espone a rischi per la salute, tanto che, oltre alle classiche raccomandazioni, viene suggerito spesso di tenere la porta del bagno aperta.

Tra i vari consigli, viene raccomandato anche di tenere lo stendino in casa, per di più d’inverno. In realtà questa pratica viene adottata più come soluzione logistica, quando per esempio non si possiede un balcone o non si possono appendere i panni fuori, ad asciugare.

Ma stendere il bucato in casa d’inverno fa male? La comunità di medici e scienziati ha risposto in modo chiaro al quesito.

Tenere lo stendino in casa d’inverno fa male?

Stendere i panni all’interno degli ambienti domestici, in inverno, può sembrare una soluzione pratica e logistica ottimale per chi vive in case più piccole o senza balconi. Sicuramente lo stendino con i capi appesi, appena lavati, potrebbe compensare l’umidità troppo secca in una stanza. Se proprio non possiamo farne a meno, sarebbe meglio farlo d’estate.

Il problema è che per alcune persone può essere nocivo tenere il bucato umido in casa, soprattutto nella stagione più fredda e con i riscaldamenti accesi. Ma anche poggiare il bucato sui termosifoni caldi non è salutare.

Inoltre, in quest’ultimo caso, rischiamo di “soffocare” i caloriferi, con conseguente dispendio di energie, calore, e ulteriori spese in bolletta. Il nemico numero uno è sempre lo stesso: l’umidità e le conseguenze che ne derivano. (continua)

Fonte: immobiliare.it

A QUALE TEMPERATURA TENERE IL FRIGORIFERO IN INVERNO?

A quale temperatura tenere il frigorifero in inverno

In questo articolo, esploreremo l’importanza di trovare la temperatura più adatta per il frigorifero durante i mesi più freddi, consentendo di massimizzare la freschezza e la durata dei tuoi prodotti alimentari. Capiremo inoltre come procedere nelle diverse casistiche, a seconda che il termostato sia digitale o manuale.

Perché è così importante regolare la temperatura del frigo?

Le impostazioni corrette del termostato del frigorifero permettono innanzitutto la corretta conservazione degli alimenti. 

Gli alimenti freschi e ben conservati mantengono le loro proprietà organolettiche, consentendo di gustare i piatti all’apice del loro sapore. La corretta regolazione del frigorifero a temperature non troppo alte impedisce la proliferazione di batteri, dannosi per gli alimenti e rischiosi per la salute.

Di contro, temperature troppo basse possono congelare gli alimenti, causando danni alla loro consistenza e sapore.

Mantenere la giusta temperatura nel frigorifero non solo garantisce la conservazione ottimale degli alimenti, ma ha anche un impatto positivo sull’economia domestica e sull’ambiente.

Un frigorifero regolato alla temperatura giusta richiede meno energia per mantenere l’ambiente interno freddo. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COSA FARE SE LE BOLLETTE NON ARRIVANO.

Cosa fare se le bollette non arrivano

Può capitare che le società che erogano i servizi di elettricitàgas e acqua non mandino ai propri clienti le relative bollette per diversi mesi consecutivi, a causa di intoppi organizzativi. Se ciò avviene, spesso poi richiedono il pagamento, spesso di importo elevato, di tutti i mesi arretrati in un’unica soluzione, magari minacciando anche il distacco dell’utenza. Se le società dimenticano di inviare le bollette, cosa bisogna fare?

Vediamo come deve comportarsi l’utente e quali sono i suoi diritti

La bolletta non arriva: cosa fare? 

Se ci si accorge che per qualsiasi delle utenze sottoscritte con il gestore per diversi mesi non arriva la fattura per il pagamento, sarebbe bene segnalarlo alla società fornitrice del servizioPer farlo occorre inviare una lettera di diffida con la quale si indica un termine massimo, normalmente di 15 giorni, per l’invio delle bollette arretrate.

In tal modo, l’utente si cautela dal rischio di richieste di pagamento in un’unica soluzione e quindi di importo troppo elevato.

Secondo la giurisprudenza, peraltro, con questo comportamento la società fornitrice viola il principio di buona fede e non può pretendere il pagamento in un’unica soluzione se causato da un suo errore o da una sua negligenza. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

LA COCA COLA PUÒ ESSERE USATA PER PULIRE GLI SCARICHI E STURARE IL LAVANDINO?

La Coca Cola può essere usata per pulire gli scarichi e sturare il lavandino

La Coca Cola è una bevanda amata in tutto il mondo per il suo sapore unico e la sua capacità di rinfrescare la nostra sete: e se vi dicessimo che potrebbe avere un utilizzo sorprendente che va ben oltre la semplice soddisfazione del palato? Non tutti sanno, infatti, che questa bevanda può essere impiegata in modi alternativi per risolvere problemi domestici comuni.

Se vi siete mai chiesti se la Coca Cola può essere usata per pulire gli scarichi sturare il lavandino, siete nel posto giusto. In questo articolo, esploreremo diverse applicazioni innovative di questa bevanda, scoprendo come utilizzare la Coca Cola per pulire la casa e affrontare ostacoli come lo scarico intasato

Come sturare un lavandino con i rimedi della nonna?

Quando si tratta di sturare un lavandino, spesso ci chiediamo se sia possibile risolvere il problema con metodi fai da te, preferibilmente ecologici e rispettosi dell’ambiente.

In questo contesto, tornano in auge i vecchi rimedi della nonna, che consentono di risolvere il problema di uno scarico intasato o di pulire il tubo di scarico del lavandino senza ricorrere a prodotti chimici aggressivi che potrebbero essere nocivi per l’ambiente e la salute.

Tra i rimedi più gettonati troviamo l’acqua bollente, che versata lentamente nello scarico intasato può sciogliere il grasso e altri residui che ostruiscono il lavandino. Anche una combinazione di bicarbonato di sodio e aceto può essere efficace per rimuovere ostruzioni, lasciandola agire per circa 30 minuti. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

QUANTO DEVE ESSERE SPESSO IL CAPPOTTO TERMICO?

Che spessore deve avere il cappotto termico

Che il problema dellefficientamento energetico degli edifici italiani non fosse di facile risoluzione, quasi tutti lo avevano capito già da tempo.

Anche i commentatori più ottimisti – che fino a poco tempo fa immaginavano un rinnovamento di massa delle abitazioni da Nord a Sud nel giro di qualche anno – hanno dovuto sbattere la testa contro la realtà dei fatti, dovendo fare i conti con le immense difficoltà che la transizione ecologica sta incontrando nel nostro Paese.

Le manifestazioni ambientaliste dei Fridays for Future e le azioni dimostrative dei militanti di Ultima Generazione hanno portato al centro del dibattito pubblico il tema. Poi ci ha pensato la politica italiana – di concerto con quella europea – a fare un passo avanti con l’introduzione del Superbonus edilizio al 110%. Eppure, c’è davvero poco di nuovo sotto il sole.

Risparmio energetico e transizione ecologica: perché gli italiani scelgono il cappotto termico.

L’obiettivo delle emissioni zero delle unità abitative entro il 2035 su tutto il territorio comunitario sembra sempre più lontano, giorno dopo giorno. Le stesse istituzioni di Bruxelles e Strasburgo sanno che ci sono diversi Paesi – tra cui l’Italia occupa un posto in prima fila – che realisticamente non riusciranno ad impostare un cambio di paradigma così radicale in appena poco più di un decennio. Troppe le case e le palazzine da stravolgere, troppo pochi i soldi per farlo. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

IL CAPPOTTO TERMICO CREA MUFFA?

Il cappotto termico crea muffa

L’insorgere della muffa all’interno delle nostre case è una preoccupazione diffusa, e quando si tratta di abitazioni su cui si è installato il cappotto termico, l’argomento si fa ancor più complesso. Questi strati isolanti sono progettati per migliorare l’efficienza energetica e il comfort abitativo, talvolta però si può creare un ambiente favorevole alla proliferazione della muffa.

Questo fenomeno ha generato numerosi interrogativi e opinioni contrastanti. Il cappotto termico può favorire la formazione di muffa all’interno delle case? Quali sono i fattori principali coinvolti e come si possono affrontare tali problematiche in maniera efficace?

Cos’è il cappotto termico e a cosa serve?

Il cappotto termico svolge un ruolo fondamentale nell’aumentare l’isolamento termico delle pareti perimetrali degli edifici. Questo obiettivo primario è mirato al risparmio energetico, sia in termini di riscaldamento durante i mesi più freddi che di raffrescamento durante quelli più caldi. Di conseguenza, il comfort all’interno dell’abitazione sarà sicuramente maggiore.

Inoltre, il cappotto termico aiuta a ostacolare la comparsa dei cosiddetti “ponti termici,” che sono aree dell’edificio in cui la temperatura differisce notevolmente rispetto al resto, causando spesso condensa e infiltrazioni nelle pareti interne. Pertanto, in teoria, il cappotto termico può contribuire a prevenire la formazione di muffa all’interno delle pareti. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

FIMAA CHIEDE DI CAMBIARE LE REGOLE DI ACCESSO ALLA PROFESSIONE DI AGENTE IMMOBILIARE.

Un corso di formazione, o un praticantato professionale di 12 mesi unito ad una formazione teorica, o ancora un idoneo titolo universitario, in ogni caso con una verifica finale del livello di preparazione acquisito, certificata da un soggetto super partes come le CCIAA. Questo, secondo la FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari), dovrebbe essere l’iter per diventare agente immobiliare

La Federazione, attraverso il vicepresidente vicario nazionale Maurizio Pezzetta, ha avanzato un’articolata richiesta di modifica delle regole di accesso alla professione immobiliare in un documento presentato all’onorevole Marcello Coppo, membro della Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera.

Le richieste della FIMAA al MIMIT

La FIMAA ha avanzato diverse proposte al MIMIT (il Ministero delle Imprese e del Made in Italy) allo scopo di evitare la mercificazione dell’abilitazione come agente immobiliare. In particolare:

  • il tutor deve seguire solo un praticante per volta;
  • il tutor deve essere iscritto nel RI o nel REA da almeno 5 (o addirittura 10) anni;
  • il praticantato deve avere una durata minima di 20 ore settimanali, deve essere ben articolato, seriamente frequentato e certificato;
  • oltre al percorso professionalizzante tramite il praticantato, deve essere abilitato alla professione anche chi ha conseguito un idoneo titolo universitario, purché al termine il candidato superi un esame che attesti le competenze necessarie all’esercizio della professione;
  • chi ha ottenuto l’abilitazione dovrà seguire un percorso di formazione continua e obbligatoria, che “rappresenta una fondamentale esigenza che una professione importante e delicata come questa esige, a tutela prima di tutti del Consumatore che mette in ballo, il più delle volte, i risparmi di una vita”, commenta Pezzetta;
  • la separazione tra la figura di Agente Immobiliare e quella di Mediatore Creditizio;
  • la cancellazione dell’obbligo di indicare negli atti notarili il compenso percepito dagli agenti immobiliari, e di sostituirlo con la sola indicazione degli estremi della fattura elettronica;
  • una serie di modifiche al decreto sugli affitti brevi sul tavolo del Ministero del Turismo.

Fimaa Italia

QUANTO COSTA RISCALDARE LA CASA CON IL CLIMATIZZATORE?

Quanto costa riscaldare la casa con il climatizzatore

condizionatori d’aria spesso sono dotati anche di una funzione che permette di riscaldare l’aria. Tale funzione potrebbe essere usata quindi nelle stagioni fredde in aggiunta o in alternativa all’impianto di riscaldamento dell’abitazione. Ma quanto costa riscaldare casa con il climatizzatore? Conviene rispetto ad altre modalità di riscaldamento?

Quanto consuma un climatizzatore.

Alcuni modelli di condizionatori sono dunque dotati della modalità di riscaldamento e pertanto grazie a questa versatilità possono essere usati durante tutto l’anno in base alle esigenze.

Per quanto riguarda il consumo dell’apparecchio, in realtà non esiste una differenza di dispendio di energia elettrica tra le due funzioni di raffrescamento e di riscaldamento.

Il consumo dipende da diversi fattori, quali la classe energetica del climatizzatore, le dimensioni dell’ambiente, la tecnologia impiegata, la durata dell’utilizzo, la temperatura impostata.

In linea di massima, è possibile calcolare il consumo di energia in modalità riscaldamento per un’ora al giorno.

Un modello da 9.000 BTU di classe energetica A consuma in media 0,7-0,85 kWh all’ora. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

QUALI ELETTRODOMESTICI NON DOVRESTI MAI ATTACCARE A UNA MULTIPRESA.

Quali elettrodomestici non dovresti mai attaccare a una multipresa

Pratica e incredibilmente comoda, la multipresa, comunemente chiamata “ciabatta”, è uno strumento particolarmente utilizzato nelle nostre case per fornire energia elettrica a diversi elettrodomestici o dispositivi elettronici quando le prese a muro non bastano. Ma sappiamo utilizzarla in modo corretto e soprattutto sicuro? Forse non sempre.

In questo articolo troverete alcuni consigli utili per impiegare al meglio le multiprese e soprattutto per non correre un rischio di cortocircuito o, peggio ancora, di scatenare un incendio. 

Rispettare punti e voltaggio.

La prima e imprescindibile regola per un corretto utilizzo della multipresa consiste nel rispettarne le caratteristiche. Se la multipresa ha quattro prese limitiamoci a collegarvi quattro dispositivi e non aggiungiamo assolutamente ulteriori adattatori per aumentare i punti di ricarica. Occorre inoltre rispettare il voltaggio massimo che in genere si aggira intorno ai 250V/2500W.

Multipresa: quando utilizzarla e quando no.

Non tutti i dispositivi sono adatti a essere collegati a una multipresa. Ci sono apparecchi che per i loro elevati consumi necessitano infatti di essere collegati direttamente a una presa nel muro e non possono o per lo meno non dovrebbero prendere energia attraverso l’uso della cosiddetta ciabatta.

La multipresa è adatta al collegamento di elettrodomestici e apparecchi dai consumi più ridotti e che non portino al superamento del voltaggio massimo. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

LE POSATE D’ARGENTO SI POSSONO LAVARE IN LAVASTOVIGLIE?

posate d'argento in lavastoviglie

Anche se al giorno d’oggi si usa poco e solo per alcune occasioni speciali, l’argenteria molto spesso fa parte degli oggetti di una casa, ricevuta in eredità o avuta in dono di nozze. Si tratta quasi sempre di soprammobili, cornici e soprattutto posate.

Le posate in argento sono davvero molto belle, ma anche poco pratiche.  Qualora si decida di usarle per qualche pranzo importante, ci si può chiedere come lavarle: si possono mettere in lavastoviglie?

Vediamo come bisogna lavare le posate d’argento e se si possono sciacquare in lavastoviglie.

Argento in lavastoviglie: si può?

Se, dopo aver usato forchette, coltelli e cucchiai, come anche vassoi e ciotole d’argento, si pensa di lavarli velocemente e senza fatica mettendoli in lavastoviglie, si commette un grave errore

Un normale ciclo di lavaggio con la lavastoviglie non solo utilizza per un tempo prolungato le alte temperature, ma soprattutto disperde nel cesto dove sono posizionate le stoviglie i principi attivi contenuti nel detersivo

Le polveri e le compresse che si usano per il lavaggio contengono detergenti e sostanze chimiche che potrebbero danneggiare gli oggetti in argento. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

L’USUFRUTTUARIO PUÒ CACCIARE IL PROPRIETARIO DI CASA?

L'usufruttuario può cacciare il proprietario di casa

Può un usufruttuario cacciare di casa il legittimo proprietario dell’immobile. No, può al limite cedere l’usufrutto a terzi, è questo ciò che dice la legge. Allo stesso tempo, è il proprietario di casa che potrebbe arrivare a chiudere prima il rapporto di usufrutto, ma solo per gravi motivi oggettivi.

Vediamo insieme tutti i casi.

Cosa è l’usufrutto.

L’usufrutto è il diritto reale di godimento regolato dagli articoli 978 e seguenti del Codice Civile. In pratica è un diritto che consente ad un soggetto, l’usufruttuario, di godere di un bene immobile che resta di proprietà di un’altra persona, il nudo proprietario.

A seguito della stipula di un usufrutto immobiliare il nudo proprietario non avrà più diritto abitativo ma manterrà il diritto di proprietà ed è dunque l’unica persona che potrà vendere la casa.

Quali sono i diritti e doveri dell’usufruttuario.

La persona che prende un immobile in usufrutto otterrà invece il pieno diritto di utilizzare l’immobile a scopo abitativo o altro, come previsto dalla legge.

D’altro canto l’usufruttario dovrà mantenere in buono stato di manutenzione l’immobile senza però produrre modifiche o iniziare lavori senza l’autorizzazione del proprietario come fosse un locatario. Le spese di manutenzione ordinaria sono a suo carico. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

Condomino e posti auto: modifica con il consenso unanime.

Moscow, Russia – May, 15, 2019: cars on a parking in Moscow

Per la Cassazione, i posti auto possono essere assegnati in via esclusiva e per un tempo indefinito soltanto con il consenso unanime dei partecipanti alla comunione.

Posti auto in condominio.

Una condòmina ha proposto ricorso in cassazione articolato in due motivi avverso la sentenza n. 760/2017 della Corte d’appello di Venezia.
Precedentemente la condòmina impugnò davanti al Tribunale di Venezia, sezione distaccata di Portogruaro, la deliberazione approvata in data 10 giugno 2011 dall’assemblea condominiale, che aveva deciso a maggioranza l’assegnazione alla ricorrente di un posto auto all’interno dell’area comune adibita a parcheggio diverso da quello ad essa attribuito in uso esclusivo in forza di accordo intervenuto il 27 dicembre 1994, disponendone lo scambio con altra condomina.
L’attrice aveva esposto che in occasione dell’assemblea del Condominio del 27 dicembre 1994 tutti gli otto condomini avevano individuato sedici posti auto nell’area esterna comune e li avevano assegnati in uso esclusivo alle varie unità costituenti il condominio.
Sia il verbale assembleare del 27 dicembre 1994 che le planimetrie allegate erano stati firmati da tutti i condomini. (continua)
Fonte:StudioCataldi

QUANDO SI CAMBIA LA RESIDENZA BISOGNA RIFARE ANCHE LA CARTA DI IDENTITÀ?

Quando si cambia la residenza bisogna rifare anche la carta di identità

Se avete cambiato casa vi sarete trovati nella situazione di richiedere il cambio di residenza presso gli uffici del Comune. Un atto dovuto che ogni cittadino deve fare, un dovere e anche un diritto. Ma quali obblighi comporta per quanto riguarda i documenti? È necessario rifare anche la carta di identità?

Come si ottiene il cambio di residenza.

Cambiare la residenza è molto semplice, basta:

  • recarsi presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di destinazione;
  • presentarsi con il proprio documento di identità valido;
  • completare un’autocertificazione di residenza;
  • fornire la fotocopia del nuovo contratto di affitto o atto di proprietà dell’immobile dove avrà luogo la residenza.

È possibile anche richiedere il cambio di residenza online.

Un ufficiale comunale dell’Anagrafe è poi tenuto ad accertare la nuova dimora del cittadino richiedente.

Prima che sia effettiva la nuova residenza possono passare dai 2 ai 45 giorni. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

PERCHÉ NON DOVRESTI RIFARE IL LETTO APPENA SVEGLIO.

Perché non dovresti rifare il letto appena sveglio

C’è chi dice che fare il letto appena svegli possa renderci più produttivi e in grado di portare a termine i nostri doveri nell’arco di tutta la giornata. Ma se ti dicessimo che, in realtà, questa abitudine potrebbe essere dannosa per la tua salute?

Fare il letto appena sveglio è una buona idea?

Sistemare le lenzuola e i cuscini e coprire il tutto con la coperta o il copriletto è fondamentale per dare alla stanza un aspetto pulito e ordinato, ma farlo appena metti il piede giù dal letto è controproducente. Coprendo il materasso dove sei stato tutta la notte, infatti, “intrappoli” all’interno germi e batteri che naturalmente si depositano su queste superfici e che possono proliferare in un ambiente umido come un letto ancora caldo.

Inoltre, rifacendo il letto potresti inalare gli acari della polvere che si sono accumulati durante la notte. Questi piccolissimi artropodi producono allergeni che, se inalati, possono causare reazioni allergiche come infiammazioni cutanee, eritemi, dermatiti, orticarie, ma anche difficoltà respiratorie o di deglutizione, attacchi d’asma e irritazioni agli occhi. Si stima che quasi il 50% della popolazione italiana sia affetta da questi disturbi. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

QUAL È LA TEMPERATURA MIGLIORE A CUI TENERE IL FRIGORIFERO?

Qual è la temperatura migliore a cui tenere il frigorifero

Per conservare al meglio gli alimenti e risparmiare sulla bolletta elettrica è fondamentale impostare il frigorifero alla giusta temperatura e disporre gli alimenti secondo un criterio ben preciso. È utile sapere infatti che la temperatura all’interno del frigorifero varia in base alle zone e non è sempre costante, questo perché il freddo tende ad andare verso il basso e perché il frigorifero viene aperto, facendo entrare aria calda o per lo meno più mite dall’esterno. Ma qual è dunque la temperatura ideale per il frigorifero e come dobbiamo disporre gli alimenti?

A che temperatura impostare il frigorifero?

La temperatura ottimale per il frigorifero è di 4°C, ma può arrivare anche a 10°C. Nei periodi particolarmente caldi è importante settare il nostro frigorifero sui 4°C, in modo da restare il più possibile vicini a questo valore. Come dicevamo, all’interno dell’elettrodomestico la temperatura non è costante e varia in base alle diverse zone.

Come disporre correttamente gli alimenti nel frigo.

È fondamentale disporre correttamente gli alimenti all’interno del frigorifero, in modo che ogni prodotto si trovi in un’area adatta alle sue esigenze di conservazione. Tendenzialmente il punto più freddo del frigorifero coincide con il ripiano più basso (situato appena sopra al cassetto dedicato a frutta e verdura) e oscilla tra i 2° e i 4°C. Qui è bene collocare carne e pesce.

Le zone più “calde” sono invece gli gli scompartimenti o le mensole all’interno della porta: queste aree, che entrano maggiormente a contatto con l’esterno possono raggiungere temperature fra gli 8°e i 10°C.

Tra i consigli per mantenere al meglio la temperatura all’interno del frigorifero troviamo infatti quello di non aprire troppo spesso l’elettrodomestico e, una volta aperto, di non tenere l’anta o le porte aperte troppo a lungo, facendo così entrare aria calda e disperdendo quella fredda all’interno. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

NO ALL’INSEGNA SULLA FACCIATA CONDOMINIALE SE VIOLA IL REGOLAMENTO DI CONDOMINIO.

No all’insegna sulla facciata condominiale se viola il regolamento di condominio

Locali commerciali e condominio sono un binomio che non va sempre d’accordo. Prova di tale affermazione è la sentenza della Corte di Appello di Milano (la n. 1837 datata 6 giugno 2023) riguardante l’insegna luminosa di un locale posto al piano terra e i limiti imposti dal regolamento di condominio.

La vicenda.

Una confederazione si è rivolta al Tribunale di Milano per chiedere che il condominio del quale faceva parte ripristinasse la targa di sua proprietà. La targa era stata rimossa dal condominio stesso. La stessa confederazione chiedeva anche il pagamento dei danni a proprio favore.

Il Tribunale, però, non ha accolto le ragioni della confederazione, che si è quindi presentata davanti alla Corte d’Appello.

La normativa generale sulle insegne in condominio.

I presupposti dell’appello si fondavano su una clausola che limita la subordinazione del diritto all’installazione della targa al consenso dell’assemblea di condominio nel caso delle circostanze previste dagli articoli 1102 e 1120 del Codice Civile. I due articoli riguardano, rispettivamente, l’uso più intenso della cosa comune e le innovazioni.

Nello specifico, secondo la confederazione l’assemblea condominiale non aveva alcun diritto di vietare l’installazione della targa, che costituisce un diritto soggettivo, se non quello di vietare la lesione del decoro architettonico o quella del diritto al pari uso.

L’apposizione sulla facciata condominiale di targhe, insegne pubblicitarie e cartelli per dare risalto alla propria attività professionale commerciale costituisce normale esercizio del diritto di usare la cosa comune poiché non ne altera la naturale e specifica destinazione di sostegno dell’edificio condominiale, sempre che non impedisca agli altri condomini di fare uguale uso del muro. (continua)ù

Fonte:Immobiliare.it

COME ISOLARE UNA PARETE INTERNA CON IL POLISTIROLO

Come isolare una parete interna con il polistirolo

La muffa e l’umidità nelle pareti di casa non sono rare, molte abitazioni anche le più recenti possono soffrire di questo problema dovuta a vari fattori.

Certo è che la mancanza di adeguata coibentazione di un edificio è un problema grave che può solo peggiorare con il tempo. Quindi, è il momento giusto per intervenire e isolare le pareti interne.

Come isolare le pareti interne.

Per eliminare il problema di muffe e condensa ci sono sul mercato edilizio varie soluzioni efficaci e risolutive anche a lungo termine, come il sistema a cappotto.

Per eliminare macchie di muffa e umidità possiamo anche intervenire con una soluzione semplice ed economica, utilizzando pannelli di polistirolo.

Come usare il polistirolo per isolare le pareti

Prima cosa recarsi in un negozio di materiali edili per acquistare il polistirolo: è in vendita in pannelli già perfettamente a misura, come fossero delle piastrelle.

  • prendere le misure delle pareti;
  • posare i pannelli di polistirolo;
  • usare silicone o colla o stucco per attaccare i pannelli alle pareti;
  • lasciare agire la colla per circa un’ora;
  • tagliare e rifinire sui bordi con un cutter.

Per rifinire il lavoro è bene passare uno strato di stucco su tutto il polistirolo posato per aumentare la resistenza del pannello, soprattutto sulle giunture.

Dopo un paio di giorni si potrà tinteggiare come si vuole. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

BOLLETTE, SPUNTA L’IPOTESI DI UNA PROROGA DEL MERCATO TUTELATO PER LUCE E GAS.

Bollette, spunta l'ipotesi di una proroga del mercato tutelato per luce e gas

La data da segnare sul calendario, al momento, è il 10 gennaio 2024, ma tutto potrebbe cambiare. Il governo Meloni sarebbe infatti al lavoro per una proroga di almeno 6 mesi per il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero per le bollette di luce e gas.

Cosa significa mercato tutelato e mercato libero.

Innanzitutto, è fondamentale capire la differenza tra mercato tutelato e mercato libero quando si parla di luce e gas. Al momento, gli utenti che usufruiscono del mercato tutelato pagano le bollette sulla base delle tariffe stabilite dall’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambienti.

Tutte queste persone dovranno però necessariamente passare al mercato libero dal 10 gennaio 2024 per il gas e da aprile 2024 per l’energia elettrica. Si tratta di quasi 15 milioni di cittadini.

Solo alcune categorie vulnerabili sono escluse dal passaggio:

  • i cittadini di più di 75 anni;
  • chi si trova in una situazione di oggettiva difficoltà economica;
  • utenti con disabilità.

Bollette di luce e gas, verso la proroga del mercato tutelato.

Tutto questo, però, potrebbe cambiare già a partire dal prossimo Cdm. Secondo Il Messaggero, infatti, sul tavolo dell’esecutivo ci sarebbe una proroga da 6 mesi a un anno del mercato tutelato. Nei giorni scorsi, anche il ministro ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin a SkyTg24 aveva parlato di “una valutazione che stiamo facendo in questi giorni“. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

OGNI QUANTO DOVRESTI CAMBIARE LA FEDERA DEL CUSCINO?

Ogni quanto dovresti cambiare la federa del cuscino

Dopo una lunga giornata trascorsa a lavoro o a sbrigare commissioni di ogni tipo, sdraiarsi in un letto con le lenzuola pulite e profumate è un lusso a cui molti aspirano. Tuttavia, quando arriva il giorno della settimana dedicato alle pulizie, il cambio della biancheria da letto passa spesso in sordina, dando per scontato che il suo candore duri a lungo e non sia soggetto a problemi legati ad acari e batteri. Niente di più sbagliato.

Poggiarsi sul letto con indumenti adeguati, come il pigiama o la camicia da notte, non è meno pericoloso – a livello di igiene – di entrare in casa con le scarpe sporche. A pagarne le conseguenze, poi, sono le federe dei cuscini che non godono di alcuna barriera tra la pelle e il tessuto, come avviene invece per le altre parti del corpo.

Ogni quanto cambiare le federe del cuscino?

Per capire ogni quanto cambiare le federe del cuscino è importante soffermarsi su ciò che realmente queste ultime accumulano e trattengono ogni giorno. La pelle, infatti, soprattutto durante la notte, rilascia cellule morte, sebo, residui di trucco e agenti inquinanti, ai quali si aggiungono muco e saliva, tutti accumulati sulle fibre delle federe. Questo ciclo di accumulo può far sì che ciò che depositi inevitabilmente torni sul tuo viso.

Bisogna poi fare i conti anche con gli acari della polvere, che si nutrono delle cellule morte della pelle accumulatesi sul cuscino nel tempo. Dove ci sono gli acari, ci sono anche i loro escrementi. Il modo migliore per affrontare questi problemi è, dunque, cambiare le federe frequentemente. Quanto spesso? Almeno una volta alla settimana. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

LA CALDAIA IN BLOCCO È PERICOLOSA?

caldaia in blocco è pericolosa

La manutenzione della caldaia è una spesa necessaria per evitare esborsi ben più onerosi in futuro. Oltretutto il controllo della caldaia è obbligatorio e prevede una serie di operazioni che spettano solo a un tecnico abilitato.

Ma cosa succede quando la caldaia va in blocco? Il solo sospetto potrebbe spingerci ad abbandonare il prima possibile la casa. In realtà, le cose non stanno così. Non oggi, perché le caldaie di ultima generazione sono testate per garantire il massimo della sicurezza domestica.

Inoltre, dopo il controllo periodico di manutenzione previsto dalla legge, con disposizioni che variano da una regione all’altra, il tecnico deve rilasciare obbligatoriamente il “bollino blu con il rapporto di controllo e qualità dei fumi

La caldaia in blocco è pericolosa?

La caldaia in blocco, specie d’inverno, è più fastidiosa che pericolosa. Si resta lì, appesi al doccione, magari col bagnoschiuma addosso, e l’acqua ghiacciata a prova di Lewis Pugh, il campione mondiale di endurance titolare dell’impresa a nuoto nell’Antartide per sensibilizzare sugli effetti del riscaldamento globale.

Ma nella maggior parte dei casi non dovremmo fare imprese titaniche o allarmarci, perché quando accade, la caldaia va in blocco di sicurezza, ed è possibile ripristinarla con interventi fai-da-te, in attesa di un eventuale intervento di un tecnico specializzato. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

COME SCOPRIRE SE C’È AMIANTO IN CASA E COSA FARE.

Come scoprire se c'è amianto in casa e cosa fare

Amianto in casa? Il solo pensiero terrorizza. Purtroppo però dobbiamo essere consapevoli che potrebbe succedere e che forse nell’abitazione o nel luogo di lavoro dove passiamo tante ore potrebbero esserci dei residui di amianto.

Quindi bisogna provvedere in fretta e ridurre il rischio. Ecco cosa fare se si teme di avere dell’amianto in casa.

Cosa è l’amianto.

L’amianto è un materiale tossico e nocivo per l’uomo, ma purtroppo il problema è stato evidenziato sono negli ultimi decenni. Negli anni ’70 se ne vantavano sia le proprietà tecnologiche che il prezzo basso e per questo è stato utilizzato tantissimo nel settore industriale e delle costruzioni in generale.

In quasi ogni contesto industriale di quegli anni è facile trovare tettoie o strutture realizzate in amianto. Risultava essere un materiale leggero, maneggevole e di facile posa e quindi molto diffuso in edilizia

Solo di recente si è appreso quanto fosse nocivo per la salute dell’uomo, ma solo se rilasciato nell’ambiente sottoforma di fibre aero disperse

Quindi è fondamentale non rimuovere amianto se non si è professionisti della bonifica ambientale, non è un lavoro che si può fare in maniera autonoma, senza accorgimenti di sicurezza.

Ma possiamo davvero avere dell’amianto in casa e non saperlo? (continua)

Fonte: Immobiliare.it

CHI ABITA AL PIANO TERRA DEVE PAGARE LE SPESE DELL’ASCENSORE?

Chi abita al piano terra deve pagare le spese dell'ascensore

Nelle spese condominiali per la manutenzione vale il principio secondo cui si paga anche il potenziale utilizzo di un bene delle parti comuni. È così anche per le scale e per l’ascensore?

Chi sta al piano terra deve pagare l’ascensore? Questo interrogativo è stato più volte oggetto di dispute legali. La legge non ammette interpretazioni, tuttavia offre deroghe e scappatoie. Ecco come funziona.

Chi abita al piano terra deve pagare le spese dell’ascensore?

La risposta alla domanda è racchiusa nell’articolo 1124 del Codice civile, che recita:

“Le scale e gli ascensori sono mantenuti e sostituiti dai proprietari delle unità immobiliari a cui servono. La spesa relativa è ripartita tra essi, per metà in ragione del valore delle singole unità immobiliari e per l’altra metà esclusivamente in misura proporzionale all’altezza di ciascun piano dal suolo.

Al fine del concorso nella metà della spesa, che è ripartita in ragione del valore, si considerano come piani le cantine, i palchi morti, le soffitte o camere a tetto e i lastrici solari, qualora non siano di proprietà comune”.

In una ordinanza del 2018 (numero 22157) i giudici della Suprema Corte di Cassazione hanno attinto dall’articolo 1117 del Codice civile per chiarire che:

“Al pari delle scale, l’impianto di ascensore, in quanto mezzo indispensabile per accedere al tetto ed al terrazzo di copertura, riveste la qualità di parte comune, anche relativamente ai condòmini proprietari di negozi o locali terranei con accesso dalla strada, poiché pure tali condòmini ne fruiscono, quanto meno in ordine alla conservazione e manutenzione della copertura dell’edificio, con conseguente obbligo gravante anche su detti partecipanti, in assenza di titolo contrario, di concorrere ai lavori di manutenzione straordinaria ed eventualmente di sostituzione dell’ascensore, in rapporto ed in proporzione all’utilità che possono in ipotesi trarne”.

Detto in altre parole, anche chi abita al piano terra, o svolge un’attività commerciale o professionale, paga l’ascensore, in quanto potenziale fruitore. Paga anche se decidesse di non utilizzarlo.

Lo stesso principio si applica alla manutenzione e pulizia delle scale(continua)

Fonte:Immobiliare.it

A QUANTO AMMONTA IL COSTO DEL NOTAIO PER L’ACQUISTO DELLA PRIMA CASA? COSA ASPETTARSI NEL 2023.

A quanto ammonta il costo del notaio per l'acquisto della prima casa Cosa aspettarsi nel 2023

Prima dell’acquisto di un immobile ci sono molti aspetti da considerare. Fra questi, è importante considerare il costo associato al notaio, spesso un componente significativo delle spese complessive.

Costo del notaio per l’acquisto della prima casa: come funzionano le imposte sugli atti notarili?

Se state acquistando un immobile per la prima volta, è fondamentale riconoscere che le imposte sugli atti notarili variano a seconda che la casa sia acquistata da un privato o da un costruttore.

Se il venditore è il costruttore, le imposte da versare sono notevolmente più elevate, comprensive dell’IVA, che sarà poi consegnata all’Erario.

Nel caso dell’acquisto della prima casa, l’acquirente affronterà un’imposta catastale e un’imposta di bollo di 50€ ciascuna.

Per calcolare l’importo dell’imposta di registro, è necessario determinare a sua volta il valore catastale dell’immobile, attraverso una visura catastale. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

È POSSIBILE OBBLIGARE UN CONDOMINO A FARE LAVORI IN CASA?

Quali sono i poteri dell’assemblea condominiale? Alla luce delle recenti modifiche apportate alla legge condominiale è bene fare chiarezza su alcuni punti: in particolare il condominio può imporre al proprietario di casa di fare dei lavori all’interno della sua abitazione? Vediamo cosa dice la legge.

L’assemblea condominiale è obbligatoria?

Da un punto di vista legale, l’amministratore di condominio è tenuto a convocare un’assemblea condominiale con regolarità, poiché solo durante la stessa possono venire approvate legalmente tutte le decisioni e i provvedimenti inerenti il condominio.

Quali sono i compiti dell’assemblea?

Fatta eccezione per i singoli casi e per gli imprevisti, un’assemblea condominiale ha principalmente il compito di:

Fonte:Immobiliare.it

LA PROVVIGIONE AGENZIA IMMOBILIARE: COME SI CALCOLA?

Cercare casa con agente immobiliare

Una recente sentenza della Cassazione, la n. 2385 del 26 gennaio 2023 ha ribadito che il diritto del mediatore alla provvigione sorge solo alla conclusione di un affare, sul prezzo conclusivo dell’affare come da proposta di acquisto.

Questo perché secondo la nostra giurisprudenza, il diritto del mediatore alla provvigione scaturisce solo nel momento in cui è costituito il vincolo giuridico tra le parti con l’esecuzione del contratto.

Ne consegue che una proposta preliminare di compravendita siglata tra le parti si possa intendere come vincolo giuridico mentre tutti i documenti che contengono intese parziali in ordine al futuro regolamento di interessi non sono vincoli giuridici.

Cosa è la provvigione di un agente immobiliare

La provvigione immobiliare è l’importo calcolato in percentuale che va a pagare il lavoro svolto dall’agente immobiliare che inizia con l’inserimento dell’annuncio di vendita o di affitto fino alla primaria proposta e alla conclusione dell’atto con la firma di entrambe le parti.

Quanto è la provvigione di un agente immobiliare?

La percentuale provvigionale che spetta all’agenzia immobiliare si calcola sul prezzo di vendita, dopo aver siglato un vincolo giuridico tra le parti, e va dal 2% più Iva fino al 5%.

In realtà ci sono anche percentuali ridotte, al 1% o decisamente più elevata fino al 10%. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COME COMPORTARSI CON I TASSI DI INTERESSE IN AUMENTO: COSA FARE E COSA EVITARE.

Come comportarsi con i tassi di interesse in aumento cosa fare e cosa evitare

In un momento come quello attuale, con i tassi di interesse in aumento, è utile scoprire qualcosa di più sull’andamento dei tassi e su come comportarsi per risentirne il meno possibile.

Cosa sono i tassi di interesse.

I tassi di interesse sono dei valori che indicano il costo del denaro, vale a dire quanto costa ottenere del denaro in prestito. Se chiediamo in prestito una somma a una banca, oltre alla somma stessa, dovremo restituire alla banca una cifra aggiuntiva, definita dal tasso di interesse.

Un esempio pratico: se prendo in prestito 10.000 euro a un tasso annuo del 3% dovrò restituire alla banca 300 euro ogni anno, oltre a rimborsare il capitale ricevuto.

Il tasso di interesse riguarda anche i risparmi che depositiamo i in banca: i soldi che lasciamo sul nostro conto ci fruttano degli interessi, definiti da una percentuale annua.

Estate 2022, la BCE innalza i tassi di interesse.

Tutto è cambiato a luglio dello scorso anno, quando il Consiglio della Banca Centrale Europea ha scelto di innalzare i tassi di interesse per la prima volta in 11 anni. 

L’aumento dei tassi avviato a settembre 2022 è stato il maggiore nella storia della BCE ed è stato giustificato dall’organismo internazionale come uno strumento per gestire il forte innalzamento dei prezzi. ( continua )

Fonte:Immobiliare.it

BONUS COLONNINE ELETTRICHE 2023: COME FUNZIONA, REQUISITI E COME RICHIEDERLO.

Bonus colonnine elettriche 2023 come funziona, requisiti e come richiederlo

Il bonus colonnine elettriche 2023 è un contributo erogato dal Ministero dello Sviluppo economico con Dpcm del 4 agosto 2022.

Il contributo è pari all’80% della spesa totale effettuata per installare una colonnina elettrica per la ricarica dei veicoli elettrici.

Come cambia il Bonus colonnine 2023

Rispetto al primo bonus colonnine elettriche voluto dal Ministero nel 2019 queste le modifiche apportate con il nuovo decreto:

  • dal 50% del costo sostenuto si passa all’80% della spesa sostenuta;
  • non più una detrazione fiscale, ma un contributo immediato;
  • se prima era rivolto alle sole imprese, oggi si rivolge a privati e condomini.

Chi può richiedere il Bonus colonnine elettriche 2023

Il nuovo bonus colonnine 2023, pari a un rimborso dell’80% della spesa sostenuta, può essere richiesto dalle seguenti categorie:

  • privati che desiderano installare le colonnine di ricarica di veicoli elettrici nella propria abitazione;
  • condomini che scelgono di installare i impianti di ricarica veicoli elettrici negli spazi comuni. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COMPRAVENDITA IMMOBILIARE È NULLA DI FRONTE A DIFFORMITÀ EDILIZIE?

settore dell'edilizia

Può una difformità edilizia pregiudicare l’agibilità di un’immobile e, dunque, compromettere la buona riuscita del preliminare di vendita causandone la risoluzione? A questa domanda ha risposto la Cassazione, con la sentenza n.18051/2023. Secondo i Giudici, infatti, per poter esprimere un parere è necessario, prima, valutare ogni situazione in modo specifico.

Vediamo di seguito il caso.

Cos’è la compravendita immobiliare?

La compravendita è un accordo contrattuale attraverso il quale avviene il trasferimento di proprietà da un soggetto all’altro, generalmente a fronte di un pagamento in denaro. Questo tipo di transazione si distingue dalla permuta, in quanto nella compravendita c’è una transazione finanziaria, mentre nella permuta avviene uno scambio diretto di beni senza coinvolgere denaro.

L’atto di compravendita è formalizzato come un atto pubblico e viene stipulato di fronte a un notaio. ( continua )

Fonte:Immobiliare.it

SUPERBONUS IN SCADENZA. QUALI OPZIONI PER CHI HA GIÀ INIZIATO I LAVORI E PER CHI VUOLE AVVIARLI.

Superbonus

Ancora pochi mesi, quattro per l’esattezza, per poter usufruire del Superbonus con aliquota al 110% o al 90%. Infatti, a meno di ulteriori novità nella legge di Bilancio, a gennaio 2024 l’incentivazione si abbasserà al 70% (fatta eccezione per gli edifici a rischio sismico).

Chi quindi vuole riqualificare il proprio condominio o villetta beneficiando delle detrazioni più elevate deve trovare il modo di far partire i lavori entro tale data, sapendo comunque di non poter più accedere a sconto in fattura o cessione del credito.

Cosa accadrà in futuro.

Posta la volontà del governo, più volte affermata, di voler mantenere le detrazioni per il risparmio energetico e gli interventi sulla casa, pur con sostanziali modifiche, è ancora presto per dire in che modo questo progetto verrà attuato. La sola certezza, a questo punto, è il quadro delle agevolazioni fino a fine anno.

Comunque, la prossima riduzione dell’aliquota non impatterà su chi ha già fatto partire il cantiere ma non riuscirà a portare a termine i lavori entro l’anno corrente. Infatti, ai fini dell’agevolazione, conta solo la data di pagamento. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

IMPOSTA DI REGISTRO NON VERSATA: IL CONTRATTO È VALIDO?

Contratto di locazione

Non incide sulla validità del contratto di locazione il mancato versamento dell’annualità dell’imposta di registro da parte del locatore. Il locatore, pertanto, può comunque agire in giudizio per ottenere la risoluzione del contratto e l’ingiunzione di pagamento dei canoni arretrati, non potendogli essere opposta tale circostanza.

La pronuncia della Cassazione.

Così si è espressa la Cassazione civile, sez. III, ordinanza 19 maggio 2023, n. 13870, affermando che

il mancato versamento di alcune annualità della imposta di registro, successive a quella iniziale, è sì sanzionato dalla normativa fiscale, ma non rileva agli effetti della validità negoziale del contratto cui si riferisce la previsione di nullità di cui alla norma dell’art. 1, comma 346, della l. n. 311 del 2004, atteso che essa si riferisce alla registrazione originaria del contratto.

Ai sensi dell’art. 1, comma 346, della Legge 311/2004 (c.d. legge finanziaria 2005), il legislatore ha precisato che “i contratti di locazione, o che comunque costituiscono diritti relativi di godimento, di unità immobiliari ovvero di loro porzioni, comunque stipulati, sono nulli se, ricorrendone i presupposti, non sono registrati”.

Conta la registrazione

Per la giurisprudenza di legittimità il contratto risulta valido se l’accordo viene regolarmente registrato all’atto della sua stipulazione, non rilevando se il locatore si è reso inadempiente nella regolare effettuazione dei versamenti annuali, la cui inosservanza viene certamente sanzionata dalla normativa fiscale. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

PORTE BLINDATE, QUAL È IL MATERIALE MIGLIORE PER RIVESTIRLE?

porta blindata

In un periodo storico in cui la sicurezza delle abitazioni private è minacciata da gruppi di malintenzionati che utilizzano metodi criminali sempre più sofisticati e all’avanguardia, una delle poche certezze su come difendersi dai tentativi di furti e intromissioni rimane senza dubbio la porta blindata.

Anche in un mondo che abbatte le frontiere della tecnologia giorno dopo giorno, la sua funzione protettrice rimane un caposaldo per tutelare la propria casa e i suoi beni.

La domanda che molti cittadini si fanno riguarda però le diverse tipologie di materiale utilizzabile per rivestire la propria porta blindata. Infatti, ne esistono di molteplici e ognuno ha delle caratteristiche specifiche che lo differenziano dagli altri. Vediamo nel dettaglio di cosa stiamo parlando.

Porta blindata, gli aspetti da considerare per rivestirla al meglio.

I parametri principali da tenere in considerazione quando si sceglie il materiale con cui foderare l’entrata blindata sono sostanzialmente due.

Il primo riguarda la resistenza all’azione degli agenti atmosferici ed è di primaria importanza per quelle unità immobiliari che si aprono direttamente all’esterno dell’edificio, ad esempio su un giardino all’aperto o su una veranda senza tettoia. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

5 CONSIGLI PER RIDURRE I CONSUMI DEI CONDIZIONATORI.

condizionatore

Caldo e umidità stanno facendo da protagonisti in questa estate e si ricorre ai ripari con il mezzo più efficace che abbiamo: il condizionatore.

Sebbene i costi in bolletta siano diminuiti rispetto allo scorso anno, rimane importante cercare di diminuire i consumi, allo scopo di mantenere un ambiente fresco e confortevole, riducendo al contempo l’impatto ambientale e le bollette energetiche.

Ecco 5 consigli per ridurre i consumi del condizionatore per un’estate più sostenibile e conveniente.

Attenzione alla classe energetica.

Uno dei fattori cruciali per ridurre i consumi dei condizionatori è prestare attenzione alla classe energetica dell’apparecchio. Quando si sceglie il condizionatore, optare per un modello di classe A o superiore può fare la differenza nella bolletta energetica, grazie alla maggiore efficienza.

Da non dimenticare che, se si ha già un condizionatore datato, è possibile approfittare delle detrazioni fiscali per passare a un modello più nuovo: per chi sostituisce il vecchio impianto, infatti, sono previsti bonus fino al 65%. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

IL DEPOSITO CAUZIONALE IN UN CONTRATTO DI AFFITTO: COSA È IMPORTANTE SAPERE.

Il valore di un'abitazione

In vista della sottoscrizione di un contratto d’affitto, ci sono diversi aspetti da conoscere prima della firma dell’accordo, tra i quali il versamento del deposito cauzionale che è regolato da specifiche normative.

In questo articolo riportiamo tutte le informazioni che riguardano il versamento di una determinata somma di denaro, che deve essere specificata nel contratto che vincola le parti coinvolte.

Cosa si intende per deposito cauzionale?

Il deposito cauzionale, conosciuto più comunemente come “cauzione d’affitto è una somma di denaro che viene versata a titolo di garanzia dal conduttore al locatore  nel momento in cui il contratto di locazione viene stipulato.

Il deposito cauzionale ha come scopo quello di garantire l’adempimento degli obblighi da parte dell’inquilino, come il mancato pagamento del canone, le spese accessorie e soprattutto degli eventuali danni arrecati all’immobile durante il periodo di occupazione.

Disciplinato dall’art. 11 della Legge 27 luglio 1978, n. 392, il deposito cauzionale, richiesto dal proprietario dell’immobile, non può essere superiore a tre mensilità d’affitto (spese escluse) e può essere versato secondo le seguenti modalità:

  • in contanti
  • attraverso una garanzia fidejussoria, assicurativa o bancaria
  • libretto di risparmio postale o bancario al portatore, solo se l’importo è inferiore a 1.000 euro

(continua)

Fonte:Immobiliare.it

CRESCONO GLI AFFITTI IN EMILIA-ROMAGNA: MERCATO IMMOBILIARE IN POSITIVO.

Bologna

I primi sei mesi del 2023 si sono conclusi in positivo per il mercato immobiliare in Emilia-Romagna. I dati dell’Osservatorio semestrale di Immobiliare.it Insights segnano un +6% di affitti. Anche a Bologna, i tempi medi di locazione si sono ridotti. In città è sufficiente un mese per trovare casa in affitto.

Il caroaffitti e l’aumento dei prezzi di vendita sta portando a un accumulo di case sfitte o invendute, soprattutto nelle principali città. Gli stock di invenduto diminuiscono solo a Ravenna. Invece nella provincia di Ferrara le richieste di acquisto case sono aumentate del 12,5% nel primo semestre di quest’anno.

Quanto costa comprare casa in Emilia Romagna.

Il primo semestre del 2023 si è chiuso in positivo in Emilia Romagna, con i canoni di affitto che crescono a ritmo più sostenuto rispetto ai prezzi di vendita. Bologna continua a seguire il suo trend di crescita.

In media, una casa costa 2.152 euro al metro quadro, con un aumento del 3,7% dall’inizio dell’anno, e un leggero accumulo di stock offerto in vendita. La domanda è scesa del +3,2% nell’ultimo trimestre.

Il valore delle case è aumentato rendendo più difficoltoso l’accesso ai single. Per le coppie diventa più facile acquistare casa. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

TARIFFE LUCE E GAS: FISSE O INDICIZZATE, QUALE CONVIENE?

luce e gas - come cambieranno i consumi

Il 2022 è stato un anno molto complesso, in particolare per le bollette di luce e gas. Già a fine 2021 i prezzi cominciarono a salire per continuare la scalata durante tutto il 2022.

A fronte di questi rialzi diversi fornitori di energia hanno ritirato le loro offerte a prezzo fisso a vantaggio di tariffe indicizzate. Oggi, rispetto al 2022 il quadro si è stabilizzato e sono state nuovamente presentate tariffe di luce e gas a prezzo fisso, vediamone le principali caratteristiche.

Differenze tra tariffe a prezzo fisso e indicizzato.

Le tariffe a prezzo fisso, come suggerisce il nome, sono caratterizzate dalla stabilità del costo della componente energia, che rimane sempre costante indipendentemente dalle oscillazioni del mercato.

I contratti a prezzo fisso solitamente vanno da un minimo di 12 a un massimo di 36 mesi, quindi chi volesse sottoscrivere un’offerta a costo fisso a partire dal mese di agosto 2023 potrà godere di un prezzo bloccato per luce e gas almeno fino a luglio 2024.

Diversamente le tariffe a prezzo indicizzato, che solitamente presentano un lieve sovrapprezzo rispetto al mercato, vedono il costo della componente energia dipendente dall’andamento dell’indice a cui fanno riferimento: solitamente il PUN (Prezzo Unico Nazionale) per quanto riguarda l’energia elettrica e il PSV (Punto di Scambio Virtuale) per il gas. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

IL REGOLAMENTO DI CONDOMINIO VIETA DI INSTALLARE I CONDIZIONATORI SULLE PARTI COMUNI: COSA FARE?

Condizionatore, rimozione

Interessante pronuncia in tema di conflitto tra codice civile e regolamento di condominio in caso di installazione di condizionatori sul lastrico solare. In caso di disposizioni contrastanti chi prevale?

La vicenda è passata prima al vaglio del Tribunale di Frosinone e poi a quello del Tribunale di Roma, in qualità di giudice di appello, e decisa con la sentenza n. 4099 datata 7 giugno 2023.

I fatti di causa.

La vicenda coinvolge un condominio della città di Frosinone nel quale il regolamento di condominio prevedeva espressamente che le macchine dei condizionatori potevano posizionarsi solo sui balconi di proprietà esclusiva dei condòmini.

Unico problema era che la proprietaria del quarto piano del predetto condominio non disponeva di alcun balcone a servizio del proprio appartamento e pertanto decideva di installare i motori dei condizionatori sul lastrico solare. La vicenda giunge in tribunale dove, in primo grado, il giudice dà ragione al condominio sulla base del mancato rispetto della norma del regolamento di condominio da parte della proprietaria.

Impugnata però la sentenza, la condomina riesce ad ottenere il ribaltamento della decisione in sede di appello. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

CARO MUTUI: LE PROPOSTE DI ABI PER “ALLEGGERIRE” LE RATE.

Rata

Il caro mutui rimane uno dei temi centrali nel dibattito nazionale degli ultimi mesi. I continui rialzi nei tassi ad opera della Bce – l’ultimo lo scorso 15 giugno che ha portato il tasso di riferimento al 4% – hanno portato, stando all’ultimo rapporto dellAssociazione Bancaria Italiana, ad una contrazione nei prestiti dell’1,5% a giugno, dopo il -1% registrato a maggio.

Dopo il memorandum del 9 luglio scorso, con i cinque passi da compiere per ammortizzare il rialzo dei tassi, l’ABI ha diffuso ieri una nuova circolare agli Associati, promuovendo l’adozione di misure in favore delle famiglie con mutui a tasso variabile senza cap, anche per chi è in ritardo nei pagamenti. Vediamo quali.

Le proposte di ABI.

Oltre ad auspicare una maggiore diffusione presso la clientela della conoscenza del cosiddetto Fondo Gasparrini (Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa), l’Associazione ha suggerito le seguenti iniziative per attenuare l’impatto degli incrementi dei tassi d’interesse sull’importo delle rate

Congelamento della rata a tasso variabile.

Per un determinato numero di mesi il mutuario avrà la possibilitàhttps://www.immobiliare.it/news/caro-mutui-le-proposte-di-abi-per-alleggerire-le-rate-153065/ di congelare la rata del proprio mutuo a tasso variabile, allungando la durata del mutuo stesso. Questo significa che il debito verrà spalmato su più anni, con un conseguente aumento degli interessi per il contraente (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COME POTARE E CURARE LA PIANTA DEL LIMONE.

Il limone è uno dei simboli dei paesaggi mediterranei, utilizzato in vari ambiti: alimentazione, igiene e conservazione dei cibi, insetticida naturale, come pianta ornamentale e elemento d’arredo per la casaLa pianta di limone ha bisogno di cure e accorgimenti capaci di dare tono e vivacità ai frutti. Ecco come potare, coltivare e curare le piante di limoni.

Come si cura la pianta del limone.

Il “Citrus limon” (nome botanico del limone) è una pianta della famiglia delle Rutaceae. Come da genealogia di questi vegetali, i frutti sono disponibili tutto l’anno. L’albero fiorisce generalmente in primavera per poi emettere i primi verdelli, i limoni dalla buccia verde intenso. In estate si raccolgono i frutti più maturi. Alcuni passaggi nel ciclo annuale di vita della pianta vanno affrontati con cura. Ecco cosa è importante fare per mantenere la pianta sana e rigogliosa.

La potatura.

Tenere la chioma ordinata fa bene alla salute della pianta e alla sua produttività. Dalla potatura dipenderà la fertilità del citrus limon. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

BONUS TINTEGGIATURA 2023: IN COSA CONSISTE E QUALI SONO I REQUISITI PER OTTENERLO?

tinteggiatura

Rinnovare le stanze della propria abitazione è oggi alla portata di tutti grazie all’introduzione del nuovo Bonus tinteggiatura 2023. Con esso è possibile risparmiare su progetti che permettono di rinnovare e decorare la propria casa.

Quanto si risparmia?

Con il Bonus Tinteggiatura 2023 è possibile risparmiare il 50% sulle spese sostenute per l’imbiancatura delle pareti interne ed esterne, per un massimo di 96mila euro.

Per quanto riguarda la tinteggiatura della facciata esterna, si può usufruire del bonus se l’intervento comporta importanti modifiche alla facciata. Esso può riguardare sia i colori utilizzati che i materiali impiegati.

Come ottenere il Bonus tinteggiatura?

Il Bonus Tinteggiatura 2023 rientra nel Bonus Ristrutturazione, e permette quindi di ottenere un’agevolazione del 50% su un ventaglio molto ampio di interventi di ristrutturazione, restauro e risanamento.

Per ottenere il bonus, bisogna considerare che l’intervento di verniciatura delle pareti deve essere parte di un intervento più ampio che coinvolge l’abitazione: è infatti necessario che i lavori ristrutturazione o di manutenzione straordinaria siano avviati per usufruire della detrazione del 50%. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

SPEGNERE GLI ELETTRODOMESTICI PRIMA DI ANDARE IN FERIE? ECCO I CONSIGLI.

elettrodomestici

Tempo di vacanze per tutti, le partenze si avvicinano e in questo periodo in cui si lascia casa per un po’ di tempo si decide spesso di spegnere i propri elettrodomestici pensando di fare cosa giusta. Ma è davvero così?

Di solito è proprio così, la cosa migliore è proprio scollegare gli elettrodomestici, un po’ per evitare che si rovinino e un po’ per cercare di risparmiare energia. Se per esempio dovessero esserci dei temporali estivi, potrebbero verificarsi dei cortocircuiti.

I consigli utili in tema elettrodomestici.

Quando si parte è bene ricordare di spegnere tutti gli elettrodomestici, nessuno escluso. Se consideriamo i piccoli elettrodomestici, come tostapane, caffettiera elettrica, la macchina del caffè oppure il robot da cucina, bisogna assolutamente scollegarli prima di partire per le vacanze.

Non solo spegnimento ma anche pulizia. La macchinetta del caffè e il bollitore infatti hanno bisogno di essere puliti per bene. Non è raro che si formi della muffa all’interno degli elettrodomestici che non vengono ispezionati spesso.

Non dimentichiamoci di scollegare anche tutti gli apparecchi elettronici e i telefonini, caricabatterie compresi. La stessa cosa vale per il router wi-fi, rasoi e spazzolini elettrici.

Fare particolare attenzione poi ad alcuni elettrodomestici come lavatricelavastoviglie e l’asciugatrice, che necessitano di un’accurata pulizia prima dello spegnimento. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

CALDAIA NUOVA: COSA SAPERE PRIMA DI COMPRARLA.

Bonus Caldaia

Quando ci si accinge a cambiare la caldaia, scegliere quella giusta non è una decisione da prendere alla leggera. Ci sono molte informazioni da conoscere e fattori da considerare per assicurarsi di fare la scelta corretta per la propria casa.

Cambiare caldaia: gli aspetti da considerare.

Ad entrare in gioco sono aspetti come la tipologia di impianto, le modalità di manutenzione e, soprattutto, i consumi.

Quale scegliere?

La scelta della caldaia dipende dall’installazione attuale, dalla configurazione della vostra casa e dalla normativa vigente. Attualmente, la normativa richiede l’installazione di caldaie dette a condensazione, a meno che vi siano circostanze particolari che ne impediscono l’installazione, ad esempio un sistema di evacuazione collettivo dei fumi. In questi casi, è possibile installare una caldaia a camera aperta che rispetti i requisiti normativi per le basse emissioni inquinanti.

Come si installa una caldaia?

L’installazione di una caldaia è un’attività che deve essere effettuata esclusivamente da personale autorizzato e specializzato. Non è possibile installare una caldaia da soli, ad esempio acquistandola al supermercato. La caldaia può essere alimentata da gas metano o GPL e richiede una corretta taratura in base al tipo di combustibile utilizzato. Una taratura errata può essere estremamente pericolosa. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

CASA IN AFFITTO CON MUFFA E UMIDITÀ: DI CHI SONO LE RESPONSABILITÀ?

Misurazione temperatura e umidità

L’umidità ottimale in casa deve oscillare tra il 30 e il 60% con una temperatura media intorno ai 18 gradi centigradi. Sotto e sopra questa soglia gli ambienti domestici diventano poco salubri e possono deteriorarsi. Nel medio tempo si dovranno riparare danni agli intonaci, crepe su pavimenti e arredi, muffa in casa.

L’umidità fa male alla salute, ecco perché.

Gli esperti del Dipartimento prevenzione sanitaria del Ministero della Salute ribadiscono che l’esposizione alle muffe e all’umidità domestica si associano alla maggiore prevalenza di sintomi respiratori, asma e danni funzionali respiratori. Umidità e muffe in casa danneggiano soprattutto la salute degli anziani e dei bambini.

Gli studi hanno dimostrato una correlazione tra questo problema e la tosse nei bambini con fascia d’età compresa tra i 6 e i 12 anni. Il problema riguarda soprattutto le famiglie più affollate negli ambienti domestici non sufficientemente arieggiati, dove il rischio di asma ed esposizione agli allergeni è più elevato.

Un conto però è possedere la casa dove vivere, altra cosa è subire un ambiente dove abbiamo scelto di vivere in affitto. Quali sono i doveri e le responsabilità del proprietario? Chi deve risolvere il problema? (continua)

Fonte:Immobliare.it

PRIMA CASA A FINE LAVORI: SI PUÒ CHIEDERE IL SUPERBONUS?

villette a schiera

Nelle modifiche del PNRR è prevista anche la revisione degli incentivi per l’edilizia e l’urbanistica. Il Superbonus diventa nuovo Ecobonus sociale, rivolto a famiglie con reddito basso.

Intanto Agenzia delle Entrate risponde ad alcuni dubbi e quesiti. Ad esempio cosa succederebbe se il nostro immobile diventasse prima casa solo a fine lavori? Il Superbonus 90% può essere richiesto? Ecco i chiarimenti delle Entrate.

Superbonus 90% e obbligo prima casa.

Il Superbonus 90% attualmente in vigore per le villette si ottiene a condizione che l’immobile interessato dai lavori edilizi sia intestato come prima casa del beneficiario che richiede le detrazioni previste. Inoltre, il beneficiario non dovrà superare il tetto di reddito di 15mila euro.

Ma se l’immobile diventasse prima casa del beneficiario del Superbonus durante lo svolgimento dei lavori o a fine lavori? Il beneficiario potrebbe richiedere ugualmente il Superbonus?

Agenzia delle Entrate ribadisce che per ottenere il Superbonus villette previsto dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 i beneficiari devono:

  • Dichiarare un reddito inferiore a 15mila euro;
  • Essere proprietari o titolari di un diritto reale di godimento sull’unità immobiliare oggetto dei lavori, dunque l’unità immobiliare deve essere adibita ad abitazione principale. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COMODATO D’USO GRATUITO: QUALI SONO CARATTERISTICHE E VANTAGGI?

Comodato d'uso

Uno dei contratti più diffusi fra quelli che regolano le concessioni di beni mobili e immobili è il cosiddetto comodato d’uso gratuito. In pratica si tratta di un accordo con cui il proprietario (comodante) mette a disposizione di un parente o di un amico (comodatario) una casa o un’attrezzatura o altro ancora perché se ne serva per un periodo o per uno scopo specificosenza percepire alcun compenso.

Uno degli esempi più classici è il caso dei genitori che concedono in comodato d’uso ai figli la loro seconda casa. Vediamo quali sono i vantaggi di questo tipo di contratto, chi può stipularlo, quali obblighi comporta per le parti e come funziona per quanto riguarda il pagamento di IMU Tari.

Le caratteristiche del contratto di comodato d’uso gratuito.

Chiariamo che, sebbene per sua natura il comodato d’uso sia gratuito (articolo 1803 del codice civile), nulla vieta di prevedere un pagamento, purché “l’onere imposto non sia tale da fare venir meno la natura tipica del contratto”: in altre parole, è possibile richiedere al comodatario una cifra simbolica o al di sotto dei prezzi di mercato.

Inoltre, a livello generale, non c’è nessun obbligo di registrazione del contratto di comodato d’uso gratuito, tuttavia è sempre consigliabile redigerlo in forma scritta così da tutelare entrambe le parti: a quel punto diventa necessario comunicarlo all’Agenzia delle Entrate entro 20 giorni dalla data dell’atto, pagando l’imposta di registro pari a 200 euro.

Per sua natura il comodato d’uso gratuito è sempre temporaneo e prevede l’obbligo della restituzione del bene allo scadere del periodo concordato (continua)

Fonte:Immobiliare.it

CHI PAGA PER LE RIPARAZIONI DI UNA CASA IN AFFITTO.

impianto idraulico

Per studenti fuorisede e lavoratori in trasferta comincia quel periodo in cui potrebbe risultare conveniente cercare una casa in affitto. Non è importante solo il come cercare un affitto, ma anche essere preparati alle regole stabilite dalle normative. Ad esempio, chi paga le riparazioni in una casa in affitto? Quali sono gli oneri del proprietario e quelli dell’inquilino?

Le diverse tipologie di lavori

In un contratto di affitto l’inquilino (detto anche affittuario) gode dell’utilizzo del bene immobile. La legge suddivide in maniera chiara le responsabilità dell’inquilino e quelle del proprietario. A quest’ultimo spetta l’onere dei costi delle riparazioni necessarie. Mentre all’inquilino, salvo diverse disposizioni, spettano le spese per la manutenzione ordinaria

La disciplina di riferimento è la legge numero 392 del 1978 sulle locazioni. Se non ci sono accordi scritti differenti dalle disposizioni normative, all’inquilino spettano le spese:

  • Del servizio di pulizia del condominio;
  • Della fornitura di altri servizi comuni (ad esempio, manutenzione del verde in comune);
  • Del funzionamento e della manutenzione ordinaria dell’ascensore;
  • Delle utenze (energia elettrica, riscaldamento, condizionamento dell’aria, fornitura dell’acqua, spurgo dei pozzi neri);
  • Delle spese per il servizio di portineria (per il 90% massimo dei costi);
  • Dei lavori per il miglioramento della casa. È importante che queste opere non modifichino la destinazione d’uso dell’immobile, e non richiedano il rilascio di permessi;
  • Di beni aggiunti e scomponibili dalla casa (ad esempio, una tenda da sole o una vetrata panoramica amovibile VePa per la quale non serve il permesso comunale). Questi beni aggiuntivi sono a carico dell’inquilino, salvo diverse disposizioni sul contratto che prevedono la consegna al proprietario del bene scomponibile. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

LA BCE HA PORTATO I TASSI AL 4,25% (MA FORSE C’È UNA BUONA NOTIZIA).

BCE

Come era nell’aria, oggi è stato disposto un nuovo rialzo dei tassi d’interesse ad opera della Bce, un +0,25% che porta il tasso principale di rifinanziamento delle banche a quota 4,25%.

Si tratta del nono aumento nell’arco di un anno, ovvero da quando è iniziata la politica di stretta monetaria voluta dalla Presidente Lagarde. L’ultimo in ordine di tempo era stato lo scorso giugno.

Sembra però che questo sarà l’ultimo per un certo lasso di tempo, infatti non ci sono avvisaglie di accordi su un ulteriore aumento del costo del denaro durante il prossimo appuntamento utile, ovvero il Consiglio direttivo fissato per il 14 settembre. Attualmente anche i banchieri centrali più favorevoli alla politica di lotta dura all’inflazione sembrano concordi nel ritenere che non siano necessari nuovi rialzi.

Cosa ha detto la Bce.

Infatti, nel suo comunicato la Banca Centrale Europea ha specificato che:

Le future decisioni del Consiglio direttivo garantiranno che i tassi d’interesse della Bce saranno posti a livelli restrittivi a sufficienza, per tutto il tempo necessario, per ottenere un puntuale ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2%.

E gli analisti hanno visto nell’eliminazione della precedente locuzione “(i tassi) saranno portati” l’espressione della volontà da parte della Bce di rallentare, per il momento, questa corsa al rialzo. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

CHI PAGA LE BOLLETTE IN AFFITTO?

Pagare affitto

Vediamo che dice la legge in merito alle spese delle utenze nel caso in cui si vada a vivere in affitto: spetta all’inquilino o al proprietario pagare le bollette?

Ecco una pratica guida sul funzionamento e sulla suddivisione delle spese tra inquilino e proprietario quando si va a vivere in una casa con un contratto di affitto.

Contratto d’affitto e suddivisione delle spese.

Quando si sottoscrive un contratto d’affitto è bene ricordare che esso funge da garanzia per entrambe le parti e che su di esso viene accuratamente specificato chi debba pagare per cosa. La suddivisione delle spese può dunque variare a seconda della tipologia del contratto (cedolare secca, concordato, breve, ecc.), ma generalmente esistono dei punti fissi.

Chi deve pagare cosa?

Sottoscrivendo dunque un affitto di media o lunga durata, su di esso vengono riportate tutte le spese delle parti.

Le utenze.

Con il termine utenze ci si riferisce a tutte le bollette (gas, luce, acqua, nettezza urbana, ecc.) ed esse sono tutte a carico dell’inquilino

Anche nel caso in cui l’intestatario delle bollette sia il proprietario della casa, il pagamento spetta sempre alla persona che usufruisce del servizio, quindi l’inquilino. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

CASSONETTI ALL’ESTERNO DEL CONDOMINIO: NESSUN RISCHIO IGIENICO-SANITARIO.

Bidoni

La tematica della raccolta differenziata è diventata nel tempo sempre più importante in condominio, con sentenze di giudici sia civili sia penali sia amministrativi. Le problematiche in tale ambito possono essere le più disparate: dall’errato conferimento dei rifiuti, al danneggiamento dei cassonetti, alle sanzioni per occupazione del suolo pubblico.

Il caso che analizzeremo oggi ha come oggetto un ricorso congiunto proposto da più condomini siti nella città di Messina contro le modalità di esposizione dei rifiuti e di raccolta degli stessi così come decise in una apposita ordinanza della giunta comune del comune stesso.

La sentenza di riferimento è la n. 1925 datata 21 giugno 2023 e pronunciata dal TAR Sicilia.

Le ragioni dei condomini.

Il ricorso promosso dai vari condomini ha ad oggetto, come detto, l’ordinanza comunale relativa al Servizio di raccolta differenziata per l’area Centro.

I problemi rilevati sono numerosi: il posizionamento del carrellato dell’umido e l’accatastamento dei sacchetti contenenti la frazione secca accanto al portone d’ingresso, sarebbero state in contrasto con le basilari regole igienico-sanitarie; gli obblighi di posizionare il carrellato davanti al portone di ingresso dei condomini avrebbero inciso, altresì, sul decoro e sulla conservazione delle parti comuni dell’edificio; infine, il rispetto di tali obblighi li avrebbe costretti a rivolgersi a ditte specializzate con conseguente aumento dei costi di gestione e degli oneri condominiali. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

NELLA CASA DEL FUTURO CI SARÀ ANCORA LA CUCINA?

cucina

Sono lontani i tempi in cui la cucina rappresentava il fulcro della casa, un po’ il centro della vita famigliare, dove si riunivano tutti i componenti intorno a un tavolo, mangiavano e chiacchieravano.

Oggi le nostre vite sono radicalmente cambiate, sosteniamo ritmi molto frenetici e il tempo che passiamo a casa davanti ai fornelli è sempre più ridotto. Cambia anche la vera e propria conformazione delle case e delle cucine, che sono diventate living e open space, unite al salotto e alle altre zone della casa.

Non solo, nel futuro prossimo le cucine potrebbero addirittura sparire dalle nostre case, questa sembra essere la direzione in cui stiamo andando.

Com’è cambiata la cucina dagli ’60 ad oggi.

Per capire come sia cambiato il mondo delle cucine e l’importanza che riserviamo a questo settore, si deve tornare indietro agli anni ’60. Da quel momento le cucine iniziarono a diventare più piccole, arrivando al -13% nelle abitazioni di nuova costruzione.

Non si guarda più all’aspetto funzionale e utile delle cucine quindi, ma un po’ al suo aspetto estetico. Si pensa inoltre a cucine sempre più moderne e futuristiche. Questo comporta la presenza di fornelli a induzione, cappa e frigorifero a scomparsa e incasso. Insomma, si guarda più al design che alla sostanza. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Cosa lasciare quando si vende casa.

Nell’ambito della compravendita di un immobile possono sorgere alcuni dubbi tra l’acquirente e il venditore relativamente a quello che è obbligatorio o meno lasciare all’interno dell’abitazione, non solo a livello di complementi di arredo ma anche di impianti. Andiamo a vedere di seguito cosa dice la legge in merito e le principali informazioni da conoscere.

Cosa stabilisce la legge.

A livello legislativo non vi è un vero e proprio statuto che faccia riferimento nello specifico a questo argomento o che stabilisca delle linee da seguire. Generalmente, va rimosso tutto ciò che è considerato mobile, mentre il venditore deve lasciare al nuovo proprietario gli impianti funzionanti (elettrico, idraulico, ecc.), in maniera tale che possano essere utilizzati sin da subito senza problemi.

Ad esempio, nel caso in cui il venditore volesse rimuovere un lavandino o una vasca non può lasciare solamente gli scarichi visibili e gli spazi vuoti, ma deve provvedere a installare degli elementi sostituitivi a vantaggio dell’acquirente, così da fornire un bagno completo e funzionante per il nuovo ingresso. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Agenti Immobiliari e Mediatori Creditizi: revisione disciplina incompatibilità.

La Commissione Politiche UE del Senato, nella seduta del 18 luglio, ha impegnato il Governo a revisionare la disciplina sull’attività di collaboratore o dipendente di società di mediazione del credito e quella degli agenti immobiliari, compatibilmente con quanto deciso in Europa nella procedura di Infrazione 2018/2175.

Fimaa, Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, ha espresso in una nota stampa la sua soddisfazione con la voce del Presidente Santino Taverna:

Fimaa plaude alla decisione del Senato in merito all’impegno del Governo nel revisionare l’articolazione della disciplina relativa alle attività di dipendente o collaboratore di società di mediazione creditizia e quella di agente immobiliare, in modo tale da garantire una adeguata tutela del consumatore, ma anche la tutela della dignità e della specificità dell’attività dell’agente immobiliare.

Fimaa si augura, quindi, che si giunga presto ad una articolazione più rispettosa non solo del diritto comunitario, ma anche degli interessi dei consumatori e degli operatori, e quindi del mercato, interessi fortemente pregiudicati dall’attuale dettato normativo.

Fimaa Italia

COSA FARE SE L’AMMINISTRATORE NON CONVOCA LE ASSEMBLEE CONDOMINIALI.

Condominio Consigliere

Gli incidenti e gli imprevisti che ciclicamente sorgono nella gestione di un condominio possono riguardare gli ambiti più disparati: dalla gestione degli spazi comuni alla ripartizione delle quote per il pagamento delle spese, fino alla pianificazione dei lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione.

Nella maggior parte dei casi, le questioni vengono affrontate e risolte in sede di assemblea condominiale tramite un confronto tra i diversi proprietari delle singole unità immobiliari.

Ma cosa succede quando l’amministratore incaricato non convoca le riunioni comuni negli appuntamenti previsti durante il corso dell’anno?

Le responsabilità dell’amministratore.

A fronte di un numero largamente maggioritario di amministratori che svolgono con professionalità e diligenza il proprio mestiere, ce ne sono altri (che per fortuna rappresentano una quota del tutto ridotta rispetto al totale) che invece non portano avanti l’incarico ricevuto in maniera completa, operando in modo parziale e non rispettando quanto previsto dalla normativa in materia.

Capita dunque che un amministratore assente e disinteressato alla vita del condominio si dimentichi di convocare le riunioni comuni in cui si riuniscono tutti i proprietari e gli inquilini dello stabile. Cosa fare nei casi come questo? Quali azioni portare avanti? E quali sono le responsabilità del tecnico non rispondente? (continua)

Fonte:Immobiliare.it

BONUS CASA: I CAMBIAMENTI STABILITI DALL’UE.

Bonus 2023

Negli ultimi anni si è detto molto in merito al Superbonus e alla sua evoluzione nel tempo, facciamo quindi chiarezza su quanto stabilito. La situazione attuale prevede che l’agevolazione:

  • prosegua per tutto il 2024 con l’aliquota ridotta al 70%;
  • continui nel 2025 al 65%.

Questo è quanto stabilito fino a oggi, ma le regole che l’Ue sta definendo potrebbero modificare alcuni dettagli. Vediamo più cosa potrebbe cambiare.

Fine degli incentivi per le caldaie a condensazione.

L’installazione di caldaie a condensazione in questi anni è rientrata nei lavori trainati e ha quindi potuto godere del 110% se effettuata insieme al cappotto termico: motivo per il quale la sostituzione di vecchie caldaie con modelli più all’avanguardia è stata per molti uno dei canali d’accesso prima all’ecobonus e successivamente al superbonus.

«Casa green», la direttiva discussa alla Ue, stabilisce che:

  • a partire del 2024, il divieto di fornire incentivi fiscali per l’acquisto di caldaie a condensazione;
  • la fine della vendita di caldaie a condensazione a partire dal 2025 sia per le abitazioni nuove sia gli edifici sottoposti a ristrutturazione;
  • dal 2029, il divieto di vendere caldaie a condensazione anche limitatamente alle sole sostituzioni (con l’obbligo per i produttori di fornire assistenza e ricambi per 10 anni).   (continua)

Fonte:Immobiliare.it

BONUS ZANZARIERE 2023.

zanzariere

Durante la stagione estiva le zanzariere rappresentano un’ottima ed efficace protezione per tenere lontane zanzare, mosche, api, cimici e altri insetti poco graditi dai vari ambienti domestici. In linea generale, l’installazione può essere onerosa. Andiamo a vedere di seguito i requisiti necessari per accedere al Bonus Zanzariere 2023.

Come funziona il bonus?

È bene specificare che questo tipo di agevolazione è correlata ad altre misure per gli ambienti domestici tra le quali, ad esempio, l’Ecobonus.

Chi svolge, infatti, dei lavori in casa può beneficiare anche di costi più vantaggiosi per l’installazione delle zanzariere. Nello specifico, si tratta di una detrazione del 50% relativa a una spesa massima di 60 mila euro, che riguarda sia l’acquisto che l’installazione delle zanzariere.

Come portare in detrazione le zanzariere?

Per poter beneficiare di questa agevolazione fiscale è necessario anticipare la spesa. Questa verrà recuperata successivamente tramite la dichiarazione dei redditi su 10 quote annuali del medesimo importo. Il bonus zanzariere è attivo dall’anno seguente rispetto a quello in cui è avvenuta l’installazione delle protezioni. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

DOCUMENTI DEL CONDOMINIO: QUALI VISIONARE PRIMA DI COMPRARE.

documenti

Hai deciso di comprare casa e vuoi avere un quadro completo sulle spese ancora dovute al condominio? Vuoi sapere se il condominio nel quale stai comprando casa è molto litigioso? Cerchiamo di far luce su tutte le informazioni per un acquisto “in sicurezza” anche da questo punto di vista.

Un ruolo fondamentale è sicuramente svolto dall’amministratore di condominio, proprio perché a lui è rivolta la richiesta per ottenere la documentazione che serve: il regolamento di condominio, l’indicazione di lavori straordinari e delle cause in corso.

Il regolamento di condominio.

Sicuramente il regolamento di condominio è il documento più importante da richiedere poiché esso disciplina tutti gli aspetti che regolano la vita condominiale, non solo economici ma anche in termini di diritti e doveri. Basti pensare ai limiti che potrebbero essere inseriti nel regolamento circa il divieto di cambio di destinazione d’uso dell’immobile, oppure il divieto di adibire le abitazioni ad affittacamere o b&b o, ancora, ai limiti previsti in tema di installazione di verande e/o pannelli solari. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

QUANTO CI COSTERÀ IL CLIMATIZZATORE NEL 2023.

Condizionatore Economico

Mentre le lunghe giornate estive vedono le temperature alzarsi sempre di più, per le famiglie italiane sale la preoccupazione relativa al costo che dovranno sostenere per pagare le bollette dell’elettricità. Come ogni anno, infatti, i cittadini da Nord a Sud si ritrovano con l’esigenza di rinfrescare gli ambienti interni, che diventano così il luogo di rifugio in cui difendersi nei pomeriggi di sole.

E così, mentre la ventola del condizionatore (divenuto uno strumento ormai indispensabile, specialmente nei grandi centri abitati) continua a soffiare aria fresca dalla mattina alla sera, allo stesso tempo il costo delle fatture dell’energia elettrica cresce inesorabilmente, provocando più di qualche grattacapo ai cittadini.

Come usare il condizionatore per risparmiare.

Com’è ovvio, per capire quanto consuma davvero un impianto climatizzatore ci sono diversi parametri che vanno tenuti in considerazione. Ad esempio, tutti sappiamo come la posizione in cui è ubicata la propria casa incide in maniera importante sulla regolamentazione della temperatura interna: laddove la luce solare riesce ad entrare in maniera costante per buona parte delle ore diurne, risulta chiaramente più difficile mantenere un clima fresco.

In questi casi, il ricorso al condizionatore diventa obbligatorio, ma ciò non significa che il suo consumo di luce debba essere per forza esagerato. Certo, più tempo lo si tiene acceso e più energia elettrica verrà impiegata, ma un utilizzo costante e senza intervalli (soprattutto se impostato in modalità risparmio) risulta comunque meno dispendioso rispetto ad un continuo accendere e spegnere l’elettrodomestico. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COME GLI AFFITTI TURISTICI HANNO CAMBIATO IL MERCATO IMMOBILIARE.

affitto turistico

Negli ultimi anni, l’affitto di case e appartamenti per brevi periodi tramite piattaforme online è diventato sempre più diffuso.

Questa tendenza ha permesso ai turisti di trovare alloggi convenienti e personalizzati durante le loro vacanze, ma ha anche sollevato alcune preoccupazioni in diversi Comuni d’Italia.

Il fenomeno degli affitti turistici.

In alcune città molto frequentate dai turisti, in particolare, l’afflusso di alloggi destinati agli affitti turistici ha creato una scarsità di abitazioni per i residenti.

La domanda elevata da parte dei turisti ha spinto i proprietari a preferire gli affitti a breve termine, riducendo così l’offerta di alloggi a lungo termine per coloro che cercano una casa stabile.

Ciò ha provocato anche il rialzo dei prezzi degli affitti residenziali e ha creato tensioni nelle comunità locali.

La risposta dei comuni italiani.

In risposta a questo fenomeno dilagante, alcuni comuni si sono uniti in una vera a propria “alleanza municipalista”, con l’obiettivo di affrontare l’emergenza casa. Fra le richieste da anteporre al governo, infatti, ci sono i finanziamenti per manutenzione e una maggior autonomia ai Comuni.

Al fine di mitigare gli effetti negativi degli affitti turistici sulla disponibilità di alloggi e sul tessuto sociale delle comunità, si sta infatti considerando la possibilità di introdurre regolamenti che limitino la durata degli affitti turistici. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

SI POSSONO CHIUDERE BALCONI E TERRAZZE? SÌ, SE NON PREGIUDICA IL DECORO DEL CONDOMINIO.

balcone

La Corte d’appello di Cagliari (sentenza n. 184 del 31 maggio 2023) ha ribadito che è possibile la chiusura parziale in muratura del balcone di proprietà esclusiva, purché ciò non rechi danno alle parti comuni o un pregiudizio alla stabilità, alla sicurezza o al decoro architettonico dell’edificio.

I giudici ricordano anche che l’eventuale divieto di chiusura di balconi e terrazze, previsto nel regolamento condominiale contrattuale, deve essere espressamente indicato nella nota di trascrizione del contratto di compravendita, altrimenti non è opponibile al singolo proprietario.

Il fatto.

Il proprietario di un appartamento in condominio realizzava la parziale chiusura in muratura del balcone della sua proprietà.

Il condominio agiva in giudizio contro il proprietario ritenendo tali lavori illegittimi perché realizzati senza l’autorizzazione dell’assemblea dei condomini e in violazione il regolamento condominiale, che vieta qualsiasi modifica del fabbricato che possa pregiudicare le strutture portanti e/o l’aspetto architettonico nonché la chiusura di balconi e terrazze.

Risulterebbero poi violati anche gli articoli 1121 e 1122 del codice civile, che vietano pregiudizi al decoro architettonico dell’edificio.

Il condomino sostiene invece che i lavori sono pienamente legittimi: non alterano il decoro architettonico del palazzo; inoltre, sono stati autorizzati dalle competenti autorità amministrative e paesaggistiche, in conformità con la più recente legislazione del Piano Casa.

Con la sentenza in commento, la Corte ha dato ragione al proprietario del balcone. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

QUALI NON SONO CONSIDERATI “DOMESTICI” E NON SI POSSONO TENERE IN CASA?

Lupo

Koala, iguane, pantere o una scimmia: sono animali che, spazi e impegni permettendo, si possono, almeno in teoria, tenere in casa in Italia come animali domestici?

La risposta è no. Non tutti gli animali possono essere considerati domestici e perciò non tutti si possono tenere in casa.

La legge, infatti, vieta il possesso in casa di alcuni animali, soprattutto alcune categorie di animali definiti solitamente “esotici”, perché molti di questi sono rari o in via d’estinzione, oppure perché potrebbero essere pericolosi o aggressivi.

Animali che non si possono tenere in casa: cosa dice la legge in merito.

Sempre più famiglie italiane possiedono un animale domestico: un cane, un gatto, un criceto. I più appassionati invece si avventurano nell’impegno di prendersi cura di animali domestici esotici, come le iguane o i serpenti.

Il possesso di alcuni di essi però può essere vincolato da certe limitazioni, disciplinate dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (il cui acronimo è CITES).

Esiste infatti una lista delle specie animali vietate e concesse in casa e chi non rispetta le indicazioni rischia pene molto severe: dall’arresto con fino a 3 anni di reclusione,multe fino a 150mila euro.

Un discorso a parte riguarda i cani “aggressivi. Al contrario di quanto accadeva in passato, non esistono infatti più specie definite come pericolose a priori. (continua)

Fonte:StudioCataldi

COMODATO D’USO GRATUITO: QUALI SONO CARATTERISTICHE E VANTAGGI?

Comodato d'usoUno dei contratti più diffusi fra quelli che regolano le concessioni di beni mobili e immobili è il cosiddetto comodato d’uso gratuito.

In pratica si tratta di un accordo con cui il proprietario (comodante) mette a disposizione di un parente o di un amico (comodatario) una casa o un’attrezzatura o altro ancora perché se ne serva per un periodo o per uno scopo specificosenza percepire alcun compenso.

Uno degli esempi più classici è il caso dei genitori che concedono in comodato d’uso ai figli la loro seconda casa. Vediamo quali sono i vantaggi di questo tipo di contratto, chi può stipularlo, quali obblighi comporta per le parti e come funziona per quanto riguarda il pagamento di IMU e Tari.

Le caratteristiche del contratto di comodato d’uso gratuito.

Chiariamo che, sebbene per sua natura il comodato d’uso sia gratuito (articolo 1803 del codice civile), nulla vieta di prevedere un pagamento, purché “l’onere imposto non sia tale da fare venir meno la natura tipica del contratto”: in altre parole, è possibile richiedere al comodatario una cifra simbolica o al di sotto dei prezzi di mercato.

Inoltre, a livello generale, non c’è nessun obbligo di registrazione del contratto di comodato d’uso gratuito, tuttavia è sempre consigliabile redigerlo in forma scritta così da tutelare entrambe le parti: a quel punto diventa necessario comunicarlo all’Agenzia delle Entrate entro 20 giorni dalla data dell’atto, pagando l’imposta di registro pari a 200 euro.

Per sua natura il comodato d’uso gratuito è sempre temporaneo e prevede l’obbligo della restituzione del bene allo scadere del periodo concordato. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

BONUS BARRIERE ARCHITETTONICHE: SCONTO IN FATTURA E IVA AL 4% PER CAMBIARE GLI INFISSI.

condominio

A fungere da bonus infissi, in ambito ristrutturazioni, ci pensa il bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche, in vigore fino al 31 dicembre 2025. Maxi detrazione e sconto diretto per le nuove finestre a risparmio energetico. È questa la novità che permette, a chi ne fa domanda e a fronte di determinate caratteristiche, di cambiare gli infissi in un’ottica di ricalibrazione energetica della casa.

Bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche ad ampio raggio.

La legge definisce le barriere architettoniche come dei veri e propri ostacoli in grado di influenzare negativamente la mobilità delle persone, in particolare di chi ha problemi di deambulazione, temporanea o permanente, nonché ostacoli che limitano o impediscono a chiunque di utilizzare comodamente e in sicurezza parti, attrezzature e componenti.

Per questo motivo, le norme attuative stabiliscono misure e caratteristiche minime da rispettare per impianti e strutture, sia per nuove costruzioni sia per interventi di ristrutturazione. Il Decreto Ministeriale 236/1998 è richiamato direttamente dalle norme che hanno istituito questa nuova agevolazione.

Detrazione e limiti di spesa per il bonus barriere.

Il bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche è un incentivo statale previsto dal decreto Rilancio, destinato all’eliminazione delle barriere architettoniche all’interno degli appartamenti e dei condomini. L’aliquota, con durata 5 anni, è fissata al 75%.

Il limite di spesa è di 50mila euro per le unifamiliari e 40mila o 30mila euro per gli interventi all’interno di singoli appartamenti. Non è necessario che ci siano persone disabili nell’immobile per poter usufruire della detrazione, ma è sufficiente rispettare le dimensioni e le caratteristiche prescritte.  (continua)

Fonte:Immobiliare.it

TELECAMERE IN CASA: MULTE PER CHI LE DIREZIONA VERSO AREE ESTERNE.

Un nuovo intervento del Garante per la protezione dei dati personali precisa che se un cittadino posiziona telecamere rivolte verso le strade, non solo viola le disposizioni in materia di protezione dei dati personali, ma incorre in pesanti sanzioni.

Unica eccezione, a tale divieto, si concretizza solo quando lo stesso utente sia in presenza di situazioni di rischio effettivo documentato e possa quindi estendere legittimamente la videosorveglianza anche alle aree esterne alla propria abitazione. Questo è quanto stabilito con il provvedimento n. 173 del 27 aprile 2023.

Un caso d’esempio.

Dagli accertamenti rilevati dalla Autorità competente risulta che il privato aveva:

  • installato l’impianto di videosorvegliante per finalità di sicurezza e tutela della proprietà privata;
  • inizialmente l’impianto era composto da 11 telecamere, posizionate sulle pareti dell’immobile, ma al momento del sopralluogo risultavano attive e funzionanti solo 4 telecamere delle 5 presenti;
  • l’angolo di visuale di due telecamere ricomprendeva “anche la via comunale di passaggio adiacente all’immobile e le limitrofe proprietà confinanti”.

Le eccezioni.

L’istruttoria svolta ha evidenziato che la ripresa delle aree ultronee rispetto a quelle di pertinenza è avvenuta in assenza di idonei presupposti di legittimità, considerato che il titolare del trattamento non ha dimostrato la sussistenza di un legittimo interesse riferito a una situazione di rischio effettivo che avrebbe giustificato tale trattamento.

Infatti, l’unica eccezione in cui il cittadino può riprendere anche le zone soggette a pubblico passaggio sussiste solo se

  • adeguatamente motivato e suffragato da idonea documentazione (ad es. denunce, minacce, furti). In tali casi, il titolare del trattamento è tenuto al rispetto delle disposizioni in materia di protezione dati personali, rinvenibili nelle Linee Guida n. 3/2019 sul trattamento dei dati personali attraverso dispositivi video, adottate dal Comitato europeo per la protezione dei dati e nel Provvedimento generale in materia di videosorveglianza dell’8 aprile 2010. (continua)

 

           Fonte:Immobiliare.it

PANNELLI FOTOVOLTAICI IN CONDOMINIO: QUANDO SI POSSONO INSTALLARE?

Pannelli fotovoltaici

Recentemente il legislatore ha recepito questa tendenza ed infatti, già con la riforma del condominio, la L. 220/2012, ha reso molto più semplice ed agevole la loro installazione in condominio seppur a determinate condizioni.

Una premessa è doverosa: la normativa codicistica non può nulla se il limite alla realizzazione deriva da un regolamento condominiale di natura contrattuale.

Detto questo, si possono installare i pannelli fotovoltaici in condominio? Con quali limiti? Occorre l’autorizzazione del condominio?

A parte di questi quesiti ha cercato di dare una risposta la recente sentenza della Corte di Appello di Roma, la n. 2640 del 12 aprile 2023.

I fatti di causa.

Una condomina si rivolgeva al Tribunale di Civitavecchia chiedendo la condanna della proprietaria dell’immobile sovrastante a rimuovere i pannelli solari ad uso privato installati sulla quasi totalità della superficie del tetto comune, tra l’altro senza una espressa autorizzazione del condominio.

Se in primo grado il giudice dava ragione alla condomina, la corte di appello ribalta la decisione ribadendo principi già illustrati da altre sentenze di merito. In particolare i giudici evidenziano che solo in determinati casi occorre la preventiva autorizzazione dell’assemblea per realizzare pannelli fotovoltaici sul tetto del condominio.

Questa è l’ipotesi, per esempio, in cui l’assemblea stessa decida di installare i pannelli al servizio di tutto il condominio, vedasi l’art. 5 della L. 220/2012 che ha modificato in parte l’art. 1120 c.c. In tali casi, l’utilizzo del fotovoltaico condominiale potrà essere usato per l’illuminazione delle scale, la forza motrice degli ascensori o altro, solo però previa delibera positiva da parte dell’assemblea. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Condizionatori ed Ecoincentivi: come ottenerli.

aria condizionata

L’estate è arrivata e con lei anche il tanto temuto caldo: durante questa stagione si rende sempre più necessaria l’installazione di un impianto di condizionamento che faccia fronte all’afa estiva, ecco dunque qualche consiglio su come richiedere degli sgravi per l’acquisto di un impianto di condizionamento.

Impianti di condizionamento e incentivi.

Negli ultimi anni sono state approvate numerose leggi e decreti volti a garantire ai cittadini delle agevolazioni fiscali in merito ai rinnovamenti degli impianti casalinghi. Oltre al Superbonus però, ne esistono molti altri e fra questi c’è anche il bonus mobili, valido per chi voglia acquistare un nuovo impianto di condizionamento a pompa di calore.

Pompa di calore o condizionatore?

L’Agenzia delle Entrate ha confermato la possibilità di poter accedere ad una doppia detrazione qualora si voglia procedere all’acquisto di una pompa di calore.

Quest’ultima altro non è che un impianto di condizionamento (molto simile ad un classico condizionatore), solo che è in grado di lavorare consumando e inquinando molto meno rispetto ad un condizionatore. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

LE DIFFERENZE FRA DECRETO INGIUNTIVO E SFRATTO.

Contratto

Il decreto ingiuntivo è uno strumento utile per recuperare i canoni di locazione non pagati, ma in caso di morosità del conduttore è possibile anche avviare il procedimento di sfratto. In questo articolo spieghiamo come funziona l’iter di sfratto e quali sono le conseguenze per il conduttore moroso. Vediamo più nello specifico i casi.

Di cosa si tratta.

Si tratta di un provvedimento emesso dal giudice che ordina al debitore di pagare il debito entro 40 giorni. Nel caso in cui si proceda al pagamento, il decreto ingiuntivo diventa definitivo, non è possibile contestarlo e può essere eseguito mediante il pignoramento dei beni del debitore

Quando si può richiedere

Basta il mancato pagamento di un solo canone per poter fare affidamento al decreto ingiuntivo.  Basta un solo giorno di ritardo per poter agire dinanzi al tribunale per chiedere un decreto ingiuntivo. L’emissione del decreto ingiuntivo non equivale allo sfratto se non c’è un’adeguata richiesta al giudice da parte del proprietario di casa.

Quindi, insieme alla richiesta del decreto ingiuntivo, il proprietario può anche richiedere lo sfratto per morosità, come previsto dall’articolo 658 del Codice di procedura civile. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

CONTRATTO D’AFFITTO: I MOTIVI DEL NON RINNOVO.

Procedura di sfratto di un contratto d'affitto

Nell’ambito dell’affitto d’immobili, quando il locatore può mandare via l’inquilino alla scadenza del contratto? E soprattutto, perché?

Le cause per cui il locatore può sfrattare l’inquilino sono essenzialmente due: la scadenza del contratto e la morosità. Ma vediamo nel dettaglio tutte le possibili motivazioni legate innanzitutto alla scadenza dell’accordo.

Diniego di rinnovazione alla prima scadenza.

Nella locazione a canone libero (4+4) e in quello a canone concordato (3+2), può essere impedito il tacito rinnovo del contratto dopo la prima scadenza (ossia, nel primo caso, dopo i primi 4 anni e, nel secondo, dopo i primi 3), solo nel caso in cui ci siano determinati motivi.

Il locatore che non vuole rinnovare il contratto di locazione alla prima scadenza ha l’obbligo di sottolineare (nella comunicazione da inviare al conduttore) il motivo della disdetta con una comunicazione specifica.

Destinazione dell’immobile ad uso proprio.

Il primo motivo per cui un locatore può negare il rinnovo del contratto di locazione riguarda la volontà di destinazione dell’immobile ad uso proprio, per quanto riguarda l’abitazione e per attività commerciali, artigianali o professionali.

È importante notare che tale motivo può essere invocato solo da locatori persone fisiche e si estende anche a parenti stretti, come coniugi, genitori, figli o parenti entro il secondo grado in linea retta.

Per la Legge però anche una persona giuridica può affidarsi a questo motivo se nell’immobile locato vuole svolgere la propria attività. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

SUPERBONUS 110%: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE.

Superbonus

Secondo gli ultimi aggiornamenti, l’investimento ammesso in detrazione per il superbonus 110% ha superato i 77 miliardi di euro, con un costo per lo Stato pari a 84,7 miliardi di euro.

Andiamo a vendere in questo contenuto tutti i dettagli in merito, l’andamento dei dati degli ultimi anni in relazione alla recente vittoria elettorale e le informazioni da conoscere sull’argomento.

Superbonus 110%: un boom di richieste di accesso.

In concomitanza con l’ascesa del Governo di Giorgia Meloni, c’è stato un boom di richieste di accesso al superbonus 110%. Nello specifico, sono stati autorizzati lavori per un importo pari a 8,2 miliardi di euro, la cifra più alta registrata da quando è stata introdotta la misura.

Enea: gli investimenti autorizzati.

Secondo i dati Enea, in concomitanza con la campagna elettorale 2022, la maggior parte degli investimenti asseverati ha riguardato le abitazioni autonome.

Nello specifico, sono pervenute indicativamente 44 mila istanze (ovvero il 18,9% del totale). In questo frangente l’ex premier Mario Draghi ha evidenziato come il superbonus abbia disincentivato la trattativa sui prezzi facendoli “esplodere”.

Le variazioni del costo medio

Per quanto riguarda l’andamento percentuale dei costi medi degli interventi rispetto a quello di due anni fa, si evince come il valore medio degli investimenti sia sempre stato superiore a quello di riferimento. A questo proposito vi è un’eccezione, che è rappresentata del costo medio degli interventi effettuati per i condomini, che hanno subito una lieve flessione nel periodo invernale a cavallo tra il 2021 e il 2022. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

CONSIGLI E SUGGERIMENTI PER PULIRE E DISINFETTARE I CONDIZIONATORI.

Condizionatore per la casa

Sta per arrivare l’estate e con essa il caldo! Per non farsi trovare impreparati è bene cominciare a controllare i condizionatori per accertarne il buon funzionamento perché, non c’è nulla come una casa fresca per regalarci sollievo immediato dalla calura esterna.

La manutenzione ordinaria non comporta sforzi eccessivi e può essere realizzata con il semplice fai da te. Durante le pulizie di primavera, in previsione di accenderlo per l’estate, ed autunnali, ossia prima di sostituirlo con i termosifoni, occorre pulire anche il condizionatore.

Questo è fondamentale per respirare aria pulita, soprattutto se in casa ci sono bambini. Il filtro pulito ed igienizzato non limiterà la proliferazione di batteri e il propagarsi di polveri, molto fastidiose per chi ha allergie, ed eviterà il malfunzionamento dell’elettrodomestico quando è in funzione, prolungandone la durata.

Come pulire l’interno.

Per prima cosa bisogna staccare la presa dell’alimentazione elettrica, per non rischiare spiacevoli incidenti durante le fasi di pulizia. Tolto il coperchio esterno dell’apparecchio, occorre rimuovere la polvere e il metodo più veloce ed efficace è quello di utilizzare laspirapolvere.

Per esseri sicuri ed avere una pulizia approfondita, si può usare un panno in microfibra, uno sgrassatore per rimuovere lo sporco e l’unto e un buon germicida e passarli nella parte interna del condizionatore.

Se non amate ricorrere ai prodotti chimici, si può usare l’aceto, ottimo contro il grasso, o il Tea Tree Oil, una soluzione naturale che disinfetta, deodora e rispetta l’ambiente, diluendone poche gocce in acqua e aceto per avere il vostro detergente naturale. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

NUOVO AUMENTO DEI TASSI DI INTERESSE: LA BCE LI PORTA AL 4%.

Tassi mutui

Come avevano previsto in modo pressoché unanime gli analisti negli ultimi giorni, oggi la Bce ha deciso per un nuovo rialzo dei tassi di interesse. L’ottavo in meno di un anno.

Il ritocco stabilito è di un +0,25% (un quarto di punto), in questo modo il tasso di riferimento di area euro passa dal 3,75%, deciso nella riunione del 4 maggio scorso, al 4%.

Prospettive future.

E i rialzi potrebbero non essere finiti qui. Diversi economisti, infatti, prevedono nuovi aumenti dei tassi decisi da Francoforte da qui a settembre, quando il costo del denaro nell’eurozona potrebbe quindi toccare – se non superare – quota 4,25%.

Lotta dura all’inflazione.

Il Board della Bce sta quindi adottando una politica di lotta dura all’inflazione, anche a costo che questa pesi negativamente sul sistema produttivo, sulle famiglie e sulle imprese.

Ma sta funzionando? Ni. Rispetto al picco massimo di ottobre 2022, 10,6%, l’inflazione è sì scesa, ma a maggio si attesta ancora al 6,1%, lontanissima quindi dall’obiettivo di un aumento del 2% che la Bce si è data e che è una parte essenziale del suo mandato. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

IMMOBILE IN AFFITTO NON CONFORME ALLA DESTINAZIONE D’USO: CHI È RESPONSABILE?

Superficie commerciale

Nei contratti di locazione relativi ad immobili destinati ad uso commerciale, grava sul conduttore l’onere di vagliare che le caratteristiche dello stesso siano adeguate a quanto necessario per lo svolgimento dell’attività che egli intende esercitarvi, oltre che al rilascio delle relative autorizzazioni amministrative. Pertanto, qualora il conduttore non riesca ad ottenere tali autorizzazioni, non sussiste alcuna responsabilità del locatore.

La sentenza

A tali conclusioni è di recente giunta la Suprema Corte con l’Ordinanza n. 14067 del 22 maggio 2023.

La vicenda oggetto della decisione aveva in precedenza interessato la Corte d’Appello di Bari che aveva accolto il gravame del locatore, ritenendo che il conduttore avesse eseguito lavori di adeguamento strutturale dell’immobile senza chiedere l’autorizzazione del primo e senza predisporre un progetto esecutivo.

In questo modo si era accertata la risoluzione del contratto per una colpa del conduttore, non sussistendo alcuna obbligazione del locatore, ai sensi degli artt. 1575 e 1576 c.c., di eseguire opere di modificazione o trasformazione della cosa locata, anche se imposte da disposizioni di legge o dell’autorità sopravvenute alla consegna. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

SPETTA AL LOCATORE INTRODURRE LA MEDIAZIONE NEI GIUDIZI DI SFRATTO.

Sfratto

In caso di procedimento instaurato per sfratto per morosità può capire che il conduttore si opponga alla convalida. In questi casi, però, occorre stare attenti ed attivarsi prontamente introducendo la mediazione obbligatoria come previsto per legge.

Difatti, in caso contrario le conseguenze sono quelle accadute nella vicenda sottoposta al tribunale di Palermo e decisa con la sentenza n. 1020 pubblicata in data 3 marzo 2023.

Il caso

Il proprietario di un immobile, vista la morosità del conduttore, si attivava giudizialmente proponendo il giudizio di sfratto per morosità.

All’udienza di convalida, il giudice, preso atto dell’opposizione del conduttore alla convalida dello sfratto, disponeva il mutamento del rito da sommario a speciale locatizio, provvedendo al contempo alla concessione dell’ordinanza di rilascio provvisoria. In tale caso, dovendosi ritenere che il locatore rimanga l’attore sostanziale del procedimento, spettava sempre a lui presentare la domanda di mediazione conciliativa di cui all’art. 5, comma 4, del d. lgs. 28/2010.

Nel caso in esame, però, non risultava agli atti che le parti in causa avessero presentato istanza di mediazione entro il termine di tre mesi così come previsto per legge.

La decisione del tribunale.

Sulla scorta pertanto di tale oggettiva circostanza il giudice dichiarava l’improcedibilità della domanda proposta.

Difatti, come ricordato dallo stesso giudice, la giurisprudenza della Cassazione è ormai costante nell’affermare che, nel procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo, l’onere di promuovere la procedura di mediazione non è a carico dell’opponente ma dell’opposto, in quanto attore sostanziale (cass. SS.UU. n. 19596/2020). (continua)

Fonte:Immobiliare.it

PRO E CONTRO DEI PAVIMENTI IN PVC.

pavimento pvc

Il pavimento in pvc fino a qualche decennio fa si utilizzava sono nelle palestre, nelle scuole, negli ospedali, negli uffici e nei laboratori produttivi.

Oggi non è più così il mercato delle finiture viniliche, il pvc, si è ampliato e ha pian piano conquistato una dignitosa fetta del mercato degli interni.

Il motivo di tanto apprezzamento va ricercato in alcuni fattori che oggi sono ritenuti importanti:

  • la facilità di posa
  • il prezzo contenuto
  • la facile pulizia
  • la resistenza

Ma ciò che lo ha reso oggi, un rivestimento apprezzato anche nel settore degli interni abitativi è la versatilità e la flessibilità anche estetica, il fatto che sia prodotto in tante forme e colori.

Quali pavimenti in pvc.

In materiale vinilico si trovano in commercio pavimenti e rivestimenti che puntano all’effetto delle doghe di legno ma esiste anche il nuovo Lvt, Luxury Vynil Tiles, che sono piastrelle viniliche che riproducono fedelmente il legno o l’effetto pietra.

Esistono poi pavimenti in pvc che si distinguono per il metodo di posa:

  • pavimenti in pvc flottanti;
  • a incastro con un click;
  • a posa libera (loose-lay);
  • a posa incollata a pavimento o a parete.

Possono avere struttura:

  • omogenea in tutto lo spessore di rivestimento;
  • eterogenea ad esempio per migliorare l’isolamento acustico in alcune aree. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

È POSSIBILE ESSERE COMPROPRIETARI DI UN IMMOBILE SENZA FIGURARE NEL ROGITO?

Divorzio casa

Ebbene sì, basta una semplice scrittura privata intervenuta fra le parti a dimostrare la comproprietà di un immobile.

L’istituto giuridico di riferimento è quello del patto fiduciario, in virtù del quale, a fondare la comproprietà di un soggetto estraneo al rogito, è sufficiente che il formale proprietario della casa riconosca, anche con un semplice atto unilaterale, che l’acquisto del cespite è avvenuto in comunione e che pertanto egli è soltanto comproprietario del bene. Il principio appena esposto è meglio analizzato nella recente pronuncia della Cassazione, la n. 10472 del 19 aprile scorso.

Il caso.

Il ricorso è proposto dall’ex compagna dell’uomo cui risulta intestato l’appartamento. La signora deduce che, dopo aver sottoscritto il contratto preliminare per l’acquisto dell’abitazione, l’allora suo partner l’avrebbe convinta a non figurare nell’acquisto dell’immobile. I due decidono comunque di regolare il rapporto tra di loro mettendo nero su bianco la circostanza che, in realtà, l’appartamento apparteneva ad entrambi.

Dopo circa due anni di convivenza, la coppia si lascia e l’uomo intima alla ex compagna di lasciare l’immobile, affermandone la detenzione senza un valido titolo. La signora è quindi costretta a rivolgersi al giudice, chiedendo preliminarmente di accertare l’autenticità della scrittura privata e, di conseguenza, essere dichiarata comproprietaria dell’appartamento. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COSA SAPERE DELL’IMPIANTO SOLARE TERMICO AD USO DOMESTICO.

sole

L’ impianto solare termico ad uso domestico serve per produrre acqua calda sanitaria e per riscaldare le nostre abitazioni. Per farlo utilizza l’energia solare.

Ma quali sono le caratteristiche dell’impianto solare domestico e quali si possono trovare in commercio?

Cosa è un impianto solare.

Un impianto solare funziona ovviamente grazie alla energia solare, ecologica e illimitata, una fonte rinnovabile eccellente.

L’energia solare produce calore o meglio energia termica e quindi non è da confondere con i pannelli fotovoltaici che invece trasformano l’energia solare in energia elettrica.

L’energia termica è calore che a livello domestico si può utilizzare per riscaldare l’acqua e per il riscaldamento. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

ADDIO ARIA CONDIZIONATA: ECCO LA PELLICOLA REFRIGERANTE PER EDIFICI.

aria condizionata

Con l’aumento delle temperature estive e il cambiamento climatico in atto, il bisogno di rinfrescare gli ambienti diventa sempre più urgente. L’aria condizionata è stata a lungo la soluzione predominante, ma le sue conseguenze ambientali e l’elevato consumo energetico richiesto hanno spinto gli innovatori a cercare alternative sostenibili.

In risposta a questa esigenza, è emersa una soluzione promettente: la pellicola refrigerante per edifici. Questa nuova tecnologia, basata su principi termici avanzati, offre un modo efficace ed ecologico per mantenere gli ambienti freschi senza dover fare affidamento sull’aria condizionata tradizionale.

Una rivoluzione nel comfort termico.

La pellicola refrigerante per edifici rappresenta una vera e propria rivoluzione nel campo del comfort termico. Composta da materiali altamente riflettenti e isolanti, questa pellicola intelligente è progettata per respingere i raggi solari e ridurre l’accumulo di calore all’interno degli edifici.

Ciò significa che gli ambienti interni rimangono più freschi, anche durante le giornate estive più calde. Inoltre, questa pellicola offre un’efficace barriera contro l’infiltrazione del calore esterno, mantenendo il fresco all’interno e riducendo la necessità di utilizzare l’aria condizionata.

Una delle caratteristiche più interessanti della pellicola refrigerante è la sua facilità di installazione. Può essere applicata direttamente sulle finestre e le vetrate degli edifici esistenti, senza richiedere modifiche strutturali complesse.

Questo la rende una soluzione accessibile e conveniente per una vasta gamma di edifici, compresi uffici, abitazioni e centri commerciali. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

CASA: MEGLIO L’ACQUISTO O L’AFFITTO?

scambio casa

Quando si deve andare a vivere in un’altra casa, la prima domanda che ci si pone è se è meglio fare un mutuo e acquistare l’abitazione oppure se andare in affitto.

Naturalmente la scelta dipende da vari fattori, tra cui le necessità personali o la presenza di risparmi, ma anche dalle condizioni oggettive, ossia dal mercato immobiliare locale.

Vediamo quali sono i criteri per fare la scelta migliore.

Mutuo o affitto: la situazione delle città italiane.

Preferire il mutuo oppure la locazione dipende senz’altro, oltre che dalla situazione personale, dai tassi di interesse dei mutui bancari, dai costi dei canoni di locazione e dai prezzi di acquisto delle varie città.

Secondo una comparazione effettuata sulla base dei prezzi delle case a maggio 2023, sono stati fatti alcuni calcoli relativi ai principali capoluoghi italiani, ipotizzando un mutuo a copertura dell’80% del prezzo di acquisto della durata di 25 anni.

La situazione è tutt’altro che omogenea.

In alcune città la rata del finanziamento è superiore al canone di locazione: è il caso di Milano e Roma.

Per quanto riguarda i prezzi di acquisto degli immobili, Milano è la città più cara d’Italia con una media di 4263 euro al metro quadro: per un bilocale di 65 metri quadri la rata del mutuo è in media 1282 euro, mentre il canone di affitto si aggira sui 1038 euro al mese, quindi 244 euro in meno. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

CALDAIE A GAS VIETATE DAL 2029 IN TUTTA LA UE: IN COSA CONSISTE LA MISURA.

caldaia

Dal 2029, le caldaie a gas saranno vietate nelle abitazioni private in tutta l’UE. Questo il contenuto della bozza del regolamento 813/2013/UE che l’Unione Europea discuterà nella riunione del prossimo 12 giugno.

Per il Codacons, questo divieto rappresenta una misura insostenibile per le famiglie: comporterà non solo una stangata sul fronte della spesa da sostenere, ma rischierà anche di non avere ripercussioni positive sul piano ambientale.

Il costo delle pompe di calore.

Oggi, per l’acquisto e l’installazione di una pompa di calore, il costo varia tra i 6mila e i 16mila euro a seconda dell’impianto scelto: una spesa importante sia per i costi in costante crescita, sia per la manodopera sempre più costosa.

Non tutte le abitazioni, inoltre, possono dotarsi di pompe di calore, e il rendimento energetico in alcune case potrebbe essere ben al di sotto degli standard previsti.

Una ulteriore criticità dipende dalle dimensioni non indifferenti dell’impianto che richiede uno spazio dove poter mettere l’unità esterna, di cui non tutte le abitazioni sono dotate.

Se la casa non è ristrutturata e non gode di isolamento né coibentazione e si dispone di termosifoni tradizionali, la resa scende e di parecchio, vanificando gli effetti positivi sull’ambiente. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

I DIRITTI DEL PROPRIETARIO ESCLUSIVO DEL LASTRICO SOLARE.

Condominio

lastrici solari sono gioia e dolore per chi ne detiene la proprietà o anche solo l’uso esclusivo. Difatti, specie dove è facilmente usufruibile, lo stesso diventa davvero utile per le attività più disparate: dall’uso come stenditoio a quello per l’apposizione di pannelli fotovoltaici.

Dall’altro lato, però, il proprietario potrebbe vedere compresso il proprio godimento a causa di oggettive necessità dettate dalla particolare conformazione del palazzo o dalla originaria destinazione del costruttore.

Esempio lampante di quanto appena illustrato è la vicenda sottoposta all’attenzione del Tribunale di Napoli, quinta sezione, decisa con la sentenza n. 2205 del 1 marzo 2023.

I fatti di causa.

Un condomino proprietario del terrazzo di copertura dello stabile citava in giudizio il condominio per accertare la sussistenza di numerose violazioni prodotte a suo danno negli anni.

In particolare, tra le numerose domande avanzate, chiedeva che il Giudice condannasse il condominio:

  • all’interruzione del rilascio di permessi per l’accesso del terrazzo senza il suo previo consenso;
  • allo spostamento degli sfiati delle colonne fecali in alte aree condominiali;
  • alla rimozione del pavimento ed alla sua sostituzione con quello preesistente o altro simile di suo gradimento.

(continua)

Fonte: Immobiliare.it

CHIUSURA DI UN CONTRATTO DI AFFITTO: COME FUNZIONA LA DISDETTA.

Affitto

Quando è in essere un contratto di affitto di un appartamento, può nascere l’esigenza di chiuderlo anticipatamente comunicando la disdetta.

Per effettuarla però esistono regole e procedure da rispettare.

Vediamo come funziona la chiusura di un contratto di affitto, chi può farla, con quali modalità e termini.

Come funziona la disdetta del contratto di affitto.

La disdetta anticipata del contratto di locazione porta alla chiusura dell’accordo tra il proprietario dell’immobile che lo mette in affitto, ossia il locatore, e l’inquilino, cioè il locatario, prima della naturale scadenza stabilita dal contratto stesso.

La disdetta deve essere effettuata per iscritto tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, in modo che ci sia una traccia ufficiale.

Tale comunicazione va data entro un periodo di tempo stabilito dal contratto stesso, rispetto alla data in cui si intende far cessare la locazione.

A seconda dei casi, l’operazione di chiusura può essere gratuita o avere un costo di 67 euro. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Immobili: Fimaa, da fine giugno anche le agenzie immobiliari potranno consultare online dati e planimetrie delle case.

Taverna, bene la risposta dell’Agenzia delle Entrate. Gli agenti potranno svolgere la propria professione in maniera più semplice e accurata.

Da fine giugno anche gli agenti immobiliari potranno accedere telematicamente ai dati e alle planimetrie catastali degli immobili. Questa è la risposta che ha ricevuto la Fimaa – Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari – dopo aver avviato un lungo confronto con l’Agenzia delle Entrate, l’Amministrazione incaricata di aggiornare l’elenco dei soggetti abilitati e di attivare il servizio.

L’Agenzia delle Entrate in particolare – rispondendo a una richiesta della stessa Fimaa – ha precisato di aver già effettuato le verifiche funzionali della piattaforma e che gli agenti immobiliari potranno accedere alla modalità definitiva di consultazione nel giro di alcune settimane.

La Federazione ricorda di essersi sempre battuta per consentire che anche gli agenti immobiliari – al pari di quanti già fanno altre categorie professionali – potessero consultare le planimetrie catastali del patrimonio immobiliare. Aveva in particolare depositato delle memorie sia nell’ambito all’indagine conoscitiva sulle Banche Dati condotta dalla Commissione parlamentare sull’Anagrafe Tributaria, sia nel corso delle audizioni tenutesi durante i lavori parlamentari sulla delega fiscale del 2021. (continua)

 

COME RECUPERARE ONLINE LA DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE.

Successione di una casa in eredità

Molto spesso quando si ha a che fare con l’apparato burocratico statale si ha l’impressione di esserne schiacciati e sopraffatti, anche quando ci si deve procurare qualcosa di semplice come una dichiarazione di successione. Ecco qualche consiglio su come districarsi sui portali online.

Cos’è una dichiarazione di successione?

Una dichiarazione di successione è un documento che viene prodotto alla morte di un parente, la cui funzione è quella di garantire la successione dei beni del defunto ai legittimi eredi.

Il documento deve essere presentato all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dall’apertura delle pratiche di successione.

Attenzione a non eccedere la data di scadenza, o si potrebbe incorrere in pesanti penalità e sanzioni

Perché recuperarla?

Potrebbe rendersi necessario alle volte recuperare la dichiarazione di successione per poter sbloccare il conto corrente intestato al defunto, o anche per effettuare delle operazioni finanziarie che siano intestate a quest’ultimo. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COS’È IL DOCFA, QUANDO E COME PRESENTARLO.

Catasto

Al momento di dover aggiornare i dati del catasto, relativamente a una nuova costruzione o a fronte di una modifica dell’immobile già esistente, è necessario che il DOCFA (Documenti Catasto Fabbricati) venga sottoscritto congiuntamente da un dichiarante e dagli intestatari.

Il DOCFA è un sistema di elaborazione dati, un software dedicato esclusivamente a tecnici e professionisti abilitati che precisamente va presentato in caso di:

  • nuove costruzioni urbane;
  • modifiche fondamentali (consistenza, destinazione, numero delle unità, ecc..);
  • costituzione e modifica di beni comuni;
  • nuovi manufatti realizzati sulle corti dei fabbricati o in sopraelevazione;
  • casi particolari in merito a immobili e aree urbane.

A fronte dell’aggiornamento dei dati catastali di un’unità immobiliare è obbligatorio sottoscrivere e presentare il DOCFA, la cui mancata consegna potrebbe comportare sanzioni amministrative dell’Agenzia delle Entrate.

Quando e dove si deve presentare un DOCFA?

Il DOCFA dev’essere presentato o entro 30 giorni dalla data di fine lavori o in alternativa al momento in cui avviene la variazione e, per evitare possibili sanzioni non poco onerose, tale data deve essere chiaramente indicata all’interno del documento. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

Cedolare Secca: come calcolarla.

Contratto d'affitto con cedolare secca o regime ordinario?

L’importo dovuto sul reddito derivante dagli affitti, in caso si sia optato per la cedolare secca, è pari al 21%, percentuale che scende al 19% in caso di contratto di locazione a canone concordato.

Questo importo va corrisposto in due tranche: un acconto pari al 95% dell’imposta entro l’anno ed il restante 5% a titolo di saldo l’anno successivo.

 

Come calcolare acconto e saldo?

L’acconto, ossia il 95% dell’imposta dovuta, va pagato in un’unica soluzione entro il 30 novembre, se l’importo totale dovuto con la cedolare secca è inferiore a 257,52 euro.

Se l’importo, invece, supera i 257,52 euro, l’importo pari al 95% può essere pagato in due rate: la prima, del 40%, entro il 16 giugno, ed il restante 60% entro il 30 novembre.

Bisogna però prestare attenzione in quanto, l’Agenzia delle Entrate potrebbe prevedere delle proroghe a queste scadenze. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE PER VENDERE UNA CASA IN USUFRUTTO.

La vendita di una casa in usufrutto è una pratica che gode di alcune peculiarità ed è bene tenerne conto!

Il proprietario di un’abitazione può cedere il diritto di godere della casa per svariate ragioni.

Questo avviene frequentemente, per esempio, quando persone anziane decidono di cedere la propria abitazione agli eredi ma tramite l’usufrutto continuano a godere del bene fino alla loro morte, anticipando la ripartizione ereditaria.

Un’altra situazione in cui si cede il diritto di godere di una casa è la necessità di denaro liquido.

Che cos’è l’usufrutto casa?

L’usufrutto è un diritto reale che permette ad un soggetto di godere di una proprietà altrui. Il diritto reale conferisce al titolare di una cosa il potere immediato e assoluto su di essa.

Il proprietario dell’abitazione viene definito in questa situazione nudo proprietario perché si spoglia del diritto di godere del bene.

L’usufruttuario è quindi il soggetto che vanta il diritto reale sul bene.

L’usufrutto è inoltre un diritto temporaneo, che non può durare più di trent’anni e si estingue alla morte dell’usufruttuario. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

COME RECUPERARE IL CREDITO D’IMPOSTA DI REGISTRO?

imposta

Che cosa succede se si acquista la propria prima casa beneficiando delle relative agevolazioni e si decide di venderla prima di cinque anni dalla data di acquisto? Le agevolazioni ottenute vanno perse? La risposta è no: è possibile comunque recuperare il credito d’imposta di registro. Scopriamo meglio in che modo.

Cos’è l’imposta di registro.

Prima di scoprire in che modo è possibile recuperare il credito d’imposta di registro, facciamo un passo indietro e mettiamo a fuoco che cos’è l’imposta di registro.

L’imposta di registro è un’imposta che deve essere corrisposta per registrare atto pubblico o privato. È un’indiretta, poiché applica alla ricchezza trasferita e non a quella prodotta, e sostituisce l’IVA.

L’imposta di registro viene calcolata attraverso l’applicazione di un’aliquota percentuale o in misura fissa, in base a tariffe definite dalla legge, e la base imponibile varia in relazione al tipo di atto.

Questa imposta cambia se l’acquirente è un privato o una società: nel primo caso è del 2% nel secondo del 4%. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COME TRASFORMARE UN BILOCALE IN TRILOCALE: SOLUZIONI PRATICHE.

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In alcuni casi e in presenza di determinati requisiti è possibile trasformare un bilocale in un trilocale, una soluzione ideale per coloro che cercano di massimizzare lo spazio a disposizione. Con poche e semplici modifiche, infatti, è possibile ricavare una stanza extra o uno studio, senza dover necessariamente trasferirsi in un appartamento più grande.

Vediamo quali sono le soluzioni pratiche e i consigli utili per trasformare un bilocale in trilocale, tenendo in considerazione aspetti come la funzionalità e l’estetica dell’ambiente.

Come si compone un trilocale?

Prima ancora di capire come trasformare un bilocale un trilocale, occorre fare un po’ di chiarezza su che differenza c’è tra bilocale e trilocalequanti metri quadrati deve essere un bilocale e come si compone un trilocale.

Mentre il bilocale è un appartamento composto da una camera da letto, un bagno e un soggiorno con angolo cottura, un trilocale è formato da due camere da letto, un soggiorno, una cucina e un bagno. Un bilocale è in media grande dai 40 ai 50 mq, mentre un trilocale raggiunge i 60-80 mq.

In alcuni casi esistono dei bilocali di grandi dimensioni, che possono essere un’ottima soluzione abitativa senza dover sacrificare il comfort e la praticità. In questi casi, quando la metratura è sufficientemente ampia, è possibile trasformare il bilocale in un trilocale, purché sia rispettata la normativa riguardo alle superfici minime delle stanze e all’aeroilluminazione. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

MUTUO A TASSO FISSO O VARIABILE: COSA SCEGLIERE OGGI E DOMANI.

mutui

Mutuo a tasso fisso o a tasso variabile?

Non c’è una risposta univoca, che vada sempre bene e le valutazioni da fare variano in base alle esigenze di ciascuno.

Occorre tenere presente che, normalmente, se si ottiene del denaro per un lasso di tempo maggiore i rischi aumentano e occorrerebbe richiedere interessi più alti.

Il tasso variabile, invece, legato all’andamento del costo del denaro sul breve periodo, dovrebbe avere tassi inferiori quando il costo del denaro cala.

In questo momento però, per via, da una parte, dell’inflazione e dall’altra di alcune decisioni prese della Banca centrale europea sull’aumento dei tassi questi ultimi sono in aumento.

Cosa sta succedendo: le tendenze in atto

Da una parte, crescono dell’11% i giovani sotto ai 36 anni che richiedono un mutuo, dall’altra, con l’innalzamento dei tassi, si è registrato anche un cambio nel reddito medio dei richiedenti, che è passato da meno di 2.200 euro a più di 2.500 euro.

Questo cambiamento si deve all’aumento del costo della rata e alla necessità di disporre di maggiori risorse per il budget familiare. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

ISOLAMENTO ACUSTICO DEGLI EDIFICI: QUALI SONO LE NORME IN CONDOMINIO.

acustico

L’isolamento acustico degli edifici e delle unità immobiliari di un condominio è molto importante sia sul piano normativo, sia per la qualità della vita dei singoli individui.

Il rumore, proveniente dall’interno dell’edificio stesso o dall’esterno a causa di strade trafficate, ferrovie, infrastrutture, centri commerciali, locali, è causa di fastidio, ma può anche essere dannoso per la salute, provocando disturbi d’ansia e malattie, oltre a compromettere l’utilizzo dell’edificio per i fini ai quali è destinato.

Per questi motivi, la normativa per gli edifici residenziali è stata ripresa e aggiornata, per prevenire il problema e tutelare le persone che rischiano di essere soggette a danno dovuto a inquinamento acustico.

Vediamo quali sono le norme che regolamentano l’isolamento acustico degli edifici e cosa sono i requisiti acustici passivi.

Quali sono le norme per l’isolamento acustico degli edifici

La prima normativa sull’inquinamento acustico è la Legge 447 del 24.10.1995, che, facendo riferimento all’articolo 117 della Costituzione, stabilisce i principi fondamentali di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo e definisce l’inquinamento acustico come introduzione di rumore in un edificio o in luogo esterno tale da recare disturbo o fastidio al riposo o ad altre attività delle persone che vi risiedono. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Come togliere l’ipoteca sulla casa.

casa

L’ipoteca è una forma di tutela grazie alla quale il creditore può proteggersi dal pericolo di insolvenza da parte del debitore. Essa può rappresentare un ostacolo significativo per chiunque cerchi di vendere o acquistare una proprietà immobiliare.

La buona notizia è che l’ipoteca non è un’entità insuperabile e può essere rimossa con le giuste azioni e la dovuta attenzione. Quali sono i passaggi necessari per cancellare un’ipoteca sulla casa?

Quanto tempo ci vuole e quanto costa togliere l’ipoteca su un’immobile?

Chi può richiedere la cancellazione dell ipoteca?

Un’ipoteca può essere cancellata in determinate circostanze e per diverse motivazioni. Ad esempio, la cancellazione dell’ipoteca avviene se il debitore ha terminato di saldare il debito che aveva, come nel caso del muto nei confronti della banca, ma non solo. Tutto dipende dal tipo di ipoteca in essere.

Cancellazione ipoteca giudiziale

Un’ipoteca giudiziale si costituisce attraverso un provvedimento emesso dal giudice che impone al debitore di soddisfare il debito. Il creditore può richiederla tramite il tribunale e si applica solo sui beni iscritti nei registri immobiliari. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

PROBLEMI TRA INQUILINO E PROPRIETARIO: COSA FARE?

inquilino

Sono diverse le situazioni che si possono verificare a livello di problematiche tra inquilino e proprietario, e spesso ci si chiede cosa si debba fare in questi casi.

Problemi tra inquilino e proprietari: i casi

Si possono verificare situazioni in cui il proprietario di casa non risponde, oppure entra in casa senza chiedere permesso.

Bisogna considerare che i casi in cui il proprietario non rispetta il contratto ormai sono molto alti, parliamo di un buon 80%. Persone che anno dopo anno affittano case magari a costi spropositati e non idonei alla tipologia di casa che posseggono.

Si possono poi verificare casi in cui il proprietario di casa non fa i lavori, oppure decide di mandare via l’inquilino prima della scadenza del contratto, o magari fa pagare spese che non erano state decise in precedenza.

Sono tantissimi i vizi che possono celarsi in un contratto immobiliare. Fortunatamente, ci sono locatori che sono distanti anni luce da tali comportamenti.

La cosa importante è imparare a far valere i propri diritti se si è un affittuario. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Modifica della destinazione d’uso e nullità della Compravendita, cosa sapere.

casa

Uno dei principali problemi che riguarda il patrimonio immobiliare italiano è sicuramente l’esistenza di abusi difformità urbanistiche, la cui presenza assume rilevanza soprattutto in caso compravendita potendo, in alcuni casi, incidere persino sulla validità dell’atto notarile.

Nel presente articolo si tratterà del caso in cui la modifica della destinazione d’uso renda nullo l’atto di compravendita.

Che cos’è la destinazione d’uso?

La legge, all’art. 23-ter, comma 1, del D.P.R. n. 380/2001, elenca le seguenti generali categorie catastali d’uso:

  • residenziale;
  • turistico-ricettiva;
  • produttiva e direzionale;
  • commerciale;
  • rurale.

Al fine di capire quale sia la categoria originaria è necessario riferirsi alla documentazione relativa allo stato legittimo degli immobili. (continua)ù

Fonte:Immobiliare.it

COME FARE A CHIEDERE LA RIDUZIONE DEL CANONE D’AFFITTO?

affitto

Per i più svariati motivi, può presentarsi la necessità di chiedere la riduzione del canone d’affitto. Andiamo a vedere di seguito quando è possibile e come richiederla.

Quando si può chiedere la riduzione del canone di locazione?

La riduzione del canone di locazione può essere richiesta dal conduttore in seguito al verificarsi di eventi imprevisti tra i quali, ad esempio, un licenziamento oppure la cassa integrazione.

Oltre ai motivi strettamente economici, è possibile richiedere una riduzione anche nel caso in cui l’immobile abbia delle problematiche che non erano emerse nel corso del primo o del secondo sopralluogo.

La riduzione può essere:

  1. momentanea: quando l’affittuario ha un impedimento lavorativo (o di altra natura) che impedisce il versamento dell’intero canone;
  2. permanente che è valida fino alla scadenza del contratto e prima di un possibile rinnovo. In questo caso, è necessario stipulare un nuovo accordo, indicando la quota aggiornata.

Come abbassare il canone di locazione?

Per vedersi ridurre il canone di locazione non vi è nessun modulo da compilare, né una richiesta particolare da inoltrare. Basta confrontarsi direttamente con il proprietario dell’immobile e trovare un’equa diminuzione del canone d’affitto. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

I CREDITI DEL SUPERBONUS DIVISI IN 10 ANNI: LE NUOVE REGOLE.

superbonus 110% - energia

Ultimissima novità sul Superbonus e, in particolare, sui crediti non ancora utilizzati e che potranno essere divisi in 10 anni.

La novità è esplicitata nel provvedimento siglato il 18 aprile dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, che, in considerazione delle ultime modifiche alla normativa (Dl n. 11/2023 e relativa Legge di conversione n. 38/2023), condivide le istruzioni ai fornitori e ai cessionari interessati.

Superbonus e crediti ripartiti in 10 anni: cosa sapere

A essere interessati imprese edilizie, istituti di credito e cessionari che conservano crediti non ancora impiegati.

Come procedere? Come dichiarato dall’Agenzia, si dovrà utilizzare una nuova funzionalità disponibile dal prossimo 2 maggio nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate.

La comunicazione potrà avere in oggetto anche solo una parte della rata del credito disponibile.

Con la comunicazione, sarà possibile procedere alla rateizzazione. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

LAVORI IN CASA: QUANDO È RICHIESTO IL PARERE DEL CONDOMINIO.

decoro

Se, per lavori che possano pregiudicare il decoro architettonico dell’edificio, è necessario il parere dell’assemblea, la delibera, con la quale si neghi al singolo condomino il consenso all’esecuzione dell’intervento progettato, può essere oggetto del sindacato dell’autorità giudiziaria è quanto stabilito dalla Cassazione civile, sez. II, 28 Dicembre 2022, n. 37852.

Il caso.

Il Condominio, in sede di assemblea, negava la possibilità di un ampliamento dell’unità immobiliare del ricorrente in forza di una clausola del regolamento di condominio, di natura convenzionale, con la quale si obbligano i condomini a richiedere il parere vincolante dell’assemblea per l’esecuzione di opere che possano pregiudicare il decoro architettonico dell’edificio.

L’assemblea negava l’autorizzazione a tale intervento “ritenendolo troppo invasivo per l’estetica e l’unità del complesso”.

In primo e secondo grado, viene riconosciuta la fondatezza della pretesa del singolo proprietario.

La Cassazione, tuttavia, formulando il principio di diritto richiamato, rinvia la decisione alla Corte di Appello, in diversa composizione. (continua)

Vendere una casa ereditata: cosa pagare di tasse.

Casa - Domande

Vendere una casa ricevuta in eredità è sicuramente un’ottima opportunità di guadagno ma per farlo è necessario prestare attenzione ad alcuni aspetti: infatti, dal punto di vista burocratico, i passaggi da eseguire sono più numerosi ed è bene averli presenti fin dall’inizio.

La dichiarazione di successione

Il primo passo è presentare la dichiarazione di successione, ovvero il documento che notifica il trasferimento del bene agli eredi a fini fiscali. Essa va presentata entro un anno dal decesso di chi ha lasciato l’immobile in eredità ed è possibile farla anche tramite un software dedicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

La dichiarazione di successione consiste nell’elenco di tutti i beni del defunto e viene utilizzata per determinare l’ammontare delle tasse sull’eredità.

Dal momento che nessun bene ricevuto in eredità può essere venduto se non sono state pagate le imposte relative, questo documento ha un valore molto importante.

La tassa di successione

Per quel che riguarda le tasse di successione da pagare sull’immobile, occorre tenete presente che queste variano a seconda del grado di parentela e sono così calcolate:

  • 4% sul valore catastale dell’immobile, con franchigia pari a 1.000.000€ per figli e coniuge;
  • 6% sul valore catastale con franchigia pari a 100.000€ per fratelli e sorelle;
  • 6% sul valore catastale, senza applicare la franchigia, per nipoti, zii, cugini di primo grado, cognati e suoceri;
  • 8%, anche in questo caso senza applicazione della franchigia, per tutti gli altri soggetti, tipo il convivente. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COS’È IL MUTUO DI RISTRUTTURAZIONE E CHI PUÒ RICHIEDERLO?

mutuo

Siamo decisamente più abituati a sentire parlare di mutui in merito all’acquisto di una casa, ma non si tratta dell’unica tipologia esistente.

Il mutuo può infatti essere richiesto per ristrutturare un immobile di cui si è già in possesso, ma che si desidera rimodernare e rendere più efficiente.

In questi casi parliamo di mutuo di ristrutturazione, un mutuo che grazie al prestito di denaro da parte di un istituto bancario permette di coprire le spese necessarie per eseguire gli interventi.

Agevolazioni dedicate al mutuo di ristrutturazione

Chi richiede un mutuo di ristrutturazione ha la possibilità di avere una detrazione del 19% degli interessi pagati, con un importo massimo sul quale calcolare la detrazione pari a 2.582,25 euro. Il tutto va riportato all’interno della dichiarazione dei redditi.

Chi può richiedere il mutuo di ristrutturazione

Il mutuo di ristrutturazione può essere richiesto dal proprietario o dall’usufruttuario dell’immobile in questione, ma anche da un convivente.

Occorre però tenere presente che le eventuali agevolazioni possono essere godute solo se chi chiede il mutuo è il proprietario o l’usufruttuario, vale a dire chi avrà il possesso dell’unità immobiliare a titolo di proprietà o di altro diritto reale. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

SPETTA AL LOCATORE O AL CONDUTTORE L’ADEGUAMENTO ALLA NORMATIVA ANTINCENDIO?

antincendio

Ancora una sentenza in tema di contratti di locazione ad uso commerciale, a riprova del fatto che occorre porre molta attenzione in sede di stipula di tale tipologia contrattuale.

Come argomentato nella sentenza n. 2174 pronunciata dalla Cassazione civile il 24/01/2023, a farne le spese questa volta è la società conduttrice di un immobile, impossibilitata a proseguire la propria attività per mancato rispetto della normativa antincendio dell’immobile locato.

Adeguamento alla normativa antincendio: è obbligatorio?

Una società, che aveva in locazione un immobile per uso commerciale, chiedeva al Giudice di pronunciarsi per la risoluzione del contratto di locazione e conseguente condanna del locatore al rimborso dei canoni non dovuti, nonché al risarcimento dei danni subiti.

A dire della società conduttrice, l’inadempimento del locatore si fondava sul mancato conseguimento dei titoli amministrativi indispensabili per l’esercizio dell’attività commerciale programmata dalla società conduttrice, con particolare riferimento al certificato di prevenzione incendi ed al connesso certificato di agibilità.

Risultata soccombente la società conduttrice nei primi due gradi di giudizio, decideva pertanto di fare ricorso in cassazione. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

NELLE LOCAZIONI COMMERCIALI SPETTA AL CONDUTTORE VERIFICARE LA CONFORMITÀ DEL BENE ALLA SUA ATTIVITÀ.

locazioni commerciali

La vicenda, decisa dalla Corte dall’Appello di Torino con la sentenza n. 1005 del 29 settembre 2022, ha ad oggetto l’interpretazione delle clausole di un contratto di locazione ad uso commerciale.

Contratto d’affitto a uso commerciale: i doveri del locatore.

La società conduttrice, dopo esser entrata nella disponibilità dell’immobile ed aver eseguito un’importante ristrutturazione, si vedeva recapitare dal Comune una richiesta di chiarimenti nella quale si segnalava che una porzione dell’immobile locato per l’attività di vendita doveva essere qualificato quale “vetrinetta” e non “vetrina”.

Per tale motivo, invitava la conduttrice a presentare chiarimenti ed a depositare la documentazione attestante la destinazione d’uso commerciale di tale spazio.

A fronte di tale richiesta, la società conduttrice chiedeva i documenti alla proprietà, la quale, nonostante i ripetuti solleciti, si era limitata soltanto a proporre un accordo per la risoluzione consensuale del rapporto.

Scaduti pertanto i termini per l’integrazione della documentazione richiesta, il Comune disponeva la cessazione immediata dell’attività commerciale. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COSTRUIRE UNA TETTOIA NUOVA, QUALE TITOLO EDILIZIO SERVE.

tettoia in legno

Quando un singolo proprietario decide di effettuare delle modifiche alla struttura della propria abitazione, la prima cosa che deve fare è assicurarsi di possedere tutta la documentazione necessaria per poter iniziare i lavori.

Questa fase preliminare – nonostante non venga svolto alcun intervento pratico sull’immobile interessato – risulta di fondamentale importanza per poter procedere allo svolgimento di tutti gli adempimenti nel pieno rispetto della normativa in materia.

La legge infatti prevede che il cittadino interessato ad aprire un cantiere all’interno della propria residenza debba presentare agli uffici municipali competenti l’attestato di proprietà dell’edificio in oggetto e la correlata Dichiarazione di Inizio Attività (DIA) per poter ottenere il titolo edilizio e proseguire nel proprio intento.

Costruire una tettoia nuova, quali parametri occorre considerare per ottenere il titolo edilizio.

Una situazione del tutto particolare si viene a creare quando il proprietario intende modificare la tettoia di un appartamento. Stiamo parlando di un eventualità assai ricorrente, in quanto ogni anno in Italia sono centinaia i contesti in cui i titolari di un’unità immobiliare (anche se inserita in un plesso condominiale) scelgono di inserire una pensilina – sia essa in lamiera o in muratura – che prima non c’era. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Codice Identificativo Affitti Brevi (CIR) : Cos’è, come si ottiene e a che cosa serve.

Codice identificativo

Il CIRcodice identificativo affitti brevi, è un documento con cui il proprietario di case vacanze o B&B comunica l’inizio della propria attività al municipio di competenza.

Di solito, si utilizza l’espressione “codice identificativo”, in quanto “CIR” non viene utilizzato da tutte le regioni.

Codice identificativo casa vacanza: cosa dice la Legge?

La Legge che regolamenta questo aspetto è la n.58 del 28 giugno 2019, il cosiddetto “Decreto Crescita 2019”, che funge da conversione in legge del decreto 30 aprile 2019, n. 34.

L’obiettivo è quello di migliorare la qualità dell’offerta turistica, assicurare la tutela del turista e contrastare forme irregolari di ospitalità.

Come richiedere il codice identificativo per affitti brevi?

Bisogna dire che non c’è ancora chiarezza su come ottenere il codice identificativo per affitti brevi.

Di solito, la questione spetta alle regioni ed è più utile rivolgersi direttamente agli enti preposti della propria regione per avere ulteriori informazioni sulle modalità di rilascio del codice.

Dove esporre il codice identificativo per le locazioni turistiche?

Secondo il comma 7è necessario esporre il codice nel momento in cui viene pubblicizzato o promosso un immobile turistico. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Coabitazione nei contratti di locazione.

Coabitazione nei contratti di locazione

La coabitazione nei contratti di locazione avviene quando più soggetti condividono lo stesso immobile locato, in un regime di convivenza stabile e continuativo.

Cos’è la coabitazione nei contratti di locazione.

La coabitazione nei contratti di  locazione si verifica quando più persone condividono la stessa abitazione locata, stabilendo una convivenza stabile e continuativa.
Essa può riguardare sia i contratti di locazione ad uso abitativo sia quelli ad uso diverso, a seconda delle esigenze delle parti coinvolte.

Soggetti coinvolti nei contratti di locazione con coabitazione

I soggetti coinvolti nei contratti di locazione  con coabitazione sono: il locatore, il conduttore e il coabitante.

Locatore

Il locatore è il soggetto che concede in locazione l’immobile a uno o più conduttori. Egli ha diritto al pagamento del canone di locazione  e alla restituzione dell’immobile nelle condizioni iniziali, salvo il normale deterioramento dovuto all’uso.
Il locatore è anche responsabile del pagamento dell’Imposta Municipale Propria (IMU) e della Tassa sui Servizi Indivisibili (TASI). (continua)
Fonte:StudioCataldi

QUANTO DEVE ESSERE GRANDE LA CASA DEI SOGNI?

casa dei sogni

Scegliere una nuova casa è tanto semplice quanto complesso, molti sono i fattori che entrano in gioco, quando si vuole scegliere una nuova abitazione e spesso non sempre i nostri desideri combaciano con le nostre possibilità.

Ma quanti sono i metri quadri necessari a vivere serenamente? Ovviamente, non esiste una risposta univoca su questo e molto dipende dalle aspirazioni e dalle necessità di ciascuno, ma vediamo qualche esempio.

Monolocale, i pro e i contro.

Parliamo di abitazioni da circa una trentina di metri quadri in tutto, ottime per coloro che vivono da soli ed hanno l’animo pragmatico.

Con poco spazio a disposizione si possono creare degli ambienti molto confortevoli ed accoglienti, oltre al fatto che richiedono un minimo sforzo per la manutenzione.

Bilocale: l’acquirente tipo.

Sia che viviate da soli che in coppia, un bilocale vi offre una comoda situazione casalinga ad ambienti separati.

Se non amate l’idea di un divano letto e volete separare gli ambienti (almeno la zona giorno dalla zona notte), allora un bilocale tra i 50 e i 70 metri quadri fa per voi. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

IL CONDOMINIO RISPONDE DEL DANNO PROVOCATO DALLE IMPALCATURE DAVANTI LA VETRINA DEL NEGOZIO.

impalcature

Il proprietario di un negozio al piano terra di un fabbricato condominiale si rivolge al Tribunale di Vasto per ottenere la riforma della sentenza di primo grado emessa dal Giudice di Pace.

Per quanto di interesse al presente commento, il condomino si duole del rigetto della domanda di condanna al versamento di un’indennità per l’eccessivo tempo in cui i ponteggi necessari all’esecuzione di un intervento di manutenzione straordinaria erano rimasti installati avanti le vetrine del negozio.

L’appello viene accolto, quantomeno rispetto all’indennità di occupazione  (Tribunale di Vasto, sentenza 305/2022).

L’indennità di occupazione.

Punto di partenza della riflessione è l’articolo 843 del Codice Civile, che così recita: «Il proprietario deve permettere l’accesso e il passaggio nel suo fondo, sempre che ne venga riconosciuta la necessità, al fine di costruire o riparare un muro o altra opera propria del vicino oppure comune Se l’accesso cagiona danno, è dovuta un’adeguata indennità».

A tale proposito, il Giudice di Pace aveva – erroneamente – osservato che il Condominio non può essere ritenuto responsabile dei danni provocati dall’appaltatore a terzi, tra cui i singoli condomini. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

DIRETTIVA EUROPEA SULLE CASE GREEN: QUALI EDIFICI SONO ESCLUSI?

casa green

È stata approvata dal Parlamento europeo il 14 marzo scorso la nuova direttiva europea sulle case green, che in Italia ha generato molti dibattiti e polemiche su obblighi e criteri.

Essa prevede anche alcune deroghe e di conseguenza alcuni edifici saranno esclusi dagli obblighi di efficientamento energetico stabiliti dalla normativa.

Direttiva sulle case green: quali sono le deroghe?

La direttiva europea sulle case green, che sta facendo molto parlare, prevede alcune eccezioni.

Si tratta quindi di deroghe alla normativa, in base alle quali alcune tipologie di edifici, pubblici e privati, non saranno obbligati ad adeguarsi entro i termini previsti.

Ecco quali sono, secondo il testo corrente, gli edifici che non saranno obbligati agli interventi di efficientamento energetico:

  • i luoghi di culto;
  • gli edifici protetti di particolare pregio storico e architettonico;
  • gli edifici temporanei;
  • le seconde case;
  • gli immobili autonomi, che possiedono una superficie inferiore ai 50 metri quadrati;
  • gli edifici di edilizia residenziale pubblica.

Oltre alle deroghe relative ai tipi di strutture interessate, un’altra eccezione riguarderà ragioni di fattibilità tecnica ed economica, ma essa potrà valere al massimo per il 22% degli edifici di ogni Paese europeo. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Restituzione della caparra d’affitto: cosa sapere.

Affitto

Quando ci si trova a stipulare un contratto d’affitto, sia in veste di proprietario sia di locatario, una delle faccende con le quali ci si dovrà confrontare è quella della restituzione della cauzione.

Vediamo quindi alcune importanti informazioni.

Cosa dice la legge sulla cauzione d’affitto?

La normativa che regolamenta il deposito cauzionale è detta “legge sull’equo canone” (legge n° 392 del 27 luglio 1978).

Tale legge definisce la cauzione come uno strumento di tutela per i proprietari di casa che a fronte di inadempimenti finanziari dei locatari non si vedranno privati di quanto pattuito.

La legge prevede che nei contratti d’affitto la cauzione non sia superiore all’equivalente di tre mensilità, ma consente anche alle parti di accordarsi diversamente, in questo caso farà fede quanto pattuito e scritto sul contratto.

Quando è obbligatorio restituire la cauzione?

Allo scadere del contratto di locazione, l’inquilino ha il dovere di restituire le chiavi e il proprietario da parte sua di dare in dietro la cauzione per l’affitto.

Ma che cifra va restituita? È importante sapere che, durante tutto il tempo in cui il contratto è valido, la cifra versata come caparra matura degli interessi al saggio legale. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

 

Pensioni: quali sono i lavori usuranti?

Pensione usuranti: domande entro il 1° maggio

I lavori usuranti: quali sono e che vantaggi offrono per la pensione anticipata, di vecchiaia e per le altre opzioni, i limiti di età e contributivi.

I lavori usuranti sono quelli che richiedono un impegno psicofisico molto intenso in modo continuato; in particolare rientrano in tale definizione tutte quelle mansioni che, per loro natura, possono incidere in maniera significativa su vari aspetti, quali l’esposizione al rischio professionale o l’aspettativa di vita del lavoratore.

Allo svolgimento di tali mansioni sono ricollegati particolari benefici a livello pensionistico, che permettono a queste categorie di lavoratori di maturare in anticipo i requisiti per andare in pensione.
Vediamo, quindi, quali sono i lavori usuranti in base alla normativa vigente:

Come comunicare una disdetta di affitto.

disdetta

Per i più svariati motivi può presentarsi la necessità, sia da parte del proprietario dell’immobile che del conduttore, di procedere con la disdetta anticipata del contratto di locazione.

Vediamo di seguito tutti i dettagli da conoscere in merito, quali sono i termini da rispettare, quando è possibile e quali dati inserire nella lettera di recesso.

Quando si può disdire un contratto d’affitto?

Secondo la Legge, un contratto di affitto può essere disdetto nei seguenti casi:

  1. Alla data di scadenza riportata nel contratto stipulato tra le parti. In questo contesto, sei mesi prima del termine, bisogna inviare alla controparte una lettera in cui viene comunicata la volontà di non proseguire.
  2. L’inquilino può procedere prima della scadenza con la disdetta anticipata, senza indicare alcuna motivazione, se nel contratto è presente una clausola che lo riporta espressamente. È bene rispettare il periodo di preavviso che, in linea generale, è pari a sei mesi, ma in alcuni contratti è di tre. Anche qualora subentrassero dei gravi motivi, vanno comunque rispettate le tempistiche pattuite.

Cosa succede se non si rispettano i sei mesi di preavviso?

Per disdire un contratto di locazione, è necessario rispettare il termine di preavviso riportato nel contratto d’affitto.

Nel caso in cui questa tempistica non venga rispettata e una delle due parti non comunichi all’altra il preavviso di risoluzione anticipata, ci sono delle conseguenze. In particolare:

  • il locatore ha un contratto di affitto automaticamente rinnovato;
  • l’inquilino è tenuto a versare al proprietario dell’immobile i canoni corrispondenti al periodo di preavviso. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

IMU DEI CONIUGI CON RESIDENZE IN DUE CASE: QUANDO UNA DELLE DUE RESIDENZE È FITTIZIA?

IMU

coniugi con residenza disgiunta in Comuni diversi possono usufruire entrambi dell’esenzione IMU prima casa.

Il Comune può tentare di dimostrare, solo in sede d’appello, che la residenza di uno dei due coniuge è fittizia.

Lo ha stabilito la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Toscana, con la decisione 1330/1/2022 del 21 novembre 2022.

I giudici hanno riconosciuto il beneficio fiscale, applicando la sentenza n. 209/2022 della Corte Costituzionale, che sancisce la legittimità dell’esenzione dall’IMU per l’abitazione adibita a dimora principale, anche nelle ipotesi di scissione del nucleo familiare, sia all’interno dello stesso territorio comunale, sia in Comuni diversi.

Il fatto.

Nella vicenda in esame, i giudici toscani hanno accolto il ricorso del contribuente contro due avvisi di accertamento per le annualità 2014 e 2015, notificati dal Comune di Camaiore. Motivo del contendere, l’esenzione IMU prima casa che, secondo il Comune, non va applicata al caso di specie, dal momento che solo il contribuente è residente a Camaiore, mentre la moglie risiede in un altro luogo.

In primo grado, la CTP di Lucca dà ragione al Comune, seguendo il filone giurisprudenziale precedente alla sentenza della Corte Costituzionale, secondo cui in presenza di coniugi con residenze e dimore divise non si ha diritto all’esenzione.

I giudici di secondo grado, invece, hanno dato ragione ai coniugi, applicando la sentenza della Consulta sopra richiamata. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COSA COMPORTA IL CAMBIO DI RESIDENZA AI FINI FISCALI?

 

case

Per i più svariati motivi, può presentarsi la necessità di cambiare residenza.

Andiamo a vedere di seguito cosa comporta questa decisione ai fini fiscali e le principali informazioni da conoscere.

Cambio residenza ai fini fiscali: l’esempio

Per comprendere al meglio l’argomento, proponiamo di seguito un esempio. Un figlio si trasferisce da un genitore in quanto quest’ultimo ha manifestato una malattia e ha, quindi, la necessità di essere assistito.

In qualità di caregiver, il figlio ha dichiarato domicilio temporaneo presso l’abitazione. La situazione, però, richiede il trasferimento della residenza del figlio presso quella del genitore.

Cosa implica il cambio di residenza ai fini fiscali?

Il cambio di residenza può incidere sull’IMU e sull’ISEE. Se il figlio ha delle agevolazioni prima casa, cambiando comune di residenza potrebbe perderle e la modifica potrebbe incidere anche sul contratto di fornitura elettrica che muterebbe a “non residente”.

Oltre a questo, il cambio di residenza incide su un altro aspetto: il figlio entrerebbe nell’ISEE del genitore e andrebbe conseguentemente ad inficiare su qualsiasi beneficio, riconosciuto tramite ISEE, di cui il genitore gode.

In linea generale, un cambio di residenza presso un genitore non impatta particolarmente ai fini fiscali. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

 

APPROVATA LA DIRETTIVA “CASE GREEN”: COSA FARE ADESSO?

case green

In materia di ristrutturazione ed edilizia green, l’Europa ha dato il via ad una serie di norme e direttive per l’ottenimento di riduzione delle emissioni entro il 2030, con obiettivi ancor più ambiziosi per il 2050.

Ma questo cosa comporterà per i cittadini? 

Ebbene, la maggior parte dei provvedimenti riguarderà la ristrutturazione delle case e l’ottimizzazione delle classi energetiche.

Case green: il programma energetico.

Ieri, il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva inerente le performance energetiche degli edifici (abitazioni private, ma anche uffici, fabbriche, etc.).

La normativa ha lo scopo di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 date dai consumi energetici delle abitazioni private; prevede, infatti, che tutti gli edifici di natura abitativa privata debbano raggiungere entro il 2030 la classe energetica di tipo “E”, e “D” entro il 2033.

Cosa c’entra la ristrutturazione delle case con le emissioni?

Ogni edificio ha dei consumi energetici: gli impianti di climatizzazione, l’apporto di acqua calda, il gas per cucinare, etc.

La classe energetica di una casa, quindi, indica quanto è efficiente l’utilizzo di questi impianti, di conseguenza una classe energetica bassa consumerà molto di più rispetto ad una classe più alta (con un evidente riscontro anche in bolletta). (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COMPRAVENDITA IMMOBILIARE: LE RESPONSABILITÀ DEL NOTAIO.

notaio

Il notaio incaricato di una stipula riguardante i diritti reali su immobili non può limitarsi ad accertare la volontà delle parti e a sovrintendere alla compilazione dell’atto. Deve invece compiere l’attività necessaria ed assicurare la serietà e certezza dei relativi effetti tipici e il risultato pratico perseguito ed esplicitato dalle parti, poiché il contenuto essenziale della sua prestazione professionale è l’obbligo di informazione e consiglio.

La violazione di tale obbligo è fonte di responsabilità del notaio per violazione delle clausole generali di buona fede oggettiva e correttezza ai sensi degli articoli 1175 e 1375 del codice civile.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 33439 del 14 novembre 2022.

Il notaio responsabile della veridicità delle dichiarazioni del venditore.

Il proprietario, dopo aver acquistato casa, scopriva che l’appartamento era difforme dall’autorizzazione amministrativa, avendo un sottotetto che non fu qualificato abitabile per altezza inferiore a quella minima.

Per tale motivo, agiva in giudizio contro il venditore e il notaio che aveva steso il rogito, quest’ultimo per responsabilità professionale, per ottenere il risarcimento dei danni.

Il tribunale condannava in primo grado entrambi i convenuti al pagamenti in solido di 7500 euro. In particolare, il tribunale riteneva responsabile il notaio omessa verifica della veridicità delle dichiarazioni del venditore circa la conformità delle opere alle previsioni plano-volumetriche, tipologiche ecc. di cui alla lottizzazione approvata dal comune. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

SI PUÒ TRASFORMARE UN NEGOZIO IN ABITAZIONE?

destinazione d’uso

Molto spesso, può capitare di cambiare i propri piani e i propri progetti di vita: ma qualora si decidesse, è possibile modificare legalmente il proprio negozio in abitazione?

Cos’è la destinazione d’uso?

Ogni immobile, di qualsiasi natura esso sia e ovunque si trovi, ha una destinazione d’uso ben precisa: vale a dire che è registrato al catasto con una specifica funzione (abitazione privata, locale commerciale, locale agricolo etc).

La destinazione d’uso è importante per far sì che determinati criteri di sicurezza (ma anche di controllo, servizi o tassazione) vengano messi in atto, in base alla natura dello stabile.

Si può cambiare destinazione d’uso?

Poniamo il caso di avere un immobile con destinazione d’uso a locale commerciale, è possibile modificare la dicitura nel caso in cui si decida di interrompere l’attività e sfruttare, invece, l’immobile come abitazione privata?

In poche parole, sì, è possibile modificare la destinazione d’uso chiedendo un cambio presso il catasto e seguendo tutto lo svolgimento della pratica.

È bene ricordare che, qualora si decida di ignorare questi passaggi e “fare da sé”, significa portare avanti un abuso edilizio e per tanto commettere un illecito catastale. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

DOPPIA DETRAZIONE DEL MUTUO: ECCO IN QUALI CASI È POSSIBILE.

mutuo

La detrazione fiscale per il mutuo permette di ottenere delle agevolazioni sulle tasse.

In alcuni casi specifici, è possibile ottenerne una doppia. Vediamo cosa dice la normativa.

Quali sono le detrazioni fiscali per il mutuo.

Quando si accende un mutuo presso una banca per l’acquisto della casa, si possono avere delle detrazioni fiscali, che consistono in agevolazioni sulle tasse versate sui redditi da lavoro.

Infatti, i lavoratori dipendenti, al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi annuale con il modello 730, possono dichiarare le spese sostenute per la stipula del mutuo e per il pagamento delle rate mensili: del totale di queste, si potrà recuperare il 19% delle spese sul prestito e degli interessi passivi, con il limite di 4.000 euro per ogni anno.

I lavoratori autonomi con partita IVA in regime ordinario possono fare lo stesso, mentre quelli in regime forfettario, come è noto, non possono detrarre alcuna spesa.

Queste detrazioni sono possibili in caso di mutuo per l’acquisto della prima casa.

Nel caso di mutuo condiviso tra i due coniugi al 50%, entrambi possono avere le detrazioni, con la cifra massima di 2000 euro a testa. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

SÌ AI DEHORS DEI LOCALI SENZA AUTORIZZAZIONE FINO AL 31 DICEMBRE 2023.

dehors

La normativa ha esteso a tutto il 2023 la possibilità di installare liberamente, senza preventive autorizzazioni, i dehors nei locali pubblici.

Dehors senza autorizzazione fino al 31 dicembre 2023.

Il Decreto Milleproroghe, ora convertito in legge, ha stabilito una nuova proroga per la libera installazione dei dehors.

Si tratta di quelle strutture amovibili che possono essere posizionate all’aperto, quindi sul suolo pubblico, da parte dei titolari e dei gestori delle attività di ristorazione, quali bar, locali e ristoranti, per aumentare il numero dei posti disponibili per i clienti, ampliando di fatto la capienza della propria attività.

Tale misura era stata introdotta per fare fronte alle prolungate e forzate chiusure degli esercizi durante la pandemia e per aiutare i ristoratori a riprendersi dalla crisi economica che stavano attraversando.

Ora, il Decreto ha prorogato fino al 31 dicembre 2023 la possibilità di installare liberamente le strutture amovibili all’esterno dei locali, senza dover prima richiedere alcuna autorizzazione, in particolare quelle previste dal Codice dei Beni culturali e del paesaggio. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

L’IMMOBILE PIGNORATO PUÒ ESSERE VENDUTO DIRETTAMENTE DAL DEBITORE: COSA SAPERE.

pignoramento

La nuova riforma del processo civile ha apportato una novità: una casa pignorata può essere venduta direttamente dal debitore, al fine di snellire le pratiche legali e l’iter processuale, alleggerendo così l’intero sistema giudiziario e le parti coinvolte.

Da oggi quindi l’esecuzione forzata dovrebbe diventare più semplice e rapida.

Debitore e vendita diretta della casa pignorata, come fare.

Per effetto della riforma civile, da oggi il debitore può ora procedere in prima persona alla vendita della casa sottoposta a pignoramento.

Ciò è possibile depositando un’istanza al giudice di esecuzione, chiedendo l’autorizzazione per procedere alla vendita diretta dell’immobile pignorato. Perché ciò sia possibile, è però necessario il rispetto di alcuni requisiti:

  • l’istanza deve essere depositata almeno 10 giorni prima dell’udienza;
  • il prezzo di vendita deve essere pari o superiore a quello indicato nella relazione di stima;
  • un’offerta di acquisto irrevocabile deve essere allegata all’istanza;
  • a titolo di serietà, deve essere prestata anche una cauzione, che deve essere pari o superiore a un decimo del prezzo proposto;
  • l’offerta e l’istanza devono essere notificate al creditore precedente e ai nuovi creditori almeno 5 giorni prima dell’udienza;
  • l’offerta viene considerata respinta una volta trascorsi 120 giorni dalla data di presentazione dell’istanza di vendita. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

APE REGINA E VOLO NUZIALE: COSA FARE SE ACCADE IN UN CONDOMINIO?

Ape

Le api sono una tra le specie di insetti più affascinanti, nonché essenziali della Terra.

Le api vivono in una struttura sociale molto complessa e organizzata e, oltre a questo hanno, anche un sistema di riproduzione molto particolare.

Ma andiamo a vedere un po’ meglio come si struttura la gerarchia delle api e cosa fare nel caso in cui dovessero scegliere il nostro condominio come casa.

Come è organizzata la società delle api?

La società delle api può essere suddivisa, grosso modo, in tre gruppi:

  1. Ape regina: l’ape più importante di tutto l’alveare, infatti solo lei è l’unica in grado di deporre le uova e, quindi, di garantire la sopravvivenza della colonia e la prosecuzione della specie.
  2. Le api operaie: costituiscono la maggioranza della popolazione di un alveare e si occupano dell’impollinazione, accudiscono l’ape regina, etc.
  3. fuchi: ossia i maschi delle api, il cui unico scopo nella vita è quello di cercare di fecondare l’ape regina durante il suo volo nuziale. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Contratto preliminare: dal 7 marzo si registra online.

Dal 7 marzo 2023, i preliminari di compravendita si registrano online, senza doversi recare in un ufficio delle Entrate. Il fisco infatti mette a disposizione un nuovo servizio che ente di inviare la richiesta direttamente dal proprio pc insieme agli allegati, come il contratto ed eventuali planimetrie.

A prevedere tale possibilità è il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate  che ha approvato il modulo aggiuntivo del modello per la “Registrazione di atto privato” (Rap) già disponibile per la registrazione dei contratti di comodato d’uso.

Per la registrazione dei contratti preliminari di compravendita, si ricorda, finora era necessario recarsi presso un ufficio territoriale dell”Agenzia  entro 30 giorni dalla data della stipula dell’atto.

Il nuovo servizio consentirà invece a contribuenti ed intermediari di inviare la richiesta di registrazione in via telematica, attraverso la procedura web disponibile nell’area riservata del sito dell’Il nuovo servizio consentirà invece a contribuenti ed intermediari di inviare la richiesta di registrazione in via telematica, attraverso la procedura web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. (continua)

Fonte:StudioCataldi

ATTIVITÀ E NEGOZI DA APRIRE NEI COMUNI PIÙ PICCOLI E NELLE FRAZIONI: COME FUNZIONA?

borghi antichi

Cosa significa l’espressione “aree interne“? Serve per indicare tutte quelle zone situate al di fuori dei grandi centri abitati, più isolate rispetto al territorio urbano delle metropoli.

Comuni, paesi e frazioni che si articolano in campagna, in collina o in montagna, dove i servizi e le infrastrutture sono molto più scarsi e diradati rispetto ai grandi poli cittadini.

Un fattore che ha portato ad un progressivo e costante spopolamento di questi luoghi, divenuti in molti casi dei veri e propri “quartieri dormitorio“.

La rinascita delle aree interne: quali sono i lavori più richiesti?

Eppure, negli ultimi tempi, gli osservatori fanno notare un incremento davvero notevole delle persone interessate a trasferirsi nei centri di provincia, visti come più consoni per chi desidera una vita meno assillata e stressante rispetto alla frenesia della città.

Nelle aree interne anche il rapporto umano tra i singoli individui trova le condizioni migliori per svilupparsi: la gente impara a conoscersi frequentandosi giorno dopo giorno, e questo soprattutto grazie ai commercianti e ai negozianti che ancora portano avanti le proprie attività lavorative laddove la clientela risulta via via sempre meno numerosa.

Ma allora, quali sono i progetti imprenditoriali più idonei e interessanti per chi decide di vivere e lavorare nei piccoli comuni? (continua)

Fonte:Immobiliare.it

IMMOBILI, IN QUALI CASI IL CONIUGE NON EREDITA?

eredità

La Legge non permette che un coniuge venga diseredato, se vi è di mezzo il matrimonio.

Questo può avvenire solo in caso di divorzio. Ci sono però delle eccezioni.

Cosa spetta al coniuge.

A livello di immobili, il coniuge è un erede legittimario, a cui spetterà sempre una quota del patrimonio del defunto.

Ovviamente, in caso di figli, la quota verrà divisa con loro. Il coniuge ha il diritto di continuare a vivere nella casa famigliare, dove entrambi vivevano prima del decesso.

Parliamo di “diritto di abitazione” riguarda anche la possibilità di utilizzare i mobili presenti nella casa.

Proprio per questo motivo, gli altri eredi comproprietari della casa non potranno chiedere il pagamento di un canone o un risarcimento.

Questo diritto finisce nel momento della morte del coniuge superstite o con il suo trasferimento. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

TERMOSIFONE CHE FA UNO STRANO RUMORE: CHE FARE?

sfiatare

Per certi versi, lo strano rumore emesso alle volte dai termosifoni potrebbe essere definito come un “borbottio”. E se è vero che alle volte può essere meglio ignorare il “brontolio” delle persone che ci stanno accanto, lo stesso non si può dire per i nostri radiatori.

Se il calorifero “si lamenta”, sta cercando di dirci qualcosa di importante ed è opportuno intervenire prontamente.

Vediamo cosa fare quando il termosifone fa rumore.

La causa del rumore emesso dal calorifero.

La causa del rumore emesso dal calorifero è legata alla presenza di aria al suo interno. L’aria genera delle bolle che ostacolano il passaggio dell’acqua.

Non solo: oltre al limitato disturbo acustico, il vero problema riguarda la modalità in cui il calorifero si riscalda.

La presenza di aria ostacola infatti il riscaldamento omogeneo della superficie, inficiando il corretto funzionamento dell’apparecchio. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

CONTATORE DA 3KW: QUANTI ELETTRODOMESTICI SI POSSONO ACCENDERE.

elettrodomestici

Sarà capitato a tutti, almeno una volta, di aver avuto phon e forno accesi insieme, e di aver causato il superamento del limite di potenza del proprio contatore. Quando questo accade, salta la corrente.

I contatori più comuni, infatti, solitamente hanno una potenza standard di 3 kW, superata la quale avviene il cosiddetto “scatto del contatore”: in altre parole, si verifica un sovraccarico di potenza quando la somma delle potenze richieste da tutti gli apparecchi in uso contemporaneamente supera la potenza massima disponibile, di solito pari al 10% in più della potenza impegnata.

Vediamo insieme quanti kW consumano gli elettrodomestici e quanti apparecchi elettronici si possono accendere contemporaneamente con 3 kW di potenza.

Quanti kW consumano gli elettrodomestici.

Non è sempre semplice capire quale sia il consumo effettivo degli elettrodomestici, in quanto questo può variare in base a diversi fattori, come la classe energetica, il tempo di utilizzo e la dimensione dell’apparecchio stesso.

Solitamente l’etichetta dell’elettrodomestico che stiamo usando ci dà già un’indicazione della potenza necessaria al suo funzionamento, ma si tratta solo di una stima in quanto la potenza assorbita dall’apparecchio dipende dalla modalità d’uso. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Quota 103.

Quota 103

Previsto in via sperimentale per il 2023 il trattamento pensionistico anticipato Quota 103 a cui possono accedere i lavoratori privati e pubblici che hanno maturato 41 anni di contributi e hanno compiuto 62 anni di età.

Perché si chiama Quota 103.

Il nome non è altro che la somma dei requisiti pensionistici richiesti dalla legge per accedere alla misura. Si può infatti accedere a Quota 103 se entro il 31 dicembre 2023 i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’Inps maturano un’anzianità contributiva di almeno 41 anni e hanno compiuto 62 anni di età.

Il diritto, anche se viene conseguito entro il 31 dicembre 2023, può essere esercitato decorsa questa data.

Requisiti di accesso.

Ai requisiti contributivi e anagrafici sopra indicati, ovvero età anagrafica di 62 anni e anzianità contributiva di 41 anni, se ne aggiungono altri: i richiedenti devono essere iscritti presso l’assicurazione obbligatoria INPS e alle forme esclusive o sostitutive della stessa o anche alla gestione separata. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Illegittima sospensione del Gas: quando scatta il risarcimento del danno.

gas

La riattivazione della somministrazione del gas a distanza di circa un anno dalla sua sospensione unilaterale da parte della società fornitrice è un lasso di tempo eccessivo, per cui la società stessa deve risarcire il danno non patrimoniale, conseguente al pregiudizio psicologico e ai disagi subiti dai condòmini a causa della sospensione.

È quanto emerge dalla sentenza del Tribunale di Napoli n. 305 dell’ 11 gennaio 2023.

Anche se la sospensione dell’erogazione del gas è giustificata da motivi di sicurezza, tuttavia un anno senza gas è un tempo troppo lungo.

Scatta la condanna al risarcimento danni per inadempimento contrattuale a carico della società fornitrice.

Sospensione del gas: quando richiedere i danni.

La vicenda inizia nel settembre 2015, con la sospensione dell’erogazione di gas disposta dalla società di gestione a tutte le unità immobiliari di un intero palazzo condominiale.

Secondo la società fornitrice, la sospensione era giustificata dall’esistenza di gravi anomalie dell’impianto a servizio del condominio, dovute a opere illegittimamente realizzate da alcuni condomini.

Era quindi necessario, per motivi di sicurezza, interrompere la somministrazione del servizio a tutte le scale del Condominio fino all’eliminazione di tali anomalie. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

TERRAZZA A LIVELLO E LOCALE CALDAIA SONO DI PROPRIETÀ CONDOMINIALE?

locale caldaia

I beni condominiali, elencati dall’articolo 1117 del Codice Civile, sono quelli necessari all’uso comune, ossia il cortile, il parcheggio, i portoni d’ingresso, le scale.

Le parti del condominio non espressamente indicate in questo articolo di Legge si considerano condominiali, se destinati nella pratica all’uso comune.

Per quanto riguarda i beni del suddetto elenco, essi si presumono comuni fino a prova contraria.

Un caso particolare può riguardare la terrazza a livello e il locale caldaia.

Che cos’è la presunzione di condominialità.

La presunzione di condominialità è il principio secondo il quale i beni che non sono espressamente attribuiti da un titolo alla proprietà esclusiva di uno dei condomini sono da considerarsi comuni e condominiali.

Viceversa, può esistere un titolo contrario in base al quale una parte dell’edificio risulta essere di proprietà privata di uno o più condomini. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COME TOGLIERE IL CALCARE DAI RUBINETTI EFFICACEMENTE?

calcare

Quando si parla di “durezza” dell’acqua si intende la quantità di calcio e magnesio che essa porta con sé nelle tubature delle nostre abitazioni.

Sebbene questo dato possa variare sia da città a città che da quartiere a quartiere, una delle conseguenze più comuni dell’acqua dura è la formazione del calcare.

Quelle che, in prima battuta, sono solo delle piccole macchiette, a lungo andare si possono trasformare in vere e proprie incrostazioni, fonte di malattie e causa del mal funzionamento della rubinetteria.

Che si tratti di rubinetti cromati, in acciaio o bronzati, una corretta manutenzione e qualche piccolo trucco possono aiutare a far sì che durino più a lungo.

Scopriamo, dunque, insieme i rimedi più efficaci per togliere il calcare dal bagno.

Come togliere il calcare dai rubinetti cromati o in acciaio?

Mentre bronzo e ottone richiedono una cura particolare e un tocco più delicato, i rubinetti cromati o in acciaio possono essere puliti con maggiore facilità, utilizzando comuni prodotti casalinghi.

Limone anti-calcare

Il primo trucco arriva direttamente da uno degli alleati in tavola: il limone.

Taglialo in fette abbastanza grandi e strofinalo sulla superficie da pulire; quindi, risciacqua con abbondante acqua tiepida e infine asciuga con un panno pulito per un brillantezza garantita. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

SUPERBONUS: STOP ALLE CESSIONI DEI CREDITI (MA CI SONO DELLE ECCEZIONI)

Crediti

Ultimissima notizia: è stato pronunciato lo stop a tutte le cessioni dei crediti di tutti i bonus fiscali, Superbonus compreso.

Questo è ciò che emerge leggendo il decreto con riferimento ai crediti fiscali che il Governo Meloni ha approvato nel Consiglio dei ministri.

È, dunque, ufficiale e già applicato il divieto di acquisti per le pubbliche amministrazioni; l’obiettivo, secondo l’Esecutivo, è fermare il disordine che da un lungo periodo riguarda la dinamica dei crediti fiscali per i lavori edilizi.

Stop a tutte le cessioni dei crediti per i bonus.

Cosa dice il Decreto? Secondo la nuova legge n. 11 del 16 febbraio 2023 è decretato lostop di tutte le cessioni dei crediti per i bonus fiscali. In poche parole, il Governo ha bloccato la norma che definisce le cessioni (parliamo dell’articolo 121 del decreto Rilancio).

Le eccezioni?

Sì, ci sono: a essere esclusi da questa ultimissima decisione sono gli interventi già avviati.

Anche gli enti pubblici non possono acquistare crediti

La seconda linea decretata blocca le azioni di acquisto di crediti da parte di Regioni ed enti pubblici.

No dunque per Comuni, Province e Regioni e tutti gli enti che fanno parte del “perimetro della Pa”: non potranno acquistare crediti fiscali per opere di ristrutturazione. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

INFISSI IN LEGNO: QUALI SONO I PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA?

infissi in legno

Glinfissi in legnobelli da vedere e creano un ambiente caldo ed accogliente ma … sono la scelta migliore in quanto ad isolamento termico e qualità-prezzo?

Sono indubbiamente i più belli esteticamente ed, oltre ad essere molto apprezzati nelle case di città, sono anche perfetti nei contesti di villeggiatura perché donano all’abitazione un aspetto curato e caratteristico.

Tuttavia, il materiale è delicato: il legno va trattarlo periodicamente ed occorre prendersene cura con prodotti specifici. Ecco cosa sapere prima di sceglierli.

Quali sono i vantaggi degli infissi in legno?

punti di forza degli infissi in legno sono diversi, tra cui il fattore estetico. Il legno è infatti un materiale in grado di adeguarsi a diversi stili architettonici ed è in grado di contribuire a rendere più appetibile ed accogliente uno stabile.

Va inoltre considerato che il legno è un ottimo isolante, sia dal punto di vista termico che acustico: le finestre realizzate con questo materiale permettono quindi di evitare dispersioni di calore come invece potrebbe avvenire con gli infissi in alluminio. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

OBBLIGHI E DIRITTI SUL MARCIAPIEDE DAVANTI A CASA: COSA DICE LA LEGGE

marciapiede

Il marciapiede, come stabilito dal Codice della Strada, rappresenta la parte della stradaesterna alla carreggiata, rialzata o altrimenti delimitata e protetta, destinata ai pedoni, che appartiene al demanio.

Ci sono situazioni in cui il marciapiede che si trova davanti a casa propria è suolo pubblico ma anche casi in cui è privato, e in tal caso sussistono, per chi lo ha davanti a casa, sia obblighi che diritti.

Quali sono gli obblighi che si hanno sul marciapiede davanti casa.

Manutenzione e pulizia del marciapiede.

Quando un marciapiede davanti casa si trova dinanzi a case in condominio, è solitamente considerato suolo pubblico, quindi di proprietà del Comune.

Trattandosi quindi di un’area liberamente accessibile da tutti, spetta al Comune occuparsi della sua manutenzione e della sua pulizia, pur essendo davanti ad un condominio.

Tuttavia, i condomini sono considerati i custodi del marciapiede, come previsto dal Regolamento della Polizia Urbana, e, stando a quanto stabilito dai regolamenti condominiali, è compito del portinaio provvedere ogni giorno alla pulizia del marciapiede dinanzi al condominio, e in caso di neve, anche occuparsi di spargere il sale per permettere ai condomini di entrare e uscire di casa in sicurezza. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

BONUS BALCONI 2023: COME RICHIEDERE LE AGEVOLAZIONI?

balconi

Dall’introduzione del Superbonus ad oggi, sono stati anni molto intensi dal punto di vista delle ristrutturazioni e delle agevolazioni in materia di lavori edili. Tra queste, esiste anche il bonus relativo ai balconi (e non solo): andiamo a vedere cos’è e come si ottiene.

 

Bonus balconi 2023: cosa prevede?

Il bonus balconi rientra all’interno di una serie di altri bonus destinati alla ristrutturazione di case e abitazioni, è stato riconfermato per l’anno fiscale 2023 e tramite il quale si può richiedere fino a una detrazione del 50% della spesa sostenuta.

Ovviamente, i lavori dovranno riguardare balconi, ma anche terrazzi e logge, mentre le facciate tout court non saranno comprese all’interno del calcolo della detrazione.

Quando si può richiedere?

Naturalmente, esistono alcuni requisiti per poter accedere alle agevolazioni del bonus balcone:

  • l’immobile deve essere situato in Italia e la proprietà intestata al richiedente;
  • la spesa deve essere fatta entro l’anno 2023 e su edifici esistenti (non edifici in corso di costruzione);
  • per poter richiedere la detrazione il pagamento dovrà essere tracciabile. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Sottoscala e pianerottoli sono sempre parti comuni?

scale

All’interno di un condominio, possono dei comproprietari realizzare sul loro pianerottolo un bagno a loro uso esclusivo, rendendo inutilizzabile quello ad uso comune posto nel sottoscala?

Entrambe le parti, ovvero pianerottolo e sottoscala, sono parti comuni e, secondo la Corte di Cassazione, con l’ordinanza 12 dicembre 2022, n. 36141, questi spazi rientrano nella presunzione di condominialità.

Infatti, le scale e i relativi pianerottoli rappresentano strutture essenziali del fabbricato sotto il profilo funzionale, anche nel caso tali beni siano posti al servizio soltanto di alcune porzioni dello stabile.

Quali sono i beni comuni in un condominio?

Il Codice civile elenca una serie di beni che si presumono comuni, a meno che non sia disposto diversamente.

In particolare, sono tali tutte le parti necessarie all’uso comune come:

  • il suolo su cui sorge l’edificio;
  • le fondamenta;
  • i muri maestri;
  • i pilastri e le travi portanti;
  • i tetti e i lastrici solari;
  • le scale;
  • i portoni di ingresso;
  • i vestiboli;
  • gli anditi;
  • i portici;
  • i cortili e le facciate.

(continua)

Fonte:Immobiliare.it

SUPERBONUS E BONIFICO PARLANTE: COME NON SBAGLIARE.

bonifico

Il Superbonus, come si sa, consiste in una detrazione sulle spese inerenti ai lavori svolti per ristrutturare e/o svecchiare casa (specialmente per quanto riguarda la classe energetica dell’edificio).

Ma al momento del pagamento si perde il diritto agli sgravi e alle agevolazioni, se si salda il conto senza un bonifico parlante?

Vediamo che dice la legge in merito.

Bonifico parlante e bonifico ordinario: le differenze.

In primis, occorre fare una prima distinzione su cosa sia un bonifico parlante e un bonifico ordinario.

La differenza sostanziale tra i due risiede sulla quantità di dati inseriti:

  • per il bonifico ordinario infatti occorrono i dati strettamente necessari al completamento dell’operazione finanziaria;
  • il bonifico parlante invece necessita anche dei codici fiscali delle parti (o della partita IVA) e in causale occorre citare la norma a cui si riferisce l’agevolazione di cui si vuole trarre beneficio.

(continua)

Fonte:Immobiliare.it

Ore di riposo in condominio.

Ore di riposo in condominio
Le ore destinate al riposo nei condomini sono in genere stabilite dal regolamento condominiale in fasce orarie, in presenza di rumore eccessivo i limiti sono quelli dell’art. 844 c.c. e dell’art. 659 c.p.

Quali sono gli orari di riposo in condominio.

Ci sono degli orari da rispettare nei condomini per consentire a chi vi abita di riposare in santa pace?

La pacifica convivenza condominiale del resto, si sà, è un tema affrontato assai spesso dalla giurisprudenza. In più occasioni l’eccesso di rumori determina responsabilità di rilievo civile (immissioni) ma anche penale.

A lungo dottrina e giurisprudenza si sono confrontate sul tema della soglia di normale tollerabilità. Le ore di riposo tuttavia si ascrivono in un discorso più complesso, poiché coinvolgono interessi di diverso rango tra i quali la premura, per il legislatore suprema, della tutela della salute.

I regolamenti condominiali.

Nell’affrontare questo tema occorre partire da un presupposto fondante: il regolamento del condominio, anche se non deve necessariamente prevedere le ore destinate al silenzio di fatto, molto spesso contiene regole orarie specifiche che stabiliscono in quali ore del giorno i condomini possono effettuare lavori che comportano comunque del rumore, così come, di conseguenza, orari in cui si deve dare priorità al riposo dei condomini. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

MUTUO CASA E TASSI: COSA CONVIENE FARE NEL 2023?

mutuo

Il 2 febbraio 2023 c’è stato un nuovo rialzo dei tassi di interesse. In quella data si è tenuta la riunione del consiglio direttivo della Bce (Banca centrale europea), presieduto da Christine Lagarde.

Stando alle previsioni, sarebbe l’ultimo aumento programmato sul costo del denaro, l’ennesima mossa UE per cercare di arrestare ulteriormente la salita del termometro dell’inflazione che ha portato a un aumento dei prezzi e del costo della vita nell’eurozona.

Di conseguenza si prevedono una nuova crescita dei tassi sui mutui per la casa, in particolare sui prestiti a tasso variabile.

Perché conviene allungare un mutuo casa?

Detto in parole semplici, per chi compra casa in questo momento sembra conveniente l’opzione mutuo a tasso fisso; meno rischioso in un mercato così fluttuante con tassi variabili in salita o altalenanti. Inoltre, converrebbe allungare la durata del mutuo o prestito.

Non a caso, negli ultimi mesi gli indicatori hanno già registrato un aumento della durata media dei finanziamenti, saliti mediamente da 22 a 24 anni.

Questo per effetto del loan to value, ossia il peso in percentuale del prestito richiesto sul valore di un immobile (dal 61,3% al 67,8%).

Questi dati ci mettono davanti alla realtà: nel 2023 serviranno più soldi per acquistare una stessa casa che avremmo acquistato con prestito bancario nel 2022. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

IMMOBILI INAGIBILI: L’IMU SI PAGA ANCHE IN QUESTO CASO?

Casa inagibile

Sono classificati come immobili inagibili tutte quelle strutture che a vario titolo non sono abitabili, perché metterebbero a repentaglio la sicurezza dei loro occupanti.

Per rendere agibile un edificio occorre intervenire con specifici lavori di ristrutturazione.

Ecco quali sono le normative fiscali che li riguardano e come devono comportarsi i proprietari di un immobile inagibile.

 

Come funziona l’IMU per gli edifici inagibili.

Limposta municipale unica viene applicata a tutti gli immobili di proprietà, a esclusione di quello adibito a prima abitazione.

Il principio è valido anche per i cittadini che possiedono strutture che non sono abitabili di fatto o non hanno il certificato di agibilità a prescindere dall’utilizzo.

Per i fabbricati di questo tipo, la legge 160/2019 stabilisce però una riduzione della base imponibile del 50%, limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussistono le condizioni che ne impediscono l’utilizzo.

Prima è necessario effettuare una perizia a carico del proprietario o un’autocertificazione che attesti l’inagibilità del fabbricato da parte di un tecnico abilitato. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

TERMOSIFONE O CONDIZIONATORE: QUALE CONSUMA DI PIÙ?

Termosifone

Vediamo quale tra le due soluzioni è la più conveniente così da evitare importi salati in bolletta, più di quanto lo siano già a causa degli aumenti di luce e gas.

Consumi energetici del condizionatore: quali sono?

condizionatori A+++ di ultima generazione prevedono una spesa iniziale piuttosto alta, ma permettono di riscaldare più velocemente gli spazi; un secondo vantaggio dei condizionatori a pompa di calore è la possibilità di accenderli e spegnerli quando si preferisce, anche quando si è fuori casa; inoltre non è richiesta particolare manutenzione dopo l’installazione.

Uno degli svantaggi riguarda i consumi: circa 400 watt l’ora, ovvero 1,2 kW/h. Ponendo il caso un un’abitazione con 3 condizionatori che vengono accesi 50 ore a settimana, si stima un consumo totale di 60 kW a settimana.

Calcolando che 1 kW costa attualmente circa 0,361 *[GN1] centesimi, si può determinare il costo al mese (72 euro circa). Ovviamente, le spese possono essere ridotte, se i condizionatori vengono spenti nelle stanze che in quel momento non si utilizzano o quando si esce di casa. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

CHI SONO I PRIMI AGENTI IMMOBILIARI DELLA STORIA?

sensali

Chi sono i sensali e cosa c’entrano in rapporto alla storia della figura dell’agente immobiliare? Quest’ultima è, ovviamente, una professione moderna, ma che in realtà affonda le sue radici nella storia antica.

Vediamo chi erano i sensali e perché le due figure si possono considerare intimamente collegate.

Etimologia di “sensale”.

Stando all’Enciclopedia Treccani, la parola “sensale” deriva dall’arabo e dal persiano e, letteralmente, sta a significare (ancora oggi) un mediatore tra venditore e acquirente, specialmente per quanto riguarda le contrattazioni di prodotti agricoli e di bestiame, ma può anche essere inteso in senso più ampio del termine, assumendo così il solo sinonimo di mediatore.

Le origini del sensale.

Non è semplice rintracciare le origini di una figura così poliedrica, ma sicuramente troviamo una loro discreta presenza già al tempo degli arabi precedenti alla venuta del Profeta e dei persiani, ma oltre al vicino oriente, se ne trovano alcune testimonianze anche durante l’impero romano.

Una figura, quella del mediatore, fondamentale per società che fondano molti dei loro profitti sul commercio. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

BONUS ACQUA POTABILE 2023: QUANDO SCADE E COME RICHIEDERLO?

acqua potabile

Il bonus per l’acqua potabile è stato esteso anche al 2023. Vediamo di seguito di cosa si tratta, cosa include, a chi si rivolge e quali sono le scadenze di fine febbraio da segnare in agenda.

Ecco tutte le informazioni da conoscere sull’argomento.

Cos’è il bonus acqua potabile?

Con il termine bonus per l’acqua potabile o bonus depuratore si intende un’agevolazione che eroga un credito d’imposta pari al 50% destinato all’acquisto e all’installazione di sistemi di filtraggio, con la finalità di migliorare la qualità dell’acqua dei rubinetti domestici e di limitare l’utilizzo delle bottiglie di plastica.

Copre le spese sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023 e, nel dettaglio, fa riferimento a tutti quei sistemi utilizzati per:

  • il filtraggio;
  • la mineralizzazione;
  • il raffreddamento;
  • l’addizione di anidride carbonica alimentare.

Qual è il tetto massimo di spesa?

È previsto un tetto massimo di spesa sul quale calcolare il bonus:

  • 1.000 euro per ogni abitazione, per le persone fisiche;
  • 5.000 euro per gli immobili adibiti ad attività commerciale o istituzionale per chi esercita attività d’impresa, arti e professioni e per gli enti non commerciali. (continua)

             Fonte:Immobiliare.it

INTESTATARIO DEL MUTUO, È POSSIBILE SOSTITUIRLO?

Mutui in Italia

Alla luce delle difficoltà sempre maggiori che la società moderna riserva ai cittadini di ogni età (ma, in particolar modo, ai più giovani) dal punto di vista economico, sono sempre più numerose le persone che in tutta Italia decidono di aprire un mutuo presso un istituto di credito.

I motivi possono essere i più disparati, a cominciare dalla volontà di acquistare una casa nuova o dal desiderio di aprire una piccola attività lavorativa in proprio.

Cosa fare per aprire un mutuo in banca e con chi bisogna prendere accordi.

Una volta individuata la banca migliore per aprire un mutuo, il primo passo da compiere è quello di accordarsi con il responsabile che si occupa di questo ambito per delineare tempi e modi in cui restituire la somma ricevuta.

Spesso però capita che, durante il periodo in cui si ricevono le rate prestabilite, vengano a cambiare le condizioni che hanno portato il contraente a chiedere il prestito. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Quanto ci vuole per ottenere un mutuo?

Mutui

Quali sono i tempi del mutuo? Quanto ci vuole per ottenere un mutuo?

Dare una risposta a domande come queste è imprescindibile quando si vuole comprare casa, in particolar modo se quella che acquistiamo sarà la nostra casa principale e per spostarvici dobbiamo fare un trasloco e liberare una casa in cui siamo in affitto.

Scopriamo dunque insieme quali sono le varie fasi che definiscono l’iter di un mutuo e i tempi che coinvolgono.

Documenti: quali presentare?

Il primo step è dato dalla presentazione dei documenti richiesti dalla banca. Ogni istituto di credito, prima di concedere del denaro in prestito, valuterà alcune informazioni del richiedente, per assicurarsi della sua capacità di solvibilità e dei tempi necessari alla restituzione.

La valutazione della banca coinvolge diversi aspetti che includono il lavoro svolto dal soggetto, il tipo di contratto di cui gode, la composizione del nucleo familiare…

Ecco a seguire un elenco dei documenti che occorre presentare: carta d’identitàcodice fiscale, certificato di residenza, certificato di stato di famiglia.

Inoltre se lavoratore dipendente è necessario presentare: modello CUD, certificato di servizio, fotocopia della busta paga; mentre se lavoratore autonomo: modello Unico e fotocopia degli estratti conti.

A questa documentazione si aggiungono i documenti relativi alla persona necessari a valutare correttamente le condizioni economiche dei clienti, conoscere il reddito, il carico familiare e se ci sono elementi passati che potrebbero influenzare e aumentare i rischi che derivano dalla concessione del mutuo. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COMPRARE CASA, LE VERIFICHE TECNICHE DA EFFETTUARE.

Comprare casa

Prima dell’acquisto di una casa, ci sono dei passi dal punto di vista burocratico che devono essere fatti.

Il venditore e l’acquirente devono effettuare delle verifiche tecniche, così da rispettare i rispettivi interessi e gli obblighi di legge.

Si potrebbe pensare che bastino l’agenzia immobiliare e un notaio, ma ci sono degli accertamenti preliminari che possono garantire la trasparenza della compravendita.

Verifica della regolarità urbanistica dell’immobile: in cosa consiste.

Il potenziale acquirente deve obbligatoriamente verificare che l’unità abitativa sia in regola dal punto di vista urbanistico.

Dovrà esserci quindi la licenza edilizia (se l’edificio è stato costruito prima del 1977), la concessione edilizia (per immobili edificati tra il 1977 e il 2003) o il permesso a costruire (per immobili di costruzione posteriore al 2003).

Se l’edificio è precedente all1 settembre 1967, il potenziale acquirente deve richiedere il disegno del progetto dell’immobile. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Condividere un appartamento, ecco le regole contrattuali.

coinquiline

Il costo della vita sempre più alto e la precarietà lavorativa del mondo di oggi spingono molte persone a condividere un appartamento piuttosto che comprarne uno da soli.

A ricorrere a questo mezzo per risparmiare sono maggiormente gli studenti fuori sede o i giovani stagisti costretti a contenere le spese per mantenere se stessi e una casa. Per gestire la condivisione con altre persone non basta solo il buon senso, ci sono delle regole ben precise che riguardano il contratto di condivisione di un appartamento.

La firma del contratto.

I contratti di condivisione possono essere sottoscritti a nome di tutti gli inquilini o solo da parte di uno dei conduttori. Questa seconda ipotesi riguarda soprattutto le coppie di fatto.

Il primo caso è più comune invece tra studenti o lavoratori che vogliono dividere le spese.

Ma come comportarsi se uno degli inquilini non paga la propria parte di affitto o lascia l’alloggio prima del tempo stabilito nel contratto? Ecco qualche indicazione. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Vendita a rate con Riserva di Proprietà, per acquistare a rate senza Mutuo. Come funziona?

casa

Si può acquistare una casa a rate, ma senza accendere un mutuo, grazie alla vendita con riserva di proprietà che è regolata dall’articolo 1523 del Codice Civile. Si chiama vendita con riserva di proprietà o più comunemente nota come patto di riservato dominio

Vendita con riserva di proprietà, come funziona. 

Si tratta di un contratto che permette all’acquirente di prendere possesso dell’immobile all’atto notarile, tramite il pagamento di un corrispettivo che viene pagato con rate pattuite tra le parti contraenti.

Si tratta di un accordo di compravendita con il pagamento delle rate, ma con la clausola che la proprietà è del venditore fino al versamento integrale del prezzo pattuito, cioè fino a quando l’acquirente non finisce di pagare le rate.

Cosa succede se il compratore non paga le rate? 

Nel caso in cui l’acquirente non riesca più a pagare le rate, il venditore può chiedere al giudice la risoluzione del contratto e ritornare in possesso dell’abitazione, indipendentemente dalla somma fin lì versata dall’acquirente.

Quando ciò avviene la norma ci dice che il venditore deve restituire le rate di prezzo incassate. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Mediazione Immobiliare e diritto alle Provvigioni.

casa

È recente la sentenza della Corte di Cassazione che si pronuncia su intermediazione immobiliare e sul diritto alla provvigione che spetta in caso di conclusione della vendita.

Vediamo i fatti in oggetto e il giudizio della Corte di Cassazione.

La Corte d’Appello rigetta la richiesta di provvigioni dell’agenzia.

Nel caso preso in considerazione, l’agenzia immobiliare aveva ricevuto l’incarico per la vendita di un appartamento e con questo scopo aveva accompagnato potenziali clienti a vedere l’immobile.

Questi, dopo una seconda visita avevano formulato una proposta di acquisto che non era stata accettata dal proprietario.

Però, dopo qualche mese l’appartamento veniva venduto, in modo autonomo, dal proprietario agli stessi clienti potenziali.

L’agenzia, dopo esserne venuta a conoscenza aveva citato in giudizio i clienti  per ottenere le provvigioni dovute per l’attività di intermediazione svolta. 

In primo grado il giudice aveva accolto la domanda dell’agenzia, ma in seguito all’impugnazione degli acquirenti la Corte d’Appello aveva rigettato la richiesta dell’agenzia. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Bonus prima casa: Le novità.

Bonus prima casa

La Manovra economica del nuovo Governo Meloni ha confermato una serie di agevolazioni per l’anno 2023. Tra le conferme c’è il Bonus Prima Casa, l’aiuto a coloro che vogliono acquistare la loro prima casa.

Modifiche Meloni al Bonus Prima Casa.

Lagevolazione Prima Casa è nel 2023 destinata a chi ha meno di 36 anni, alle coppie con almeno uno dei due sotto i 35, alle famiglie mono-genitoriali con figli minori, a chi abita in case popolari e a tutti coloro che hanno un Isee non superiore ai 40 mila euro.

Aggiunto il Bonus Case Green 2023.

Sono stati confermati i seguenti aiuti:

  • bonus prima casa under 36;
  • mutui agevolati per acquisto prima casa;
  • fondo di solidarietà per i mutui prima casa. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

ACCESSO AL TETTO CONDOMINIALE: TUTTI POSSONO AVERE LE CHIAVI?

condominio

Gli spazi comuni del condominio, per legge, possono essere utilizzati da tutti i condomini. Sono pochi gli spazi condominiali accessibili a pochi condomini e solo per questioni di sicurezza. Ciò premesso, vediamo come viene regolamentata questa questione e perché.

Spazi comuni e spazi ad accesso limitato.

Come abbiamo scritto sopra la regola generale che si applica all’interno dei condomini è che, se le chiavi dei locali condominiali permettono di accedere ad aree comuni a cui hanno diritto di accesso tutti i condomini, compreso il tetto condominiale, allora tutti i condomini hanno il diritto di tenere le chiavi di accesso

Se invece l’accesso agli spazi condominiali, per regolamento, è destinato solo ad alcuni condomini, allora saranno solo questi ad avere diritto alle chiavi di accesso agli stessi spazi tra cui potrebbe esserci il tetto condominiale.

 

Quando si parla di spazi comuni dove non accedono tutti i condomini  non ci riferiamo agli spazi a disposizione di tutti come il cortile, le scale, l’androne, ma di locali dove si trovano i contatori, il locale dei motori dell’ascensore o dove si trova l’autoclave.

Si tratta di luoghi del condominio il cui accesso è limitato a pochi condomini a cui è stata affidata la chiave dall’amministratore, per questioni di sicurezza. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Superbonus 110% per i condomini.

Superbonus 110% per i condomini

Il Superbonus 110%, introdotto dal decreto Rilancio, spetta anche ai condomini secondo un meccanismo “a scalare”, in base a determinate cadenze temporali.

Superbonus 110%: la normativa di riferimento

Come noto il decreto legge n. 34/2020 (c.d. decreto Rilancio), convertito con l. 77/2020, ha incrementato al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute per la realizzazione di specifici interventi di efficientamento energetico e di riduzione del rischio sismico, nonché per l’installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici all’interno degli edifici (il cosiddetto Superbonus 110%).

L’agevolazione fiscale consiste in una detrazione del 110% dall’imposta lorda applicata al committente, il quale può fruire della detrazione, cedere il proprio credito di impresa, ovvero optare per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi.

Per cedere il credito o avere lo sconto in fattura è stato introdotto l’obbligo per il contribuente di richiedere:

  • il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione attestante la sussistenza dei requisiti che danno diritto alla detrazione d’imposta, rilasciato dagli intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali, consulenti del lavoro), nonché dai Caf;
  • l’asseverazione tecnica relativa agli interventi di efficienza energetica e/o di riduzione del rischio sismico da parte, rispettivamente, dei tecnici abilitati al rilascio delle certificazioni energetiche e dai professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico per gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico. (continua)

Fonte:StudioCataldi

FIN QUANDO SPETTA IL DIRITTO DI ABITAZIONE? I CASI.

diritto di abitazione

Quando due coniugi procedono con la separazione o con il divorzio, in presenza di figli, la casa coniugale va automaticamente al genitore cosiddetto collocatario (ossia quello presso cui viene collocata la prole come da sentenza del giudice o decisione congiunta della coppia), indistintamente da chi sia il reale proprietario dell’immobile.

Nel caso in cui l’uso dell’abitazione venga concesso al coniuge che non ne detiene la proprietà, questo è da intendersi come temporaneo, fin tanto che i figli presentino determinati requisiti, tra cui la non-autosufficienza economica. Altra storia, invece, per quanto riguarda i figli di maggiore età, con percorso di studi concluso ma ancora disoccupati.

Vediamo tutti i casi.

A chi spetta la casa famigliare dopo la separazione in presenza di figli?

La giurisprudenza ha stabilito che la casa famigliare spetta al coniuge collocatario che, se non corrisponde con il proprietario dell’immobile, segue il principio del diritto di abitazione, ossia una cessione temporanea dell’abitazione.

Tuttavia, al genitore cui viene affidata la prole non spetta la proprietà esclusiva della casa, tanto che, una volta raggiunti, da parte dei figli, i requisiti per la conclusione del diritto di mantenimento, questa torna al legittimo titolare.

Quando cessa il diritto di abitazione?

Il coniuge perde il diritto di abitazione e deve, dunque, lasciare la casa famigliare nei seguenti casi:

  • se i figli si trasferiscono in un altro immobile senza il genitore;
  • Se il genitore e i figli si trasferiscono, congiuntamente, in un’altra casa anche se questi ultimi non hanno raggiunto l’autosufficienze economica;
  • Se viene meno il diritto al mantenimento per negligenza dei figli nell’adempimento ai doveri scolastici o per mancata volontà di cercare un lavoro;
  • Se i figli diventano economicamente autosufficienti, anche nel caso in cui risultino ancora conviventi con il genitore collocatario;
  • Se i figli raggiungono o superano i 30 anni di età, età limite individuata dalla Cassazione oltre il quale il mantenimento non è più dovuto.

(continua)

Fonte:Immobiliare.it

SEMINTERRATI E TAVERNE: QUANDO È CONCESSA L’ABITABILITÀ?

taverne

Quello di taverna è un termine usato e abusato nel settore immobiliare, per indicare un locale che può essere destinato a vari scopi (cucina, hobby, gioco, lavanderia, spazio conviviale per stare con gli amici), ma che in realtà il più delle volte non ha le caratteristiche necessarie per essere realmente abitabile a norma di legge.

In base alla loro regolarità sotto il profilo edilizio e urbanistico, possiamo suddividere le taverne in due grandi categorie: regolari e abusive

Taverne regolari sotto il profilo urbanistico.

Il termine “taverna”, che comunque non è contemplato nel Regolamento Edilizio Tipo Nazionale, è un locale a piano terra o nel seminterrato che per essere abitabile deve avere i requisiti minimi di abitabilità previsti dalla disciplina urbanistico edilizia; in particolare, dei requisiti normalmente previsti per i tipici locali destinati alla permanenza umana.

criteri generali per stabilire i requisiti minimi di abitabilità sono scritti nel Decreto Ministero Sanità del 5 luglio 1975 in materia di requisiti igienico-sanitari abitativi che decreta: “L’altezza minima interna utile dei locali adibiti ad abitazione è fissata in m. 2,70, riducibili a m. 2,40 per i corridoi, i disimpegni in genere, i bagni, i gabinetti ed i ripostigli”.

L’indicazione di 2,7 metri minimi fa sì che difficilmente si troverà indicato nei progetti edilizi che il locale taverna ha quest’altezza, perché sarebbe uno “spreco” di spazio sottratto ad altre stanze.

Ed è questa la ragione per cui molti passano alle taverne abusive. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Legge di bilancio 2023.

Legge di bilancio 2023: le misure.

Via libera definitivo del Senato nella mattinata del 29 dicembre 2022 alla legge di bilancio 2023 grazie al voto di fiducia espresso a palazzo Madama, dopo quello della Camera nella seduta del 23 dicembre 2022, al testo predisposto dalla Commissione Bilancio.

Caro energia

Conservate le misure di contrasto contro il caro energia con l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette e il rifinanziamento del credito di imposta fino a marzo 2023 che sale al 35% per le imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW, diverse da quelle ad alto consumo definite dal comma 2 dell’art. 2, per le quali il contributo sale al 45%.

Bonus sociale elettrico e gas per nuclei familiari con ISEE valido nel corso del 2023 non superiore a 15.000 euro.

Famiglia e reddito di cittadinanza.

Sale l’assegno unico per i figli nella misura del 50% per ogni figlio di età inferiore a un anno, incremento che spetta anche ai nuclei con tre o più figli di età compresa tra uno e tre anni e un ISEE non superiore a 40.000 euro. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Airbnb deve comunicare i dati delle locazioni al fisco.

Airbnb deve comunicare i dati delle locazioni al fisco
La CGUE non ravvisa ostacoli nella normativa statale che prevede la trasmissione dei dati contrattuali delle locazioni turistiche brevi stipulate tramite Airbnb all’Agenzia delle Entrate per applicare il prelievo alla fonte.

Intermediazione locazioni turistiche brevi e dati al fisco.

La CGUE con la sentenza del 22 dicembre 2022  ha posto fine alla causa C 83/21 su un aspetto fiscale che riguarda l’attività di intermediazione di Airbnb in relazione alle locazioni di breve durata a scopo turistico.

La questione riguarda in particolare la legittimità di un istituto del diritto italiano sul regime fiscale dei servizi di intermediazione immobiliare per le locazioni turistiche brevi.

Al termine di una sentenza di più di 20 pagine la CGUE conclude, per quanto riguarda l’interpretazione del suddetto art. 56 TFUE, che lo stesso non impedisce alla legislazione di uno Stato membro di prevedere la raccolta e la comunicazione all’amministrazione fiscale (in relazione all’attività di Airbnb per le locazioni turistiche di durata non superiore ai 30 giorni), dei dati che riguardano i contratti stipulati a mezzo intermediario per gli immobili situati nel suo territorio. (continua)

Fonte:StudioCataldi

LA CONSEGNA DIFFERITA DELL’IMMOBILE: COS’È E COME FUNZIONA.

casa

In fase di compravendita, può essere utilizzata la consegna differita dell’immobile. Andiamo a vedere di seguito di cosa si tratta, come funziona e le informazioni da conoscere in merito.

Cos’è la consegna differita di un immobile?

Con la consegna differita, l’immobile viene consegnato in seguito al rogito entro una data prestabilita, a patto che all’interno del contratto vengano riportate tutte le informazioni e i dettagli in merito.

In linea generale, si tratta di una formula a vantaggio del venditore che, per i più svariati motivi (di solito pratici o economici), non riesce ad avere l’immobile disponibile contestualmente alla firma del rogito.

Per procedere con la consegna differita di un immobile, l’acquirente deve essere sempre informato.

All’interno del contratto preliminare in prima battuta e successivamente in quello definitivo, vanno specificati nel dettaglio i termini della consegna.

Come tutelarsi con la consegna delle chiavi dopo il rogito?

Per fornire all’acquirente delle garanzie ulteriori e per evitare problemi in itinere, è bene far depositare al venditore presso il notaio un assegno, che potrà essere riscosso esclusivamente alla consegna delle chiavi.

Oltre a ciò, il venditore si farà carico anche delle spese notarili relative alla consegna differita. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

LA COMPRAVENDITA IMMOBILIARE: LA TRATTATIVA E LA PROPOSTA DI ACQUISTO.

Acquisto prima casa

Le prime due fasi che costituiscono la compravendita immobiliare sono rappresentate dalla trattativa e dalla proposta. Andiamo ad approfondirle di seguito.

Quali sono le fasi della compravendita immobiliare?

Per comprendere al meglio l’argomento, specifichiamo che la compravendita immobiliare è un processo complesso che è costituito da più fasi, ovvero: trattativa, proposta di acquisto, compromesso e rogito.

Cos’è la trattativa immobiliare?

La trattativa immobiliare ha inizio quando il proprietario dell’immobile in vendita e l’acquirente hanno un primo colloquio durante il quale vengono richieste e fornite svariate informazioni, che non riguardano solamente il prezzo dell’immobile.

In questa sede, infatti, le parti hanno modo di discutere vari punti tra i quali, ad esempio, la data di consegna dell’immobile, le spese condominiali oppure le modalità di pagamento.

Per affrontare nel migliore dei modi questa prima fase, il venditore deve fornire all’acquirente delle informazioni vere e complete.

Per evitare di incappare in spiacevoli situazioni o di perdere tempo inutilmente, l’acquirente dovrebbe essere supportato da un agente immobiliare o da un professionista. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

NEGOZI E MAGAZZINI: I PROPRIETARI PAGANO LE SPESE CONDOMINIALI?

Retail, negozio

Nella gestione di un condominio e della relativa ripartizione delle spese tra i diversi proprietari degli immobili, ciclicamente si ripropone l’eterno dilemma che riguarda i titolari di attività commerciali site al piano terra della palazzina.

In molte situazioni infatti gli spazi aperti al pubblico ubicati all’interno degli edifici possiedono un’entrata a sé stante, riservata e differente rispetto al classico portone di condominio in cui transitano tutti i proprietari e gli inquilini delle residenze.

Negozi e depositi nel condominio: i titolari devono pagare le spese comuni?

E così accade che ogni anno, quando arriva il periodo in cui l’amministratore condominiale redige il consuntivo di spesa per i dodici mesi successivi, venga posta la seguente questione: i negozianti devono pagare le spese di pulizia e manutenzione delle aree comuni, oppure possono essere esonerati in quanto non usufruiscono di tali spazi?

Innanzitutto va ricordato che – salva diversa disposizione concordata all’unanimità da parte dell’assemblea condominiale – per la ripartizione delle spese comuni il principio da seguire è quello della suddivisione in base ai millesimi.

 

Una regola inderogabile stabilisce che tutti i condòmini, aldilà del loro effettivo comportamento e dell’utilizzo che fanno degli spazi condivisi, siano tenuti al pagamento delle spese condominiali per la quota a loro ascritta.

Chiaramente, anche i commercianti e i titolari di magazzini sono soggetti alla norma. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Imposta di successione.

Imposta di successione

L’imposta di successione è l’imposta dovuta allo Stato da chi riceve in eredità beni mobili e immobili (altri diritti reali o denaro). Il calcolo è effettuato dall’Agenzia delle Entrate sulla base della dichiarazione di successione.

Cos’è l’imposta di successione

Quando a seguito della morte di un soggetto le sue proprietà e i suoi diversi diritti su beni mobili e immobili si trasferiscono agli eredi, questi ultimi sono tenuti a versare l’imposta di successione, prevista dal nostro ordinamento fiscale.

Ciò vale sia in caso di successione legittima che in caso di successione testamentaria, ovverosia sia nel caso in cui il defunto non abbia fatto testam,ento sia nel caso in cui lo abbia invece redatto.

Più nel dettaglio, l’imposta di successione, si applica sul cd. asse ereditario, cioè sulla differenza tra l’attivo ereditario e il passivo ereditario, tenendo conto delle franchigie e delle esenzioni che la legge prevede. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Tesseramento Fimaa 2023.

Perché scegliere FIMAA.

Essere associato FIMAA vuol dire usufruire della rappresentanza e tutela sindacale degli interessi collettivi degli Agenti immobiliari, dei Mediatori Creditizi e Merceologici e degli Agenti in attività finanziaria, per incidere, attraverso la grande famiglia Confcommercio, presso le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione amplificando la voce degli Operatori.

Per associarsi alla Federazione basta contattare la sede Territoriale presso l’Ascom o l’Unione del Commercio di riferimento e chiedere l’iscrizione come Impresa operante in uno dei seguenti settori della mediazione: Agenti Immobiliari – Mediatori Merceologici – Mediatori Creditizi – Agenti in Attività Finanziaria – Agente di Servizi Vari.

Gli Associati FIMAA sono partner ideali per affrontare un mercato sempre più complesso e rispondere compiutamente alle esigenze del Clienti-Consumatori.

FIMAA Cesena offre ai propri iscritti servizi esclusivi e qualificati oltre ad indispensabili strumenti professionali.

Contatta la Segreteria Fimaa Cesena per ulteriori informazioni. m.massimo@ascom-cesena.it

Caparra confirmatoria e risarcimento del danno.

Cos’è la caparra confirmatoria.

Al momento della stipula di un contratto, alle parti è data la possibilità di liquidare il danno da inadempimento in via convenzionale e anticipata, avvalendosi dello strumento della cd. caparra confirmatoria.

La caparra confirmatoria, infatti, non è altro che una somma di denaro (o una determinata quantità di cose fungibili) che una delle parti consegna all’altra con il fine di dare garanzia circa l’adempimento delle obbligazioni contrattuali.

Il meccanismo prevede, in sostanza, che se la parte che ha versato la caparra diventa inadempiente, l’altra può recedere dal contratto e trattenere la somma ricevuta a titolo di risarcimento del danno.

Se, invece, è chi ha ricevuto la caparra ad essere inadempiente, colui che l’ha versata può recedere dal contratto ed esigere il pagamento del doppio della caparra stessa.

Infine, se il contratto è correttamente adempiuto da entrambe le parti, la caparra va restituita o imputata nella prestazione. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Addobbi di Natale in condominio.

Gli addobbi natalizi possono essere sottoposti a limiti e divieti dal regolamento contrattuale o assembleare per tutelare la sicurezza e il decoro dell’edificio, per i trasgressori anche sanzioni come previsto dall’art. 7 disp. att. c.c.

Addobbi natalizi: i limiti.

Quando si avvicina il Natale è difficile resistere alla tentazione di decorare la casa. C’è chi inizia a districarsi tra stelle filanti e palli a fine novembre, altri invece, come da tradizione aspettano l’8 dicembre per iniziare a tirare fuori dalla scatole gli addobbi natalizi.

Alcuni preferiscono pochi oggetti e di effetto, altri invece, presi dall’entusiasmo decorano a festa qualsiasi cosa.

A tutto però c’è un limite però, soprattutto se non si ha la fortuna di vivere in una casa singola e si abita in un condominio.

In questo caso prima di farsi prendere troppo dalla creatività natalizia, allestendo vere e propri luminarie sul balcone o appendendo Babbi Natali in posizione di arrampicata è bene informarsi. (continua)

Fonte: StudioCataldi

Mutuo cointestato: Cos’è e come funziona.

mutui

Per chi deve comprare una casa e per farlo ha bisogno di un finanziamento bancario, si pone il problema del tipo di mutuo da accendere.

Una delle possibili scelte è ricorrere a un mutuo cointestato.

Vediamo che cos’è e quali sono le sue caratteristiche.

Cos’è il mutuo cointestato?

Il mutuo cointestato è una forma di finanziamento nella quale due o più persone chiedono il prestito alla banca in comunione.

La differenza rispetto al mutuo tout court è che non vi è un solo intestatario, bensì due o più intestatari.

Il classico caso in cui viene scelta questa soluzione è quella delle giovani coppie che decidono di acquistare la prima casa.

Ma spesso il mutuo cointestato viene scelto anche per l’acquisto di un immobile di un figlio insieme ai genitori, o per aprire un’attività commerciale da due o più soci. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Condominio, si può scavare nel sottosuolo della propria abitazione?

cortile condominio

Le occasioni di scontro e tensione tra i proprietari presenti in un condominio possono essere molte, specialmente quando entrano in gioco le dinamiche che riguardano le cosiddette aree comuni.

Non di rado capita che la figura dell’amministratore condominiale non sia sufficiente per rasserenare gli animi tra i condòmini: così, in svariate situazioni, una delle due parti decide per l’intervento dell’autorità giudiziaria, che si pone come arbitro della questione tra i vicini.

Scavi nel sottosuolo e abbassamento del piano di calpestio: le regole nel condominio.

Negli ultimi tempi, uno dei casi di cronaca che ha fatto più discutere è quello che riguarda uno scavo nel sottosuolo effettuato dal proprietario di un’unità immobiliare commerciale sita al piano terra di una palazzina in provincia di Cagliari.

L’uomo aveva deciso di affidare ad una ditta specializzata i lavori di escavazione da effettuare per ampliare il proprio locale: il progetto – poi realizzato solo in parte – prevedeva l’abbassamento del pavimento e la realizzazione di un area adibita a seminterrato.

Tutto questo nonostante i vicini presenti nell’edificio avessero manifestato la propria contrarietà in sede di assemblea condominiale, chiedendo che il progetto non venisse approvato. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

IMU IN SCADENZA 2022: COSA SAPERE E COME COMPORTARSI.

IMU

Il 16 dicembre 2022 è fissata la scadenza del saldo IMU 2022, la seconda rata relativa all’imposta municipale. Vediamo insieme chi deve pagarlo e in quali casi c’è un’esenzione.

Quando scade il saldo IMU 2022?

Tra le varie scadenze fiscali di questo mese, il saldo IMU 2022 è certamente la più imminente: bisognerà saldare l’imposta entro il prossimo 16 dicembre.

I contribuenti sono chiamati a pagare la seconda rata annuale, a conguaglio di quanto versatolo scorso 16 giugno.

Chi deve pagare il saldo IMU 2022?

L’imposta sul possesso di immobili deve essere pagata da:

  • Proprietari di immobili, fabbricati, terreni e aree fabbricabili e, in generale, chi possiede la seconda casa;
  • Titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie;
  • Coniuge assegnatario della casa coniugale, a seguito di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio (solo nel caso di abitazione di lusso);
  • Concessionario, nel caso di concessione di aree demaniali;
  • Locatario per gli immobili concessi in locazione finanziaria. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

IPOTECA SULLA CASA: QUANDO NON SI PUÒ FARE? COSA SAPERE.

Ipoteca

Non sempre si può iscrivere l’ipoteca su una casa per recuperare un credito: vediamo in quali casi è possibile, in quali è vietata e quali sono le condizioni per poterla effettuare.

Cos’è l’ipoteca sulla casa

L’ipoteca sulla casa è un diritto reale di garanzia che riguarda i beni immobili e i beni mobili registrati e che non comporta la perdita del possesso da parte del debitore proprietario.

L’ipoteca ha due funzioni:

  • garantire il creditore, che potrà sempre pignorare il bene ipotecato, e quindi recuperare il credito, anche se esso venisse ceduto a terzi tramite compravendita, in quanto verrebbe ceduta anche l’ipoteca;
  • imporre la causa di prelazione, stabilendo un ordine di ripartizione dell’importo ricavato dalla vendita del bene.

Se il creditore è un privato, non esiste un limite minimo per iscrivere un’ipoteca ed eventualmente per eseguire il pignoramento: ciò significa che in pratica l’immobile può essere pignorato anche per poche migliaia di euro.

Viceversa, se il creditore è la Regione, il Comune o il Fisco, l’ipoteca può essere iscritta solo se il debito è superiore ai 20.000 euro. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

SI PUÒ VENDERE LA CASA DOPO LA RISTRUTTURAZIONE CON IL SUPERBONUS?

superbonus

La risposta è semplice: non ci sono vincoli.

Quindi, si può vendere un immobile che è stato oggetto di ristrutturazione agevolata con il Superbonus 110%.

Una seconda domanda che segue la prima è: a chi spettano le detrazioni del Superbonus se si vende casa?

 All’acquirente, a meno che non ci siano accordi specifici.

Ma vediamo in modo più approfondito nei paragrafi che seguono.

Quando si fanno lavori di ristrutturazione condominiale col Superbonus, si può vendere subito una casa? 

Per legge, non ci sono divieti a rivendere l’immobile sul quale sono stati fatti gli interventi, prima che siano trascorsi cinque anni dal rogito, e questo principio si applica anche in caso di Superbonus.

Se si tratta di seconda casa, però, se si vende prima di cinque anni, si dovranno pagare le imposte sulla plusvalenza, calcolate sulla differenza tra il costo di acquisto, maggiorato di tutte le spese sostenute, e il prezzo di vendita. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

BOLLETTA DEL GAS IN AUMENTO DEL 13,5% A NOVEMBRE. TUTTI I DATI E QUALI GLI AIUTI SONO PREVISTI.

Dopo il calo del mese di ottobre, novembre registra un aumento sulla bolletta del gas del 13,5%.

I dati di Arera parlano chiaro. Per il mese di novembre il prezzo della materia prima gas per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è stato fissato a 91,2 euro al Megawattora, pari alla media dei prezzi rilevati quotidianamente durante tutto il mese appena trascorso.

Vediamo insieme l’analisi dei prezzi mese su mese.

Aumento bolletta gas: quali sono i prezzi di riferimento a novembre?

In dettaglio, per il mese di novembre 2022, il prezzo di riferimento del gasper il cliente tipo è pari a 122,41 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse.

Ecco come sono divisi i costi:

  • spesa per la materia gas naturale: 102,14 centesimi di euro (pari al 83,44% del totale della bolletta) con un aumento del 16% circa rispetto al mese di ottobre;
  • vendita al dettaglio: 5,60 centesimi di euro (4,58% del totale della bolletta), uguale al valore del mese di ottobre 2022. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COME FUNZIONA LA RIDUZIONE IMU CON COMODATO D’USO GRATUITO?

IMU

In questo articolo andiamo a vedere come funziona la riduzione relativa all’IMU in caso di comodato d’uso gratuito. In particolare, riportiamo le regole per poterne beneficiare e i requisiti necessari.

Cos’è un contratto di comodato d’uso?

Per comprendere al meglio la questione, è bene partire dalla definizione di contratto di comodato d’uso. Ecco quanto riportato all’interno del Codice civile:

“Il contratto con il quale una parte consegna all’altra una cosa mobile e immobile affinché se ne serva per un tempo o un uso determinato, con l’obbligo di restituire la cosa ricevuta. Il comodato è essenzialmente gratuito”.

Comodato d’uso gratuito: come funziona e chi ne ha diritto

Per poter godere dell’agevolazione relativa alla riduzione IMU in caso di contratto di comodato d’uso gratuito è necessario soddisfare alcuni requisiti.

Nello specifico, i proprietari di un secondo immobile possono avere uno sconto al 50% sull’IMU, che fa riferimento alla norma contenuta nel comma 747, articoli 1, della legge n. 160/2019.

Per poter beneficiare di questa agevolazione, il contratto deve essere registrato regolarmente all’Agenzia delle Entrate e stipulato tra parenti in linea diretta entro il primo grado (genitori e figli).

Viene, inoltre, applicata anche in caso di decesso del comodatario, al suo coniuge, ma solamente in presenza di figli minori. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

MANUTENZIONE DELLE PORTE BLINDATE, ECCO LE PROBLEMATICHE PIÙ COMUNI.

porta blindata

Quasi tutti ormai hanno nelle proprie case una porta blindata. Le migliori e le più sicure per prevenire e resistere ai tentativi di effrazione e di scasso.

I modelli disponibili sul mercato sono moltissimi, e con il passare degli anni sono diventati sempre più efficienti sia dal punto di vista tecnologico che elettronico.

Ci sono però diverse problematiche a cui le porte blindate possono andare incontro, vediamo quali sono le più comuni.

La porta non si chiude bene.

Quando la porta blindata non si chiude più come quando è stata installata, i motivi possono essere imputabili a diverse circostanze: una costruzione mal realizzata dove i diversi elementi strutturali non sono adatti alle dimensioni della porta, un’imperfezione che riguarda l’ancoraggio del telaio al muro non perfetto, un’installazione avvenuta per mano di personale non qualificato. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

DETRAZIONE DEGLI INTERESSI PASSIVI E DEGLI ONERI ACCESSORI SUL MUTUO. COS’È E COME FUNZIONA.

Interessi Mutui

Per chi stipula un mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale, è possibile detrarre dall’Irpef gli interessi passivi pagati e i relativi oneri accessori.

Si tratta di una agevolazione pari al 19% degli interessi passivi e relativi oneri accessori, derivanti da mutui garantiti da ipoteca su immobili, contratti per l’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale, per un importo che non sia superiore a 4mila euro.

La detrazione vale per la dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta in cui gli interessi sono stati sostenuti.

Quali sono i requisiti per accedere alla detrazione.

Innanzitutto il mutuo deve essere stato stipulato per un immobile da adibire ad abitazione principale e la detrazione spetta sempre all’intestatario del mutuo.

La dimora abituale (si intende quel­la in cui il contribuente e/o i suoi familiari dimorano abitualmente), di solito coincide con la residenza anagrafica, tuttavia il contribuente può attestare che la sua dimora abituale è in un luogo diverso, anche se non si possono avere più abitazioni principali nello stesso momento.

Limmobile deve essere adibito ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto, vi deve essere una garanzia ipotecaria (non è obbligatorio che l’immobile da ipotecare sia lo stesso che viene acquistato), e l’acquisto deve avvenire nell’anno antecedente o successivo all’accensione del mutuo. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Come richiedere il leasing immobiliare prima casa e cosa è.

Imutui

l leasing immobiliare prima casa è un’agevolazione fiscale introdotta con la Legge di Bilancio del 2016, ed è pensata per tutti coloro che per la prima volta si impegnano nell’acquisto di una casa dove risiedere, la Prima Casa.

Scopriamo allora cosa sia esattamente il leasing immobiliare e come si può richiedere per la Prima Casa, quali siano i requisiti necessari per poterlo ottenere.

Cosa è il leasing immobiliare Prima Casa

Il leasing immobiliare è una alternativa vantaggiosa alla richiesta di un finanziamento a lungo termine e prevede il pagamento di un canone periodico per l’acquisto di un immobile, ma è differente dal mutuo ipotecario.

Il leasing infatti si stipula tra il futuro proprietario dell’immobile e la società di leasing che richiede al proprietario il pagamento di un canone per un periodo stabilito in contratto.

Al termine di questo periodo stabilito nel contratto di leasing immobiliare abitativo, il proprietario ha facoltà di decidere se riscattare la proprietà dell’immobile tramite un prezzo stabilito o rinunciare. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Vendere una casa ereditata, cosa bisogna pagare.

eredità: pergamena e penna

A differenza di quello che si sarebbe portati a pensare, ricevere in eredità una casa o un appartamento può comportare una notevole dose di stress per la persona beneficiaria. La gestione dell’immobile ricevuto a seguito della morte di un parente è un’attività che richiede tempo e dedizione, soprattutto quando gli eredi sono tanti e non tutti concordano su cosa si debba fare.

Così molti cittadini decidono di vendere l’abitazione con l’obiettivo di incassare una somma di denaro e liberarsi di un peso. Ma la normativa attualmente vigente in materia impone il pagamento di diverse imposte che il nuovo intestatario deve saldare prima di poter cedere il bene.

Dalla dichiarazione di successione all’imposta ipotecaria: le tasse da pagare per vendere un immobile ereditato.

Innanzitutto, per vendere una casa ricevuta in eredità la prima cosa da fare è produrre la dichiarazione di successione, ossia il documento che riconosce gli eredi del defunto. Va depositata presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate entro un anno dalla morte e serve per avere le mani libere nella gestione dell’immobile. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

IL BONUS MOBILI È COMPATIBILE CON ALTRI BONUS?

BONUS

In tema di Bonus fiscali, uno dei quesiti ricorrenti dei contribuenti è sulla loro cumulabilità. Nello specifico caso di cui stiamo scrivendo, analizziamo la compatibilità del Bonus Mobili con altri bonus.

Il bonus mobili e l’Ecobonus sono compatibili?

Valutiamo in caso in cui si inizi a breve una ristrutturazione totale di un immobile, servendosi di tutti i bonus tradizionali: Ristrutturazioni, Ecobonus, Facciate e Bonus Mobili.

Il dubbio che sorge è legato alla compatibilità tra il Bonus Mobili e l’Ecobonus

Il Bonus Mobili è compatibile con l’Ecobonus

Secondo le regole condivise, la detrazione per la ristrutturazione non si perde se, insieme al bonus ristrutturazioni, si utilizzano anche altre agevolazioni, come lEcobonus in questo caso. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

QUALI SONO I DIRITTI E I DOVERI DEI COMPROPRIETARI DI UN IMMOBILE?

Accordo

Gli immobili in comproprietà hanno più soggetti che detengono delle quote di proprietà. Per evitare litigi o incomprensioni che possono riguardare, ad esempio, la ripartizione delle spese o la vendita della casa, è sempre bene avere chiari i diritti e i doveri. Andiamo a vederli nel dettaglio.

Come funziona la comproprietà di un immobile?

Un immobile in comproprietà non presenta un unico proprietario, ma ha due o più soggetti che detengono delle quote di proprietà divise in percentuali. Ad esempio, un coniuge in comunione dei bene possiede il 50% oppure in caso di morte gli eredi di un immobile possono ricevere delle quote variabili (50% al coniuge superstite e 25% a testa per ognuno dei due figli).

Quali diritti e doveri ha un comproprietario?

Il comproprietario di un immobile ha dei diritti e dei doveri da rispettare, ovvero:

  • non deve danneggiare o distruggere l’immobile;
  • non ne deve modificare la destinazione d’uso (a meno che non vi sia uno specifico accordo tra le parti);
  • deve garantire il pari utilizzo a tutte le parti che detengono anch’esse delle quote percentuali.

Il mancato rispetto di uno dei punti di cui sopra può portare a una denuncia da parte di un altro comproprietario, il quale può richiedere la cessazione d’uso e un’indennità grazie all’intervento di un giudice. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Perizia immobiliare: cos’è e a cosa serve.

La perizia immobiliare è una valutazione tramite la quale la banca, grazie a un esperto, può conoscere il valore dell’immobile per il quale viene richiesto il mutuo.

Perizia e mutuo.

Chi deve affrontare l’acquisto di un immobile con conseguente richiesta di mutuo deve sapere prima di tutto che la banca, prima di erogare il mutuo non compie solo gli accertamenti necessari a verificare la solvibilità del richiedente e la sua affidabilità.

C’è poi un altro aspetto che la banca valuta bene prima di concedere un mutuo, ossia il valore dell’immobile per il quale viene richiesto il finanziamento. Questo perché, come ben sappiamo, la banca, per tutelarsi, difficilmente concede al richiedente un mutuo in grado di coprire il 100% del prezzo di acquisto.

Le banche infatti hanno stabilito una specie di tetto, pari all80% del valore del bene attribuito da un perito, che ha il compito di redigere la perizia per la banca.

Fatta questa premessa generale vediamo di dare risposta ai diversi interrogativi che possono sorgere quando si presenta la necessità di chiedere un mutuo e quindi ci si trova a dover fare i conti con la perizia della banca. (continua)

Fonte:StudioCataldi

AFFITTO DI UN IMMOBILE IN COMODATO: CHI DICHIARA IL REDDITO?

affittoNel caso un immobile sia dato in comodato gratuito, per esempio una casa data in uso da un genitore a un figlio, e poi l’immobile venga affittato a terzi, ci si pone il problema di chi deve dichiarare il reddito derivante dalla locazione.

Vediamo cosa dice la legge.

Che cos’è il contratto di comodato d’uso gratuito di un immobile.

In base all’articolo 1803 del Codice Civile, “Si ha un contratto di comodato gratuito quando un soggetto, definito comodante, concede un bene mobile o immobile a un altro soggetto, definito comodatario, per un determinato periodo di tempo, senza il pagamento di alcun corrispettivo”.

Il contratto di comodato è quindi un contratto a effetti obbligatori e non reali: il comodatario tramite tale contratto acquisisce nei confronti del bene un diritto personale di godimento, e non un diritto reale.

Infatti, al termine del contratto, il comodatario è tenuto a restituire il bene nelle stesse condizioni in cui lo ha ricevuto. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

COS’È IL CERTIFICATO DI DESTINAZIONE URBANISTICA E A COSA SERVE.

certificazioni urbanistiche

La fase di raccolta di tutta la documentazione è uno dei passaggi più delicati quando si acquista o si cede un immobile. Questo vale a maggior ragione se la proprietà oggetto di compravendita presenta un’area maggiore di 5 mila metri quadrati. In questo caso infatti è necessario presentare in sede di rogito il Certificato di Destinazione Urbanistica.

Certificato di Destinazione Urbanistica, cos’è e come richiederlo.

Stiamo parlando di un documento che contiene al suo interno alcune informazioni specifiche che il notaio può esigere al momento della formulazione dell’atto di compravendita. Non accade sempre, ma è una prassi frequente.

Tutti i cittadini possono richiederne una copia presso gli uffici tecnici del Comune dove risulta ubicato l’immobile in oggetto. Ma la procedura non è immediata e anche i costi di emissione possono variare a seconda delle diverse situazioni.

Quali informazioni sono contenute nel Certificato di Destinazione Urbanistica.

Innanzitutto è bene chiarire in che cosa consiste il Certificato di Destinazione Urbanistica. Si tratta di un attestato che riepiloga i dati più importanti relativi ad una proprietà, in particolare di quelle che presentano un terreno al loro interno o che costituiscono pertinenze di edifici censiti. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

IL CONTRATTO DI AFFITTO 3+2: COS’È E COSA SAPERE SUL RINNOVO.

affitto

Il contratto di affitto a canone concordato 3+2 a uso abitativo fra privati è una tipologia di locazione che agevola entrambe le parti. L’inquilino, infatti, può beneficiare di tariffe contenute e il proprietario dell’immobile può godere di alcuni vantaggi fiscali. Andiamo a vedere di seguito di cosa si tratta, la durata e le informazioni da conoscere relativamente al rinnovo.

Cos’è e come funziona il contratto di affitto 3+2?

Il contratto di affitto 3+2conosciuto anche come contratto di locazione agevolatoha una durata di 3 anni, al termine dei quali si rinnova automaticamente per altri 2 mantenendo le medesime condizioni contrattuali. Ci sono svariati fattori da considerare per determinare il canone di affitto tra i quali, ad esempio, l’ubicazione e i metri quadrati dell’immobile, la categoria catastale, lo stato di manutenzione o la presenza di servizi accessori.

Quanto dura un contratto di locazione 3+2?

Questa tipologia di contratto di locazione prevede una durata di 3 anni che può essere rinnovata per altri 2, a patto che né del locatore né del locatario presentino una disdetta. Alla scadenza dei 2 anni, le parti hanno due opzioni, ovvero possono rinnovare il contratto oppure disdirlo.

È bene ricordare che la disdetta va presentata tramite raccomandata o Pec rispettando il termine di preavviso di almeno sei mesi. Al contrario, si rinnova automaticamente per i successivi 2 anni alle stesse condizioni se le parti non comunicano la propria volontà di recesso. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI UN EDIFICIO: I BONUS CASA FINO AL 2024.

I lavori di manutenzione straordinaria includono tutte quelle attività volte alla realizzazione di opere che modificano o sostituiscono alcune parti, anche strutturali, di un edificio senza alterarne la volumetria complessiva né cambiare la destinazione d’uso.

Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta e tutte le agevolazioni che sono previste fino al 2024.

Quali lavori rientrano nella manutenzione straordinaria?

I lavori di manutenzione straordinaria, che sono più complessi rispetto a quelli di manutenzione ordinaria, hanno come scopo quello di sostituire degli elementi strutturali già esistenti oppure di realizzare dei nuovi impianti tecnologici o igienico-sanitari.

In particolare, per essere considerati tali, questi lavori:

  • non devono alterare la volumetria complessiva delle unità immobiliari;
  • non devono modificare la destinazione d’uso;
  • possono riguardare anche parti strutturali dell’edificio;
  • non sono relativi alla ricostruzione dell’edificio dopo l’abbattimento.

I lavori di manutenzione straordinaria sono numerosi. Vediamo di seguito qualche esempio di intervento:

  • demolizione e ricostruzione di pareti divisorie;
  • rifacimento di scale e rampe;
  • sostituzione degli infissi esterni/serramenti/persiane con una nuova tipologia di materiale;
  • installazione di ascensori, scale di sicurezza, canne fumarie;
  • interventi finalizzati al risparmio energetico;
  • opere di consolidamento statico. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

CAMBIA L’ISEE E LA CASA AVRÀ MENO PESO: L’ASSEGNO UNICO PER I FIGLI AUMENTERÀ?

Assegno unico

Novità giungono all’orecchio di tutti: il nuovo governo Meloni potrebbe procedere con una riforma del metodo di calcolo dell’Isee. In che modo? Attraverso una rivalutazione dell’immobile di proprietà.

Cambia l’Isee? Le conseguenze

Quale sarebbe l’obiettivo del cambiamento dell’Isee? In primis, l’aumento del valore dell’assegno unico per i figli a carico, proponendolo ovviamente così a più famiglie.

Ad oggi, l’assegno è richiesto da 5,2 milioni di nuclei, pari a 8,3 milioni di figli. Secondo le analisi dell’Osservatorio dell’Inps, i beneficiari potrebbero essere di più: 7,2 milioni di famiglie e 11,2 milioni di figli a carico.

L’idea dell’esecutivo è, quindi, quella di alzare gli importi, con una modifica dei requisiti di accesso all’assegno unico.

Possedere una casa può essere un ostacolo all’assegno unico?

Capita che chi è in possesso di una casa può non recepire la misura, nonostante mutui in corso o qualora si tratti di un’eredità familiare.

Il calcolo Isee era già stato cambiato nel 2015. (continua)

Fonte;Immobiliare.it

Bonus occhiali: a chi spetta.

Emanato lo schema del decreto che attua il bonus occhiali, il Ministero della Salute e dell’Economia spiegano a chi spetta, in che misura e cosa si deve fare per chiedere il voucher o il rimborso.

Il bonus occhiali è stato inserito nella manovra 2021 grazie a un emendamento presentato su iniziativa del deputato Paolo Russo. Una misura prevista per aiutare le famiglie che hanno Isee molto modesti e tutelare la vista.

Il decreto attuativo del Ministero della Salute si è fatto attendere e ancora non è in Gazzetta, ma finalmente sono arrivati i chiarimenti necessari per comprenderne il meccanismo.

L’erogazione del bonus richiede, come vedremo, la registrazione e l’autenticazione dei fornitori accreditati e dei richiedenti in una applicazione web, con ripercussioni inevitabili sulla privacy. Ragione per la quale sullo stesso è stato richiesto e ottenuto per fortuna il parere positivo del Garante per la protezione dei dati personali del 24 ottobre 2022. (continua)

Fonte:StudioCataldi

No ai distacchi per chi non paga le bollette e novità per i bonus casa. Le prime indiscrezioni dal Governo Meloni.

Governo Meloni

Quale sarà il primo decreto della nuova premier Giorgia Meloni? Quasi sicuramente, un Dl Aiuti 4 che potrebbe avere l’obiettivo di stabilire una dilazione di sei mesi per le bollette, un bonus per i redditi scollegato dall’Isee e, anche, sostegni per le giovani coppie sui mutui per la prima casa.

Bonus e sostegni nel Dl Aiuti 4: cosa prevederà?

E il Governo pare essere già al lavoro per elaborare il pacchetto di interventi per frenare i rincari.

A disposizione, i 10 miliardi ereditati dal precedente governo Draghi utili per garantire le detrazioni alle imprese e i bonus sociali, e le accise sui carburanti.

Me vediamo nel dettaglio cosa aspettarsi.

Stop ai distacchi per chi non paga le bollette?

Tra gli intenti, ci sarebbe quello di porre uno stop ai distacchi dei morosi delle bollette; attualmente, le aziende elettriche tagliano l’erogazione di energia elettrica e gas, dopo 41 giorni dalla scadenza della bolletta non pagata.

Il governo Meloni sta pensando di introdurre una moratoria di almeno sei mesi. Ma è ancora sotto la lente di studio la fattibilità della cosa.

Bonus sociale scollegato dall’Isee.

Il governo vorrebbe anche proporre delle modifiche per il bonus sociale, scollegandolo dall’Isee, anche se c’è una idea alternativa, ovvero portare la soglia da 12.500 euro a 15mila.

Lo scopo è di garantirlo ai redditi più bassi, rendendo automatico il contributo. (continua)

Cappe filtranti, come sceglierle e come installarle.

cappe filtrnate

La scelta di una buona cappa in cucina è fondamentale per garantire una corretta purificazione dell’aria. Prima di procedere all’acquisto sarebbe bene approfondire gli aspetti tecnici di questo elettrodomestico, che vanno oltre il design e la rumorosità.

La normativa, condizioni di utilizzo e materiali per gli impianti di scarico.

Le cappe sono obbligatorie come stabilito dalla normativa Uni 7129/2015, che ha uniformato i criteri di installazione alle regole europee.

In particolare le cappe aspiranti devono essere installate nelle cucine con fornelli a gas e che abbiano un impianto di scarico dei fumi dedicato. L’installazione è solo consigliata se ci sono dei piani a induzione.

La normativa sopracitata, specifica anche quali sono i materiali più adatti per la costruzione dell’impianto di scarico dei fumi della cucina. Le materie prime utilizzate devono avere il marchio CE, resistere alle sollecitazioni meccaniche e resistere sia all’umidità che alle temperature oltre i 120 gradi.

Per garantire un tiraggio ottimale i condotti devono svilupparsi in verticale. Inoltre, per funzionare in maniera corretta, devono essere distanziati da fonti di calore e possedere una camera di raccolta. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Come risparmiare luce e gas nei condomini?

condomini

I condomini saranno le modalità abitative più semplici da controllare quando il Governo, in fase di insediamento, deciderà come imporre il tetto sui consumi energetici (luce e riscaldamento a gas).

Al vaglio ci sono diverse soluzioni, tra le quali multe salate per chi supererà i 21 gradi di temperatura dei termosifoni e di un’ora il limite di tempo consentito.

Nei condomini, generalmente, i consumi energetici sono centralizzati, dunque le eventuali forze dell’ordine preposte al monitoraggio non avranno certamente difficoltà nei riscontri.

Quanto spenderà un condominio nel prossimo inverno?

Ma ci sono delle differenze per chi vive in condominio, e riguardano l’aumento delle bollette.

Gli amministratori dell’associazione Anaci (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari) hanno stimato che il 30% degli immobili con riscaldamento centralizzato è a rischio per rate non pagate a causa dell’aumento dei costi a partire dal prezzo del gas.

I costi condominiali potrebbero aumentare del 300%. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

 

Cosa fare in caso di mancato pagamento dei canoni di locazione commerciale?

I Retail, negozio

 i proprietari degli immobili ad utilizzo commerciale possono trovarsi nella spiacevole situazione di non vedersi versare il canone di locazione secondo quanto è stato stabilito nel contratto. Andiamo a vedere di seguito le informazioni da sapere sulla tassazione e come tutelarsi al meglio.

Il canone di locazione commerciale.

Il canone di locazione commerciale rientra nel reddito del contribuente anche se si tende spesso a pensare, in maniera del tutto erronea, che vada inserito nella dichiarazione dei redditi solamente quanto è stato effettivamente incassato.

Secondo quanto stabilito dall’art. 26 TUIR, i redditi fondiari concorrono, indipendentemente dalla percezione, a formare il reddito complessivo dei soggetti proprietari degli immobili. Ne consegue che:

  • i canoni non percepiti devono essere dichiarati, a meno che non venga dimostrata la cessazione del contratto stesso;
  • viene riconosciuto un credito d’ imposta proporzionato alle somme nel frattempo non riscosse.

Risoluzione a seguito di diffida ad adempiere.

Il proprietario può sollecitare il conduttore moroso al pagamento entro una determinata data dei canoni non corrisposti; qualora non venisse regolarizzata la situazione, il contratto sarà inderogabilmente risolto. A questo punto, il proprietario procede con la risoluzione anticipata del contratto.

Questa deve essere registrata entro 30 giorni dall’evento, utilizzando i servizi telematici oppure può essere presentata all’ufficio. Da questo momento in avanti, i canoni di locazione non devono essere più considerati soggetti a tassazione. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Bonus Mobili; per quali pezzi di arredamento è possibile usarlo?

Bonus Mobili

Elettrodomestici? Mobili? Porta? Frigorifero? Tende?… La confusione riguardo a come si può spendere il bonus mobili è ancora molto diffusa. Vediamo in dettaglio quali spese rientrano in questo ambito.

Alcuni chiarimenti per accedere al bonus mobili.

Per accedere agli sconti del bonus mobili occorre essere consapevoli che la legge di Bilancio 2022, ovvero quella che ha stanziato i fondi per l’agevolazione relativi al triennio fino al 2024, impone che gli acquisti abbiano un requisito specifico ben preciso.

Devono essere destinati ad arredare un immobile soggetto a ristrutturazione al momento della presentazione della domanda.

Vengono esplicitati gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, ma anche quelli di riqualificazione energetica. Infine rientrano tra le azioni idonee anche quelle di adozione di misure antisismiche.

Oltre a questi interventi, moltissimi destinatari della misura ne hanno approfittato per abbinare l’acquisto di elettrodomestici e arredi di ultima generazione agli interventi strutturali dell’abitazione, usufruendo contestualmente anche del relativo bonus casa. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

Case prefabbricate: le norme per realizzarle in regola.

Le norme utili per non incorrere in sanzioni quando si costruisce un prefabbricato ad uso abitativo. Come realizzare in regola le case prefabbricate.

Anche le case prefabbricate, in quanto rientranti nella nozione di interventi di nuova costruzione ai sensi dell’art. 3 c. 1 lett. e) del Testo Unico dell’Edilizia (d.p.r. n. 380/2001 e s.m.), necessitano del permesso di costruire rilasciato dal comune sulla base del progetto esecutivo predisposto dal professionista qualificato (geometra, architetto, ingegnere) e approvato dall’ufficio tecnico comunale.

Case prefabbricate e norme urbanistiche.

Ancor prima dell’espressa previsione legislativa, la giurisprudenza di legittimità aveva avuto modo di precisare che “rientrano nella previsione delle norme urbanistiche e richiedono il rilascio di concessione edilizia non solo i manufatti tradizionalmente compresi nelle attività murarie, ma anche le opere di ogni genere con le quali si intervenga sul suolo o nel suolo, senza che abbia rilevanza giuridica il mezzo tecnico con cui sia stata assicurata la stabilità del manufatto” (Cass. pen., sent. n. 12022/97). (continua)

Fonte:StudioCataldi

Bonus affitto giovani 2022: come funziona e i requisiti per chiederlo.

Il Bonus affitto dedicato ai giovani è una misura finalizzata ad agevolare fiscalmente chi rientra all’interno della fascia di età che va dai 20 e i 31 anni non compiuti. 

Andiamo a scoprire di seguito i requisiti per poterlo richiedere, chi ne può usufruire e le novità che sono state recentemente introdotte.

Bonus affitto giovani: di cosa si tratta e come funziona.

Il Bonus affitto giovani è unagevolazione dedicata esclusivamente a chi rientra nella fascia di età compresa tra i 20 e i 31 anni non compiuti, con un reddito non superiore ai 15.493,71 euro, che stipula un contratto di affitto per un’intera casa o una porzione di essa (come una stanza).

Grazie a questa misura, è possibile ottenere una detrazione pari a 991,60 euro; qualora tale importo venisse superato, si può richiedere la detrazione pari al 20% del canone di locazione, fino a un massimo di 2.000 euro. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

Superbonus al 60%? Cosa cambierà col nuovo governo? Le differenze tra prima e seconda casa.

I rischi legati al Superbonus 110% e come tutelarsi

Novità riguardo al Superbonus? Sì, con il nuovo Governo, certamente, ci saranno dei cambiamenti che daranno un nuovo indirizzo all’iter burocratico per i lavori di riqualificazione degli edifici.

Superbonus: potrebbe ridursi fino al 60-70%?

Una delle ultimissime news in merito al Superbonus è quella che ipotizza un possibile ridimensionamento dell’agevolazione per gli interventi edilizi.

La ben nota formula “110%” potrebbe, infatti, ridursi al 60-70%.

La proposta è mossa da Fratelli d’Italia e si accompagna anche all’idea di stabilire un accesso all’agevolazione “a lungo termine”.

Ma non solo.

Un’altra possibilità che sarà discussa è quella di diversificare il bonus in base in base a due elementi:

  1. Il reddito del beneficiario.
  2. La tipologia di immobile.

Se così fosse, l’agevolazione sarà più alta per la prima casa (non di lusso) e più bassa per una seconda casa. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Cosa accade se si scoprono irregolarità urbanistiche di un immobile in fase di acquisto?

Irregolarità Casa

La Corte di Cassazione è intervenuta sul punto con l’Ordinanza n. 28136/2022, con la quale, nonostante due gradi di merito allineati a favore del promissario acquirente, ha ritenuto che i giudici di prime cure non abbiano provveduto ad analizzare uno specifico aspetto della compravendita.

La vicenda.

Il promissario acquirente citava in giudizio il promittente venditore per veder risolta la scrittura privata, con la quale l’attore si impegnava ad acquistare un immobile in agro di Sassari, che si componeva di un fabbricato e terreno.

Solo a seguito della sottoscrizione del contratto, il promissario acquirente veniva a scoprire che l’immobile presentava profili d’irregolarità urbanistica e che una porzione del medesimo – un locale attrezzi di circa 30 mq – era stato oggetto di un ordine di demolizione, e ciò nonostante la venditrice avesse ottenuto dalle competenti autorità una sanatoria parziale di dette irregolarità.

Risoluzione del contratto di compravendita: cosa prevede e in quali casi è ammessa?

Innanzitutto, la risoluzione del contratto consiste nello scioglimento del vincolo contrattuale valido ed esistente, che, in un contratto a prestazioni corrispettive, viene esercitata da una parte contraente che non risulta inadempiente, quando l’altra, invece, sia colpevole di inadempimento. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Immobile allagato: il condominio deve risarcire i danni.

Per la Corte d’Appello di Napoli, scatta il risarcimento se l’allagamento è causato dalle condotte pluviali prive di sbocco verso l’impianto fognario.

Allagamento immobile e responsabilità del condominio.

Una ditta conveniva innanzi al Tribunale di Napoli due condominii partenopei della stessa strada, affinchè fossero condannati a risarcirle i danni provocati dall’allagamento della propria officina, determinato dallo smaltimento delle acque meteoriche dalle colonne pluviali condominiali in un cortile il cui manto era costituito da terreno e pietrame che, trasportati dall’acqua, avevano ostruito le griglie dei canali di scolo.

Lamentava il danneggiamento di macchinari, arredi, computer, di un furgone nonché del pavimento, delle pareti e dei pilastri, e la conseguente sospensione forzosa della propria attività per oltre trenta giorni, con perdita di clienti e commissioni. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Videosorveglianza in casa: Le telecamere sono sempre ammesse?

Videosorveglianza

Non serve alcuna autorizzazione per installare le telecamere di videosorveglianza in casa, purché l’ambito di comunicazione delle immagini non ecceda la sfera familiare (senza comunicazione o diffusione a terzi) e le riprese siano limitate all’abitazione privata, evitando d’inquadrare zone comuni, condominiali, parcheggi, strade pubbliche e vie.

Lo ha ribadito il Garante per la protezione dei dati personali con il parere n. 48950 del 16 settembre 2022.

Secondo l’autorità per la privacy, le riprese domestiche sono sempre consentite, purché non interferiscano con la vita privata di soggetti terzi, compresi i vicini di casa.

Videosorveglianza in casa: cosa sapere.

Nel caso sottoposto all’esame dell’Autorità si trattava di un dispositivo di videoripresa installato su un’abitazione privata, ma rivolto verso la pubblica via. Una casistica piuttosto frequente nelle nostre città.

Le telecamere di videosorveglianza domestica, predisposte per motivi di sicurezza, spesso non si limitano a riprendere la proprietà privata, ma puntano anche sulla strada pubblica o, peggio, su spazi condominiali o proprietà private vicine. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

 

Separazione: l’assegnazione della casa può ridurre il mantenimento.

Cassazione: errato non considerare l’assegnazione della casa coniugale al genitore collocatario della prole come elemento in grado di condizionare anche la quantificazione del mantenimento. 

Assegnazione casa coniugale e mantenimento.

La Cassazione nell’ordinanza n. 27599/2022 ribadisce che l’assegnazione della casa coniugale al coniuge collocatario della prole rileva anche ai fini del riconoscimento e della misura del mantenimento.

Assegnazione casa in comproprietà alla moglie.

Due coniugi si separano e il giudice addebita la crisi del matrimonio al marito, perché ha tradito la moglie intrattenendo una relazione extraconiugale.

Pone a carico del coniuge infedele l’obbligo di corrispondere alla moglie euro 350 mensili a titolo di contributo al mantenimento e ulteriori euro 350,00 mensili per la figlia minore, assegnando alla donna anche l’abitazione. Il marito ricorre in appello che però rigetta l’impugnazione. (continua)

Fonte:StdioCataldi

Il quorum in condominio.

Il quorum in condominio è costitutivo e deliberativo.

Il primo determina la regolare costituzione dell’assemblea e deve essere verificato all’inizio della seduta condominiale. Il secondo implica la validità della delibera da parte dei condomini presenti. I quorum sono pertanto le maggioranze richieste per costituire regolarmente l’assemblea e deliberare.

L’assemblea è costituita dall’insieme dei condomini che si riuniscono per prendere tutte le decisioni necessarie a garantire il buon funzionamento del condominio.

Essa è lorgano collegiale all’interno della quale si forma la volontà condominiale attraverso l’emanazione della delibera, che è l’atto con cui l’assemblea decide ogni questione condominiale.

Dopo la riforma condominiale avvenuta con Legge n. 220 in vigore dal 18 giugno 2013 la materia dei quorum condominiali è profondamente mutata. La disciplina post riforma ha portato importanti modifiche. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Utenze: cosa fare in caso di decesso.

In caso di decesso, chi eredita un immobile deve effettuare la voltura delle utenze per la fornitura di acqua, luce e gas.

Decesso e utenze.

Quando viene a mancare una persona cara, è necessario sbrigare tutta una serie d’incombenze burocratiche legate agli obblighi che il de cuis aveva assunto in vita.

Una delle prime cose da fare con una certa premura è senza dubbio la voltura delle utenze.

Tramite la voltura il coniuge o il figlio che continueranno ad abitare nell’immobile o che andranno ad abitarvi per la prima volta intesteranno i contratti delle utenze di acqua, luce e gas a se stessi. In questo modo cambia solo l’intestatario, non le condizioni del contratto, che resteranno le stesse che venivano applicate al defunto.

Cos’è la voltura.

La voltura quindi non è altro che il cambiamento dell’intestatario dell’utenza per il servizio di fornitura dell’acqua, del gas o dell’energia, che garantisce la continuità dell’erogazione, senza che sia necessario disattivarla in conseguenza della morte dell’intestatario originario.

Attenzione però, perché quando si accetta un immobile in eredità è necessario, anche per procedere alle volture delle utenze, presentare domanda di voltura catastale all’Agenzia delle Entrate, con cui il contribuente comunica di essere il nuovo titolare del diritto di proprietà sull’immobile che gli è pervenuto per successione ereditaria. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Superbonus 110 per le villette: la scadenza del 30 settembre.

I rischi legati al Superbonus 110% e come tutelarsi

Per i proprietari di villette unifamiliari c’è un reminder da fare, riguardo alla scadenza del 30 settembre 2022, per lo svolgimento dei lavori (almeno il 30%) con agevolazione (Superbonus 110).

Villette e Superbonus 110: come ottenere il credito entro settembre?

Come decretato dalla Legge di Bilancio 2022, si potrà accedere al Superbonus per le villette, in particolare “per gli interventi effettuati su unità immobiliari dalle persone fisiche la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo, nel cui computo possono essere compresi anche i lavori non agevolati”.

La Legge di conversione del Dl Aiuti (Legge 91 del 15 luglio 2022 pubblicata in GU) aveva sancito la proroga di 3 mesi, sino appunto al 30 settembre 2022, per completare il 30% dei lavori effettuati sulle unità immobiliari dalle persone fisiche su edifici unifamiliari e unità site in edifici plurifamiliari.

La percentuale del 30% va considerata pensando all’intervento nel suo totale, includendo anche le opere non agevolate al 110%.

Riassumendo: l’agevolazione è garantita fino al 31 dicembre 2022, a patto che alla data del 30 settembre 2022 siano stati svolti lavori per il 30% dell’intervento. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Disdetta e recesso: In cosa differiscono e con quai modalità si esrcitano.

Affitto

Quando per una serie di ragioni non si vuole procedere ulteriormente con un contratto di acquisto di un bene o di un servizio si parla di disdetta o recesso.

Erroneamente si tende a usare indifferentemente i due termini come se fossero sinonimi, mentre invece hanno significati diversi e implicano, per essere effettuati, modalità diverse.

In grande sintesi si può dire: con il recesso si può interrompere un contratto prima della scadenza, mentre con la disdetta si intende non rinnovare più un contratto in scadenza. 

Vediamo in dettaglio in cosa differiscono e con quali modalità si possono mettere in atto.

Cos’è la disdetta? 

È un atto teso a impedire il rinnovo di un contratto che scade a breve. La disdetta interrompe il rinnovo automatico di un contratto. Può essere un contratto di qualunque tipo compreso quello d’affitto.

Come si fa? Nel contratto che è stato stipulato ci sono le modalità per esercitare il diritto di disdetta e quindi evitare che avvenga il rinnovo automatico che in genere contiene l’obbligo di comunicare la disdetta entro un certo termine prima della scadenza del contratto. (continua) 

Fonte: Immobiliare.it

Si può fare testamento a un solo figlio?

Si può fare testamento a un solo figlio?

Il testamento può essere fatto a vantaggio di un figlio solo se non si lede la quota che la legge riserva ai legittimari, che per tutelarsi possono agire con l’azione di riduzione art. 554 c.c.

Cos’è il testamento

Il testamento (artt. 587-712 c.c.) è quell’atto mediante il quale ogni soggetto può disporre delle proprie sostanze per il tempo in cui avrà cessato di vivere.

Nel fare ciò, tuttavia, egli non è completamente libero: la legge, infatti, riserva una quota del patrimonio di ogni soggetto ai suoi parenti più stretti.

Quota disponibile e quota riservata

In sostanza, l’intero patrimonio di ogni soggetto, al momento della sua morte, si divide in due parti: una quota cd. disponibile e una quota cd. riservata.

Della prima si può liberamente disporre quando si è in vita mediante testamento, della seconda no.

La quota riservata, più in particolare, è una frazione aritmetica del patrimonio ereditario che spetta di diritto e comunque al coniuge, agli ascendenti e ai discendenti del de cuius e che può coprire sino ai tre quarti del patrimonio ereditario. (continua)

Fonte:StudioCataldi

E’ possibile intestare la propria abitazione alla badante?

La legge lo consente, si chiama contratto di vitalizio assistenziale.

Spesso gli anziani sono curati dalle badanti, anche per lungo tempo, cosicchè si instaura un rapporto di fiducia ed affetto per cui il soggetto assistito desidera intestare alla badante, in segno di riconoscenza, la propria abitazione.

E’ legittimo?

La legge prevede il contratto di vitalizio assistenziale, detto anche rendita vitalizia, per il quale è possibile cedere la nuda proprietà dell’immobile ad un estraneo, con riserva del diritto di usufrutto per il proprietario, in cambio di assistenza morale e materiale sino alla morte.

In sostanza, a fronte della cessione della nuda proprietà si ha la controprestazione di assistenza materiale e morale.

Affinchè tale tipologia contrattuale sia valida devono, però, ricorrere due condizioni:

· – che l’anziano sia capace di intendere e di volere al momento del rogito;

· – che l’anziano non si trovi in condizioni di salute troppo precarie o, addirittura, in fase terminale.

Si è pronunciato in questi termini il Tribunale di Torino con un decreto del 27.11.2015.

In pratica, per effetto del contratto di vitalizio, la badante si obbliga a fornire prestazioni di assistenza morale e materiale all’anziano, vita natural durante, in cambio del trasferimento dell’immobile al momento della morte. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Affitto aumentato per rincaro energia? Via l’inquilino che non paga.

Se il caro energia risulta svantaggioso per il proprietario dell’immobile industriale che eroga servizi di frigoriferazione deve essere consentito al concedente di rinegoziare l’importo del canone; se l’inquilino non accetta fuori dall’immobile.

Canone locazione aumentato per il caro energia.

Il Tribunale di Arezzo con l’ordinanza del 22 giugno 2022  condanna al rilascio dell’immobile l’inquilino che dopo gli aumenti del canone di locazioni dovuti all’aumento eccezionale dei costi per l’energia elettrica, si rifiuta di pagare l’importo richiesto a titolo di aumento.
Interessante e attualissima questa vicenda giudiziaria, segnalata dall’Avvocato Michele Mensi, difensore del proprietario dell’immobile, che è uscito vittorioso dalla fase cautelare, grazie all’accoglimento del ricorso.
Per il Tribunale di Arezzo, nella persona del Giudice Dott. Marina Rossi infatti, il conduttore non si è reso disponibile a rinegoziare le condizioni contrattuali pattuite originariamente, che a causa del caro energia, si presentava svantaggioso per il concedente.
Detto questo, vediamo brevemente cosa è accaduto e analizziamo le ragioni della decisione, precisando, come segnalato dall’Avv. Mensi che trattasi “di un provvedimento sicuramente rivoluzionario e forse unico nella fattispecie destinato a far parlare molto di sé nella complessa materia delle locazioni con prestazioni di servizi”. (continua)
Fonte:StudioCataldi

La pensione di reversibilità al coniuge separato.

 

Pensione di reversibilità al coniuge separato

La pensione di reversibilità spetta al coniuge separato al pari del coniuge superstite, la circolare Inps n. 19/2022 nel recepire ha sancito il riconoscimento della reversibilità anche al coniuge separato per colpa o con addebito.

Pensione di reversibilità al coniuge separato.

La pensione di reversibilità, ovvero l’erogazione previdenziale riconosciuta ai familiari del lavoratore defunto titolare di trattamento pensionistico, spetta anche al coniuge separato quando l’iscrizione del dante causa all’ente previdenziale risulta antecedente alla sentenza di separazione.

Quando spetta la reversibilità al coniuge separato.

Nonostante gli enti previdenziali sovente richiedano quale ulteriore requisito l’assenza di addebito o il riconoscimento dell’assegno alimentare, deve ricordarsi che la giurisprudenza ha da tempo equiparato il coniuge separato per colpa o con addebito al coniuge superstite riconducendo entrambe le fattispecie alla disciplina dell’art. 22 L. n. 903/1965, che prevede quale unico requisito per la reversibilità la sussistenza del rapporto coniugale con il pensionato defunto. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Tessera Sanitaria: va sostituita se a cambiare è la residenza?

Tessera Sanitaria

Novità per la tessera sanitaria: secondo una nota del Ministero della Salute, la nuova versione potrebbe non avere alcun microchip.

La ragione? Semplicemente, una mancanza di chip sul mercato (come accade, ahimè, per moltissimi materiali).

Tessera sanitaria senza microchip

La tessera sanitaria senza microchip sarà, quindi, solo un codice fiscale e una Tessera Europea Assistenza Malattia (TEAM).

Non sarà più CNS (Carta Nazionale dei Servizi) e non potrà essere impiegata ai fini di identificazione e autenticazione online, o anche come firma elettronica avanzata.

Tessera sanitaria in scadenza: la proroga sulla validità

Una notizia di questi giorni è anche rivolta a chi ha una TS-CNS in scadenza: è stata decretata una proroga e potrà essere utilizzata sino al 31 dicembre 2023.

Grazie al software di estensione del certificato memorizzato nel microchip , sarà possibile allungare la validità della tessera. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Qual è la differenza tra acconto e caparra?

Qual è la differenza tra acconto e caparra?

È errato utilizzare in maniera indifferente l’uno o l’altro termine, dato che si tratta di istituti ben distinti.

Domanda: “Qual è la differenza tra acconto e caparra?”

Risposta: “Talvolta, nel linguaggio di tutti i giorni, si suole far riferimento in maniera indifferente all’acconto e alla caparra. In realtà trattasi di due istituti ben distinti.

L’acconto, infatti, non è altro che il pagamento anticipato di una parte del prezzo dovuto per un determinato acquisto, volto a dare una piccola garanzia al venditore circa l’effettiva volontà dell’acquirente di concludere il contratto.

Tale garanzia, però, esaurisce i suoi effetti qui. Se, infatti, il contratto non va a buon fine, l’acconto non assume alcuna rilevanza risarcitoria e le parti non saranno in alcun modo vincolate economicamente l’una nei confronti dell’altra.

L’acconto andrà quindi restituito, salvo poi chiedere il risarcimento del danno eventualmente subito a causa del mancato adempimento. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Allarme casa: se disturba può essere reato.

Allarme casa: se disturba può essere reato

Oltre alla multa salata, se l’antifurto suona quando non dovrebbe il rischio è addirittura quello di essere condannati per disturbo della quiete pubblica.

Un problema che hanno gli allarmi domestici e che scoraggia molti cittadini dall’installarli è quello dei “falsi allarmi”.

Non è raro, infatti, che le sirene inizino a suonare magari per una folata di vento o per il passaggio di un animale dinanzi al sensore.

Ed ecco che il meccanismo di allerta si attiva a vuoto, creando solo tanto disagio e una forte preoccupazione. Oltre che disturbo ai vicini.

Talvolta i regolamenti comunali, per evitare contenziosi ingestibili, fissano dei precisi termini di durata di tollerabilità dell’allarme, superati i quali scatta la multa.

Oltretutto, se non si riesce a spegnere il suono dell’allarme a stretto giro, si corre addirittura il rischio di essere sanzionati per disturbo della quiete pubblica: la norma di riferimento è l’articolo 659 del codice penale che punisce chiunque mediante schiamazzi o rumori o abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche disturba le occupazioni o il riposo delle persone. (continua)

Fonte: StudioCataldi

Bonus casa e 730 a Settembre: cosa si può detrarre.

Bonus casa

Il 6 settembre 2022 il decreto Aiuti bis dovrà superare l’esame del Senato. Questo pacchetto di sostegni prevede agevolazioni nel settore dell’edilizia e della casa.

Nel frattempo, dobbiamo segnarci una data importante: entro il 30 settembre bisognerà presentare il modello per la dichiarazione dei redditi, nel quale potranno essere detratti alcuni incentivi per gli immobili.

Dal 110% al 50% (bonus Casa) alla misura per l’acquisto dei mobili. Vediamo quali misure si possono inserire nel modello 730 per ottenere le agevolazioni (o detrazioni) fiscali.

Ricordiamo che la dichiarazione dei redditi riguarda l’anno d’imposta precedente, quindi in tal caso il 2021.

Quali spese per la casa possiamo detrarre.

Superbonus

Possiamo fruire dell’aliquota maggiorata del 110% per le spese di interventi edili per l’abbattimento delle barriere architettoniche, congiuntamente agli interventi sismabonus e ecobonus.

Interventi di installazione

Per questa tipologia di interventi legati al Superbonus sostenute nel 2021 la detrazione è ammessa per il 50% della spesa fino ad un massimo di 96mila euro di spese effettuate. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Può l’ex moglie ospitare terzi nella casa coniugale?

L’ex coniuge non solo può conviverci con il nuovo compagno ma può anche ospitare altri soggetti.

Assegnazione casa coniugale e nuova convivenza.

L’assegnazione della casa coniugale all’ex coniuge che non sia proprietario dà spesso luogo a contrasti circa le varie vicende che possono seguire tale attribuzione.Si pensi, ad esempio, al caso in cui l’assegnatario decida di avviare proprio in quella casa una nuova convivenza.

L’articolo 155-quater del codice civile, letteralmente, stabilisce che il diritto al godimento della casa familiare viene meno nel caso in cui l’assegnatario conviva more uxorio o contragga nuovo matrimonio.

In realtà, tale norma, la cui rigidità era stata già più volte intaccata dalla giurisprudenza nelle analisi dei casi concreti, è stata definitivamente ammorbidita dalla Corte costituzionale con la sentenza numero 308 del 2008.

Con tale pronuncia, infatti, la Consulta ha stabilito che, in realtà, sia l’assegnazione della casa familiare che la cessazione della stessa è stata sempre subordinata nella prassi ad una valutazione, ad opera del giudice, di rispondenza agli interessi della prole. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Contratto di locazione e animali domestici: può il locatore vietare la loro presenza?

gatto in casa

Con la riforma del Condominio (L. n. 220/2012) il legislatore ha radicalmente modificato la disciplina della presenza e del possesso di animali domestici nel condominio.

Difatti dopo l’entrata in vigore della novella i regolamenti condominiali non devono più vietare ai singoli condomini di tenere un pet nel proprio appartamento (art. 1138 c.c., ultimo comma).

Chiaramente la presenza degli amici domestici non può essere incondizionata ma sarà necessario rispettare gli spazi e ovviamente i diritti degli altri condomini.

Discorso differente per quanto riguarda i divieti di detenere animali domestici in caso di contratto di locazione.

Difatti il rapporto tra condominio ed i proprietari è un rapporto diverso rispetto a quello che intercorre tra inquilino e locatore, tra i quali vige la cosiddetta autonomia negoziale che permette alle parti di determinare liberamente il contenuto del contratto. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Sfratto: cosa succede al primo accesso dell’ufficiale giudiziario?

Domanda: “Cosa succede al primo accesso dell’ufficiale giudiziario in caso di sfratto?”

Risposta: Il giudice, quando convalida lo sfratto, fissa una data, detta di esecuzione, per il rilascio dell’immobile interessato da parte dell’inquilino moroso.

Se ciò non avviene, il locatore provvede a notificare a quest’ultimo, a mezzo ufficiale giudiziario, l’atto di precetto redatto da un avvocato, intimandogli di rilasciare l’immobile entro 10 giorni dalla notifica, con avvertimento che in difetto si procederà ad esecuzione forzata con aggravio di spese a suo carico.

Trascorso inutilmente tale termine, l’avvocato può procedere alla notifica del cd. preavviso di sfratto, nel quale sono indicati data e ora in cui l’Ufficiale Giudiziario effettuerà il primo accesso nell’immobile interessato onde chiedere all’inquilino la restituzione dell’appartamento al locatore.

Generalmente al primo accesso l’Ufficiale Giudiziario interviene senza l’ausilio della forza pubblica e, se non trova nessuno o riceve da parte del soggetto interessato dallo sfratto il rifiuto ad abbandonare l’immobile, ad esempio perché non ha trovato un alloggio sostitutivo, non fa altro che fissare un nuovo accesso. (continua)

Fonte:StudioCataldi

BILOCALE O TRILOCALE? COSA È MEGLIO COME PRIMA CASA.

bilocale

Comprare la prima casa è un passo molto importante e impegnativo, segna una linea di demarcazione fra la vita passata e quella che verrà e spesso può essere legato a momenti particolarmente significativi dell’esistenza.

Ma come deve essere la prima casa?

Questa domanda non può avere una risposta univoca e richiede bensì numerose e differenti riflessioni. 

Che tipo di immobile fa per noi: un monolocale? Un bilocale? Un trilocale? Proviamo a raccogliere qualche utile riflessione per mettere in luce ciò che può rivestire maggiore importanza nella nostra ricerca.

L’acquisto di una casa più piccola da cambiare in futuro.

L’acquisto della prima casa è sempre legato a un investimento economico.

Molto spesso, pur potendo contare su qualche risparmio, è necessario accendere un mutuo per poter effettuare l’acquisto. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Cambio di destinazione d’uso.

Cos’è il cambio di destinazione d’uso.

Il cambio di destinazione d’uso è il mutamento della destinazione urbanistica di un determinato immobile. Ad esempio, è il provvedimento con il quale un appartamento viene trasformato in studio professionale.

Per comprendere la portata del cambio di destinazione d’uso occorre avere ben chiaro cosa si intende per destinazione urbanistica di un immobile: si tratta della funzione che gli è riconosciuta dal nostro ordinamento in ragione delle caratteristiche architettoniche e strutturali che lo connotano

Destinazione d’uso e categoria catastale.

In ragione di ciò, bisogna prestare attenzione a non confondere la destinazione urbanistica con la categoria catastale, dato che quest’ultima, sostanzialmente, serve a determinare il valore fiscale di un dato immobile.

La categoria catastale, in sostanza, non riguarda direttamente gli aspetti urbanistici, con la conseguenza che utilizzare un immobile per un impiego differente dall’uso per il quale è accatastato, di per sé, non determina una violazione delle regole urbanistiche. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Ipoteca sproporzionata.

L’ipoteca è sproporzionata quando il valore per la quale è iscritta supera quello dell’immobile su cui va a gravare, in questi casi il debitore può chiedere la riduzione della stessa (art. 2874 c.c.) al creditore o al giudice.

Ipoteca sproporzionata: cos’è.

Prima di lasciarsi “prendere la mano” nell’iscrivere un’ipoteca bisogna pensarci almeno due volte: se il valore è sproporzionato, infatti, il creditore rischia di risponderne in maniera aggravata. Almeno secondo i più recenti orientamenti giurisprudenziali.

Ma vediamo, innanzitutto, cosa si intende per ipoteca sproporzionata, per poi approfondire le conseguenze della sua iscrizione e soffermarci su cosa fare per porvi rimedio.

Un’ipoteca si considera sproporzionata quando essa, legale o giudiziale, viene iscritta su beni il cui valore sia eccessivo rispetto all’ammontare dei crediti che con la stessa si intende garantire.

In particolare, deve ritenersi che vi sia sproporzione quando:

  • il valore dei beni su cui viene iscritta l’ipoteca superi di un terzo l’importo dei crediti, maggiorato di interessi e accessori,
  • se la somma che il creditore ha determinato nel momento dell’iscrizione ecceda di un quinto quella dichiarata dovuta dall’autorità giudiziaria. (continua)

Fonte:StudioCataldi

IMU.

L’IMU nel corso degli anni è stata oggetto di numerosi interventi di modifica, quelli decorrenti dal 2020 hanno ampliato esenzioni e agevolazioni, da ultimo il decreto del 29 luglio 2022 ha approvato il nuovo modello per la dichiarazione 2022.

IMU: cos’è.

L’Imposta municipale propria si applica al possesso di fabbricati (ad eccezione, come vedremo meglio più avanti, delle abitazioni principali che non rientrano nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9), aree fabbricabili e terreni agricoli.
Introdotta nel 2012 in via sperimentale per sostituire l’ICI, nel tempo al suo interno sono state ricomprese anche parte dell’Irpef e delle relative addizionali regionali e comunali, con riferimento ai redditi fondiari su beni non locati.
Dal 2014, è stata ricompresa, insieme alla TASI e alla TARI, nella IUC – Imposta Unica Comunale.
A partire dal 2020, tuttavia, la IUC è stata abolita e sono rimaste la TARI e la cd. super IMU, che ricomprende al suo interno sia la vecchia IMU che la TASI. (continua)Fonte:StudioCataldi

Case vacanza e truffe sugli affitti brevi: a cosa prestare attenzione.

truffe

Casa vacanze e truffe? Ahimè, in alcuni casi, può capitare di essere vittime di raggiri online.

L’attenzione deve, dunque, essere massima. Spiega Govoni. “La maggior parte dei raggiri riguarda non tanto le case vacanze ‘fantasma’, quanto l’assenza di servizi dichiarati, magari si arriva in una casa, dopo aver dato la caparra, e magari non si trova la lavatrice, o la piscina“.

Come capire se un annuncio è una truffa?

Ecco 7 elementi a cui prestare attenzione, quando si consulta un annuncio:

  1. Gli annunci truffa possono presentare foto in alta qualità o rendering, impiegati anche su altri siti italiani o stranieri, ma facendo riferimento a immobili diversi.
  2. L’offerta ha un costo decisamente inferiore rispetto alla media di mercato.
  3. Il truffatore afferma di trovarsi all’estero o di essere impossibilitato a un appuntamento dal vivo, per mostrare prima l’immobile.
  4. Il truffatore si fa contattare per email e non via telefono. In caso di contatto telefonico, non risponde alle telefonate, ma via messaggi.
  5. Il truffatore chiede di ricevere i soldi della caparra tramite carte prepagate, e non tramite mezzi di pagamento tracciabili (bonifico).
  6. Nel caso di case in affitto, il truffatore afferma di voler stipulare un contratto tramite altri portali, per riscuotere la caparra e inviare solo successivamente le chiavi dell’appartamento.
  7. Utilizza dei documenti di identità, che sono sempre falsi o rubati, per ottenere la caparra. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Pensiline in Condominio: Il regolamento su spese, limiti e permessi.

pensilina

La pensilina di un condominio è un elemento edilizio di copertura posto in aggetto alle pareti perimetrali esterne di un edificio e priva di montanti verticali di sostegno. Così è descritto il manufatto dal Regolamento edilizio, redatto in sinergia tra Comuni e Regioni.

Si tratta di una struttura a sbalzo, più o meno grande, che si posiziona a protezione di una porta o finestra per fornire riparo alle persone che transitano. Svolge, dunque, un ruolo di protezione e, nel contempo, ha anche un importante impatto decorativo sulla facciata del palazzo.

La struttura di una pensilina, anche detta tettoia, può variare in relazione alla sua funzione, che debba riparare da pioggia o sole, che sia privata o di uso pubblico e anche in relazione al materiale di cui è fatta: metallo, legno, tegole, vetro…

Pensiline o tettoie da installare in condominio.

In uno stabile, la pensilina può essere installata sia per esclusivo uso privato, quindi all’interno di una proprietà privata, sia per uso comune e quindi ad uso di tutti gli inquilini del condominio, ad esempio le tettoie poste all’entrata del palazzo.

Permessi per costruire la pensilina.

Per costruire una pensilina o una tettoia, sia essa privata o comune in condominio, bisogna di richiedere il permesso a tutti i condomini tramite l’amministratore di condominio che ne farà oggetto di assemblea condominiale. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Deposito cauzionale: come funziona, come versarlo, quando viene restituito.

cauzione

Chi sta per affittare casa come prima spesa da affrontare avrà la cauzione d’affitto o deposito cauzionale. Vediamo cos’è, quando bisogna versarla e come. 

Quando va dato e come funziona il deposito cauzionale?

Si tratta di una somma di denaro richiesta dal locatore al locatario, prima di firmare il contratto di locazione. La sua funzione è di tutelare il proprietario dell’immobile da eventuali danni che l’inquilino potrebbe arrecare all’appartamento durante il periodo della sua permanenza.

La somma depositata può anche essere utilizzata per coprire mancati pagamenti del locatario durante gli ultimi mesi dell’affitto e in generale salvaguarda il proprietario da tutti i possibili inadempimenti del locatario

L’ordinamento italiano prevede che il deposito cauzionale non superi tre mensilità dell’affitto richiesto

Cauzione d’affitto: come versarla.

La somma destinata alla cauzione può essere versata in tre modi

  •  mediante un libretto di risparmio postale bancario al portatore, solo se la somma da versare è al di sotto i 1000 euro.
  • Attraverso una garanzia fideiussoria, bancaria o assicurativa.
  • con un versamento di denaro in contanti. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

Se il condizionatore del vicino perde acqua…

Il condomino che installa un condizionatore deve anche predisporre dispositivi idonei ad evitare perdite di acqua.

Condizionatore in condominio.

Il condomino che installa un condizionatore deve anche predisporre dispositivi idonei ad evitare perdite di acqua. Lo ha stabilito il tribunale di Terni con sentenza n. 572/2022.

Il fatto.

Un condominio di Terni citava in giudizio un condomino chiedendo l’immediata rimozione dei condizionatori apposti sulle parti condominiali ed al risarcimento dei danni causati con la propria illegittima condotta.

I condizionatori “sono stati allocati sul marciapiede dello stabile e per tale ragione risultano pericolosi, soprattutto per bambini ed animali oltre a rappresentare un evidente attentato all’estetica del palazzo. Il condominio richiamava l’art. 7 del regolamento condominiale che vieta esplicitamente ai condomini di utilizzare le parti comuni del bene l’esercizio di una tale facoltà. Affermava che per decisione dell’assemblea tali dispositivi dovevano essere rimossi e che il condomino non adempiva tali delibere.

Il condomino costituendosi affermava che “L’immobile si trova al piano terra/rialzato ed ha un proprio accesso, distinto e separato dall’ingresso condominiale”. (continua)

Fonte:StudioCataldi

La cancellazione dell’ipoteca.

ipoteca

La procedura da adottare per la cancellazione dell’ipoteca è diversa a seconda che si tratti di ipoteca legale o di ipoteca giudiziale.

Cos’è l’ipoteca.

L’ipoteca è un diritto reale di garanzia che viene costituito su dei beni o su dei diritti relativi a beni immobili o mobili registrati, al fine di assicurare al creditore che, in caso di inadempiento da parte del suo debitore, l’obbligazione sarà adempiuta con la vendita forzata dei predetti beni.

I beni oggetto di ipoteca possono essere sia di proprietà del debitore che di proprietà di un terzo che lo garantisce.

Ipoteca volontaria.

La forma più comune di ipoteca è rappresentata dall’ipoteca volontaria, che è quella che trova la sua fonte nella volontà delle parti.

Essa può essere costituita o mediante contratto stipulato tra il creditore e il debitore o il terzo datore di ipoteca o con atto unilaterale tra vivi del debitore o del terzo datore di ipoteca (mai per testamento). (continua)

Fonte:StudioCataldi

Cappotto termico interno od esterno: Vantaggi e svantaggi.

Cappotto termico

Cappotto termico: il nome lo suggerisce chiaramente qualcosa che avvolga e mantenga la giusta temperatura, proprio come il capospalla che iniziamo a indossare con i primi freddi.

Chiamato anche isolamento a cappotto, questo sistema consiste in una serie di strati isolanti che possono essere applicati sia esternamente sia internamente agli edifici, in modo da garantire loro un migliore isolamento, non solo termico, ma anche acustico.

Perché dotarsi di un cappotto termico: i vantaggi

vantaggi sono molteplici ed evidenti: il cappotto permette di isolare in modo più efficace una struttura, favorendo il mantenimento di una corretta temperatura, sia in estate, quando isola dal caldo, sia inverno, quando isola dal freddo.

Migliore isolamento della struttura significa anche risparmio energetico, con benefici per le tasche del proprietario di casa e per l’ambiente. Infine, una casa dotata di cappotto acquisisce maggiore valore e permette una migliore valutazione e quindi contrattazione in caso di vendita. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Pozzanghera sui gradini: il condominio risarcisce i danni per la caduta.

Scale bagnate

Il Condominio, in qualità di custode delle parti comuni, deve risarcire i danni per l’infortunato caduto dalle scale condominiali a causa dei gradini bagnati per la presenza di una pozzanghera d’acqua.

È escluso che il danneggiato possa prevedere la presenza della pozzanghera sugli scalini, specie di sera, quando non ci sono pulizie in corso.

Questa, in sintesi, la decisione presa dal Tribunale di Rovigo con la sentenza n. 640 del 15 luglio 2022.

Per il giudice non ci sono dubbi. Il condominio è responsabile. Decisiva la testimonianza: per imboccare la rampa “incriminata”, bisogna svoltare l’angolo, dunque l’insidia non era visibile.

Alla vittima va un risarcimento di circa 9mila euro per danno non patrimoniale e spese mediche, liquidato secondo le tabelle milanesi. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Registro delle opposizioni: addio al telemarketing selvaggio.

cartello di stop a telefonate indesiderate

Il Registro delle opposizioni, il cui regolamento attuativo, emanato ai sensi della legge n. 5/2018 è entrato in vigore il 13 aprile 2022 prevede la possibilità di opporsi anche al telemarketing sui numeri mobili.

Registro delle opposizioni anche per i cellulari.

Il Registro delle opposizioni, il cui regolamento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 marzo 2022 ed in vigore dal 13 aprile 2022, sarà attivo dal 27 luglio 2022, giorno a partire dal quale i cittadini potranno iscrivere anche il numero del cellulare per non ricevere chiamate di telemarketing indesiderate.

Dopo l’approvazione del regolamento del 27 gennaio 2022 vede così la luce l’atteso DPR n. 26/2022, che delinea il funzionamento del Registro in base a quanto previsto dalla legge n. 5/2010.

Il regolamento fa sue anche le novità introdotte dal decreto legge “capienze” n. 139/2021 che ha esteso il diritto di opposizione su mobile non solo alle chiamate di tele marketing effettuate dall’operatore, ma anche quelle automatizzate. In questo modo la tutela degli utenti è massima. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Decreto aiuti: ecco tutte le novità.

decreto

Entra in vigore il Decreto Aiuti, convertito definitivamente in legge il 15 luglio 2022 e include novità in materia di cessione del credito dei bonus edilizi e definizione di ristrutturazione edilizia. Ecco cosa c’è da sapere.

Il Decreto Aiuti proroga il Superbonus.

Con il nuovo Decreto Aiuti viene prorogato di tre mesi il termine previsto per realizzare il 30% dei lavori effettuati sulle unità immobiliari dalle persone fisiche. Beneficiano dell’agevolazione Superbonus 110% lavori realizzati su edifici unifamiliari o plurifamiliari, a condizione che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno: ok quindi al bonus per le villette.

 

Le novità in materia di cessione del credito.

La nuova legge interviene anche in materia di cessione del credito: alle banche e alle società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all’albo tenuto dalla Banca d’Italia è sempre consentita la cessione a favore di soggetti diversi dai consumatori o utenti, quindi società, professionisti e partite Iva (con la sola eccezione dei consumatori). (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Tabelle millesimali: si modificano senza l’unanimità dei consensi.

sentenza avvocato cassazione martello giustizia

Tabelle millesimali: cosa sono e a cosa servono.

Le Tabelle millesimali sono lo strumento di ripartizione delle spese condominiali.
Esse definiscono le quote di partecipazione alle spese e i diritti di ciascun condomino sulle parti comuni di un edificio condominiale.
L’art. 68 delle disposizioni di attuazione al c.c. dispone infatti che: “Ove non precisato dal titolo ai sensi dell’articolo 1118, per gli effetti indicati dagli articoli 1123, 1124, 1126 e 1136 del codice, il valore proporzionale di ciascuna unità immobiliare è espresso in millesimi in apposita tabella allegata al regolamento di condominio.” (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Installazione antenna sul lastrico solare: chi paga?

ripetitore cellulare sul tetto di una casa

Ripartizione spese antenna sul tetto dell’edificio.

I proprietari di alcuni negozi facenti parte di un Condominio Romano, impugnavano una deliberazione adottata dall’assemblea condominiale che aveva approvato il “consuntivo Condominio 2006” ed il “preventivo Condominio  2007”.

Lamentavano che il bilancio li avesse indebitamente esclusi dal rimborso di € 10.000,00 per il contributo spettante ai condòmini per aver consentito l’istallazione di un’antenna di una società di telefonia sul tetto del locale lavatoio dell’edificio.

Il Condominio precisava che l’antenna era stata installata su porzione del fabbricato che, agli effetti dell’art. 3 del regolamento condominiale, è di proprietà dei soli titolari degli appartamenti. Il Tribunale capitolino annullò la delibera impugnata. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Parcheggio nel cortile del condominio: leso il diritto degli altri condomini.

posti auto in condominio

Regolamento condominio posti auto: il fatto

Un Condominio partenopeo conveniva in giudizio un condòmino affinché fosse accertato che quest’ultimo, in violazione del regolamento di condominio “posti auto”., nonché dell’art. 1102 c.c., “parcheggia la propria auto su porzione di cortile condominiale ad uso comune, impedendo il godimento materiale di tale bene, da parte di tutti gli altri condomini” e gli fosse, conseguentemente, ordinato di non parcheggiare e/o occupare con propri veicoli qualunque spazio di proprietà e/o di uso comune.

Il Condominio è composto da un portone d’ingresso, un vestibolo che confluisce in un cortile comune da cui si accede a quattro scale che compongono il fabbricato; a causa delle ridotte dimensioni del cortile, che non consentono a tutti i condòmini di poter parcheggiare contemporaneamente la propria auto, l’assemblea condominiale ha costituito un regolamento condominiale posti auto” con il quale è stata stabilita una disciplina turnaria dei suddetti posti che permettesse a tutti il massimo godimento e uniformità di trattamento.

Di conseguenza e per l’effetto del regolamento condominiale sono stati creati 4 posti auto e 16 posti per motoveicoli (delimitati da strisce bianche) lasciando, ai margini del cortile, ampie zone libere per consentire la facile manovra dei veicoli ed il passaggio pedonale. (continua)

StudioCataldi

 

Quietanza liberatoria.

farfalla sulla mano concetto di libertà

La quietanza liberatoria è una dichiarazione con la quale il creditore libera definitivamente il debitore dal suo obbligo di pagamento.

Cos’è la quietanza liberatoria.

In un rapporto debito credito, quando il debitore paga quanto dovuto al creditore, in base agli accordi intercorsi, ha diritto al rilascio in suo favore della

Trattasi infatti di una dichiarazione con la quale il creditore libera definitivamente il debitore dal suo obbligo di pagamento.

La quietanza liberatoria, come emerge da quanto detto, viene impiegata soprattutto nell’ambito dei rapporti negoziali in cui è previsto il pagamento di una somma di denaro. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Ricevuta di pagamento: cos’è?

timbro per tasse pagate

La ricevuta di pagamento è un documento scritto rilasciato dal soggetto che riceve il pagamento, parziale o totale, della somma dovuta da altri

Cos’è la ricevuta di pagamento.

La ricevuta di pagamento è un documento che interessa tutti coloro che acquistano un bene o un servizio in cambio di denaro.

Il soggetto con cui si stipula l’accordo o il  contratto che prevede il rilascio della ricevuta di pagamento può essere un soggetto privato, come il locatore di un appartamento o un commerciante da cui si acquista un bene, ma anche un soggetto pubblico che fornisce un servizio in cambio di denaro.

Per legge, il soggetto che riceve un pagamento, senza che rilevi in che modo questo viene effettuato, è tenuto a rilasciare una ricevuta di pagamento.

Chiaro quindi che la ricevuta di pagamento è un documento redatto in forma scritta e rilasciato dal soggetto che, in virtù di un obbligazione, riceve il pagamento totale o parziale della somma dovuta per il bene venduto o il servizio prestato. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Casa all’asta: E’ un affare?

Le aste giudiziarie rappresentano una buona opportunità per comprare casa a un prezzo conveniente, in media del 20 percento in meno del prezzo di mercato. Vediamo come funziona l’asta immobiliare.

Chi decide il prezzo di un immobile all’asta.

A stabilire il prezzo di un immobile che finisce all’asta è un perito nominato dal Giudice che ha emesso la sentenza. Tale perito visiona la casa e poi stabilisce il prezzo di vendita che va scritto nella perizia di stima e pubblicato online nelle piattaforme dedicate alle vendite di beni all’asta. Oltre al prezzo di vendita iniziale si stabilisce anche il rialzo minimo in sede di gara.

Dove cercare una casa all’asta.

Se si sta cercando un’immobile all’asta nella speranza di fare un affare, il primo consiglio e di cercare nel modo giusto attraversi i canali ufficiali di vendita di immobili all’asta: gli annunci si trovano nei siti dei Tribunali, siti del Notariato, il Portale delle Vendite Pubbliche Notarili, ma vi sono anche altre fonti autorevoli come quotidiani e siti specializzati in vendite di beni all’asta. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Quando il Condominio ha dei debiti, paga il nuovo od il vecchio proprietario?

condominio

Se nell’anno del rogito e in quello precedente dovessero esserci delle spese che non sono state pagate, l’amministratore può esigerle dal vecchio e dal nuovo proprietario.

Secondo le normative vigenti, infatti, il compratore è sempre responsabile insieme al venditore per i pagamenti non effettuati.

Vediamo in dettaglio come funziona per i singoli casi

Condominio con debiti: è coinvolto il nuovo acquirente? 

Facciamo un esempio. Se un condominio non dovesse aver pagato delle fatture a dei fornitori, questi ultimi, per esigere il credito, possono rivolgersi al giudice per ottenere un decreto ingiuntivo che obblighi il condominio a saldare le fatture.

Può darsi che mentre è in corso questa procedura, un condomino venda il suo appartamento, non raccontando all’acquirente dell’esistenza di questi pagamenti.

Dopo un po’ di tempo dalla stipula del rogito, al nuovo condomino arriverebbe la diffida di pagamento da parte del creditore del condominio che gli chiede di versare il dovuto in base ai millesimi dell’appartamento.

A questo punto l’acquirente può chiedere al vecchio proprietario di far fronte al debito che era stato contratto quando lui abitava nella casa.

Naturalmente quest’ultimo non vorrà pagare nulla. A questo punto come procede?

La Cassazione ha stabilito che in presenza di un condominio con debiti paga il vecchio o il nuovo proprietario? (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Bonus 200 euro: come presentare la domanda.

Nel caso dei lavoratori domestici ci sarà tempo fino al 30 settembre per inoltrare la domanda all’Inps.

Bonus 200 euro, chi può presentare la domanda.

Dall’Inps le novità relative al bonus 200 euro, il riconoscimento di un assegno una tantum a lavoratori e pensionati al fine di contribuire al contrasto delle difficoltà legate al caro prezzi.

Inizialmente il bonus era previsto per lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati, in sede di conversione, è stato esteso ad altre categorie e in relazione ai beneficiari iniziali sono stati previsti limiti e requisiti ulteriori e specifici.

Bonus 200 euro, il servizio online Inps e i pagamenti.

È attivo il servizio online dell’Inps per presentare la domanda per il bonus 200 euro. Potranno utilizzarlo per fare domanda i lavoratori:

• domestici;

• titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;

• stagionali, a tempo determinato e intermittenti;

• iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo;

• autonomi occasionali privi di partita IVA;

• incaricati alle vendite a domicilio.

Nel caso dei lavoratori domestici ci sarà tempo fino al 30 settembre per inoltrare la domanda all’Inps e il pagamento sarà disponibile entro pochi giorni dalla domanda, già per il mese di luglio. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

Polizza Fideiussoria: Cos’è, a cosa serve e quanti tipi ne esistono.

Stipula polizza fideiussoria

La polizza o cauzione fideiussoria si stipula affinché l’assicurazione possa garantire il pagamento di una somma di denaro al beneficiario anche nel caso in cui il contraente sia inadempiente, rispetto al pagamento di un credito spettante o il mancato completamento di un’opera.

Facciamo un esempio: se avete chiesto un mutuo per comprare casa, con la polizza fideiussoria potete garantire alla banca il pagamento mensile della rata. Anche in caso foste carenti di liquidità, l’assicurazione paga per voi.

Facciamo un altro esempio: se siete un imprenditore edile e ad un certo punto, prima che il lavoro sia finito, realizzate che non riuscite a completare la costruzione di un edificio, con la polizza avete la garanzia che l’assicurazione provvederà a pagare le persone con cui siete debitori per poter portare a termine il lavoro.

Chi richiede questa polizza? 

Come dicevamo, la polizza fideiussoria prevede la presenza di tre soggetti:

  • il contraente, cioè colui che richiede la polizza, ed è tenuto a adempiere per legge o per contratto ad obbligazioni nei confronti di un altro soggetto.
  • L’impresa di assicurazione, la società assicurativa o l’ente bancario che emetterà le cauzioni e risponde all’esigenza di tutelare e garantire i diritti del beneficiario a fronte del rischio di inadempimento di obblighi di terzi nei suoi confronti.
  • il beneficiario, cioè chi trae beneficio dalla fideiussione assicurativa.

A cosa serve? 

Questa polizza è richiesta per ottenere:

  • concessioni o licenze;
  • per partecipare a gare d’appalto;
  • per avviare unattività economica;
  • per rateizzare dei debiti che si hanno confronti dello Stato;
  • per richiedere un mutuo per l’acquisto della prima casa, qualora le garanzie non vengano considerate sufficienti. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Cosa prevede la riforma del catasto.

casa condominio

Riforma fiscale: revisione del catasto.

La riforma del catasto, in base al testo del disegno di legge n. 2651 (sotto allegato) approvato dalla Camera il 22 giugno 2022 e contenente la delega al Governo per la riforma fiscale, è prevista dall’art. 6 intitolato “Principi e i criteri direttivi per la modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e la revisione del catasto fabbricati“.

La norma, forse la più contestata della riforma fiscale, reca la delega al Governo per l’adozione di norme finalizzate a modificare il sistema di rilevazione catastale degli immobili, prevedendo nuovi strumenti da porre a disposizione dei comuni e all’Agenzia delle entrate, atti a facilitare l’individuazione e il corretto classamento degli immobili.

La norma indica altresì i principi e i criteri direttivi che dovranno essere utilizzati per l’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati (da rendere disponibile a decorrere dal 1° gennaio 2026). In particolare tale integrazione dovrà attribuire all’unità immobiliare un valore patrimoniale e una rendita attualizzata, rilevati in base ai valori di mercato, anche attraverso meccanismi di adeguamento periodico.

Per le unità immobiliari riconosciute di interesse storico o artistico sono, inoltre, da introdurre adeguate riduzioni del valore patrimoniale medio ordinario considerati i più gravosi oneri di manutenzione e conservazione. Tali informazioni non dovranno essere utilizzate per la determinazione della base imponibile dei tributi derivanti dalle risultanze catastali né, comunque, per finalità fiscali. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Impugnazione del testamento.

tempo per accettare eredita

 

L’impugnazione del testamento è un’azione esercitabile, nei modi e nei tempi previsti dal codice civile, per farne valere i vizi che riguardano la forma, il contenuto, la capacità del testatore e i vizi della volontà.

Impugnazione del testamento: cos’è.

L’impugnazione del testamento è un’azione che può essere esperita solo dopo la morte del testatore.
Dal punto di vista pratico per impugnare un testamento occorre redigere un atto di citazione davanti all’autorità giudiziaria competente, che coincide con il Tribunale collegiale del luogo in cui si è aperta la successione del de cuius.
Occorre tuttavia ricordare che le successioni ereditarie fanno parte di quelle materie per le quali il decreto legislativo n. 28/2010 impone la mediazione obbligatoria come condizione di procedibilità.
Questo significa che prima di impugnare un testamento davanti al Tribunale è necessario esperire il tentativo preventivo di mediazione obbligatoria. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

TAEG: Cosa è e come calcolarlo.

TAEG

Quando chiediamo un prestito da una banca o da una finanziaria, generalmente, dobbiamo restituirlo a rate con gli interessi, che variano a seconda delle congiunture economiche, dellinflazione e delle politiche finanziarie decise dalle banche centrali che scelgono se aumentare o abbassare il tasso di interesse, quindi il costo del denaro.

I tassi di interesse si dividono in TAN (Tasso annuo nominale) e TAEG (Tasso annuo effettivo globale).

Che cos’è il TAEG?

Il TAEG indica il costo totale del finanziamento espresso in percentuale annua sul credito concesso.

Comprende gli interessi e tutte le altre spese. È l’indicatore che permette di confrontare le offerte di finanziamento a parità di importo e durata, quindi, nell’effettuare la scelta del prestito personale, si consiglia di non lasciarsi influenzare dalla convenienza del solo TAN, che esprime il tasso di interesse applicato, ma non comprende tutte le spese.

A che cosa serve?

Le spese comprese nel TAEG sono:

  • polizze aggiuntive obbligatorie;
  • apertura e mantenimento dei conti correnti.

È un indicatore da considerare, quando chiediamo un prestito o un mutuo, per avere un quadro totale dell’entità del costo. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

Diritto di abitazione e uso del coniuge superstite.

A favore del coniuge superstite l’art.540 c.c. riserva il diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni.

La riserva ex art. 540 c.c.

In caso di successione conseguente alla morte del coniuge al coniuge superstite, in quanto legittimario, la legge riserva dei diritti particolari.
A disporlo è l’art.540  che così recita: “1. A favore del coniuge è riservata la metà del patrimonio dell’altro coniuge, salve le disposizioni dell’articolo 542 per il caso di concorso con i figli. 2. Al coniuge, anche quando concorra con altri chiamati, sono riservati i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni.
Tali diritti gravano sulla porzione disponibile e, qualora questa non sia sufficiente, per il rimanente sulla quota di riserva del coniuge ed eventualmente sulla quota riservata ai figli”.
Dalla norma emerge, quindi, che il coniuge superstite (soggetto a cui il de cuius era legato in virtù del vincolo matrimoniale e che assume quindi la titolarità dei diritti derivanti da questo istituto), grazie alla sua qualità di legittimario, ossia di erede che la legge tutela in virtù del legame di coniugio in questo caso, ha il diritto, una volta venuto meno il coniuge: (continua)

Fonte:StudioCataldi

Annullare l’atto di vendita della casa: ecco quando si può e come fare.

Atto di vendita

È possibile annullare un atto di vendita? Come bisognerebbe procedere?

Prima di rispondere a questi interrogativi, è necessario un rispolvero degli elementi base del diritto.

Cosa è la compravendita.

La compravendita, che sia di un’auto o di un immobile, è un contratto disciplinato dagli articoli che vanno dal 1470 fino al 1509 del codice civile, che la chiama semplicemente vendita, che avviene attraverso un atto (atto di vendita). L’art. 1470 afferma che “la vendita è il contratto che ha per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa o il trasferimento di un altro diritto verso il corrispettivo di un prezzo”.

In questa contrattazione si possono individuare due parti:

  • il venditore (alienante) che trasferisce il diritto all’acquirente;
  • il compratore o acquirente (alienatario), che si obbliga a pagare un prezzo (espresso in una somma di denaro contante o sotto forma di altri mezzi di pagamento quali carte di credito o di debito assegni e cambiali) come corrispettivo.

Pensate che la prima vendita, scritta su tavoletta d’argilla rinvenuta dagli archeologi, proviene da Ugarit (Siria) ed è datata circa 3.400 anni fa: “Dal presente giorno, davanti a testimoni, Ilya, figlio di Sinya e Padya, suo fratello, hanno venduto 4 iku del loro campo, che si trova tra i campi del villaggio di Sau, per 180 sicli d’argento, a Sharelli, la regina”.

Dunque, la vendita è un atto scritto, oltre che un patto tra gli attori della compravendita. Questo processo non è sempre lineare. Talvolta, è inquinato o interrotto da illeciti o mancato rispetto dei patti scritti. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Bonus Prima Casa: non conviene venderla prima dei 5 anni dall’acquisto.

Cosa succede se il proprio appartamento è stato acquistato con il bonus prima casa e si decide di venderlo prima della scadenza dei primi cinque anni dall’acquisto? Ci sono penali? Si perdono i vantaggi fiscali ottenuti con l’acquisto? Ci sono dei sistemi per non andare incontro a sanzioni?

Nel caso in cui si dovesse cedere l’immobile prima dei cinque anni dall’acquisto, il contribuente perderà tutte le agevolazioni fiscali ottenute e subirà un accertamento dall’Agenzia delle Entrate che richiederà le imposte che non erano state pagate nel momento in cui è stato effettuato il rogito, a cui si aggiungerà  una sovrattassa. Per rispondere ai quesiti conviene ricordare i vantaggi per chi abbia acquistato con il bonus prima casa, le regole che deve rispettare e i requisiti per accedervi.

Vantaggi del bonus prima casa.

Il  bonus prima casa è una particolare agevolazione fiscale che permette, nel momento in cui il l’acquirente procede con lacquisto dell’abitazione dove dovrà risiedere, di ottenere uno sconto sulle imposte che dovrà versare sullatto di compravendita. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Mascherine 15 giugno, dove resta l’obbligo.

Nella riunione del CDM del 15 giugno sono state decise le nuove regole per l’obbligo delle mascherine, raccolte nella nuova ordinanza del ministro Speranza.

Al chiuso rimane l’obbligo di portare le mascherine sono nei trasporti pubblici (ad eccezione degli aerei) nelle RSA e negli ospedali. Addio alla mascherina non solo nei cinema, teatri, concerti, ma anche nelle scuole, per l’esame di maturità.

Mascherine 15 giugno lavoro.

Per quanto riguarda i luoghi di lavoro, nel pubblico già non esisteva più l’obbligo della mascherina, che era solo raccomandata.

Per quanto riguarda invece il privato, invece, per via dei protocolli si prevede che la mascherina debba essere indossata in tutte le situazioni di stretto contatto e di rischio.

Il 30 giugno è in ogni caso previsto un nuovo incontro tra il ministro del Lavoro e i sindacati.

Trasporti.

Per quanto riguarda i trasporti, invece, le mascherine restano obbligatorie fino al 30 settembre, ma non sugli aerei. 

Mascherine dal 15 giugno nella scuola.

Niente più mascherina obbligatoria per gli studenti nella scuola neanche in occasione degli esami di maturità. (continua)

Fonte:Idealista.it

Come e quando il locatore può mandare via un inquilino prima della scadenza.

Affitto: quando il locatore può mandare via l'inquilino

Il contratto di affitto prevede una durata minima che è stabilita dalla legge e le parti non possono modificare questo aspetto.

Mentre però il conduttore può recedere in qualsiasi momento per una giusta causa, con un preavviso di 6 mesi, il locatore è tenuto invece a rispettare il termine di scadenza.

Ma ci sono dei casi in cui il proprietario pu.ò disdettare il contratto di affitto e mandare via un inquilino prima della scadenza, rientrando in possesso del proprio immobile?

Quando è possibile la disdetta.

In linea generale, il proprietario può disdettare l’affitto in anticipo solo in occasione della prima scadenza del contratto – come nei contratti di locazione 4+4 a canone libero o in quelli 3+2 a canone concordato – evitando cioè il tacito rinnovo.

Se non lo fa, per poter recedere dal contratto dovrà attendere la scadenza successiva, quando potrà recedere liberamente. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Contributo a fondo perduto per wedding, hotel e ristoranti: come accedere.

Coppia di sposi che si tiene per mano

Il provvedimento delle Entrate chiarisce che l’importo riconosciuto sarà accreditato direttamente sul conto corrente del beneficiario.

Contributo a fondo perduto: i beneficiari.

Dall’Agenzia delle entrate arrivano le istruzioni operative per accedere al contributo a fondo perduto per i settori del wedding, dell’organizzazione di feste e cerimonie, e di hotel, ristoranti e catering (HO.RE.CA).

Il contributo è stato previsto dal dl Sostegni-bis (Dl n. 73/2021, art. 1-ter). Saranno beneficiari le imprese con sede legale o operativa in Italia, che nel 2020 hanno subito una riduzione dei ricavi e del risultato d’esercizio non inferiore al 30% rispetto all’anno precedente.

Con un provvedimento del direttore dell’Agenzia sono approvati il modello e le modalità per la trasmissione dell’istanza, che può essere effettuata in via telematica a partire dal 9 giugno e fino al 23 giugno 2022.

Si ricorda che l’importo riconosciuto verrà accreditato direttamente sul conto corrente del beneficiario. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Bonus 200 euro pensionati.

cartello bonus tra le mani

Il bonus sarà erogato nel mese di luglio per i lavoratori e pensionati con reddito inferiore a 35.000 euro.

Bonus 200 euro pensionati, i destinatari.

È tempo di bonus da 200 euro, la  misura una tantum per lavoratori e pensionati, pensata per contrastare il caro prezzi. Al beneficio, introdotto dal Decreto Aiuti per contrastare il caro prezzi, hanno diritto anche i pensionati.

Il bonus sarà erogato nel mese di luglio, per i lavoratori e pensionati con reddito inferiore a 35.000 euro proprio per contribuire alle difficoltà connesse al caro prezzi.

Saranno più di 31 milioni di italiani beneficeranno del bonus anti inflazione da 200 euro. Gli articoli 31 e 32 del decreto Aiuti, destinato a combattere il carovita dovuto alle conseguenze belliche, attribuiscono un incentivo una tantum a 15 milioni di lavoratori dipendenti.

Pensionati o appartenenti ad altre categorie saranno inclusi nella percezione del bonus. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Mutui “Fissi” sempre più cari. Arriva la stretta BCE, ma il variabile guadagna terreno.

Mutuo per acquisto casa

mutui a tasso fisso diventano sempre più costosi. Così, non smette la “rincorsa” del variabile che ormai conquista sempre più preferenze.

Come media di mercato, l’ultima rilevazione della Banca d’Italia dice che i mutui costano in media il 2,01% come Taeg (Tasso annuale effettivo globale). Un anno fa, il livello di fermava intorno all’1,6%.

Ma questa rilevazione risale a marzo e, in breve tempo, il panorama è cambiato. Negli ultimi mesi, se il variabile si è mosso poco, al contrario è stato il fisso a crescere continuamente, a causa del rialzo del suo indice di riferimento, l’Irs.

Rispetto a inizio anno, l’Irs a 30 anni è passato dallo 0,53% del 3 gennaio all’1,75% del 31 maggio, quello a 25 anni dallo 0,57% all’1,86%, quello a 20 anni dallo 0,60% all’1,97%.

In sostanza, sono valori più che triplicati. Ecco perché il “fisso” costa sempre di più, anche a parità di spread, ossia quella percentuale che si applica al tasso e che rappresenta il guadagno della banca. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

 

Patenti e revisioni: il 29 giugno scade l’ultima proroga.

patente di guida

Le proroghe delle scadenze dei fogli rosa comprese fra il 31 gennaio 2020 e il 31 marzo scorso terminano il 29 giugno.

Patenti, proroghe in scadenza.

Termineranno il prossimo 29 giugno le proroghe relative all’emergenza Covid relativamente a documenti e adempimenti per la circolazione stradale.

Patenti e revisioni, quindi, dovranno essere in regola con le scadenze ordinarie.

La scadenza del 29 giugno è importante per le visite mediche di rinnovo delle patenti, delle Cqc (carte di qualificazione per i conducenti professionali di mezzi pesanti) e dei Cfp (certificati di formazione professionale) per il trasporto di merci pericolose.

Già esclusi dalla proroga coloro che guidavano con una patente o Cqc non italiana, perché in questo caso contavano i rinvii previsti per l’emergenza Covid dalla Ue, già tutti scaduti. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Chi paga le spese di un giardino condominiale?

Giardino

I giardini privati in un condominio non hanno solo una funzione decorativa o ricreativa per gli abitanti di quell’immobile.

Quegli spazi verdi possiedono anche un valore intrinseco ed economico che determinano l’appetibilità sul mercato immobiliare, quindi la commerciabilità dei singoli appartamenti.

Bisogna partire da questo presupposto per poter rispondere alla domanda: chi deve pagare la manutenzione di un giardino condominiale?

Chi paga le spese condominiali.

La risposta è che le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria di un giardino sono a carico di tutti i condòmini, anche di quelli le cui abitazioni si affacciano su altri lati del palazzo non pertinenti allo spazio verde, e dei titolari di locali a uso commerciale, garage, box e magazzini. Questo a prescindere dall’utilizzo effettivo dell’area verde. Il costo va ripartito tra tutti in proporzione alle quote millesimali di proprietà.

La giurisprudenza ha anche stabilito che persino la potatura degli alberi di un giardino di proprietà esclusiva di un singolo condòmino è a carico di tutti, sempre in proporzione ai millesimi di proprietà, a condizione che questi spazi verdi siano funzionali al decoro dell’intero edificio condominiale. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Sfratto per morosità.

Lo sfratto per morosità, disciplinato dallart. 658 c.p.c., consente al locatore, in tempi rapidi, di ottenere il rilascio e la riconsegna dell’immobile da parte del conduttore, se quest’ultimo è inadempiente nel pagamento dei canoni concordati.

Cos’è lo sfratto per morosità

Lo sfratto per morosità è un procedimento giudiziale “speciale” piuttosto rapido, che permette al locatore di rientrare nel possesso dell’immobile concesso in locazione, nel caso in cui il conduttore risulti inadempiente in relazione al pagamento dei canoni stabiliti da contratto.

Secondo il disposto dell’art. 658 1° comma, c.p.c., infatti “il locatore può intimare al conduttore lo sfratto, anche in caso di mancato pagamento del canone d’affitto alle scadenze, e chiedere nello stesso atto l’ingiunzione di pagamento per i canoni scaduti“.  (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Locazione: quale tipologia è più conveniente?

affitto casa con chiavi

Quale tipologia di locazione conviene di più: ordinaria, locazione ad uso transitorio o breve? Vediamo le caratteristiche, vantaggi e svantaggi.

Tipi di locazioni

La locazione, è, con tutta probabilità, la più comune e in molti casi anche la migliore forma di messa a reddito del patrimonio immobiliare.

La normativa italiana disciplina varie forme di locazione che per comodità riassumeremo in tre categorie: locazione ordinaria, locazione ad uso transitorio e locazione breve.

Come scegliere quella più adatta alla tua situazione? Analizziamole per rispondere a questo quesito.

La scelta del regime di locazione è una questione marginale, un errore nella pianificazione può comportare migliaia di euro annui di mancato guadagno.

Come spesso succede, infatti, non esiste un regime perfetto, esiste solamente un regime perfetto per le proprie esigenze. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Superbonus 110%. Cantieri in ritardo e imprese a rischio.

Era metà febbraio quando il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco incenerivano il superbonus del 110%, l’agevolazione fiscale introdotta col decreto Rilancio nel maggio 2020.

Servivano modifiche, spiegavano Draghi e Franco, per contenere il fenomeno delle frodi 2,3 miliardi la stima di tre mesi fa favorito dal meccanismo di accesso all’agevolazione. Quelle modifiche sono arrivate a inizio maggio: ma a sentire uno degli attori protagonisti, i costruttori edili, la situazione non è migliorata più di tanto.

Secondo il presidente di Ance Fvg Roberto Contessi, il vero nodo rimane infatti irrisolto: «A creare storture non è stato il superbonus, ma tutti gli altri bonus per i quali l’accesso è stato consentito senza alcun tipo di asseverazione, così che è stato sufficiente presentare una qualsiasi fattura per ottenere l’anticipo delle risorse da parte degli istituti bancari».

Il riferimento è ai bonus facciata e ristrutturazione, e pure agli ecobonus, da tempo sul mercato col paletto della defiscalizzazione nell’arco di dieci anni. «La strada delle frodi si è aperta nel momento in cui si è permesso che pure questi bonus venissero monetizzati dalle banche in assenza di controlli -ricostruisce Contessi-. Il superbonus, anche se non contribuisce al totale delle truffe per oltre il 3%, è così finito ingiustamente nel calderone». (continua)

Fonte:IlPiccolo

Bonus bollette anche in condominio.

marito e moglie che guardano bollette e spese

Bonus bollette nel caso di impianti condominiali.

Il bonus bollette è uno sconto in bolletta, introdotto dal Governo e reso operativo dall’Autorità di Regolazione per Energia reti e Ambienti (Arera) per assicurare un risparmio alle famiglie in condizione di disagio economico e alle famiglie numerose. Da gennaio 2021 lo sconto è attivato automaticamente sulla base dell’attestazione Isee, da presentare annualmente, quindi non è più necessario farne specifica richiesta al proprio comune di residenza.

. Il bonus sociale è previsto esclusivamente per le forniture di gas metano naturale distribuito tramite rete di distribuzione locale e non per il gas in bombola o per il GPL. In particolare, la compensazione è riconosciuta sia ai clienti che hanno stipulato un contratto di fornitura individuale definiti clienti domestici diretti, sia ai clienti che utilizzano impianti condominiali definiti clienti domestici indiretti.

Nello specifico il cliente diretto è un cliente titolare, in qualità di persona fisica, di un contratto di fornitura in un punto di riconsegna che utilizza il gas naturale in abitazioni a carattere familiare (fornitura individuale); il cliente indiretto è il cliente non direttamente titolare di un contyratto di fornitura che utilizza il gas naturale per i propri usi domestici attraverso un impianto di tipo condominiale (fornitura centralizzata). Il titolare della fornitura centralizzata può essere sia una persona fisica o anche una persona giuridica (il condominio).

Bonus bollette condominiale, come richiederlo.

In caso di bonus bollette concesso a soggetti in condizioni di disagio, che vivono in condominio e usufruiscono di una fornitura centralizzata di gas e acqua, servirà la Dsu (Dichiarazione sostituiva unica), per ricevere un’attestazione di Isee entro la soglia di accesso fissata. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Calcolo della Tari: Novità per gli immobili adibiti a B&B.

Bed and Breakfast: TARI

È legittimo il regolamento comunale che applica agli immobili adibiti a Bed & Breakfast una tassa rifiuti (Tari) più alta rispetto a quella delle abitazioni civili e le equipara agli alberghi è quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, ordinanza n. 155450 del 16 maggio 2022.

Il caso

Veniva proposto ricorso tributario avverso un avviso di pagamento notificato ad un privato proprietario di un immobile adibito a Bed & Breakfast. Il ricorrente lamentava l’errato calcolo della tariffa TARI con cui il Comune aveva applicato la medesima tariffa riservata alle attività alberghiere.

I precedenti giudizi di merito hanno sconfessato la tesi del contribuente, ritenendo la legittimità dell’applicazione di una differente tariffa sui rifiuti in ragione di una differente capacità di produzione degli stessi (in ragione della concreta utilizzazione dell’immobile).

Anche la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso ritenendo legittimo il regolamento comunale che equipara gli immobili adibiti a bed and breakfast agli alberghi. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Pensioni, quota 41: come funziona.

cartello pensione con cuffie su tavolo

Quota 41 per tutti avrebbe non poche conseguenze soprattutto in relazione ai conti pubblici, almeno secondo le simulazioni dell’Inps.

Pensioni a quota 41, di cosa si tratta.

Si torna a parlare di riforma delle pensioni e, in particolare, di quota 41. Si tratta tuttavia di un nome forse non utilizzato in senso proprio.

Al momento i meccanismi di pensionamento ribattezzati con il termine “Quota” hanno fatto riferimento alla somma dell’età anagrafica agli anni di contribuzione (vedesi Quota 100). È la Lega che spinge per far scattare già dall’inizio del prossimo anno, quando si sarà esaurita Quota 102, la cosiddetta Quota 41 ossia la possibilità di uscita per tutti al raggiungimento del quarantunesimo anno di contribuzione a prescindere dalla soglia anagrafica.

Pensioni, il sistema attuale.

Come si va in pensione attualmente? Nel 2022 è possibile con la pensione di vecchiiaia a 67 anni (età che dovrà essere adeguata negli anni successivi in base all’aspettativa di vita) con un’ anzianità contributiva di almeno 20 anni.

Ci sono poi diverse modalità di pensionamento anticipato, tra cui l’Ape volontario o sociale, Isopensione, Quota 102, pensione anticipata per mansioni usuranti e infine pensioni per i lavoratori precoci e Opzione donna. Resta la possibilità di anticipare il pensionamento rispetto ai 67 anni. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Modello 730: accesso e istruzioni per la precompilata 2022.

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730/2022 precompilato, modalità di accesso.

L’Agenzia delle Entrate ha reso disponibili le modalità di accesso, di consultazione e di invio della dichiarazione Mod. 730/2022 precompilata da parte del contribuente e degli altri soggetti autorizzati.

Dunque come chiarito sul sito delle Entrate l’accesso al modello precompilato ed ai dati utilizzati (compresi i dati comunicati dai soggetti terzi relativamente a redditi e compensi erogati al soggetto, oneri detraibili e deducibili) è consentito ai contribuenti dal 23 maggio 2022; inoltre sarà possibile modificare e inviare, o accettare senza modifiche la dichiarazione solo a partire dal 31 maggio 2022. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

L’Assemblea non può stabilire i posti auto in modo definitivo.

Poteri in condominio.

L’assemblea dei condòmini è sprovvista di poteri decisionali sull’assegnazione in via esclusiva di date parti comuni, come quelle riguardanti gli stalli dell’area di parcheggio.

Lo dice la Corte di Cassazione con ordinanza 15613 del 17 maggio 2022 (giudice relatore Antonio Scarpa), cassando con rinvio una sentenza di merito.

L’assemblea, quindi, non può validamente contemplare la definitiva assegnazione nominativa a favore di singoli condòmini, in via esclusiva e per un tempo indefinito, di posti fissi nel cortile comune per il parcheggio delle autovetture, né trasformare l’originaria destinazione del bene comune rendendone inservibili talune parti dell’edificio all’uso o al godimento anche di un singolo condomino, né addirittura procedere alla divisione del bene comune con l’attribuzione di singole porzioni individuali, occorrendo a tal fine l’espressione di una volontà contrattuale e quindi il consenso di tutti i condòmini. (Leggi l’articolo)

Fonte:IlSole24Ore

Accesso telematico alle planimetrie catastali per gli agenti immobiliari: pubblicato il provvedimento.

La Consulta interassociativa nazionale dell’intermediazione immobiliare (Fimaa-Fiaip-Anama) accoglie con soddisfazione la notizia della pubblicazione del provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate che definisce le modalità di consultazione telematica da parte degli agenti immobiliari delle planimetrie catastali.

Con la pubblicazione del provvedimento regolamentare, lo scorso 20 maggio finalmente, è stata data attuazione alla legge n.233/2021 (conversione in legge del Dl 152/2021 sul Pnrr), che permette la consultazione telematica delle planimetrie catastali anche agli agenti immobiliari, riconoscendone in tal modo la centralità della professione e l’elevata competenza che mettono a disposizione della collettività.

La data di attivazione del servizio sarà resa nota con un comunicato del direttore dell’Agenzia delle Entrate che sarà pubblicato sul sito internet dell’Agenzia, unitamente alle istruzioni per l’accesso al servizio stesso, per la compilazione della richiesta e per l’estrazione delle planimetrie. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Bonus 200 euro per pensionati e lavoratori.

cartello bonus tra le mani

Il bonus da 200 euro, misura una tantum per lavoratori e pensionati, è previsto per contrastare il caro prezzi, in sede di conversione i dettagli della misura e nuovi destinatari.

Bonus 200 euro: a chi spetta.

Il bonus, inizialmente previsto per lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati, in sede di conversione, è stato esteso ad altre categorie e in relazione ai beneficiari iniziali sono stati previsti limiti e requisiti ulteriori e specifici.

Questi i beneficiari ulteriori del bonus 200 euro una tantum:

  • titolari di Naspi, Discoll e disoccupazione agricola;
  • lavoratori domestici;
  • co.co.co iscritti alla gestione separata INPS;
  • lavoratori che hanno ricevuto le indennità previste dal decreto Sostegni e dal Sostegni bis;
  • stagionali, intermittenti e lavoratori a tempo determinato;
  • lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo;
  • autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
  • incaricati alle vendite a domicilio;
  • percettori del reddito di cittadinanza. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Fotovoltaico: come autoprodurre energia in condominio.

Impianto fotovoltaico

La soluzione per ridurre la bolletta dell’energia elettrica in condominio: l’iter per l’installazione di impianti fotovoltaici condominiali e privati.

Impianti fotovoltaici in condominio.

L’ art. 1122 bis c.c. consente l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili destinati al servizio di singole unità del condominio sul lastrico solare, su ogni altra idonea superficie comune e sulle parti di proprietà individuale dell’interessato.

La produzione di energia rinnovabile è oramai fondamentale e l’installazione di impianti può essere eseguita in qualunque luogo comune purchè idoneo, come ad esempio il lastrico solare o qualunque altro bene comune.

La legge non pone limiti alle parti condominiali dove posizionare la struttura individuale.

Anche la compagine condominiale può decidere di installare sistemi fotovoltaici in un fabbricato apportando benefici a tutti i condòmini. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Bonus idrico, i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate.

rubinetto con poca acqua

Bonus idrico e novità della legge di Bilancio 2022.

Crediti d’imposta e novità della  Legge di Bilancio 2022.

In una circolare i chiarimenti dell’Agenzia sulle novità in materia di crediti d’imposta introdotte dalla Legge di Bilancio 2022. Il bonus idrico o acqua potabile è stato istituito con la Legge di Bilancio 2021.

La Manovra del 2022 lo ha prorogato fino a tutto il 2023. Obiettivo dell’agevolazione è quello di favorire il risparmio di risorse idriche, mediante l’erogazione di incentivo sui lavori di efficientamento dei sanitari.

Con la circolare n. 14/E, le Entrate illustrano la disciplina delle diverse agevolazioni.
In particolare, una parte è dedicata al bonus acqua potabile, il credito d’imposta per l’acquisto e l’installazione di sistemi utili a migliorare la qualità dell’acqua potabile per il consumo umano, che può essere fruito per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Diritto di recesso: cos’è e come si esercita.

donna che si libera da catene con contratto strappato evoca recesso contratto

Il diritto di recesso o diritto di ripensamento, disciplinato dagli artt. 52 e ss. del Codice del consumo, consente al consumatore di sciogliere unilateralmente il contratto di acquisto di un bene o servizio entro 14 giorni senza penali.

Cos’è il diritto di recesso.

Il Diritto di recesso consente al consumatore di svincolarsi anticipatamente da un contratto senza addurre particolari motivazioni e, per tale motivo, è spesso chiamato anche diritto di ripensamento.

Si tratta chiaramente una facoltà eccezionale, che deroga alle regole generali ed è posta a tutela della parte contraente che, in ragione delle particolari circostanze in cui è stato stipulato il contratto si trova in una posizione di debolezza rispetto all’altra.

Proprio per tale ragione il Diritto di recesso disciplinato dal codice del consumo è esercitabile solo in casi particolari, predeterminati dalla legge.

Prima di analizzarlo, va precisato che, quando si parla di consumatore e di professionista, si allude alle qualifiche così come definite dal codice del consumo, in forza del quale è consumatore colui che agisce per scopi estranei all’attività commerciale o professionale e si premura di acquistare beni o servizi, mentre è professionista colui che agisce per fini professionali o commerciali. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Servitù di passaggio.

bilancia toga sentenza martello

La servitù di passaggio (artt. 1051-1055), è una servitù prediale posta a carico di un fondo, che può essere coattiva, costituita per atto tra vivi o mortis causa o acquisita per usucapione o destinazione del padre di famiglia.

Cosa sono le servitù.

Prima di parlare della servitù di passaggio, ricordiamo che le servitù (tecnicamente dette servitù prediali dal latino «praedium», fondo, terreno) rappresentano secondo l’art. 1027 c.c., il «peso imposto sopra un fondo per l’utilità di un altro fondo appartenente a diverso proprietario».
Il codice civile disciplina le servitù nel libro terzo titolo VI artt. 1027 – 1099 e dedica alla servitù di passaggio coattiva, in particolare la sezione IV, artt. 1051-1055.

Cos’è la servitù di passaggio.

La servitù di passaggio si traduce nel diritto di transitare su un terreno altrui.
Nella servitù di passaggio quindi il proprietario del fondo servente è tenuto a consentire il passaggio al proprietario del fondo dominante. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Condominio: disdire il contratto di assicurazione rientra tra i poteri dell’amministratore.

foglio con contratto strappato

Non incide sulla validità o anticipata risoluzione del rapporto, ma solo sulla necessità che il contratto non venga tacitamente rinnovato alle medesime condizioni.

Disdetta contratto di assicurazione e poteri dell’amministrazione.

La disdetta al contratto di assicurazione è atto certamente rientrante nei poteri dell’amministratore. Non incide sulla validità o anticipata risoluzione del rapporto, ma solo sulla necessità che il contratto non venga tacitamente rinnovato alle medesime condizioni.

Il Fatto

Un condominio Milanese citava in giudizio innanzi al Tribunale la propria compagnia assicurativa. Si opponeva al decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Milano a favore della stessa per il pagamento del premio relativo alla polizza.

Nel maggio 2013 le parti stipulavano una polizza con previsione di tacito rinnovo al termine del periodo di validità contrattualmente stabilito (durata annuale). Nel giugno 2018 l’amministratore del Condominio inviava disdetta per la scadenza del contratto al maggio 2019. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Diritto di prelazione.

Il diritto di prelazione, frutto dell’estensione del patto di preferenza di cui all’art. 1566 c.c., si acquista per legge o per volontà delle parti e permette a parità di condizioni di essere preferiti ad altri nella formazione del contratto.

Cos’è il diritto di prelazione.

Il diritto di prelazione attribuisce al titolare una posizione di preferenza rispetto ad altri soggetti, a parità di condizioni, ai fini della costituzione di un determinato negozio giuridico.

Il Il diritto di prelazione può trovare il suo fondamento nella legge (cd. prelazione legale) o nell’accordo delle parti (cd. prelazione volontaria).

La prelazione volontaria.

La prelazione volontaria è quella convenzionalmente prevista dalle parti. Il cd. patto di prelazione, più precisamente, può essere contenuto nel contratto principale o in un contratto distinto.

Tale patto, in ogni caso, ha efficacia meramente obbligatoria e vincola soltanto le parti; in caso di inadempimento del patto di prelazione, pertanto, il contratto stipulato tra il concedente e il terzo rimane valido ed efficace mentre al prelazionario spetta unicamente il diritto al risarcimento del danno. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Catasto e riforma fiscale, le novità.

Iaffitto casa con chiavi

l nuovo catasto potrebbe essere creato nel 2026 e non avrà legami con l’andamento dei prezzi di mercato.

Riforma fiscale e catasto, accordo raggiunto.

Sulla riforma fiscale dopo la stasi e la quasi rottura dei giorni passati si arriva ad «un’intesa con Palazzo Chigi per rivedere gli articoli 2 e 6 della delega fiscale’. Un passaggio che sblocca il centrodestra, che da mesi conduce la ferma opposizione sui nuovi criteri di mappatura degli immobili, l’unica soluzione sarebbe stata la richiesta di fiducia in Aula sul testo originario.

Ora Lega e Forza Italia hanno trovato un accordo col governo. Come chiarito in una nota stampa eliminato ogni riferimento al sistema duale, preservando i regimi cedolari esistenti e garantendo una armonizzazione del sistema fiscale – ed – eliminato ogni riferimento ai valori patrimoniali degli immobili, consentendo l’aggiornamento delle rendite secondo la normativa attualmente in vigore e senza alcuna innovazione di carattere patrimoniale».

Il catasto verrebbe dunque aggiornato progressivamente, ma senza toccare gli attuali criteri. In più «Esclusa anche in questo caso la possibilità di nuove tasse sulla casa». Il testo torna ora in commissione. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Bonus facciate e decreto antifrodi.

decorazioni sulle facciate di palazzi olandesi
Il bonus facciate e le modifiche apportate dal decreto antifrodi sulla cessione del credito e sul credito d’imposta.
La legge di bilancio del 2020, all’art. 1, co. 219-223, L.160/2019, ha introdotto una detrazione dell’imposta lorda pari al 90% delle spese sostenute per gli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in zona A o B, ai sensi del D.M. 2.4.1968, n. 1444.

Il co. 39, art. 1 della L. 234/2021 proroga l’agevolazione anche per le spese sostenute nel 2022, prevedendo, però, una detrazione del 60%.

Il comma 219 della legge di bilancio  non individua particolari requisiti soggettivi per l’ottenimento di tale bonus, tant’è che possono fruire dell’agevolazione sia i soggetti residenti che quelli non residenti che possiedono l’immobile in qualità di proprietario, nudo proprietario o titolare di altro diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie).
Pertanto, possono fruire della detrazione dell’imposta le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, le società semplici, le associazioni tra professionisti e i soggetti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, enti, società di persone, società di capitali). (continua)
Fonte:StudioCataldi

Bonus 200 euro per pensionati e lavoratori.

cartello bonus tra le mani

Il bonus da 200 euro, misura una tantum per lavoratori e pensionati con redditi fino ai 35.000 euro, è previsto per contrastare il caro prezzi, per finanziarlo salgono le imposte per le imprese del settore energia.

Bonus 200 euro: a chi spetta.

Le categorie dei beneficiari del bonus sono, come anticipato:

  • i lavoratori dipendenti;
  • i lavoratori autonomi
  • i pensionati.

Per i dipendenti e i pensionati il requisito distintivo è il reddito, che non deve superare i 35.000 all’anno, salvo variazioni. In questo caso l’assegno sarà uguale per tutti.

Ancora incerto invece il meccanismo per il riconoscimento dei bonus in favore dei lavoratori autonomi. Per loro sarà quindi necessario attendere l’emanazione del decreto attuativo.

Come si richiede.

I pensionati troveranno il bonus nel cedolino della pensione. I lavoratori invece se lo vedranno accreditare nella busta paga, che quindi sarà più sostanziosa.

I tempi al momento non sono certi. Si prevede che i pensionati probabilmente lo vedranno nel cedolino di luglio, mentre i lavoratori dipendenti tra giugno e luglio. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Nulla la nomina dell’amministratore di condominio se non viene specificato il compenso.

case in affitto impilate su colonna di soldi

Nullità nomina amministratore condominio.

E’ nulla la nomina dell’amministratore di condominio se nella delibera non viene specificato il compenso. è quanto affermato dalla Cassazione nell’ordinanza n. 12927/2022.

Fatto

Una condomina impugnava la delibera assembleare del 24 giugno 2016, tra le lamentele precisava che la nomina dell’amministratore era avvenuta senza che fosse stato specificato il compenso per l’attività da svolgere.

Il Tribunale di Udine affermava che la nomina dell’amministratore era stata deliberata all’unanimità dall’assemblea condominiale del 13 febbraio 2016, non impugnata, e l’attrice aveva poi soltanto dedotto la nullità derivata delle delibere del 24 giugno 2016.

La Corte d’appello di Trieste, soffermandosi proprio sulla nullità della nomina dell’amministratore per violazione dell’art. 1129, comma 14, c.c., ha sostenuto che l’ammontare del compenso richiesto non deve necessariamente essere indicato nella delibera che conferisce l’incarico, né emergere dal verbale, che risultava un preventivo datato 10 febbraio 2016, sottoscritto ed indirizzato ai condomini, e che parimenti risultava redatto dopo l’assemblea del 13 febbraio 2016 un bilancio preventivo, con riparto e piano rate, ove si indicava il compenso dell’amministratore. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Residenza: la guida completa.

una casa di proprieta

La residenza è il luogo in cui un soggetto ha la propria dimora abituale, secondo quanto sancito dall’art. 43 del codice civile. Va dichiarata all’anagrafe del comune di riferimento e, in caso di cambio, anche presso il comune che si abbandona.

Residenza: significato.

La residenza si identifica con il luogo in cui un soggetto abita con stabilità, ovverosia in maniera duratura, sebbene non perpetua.

Essa va dichiarata presso l’anagrafe del Comune di riferimento ed, eventualmente, anche presso quello del Comune che, con il cambio di residenza, si abbandona.

Requisiti residenza.

Per poter stabilire la residenza in un determinato appartamento, occorre che quest’ultimo sia:

  • posseduto in maniera non abusiva e, quindi, in forza di uno specifico titolo (proprietà, locazione, comodato …)
  • agibile e accatastato;
  • dotato di arredi, allacci e utenze e, in generale, idoneo a garantire a chi vi abita una vita decorosa. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Decreto bollette 2022.

taglio dei costi con le forbici

Decreto bollette 2022: approvato definitivamente dal Parlamento il testo di conversione in legge del dl che vuole sostenere imprese e famiglia contro il rincaro dei prezzi delle bollette di energia elettrica e gas.

Decreto bollette 2022: le misure urgenti.

Sul decreto bollette 2022 (n. 17/2022) arriva il si della Camera.

Il provvedimento mira a convertire il decreto che introduce misure urgenti al fine di contenere i costi dell’energia elettrica e del gas naturale, dare impulso allo sviluppo delle energie rinnovabili e rilanciare le politiche industriali.

Il testo, che passa al Senato “blindato” dovendo essere convertito in legge entro il 30 aprile, contiene interventi dedicati al settore dell’energia, ma non mancano novità in materia di automotive, attraverso il riconoscimento di incentivi per l’acquisto di veicoli non inquinanti per favorire la transizione al verde.

Previsti poi lo stanziamento di risorse per il contenimento del Covid, la rigenerazione urbana, contributi agli enti territoriali di ogni livello, interventi di solidarietà in favore delle famiglie dei sanitari, disposizioni relative al tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari e quello del processo e infine anagrafe dei dipendenti della PA. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

Come fare testamento: tutti i modi per disporre dei propri beni.

martello e targa con parole diritto successione

Il testamento, ex art. 587 del codice civile, è un atto revocabile con il quale taluno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse.

Come fare testamento.

Il testamento è un documento molto importante nella giurisdizione italiana e internazionale perché permette di decidere come disporre dei propri beni in case di morte naturale o improvvisa. Chi redige o fa redigere il testamento per disporre dei suoi beni in caso di morte viene chiamato testatore mentre gli enti e le persone che ricevono i beni sono i beneficiari.

Secondo il nostro Codice Civile “il testamento” è un atto revocabile con il quale taluno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse”.

Fatta questa premessa, dal punto di vista formale, è possibile scegliere tra diversi modi di fare testamento. Vediamoli nel dettaglio.

Il testamento olografo.

Il testamento olografo, disciplinato dall’art. 602 del Codice Civile, è il testamento più semplice e facile di tutti. In questo caso il testatore non deve fare altro che scrivere di proprio pugno l’intero testamento, datarlo e firmarlo. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Operazione termostato, cosa cambia dal 1° maggio.

La temperatura non dovrà essere superiore ai 19° d’inverno e non dovrà essere minore ai 27° d’estate, con tolleranza di due gradi.

Mai temperature più basse di 25 gradi.

È stato chiamato “Operazione termostato” il provvedimento dell’Esecutivo per fronteggiare il caro energetico. Il decreto Bollette, convertito in legge dal Senato, introduce novità importanti.

Negli uffici dei ministeri, negli enti locali e nelle scuole, la temperatura dei condizionatori non potrà essere inferiore a 27 gradi, con un margine di tolleranza di due gradi. Gli uffici pubblici non potranno mai avere una temperatura più bassa di 25 gradi.

Questa norma varrà fino al 31 marzo 2023. D’inverno, infatti, il termosifone non potrà far arrivare la temperatura sopra i 19 gradi.

Chi non è soggetto all’obbligo.

Escluse le abitazioni private, ospedali e le case di cura. Il provvedimento ha stabilito inoltre l’azzeramento degli oneri di sistema per il secondo trimestre 2022, per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico: la norma vale per tutte le utenze domestiche e non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kw; utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kw, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico. (continua)

Fonte:StdioCataldi

 

Provvigione Immobiliare negli Atti Notarili: FIMAA chiede di eliminarla.

La senatrice Roberta Ferrero ha recentemente proposto un emendamento al Ddl Concorrenza affinché venga tolto l’obbligo di indicare la provvigione spettante all’agente immobiliare negli atti notarili. Plaude la Federazione Italiana Mediatori Agenti D’Affari. Ecco i dettagli.

Provvigioni agenzia immobiliare: i due emendamenti.

Gli emendamenti per togliere il vincolo che obbliga a indicare non solo la mediazione dell’agente immobiliare nella compravendita, ma anche la sua provvigione sono in realtà due, entrambi proposti dalla senatrice Ferrero con il sostegno di Fimaa.

La proposta è quella di sostituire le parole: ”l’ammontare della spesa sostenuta” con ”il numero di fattura emessa”. L’obiettivo, come dichiarato dalla stessa senatrice, è “assicurare maggiore libertà e iniziativa economica al settore immobiliare e tutelare la privacy delle parti”.

Quando è stato introdotto l’obbligo

Risale al 2006, precisamente con il comma 22 dell’articolo 35 del decreto legge 223, l’introduzione di nuovi obblighi a carico delle parti coinvolte in una compravendita. In particolare, se una o entrambe le parti si avvalgono di un mediatore, nell’atto notarile devono indicare sia a quanto ammonta la spesa sostenuta sia le modalità di pagamento, oltre alla partita Iva e al codice fiscale dell’agente immobiliare. In caso di omissioni o dichiarazioni fallaci sono previste sanzioni.

 

Il Superbonus accelera ancora più facile la cessione del credito.

Le banche sI sono fermate. La corsa delle ultime settimane ha spinto gli istituti a serrare subito gli sportelli alle nuove richieste di cessione dei bonus edilizi.

Le domande ormai, nel complesso, hanno superato la soglia dei 40 miliardi di Euro. Dopo lo stop agli sconti di inizio anno a causa delle maxi-truffe e del decreto del governo che ha limitato le cessioni per contenerle, il flusso è ripreso.

Spinto dalla correzione di rotta di Palazzo Chígi e Tesoro che hanno riaperto alle cessioni multiple dei crediti. Prima fissando un tetto massimo a tre passaggi di mano, poi portato a quattro la settimana scorsa con il decreto energia. La macchina degli sconti, però, ha di nuovo tirato il freno a mano.

Effetto collaterale del nuovo sistema che. di fatto, prevede che l’acquirente ultimo sia una banca o un’assicurazione. E le banche hanno finito il loro “spazio”. Un Istituto può comprare bonus fiscali solo fin quando il suo debito fiscale nei confronti dello Stato lo permette,pPiù bonus compra più riduce il debito. Se lo azzera i bonus scontati diventerebbero una perdita. Intesa, che ha chiuso a nuove operazioni, avrebbe già scontato 20 miliardi. Poste ne ha comprati quasi 8 miliardi su un limite di 9 miliardi di “spazio”.

Il Superbonus insomma, rischia di restare senza ossigeno finanziario. Il governo, come si diceva, ha approvato con il decreto energia la possibilità di una “quarta” cessione per le banche. Queste ultime, dunque, potranno cedere i bonus a loro clienti che hanno spazio fiscale per poterlo detrarre dalle tasse. (continua)

Fonte:IlMessaggero

Spiaggia pubblica.

vacanza spiaggia sole ferie

La spiaggia pubblica comprende la battigia, in cui, anche se in concessione a privati, i cittadini possono accedere e transitare. Concessioni che in Italia, a causa delle proroghe automatiche, non risultano conformi al quadro normativo europeo.

Spiagge pubbliche: demanio marittimo.

Le spiagge pubbliche, assieme al lido del mare costituiscono il demanio marittimo. A stabilirlo è l’art. 822 del codice civile, il quale dispone proprio e nello specifico che il lido del mare e la spiaggia fanno parte del demanio marittimo dello Stato: sono, cioè, beni di proprietà dello Stato (o delle Regioni, delle Province, dei Comuni), inalienabiliinespropriabili e destinati a servire bisogni della collettività.
La proprietà della spiaggia da parte dello Stato ne rende libero l’utilizzo balneare. Dal momento infatti in cui la spiaggia resta dello Stato e non viene data in concessione a un privato, essa è “libera” e quindi disponibile in modalità gratuita al pubblico.
In questo caso, sempre nel rispetto della buona educazione e del rispetto degli altri, sulla spiaggia pubblica è possibile prendere il sole con lettino, ombrellone e asciugamani propri, fare passeggiate e giocare con la sabbia. (continua)
Fonte:StudioCataldi

Posti auto in condominio: no all’assegnazione esclusiva e definitiva.

Moscow, Russia – May, 15, 2019: cars on a parking in Moscow

Per la Cassazione, i posti auto in condominio non possono essere assegnati in via esclusiva e per un tempo indefinito.

Posti auto in condominio.

Nè l’assemblea, nè il regolamento possono prevedere l’attribuzione esclusiva e definitiva dei posti auto in condominio. E’ quanto ha chiarito la Cassazione (con la sentenza n. 9069/2022.

La vicenda.

Un condòmino proprietario di un locale commerciale impugnava innanzi al Tribunale di Teramo due delibere assembleari.

L’ assemblea aveva stabilito l’assegnazione individuale e nominativa dei posti auto compresi nell’area del condominio adibita a parcheggio, alla stregua del regolamento condominiale in favore dei soli trentacinque condòmini proprietari delle unità abitative dell’edificio, escludendo pertanto dal godimento dell’area i condòmini proprietari dei locali commerciali. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Registro delle opposizioni: addio al telemarketing selvaggio.

cartello di stop a telefonate indesiderate

Il Registro delle opposizioni, il cui regolamento attuativo, emanato ai sensi della legge n. 5/2018 è entrato in vigore il 13 aprile 2022 prevede la possibilità di opporsi anche al telemarketing sui numeri mobili.

Registro delle opposizioni anche per i cellulari.

Il Registro delle opposizioni, il cui regolamento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 marzo 2022 ed in vigore dal 13 aprile 2022, sarà attivo dal 27 luglio 2022, giorno a partire dal quale i cittadini potranno iscrivere anche il numero del cellulare per non ricevere chiamate di telemarketing indesiderate.

Il regolamento fa sue anche le novità introdotte dal d.l. “capienze” n. 139/2021 che ha esteso il diritto di opposizione su mobile non solo alle chiamate di tele marketing effettuate dall’operatore, ma anche quelle automatizzate. In questo modo la tutela degli utenti è massima. (continua)

Fonte:Studiocataldi

 

Mediatore, Mandatario Agente e Procacciatore d’affari.

Nel mercato merceologico compaiono soggetti che, da un punto di vista di inquadramento giuridico, a vario titolo intervengono nelle trattative commerciali.

La figura di riferimento, per la sua storia e per la sua maggiore diffusione, è quella del mediatore (conosciuta sin dai tempi degli antichi persiani).

Al fianco di tale figura, nel mercato nazionale, sono presenti anche altre figure, che differenziano la loro qualificazione giuridica soprattutto con riferimento all’equidistanza che devono rispettare, o meno, nei confronti dei contraenti ( venditore e acquirente ) ed alla continuità del rapporto che le lega a tali soggetti,

Mediatore (ex artt. 1754 e ss. cod. cív.): è colui che mette in relazione due o più parti per la conclusione di un affare, senza essere legato alle stesse da rapporti di collaborazione, dipendenza o rappresentanza. Può agire autonomamente o su incarico di una delle parti (nel qual caso si configura la c.d. mediazione atipica).

La sua attività si caratterizza per l’imparzialità rispetto alle parti messe in contatto, e per il fatto di maturare un compenso (provvigione) nei confronti di entrambi i contraenti solo se l’affare viene concluso. È sottoposto ad una disciplina normativa specifica (legge 39/89) che prevede la sussistenza di particolari requisiti di professionalità (titolo di studio, frequenza di un corso e superamento dell’esame abilitativo), l’iscrizione al REA, una polizza professionale obbligatoria e la vigilanza sull’attività da parte della CCIAA. (continua)

Fonte: IlCorrierevinicolo

Agevolazioni prima casa.

Le agevolazioni prima casa, destinate a chi acquista la prima abitazione, prevedono il pagamento in misura ridotta di determinate imposte nel rispetto di certe condizioni e solo per certi soggetti e categorie di immobili.

Agevolazioni prima casa: cosa sono.

Le agevolazioni prima casa consistono in benefici di natura fiscale, che la legge riconosce a chi acquista la sua prima abitazione. Dette agevolazioni però richiedono il rispetto di determinati requisiti. Le agevolazioni sono previste infatti in relazione a determinate categorie catastali di immobili, situati in un certo luogo e in favore di certi soggetti.

Categorie catastali ammesse.

Le agevolazioni prima casa spettano se l’immobile che si intende acquistare appartiene alle seguenti categorie catastali:
  • A/2 (abitazioni di tipo civile)
  • A/3 (abitazioni di tipo economico)
  • A/4 (abitazioni di tipo popolare)
  • A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare)
  • A/6 (abitazioni di tipo rurale)
  • A/7 (abitazioni in villini)
  • A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi). (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Disattivazione utenza telefonica: non sono dovute spese.

La Cassazione conferma la decisione di entrambi i giudici di merito che nell’accogliere la domanda di una utente telefonica hanno imposto alla compagnia telefonica la restituzione della somma richiesta per la disattivazione.

Spesa disattivazione compagnia telefonica.

Le spese per il recesso anticipato dal contratto telefonico dal decreto Bersani sulle liberalizzazioni, non sono più dovute, fatte salve le spese giustificate dai costi dell’operatore che in ogni caso, come prevede il decreto 7/2007 “sono commisurate al valore del contratto e ai costi reali sopportati dall’azienda, ovvero ai costi sostenuti per dismettere la linea telefonica o trasferire il servizio, e comunque rese note al consumatore al momento della pubblicizzazione dell’offerta e in fase di sottoscrizione del contratto, nonché comunicate, in via generale, all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, esplicitando analiticamente la composizione di ciascuna voce e la rispettiva giustificazione economica”.

Non sono quindi dovuti i costi di € 35,18 che un operatore chiede alla cliente con la quale non è intercorso un contratto scritto, in grado di renderla edotta delle condizioni generali dell’accordo.

Queste in sintesi le conclusioni della Cassazione nella vicenda di cui si è occupata con la sentenza n. 10039/2022. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Condominio. Lavori in casa, comunicazione amministratori rinviata al 19 aprile.

Proroga last minute da ieri al 19 aprile 2022 per l’invio alle Entrate delle Comunicazioni dei dati di tutti i bonus edili spettanti per le spese sostenute nel 2021 per i lavori sulle parti comuni, che va trasmessa dagli amministratori di condominio (anche se condomìni minimi con amministratore o senza, se è stata effettuata la cessione del credito).

La proroga, però, non risolve il problema che la comunicazione per le opzioni di cessione o sconto in fattura, che contiene le informazioni da inserire nella prima comunicazione, scadrà successivamente, cioè il 29 aprile 2022.

Quest’anno, quindi, molte dichiarazioni precompilate conterranno dati errati e dovranno essere modificate pro fisco, in quanto, in base ai dati inviati entro il 19 aprile 2022 dagli amministratori di condominio, molte spese edili su parti comuni genereranno «solo» oneri detraibili dall’Irpef nel modello 730 o nel modello Redditi PF 2022 precompilati, ma in realtà dal 20 aprile al 29 aprile 2022, molti di questi crediti d’imposta potrebbero essere ancora ceduti a terzi, tramite l’invio del relativo modello, o si potranno inviare alle Entrate le Comunicazioni degli sconti in fattura, già previsti negli accordi e indicati in fattura. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

Dichiarazione sostitutiva di atto notorio.

timbro di dichiarazione dal notaio

La dichiarazione sostitutiva di atto notorio è prevista e disciplinata dall’art. 47 del DPR 445/2000 e sostituisce l’atto notorio nei rapporti con la PA e i concessionari di servizi pubblici per finalità di semplificazione.

Cos’è la dichiarazione sostitutiva di atto notorio.

La dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio sostituisce l’atto notorio relativo a stati, qualità personali o fatti a diretta conoscenza dell’interessato quando resa e sottoscritta dallo stesso, nelle modalità previste dall’art. 38 del DPR. n. 445/2000 che contiene il “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa.”

Le dichiarazioni hanno la stessa validità temporale degli atti che sostituiscono.

Disciplina di riferimento

La dichiarazione sostitutiva di atto notorio è disciplinata nello specifico dall’art. 47 del suddetto TU DPR 445/2000, che la definisce, ne stabilisce il contenuto e a che cosa serve. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Bonus acqua potabile.

Il bonus idrico, spettante fino a 1000 euro per le abitazioni e fino a 5000 euro per gli immobili commerciali e istituzionali, è un credito di imposta che spetta a chi acquista sistemi che migliorano l’acqua degli acquedotti per il consumo umano.

Cos’è il bonus acqua potabile.

Il bonus idrico, in vigore dal primo gennaio 2021 e previsto dalla legge di bilancio per il triennio 2021-2023, consiste in un credito d’imposta del 50% da calcolarsi sulle spese sostenute per migliorare la qualità dell’acqua destinata al consumo umano.

L’agevolazione è riconosciuta entro determinati limiti di importo per ogni beneficiario, in relazione alle spese sostenute per determinate opere di efficientamento idrico. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Rinuncia all’eredità.

La rinuncia all’eredità  è l’atto con cui il quale il chiamato all’eredità dichiara di non accettarla. In questo modo egli non subentra nella posizione giuridica del defunto. Per rinunciare occorre rendere una dichiarazione scritta nella cancelleria del tribunale o davanti a un notaio.

Cos’è la rinuncia all’eredità.

La rinuncia all’eredità è una dichiarazione formale con la quale il chiamato dichiara di non voler accettare l’eredità. Con la rinuncia costui non subentra nella posizione del de cuius.

Trattasi di un negozio giuridico unilaterale e non recettizio, la cui efficacia non è condizionata dal ricevimento della sua dichiarazione da un altro soggetto

La rinuncia parziale.

La rinuncia all’eredità è un negozio giuridico puro per cui non può essere parziale e non può essere sottoposta a condizione o a termine. Tali elementi accessori, se apposti rendono nullo l’intero atto di rinuncia, come vedremo più avanti. La rinuncia all’eredità però non comporta anche quella al legato che il de cuius ha disposto nei confronti del chiamato. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Covid e fine stato d’emergenza, cosa cambia dal 1° aprile.

uomini e donne con mascherine per protezione coronavirus

Dal 1° aprile vengono meno una serie di obblighi legati al Green pass e all’uso delle mascherine. Si modificano anche le disposizioni su isolamento e quarantena.

Stop al green pass.

Termina oggi, 31 marzo lo stato d’emergenza per il Covid proclamato dal Governo Conte il 31 gennaio 2020, e più volte prorogato. Così cadranno una serie di obblighi legati al Green pass e all’uso delle mascherine.

Dal 1° aprile il certificato verde non servirà più per entrare in negozi, uffici pubblici, banche e poste, alberghi; per andare dal parrucchiere e dal tabaccaio, per praticare sport outdoor né per sedersi ai tavoli all’aperto di bar e ristoranti.

Si allentano le misure relative al green pass. Fino al 30 aprile sarà obbligatorio quello rafforzato (ottenuto cioè con il ciclo vaccinale completo o con la guarigione) per una serie di attività al chiuso, dalle piscine ai convegni, dalle feste alle discoteche.

Ricordiamo che il lavoro agile potrà essere applicato fino al 30 giugno senza stipulare gli accordi individuali con i lavoratori. L’obbligo di certificato verde scade dal 1° aprile su bus e metro, dove però si dovrà continuare a indossare la mascherina Ffp2. Su aerei, navi, traghetti e treni non regionali, invece, fino al 30 aprile servirà il pass base. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Condominio: a chi va fatta la richiesta dei condomini morosi?

casa con punti interrogativi

Per la Corte d’Appello di L’Aquila, la richiesta dei condòmini morosi deve essere rivolta all’amministratore e non al condominio.

Richiesta condomini morosi.

La richiesta dei condòmini morosi deve essere rivolta all’amministratore e non al condominio. E’ quanto ha stabilito la Corte d’Appello di L’Aquila nella sentenza n. 412/2022.

La vicenda.

Una ditta edile, creditrice di un condominio di Rivisondoli (AQ), chiedeva ripetutamente all’amministratore il nominativo dei condòmini morosi, al fine di poter procedere pro quota contro ognuno di essi.
Non ricevendo alcuna risposta ricorreva al Tribunale, precisando nelle conclusioni del ricorso che il condominio fosse obbligato a fornirle ogni informazione necessaria per la conoscenza dei condòmini obbligati nei propri confronti, indicando la misura del credito dovuto da ognuno sino alla concorrenza dell’intera somma.
Il Tribunale civile di Sulmona condannava il condominio a consegnare alla ditta, un elenco completo delle generalità dei morosi. (continua)
Fonte:StudioCataldi

Dichiarazione di successione.

dichiarazione di successione chiusa con ceralacca

La dichiarazione di successione (art. 28 del TU n. 346/1990) è un adempimento fiscale obbligatorio che gli eredi presentano all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dall’apertura della successione al fine di determinare le imposte dovute.

Che cos’è la dichiarazione di successione.

La successione in ambito giuridico rappresenta il meccanismo che permette il trasferimento legittimo e/o testamentario dei rapporti giuridici della persona defunta.

Chiaramente la tipologia di rapporti presi in considerazione possono essere sia attivi che passivi; vengono chiamati all’eredità tutti i soggetti fino al sesto grado di parentela, considerati per l’appunto aventi diritto alla successione.

Le disposizioni legali della dichiarazione di successione e delle sue modalità di esecuzione sono regolamentate dal TU n. 346/1990.

Come si fa la dichiarazione di successione

Trattandosi di una procedura principalmente di carattere fiscale, la dichiarazione di successione va ultimata mediante comunicazione presso l’agenzia delle entrate.

Il sito dell’ente precedentemente citato fornisce direttamente online il modulo per la dichiarazione che può essere effettuato da tutte le personalità giuridiche che rientrano nel diritto. Nello specifico, sono chiamati ad e esercitare il diritto alla successione tutti coloro che sono menzionati nel documento relativo ai beni ereditari, i curatori dell’eredità giacente, gli esecutori testamentari e tutti gli amministratori dell’eredità. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Nuove regole Covid: cosa cambia dal 1° aprile.

news sul coronavirus

Decreto riaperture 2022: in vigore dal 25 marzo le nuove regole Covid con le disposizioni su obbligo vaccinale, green pass e mascherine.

Numerose le novità introdotte dal testo che dovrebbe finalmente consentire un ritorno alla normalità ma che di fatto “riserva” all’esecutivo la possibilità di intervenire fino al 31 dicembre, pur in assenza dello stato d’emergenza, adottando una o più ordinanze contenenti misure derogatorie semplicemente comunicandole alle Camere.

Isolamento e autosorveglianza.

Dal 1° aprile 2022 continua ad essere fatto divieto, per le persone risultate positive al Covid-19, di spostarsi dalla propria abitazione o dimora fino a quando non ci sarà un ufficiale certificato di guarigione. La cessazione del regime di isolamento consegue all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare.

Chiunque sia entrato in contatto con persone positive al Covid-19 dovrà applicare una autosorveglianza, la quale consisterà nell’indossare dispositivi di protezione di tipo FFP2 qualora si trovassero al chiuso o in luoghi affollati, questo fino al decimo giorno dalla data dell’ultimo contatto con il soggetto positivo. Il test antigenico o molecolare dovrà essere effettuato, presso la propria abitazione, soltanto nel caso in cui compaiano dei sintomi. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Amministratore e spese condominiali.

L’amministratore ha il compito di incassare le spese deliberate secondo la ripartizione delle tabelle millesimali nel rispetto del preventivo e consuntivo di spesa annuale.

Rendiconto annuale.

Tale documento è chiamato nella pratica anche consuntivo, e rappresenta un documento contabile dettagliato della gestione amministrativa che espone le spese e le entrate, raggruppate per motivazioni omogenee secondo le disposizioni di legge e/o del Regolamento condominiale.
E’ importante che le spese siano impostate in modo da distinguere quelle ordinarie da quelle straordinarie.
Oltre alle voci di entrata e di uscita, il rendiconto deve contenere ogni altro dato inerente alla situazione patrimoniale del condominio, ai fondi disponibili e alle eventuali riserve e deve essere composto da un registro della contabilità, nel quale vanno annotati i singoli movimenti in entrata e in uscita entro trenta giorni da quello dell’effettuazione, un riepilogo finanziario e una nota sintetica esplicativa della gestione con i rapporti in corso e quelli pendenti.
Nel riepilogo finanziario, meglio conosciuto come bilancio consuntivo, devono essere elencate tutte le spese sostenute per il condominio durante l’anno di gestione appena concluso; rappresenta, in pratica, lo stato. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Dl energia, taglio al prezzo del carburante e altre misure.

bandiera italiana su tavolo meeting

Bollette, imprese ed energia: il decreto Draghi.

Taglio al prezzo del carburante, bollette a rate e crediti d’imposta per le imprese.

Le misure del decreto Energia per intervenire subito, con 4,4 miliardi, e difendere il potere di acquisto delle famiglie e il tessuto imprenditoriale, soprattutto quello più esposto con Russia e Ucraina. Risorse pubbliche appena sfiorate, grazie alla tassazione del 10% degli extraprofitti delle società energetiche.

Oltre alle misure sull’accoglienza umanitaria, il decreto riporta i provvedimenti per il contenimento dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti, misure in tema di prezzi dell’energia, sostegni alle imprese e presidi a tutela delle imprese nazionali

Bonus carburante e limitazioni degli aumenti.

Riguardo al contenimento dell’aumento dei prezzi dell’energia vengono ridotte le accise sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante per autotrazione. Grazie alla misura ci sarà una riduzione del prezzo di benzina e gasolio di 25 centesimi di euro al litro per un periodo di 30 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento.

Arriva anche il bonus carburante: per il 2022, l’importo del valore di buoni benzina ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Condominio: aggressione del cane e responsabilità ex art. 2052 c.c.

cane aggressivo cerca di scappare dal padrone per mordere

Aggressione di un’anziana da parte di un cane.

Il fatto che ha originato la sentenza in commento (l’aggressione di una persona da parte di un cane) è un accadimento ricorsivo le cui conseguenze, non poche volte, sono serie.

Sia in termini di lesioni subite da colui che subisce l’aggressione sia in termini di risarcimento a cui viene condannato il proprietario dell’animale.

Questa sentenza ne è la dimostrazione, se mai ve ne fosse stato bisogno. La vicenda, per l’entità del risarcimento a cui è stato condannato il proprietario del cane, per i criteri della sua liquidazione, per le motivazioni rassegnate in sentenza, merita particolare menzione.

Il fatto.

Caia, ultraottantenne, nel mentre si incammina in direzione dell’ingresso condominiale del fabbricato ove vive il di lei figlio e dopo aver percorso solo pochi passi lasciandosi alle spalle un cancellato di ingresso, viene attaccata da un cane meticcio di proprietà di Tizio, lasciato libero nel giardino condominiale, privo di museruola e di guinzaglio.

Importanti i danni riportati da Caia (frattura della spalla destra e del polso sinistro, ferita al volto da morsicatura). Ricoverata in ospedale l’anziana signora inizia a manifestare un drastico e irreversibile scadimento delle capacità cognitive e, purtroppo, morirà nelle more del ricorso per accertamento tecnico che ha preceduto il giudizio ordinario. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Bonus mobili ed elettrodomestici.

Il bonus mobili ed elettrodomestici consiste in una detrazione Irpef pari al 50% che si applica in caso di acquisto di grandi elettrodomestici e di mobili destinati  all’arredamento di un immobile che deve essere ristrutturato.

Cos’è il bonus mobili

In particolare, il bonus mobili spetta in caso di acquisto:

  • di elettrodomestici nuovi di classe non inferiore alla A per i forni, classe non inferiore alla E per le lavatrici, le lavastoviglie e le asciugatrici, di classe non inferiore alla F per congelatori e frigoriferi e ancora per apparecchi per la cottura, microonde, stufe elettriche, piastre elettriche, apparecchi per il riscaldamento elettrici, ventilatori e condizionatori elettrici;
  • di mobili nuovi, come letti, cassettiere, armadi, comodini, scrivanie, divani, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione. Esclusi invece tendaggi, tende, porte, pavimentazioni e altri complementi d’arredo.
  • La detrazione si estende anche alle spese di trasporto e a quelle di montaggio dei beni acquistati. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Ampliato l’incentivo Giovani, con il bonus affitto scatta la detrazione.

Per i giovani che cercano casa la Legge di bilancio 2022 ha ampliato la portata del bonus affitti, estendendo il limite anagrafico, aggiungendo più possibilità per il tipo di spazio in locazione e allargando di un ulteriore anno il periodo di vigenza dell’incentivo. Innalzato anche l’importo su cui effettuare il recupero fiscale.

L’agevolazione consiste in una detrazione del 20% per gli inquilini tra i 20 e i 31 anni non compiuti (prima erano 30), che dichiarino un reddito entro i 15.493,71 euro: nel 2022 viene riconosciuta per i primi quattro anni di contratto (in precedenza erano tre) e può arrivare fino a duemila euro annui.

In base alla manovra approvata a fine 2021 e in vigore dal 1° gennaio scorso, non è più necessario che l’affitto riguardi un intero alloggio, ma è utilizzabile anche nel caso in cui il contratto si riferisca a una parte dell’unità immobiliare (ad esempio, se l’inquilino è uno studente che occupa una sola stanza).

Requisito indispensabile per usufruire dell’agevolazione anche in questo caso si tratta di una novità introdotta quest’anno è che l’immobile deve rappresentare la residenza del locatario. La Legge di bilancio 2022 ha aumentato l’importo della detrazione: la somma base è di 991,60 euro ma, se in rapporto ai canone versato risulta una cifra più alta, può arrivare fino a un massimo detraibile di 2.000 euro all’anno. (continua)

Fonte:IlPiccolo

SPECIALE BONUS CASA.

Proroga. Anche il nuovo “bonus verde” esteso al 2024. La volontà del legislatore italiano è stata quella di mantenere le facilitazioni economiche per il contribuente, con l’obiettivo di rilanciare l’edilizia privata dopo un lungo periodo di difficoltà. Nonostante i dubbi fino all’ultimo giorno di approvazione della manovra, l’impianto delle agevolazioni fiscali in ambito edilizio è stato rinnovato.

Anche se con alcune variazioni, relative soprattutto al tetto di spesa massima, lo schema delle detrazioni è rimasto pressoché simile a quello che ha trovato spazio nei 12 mesi dello scorso anno. Ecco quindi la proroga fino al 31 dicembre 2024 anche il bonus verde del 36%.

La cifra massima che il contribuente può recuperare è di cinquemila euro ad appartamento, per la sistemazione a verde di aree scoperte di immobili privati a uso abitativo, di pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e pozzi, e per realizzare coperture a verde e giardini pensili. Il tutto senza dimenticare che le nuove disposizioni per il 2022 hanno allargato lo spettro delle opportunità anche per gli interventi sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali. (continua)

Fonte: Il Resto del Carlino

Condominio, vietato chiudere luci e vedute altrui.

Per gli impianti su singoli manufatti di pregio oggetto di specifica notifica è necessario un regime particolare.

Sono edifici per i quali è sempre necessaria l’autorizzazione del ministero della Cultura odi un soggetto delegato. In tutte le altre ipotesi, opera quindi la liberalizzazione introdotta dal DI 17/2022, che considera questi impianti come manutenzione.

Negli edifici di pregio niente pannelli fotovoltaici.

Lo afferma il Tar Toscana (ordinanza 44/2022 del 26 gennaio). Nel negare l’autorizzazione paesaggistica, i giudici hanno precisato che non si può invocare il pregiudizio derivante dal mancato ricorso alle agevolazioni superbonus, perché l’impossibilità di fruire di quest’ultimo non può ritenersi interesse prevalente rispetto alle fondamentali esigenze di tutela di ambiente e paesaggio.

Centri storici e panorami.  La tutela è prevista quando la fruizione della vista risulta da uno specifico titolo di acquisto e riguarda specifici elementi di pregio. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Cosa prevede la riforma del catasto.

casa condominio

La Riforma del catasto, che mira a modificare il sistema di rilevazione dei dati catastali degli immobili, è stata approvata al termine dei lavoro della Commissione Finanze, dopo il rigetto dell’emendamento che voleva eliminare l’art. 6.

Riforma fiscale: revisione del catasto.

Le ragioni sono presto detto. L’art. 6 della legge delega è quello contiene i “Principi e i criteri direttivi per la modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e la revisione del catasto fabbricati.

Ora, molti temono che la revisione degli strumenti di mappatura e del catasto possa aprire le porte a un innalzamento delle imposte sul patrimonio immobiliare dei cittadini, anche se la norma, come vedremo, esclude questa eventualità.

Una paura tuttavia talmente forte che nei giorni scorsi l’analisi, la modifica e la soppressione dell’art. 6 sono stati messi sul tavolo come decisivi per la prosecuzione dell’attività dell’esecutivo.

Alla fine però, i lavori della Commissione del 3 marzo 2022, hanno deciso per la conferma della formulazione originaria dell’art. 6, che così dispone: “L’articolo 6 reca la delega al Governo per l’adozione di norme finalizzate a modificare il sistema di rilevazione catastale degli immobili, prevedendo nuovi strumenti da porre a disposizione dei comuni e all’Agenzia delle entrate, atti a facilitare l’individuazione e il corretto classamento degli immobili. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

La polizza fideiussoria e l’assicurazione cauzionale.

indicazione stradale con freccia verso garanzia

Le caratteristiche della garanzia assicurativa fideiussoria come assicurazione cauzionale negli appalti pubblici, secondo la Cassazione Civile.

La garanzia fideiussoria negli appalti pubblici.

La disciplina contestata verteva in materia di garanzia fideiussoria per la cauzione definitiva in tema di contratti pubblici, regolata dall’art.30, comma 2, della legge n.109/1994 e dall’art.113 del d.lgs. n.163/2006, cd. Codice degli appalti (ratione temporis vigente), poiché l’assicuratore sosteneva che il Comune, a fronte del dedotto inadempimento della società garantita, non era stato in grado di giustificare il pregiudizio risentito.
L’amministrazione comunale, però, non aveva escusso la polizza fideiussoria imputandola a titolo di penale e quindi al ritardo in cui era incorsa l’appaltatrice, ma semplicemente in funzione indennitaria e predeterminata dell’importo dovuto, pari al 10% dell’intero contratto.
Il contratto concluso tra il Comune ed la Compagnia di assicurazione andava, quindi, ricondotto alla fattispecie dell'”assicurazione cauzionale”, di cui al ramo n.15, “cauzione: cauzione diretta; cauzione indiretta”, ai sensi dell’art.2, comma 3, del d.lgs. n.209/2005, per cui il garante si obbliga a tenere indenne il beneficiario del nocumento che gli deriva dall’inadempimento del debitore con una somma predeterminata, non necessariamente corrispondente a quella in origine dovuta, senza che il beneficiato debba provare ed allegare il danno effettivamente subito. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Cosa prevede la riforma del catasto.

La Riforma del catasto, che mira a modificare il sistema di rilevazione dei dati catastali degli immobili, è stata approvata al termine dei lavoro della Commissione Finanze, dopo il rigetto dell’emendamento che voleva eliminare l’art. 6.

Riforma fiscale: revisione del catasto.

Le ragioni sono presto detto. L’art. 6 della legge delega è quello contiene i “Principi e i criteri direttivi per la modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e la revisione del catasto fabbricati“.

Ora, molti temono che la revisione degli strumenti di mappatura e del catasto possa aprire le porte a un innalzamento delle imposte sul patrimonio immobiliare dei cittadini, anche se la norma, come vedremo, esclude questa eventualità.

Una paura tuttavia talmente forte che nei giorni scorsi l’analisi, la modifica e la soppressione dell’art. 6 sono stati messi sul tavolo come decisivi per la prosecuzione dell’attività dell’esecutivo.

Alla fine però, i lavori della Commissione del 3 marzo 2022, hanno deciso per la conferma della formulazione originaria dell’art. 6, che così dispone: “L’articolo 6 reca la delega al Governo per l’adozione di norme finalizzate a modificare il sistema di rilevazione catastale degli immobili, prevedendo nuovi strumenti da porre a disposizione dei comuni e all’Agenzia delle entrate, atti a facilitare l’individuazione e il corretto classamento degli immobili.

La norma indica altresì i principi e i criteri direttivi che dovranno essere utilizzati per l’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati (da rendere disponibile a decorrere dal 1° gennaio 2026). (continua)

Fonte:StudioCataldi

Assegno circolare.

Come funziona l’assegno circolare.

Con l’assegno circolare è la banca emittente che si impegna a pagare in favore del beneficiario dell’assegno una determinata somma di denaro (indicata nel titolo di credito).

Per questo chi riceve in pagamento un assegno circolare ha la certezza di incassare l’importo indicato nel titolo.

La richiesta di assegno circolare

Per poter ottenere tale assegno è necessario farne espressa richiesta a un istituto di credito, il quale lo rilascia dopo che presso di esso sia stata depositata anticipatamente la somma di denaro corrispondente all’importo dell’assegno.

L’assegno circolare può essere richiesto non solo da titolari di conto corrente ma anche da coloro che ne siano sprovvisti.

Le banche emittenti.

L’autorizzazione ad emettere assegni circolari è concessa dalla Banca d’Italia.

Secondo quanto disposto dalla legge assegni, le banche autorizzate all’emissione devono prestare cauzione ed è necessario che abbiano somme disponibili al momento dell’emissione. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Pignoramento e spese condominiali.

Modello di casa con davanti un martello da magistrato

Nei procedimenti di espropriazione immobiliare si pone la questione relativa agli oneri condominiali, ovvero se possono essere considerati come spese processuali che andranno anticipate dal custode o dal creditore procedente.

Pignoramento e spese condominiali: orientamento della Cassazione.

Quando a essere sottoposto a pignoramento è un immobile sito in un condominio, ci si chiede su chi gravino i relativi oneri.
A tal proposito, i giudici di Piazza Cavour (cfr. 12877/2016) hanno sottolineato come la legge ponga a carico del creditore pignorante non solo le spese di giustizia ma anche le spese necessarie al mantenimento in esistenza del bene pignorato, ovvero quelle necessarie all’integrità della sua struttura al fine di evitarne il crollo, o più in generale, il perimento.
Secondo questo orientamento non si renderebbero necessarie le spese che non abbiano un’immediata funzione conservativa della stessa integrità del bene pignorato e, quindi, le spese dirette alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile, così come gli oneri condominiali.
Pertanto, alla luce delle suesposte considerazioni le spese condominiali non graverebbero sul creditore procedente, in quanto non imprescindibili per la conservazione del compendio pignorato, né sul custode essendo quest’ultimo solo un ausiliario del giudice che non subentra nei rapporti attivi e passivi facenti capo al debitore. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

La risoluzione del contratto.

In cosa consiste e quali sono le diverse tipologie di risoluzione del contratto: dalla risoluzione per inadempimento, alla risoluzione per impossibilità sopravvenuta e per eccessiva onerosità sopravvenuta.

In cosa consiste la risoluzione del contratto.

La risoluzione del contratto (cfr. artt. 1453 e ss. codice civile) è un istituto che si riferisce a una disfunzione del rapporto contrattuale sopravvenuta e causata da una delle fattispecie espressamente indicate dal codice.

A differenza di quanto accade nei casi di nullità e annullabilità del contratto, la risoluzione opera anche se all’origine, il contratto era stato validamente stipulato ed era esente da vizi.

In questo caso inoltre, a differenza di quanto abbiamo visto accadere nelle ipotesi di rescissione del contratto, la stipula è avvenuta in condizioni per così dire “normali”.

I tipi di risoluzione del contratto indicati dal codice sono tre: la risoluzione per inadempimento; per impossibilità sopravvenuta e per eccessiva onerosità. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Milleproroghe. Nuova sospensione per cambio di residenza o riacquisto entro l’anno.

La normativa emergenziale dettata in conseguenza dell’epidemia da Covid-19 dispiega un notevole impatto nella materia dell’agevolazione per l’acquisto della «prima casa» in quanto si tratta di un ambito nel quale la fruizione del beneficio fiscale è subordinata a una cospicua serie di comportamenti che il contribuente deve tenere o non tenere entro un termine prescritto dalla legge: ad esempio, trasferire la residenza, stipulare un contratto di acquisto, stipulare un contratto di vendita.

L’articolo 24 del D123/2020 aveva disposto una sospensione per 313 giorni (dal 23 febbraio al 31 dicembre 2020, Vale a dire per lo mesi e sette giorni) di alcuni termini previsti dalla normativa in tema di agevolazione per l’acquisto della «prima casa».

Con il decreto Milleproroghe del 2021 (articolo 3, comma n-quinquies D1183/2020, convertito in legge 21/2021), la scadenza del 31 dicembre 2020 è stata posticipata al 31 dicembre 2021 (la sospensione a quel punto sarebbe durata pertanto 678 giorni).

Infine, con la conversione del Milleproroghe del 2022 (articolo 3, comma 5septies, D1228/2021) approvata definitivamente dal Senato, il termine del 31 dicembre 2021 è stato prorogato al 31 marzo 2022, (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Condominio: i motori dei condizionatori alterano il decoro.

condizionatore installato su parete esterna

Per il tribunale di Udine, i motori dei condizionatori, anche se collocati all’interno della terrazza privata, alterano le linee architettoniche, la simmetria e l’estetica del fabbricato.

Installazione condizionatore sulla facciata condominiale.

Il Tribunale di Udine, con la sentenza n. 107/2022, ha stabilito che l’installazione di un condizionatore sulla facciata condominiale, seppur collocato all’interno della propria terrazza, determina una obiettiva modifica del decoro del fabbricato ed un’alterazione delle linee architettoniche, della simmetria e dell’estetica.

La vicenda.

Con atto di citazione un Condominio di Udine conveniva in Tribunale un condomino, chiedendo la rimozione di due gruppi di condizionamento dell’aria collocati nella sua terrazza per violazione di quanto previsto dall’art. 5 del Regolamento condominiale ed in danno al decoro architettonico del Condominio stesso.

La proprietaria dell’appartamento sito nel Condominio , per sua stessa ammissione, riconosce come proprio il Regolamento condominiale. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

La fideiussione.

indicazione stradale con freccia verso garanzia

La fideiussione, ex art. 1936, c.c., è il negozio giuridico con cui un soggetto (fideiussore), si impegna a garantire il creditore dall’inadempimento del debitore, anche a prima richiesta e per debiti futuri.

Che cosa si intende per fideiussione.

La fideiussione è un contratto con il quale un soggetto, chiamato fideiussore, si impegna a garantire l’adempimento dell’obbligazione di un altro soggetto, impegnandosi personalmente. Si caratterizza quindi per la personalità della garanzia fideiussoria e, come vedremo, per l’accessorietà della stessa rispetto all’obbligazione principale.

Il codice civile disciplina la fideiussione all’art. 1936 c.c. descrivendone la nozione dal punto di vista soggettivo e qualificando il fideiussore come “colui che, obbligandosi personalmente verso il creditore, garantisce l’adempimento di un’obbligazione altrui”.

L’obbligo fideiussorio può originare sia dalla legge che dalla volontà privata, di solito trattasi di un contratto che necessita dell’accordo tra fideiussore e creditore, poiché esso mantiene la sua efficacia anche se il debitore (il soggetto tenuto all’adempimento della prestazione garantita) non ne ha conoscenza. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Decreto bollette 2022.

taglio dei costi con le forbici

Decreto bollette 2022: il testo del decreto approvato dal Cdm il 18 febbraio 2022 che vuole sostenere imprese e famiglia contro il rincaro dei prezzi delle bollette di energia elettrica e gas.

Decreto bollette 2022: le misure urgenti.

Sul decreto bollette 2022 arriva il si del Consiglio dei ministri nella giornata di venerdì 18 febbraio.

Il provvedimento introduce misure urgenti al fine di contenere i costi dell’energia elettrica e del gas naturale, dare impulso allo sviluppo delle energie rinnovabili e rilanciare le politiche industriali.

Quasi tutta la prima parte del decreto contiene interventi dedicati al settore dell’energia, ma non mancano novità in materia di automotive, attraverso il riconoscimento di incentivi per l’acquisto di veicoli non inquinanti per favorire la transizione al verde.

Previsti poi lo stanziamento di risorse per il contenimento del Covid, la rigenerazione urbana, contributi agli enti territoriali di ogni livello, interventi di solidarietà in favore delle famiglie dei sanitari, disposizioni relative al tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari e quello del processo e infine anagrafe dei dipendenti della PA.

Misure contro il caro bollette di energia e gas

Per contrastare l’aumento dei costi delle bollette relative al consumo dell’energia elettrica ARERA, nel secondo trimestre del 2022, annulla aliquote che si riferiscono agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e a quelle non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, attraverso il trasferimento alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA), di 1.800 milioni di euro entro il 31 maggio 2022. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

L’esperto risponde. “Bonus fiscali sui contratti di locazione: tutte le novità per le detrazioni.”

Cresce lo sconto Irpef sugli affitti ai giovani: fino a 2mila euro per 4 anni.

LE NOVITÀ. Detrazione al 20% del canone per i ragazzi da 20 a 31 anni con redditi entro 15.493,71 euro. Restano gli altri bonus per abitazioni principali.

Domanda:

Ho un figlio maggiorenne che vorrebbe affittare una casa per conto suo. Sono previste particolari agevolazioni fiscali se lo fa? E per me che sono in affitto con mia moglie da diversi anni?

Risposta:

Da quest’anno i giovani di età compresa tra i 20 e i 31 anni non compiuti che stipulano un contratto di locazione per l’intera unità immobiliare o porzione di essa in base alla legge 431/1998, possono contare su una detrazione Irpef più generosa.

La legge di Bilancio 2022, infatti, ha riscritto il bonus, incrementando il limite massimo che ora può raggiungere il 20% del canone di locazione.

Novità.  La detrazione “base” che, come negli anni passati, resta pari a 991,60, può arrivare fino a 2.000 euro se, applicando la percentuale del 20% al canone pattuito, risulta un importo maggiore. Per usufruire dell’agevolazione occorre che il reddito complessivo non sia superiore a 15.493,71 euro  e l’immobile deve essere destinato a propria “residenza”, necessariamente diversa dall’abitazione principale dei genitori odi coloro cui sono affidati dagli organi competenti ai sensi di legge.

Per come è stata riformulata la norma, in attesa di chiarimenti ufficiali in proposito, si ritiene che l’inquilino debba trasferire anche la residenza nell’immobile locato, non essendo più sufficiente la sola destinazione ad abitazione principale. Altra novità consiste nell’arco di tempo in cui si può beneficiare della detrazione che spetta ora per i primi quattro anni di durata contrattuale, anziché per i primi tre come previsto fino all’anno scorso. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Limite contanti: 1000 euro dal 1° gennaio 2023.

IBanconote di diverso valore

In sede di conversione del decreto milleproroghe del 2022 passa l’emendamento, con la spinta della destra, che proroga di un altro anno l’entrata in vigore dei limite dei 1000 euro all’utilizzo dei contanti.

Passa la proroga dei 1000 euro dal 1° gennaio 2023.

Passato per il voto della destra l’emendamento che sposta ancora l’entrata in vigore del limite all’utilizzo dei contanti di 1000 euro.

Questa la modifica apportata all’art. 3 del Milleproroghe, dedicato alla proroga dei termini in materia finanziaria ed economica “6-bis. All’articolo 49, comma 3- bis, del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, le parole: «31dicembre 2021» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2022» e le parole: «1° gennaio 2022» sono sostituite dalle seguenti: «1° gennaio 2023».”

Questo significa che fino al 31 dicembre 2022 il limite all’utilizzo del contanti resta 1.999,99.

L’emendamento a quanto pare ha ricevuto un solo voto contrario, con il parere contrario dell’Esecutivo. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Impianto Idraulico: La normativa da seguire.

L’impianto idraulico – così come ogni altra tipologia di impianto esistente, dal riscaldamento al gas fino a quello elettrico – presenta un’ampia normativa di riferimento che è sempre molto utile conoscere. La norma cardine degli impianti idraulici, in sostituzione della precedente L. 46/1990, è il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n. 37/2008.

Ma quali sono le regole contenute all’interno del suddetto Decreto Ministeriale? Vediamo la normativa nel dettaglio, al fine di essere preparati in caso di interventi sul proprio impianto idrico. Per questioni di carattere tecnico abbiamo consultato dei professionisti del settore, presenti online con il servizio idraulico offerto https://www.idraulicomilanoeprovincia.it/ nella città di Milano.

Decreto ministeriale n. 37/2008: cosa prevede.

Il Decreto Ministeriale n. 37/2008 nasce con l’intento di racchiudere in un’unica fonte legislativa le numerose norme presenti in materia di sicurezza degli impianti, per fornire maggiore attenzione rispetto ai problemi di incidenti domestici causati da malfunzionamenti degli impianti stessi.

Indipendentemente dall’utilizzo di destinazione, le norme contenute nel Decreto Ministeriale n. 37/2008 dovranno essere applicate a tutti gli impianti che siano posizionati in edifici o nelle loro pertinenze.

Più nel dettaglio, ogni impresa dovrà svolgere i lavori a regola d’arte e presso di loro incombe l’onere del corretto funzionamento degli impianti idraulici realizzati.

Tali aspetti, ossia il corretto funzionamento degli impianti e la precisa esecuzione dei lavori, vengono documentati mediante il rilascio della c.d. certificazione di conformità degli impianti, di cui si parlerà nel paragrafo seguente.

Tuttavia, prima di parlare della certificazione di conformità occorre precisare quale sia la normativa di riferimento utile a specificare i parametri da osservare per il dimensionamento degli impianti idrici. Le norme, in tal senso, sono due: UNI 9182 e UNI 9183.

La proprietà.

Cos’è la proprietà.

Si tratta dunque di una situazione giuridica che garantisce il massimo grado di poteri sulla cosa oggetto del diritto anche se subordinata alla realizzazione della c.d. “funzione sociale”.

Il legislatore del 1942 prima e la Carta Costituzionale dopo, si sono preoccupati, infatti, di contemperare l’interesse del singolo con quello collettivo, subordinando chiaramente il diritto individuale a quello più generale, attraverso il rinvio alla legge ordinaria della disciplina delle modalità di acquisto, di godimento e dei limiti della proprietà, allo scopo di assicurarne la funzione sociale e renderla accessibile a tutti.

Il diritto di proprietà.

Nell’ordinamento italiano, la disciplina generale del diritto di proprietà è dettata dagli artt. 832 e ss. del codice civile, nonché dall’art. 42 della Costituzione.

Mentre la norma costituzionale si limita a riconoscere e garantisce solennemente la proprietà privata, rinviando poi alla legge per determinarne limiti, modi di acquisto e di godimento, l’art. 832 c.c. sancisce espressamente che “il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico.

(continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Il testamento olografo.

Cos’è il testamento olografo.

Il testamento olografo, come dispone l’art. 602 del codice civile, deve essere scritto per intero, datato e sottoscritto di mano del testatore. 

Si tratta della forma più semplice e diffusa per esprimere liberamente e spontaneamente le proprie volontà, senza la necessità di un particolare rigore formale, del ricorso ad un notaio o della presenza di testimoni.

Per queste ragioni, ai fini del rispetto del c.d. “principio di autodeterminazione” del de cuius, la legge impone alla disposizione testamentaria olografa il rispetto dei requisiti richiesti dallart. 602 c.c. che, al primo comma, dispone che il testamento sia scritto per intero di mano del testatore, ivi comprese la data e la sottoscrizione.

Requisiti testamento olografo.

Tre sono i requisiti essenziali richiesti dalla disposizione codicistica per garantire la validità del testamento olografo per avere l’assoluta certezza della loro riferibilità al testatore, già assicurata dall’olografia: l’autografia, la data e la sottoscrizione.

Autografia.

L’autografia è la scrittura dell’atto in tutte le sue parti ad opera del testatore, senza l’ausilio di mezzi meccanici o di terzi.

È ormai pacifico in giurisprudenza che la guida (o l’aiuto) della mano del testatore da parte di un terzo soggetto escluda il requisito dell’autografia, indispensabile per la validità del testamento, non rilevando l’eventuale corrispondenza del contenuto della scheda testa. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Il comodato d’uso.

martello su modello 730

Il comodato d’uso, ex art. 1803 c.c., è il contratto essenzialmente gratuito con cui una parte consegna a un’altra un bene mobile o immobile per un determinato tempo e uso con l’obbligo di restituirlo.

Comodato d’uso: significato.

Tecnicamente, con il contratto di comodato il comodante consegna una cosa mobile o immobile al comodatario affinché questi se ne serva per un tempo o per un uso determinato, impegnandosi a restituirla.

Si tratta di un contratto di regola gratuito, con la conseguenza che la sua causa va rinvenuta nello spirito di liberalità ed è strettamente basata sul rapporto di fiducia tra le parti (cd. intuitus personae).

Come si perfeziona il comodato.

Il contratto di comodato d’uso si perfeziona con la dazione della cosa, che può avvenire anche senza particolari formalità, ad esempio in forma simbolica con la consegna delle chiavi di una casa. Nel comodato l’elemento della traditio può anche mancare se la cosa è già presso il comodatario, giacché in tale ipotesi il mutamento del titolo dell’anteriore detenzione sostituisce la consegna necessaria per il perfezionamento del contratto (cfr. Cass., n. 2916/1980). (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

La pensione di reversibilità.

donna anziana pensierosa che pensa al futuro

La pensione di reversibilità, detta anche pensione ai superstiti, è un trattamento che viene riconosciuto ai superstiti del pensionato deceduto o del soggetto che non ha maturato il diritto alla pensione e che è solo assicurato.

Cos’è la pensione di reversibilità

La pensione di reversibilità, detta anche pensione ai superstiti, è un trattamento pensionistico che viene riconosciuto appunto ai superstiti del pensionato deceduto o del soggetto che ancora non ha maturato il diritto alla pensione e che è solo assicurato.
In questo caso però il trattamento viene definito “pensione indiretta e spetta solo se il soggetto ha maturato 15 anni di anzianità contributiva e assicurativa o 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui 3 anni, come minimo, nei 5 anni che precedono la data della morte.

Chi ha diritto alla pensione dei superstiti

La pensione ai superstiti del pensionato defunto non spetta, come vedremo, a tutti i parenti più stretti del de cuius. Ci sono infatti legami e condizioni a cui il nostro ordinamento riconosce priorità rispetto ad altri. (continua)
Fonte:StudioCataldi

Superbonus: piano per i nuovi massimali, la trappola dei prezzi.

Superbonus, trappola prezzi. Nei massimali Iva e costi extra. Scontro sul 110%. Pronto il provvedimento con cui Cingolani fissa i nuovi limiti di spesa agevolata per ogni tipologia d’intervento. Tensione tra gli operatori per una possibile stretta in arrivo .

C’è soprattutto un passaggio che, stando alle bozze sulle quali nella serata di ieri stavano lavorando gli uffici, è destinato a scatenare reazioni molto forti da parte di imprese e professionisti. Le nuove tabelle, infatti, ieri sera indicavano prezzi «comprensivi dei costi di fornitura, installazione, messa in opera dei prodotti e beni, inclusa, ove applicabile, la loro dismissione, nonché dell’Iva, delle prestazioni professionali e di qualunque altra opera complementare necessaria alla messa in opera degli stessi».

Si tratta di un punto delicatissimo, sul quale da giorni è in corso uno scontro con le categorie produttive e che, all’ultimo minuto, potrebbe anche essere oggetto di stralcio. Il decreto in questione era previsto della legge di Bilancio 2022 e sarà il nuovo riferimento per le asseverazioni dei prezzi Con due utilizzi principali: servirà per gli interventi che accedono al no%, ma anche per tutti i bonus”rninori” (come il 50%, l’ecobonus e il bonus facciate), quando il contribuente scelga di monetizzarli, attraverso la cessione del credito e lo sconto in fattura. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

L’usufrutto.

L’usufrutto (art. 981 c.c.) è un diritto reale di godimento che riconosce all’usufruttuario il diritto di disporre e godere di un bene altrui e di trarne i frutti, senza mutarne la destinazione.

Usufrutto e nuda proprietà.

L’usufrutto è il diritto reale minore più ampio. Quando un bene è gravato da usufrutto il proprietario viene, infatti, a trovarsi nella situazione di “nudo proprietario, perchè del bene di cui è titolare conserva solo la proprietà, spogliandosi delle prerogative di uso e godimento dello stesso che spettano all’usufruttuario, che per legge può godere del bene, traendo dallo stesso tutte le utilità che possono derivarne, con l’obbligo di non cambiarne la destinazione economica.

Si tratta di un istituto conosciuto fin dall’epoca dei giuristi romani, i quali lo definivano, appunto, come lo “ius utendi et fruendi, salva rerum substantiam“.

La durata dell’usufrutto.

La peculiarità di questo diritto è che ha una durata temporanea e, pur in presenza di un termine concordato dalle parti (usufrutto a termine), si estingue, in ogni caso, con la morte del titolare

Il nudo proprietario dunque, alla morte dell’usufruttuario, torna ad acquistare la piena proprietà del bene. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Superbonus 110%: inutile limitare la cessione del credito, serve un modello virtuoso.

L’attuale sistema di cessione del credito da parte di Istituti finanziari e altri soggetti con funzione di General Contractor ha di fatto ridisegnato la mappa delle attività edili in Italia.

Con l’esplosione del sistema Bonus oggi si è rimesso in moto un movimento che ristagnava dal lontano 2007, infatti vi sono circa 98.000 cantieri che sono in esecuzione in Italia producendo di conseguenza l’avvio di un indotto di rilevante portata incidendo direttamente sul PIL che va oltre il 6,00%.
Ad oggi si conta un aumento delle partite Iva di ben oltre il 40% rispetto al 2020, ultimo dato credibile pre pandemia.
Il dato è importante, ad oggi sono in essere circa 17 Miliardi di euro che di fatto creano il tentativo di inserimento da parte di soggetti speculatori incuranti dei benefici che questa legge, direttamente e indirettamente, sta producendo principalmente in termini di recupero ed aggiornamento del patrimonio residenziale italiano, ma anche per l’aspetto non meno importate di ridistribuzione di maggiore benessere nella popolazione italiana. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Spese condominiali: cosa succede in caso di separazione dei coniugi.

casa con punti interrogativi

L’obbligo di contribuire alle spese condominiali segue regole particolari quando sull’immobile insiste il diritto di usufrutto, uso o abitazione, oppure a seguito di un atto di compravendita o nel caso di coniugi separati.

Diritto di usufrutto, uso e abitazione.

A norma dell’art. 67 commi 6 e 7 delle disp. att. del c.c., l’usufruttuario interviene, in assemblea, e ha diritto di voto negli affari che attengono all’ordinaria amministrazione e al semplice godimento delle cose e dei servizi comuni; mentre, nelle altre deliberazioni il diritto di voto spetta al nudo proprietario.

Di conseguenza, sono a carico dell’usufruttuario (e per analogia del titolare del diritto di uso o di abitazione) le spese di amministrazione ordinaria per la conservazione e il godimento delle parti comuni; sono a carico, invece, del nudo proprietario le spese di manutenzione straordinaria e di innovazione (per costante giurisprudenza si veda Cass. Civ. del 12 settembre 2019 n. 22797).

Il comma 8 dell’articolo innanzi richiamato, invece, stabilisce un principio di solidarietà tra usufruttuario e nudo proprietario per il pagamento delle spese condominiali, sicché chi ha pagato ha diritto di rivalsa nei confronti dell’altro. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Green pass in condominio.

green pass sul telefono e vicino a uno stetoscopio

Chi sono i soggetti obbligati al green pass in condominio e tale certificazione serve per partecipare all’assemblea?

Che cos’è il Green Pass?

È una Certificazione in formato digitale stampabile, emessa dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute, che contiene un QR Code per verificarne autenticità e validità.

Tale certificazione attesta che un soggetto si è vaccinato contro il covid-19, ovvero che è negativo ad un recente tampone o che è guarito dalla malattia.

La Certificazione attesta una delle seguenti condizioni:

  • – aver fatto la vaccinazione anti COVID-19 (in Italia viene emessa dopo ogni dose di vaccino)
  • – essere negativi al test antigenico rapido nelle ultime 48 ore o al test molecolare nelle ultime 72 ore
  • – essere guariti dal COVID-19 da non più di sei mesi  (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

In vigore da ieri le novità introdotte dalla legge europea 2019-2020. O gli immobili o il credito. Nuovo regime di incompatibilità per gli agenti.

Gli agenti immobiliari non potranno più esercitare nessun tipo di attività legata al comparto dei servizi finanziari.

La legge europea (legge 238/2021, pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 12 del 17 gennaio), infatti, va a modificare l’articolo 5 comma 3 della legge 39/89, sancendo una nuova incompatibilità. La legge è entrata in vigore nella giornata di ieri e sono già partite le reazioni, con la Federazione italiana agenti immobiliari professionali (Fiaip) che ha presentato una denuncia alla Commissione europea.

E’ il comma 2 dell’articolo 4 della legge 238 a introdurre la novità: «l’esercizio dell’attività di mediazione», si legge nel testo, «è incompatibile con l’esercizio di attività imprenditoriale di produzione, vendita, rappresentanza o promozione dei beni afferenti al medesimo settore merceologico per il quale si esercita l’attività di mediazione ovvero con la qualità di dipendente di tale imprenditore, nonché’ con l’attività svolta in qualità di dipendente di ente pubblico o di dipendente o collaboratore di imprese esercenti i servizi finanziari… o con l’esercizio di professioni intellettuali afferenti al medesimo settore merceologico per cui si esercita l’attività di mediazione e comunque in situazioni di conflitto di interessi». (continua)

Fonte:ItaliaOggi

 

Green pass in condominio.

green pass sul telefono e vicino a uno stetoscopio

Chi sono i soggetti obbligati al green pass in condominio e tale certificazione serve per partecipare all’assemblea?

Che cos’è il Green Pass?

È una Certificazione in formato digitale stampabile, emessa dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute, che contiene un QR Code per verificarne autenticità e validità.

Tale certificazione attesta che un soggetto si è vaccinato contro il covid-19, ovvero che è negativo ad un recente tampone o che è guarito dalla malattia.

La Certificazione attesta una delle seguenti condizioni:

  • – aver fatto la vaccinazione anti COVID-19 (in Italia viene emessa dopo ogni dose di vaccino)
  • – essere negativi al test antigenico rapido nelle ultime 48 ore o al test molecolare nelle ultime 72 ore
  • – essere guariti dal COVID-19 da non più di sei mesi

Abbiamo due tipi di green pass:

base, si intende la Certificazione verde COVID-19 per vaccinazione, guarigione, test antigenico rapido o molecolare con risultato negativo.

rafforzato: si intende soltanto la Certificazione verde COVID-19 per vaccinazione o guarigione. Il green pass rafforzato non include, quindi, l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Fisco & Casa Bonus, Imu e Tari: immobili al test delle novità.

Bonus casa, cessioni sempre più difficili. 

Il decreto Sostegni-ter irrompe sul mercato delle cessioni dei bonus casa mentre non sono ancora pienamente operative le regole dettate dalla legge di Bilancio. Con l’obiettivo dichiarato di arginare le truffe e i trasferimenti fittizi, il decreto legge 4/2022 impone lo stop alle cessioni dei crediti d’imposta successive alla prima, superbonus compreso (facendo salve solamente quelle comunicate prima del prossimo 7 febbraio: un brevissimo periodo transitorio).

La manovra, invece, assorbendo il decreto Antifrodi, ha introdotto una “franchigia” che limita le situazioni in cui i bonus casa ordinari diversi dal 110% per essere ceduti o usati con sconto in fattura devono avere l’asseverazione di congruità della spesa e il visto di conformità.

In particolare, se ne può fare a meno:

– per gli interventi qualificati come attività edilizia libera dal Testo unico dell’ediliza, dal glossario dell’edilizia libera o dalle norme regionali;

– per i lavori di importo complessivo non superiore a 10 mila euro.

Solo da venerdì 4 febbraio, però, sarà adeguato il canale telematico delle Entrate e sarà possibile comunicare le cessioni prive di asseverazione e visto in base a questa “franchigia”. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Ape social: che cos’è e come funziona.

uomo trasferito dal suo ufficio imballa le sue cose

L’Ape social è una misura previdenziale sperimentale, introdotta nel 2017 e prorogata sino al 31 dicembre 2022, che consente l’uscita anticipata dal lavoro.

Cos’è l’Ape social.

L’Ape social è stata istituita dalla Legge di Bilancio 2017 con il fine di accompagnare in anticipo soggetti in possesso di determinati requisiti verso la pensione e si estrinseca in un’indennità che l’Inps, nel rispetto dei limiti di spesa fissati, eroga a coloro che abbiano almeno 63 anni di età, con 30 o 36 anni di contributi, non siano titolari di pensione diretta in Italia o all’estero e si trovino nelle condizioni determinate dalla legge.

La corresponsione dell’indennità si protrae sino a quando il beneficiario non raggiunge l’età per accedere alla pensione di vecchiaia o a un trattamento pensionistico conseguito in anticipo ai sensi dell’articolo 24 del decreto legge numero 201/2011. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Condominio: quali animali è possibile tenere?

animali domestici insieme

La legge consente di possedere o detenere animali domestici, ma cosa accade in caso si tratti di animali “esotici” oppure di altri animali da compagnia?

Animali in condominio: la riforma del 2012

La riforma del Condominio di dieci anni fa ha visibilmente innovato la disciplina relativa alla tenuta degli animali nelle case, ponendosi a favore dei compagni “non umani” e consentendo anche all’Italia di allinearsi alla corrente di pensiero comune in gran parte d’Europa.
Ricordiamo infatti che la liberalizzazione degli animali nel Condominioè passata attraverso una modifica importante al codice civile attuata dalla legge n. 220/2012: all’art. 1138 del codice civile , riguardante il regolamento di Condominio, è stato aggiunto un apposito ultimo comma secondo il quale “le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici“.
Se da un lato la nuova impostazione giuridica è stata salutata da molti come una vittoria di civiltà, non sono mancate polemiche legate alla scelta terminologica adottata dal legislatore. Nel dettaglio, in sede di approvazione del testo si è preferito il termine “domestico” anziché quello indicato in prima stesura, ovvero “animali da compagnia”. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Superbonus 110%: diritto a visionare la licenzia edilizia e ad estrarne copia.

uomo tiene modello casa sotto braccio per ristrutturazione

La proprietaria dell’appartamento del piano di sotto ha diritto a visionare il fascicolo contenente la licenza edilizia, ma anche a farsene le copie.

Superbonus 110% e diritto alla visione del fascicolo.

Il Comune ha trenta giorni per far visionare ed estrarre copia, al proprietario dell’immobile sottostante, che intende ristrutturare l’appartamento con il Superbonus 110%, il fascicolo contenente la licenza edilizia per il rifacimento del tetto.

Questo è quanto stabilito dalla sentenza n. 8968/2021 dalla sezione seconda bis del Tar Lazio.

Il fatto.

La proprietaria dell’appartamento di sotto sta per iniziare i lavori del cosiddetto “superbonus”. Per farlo deve presentare i documenti sullo stato dell’arte.

Ha bisogno di vedere tutta la documentazione tecnica sottesa al procedimento amministrativo. Procedimento che ha portato al rilascio della licenza edilizia da parte del comune in favore di Sempronio, in relazione alla demolizione del tetto di legno e alla ricostruzione dello stesso in cemento armato dell’immobile. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Fisco e immobili. L’Agenzia stringe le maglie sulle pertinenze della prima casa.

La pertinenza deve essere legata da oggettiva utilità al bene principale.

Un’autorimessa distante 1,3 chilometri da un’abitazione non può essere considerata come pertinenza dell’abitazione stessa, in mancanza di altri indici oggettivi che dimostrino l’utilità arrecata dal preteso bene servente al bene principale.

Infatti, il rapporto pertinenziale è concepibile se ne deriva un vantaggio per il bene principale e non è invece rilevante il vantaggio che il bene servente arrechi al proprietario del bene principale. È quanto afferma l’Agenzia delle entrate nella risposta a interpello 33 del 19 gennaio 2022, la quale è un eccellente esempio per evidenziare quali sono le istanze di interpello che è meglio non sottoporre all’Agenzia (se la compravendita fosse stata stipulata senza interpello probabilmente nessuno si sarebbe messo a discettare su questa pertinenzialità).

Anche perché l’istante ce l’ha messa tutta per farsi dare una risposta negativa: ha affermato che l’appartamento da dotare è di sua proprietà solo per 1/6, che lo abita solo per nove mesi all’anno e che il percorso garage/abitazione viene compiuto con una bicicletta elettrica pieghevole. L’Agenzia ha risposto affermando che la pertinenza è tale se arreca oggettiva utilità al bene principale e non al suo proprietario (Cassazione 11970/2018 e 5550/2021) e che la relativa prova compete al contribuente, la quale deve essere «valutata con maggior rigore rispetto alla prova richiesta nei rapporti di tipo privatistico» (Cassazione 25127/2009). (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Salto di due classi energetiche? Superbonus e volume riscaldato ante intervento.

uomo tiene modello casa sotto braccio per ristrutturazione

I chiarimenti dell’agenzia delle entrate su superbonus e volume riscaldato ante intervento nella risposta n. 779/2021.

Superbonus: art. 119, Decreto Legge n. 34/2020.

La questione del miglioramento energetico.

Il proprietario di un edificio indipendente e con accesso autonomo, composto da una unità abitativa, un magazzino adibito ad attività commerciale, un piano interrato adibito a deposito, intende realizzare nel sottotetto un locale accessorio al fabbricato principale, da destinare a lavatoio – stenditoio.
Intende previamente demolire il tetto e ricostruirlo con sopraelevazione, eseguendo opere di coibentazione del tetto, di isolamento termico del tetto e delle pareti perimetrali; di impermeabilizzazione delle aree scoperte; di creazione ex novo di impianto di riscaldamento e di installazione di infissi esterni.
Prospetta di usufruire del superbonus energetico per i lavori di coibentazione e di isolamento termico del tetto e delle relative pareti perimetrali nonché per la posa degli infissi esterni, in quanto tali interventi, trainanti e trainati, migliorerebbero il rendimento energetico (salto di due classi) del tetto stesso e dell’intera abitazione sottostante. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Fascicolo sanitario elettronico: come funziona.

Imedico che mostra fascicolo sanitario elettronico

Il fascicolo sanitario elettronico (FSE) è lo strumento che consente al cittadino di tracciare e consultare tutta la sua “vita sanitaria”. Ecco la guida completa.

Cos’è il Fascicolo Sanitario Elettronico.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico(FSE) rappresenta uno strumento a disposizione del cittadino che consente di tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente.
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 4 agosto 2017 ha messo fine alla fase di sperimentazione condotta in alcune regioni italiane, sancendo la definitiva e generalizzata operatività del FSE.
Con il DPCM n. 179 del il 15 settembre 2015 è stato pubblicato il Regolamento definitivo in materia di Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), definito come “l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito”. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Salto di due classi energetiche? Superbonus e volume riscaldato ante intervento Fonte: Salto di due classi energetiche? Superbonus e volume riscaldato ante intervento.

uomo tiene modello casa sotto braccio per ristrutturazione

La questione del miglioramento energetico.

Il proprietario di un edificio indipendente e con accesso autonomo, composto da una unità abitativa, un magazzino adibito ad attività commerciale, un piano interrato adibito a deposito, intende realizzare nel sottotetto un locale accessorio al fabbricato principale, da destinare a lavatoio – stenditoio. Intende previamente demolire il tetto e ricostruirlo con sopraelevazione, eseguendo opere di coibentazione del tetto, di isolamento termico del tetto e delle pareti perimetrali; di impermeabilizzazione delle aree scoperte; di creazione ex novo di impianto di riscaldamento e di installazione di infissi esterni.
Prospetta di usufruire del superbonus energetico per i lavori di coibentazione e di isolamento termico del tetto e delle relative pareti perimetrali nonché per la posa degli infissi esterni, in quanto tali interventi, trainanti e trainati, migliorerebbero il rendimento energetico (salto di due classi) del tetto stesso e dell’intera abitazione sottostante. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Bonus luce e gas 2022: quando spetta e come funziona.

lampadina dentro tazza piena di soldi

Grazie alla manovra 2022 le famiglie italiane difficoltà, per il primo trimestre 2022, possono beneficiare di un aiuto consistente sulle bollette di luce e gas.

Sono diversi milioni le famiglie italiane in difficoltà che, grazie alla manovra di bilancio del 2022, potranno ancora beneficiare, per il primo trimestre del 2022, del bonus sociale previsto per le bollette di luce e gas.

Arera, infatti, nel rispetto di quanto previsto dalla manovra di bilancio del 2022, ha confermato non solo l’annullamento degli oneri di sistema, ma anche il potenziamento del bonus sociale in favore proprio dei nuclei famigliari con redditi bassi. Bonus che viene riconosciuto direttamente in bolletta.

Si ricorda che dal 1° gennaio 2021, per ottenere i bonus sociali per le bollette non è più necessario presentare alcuna domanda a Comuni o Caf grazie all’incrocio dei dati tra INPS e SII (Sistema Informativo Integrato), una banca dati a cui attingono i gestori elettrici e di gas presenti in Italia, al fine di calcolare automaticamente il bonus sociale spettante.

Prevista inoltre, sempre dalla Legge di Bilancio 2022, la possibilità, per gli utenti domestici morosi, di rateizzare fino a un massimo di 10 mesi e senza interessi, le bollette di energia e gas emesse dal mese di gennaio 2022 fino ad aprile 2022. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Affittacamere vietato in condominio.

affittacamere in condominio cartello

Attività di affittacamere: solo un regolamento contrattuale può vietarla.

Solo un regolamento di natura contrattuale, predisposto dall’unico proprietario del condominio, può vietare con espressioni chiare ed esplicite lo svolgimento di un’attività di affittacamere negli appartamenti condominiali.

Condominio e divieto di adibire gli appartamenti ad affittacamere.

Un condominio conviene in giudizio una S.r.l (conduttrice) e la proprietaria dell’unità condominiale, al fine di far accertare che l’aver adibito l’appartamento all’attività di affittacamere viola l’art. 12 del Regolamento condominiale e del Regolamento Regionale che si occupa delle strutture ricettive, ingiungendo di conseguenza l’immediata cessazione dei “gravi ed intollerabili pregiudizi che ne sono derivati ai condomini, inibendogli la continuazione di tale attività e condannandoli al risarcimento dei danni subiti dal condomino.” (continua)

Fonte:StudioCataldi

Polizza casalinghe, quando va rinnovata.

Scadrà il prossimo 31 gennaio il termine per il rinnovo della polizza e il versamento del premio annuale per le polizze delle casalinghe.

Polizza casalinghe in scadenza.

In scadenza il prossimo 31 gennaio il termine per il rinnovo della polizza e il versamento del premio annuale per le polizze delle casalinghe.

A dare l’avviso è l’Inail, dal sito ufficiale. Nella comunicazione viene chiarito che casalinghe e casalinghi sono esposti a particolari condizioni di rischio, tipiche dell’ambiente domestico (comportamenti imprudenti e uso di elettrodomestici, detergenti o prodotti chimici).

Di qui la scelta dell’Inail di lanciare con l’anno nuovo la seconda edizione di #Perunavoltapensoame, campagna di comunicazione per la prevenzione degli incidenti tra le mura di casa. Il premio assicurativo deve essere corrisposto entro il 31 gennaio di ogni anno per avere la copertura assicurativa con decorrenza dal 1° gennaio e senza soluzione di continuità con l’anno precedente.

Nel caso in cui il pagamento è effettuato dopo il 31 gennaio l’assicurazione decorre dal giorno successivo a quello in cui è stato effettuato il pagamento. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Bonus energia 2022: ancora sconto sulle bollette.

lampadina su prato verde

Cos’è il bonus energia, a chi spetta e cosa è previsto per il primo trimestre 2022.

Tante le famiglie italiane che, grazie alle misure messe in atto con la manovra di bilancio del 2022 per contrastare il caro bollette di cui tanto si discute, possono beneficiare, per il primo trimestre del 2022 del bonus energia.

Stando infatti ad Arera, gli aumenti dell’energia elettrica toccano la percentuale del 65%, un aumento che l’Autorità, in virtù del decreto energia prima e della manovra poi, contrasta anche con il rafforzamento dei bonus sociali in favore delle famiglie a basso reddito.

Misure rese possibili grazie allo stanziamento di 912 milioni in favore “dei clienti domestici economicamente svantaggiati” e dei “clienti domestici in gravi condizioni di salute.” Soggetti che, grazie al bonus energia non vedranno variare gli importi delle bollette.

Grazie a queste misure due milioni e mezzo di famiglie in difficoltà economica infatti non si accorgeranno degli aumenti sopra descritti. Scendendo più nel dettaglio, nel primo trimestre 2022 Arera ha potenziato il bonus energia dell’importo approssimativo di 200 euro per le famiglie formate da 3-4 persone. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Bonus acqua.

bambini che bevono acqua potabile da una fontana

Il bonus acqua spettante alle famiglie che si trovano in condizione di disagio economico e sociale, nonchè ai titolari di reddito o pensione di cittadinanza, viene riconosciuto automaticamente.

Cos’è il bonus acqua.

Il bonus acqua è una misura che è stata introdotta con la finalità di ridurre la spesa per il servizio idrico di tutte quelle famiglie che si trovano in una condizione di disagio economico e sociale.

Prevista dal DPCM del 13 ottobre 2016, in virtù dell’art. 60 del Collegato Ambientale (Legge n. 221/2015) è stata attuata dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.

In pratica, grazie al bonus acqua, l’utente è esonerato dal pagamento di un quantitativo minimo di acqua a persona all’anno, stabilito nella misura di 50 litri giorno a persona, perché considerato come quantitativo corrispondente ai fabbisogni essenziali del singolo. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

La mancata consegna dell’elenco dei morosi non crea responsabilità.

Non esiste una particolare responsabilità dell’amministratore nei confronti del terzo creditore del condominio quando si rifiuta di consegnare l’elenco dei morosi, come previsto dall’articolo 63 delle Disposizioni di attuazione al Codice civile, Il principio, sancito dalla Corte d’appello di Palermo, nasce dall’azione di un “terzo creditore” del condominio che chiedeva un risarcimento all’amministratore a fronte dell’inadempimento.

Ciò che lamentava il creditore era, in particolare, la mancata collaborazione che avrebbe dovuto essere offerta «personalmente» dal mandatario dei condòmini: il quale per come è dato leggere in sentenza aveva consegnato in ritardo i «dati dei condòmini morosi» trasmettendo, peraltro, un documento definito come obsoleto e privo delle indicazioni anagrafiche, residenziali e fiscali.

Tutto questo aveva impedito al creditore l’esperimento delle azioni esecutive pro quota, per cui lo stesso riteneva che del danno subito a questo riguardo, dovesse rispondere l’amministratore condominiale. La Corte di Appello di Palermo, con la Sentenza 2047 del 23 dicembre 2021, ha bocciato l’azione dal punto di vista soggettivo.  (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Manovra 2022: le novità della legge di bilancio.

Manovra 2022 in vigore dall’1 gennaio: dal Superbonus alla riforma Irpef sino alle famiglie, tutte le novità e il testo della legge di bilancio 2022.

Superbonus 110% e tutti i bonus casa.

Confermato per il 2022 il Superbonus per le unifamiliari. Sarà necessario uno stato di avanzamento lavori del 30% fino al 30 giugno 2022, per il resto non ci sono più tetti Isee da rispettare, termini per la comunicazione della Cila e limiti alle sole abitazioni principali.

Prorogati gli interventi di efficientamento nelle aree colpite da eventi sismici e prolungato il Superbonus per gli impianti fotovoltaici e le colonnine di ricarica. Superbonus esteso alle abitazioni raggiunte dal teleriscaldamento.

Bonus barriere architettoniche (ad esempio per installare ascensori e montacarichi).

Innalzato il tetto di spesa del bonus mobili fino a 10.000 euro, rispetto ai precedenti 5000. Bonus facciate, ma da 90 passa al 60%, senza limiti di spesa. Prorogato al 2023 il Bonus acqua potabile per ridurre l’utilizzo delle bottiglie di plastica relativo all’acquisto dei sistemi di filtraggio. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Auguri di Buone Feste.


 

La redazione e lo staff di Mediare Oggi augurano a tutti i lettori

un

      Sereno e Felice Anno 2022. 

Bonus acqua potabile fino al 2023.

Bonus idrico prorogato dalla manovra di bilancio fino al 2023. Dalle istruzioni al modello dell’Agenzia ecco quanto c’è da sapere.

Bonus acqua potabile fino al 2023.

La legge di bilancio per il 2022 proroga fino al 2023 (nel limite di 1,5 milioni di euro) l’agevolazione prevista per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio dell’acqua per la riduzione del consumo idrico. Per chi ha eseguito interventi nel corso del 2021, le domande potranno essere presentate a partire dal 1° gennaio 2022.

Il bonus idrico non può essere cumulato con altre agevolazioni, si tratta, infatti, di un contributo alternativo non integrabile, né cumulabile.

Cos’è il bonus acqua potabile.

Il bonus idrico, in vigore dal primo gennaio 2021 e previsto dalla legge di bilancio per il triennio 2021-2023, consiste in un credito d’imposta del 50% da calcolarsi sulle spese sostenute per migliorare la qualità dell’acqua destinata al consumo umano.

L’agevolazione è riconosciuta entro determinati limiti di importo per ogni beneficiario, in relazione alle spese sostenute per determinate opere di efficientamento idrico. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Mascherine Ffp2: cosa sono e dove sono obbligatorie.

mascherina Ffp2

Il decreto di Natale ha imposto l’obbligo delle Ffp2 in molti luoghi pubblici, vediamo cosa sono e dove si possono acquistare.

FFP2: dove sono obbligatorie.

Con l’entrata in vigore del D.L. 221 del 24 dicembre 2021, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 305, è stato disposto l’obbligo di indossare le mascherine FFP2 in determinati luoghi.

In base a quanto previsto dal decreto, a causa della proroga dello stato di emergenza fino al 31 marzo 2022, dal 25 dicembre 2021 fino alla cessazione dello stesso è obbligatorio indossare la mascherina FFP2 nei seguenti luoghi:

 

  • sale teatrali e luoghi al chiuso in cui si svolgono gli spettacoli aperti al pubblico;
  • sale da concerto;
  • sale cinematografiche;
  • locali di intrattenimento o in cui si suona musica dal vivo e assimilati;
  • eventi e competizioni sportive che si svolgono al chiuso o all’aperto;
  • mezzi di trasporto (autobus, treni, tram, aerei, navi, metropolitane);
  • funivie, cabinovie e seggiovie, quando gli impianti hanno le cupole paravento chiuse.

Nelle istituzioni educative, scolastiche e universitarie le mascherine FFP2 e FFP3 saranno rifornite dal Commissario straordinario per l’emergenza nel limite delle risorse di 5 milioni per il 2021.

Destinatario della fornitura sarà il personale scolastico che ha contatti con i bambini fino a 6 anni e con chi non può indossare il dispositivo di protezione perché affetto da patologie particolari. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Manovra 2022: le novità della legge di bilancio.

giocoliere in equilibrio su una corda
Manovra 2022: ok del Senato al maxiemendamento: Superbonus e riforma Irpef – Le novità e il testo della legge di bilancio.

Superbonus 110% e bonus casa.

Per i lavori nelle unifamiliari il Superbonus varrà per tutto il 2022. Sarà necessario uno stato di avanzamento lavori del 30% fino al 30 giugno 2022, per il resto non ci sono più tetti Isee da rispettare, termini per la comunicazione della Cila e limiti alle sole abitazioni principali.

Prorogati al 2025 gli interventi di efficientamento nelle aree colpite da eventi sismici, bonus per gli impianti fotovoltaici (fino a 48mila euro) a cui si collega un bonus per gli impianti di produzione elettrica che installano sistemi di accumulo.

Il Superbonus, grazie alla norma d’interpretazione autentica, viene esteso alle abitazioni raggiunte dal teleriscaldamento.

I prezziari per gli interventi di riqualificazione energetica si applicheranno anche al sismabonus, al bonus ristrutturazioni e al bonus facciate. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Bonus riciclo fino a 10mila euro.

bottiglia di acqua in plastica su legno

Riciclo, perché conviene?

Arriva un bonus per le imprese che impiegano materiali e prodotti che derivano, per il 75% della loro composizione, dal riciclo di rifiuti o di rottami, potranno presentare istanza per le spese sostenute nel 2020.

Parte dal ministero della Transizione Ecologica un progetto che va verso premialità e merito, considerati in qualche modo motori virtuosi per investimenti e scelte strategiche sostenibili.

MITE è un progetto che ha l’obiettivo di mettere a disposizione un bonus dedicato per quanti investano in prodotti riciclati, favorendo così le filiere correlate e veicolando denaro verso questo tipo di mercato.

Con il decreto del 6 ottobre 2021, pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 297 del 15 dicembre 2021, i ministri della Transizione ecologica, dello Sviluppo economico e dell’Economia e Finanze hanno definito i requisiti tecnici e le certificazioni idonee ad attestare le tipologie di materie e prodotti riciclati che hanno accesso all’agevolazione, nonché i criteri e le modalità per la fruizione del credito d’imposta. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Primi riflessi su affitti, rateazioni e imposte.

Non solo prezzi. La fiammata dell’inflazione innesca anche una serie di effetti legali e contrattuali. Dal 15 dicembre il ministero dell’Economia ha reso il noto saggio d’interesse legale valido dal 1° gennaio 2022, che salirà dall’attuale 0,01% (minimo storico) all’1,25 per cento.

Il 21 dicembre l’Istat ha invece pubblicato in Gazzetta Ufficiale la variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi) relativa a novembre: +3,6% rispetto allo stesso mese del 2020 (da non confondere con il +3,7% dell’indice Istat “generale” Nic). Che cosa implicano queste nuove percentuali?

Il tasso d’interesse legale è calcolato dal ministero sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato non superiori a 12 mesi e del tasso d’inflazione annuo. E si riflette su moltissimi istituti. Tra le situazioni più comuni c’è senz’altro il calcolo del ravvedimento operoso per chi paga in ritardo imposte e altri tributi.

Oltre alle sanzioni (più o meno scontate in base al momento di versamento) bisogna infatti pagare gli interessi secondo il tasso legale applicabile ai diversi periodi: detto diversamente, per i giorni di ritardo che cadono nel 2021 gli interessi saranno ancora calcolati al tasso irrisorio dello 0,01%; per quelli che cadono nel 2022, il conto sarà più salato perché si applicherà1’1,25 per cento. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Diritto di chiamata: cos’è e quando va pagato.

tecnico che fa lavori in casa

Cos’è il diritto di chiamata, in quali casi va pagato e in quali invece non si deve pagare nulla al tecnico.

Cos’è il diritto di chiamata.

Il diritto di chiamata non è altro che la somma che deve essere corrisposta al tecnico specializzato che si reca direttamente presso il domicilio del consumatore per visionare l’elettrodomestico che ha smesso di funzionare. Il diritto di chiamata va infatti corrisposto a prescindere dalla riparazione effettiva del bene.

Che cosa comprende il diritto di chiamata.

Occorre precisa prima di tutto che non esiste una legge che stabilisce gli importi dei diritti di chiamata e quali voci compongono questo importo. In genere però è possibile comprendere se l’importo del diritto di chiamata è più o meno esagerato, rivolgendosi alla Camera di Commercio competente per territorio, presso la quale è possibile consultare le tariffe professionali e i costi medi degli interventi da parte dei tecnici. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Tesseramento Fimaa 2022.

Perché scegliere FIMAA.

Essere associato FIMAA vuol dire usufruire della rappresentanza e tutela sindacale degli interessi collettivi degli Agenti immobiliari, dei Mediatori Creditizi e Merceologici e degli Agenti in attività finanziaria, per incidere, attraverso la grande famiglia Confcommercio, presso le Istituzioni e la Pubblica Amministrazione amplificando la voce degli Operatori.

Per associarsi alla Federazione basta contattare la sede Territoriale presso l’Ascom o l’Unione del Commercio di riferimento e chiedere l’iscrizione come Impresa operante in uno dei seguenti settori della mediazione: Agenti Immobiliari – Mediatori Merceologici – Mediatori Creditizi – Agenti in Attività Finanziaria – Agente di Servizi Vari.

Gli Associati FIMAA sono partner ideali per affrontare un mercato sempre più complesso e rispondere compiutamente alle esigenze del Clienti-Consumatori.

FIMAA Cesena offre ai propri iscritti servizi esclusivi e qualificati oltre ad indispensabili strumenti professionali.

Contatta la Segreteria Fimaa Cesena per ulteriori informazioni. m.massimo@ascom-cesena.it

 

Manovra 2022: le novità della legge di bilancio.

giocoliere in equilibrio su una corda

Manovra 2022: ok della Commissione bilancio del Senato su Superbonus, reddito di cittadinanza e riforma Irpef – Le novità e il testo.

Superbonus 110% e bonus casa.

Per i lavori nelle villette e negli edifici unifamiliare il Superbonus varrà per tutto il 2022. Sarà necessario uno stato di avanzamento lavori del 30% fino al 30 giugno 2022, per il resto non ci sono più tetti Isee da rispettare, termini per la comunicazione della Cila e limiti alle sole abitazioni principali.

Del Superbonus potranno beneficiare anche le abitazioni collegate al teleriscaldamento. Ancora Superbonus per gli impianti fotovoltaici e agevolazioni anche per chi abbatte le barriere architettoniche. Comprese nei bonus edilizi le spese sostenute per le asseverazioni. Alle opere di edilizia libera di valore inferiore ai 10.000 euro non saranno applicate le regole del decreto anti-frode.

comuni terremotati potranno beneficiare del Superbonus addirittura fino al 2025 e per le spese sostenute fino all’ultimo giorno del 2025.

Riconosciuto e innalzato il tetto di spesa del bonus mobili fino a 10.000 euro, rispetto ai precedenti 5000. Bonus facciate esteso, ma con una percentuale inferiore, dal 90 si passa al 60%.

(continua)

Fonte:StudioCataldi

 

L’Iva agevolata per le ristrutturazioni edilizie.

mano che fa conti con vecchio abaco

Quando applicare nelle ristrutturazioni edilizie l’Iva al 22%, al 10% e al 4%, nonché altri benefici fiscali relativi alla riqualificazione del patrimonio edilizio.

Aliquote fiscali spese ristrutturazioni edilizie.

Nel nostro sistema giuridico esistono varie aliquote fiscali da applicare ogni qualvolta vengono effettuate spese per ristrutturazioni dell’abitazione.
Per verificare quali interventi godono dell’agevolazioni è necessario mettere a confronto più norme.
Una è contenuta in un decreto del 1978 che individua le tipologie d’interventi, un’altra è contenuta nel testo unico Iva che individua quali degli interventi edilizi fruiscono dell’Iva agevolata, ma con quest’ultima, come si vedrà nel prosieguo, il campo delle norme fiscali agevolative non finisce, tant’è che nella ristrutturazione edilizia, ossia nella manutenzione ordinaria e straordinaria, l’articolo 7, comma 1, lettera b) e 2, della Legge n 488/99, ha previsto l’applicazione dell’aliquota IVA ridotta al 10%, in luogo di quella ordinaria al 22%.
Sono questi gli interventi di ristrutturazione della casa ai quali è possibile applicare l’aliquota Iva agevolata per contratti d’appalto, di opera, di concessione con posa in opera o accordi negoziali.
Fonte:StudioCataldi

 

Riciclaggio e antiriciclaggio.

euro

Cos’è il riciclaggio.

Il riciclaggio è una figura di reato di tipo concorsuale ed associativo, che si configura quando un soggetto, fuori dei casi di concorso nel reato, sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo o compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa.

La pena prevista è quella della reclusione da quattro a dodici anni e della multa da euro 5.000 a euro 25.000.

Il reato, contemplato dall’art. 648 bis c.p, con il recepimento della Direttiva UE 2018/1673 da parte del decreto legislativo approvato il 4 novembre 2021 dal Consiglio dei Ministri subisce delle modifiche, ossia la previsione, tra i reati presupposto, dei delitti colposi e delle contravvenzioni.

Soggetto attivo del reato di riciclaggio.

Nel reato di riciclaggio, il soggetto attivo è colui che, conoscendo l’origine illecita di una certa risorsa, la gestisce occultandone la provenienza e impegnandosi anche a reinvestirla in attività lontane dall’illecito, come per esempio attività commerciali sia a livello nazionale che a livello internazionale. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Il condomino distaccato dal riscaldamento non paga le spese di consumo.

termosifone con modello casa

Il condomino distaccato dall’impianto di riscaldamento centralizzato è tenuto a concorrere al pagamento delle sole spese di manutenzione dell’impianto, di messa a norma e conservazione.

Spese di riscaldamento in condominio

Il condomino distaccato dall’impianto di riscaldamento centralizzato è tenuto a concorrere al pagamento delle sole spese di manutenzione dell’impianto, di messa a norma e conservazione.
Il condominio deve restituire le somme a titolo di consumo poste a carico della condomina che si è distaccata dal riscaldamento centralizzato.
Questo è quanto deciso dal Tribunale di Roma con la Sentenza n. 18733 del 30 novembre 2021.

Il fatto.

Una condomina impugnava la delibera assembleare che gli negava il diritto al distacco dall’impianto di riscaldamento. La stessa delibera aveva anche approvato il consuntivo del riscaldamento, ponendo a carico della condomina le somme a titolo di consumo. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Dal 2030 case nuove a zero emissioni.

Il piano di Bruxelles. Compravendite senza vincoli. In Italia 9 milioni di edifici sono fuori dai target europei.

Nessun ostacolo dalla Ue alla compravendita di immobili ad alto impatto energetico: lo hanno detto le autorità di Bruxelles nel presentare il piano energia che incentiva il biometano e l’idrogeno; dal2040 stop a caldaie a gas.

Dal 2030 le nuove case saranno a emissioni zero (i nuovi edifici pubblici dovranno esserlo dal 2027): è il pilastro della proposta della Commissione. In caso di ristrutturazioni, vengono proposti nuovi standard minimi di prestazione energetica, che richiedono che il15% del patrimonio edilizio con le prestazioni peggiori di ciascuno Stato membro sia aggiornato dalla categoria G.

In Italia 9 milioni di immobili, su i 12,2 milioni, non sono in grado di garantire le performance richieste. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

Vendita immobile e obbligo di comunicare all’amministratore la variazione dei dati.

uomo in una piccola casa

Nessuna violazione di legge è configurabile in capo all’amministratore di condominio per la omessa convocazione dell’acquirente alle assemblee.

Omessa convocazione assemblea: i fatti

La proprietaria di un immobile facente parte di un Condominio sito in Napoli chiedeva l’annullamento di due delibere assembleari per l’omessa convocazione delle stesse. Si costituiva il Condominio che non contestava il fatto dell’omessa convocazione.

Però si difendeva adducendo quale giustificazione, la mancata incolpevole conoscenza da parte dell’amministratore del trasferimento della proprietà dell’immobile in favore dell’attrice.

Il Tribunale di Napoli con la Sentenza n. 1351 emessa l’11 novembre 2021, ha rigettato la domanda attorea.

Anagrafe condominiale e comunicazione variazione dei dati

L’art. 1130 c.c. pone a carico dell’Amministratore l’obbligo di curare la tenuta del registro di anagrafe condominiale. Stabilisce altresì che “ogni variazione dei dati deve essere comunicata all’amministratore in forma scritta entro sessanta giorni”. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

DL PNRR. Accesso telematico alle planimetrie catastali anche per gli agenti immobiliari: Sì della Commissione Bilancio della Camera all’emendamento FIMAA.

“Per oltre dieci anni gli agenti immobiliari hanno chiesto di non essere discriminati e di poter consultare online le planimetrie catastali, al pari degli altri professionisti del settore immobiliare, e finalmente Governo e Parlamento ci hanno ascoltato. Ringraziamo le forze politiche tutte che, alla fine, hanno accolto la richiesta della Fimaa e sottoscritto la proposta”

così Santino Taverna presidente nazionale Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia – ha commentato l’approvazione dell’emendamento, in Commissione V (Bilancio, tesoro e programmazione) della Camera dei Deputati, che consente di abilitare anche gli agenti immobiliari alla consultazione telematica delle banche dati catastali.

Fimaa ha lavorato duramente affinché la proposta di accesso telematico alle planimetrie catastali per gli agenti immobiliari avesse successo.

Fimaa ha presentato a novembre una memoria nell’ambito all’Indagine conoscitiva sulle Banche dati della Commissione parlamentare anagrafe tributaria (https://bit.ly/3m6lFHJ).

Fimaa ha depositato un’altra memoria sul tema qualche settimana fa alla Commissione Finanze nell’ambito dell’esame del ddl sulla Delega Fiscale (https://bit.ly/3EWrGOI).

Grazie all’emendamento che Fimaa ha inviato a tutte le forze parlamentari e che è stato approvato ieri dalla Commissione Bilancio della Camera al decreto legge PNRR sarà finalmente possibile per tutti gli agenti immobiliari del Paese consultare online le planimetrie catastali.

Ora si attende che si completi l’iter parlamentare.

La caparra confirmatoria.

La caparra confirmatoria (art. 1385 c.c.) è quella somma di denaro (o quantità di cose fungibili) che una parte consegna all’altra, al momento della conclusione del contratto (ad es. compravendita), per garantire l’adempimento delle obbligazioni contrattuali.

Restituzione caparra confirmatoria.

Se la parte che ha versato la caparra diventa inadempiente l’altra parte può recedere dal contratto e trattenere la caparra a titolo di risarcimento del danno, senza bisogno di dimostrare l’ammontare del danno subito.

Se però la parte inadempiente è quella che ha ricevuto la caparra, l’altra parte potrà recedere dal contratto ed esigere il pagamento del doppio della caparra.

Quando entrambe le parti risultano adempienti alle obbligazioni che scaturiscono del contratto, la caparra sarà restituita.

In alternativa, ed è questa l’opzione più diffusa, la stessa sarà imputata nella prestazione, ad esempio portandola in detrazione sul prezzo di una vendita. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Appartamento rumoroso? Il venditore risarcisce il danno.

uomo anziano non riesce a dormire per rumore dei vicini di sopra

Superamento dei limiti acustici e risarcimento del danno: se l’immobile rivela un insufficiente isolamento acustico il venditore deve rimediare risarcendo le spese.

Insufficiente isolamento acustico.

La Corte d’Appello di L’Aquila con la sentenza n. 747/2021 ha stabilito che il costruttore-venditore è costretto a rifondere una somma pari al 10 per cento sul valore dell’appartamento perché i locali sono troppo rumorosi.

Se l’immobile rivela un insufficiente isolamento acustico il venditore deve rimediare risarcendo le spese per gli interventi necessari ad eliminare i vizi acustici.

Fatto.

Il Tribunale di Teramo decideva circa la richiesta di risarcimento danni avanzata dall’acquirente di un appartamento nei confronti del venditore.

L’acquirente aveva evidenziato difetti e vizi per vistose infiltrazioni d’acqua dal solaio sovrastante, nonché per violazione del DPCM 5 dicembre 1997 in materia di requisiti acustici, non presentando l’immobile i requisiti minimi per ambiente abitativo ad uso residenziale.

La società venditrice contestava quanto esposto dall’acquirente evidenziando la mancanza di difetti. Dalla CTU svolta nel giudizio, emergeva la sussistenza sia dei vizi lamentati per le infiltrazioni d’acqua che la violazione della normativa acustica. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Super green pass: le faq del Governo in una tabella.

green pass covid su cellulare

Il Governo pubblica la tabella delle attività consentite senza green pass o con il green pass base o rafforzato dal 6 dicembre.

E’ online la tabella delle attività consentite senza green pass, con green pass “base” e con green pass “rafforzato” per il periodo dal 6/12/2021 al 15/1/2022.

La tabella disponibile sul sito del Governo è suddivisa per settori di attività e in base alle zone bianca, gialla e arancione.

Scarica pdf tabella governo

Fonte:StudioCataldi

Salto di due classi energetiche? Superbonus e volume riscaldato ante intervento.

casa su legno con livelli di efficienza energetica

I chiarimenti dell’Agenzia delle entrate sulla questione del limite di spesa per il Superbonus sismico.

Il caso del superbonus su villette a schiera.

La proprietaria di un fabbricato, composto da una unità abitativa accatastata in categoria A/2 e da una pertinenza in categoria C/6 funzionalmente indipendente, inserito in un complesso di villette a schiera insieme ad altre due costituite da un immobile di categoria A/2 e da una pertinenza di categoria C/6, per un totale di sei unità immobiliari, intende realizzare interventi antisismici.
Prospetta la sussistenza del diritto al bonus sismico nella misura del 110%, poiché dal punto di vista strutturale, il complesso edilizio è un unico edificio, composto da tre unità abitative con tre relative pertinenze di tre diversi proprietari, che si configura come un “condominio strutturale”, e l’intervento sarebbe realizzato sull’intera struttura da tutti i proprietari di fatto costituiti in condominio  secondo la disciplina civilistica prevista dagli articoli da 1117 a 1139 del codice civile.
Esibisce la nomina a delegato per la gestione delle pratiche necessarie per la fruizione del Superbonus, rilasciata a suo favore con delibera dell’assemblea condominiale. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Surroga mutuo: come funziona.

contratto di mutuo con sopra portachiavi a forma di casa

La surroga del mutuo, anche nota come portabilità, è una procedura che consente di trasferire senza alcun costo il proprio mutuo da una banca a un’altra.

Surroga del mutuo: le norme.

La surroga del mutuo, quindi, non è altro che lo spostamento del mutuo dall’istituto di credito presso il quale lo stesso è stato contratto a un diverso istituto, al quale non consegue alcuna variazione dell’importo del debito residuo. La surrogazione, in sostanza, permette di modificare senza oneri i parametri del mutuo, ovverosia la sua durata e il suo tasso (ad esempio passando dal tasso fisso al tasso variabile).

Essa è da sempre possibile in virtù di quanto previsto dall’articolo 1202 del codice civile, rubricato “surrogazione per volontà del debitore”, ma di recente è stata resa più vantaggiosa per il cliente dalla legge Bersani (decreto legge numero 7/2007, convertito dalla legge numero 40/2007), che ne ha abbattuto i costi.

Una disciplina specifica della surroga del mutuo bancario è oggi contenuta nell’articolo 120-quater del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia

Giuridicamente essa comporta il trasferimento del contratto, alle condizioni stipulate tra il cliente e l’intermediario subentrante, con esclusione di penali o altri oneri di qualsiasi natura. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Il debitore potrà vendere direttamente l’immobile pignorato.

pignoramento ipoteca esecuzione espropriazione casa mutuo

La riforma del processo civile punta a semplificare forme e tempi del procedimento esecutivo. Addio a formula esecutiva e interventi anche su astreinte e liberazione dell’immobile pignorato.

Immobile pignorato: il debitore potrà venderlo direttamente.

Tra le maggiori novità che caratterizzeranno il processo esecutivo emerge quella che punta a introdurre la possibilità per il debitore di vendere direttamente l’immobile pignorato.
In dettaglio, con istanza depositata non oltre dieci giorni prima dell’udienza prevista dall’articolo 569, primo comma, c.p.c. il debitore potrà chiedere al giudice dell’esecuzione di essere autorizzato a procedere direttamente alla vendita dell’immobile pignorato per un prezzo non inferiore al prezzo base indicato nella relazione di stima.
All’istanza del debitore andrà sempre allegata l’offerta di acquisto irrevocabile per centoventi giorni e, a garanzia della serietà dell’offerta, andrà prestata cauzione in misura non inferiore a un decimo del prezzo proposto. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Tredicesima e quattordicesima.

soldi euro salvadanaio risparmio povero

La tredicesima e la quattordicesima sono delle mensilità aggiuntive che il lavoratore percepisce in determinati periodi dell’anno godendo di una disponibilità economica aggiuntiva.

La tredicesima.

In particolare, la tredicesima viene corrisposta al lavoratore a dicembre, in occasione del Natale, e, per tale ragione, è spesso denominata anche “gratifica natalizia. Originariamente introdotta come elargizione volontaria, è divenuta obbligatoria dapprima, nel 1937 durante il governo fascista, per i soli lavoratori delle imprese industriali e poi, con il d.p.r. numero 1070 del 1960, per tutti i dipendenti indistintamente.

Hanno oggi diritto alla tredicesima, quindi, tutti i lavoratori subordinati, pubblici o privati, assunti a termine o con contratto a tempo indeterminato. Essa non spetta, invece, ai lavoratori parasubordinati, a meno che non sia espressamente riconosciuta con un apposito accordo.

La quattordicesima

La quattordicesima mensilità, invece, ha origini più recenti e trova la sua fonte di disciplina nella contrattazione collettiva. Lorigine contrattuale comporta che tale elargizione economica non interessi tutti i lavoratori, ma solo quelli nel cui settore è riconosciuta.

È al CCNL di riferimento, poi, che deve guardarsi anche per verificare quali elementi della retribuzione devono essere considerati ai fini del calcolo dell’eventuale quattordicesima. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

I coniugi che hanno due case in due Comuni diversi potranno scegliere su quale applicare l’esenzione Imu per l’abitazione principale.

Con un emendamento al decreto fiscale governo e Parlamento provano a risolvere il caos che negli anni si è creato sulla doppia abitazione di marito e moglie.

La storia è lunga, e viaggia da anni alla ricerca di un equilibrio difficile fra tutele fiscali da garantire ed elusioni da combattere. La vicenda inizia quando si è deciso di riconoscere la possibilità di esentare come abitazione principale anche la casa che uno dei due coniugi può possedere in un Comune diverso da quello di residenza della famiglia per ragioni di lavoro.

La mossa ha moltiplicato i casi di famiglie in cui uno dei due componenti lavora in località di mare odi montagna, almeno secondo quanto dichiarato al Fisco. Per frenare questo fenomeno di lavoratori teorici nella propria seconda casa, si è deciso di limitare l’opzione alle doppie abitazioni nello stesso Comune. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Irpef verso le 4 aliquote.

scritta irpef sullo sfondo di soldi

Esecutivo al lavoro: si punta al passaggio da 5 a 4 aliquote Irpef. Taglio all’Irap, in discussione anche l’aumento della no tax area.

Fisco, verso la riduzione degli scaglioni Irpef.

Governo a spron battuto verso la riforma del Fisco: c’è l’accordo sulle aliquote Irpef, che da 5 scenderanno a 4: cancellata quella al 41% e tagliata di 3 punti quella al 38%. 

Da qui la rimodulazione conseguente e contemporanea delle aliquote, con innalzamento della no tax area e revisione delle detrazioni per inglobare il bonus da 100 euro. Questo, in sintesi, l’accordo raggiunto al ministero dell’Economia tra il ministro dell’economia Daniele Franco e i rappresentanti delle forze di maggioranza.

La riforma del fisco comincia a prendere forma e ancora oggi si continuerà a discutere cioè sei degli otto miliardi disponibili) sulla revisione delle aliquote Irpef. Non è del tutto convinta dell’evoluzione Bankitalia che teme che così facendo possano essere maggiormente favoriti i redditi diversi da quelli da lavoro dipendente. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Assemblea di condominio: l’avviso di convocazione deve essere comunicato almeno 5 giorni prima.

donna mostra videoconferenza

Per fornire la prova della decorrenza del termine dilatorio di cinque giorni è sufficiente e necessario che il condominio, dimostri la data di pervenimento dell’avviso all’indirizzo del destinatario.

Prova della decorrenza del termine.

Per fornire la prova della decorrenza del termine dilatorio di cinque giorni antecedenti l’adunanza di prima convocazione, è sufficiente e necessario che il condominio, dimostri la data di pervenimento dell’avviso all’indirizzo del destinatario. Questo è quanto stabilito dal Tribunale di Tivoli con la sentenza n. 1546 del 05/11/2021.

L’attrice, condomina, impugnava per nullità/annullabilità le delibere adottate in seconda convocazione dal condominio in data 14.2.2019 e il 6.5.2019. La condomina imputava, in via esclusiva, alcuni costi aggiuntivi sostenuti nel corso di opere di manutenzione straordinaria.

Il mancato rispetto del termine minimo stabilito per la convocazione. La violazione dell’art. 1105 cc, deducendo la divergenza tra l’oggetto delle delibere e gli argomenti posti all’odg. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Bonus casa, il visto resta solo formale.

Dal 12 novembre scorso, per effetto del Dl. Antifrodi 157/2021,il visto di conformità incrocia molto più spesso la strada dei bonus edilizi. Se prima era richiesto solo in caso di cessione del credito o di sconto in fattura per lavori agevolati dal 1100%, ora serve anche per:

  • detrazione 110% “utilizzata” in dichiarazione;
  • bonus edilizi differenti dal superbonus, in caso di cessione del credito o sconto in fattura (ipotesi nelle quali occorre anche l’asseverazione di un tecnico circa la congruità della spesa.

I punti confermati. Non cambiano i soggetti abilitati ad apporre il visto: gli iscritti negli albi di dottori commercialisti ,ragionieri e periti commerciali e consulenti del lavoro, gli iscritti al 30 settembre1993 nei ruoli di periti ed esperti tenuti dalle Camere di commercio per la sub-categoria tributi, in possesso dei titoli di studio, e i responsabili dell’assistenza fiscale dei Caf.Da122 ottobre scorso (ex articolo 5, comma 14, del Dl 146/2o21)sono compresi anche gli iscritti nel registro dei revisori legali. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Cari prezzi e controlli, il superbonus 110% a rischio.

Si ai controlli anti-frode. no a eccessi di burocrazia in grado di frenare il Superbonus e gli altri incentivi per la casa.

Gabriele Buia, numero uno dell’Ance, va subito al punto. lanciando anche l’allarme sul caro materiali. «Bene l’estensione dei prezzari a tutti i bonus edili, per garantire la congruità dei prezzi e sbarrare la strada ad aumenti e comportamenti illeciti». Quanto però alla stretta sui controlli, la norma così come è stata pensata rischia, sempre secondo Ance, di causare rallentamenti o addirittura blocchi delle operazioni in corso.

«È necessario -spiega Buia- che la norma non sia retroattiva e che la decorrenza delle nuove disposizioni sia relativa ai lavori avviati dopo il 12 novembre».

 «Preoccupa il blocco su sconto in fattura e cessione del credito imposto dal decreto Controlli. va introdotto un limite di spesa per interventi al di sotto dei quali non siano obbligatori visto di conformità e asseverazione della congruità della spesa».

Il decreto che introduce nuovi controlli e adempimenti per gli interventi che possono beneficiare delle detrazioni fiscali ordinarie relative a interventi edilizi e del Superbonus al 110% prevede sempre la necessità di visto di conformità e asseverazione della congruità delle spese sostenute.

Inoltre la cessione del credito e Io sconto in fattura per i bonus casa possono ora essere sospesi’ dall’Agenzia delle Entrate, per un periodo non superiore a 30 giorni, qualora emergano comunicazioni con profili di rischio da sottoporre a ulteriori verifiche. (continua)

Fonte:IlGazzettino

Decreto bollette: le misure contro i rincari.

coppia chiede aiuto di fronte alle bollette domestiche

Contro il caro bollette del quarto trimestre 2021 al via gli interventi sugli oneri di sistema, sull’Iva e sul bonus sociale per l’energia e il gas.

Il Decreto Bollette è legge.

Ultimo passaggio in Aula e il decreto-legge n. 130/2021, che contiene misure urgenti per contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas è stato convertito in legge grazie a 354 voti favorevoli e nessuno contrario.

In presenza di un aumento superiore al 45% della bolletta dell’elettricità e di oltre il 30% di quella del gas, il decreto limita l’impatto della crescita dei prezzi delle materie prime a +29,8% per la bolletta dell’elettricità e a +14,4% per quella del gas.

Le misure producono effetti positivi per 29 milioni di famiglie e sei milioni di utenze elettriche non domestiche, ossia micro-imprese e piccole imprese.

Con questo provvedimento si cerca di tamponare il caro bollette dell’ultimo trimestre 2021, ma sono in arrivo aumenti anche a partire dal 2022 e per i quali l’Autorità per l’energia chiede nuovi interventi e correttivi da parte del governo. (continua)

StudioCataldi

 

Bonus idrico (o rubinetti), da gennaio le richieste.

rubinetto con poca acqua

Bonus idrico (o rubinetti) a partire da gennaio.

Fino a 1.000 euro di rimborso spese per la sostituzione di rubinetti e sanitari entro il 31 dicembre 2021.

Sarà possibile  da gennaio inviare le richieste per ottenere il bonus idrico (o rubinetti), il rimborso spese fino a 1.000 euro per chi ha acquistato o acquista entro il prossimo 31 dicembre rubinetti e sanitari con la caratteristica di essere a ridotto consumo di acqua.

Necessaria una dichiarazione del venditore con le specifiche tecniche dei prodotti tramite modello da utilizzare online sul sito del Ministero della transizione ecologica.

Bonus idrico (o rubinetti) fino a 1.000 euro.

Il bonus, che non è cumulabile con le agevolazioni per ristrutturazione, dà diritto al massimo a mille euro per le spese sostenute in tutto il 2021 sui seguenti prodotti: rubinetti e miscelatori per bagno e cucina che abbiano una portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto; soffioni e colonne per la doccia che abbiano una portata d’acqua che non superi i 9 litri al minuto; c’è poi il rimborso sui vasi sanitari che siano esclusivamente in ceramica e, anche in questo caso, con un volume che non superi i 6 litri. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Casa, ecobonus: le nuove regole.

Il disegno di legge di Bilancio e il decreto legge 157 cambiano radicalmente lo scenario delle agevolazioni fiscali per i lavori di riqualificazione immobiliare.

Entrambi i testi normativi devono passare per il vaglio del Parlamento, il disegno di legge deve essere approvato entro la fine dell’anno per evitare l’esercizio provvisorio, per il decreto, che è già pienamente esecutivo, ci sarebbe qualche giorno in più ma presumibilmente verrà egualmente licenziato dalle Camere prima della pausa natalizia.

Le forze politiche premono per modifiche più espansive del disegno di legge ma lo spazio lasciato dalle compatibilità economiche con i conti dello Stato non appare molto. Il disegno di legge prevede la proroga del superbonus al 110% per le abitazioni in condominio fino alla fine del 2023, nel 2024 l’agevolazione scenderà al 70% e l’anno successivo si ridurrà ulteriormente al 60%.

Il nodo politico però è dato dalla scelta del governo di non prorogare il bonus per le case autonome mantenendo la scadenza del 30 giugno 2022, sei mesi di tempo in più per completare i lavori sono concessi sono ai proprietari con Isee inferiore a 25mila euro e a chi ha presentato la Cila (comunicazione di inizio lavori) entro il 1 settembre scorso.  (continua)

Fonte:IlCorrieredellaSera

Sui nuovi visti i dubbi per la disciplina transitoria.

 Cessione e sconto in fattura. Si deve chiarire se l’asseverazione di congruità riguardi anche le spese effettuate prima del 12 novembre.

Il DI Antifrode 157/2021 ha fissato nuovi paletti per i bonus edilizi nel caso di esercizio delle opzioni per sconto in fattura o cessione del credito di imposta corrispondenti alla detrazione edilizia altrimenti spettante. Di seguito, i contenuti in sintesi degli interventi.

Visto di conformità. Viene notevolmente ampliato l’obbligo di richiedere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione attestante la sussistenza dei presupposti che danno diritto al beneficio. Il visto va richiesto per tutte le detrazioni maturate e le opzioni esercitate a decorrere dal 12 novembre 2021, non più solo per quelle legate al superbonus ma per tutte quelle relativi ai bonus edilizi.

Sotto questo aspetto è importante ricordare che il visto deve essere rilasciato dal responsabile di un Centro di assistenza fiscale ovvero da uno dei soggetti indicati alle lettere a) e b) del comma 3, articolo 3 del Dlgs 241/1997: iscritti negli albi dei dottori commercialisti, dei ragionieri e dei periti commerciali, dei consulenti del lavoro; iscritti nel registro dei revisori legali; iscritti al 30 settembre 1993 nei ruoli di periti ed esperti tenuti dalle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura per la sub-categoria tributi, in possesso di diploma di laurea in giurisprudenza o in economia e commercio o equipollenti o diploma di ragioneria. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Comprare casa: la guida all’acquisto.

Comprare casa, ecco il vademecum.

Nel nostro Paese l’acquisto della prima casa rappresenta una delle principali forme di investimento. Per poter operare al meglio la scelta arriva il vademecum dell’Agenzia delle entrate.

Dalle imposte alle agevolazioni la guida pratica con le regole da seguire quando si compra una casa, per sfruttare tutti i benefici previsti dalla legge (imposte ridotte, limitazione del potere di accertamento di valore, eccetera) e poter affrontare con serenità un momento così importante. Importantissimo, prima di comprare casa ottenere più informazioni possibili sull’immobile e accertarsi di effettuare l’acquisto dal legittimo proprietario.

Inoltre, è necessario sapere cosa accade se si decide di stipulare un contratto preliminare (il cosiddetto compromesso).

“Prima casa”, acquisto con i benefici.

Le imposte da pagare sono ridotte quando l’acquisto viene effettuato in presenza dei requisiti “prima casa”. si applicano le agevolazioni quando: il fabbricato che si acquista appartiene a determinate categorie catastale o si trova nel Comune in cui l’acquirente ha (o intende stabilire) la residenza o lavora; o l’acquirente ha determinati requisiti. Le imposte da versare quando si compra con i benefici “prima casa” sono:

– se il venditore è un privato o un’impresa che vende in esenzione Iva

− imposta di registro proporzionale nella misura del 2% (anziché del 9%)

Leggi l’articolo

Fonte:StudioCataldi

Super green pass: a un passo dalla legge con l’ennesima fiducia.

green pass cartaceo su cellulare e mascherina

Approvata nei giorni scorsi dal Senato con la fiducia al Governo, la conversione in legge del decreto che obbliga i lavoratori al Green pass sta per essere approvata definitivamente alla Camera dove l’esecutivo ha posto la fiducia.

Green pass obbligatorio, le conseguenze.

Cosa significa l’estensione del green pass a tutti? Per comprenderlo vediamo chi sono i destinatari e quali sono le conseguenze in caso di violazione per le varie categorie.

Dipendenti della Pubblica amministrazione e sanzioni

Previsto l’obbligo del possesso e della esibizione, su richiesta, della certificazione verde dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021 per il personale delle amministrazioni pubbliche, delle Autorità amministrative indipendenti, ivi comprese la Commissione nazionale per le società e la borsa, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d’Italia, degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale. ( continua )

Fonte:StudioCataldi

 

Superbonus, la proroga non chiarisce il termine per gli interventi trainati.

Nella bozza di legge di Bilancio non è indicata in maniera esplicita la scadenza per gli interventi attratti al 110% all’interno di unità condominiali.

Al di là della tanto discussa possibile proroga per le opzioni della cessione del credito e dello sconto in fattura al di fuori del superbonus, le norme contenute nella bozza della legge di Bilancio 2022 fanno discutere per quel che concerne la scadenza degli interventi trainati nei contesti plurifamiliari.

Le scadenze. Stando alle bozze in circolazione, infatti, gli interventi ammessi al superbonus tralasciando Iacp e cooperative cesserebbero: . il 31 dicembre 2025 (ma solo fino al 31 dicembre 2023 con il 110%, per poi subire una riduzione) per i condomìni e gli edifici composti da due a quattro unità distintamente accatastate possedute da persona fisica (o con identica comproprietà tra persone fisiche); . il 30 giugno 2022 in tutti gli altri casi, salva l’estensione al 31 dicembre 2022 nel caso di Cilas già presentata (o titolo abilitativo già richiesto per la demolizione e ricostruzione) al 30 settembre scorso ovvero di interventi da realizzare su abitazioni principali di persone fisiche con Isee non superiore a 25mila euro annui.

Cosa succede ai lavori trainati. In questo panorama restano (ed anzi si acuiscono rispetto al passato) alcune perplessità destinate a rallentare l’esecuzione dei lavori. Infatti, non è chiaro quale sia la scadenza per i lavori trainati svolti all’interno delle singole unità condominiali. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

L’Esperto risponde: Superbonus 110%

Speciale: Il Superbonus e tutti gli sconti per la casa.

La guida in oltre 50 casi risolti. Numero speciale dedicato alle agevolazioni in edilizia.

Leggi l’articolo.

Fonte:IlSole24Ore

Riscaldamento, mix d’interventi con il superbonus.

Il Superbonus 110% scatta anche  per gli interventi che prevedono la sostituzione (parziale o totale) degli impianti di condizionamento invernale con altri a maggiore efficienza  come pompe di calore, caldaie a condensazione, sistemi ibridi.

Purché sia garantito il “salto” di due class sotto l’aspetto della normativa energetica e combinabili con l’integrazione trainata dagli impianti per la produzione di energia rinnovabile da fotovoltaico. Un approccio diverso agli incentivi del decreto Rilancio che va letto (e utilizzato) in modo adeguato, se si vuole scommettere su costruzioni capaci di fare la differenza Quali le regole di base?

Primo: occorre verificare la possibilità di procedere con un approccio il più possibile integrato, che contempli l’isolamento dell’involucro oltre alle migliorie degli impianti.

Un edificio ,soprattutto quando ci riferiamo alle dimensioni di un condominio ,è sempre un organismo complesso.

Per questo, il problema dell’ inefficienza e dei consumi eccessivi va risolto in maniera sistematica. In una piramide di priorità, occorre sempre verificare la possibilità di agire per ridurre i fabbisogni del fabbricato attraverso un’azione sull’involucro. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Decreto antifrodi: cosa cambia per il Superbonus 110%.

uomo con naso da bugiardo tiene soldi in mano

Per evitare comportamenti fraudolenti anche in relazione all’utilizzo del Superbonus e dei bonus casa il Governo approva il decreto antifrodi.

Listini di riferimento.

Il decreto prevede, al fine di evitare l’aumento delle fatture da parte delle imprese, dei listini di riferimento con fasce di prezzo fisse, che dovranno essere rispettate per ogni tipo di intervento e per le varie tipologie di edifici.

Per i profili di rischio sospensione per 30 giorni.

Il decreto antifrode prevede che, in relazione a chi beneficia dei bonus per la casa che ammettono come opzione la cessione del credito, in presenza di profili di rischio, l’Agenzia delle Entrate ha la facoltà sospendere fino a 30 giorni l’utilizzo della cessione del credito.

Questo periodo di sospensione è previsto per dare la possibilità alla stessa di effettuare i dovuti accertamenti e approfondimenti. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Fisco: ecco le spese detraibili che pochi conoscono.

taglio delle tasse

Spese deducibili e spese detraibili: differenza.

Prima di addentrarci nel cuore dell’argomento è necessario però chiarire la differenza principale tra spese deducibili e spese detraibili. Le spese deducibili sono quelle che si sottraggono prima di calcolare il reddito imponibile. Le spese detraibili invece sono quelle che si sottraggono, in una determinata misura percentuale, dall’imposta lorda.

Chiarita questa differenza vediamo quali sono le spese detraibili che possiamo documentare e che ci possono far risparmiare qualcosa sulle imposte da pagare.

Le spese per la salute.

Come sappiano le spese sanitarie possono essere detratte nella misura del 19% per la parte che eccede € 129,11 quando gli esborsi riguardano le prestazioni di un medico generico (compreso l’omeopata), quelle per i farmaci di banco e/o con ricetta (anche omeopatici), le prestazioni di tipo specialistico, le analisi, i ricoveri, le terapie, ecc… (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Se il matrimonio salta la casa torna a chi l’ha acquistata.

coppia che divorzia con casa in mezzo

Per la Cassazione, anche la donazione di un appartamento fatta in virtù della promessa di matrimonio rientra tra i doni soggetti alla restituzione di cui all’art. 80 c.c.

Restituzione dell’appartamento acquistato a causa del matrimonio.

Quando uno dei fidanzati acquista un immobile per mettere su famiglia, ma poi le nozze saltano, l’appartamento torna all’acquirente e il bene è sottoposto alla disciplina dell’art. 80 c.c che si occupa proprio della restituzione dei beni fatti a causa del matrimonio.

Non rileva infatti che per l’immobile la donazione esiga una forma solenne, quello che conta è la finalità della donazione. Questa una delle importanti precisazioni fornite dalla Cassazione nell’ordinanza n. 29980/2021.

La vicenda processuale.

Un giovane uomo conviene in giudizio la sua ex fidanzata perché dopo il preliminare lo stesso le aveva acquistato un appartamento per andarci a vivere dopo le nozze con la sua amata, in virtù della promessa di matrimonio che gli stessi si erano scambiati nel 2002. Accade però che il matrimonio salta anche se la data per la celebrazione era già stata fissata. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

I nodi della manovra. Sul superbonus pesano lo sconto in fattura e la nuova soglia Isee ?

La proroga selettiva del superbonus al 110 per cento non convince i costruttori edili. Per quanto riguarda gli interventi effettuati su edifici unifamiliari da persone fisiche, la legge di bilancio vincola l’incentivo alla data di comunicazione di inizio lavori asseverata (Cita) e all’indicatore della situazione economica equivalente (lsee).

«In questi casi per avere diritto all’aiuto sarà necessario aver presentato la Cila entro il 30 settembre di quest’anno, ma dal momento che non era certo che il governo concedesse la proroga in molti in questi ultimi mesi hanno preferito prendere tempo. Risultato? Ora rischiano di essere tagliati fuori dal bonus per eccesso di prudenza», spiega il presidente dell’Associazione nazionale dei costruttori edili, Gabriele Buia.

Inoltre, per gli interventi su edifici unifamiliari, la proroga farà presa solo sui lavori eseguiti da persone fisiche con Isee non superiore a 25mila curo annui su unità immobiliari adibite ad abitazione principale. limite va rivisto, così è troppo stringente», continua il numero uno dell’Ance.

Anche perché chi è proprietario di un immobile deve rientrare nella soglia dei 25 mila curo a famiglia fissata al momento dal governo. Quindi, di fatto, la proroga dei lavori per le “villette” interesserà una ristretta minoranza di proprietari. (continua)

Fonte:IlSecoloXIX

Bonus facciate per intero al singolo condomino.

Per l’Agenzia delle entrate il bonus facciate è fruibile per intero dal solo condomino che si è fatto carico delle spese.

Bonus facciate al condominio.

Potrà usufruire del bonus facciate per l’intera spesa anche il singolo condomino che ha sostenuto, in esecuzione di quanto indicato espressamente e accettato negli atti di compravendita con tutti gli altri condomini, tutto l’onere.

Così l’Agenzia delle Entrate nell’interpello n. 628 del 28 settembre risponde ad un quesito posto da una fondazione, ab origine proprietaria di tutto l’edificio, che ha poi venduto alcuni appartamenti.

Negli atti di compravendita, la fondazione ha assunto esplicitamente l’impegno (inserito nel rogito di compravendita), accettato da tutti gli altri proprietari delle abitazioni, ad eseguire alcuni lavori sul complesso immobiliare. Chiede dunque l’istante di poter fruire del bonus facciate per l’intera spesa relativa ai lavori condominiali che si è impegnato a sostenere. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Prima casa. Consumi elettrici bassi, il Comune può togliere l’agevolazione.

LA CASSAZIONE.

L’ordinanza 29505/2021 della Suprema corte spiega che se i consumi elettrici dell’ultimo triennio sono bassi, l’amministrazione comunale può disconoscere l’agevolazione per l’abitazione principale.

Le bollette sono una valida fonte di prova della scarsa presenza nell’abitazione. La presunzione di residenza effettiva in un comune, certificata dai dati anagrafici, può, infatti, essere superata dai consumi elettrici ritenuti modesti. Confermata, dunque, la pronuncia della Ctr Emilia Romagna che, con la sentenza n. 17n/2019, ha respinto l’appello proposto dal contribuente contro la decisione resa dalla Ctp di Modena.

In particolare, il giudice dell’impugnazione aveva rilevato che gli scarsi consumi di energia elettrica nell’arco di un triennio possono costituire valida fonte probatoria, atta a smentire la presunzione di abituale dimora nel luogo di residenza, a fronte della dimostrazione documentale fornita dal Comune che ne era onerato, di consumi irrisori dell’utente, assolutamente incompatibili con l’abituale permanenza nell’immobile (in realtà, non) adibito ad abitazione principale.

È, infatti, orientamento consolidato della Suprema Corte, quello secondo il quale «in tema di Ici, ai fini del riconoscimento dell’agevolazione prevista dal Dlgs 504 de11992, articolo] 8 per l’immobile adibito ad abitazione principale, le risultanze anagrafiche rivestono un valore presuntivo circa il luogo di residenza effettiva e possono essere superate da prova contraria desumibile da qualsiasi fonte di convincimento e suscettibile di apprezzamento riservato alla valutazione del giudice di merito» (Cassazione, 12299/2017 e 14793/ 2018).  (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Bonus prima casa under 36, le istruzioni e il codice tributo.

a piedi nudi sul pavimento progettando la propria casa

Le istruzioni per beneficiare del bonus prima casa under 36 emanate dall’Agenzia delle Entrate e il codice tributo per la compensazione.

Agevolazione prima casa under 36, i requisiti soggettivi.

Dall’Agenzia delle Entrate arriva un provvedimento con le istruzioni per beneficiare dell’agevolazione prima casa under 36, prevista dal Dl Sostegni bis. La circolare 12/E 2021 del 14 ottobre 2021 disciplina l’agevolazione destinata ai giovani con meno di 36 anni e un Isee non superiore 40mila euro che acquistano un’abitazione entro il 30 giugno 2022.

La misura riguarda l’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale e il riconoscimento di un credito d’imposta in caso di acquisto soggetto a Iva. L’obiettivo è «favorire l’acquisto della casa di abitazione da parte delle persone più giovani».

Per quanto riguarda l’indicatore ISEE, esso è calcolato sulla base dei redditi percepiti e del patrimonio posseduto nel secondo anno solare precedente la presentazione della dichiarazione sostitutiva unica (DSU), rapportati al numero dei soggetti che fanno parte dello stesso nucleo familiare.

Si ricorda che la DSU5 è il documento che contiene dati anagrafici, patrimoniali e reddituali di un nucleo familiare Il soggetto richiedente autodichiara le informazioni che non siano già acquisite dagli archivi dell’INPS e dell’Agenzia delle entrate. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Usucapione: il possesso dei genitori si trasmette ai figli.

casa su sfondo giallo

Il termine per usucapire non si esaurisce ma viene “ereditato” dai successori per maturare l’acquisto della proprietà.

Il possesso si trasferisce agli eredi.

Il possesso dell’immobile tenuto da una persona in vita si trasferisce agli eredi alla sua morte. Ciò significa che, se questi possedeva un immobile altrui, un eventuale termine per l’usucapione non si interrompe, ma si trasmette ai successori che potranno rivendicare la proprietà sommandovi il proprio tempo di possesso.

Successione nel possesso.

L’usucapione è un modo di acquisto della proprietà che si realizza a seguito del possesso continuo e ininterrotto del bene per un certo periodo di tempo stabilito dalla legge.
Ma cosa accade se una persona che ha posseduto in vita un immobile altrui per un certo tempo, non ancora necessario affinché si verifichi l’usucapione, muore prima del configurarsi di tale termine?
La risposta giunge dall’art. 1146 del codice civile, il quale afferma al primo comma che”Il possesso continua nell’erede con effetto dall’apertura della successione”.(continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Bolletta acqua con conguagli tariffari? Per la Cassazione sono illegittimi.

banconota congelata dentro cubetto di ghiaccio

La Cassazione ha riconosciuto per la prima volta l’illegittimità delle partite pregresse, ossia dei conguagli tariffari nelle bollette.

Cosa sono le partite pregresse.

Le “partite pregresse” sono conguagli tariffari approvati dai vari gestori dopo la delibera 643/2013 dell’allora Aeegsi (Autorità per l’Energia Elettrica Gas e Sistema Idrico – oggi Arera -) che dava la possibilità alle Autorità di Ambito e ai vari gestori di prevedere retroattivamente detti conguagli, spalmati per gli anni successivi fino ad arrivare al 2022.

Da quel momento, sono comparse in bolletta le voci “partite pregresse”, importi non elevati ma sgraditi agli utenti perché costretti a pagare dei conguagli tariffari spettanti, secondo la delibera del 2013, ai gestori per il periodo precedente al trasferimento delle competenze del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) all’Autorità. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Superbonus e facciate: ecco come affrontare le scadenze di fine anno.

I bonus edilizi presentano una serie di scadenze con cui i contribuenti (al netto di eventuali proroghe) devono provare a fare i conti, per capire come affrontare e schivare le trappole del calendario, in un momento reso ancora più difficile dalla difficoltà di reperire i materiali per i lavori.

Parte la corsa contro il tempo per vendere il credito alla banca. Tempi stretti. Per scegliere questa opzione o lo sconto in fattura parziale vanno prima effettuati e pagati i lavori, predisposte le relative asseverazioni e inviate le comunicazioni all’Enea. In caso di mancata proroga del super bonus del 110%, in discussione in questi giorni nella legge di Bilancio 2022, per esercitare l’opzione di cessione del credito a terzi (per esempio, la banca) o lo sconto in fattura parziale, scatta una corsa contro il tempo per effettuare e pagare i lavori agevolati. l

Per le villette il termine è ora il 30 giugno 2022. Per predisporre le asseverazioni e le comunicazioni all’Enea ci sono 90 giorni dal Salo dalla fine lavori. Per il super sisma bonus va presentata al Comune l’asseverazione. Peri privati se si vuole fruire della detrazione in dichiarazione basta il pagamento, gli altri adempimenti sono posticipabili. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Infiltrazioni: quando il condomino è contemporaneamente danneggiato e danneggiante.

giovane donna disperata per infiltrazione acqua in casa condominio

Infiltrazioni in condomino, il danneggiato deve pagare i danni derivanti dalla omessa manutenzione delle parti comuni.

Danno derivante da omessa manutenzione delle parti comuni.

Il condomino, che subisca nella propria unità immobiliare un danno derivante dall’omessa manutenzione delle parti comuni dell’edificio, assume, quale danneggiato, la posizione di terzo avente diritto al risarcimento nei confronti del condominio, senza tuttavia essere esonerato dall’obbligo, che trova la sua fonte nella comproprietà o nella utilità di quelle e non nella specifica condotta illecita ad esso attribuibile, di contribuire a sua volta, in misura proporzionale al valore della rispettiva porzione, alle spese necessarie per la riparazione delle parti comuni dell’edificio e alla rifusione dei danni cagionati.

Questo principio è stato reso dalla Corte di Cassazione, Sezione sesta civile, con l’ordinanza n. 18187/2021, con la quale è stata confermata la decisione della Corte di Appello di Catania.

Il fatto

La Corte di Appello di Catania, si è espressa sull’appello proposto da una società di impianti sportivi alberghieri nei confronti del condominio annullando la delibera assembleare del 21 settembre 2012, impugnata ex art 1137 c.c.

Tale delibera aveva ripartito la spesa occorrente per risarcire i danni subiti dalla porzione di proprietà esclusiva della società a causa dell’omessa manutenzione di una corte comune, danni accertati con sentenza resa dal Tribunale di Catania. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Pensioni: da quota 102 a quota 104.

anziana che conta soldi della pensione

Si tratterebbe di andare in pensione con 64 anni di età e 38 di contributi (un parterre di 50mila persone), e nel 2023 quota 104. Nessun rinnovo per opzione donna. Cosa prevede il documento programmatico di bilancio.

Pensioni, stop quota 100, cosa c’è in manovra.

Parte dal Consiglio dei ministri il Documento programmatico di Bilancio (Dpb) pronto ad andare a Bruxelles, con i pilastri della prossima legge di bilancio da 23 miliardi. Vediamo cosa succederà per le pensioni, con quota 100 in scadenza.

Obiettivo della Lega è mitigare l’impatto di fine di quota 100 ed evitare un brusco ritorno alla Fornero. Dunque il passaggio più soft sarebbe una quota 102 per il prossimo anno. Si tratterebbe di andare in pensione con 64 anni di età e 38 di contributi (un parterre di 50mila persone), e nel 2023 quota 104.

Uno scivolamento soft costringerebbe ad aspettare i 67 anni per andare via dal lavoro. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

La prima casa si può sequestrare a chi commette reati fiscali.

Per la Cassazione è legittimo il sequestro preventivo finalizzato alla successiva confisca della prima casa del soggetto che si sottrae al pagamento delle imposte.

Sequestro preventivo della prima casa finalizzato alla confisca.

Si può sequestrare la prima casada distinguere rispetto alla nozione di unico immobile di proprietà, il limite alla espropriazione comunque vale solo per i debiti erariali e non vieta né il sequestro preventivo né la confisca successiva a cui lo stesso è finalizzato. Questo quanto emerge dalla sentenza n. 35809/2021 della Cassazione.

La vicenda processuale.

Il Tribunale rigetta la richiesta di riesame del decreto del Gip, con cui è stato disposto il sequestro preventivo, per procedere poi alla confisca diretta o per equivalente, del profitto dei reati o in mancanza, dei beni mobili e immobili rientranti nella disponibilità dell’indagato e corrispondenti al valore dell’imposta che è stata evasa. All’indagato si contesta infatti la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi e l’emissione di fatture false. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

L’acquisto dell’abitazione. Come lasciare fuori dalla porta le brutte sorprese.

Anche se scritta su di un post-it o di un normale bigliettino, o su un pezzo di carta strappato da questa pagina, la proposta d’acquisto è un impegno formale. Il venditore sarà libero di vendere o no la casa, ma l’acquirente, autore della proposta, nel caso venga accettata, dovrà attenersi al prezzo che lui stesso ha indicato.

Occorre, quindi, che prima di scriverla ci pensi bene. «Se nella fase iniziale della compravendita le problematiche emergono subito, possono essere gestite, diventare oggetto di trattativa e di nuovi accordi tra le parti. Se invece ce ne accorgiamo troppo tardi, saranno difficili da risolvere e probabile causa, se non di una lite, di amarezze e spese inaspettate». Ragione per cui Cesira De Michele, consigliere nazionale dell’ordine dei notai, suggerisce di farsi aiutare.

Molto meglio, dice, farsi seguire da un notaio per stipulare un contratto preliminare, eventualmente da trascrivere. In questo ultimo caso anche il venditore sarà vincolato al contratto, non potrà vendere la casa a nessun altro, «e nessuno degli atti compiuti o subiti dal venditore pregiudicherà i diritti dell’acquirente». (continua)

Fonte:IlPiccolo

 

Spese condominiali: vale il principio di proporzionalità.

casa e martello proprietà in condominio

La Cassazione ricorda che il principio della proporzionalità è il criterio da applicare per la ripartizione delle spese nel condominio.

Ripartizione spese condominiali.

La ripartizione delle spese condominiali è basata sul principio della proporzionalità. 
E’ la Cassazione civile (con ordinanza n. 24166/2021 a ribadire il concetto, in un giudizio che trae origine dall’impugnazione di una delibera condominiale, avente ad oggetto l’approvazione di ripartizione delle spese concernenti la progettazione e l’esecuzione dei lavori di adeguamento delle autorimesse interrate al fine dell’adeguamento alla normativa antincendi.

L’assemblea aveva approvato i criteri di ripartizione delle spese, determinando che esse dovessero essere sostenute per 2/3 dai soli proprietari delle autorimesse e per 1/3 dai condomini non proprietari.

Una condòmina impugnava la delibera innanzi al Tribunale di Sondrio rilevando che trattandosi di spesa molto gravosa, i condòmini che non intendevano trarre vantaggio dovevano essere esonerati dalle spese, in subordine chiedeva che trattandosi di spese relative a cose destinate a servire i condòmini in maniera diversa, la ripartizione avvenisse sulla base dell’uso che ciascuno poteva farne sicchè non essendo ella proprietaria di autorimessa avrebbe dovuto essere totalmente esonerata.

Il condominio si costituiva in giudizio precisando che tali lavori erano necessari per la sicurezza dell’edificio condominiale con la conseguenza che le spese erano state correttamente addebitate pro quota a tutti i condòmini, anche a chi non era proprietario di autorimesse. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Casa ai giovani senza tasse (e senza rebus).

I tributi abbuonati.

Nelle compravendite non imponibili a Iva (quelle tra privati) la norma azzera le imposte di registro, ipotecaria e catastale. Abolite anche l’imposta di bollo, le tasse ipotecarie e i tributi speciali catastali, per totali 320 euro.

Anche nelle compravendite imponibili a Iva (ad esempio acquisti dal costruttore), le imposte di registro, ipotecaria e catastale sono azzerate: il comma 7 non lo dice, ma le Entrate lo desumono con una lettura combinata dei commi 6 e 7. Mentre qui restano il bollo, le tasse ipotecarie e i tributi catastali (320 euro).

L’Iva del 4% (applicabile quando l’acquirente domanda l’agevolazione “prima casa”) va pagata all’impresa venditrice, ma l’acquirente under 36 matura un credito d’imposta di valore pari a quello dell’Iva versata, che non è richiedibile .a rimborso ma che può comunque essere variamente speso, e cioè, ad esempio: . per pagare imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute su atti e denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito; . per pagare l’Irpef dovuta in base alla dichiarazione dei redditi da presentare successivamente alla data dell’acquisto; . per compensare somme dovute a titolo di ritenute d’acconto, di contributi previdenziali o assistenziali o di premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali.

Nei mutui, l’agevolazione under 36 azzera l’imposta sostitutiva (altrimenti applicabile allo 0,25% all’importo erogato dalla banca) nonché le imposte di registro, ipotecaria e di bollo. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

IMU.

casa in condominio con parola imu sul muro

L’IMU è un’imposta diretta che colpisce la componente immobiliare del patrimonio dei cittadini. Dal 2020 ha assunto una nuova veste, assorbendo la Tasi.

IMU: cos’è.

L’Imposta municipale propria si applica al possesso di fabbricati (ad eccezione, come vedremo meglio più avanti, delle abitazioni principali che non rientrano nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9), aree fabbricabili e terreni agricoli.

Introdotta nel 2012 in via sperimentale per sostituire l’ICI, nel tempo al suo interno sono state ricomprese anche parte dell’Irpef e delle relative addizionali regionali e comunali, con riferimento ai redditi fondiari su beni non locati.

Dal 2014, è stata ricompresa, insieme alla TASI e alla TARI, nella IUC – Imposta Unica Comunale.

A partire dal 2020, tuttavia, la IUC è stata abolita e sono rimaste la TARI e la cd. super IMU che ricomprende al suo interno sia la vecchia IMU che la TASI.

IMU: chi la paga

Sono tenuti a pagare l’IMU tutti coloro che sono proprietari di beni immobili situati sul territorio di un Comune italiano e coloro che su di essi detengono un diritto reale, anche se risiedono fuori dall’Italia o, se si tratta di una società, hanno all’estero la propria sede legale. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Taglio dei tributi agli under 36 che comperano casa.

La compravendita della prima casa e il mutuo per finanziarla sono esenti da imposizione se stipulati tra il 26 maggio 2021 e il 30 giugno 2022 da soggetti under 36 il cui Isee sia non superiore a 40 mila euro: lo dispone l’articolo 64, commi 6-8, del Dl 73/2021.

I tributi eliminati. Nelle compravendite non imponibili Iva la norma azzera le imposte di registro, quelle ipotecaria e catastale (restano l’imposta di bollo, le tasse ipotecarie e i tributi speciali catastali, per 320 euro totali). Nelle compravendite imponibili Iva, le imposte di registro, ipotecaria e catastale dovrebbero essere azzerate (per il vero, il comma 7 non lo dice, ma lo si potrebbe desumere con una lettura combinata dei commi 6 e 7) mentre restano, anche qui, bollo, tasse ipotecarie e tributi catastali (sempre 320 euro).

L’Iva deve essere pagata al venditore, ma l’acquirente matura un credito d’imposta (non rimborsabile) da spendere: . per pagare le imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute su atti e denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito; (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Trainanti e trainati, come distinguere gli interventi.

Tra gli interventi ammessi per il Superbonus 110% bisogna fare una distinzione tra interventi principali, detti anche ‘trainanti’ e interventi aggiuntivi. detti ‘trainati’.

Gli interventi trainanti consistono nell’isolamento termico dell’involucro dell’edificio, che sia plurifamiliare o unifamiliare, nella sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati. nella sostituzione degli impianti termici su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.

Una volta eseguita almeno uno degli interventi trainanti. il beneficiario può decidere di effettuare anche di interventi cosiddetti ‘trainati”, come la sostituzione degli infissi. l’installazione di schermature solari, impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, colonnine (o wallbox) per la ricarica dei veicoli elettrici  e impianti di domotica. (continua)

Fonte: Corriere di Bologna

Cappotto termico: prima sanare i difetti della casa.

Superbonus, prima del cappotto vanno sanati i difetti dell’edificio.

Riqualificazione. In presenza di umidità di risalita o tubature a rischio, l’intervento per l’efficientamento energetico avrebbe durata breve. Il pericolo è di ritrovarsi, anche anni dopo, con danni ancora più gravi.

Solamente energetico ed efficienza sono le parole chiave quando si parla di Superbonus 110%. Ridurre i consumi di un edificio datato basta per riqualificare con efficacia il patrimonio edilizio esistente, spendendo bene i soldi della collettività?

La domanda è stata rivolta ad esperti di struttura, sistemi di isolamento e impiantistica. La risposta è che prima di intervenire con la posa di un cappotto su un qualsiasi edificio occorre visualizzare e risolvere tutti i problemi in essere, per evitare di andare incontro a forme di degrado che possono risultare più gravi nel tempo rispetto alla mera inefficienza energetica dell’immobile.

Parliamo di un sistema composto da involucro e impianti. Agire con la posa di un isolamento significa intervenire su un aspetto, che è quello della riduzione nella domanda di energia primaria. Tuttavia, in assenza di un’analisi complessiva di tutto l’insieme e di un’azione integrata, il rischio non è solo quello di non ottenere un reale miglioramento, ma di incidere sulla massimizzazione di fenomeni già presenti, magari nascosti.  (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

Cosa prevede la riforma del catasto.

casa condominio

Riforma fiscale: revisione del catasto.

L’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della legge delega per la Riforma fiscale nella giornata di martedì 5 ottobre, porterà delle novità importanti anche in ambito catastale.

L’art 7 della bozza infatti è dedicato alla Modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e revisione del catasto fabbricati“. Vediamo che cosa prevede nel dettaglio la norma che, stando alle parole del premier Draghi, non comporterà né l’aumento né la diminuzione delle imposte sugli immobili.

Cambia il sistema di rilevazione catastale.

Il Governo è delegato ad adottare decreti legislativi finalizzati a modificare la disciplina di rilevazione catastale, per perseguire la modernizzazione degli strumenti d’individuazione e di controllo di quelle che sono le consistenze dei terreni e dei fabbricati. Disciplina che dovrà uniformarsi ai seguenti criteri direttivi:

  • adottare degli strumenti, di cui anche i Comuni e l’Agenzia delle Entrate potranno disporre, per accelerare e facilitare l’individuazione e il classamento corretto dei terreni attualmente accatastati come agricoli, degli immobili abusivi (individuando incentivi e forme di trasparenza per valorizzare l’attività di controllo e accertamento da parte dei comuni) e di tutti quegli immobili che non sono censiti o che “non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d’uso ovvero la categoria catastale attribuita”; (continua)

    Fonte:StudioCataldi

Perizia della banca: cos’è e a cosa serve.

casa sopra calcolatrice concetto mutuo

Cos’è, a che cosa serve e quanto costa la perizia della banca quando si decide di acquistare un immobile.

Perizia e contratto di mutuo.

Chi deve affrontare l’acquisto di un immobile con conseguente richiesta di mutuo deve sapere prima di tutto che la banca, prima di erogare il mutuo non compie solo gli accertamenti necessari a verificare la solvibilità del richiedente e la sua affidabilità.

C’è poi un altro aspetto che la banca valuta bene prima di concedere un mutuo, ossia il valore dell’immobile per il quale viene richiesto il finanziamento. Questo perché, come ben sappiamo, la banca, per tutelarsi, difficilmente concede al richiedente un mutuo in grado di coprire il 100% del prezzo di acquisto.

Le banche infatti hanno stabilito una specie di tetto, pari all’80% del valore del bene attribuito da un perito, che ha il compito di redigere la perizia per la banca.

Fatta questa premessa generale vediamo di dare risposta ai diversi interrogativi che possono sorgere quando si presenta la necessità di chiedere un mutuo e quindi ci si trova a dover fare i conti con la perizia della banca. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Bonus idrico di 1.000 euro: la guida completa.

rubinetto acqua chiuso

Al via il bonus idrico fino a mille euro per chi cambia rubinetti e sanitari. Emanato il decreto attuativo della misura. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Cos’è il bonus idrico e a quanto ammonta.

Il bonus idrico è una delle diverse misure dedicate al consumo dell’acqua contenute nella manovra di bilancio per il 2021. Con questo bonus si riconoscono alle persone fisiche che hanno la residenza nel nostro paese, 1.000 euro da utilizzare entro il 31 dicembre 2021.

Come precisato dalla legge di bilancio e dal decreto attuativo, nel momento in cui la misura verrà riconosciuta non rileverà al fine di determinare l’Isee e non costituirà voce del reddito imponibile.

Il bonus idrico potrà essere concesso una sola volta e per un solo immobile e qualora dall’attività di vigilanza messa in atto dal Ministero con la collaborazione di Sogei dovesse emergere che quanto previsto dal decreto attuativo è stato violato o i destinatari hanno usato impropriamente il bonus, è prevista la revoca e il recupero di quanto erogato. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Usucapione di un terreno.

terreno agricolo

L’usucapione dei terreni varia a seconda dei casi e richiede dai 5 ai 20 anni. Essa, in ogni caso, permette l’acquisto a titolo originario di tali beni.

Usucapione terreni montani.

L’usucapione, come noto, è uno dei modi previsti dal nostro ordinamento per acquisire a titolo originario il diritto dproprietà o altro diritto reale, che si basa sul possesso pacifico, palese e non interrotto di un bene per un determinato periodo di tempo  Essa può avere a oggetto sia i beni mobili che i beni immobili.

Una forma speciale di usucapione riguarda i fondi rustici siti in comuni montani e con redditi bassi, per la quale sono previsti tempi più brevi rispetto al termine ordinario ventennale, necessario per usucapire.

La disposizione che disciplina l’usucapione di tale particolare categoria di terreni è l’articolo 1159-bis del codice civile, che così recita:

“La proprietà dei fondi rustici con annessi fabbricati situati in comuni classificati montani dalla legge si acquista in virtù del possesso continuato per quindici anni. (continua)

Fonte:StudioCataldi

PRIMA CASA AGLI UNDER 36, PRELIMINARE CON IMPOSTE PIENE E POI IL RIMBORSO.

L’agevolazione per gli acquisti dei contribuenti under 36, che azzera le imposte dovute per la compravendita e il mutuo, non si può applicare al contratto preliminare, per la cui registrazione pertanto occorre pagare l’imposta di registro in misura fissa oltre all’imposta proporzionale con le aliquote dello 0,5% sulle caparre confirmatorie e del 3% sugli acconti.

È questa la risposta a interpello 650 del 1 ottobre con la quale l’agenzia delle Entrate, in sostanza, conclude che: . le imposte applicabili al contratto preliminare devono essere comunque versate; . e una volta stipulato il contratto definitivo, le imposte versate in misura proporzionale per registrare caparre e acconti potranno essere chieste a rimborso (tra l’altro, costringendo al pagamento dell’imposta di registro in misura fissa in sede di registrazione del contratto preliminare, si impedisce che essa possa domandata a rimborso).

Non poteva, dunque, iniziare peggio l’atteso intervento interpretativo delle Entrate sull’agevolazione introdotta per gli under 36 dall’articolo 64 del D173/2021, per favorire l’acquisto di abitazioni da parte di contribuenti di giovane età.

Tutte le novità sul superbonus 110%, semplificato e prorogato.

L’impegno del governo a proseguire con l’incentivo alle ristrutturazioni green, dopo il boom delle richieste favorito anche dalle misure di semplificazione per avere lo sgravio sui lavori.

l Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef). Il testo, tra le varie misure, prevede la conferma e la proroga del superbonus al 110%.

“Il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 – si legge nell’introduzione della Nadef – consente di coprire le esigenze per le cosiddette politiche invariate e il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di garanzia per le Pmi e agli incentivi all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi”.

Tradotto: il superbonus al 110%, in scadenza nel 2022, è stato rifinanziato e rinnovato fino al 2023. La misura entrerà nella prossima legge di bilancio. (continua)

Fonte:Today economia

Come si calcola l’Isee.

Scritta ISEE in 3d

Cos’è l’Isee, chi lo rilascia, quali sono le componenti di calcolo e la formula finale per calcolarlo. Ecco la guida completa.

Che cos’è l’Isee.

Per Isee si intende l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, che richiede la previa compilazione della Dsu (Dichiarazione Unica Sostitutiva), necessario per determinare qual è la condizione economica di una famiglia.

Questo perché, sono diverse le prestazioni di natura sociale e assistenziale (come ad esempio  le agevolazioni per le tasse universitarie, il bonus per l’energia elettrica, il gas e l’acqua) previste solo se i richiedenti presentano determinati requisiti reddituali.

Chi rilascia l’Isee.

Per ottenere l’Isee, necessario, come abbiamo visto, per potere accedere a determinate prestazioni assistenziali e sociali, ci si può rivolgere alternativamente agli enti o ai soggetti a questo preposti, ovvero ai Caf, all’ente che eroga l’agevolazione, ai Comuni, ai consulenti del lavoro e ai commercialisti.

Chi invece ha intenzione di procedere autonomamente può farlo, accedendo al servizio dedicato presente sul sito dell’Inps. Online, infatti, è possibile ottenere l’Isee accedendo al portale dell’Inps e al servizio online dedicato, che permette anche di ottenere la Dsu precompilata e l’Isee precompilato. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Il debitore potrà vendere direttamente l’immobile pignorato.

La riforma della giustizia civile punta a semplificare forme e tempi del procedimento esecutivo. Addio a formula esecutiva e interventi anche su astreinte e liberazione dell’immobile pignorato.

Immobile pignorato: il debitore potrà venderlo direttamente.

Tra le maggiori novità che si registrano in quest’ultimo settore, emerge quella che punta a introdurre la possibilità per il debitore di vendere direttamente l’immobile pignorato.
 
In dettaglio, si legge nel provvedimento, con istanza depositata non oltre dieci giorni prima dell’udienza prevista dall’articolo 569, primo comma, c.p.c. il debitore potrà chiedere al giudice dell’esecuzione di essere autorizzato a procedere direttamente alla vendita dell’immobile pignorato per un prezzo non inferiore al prezzo base indicato nella relazione di stima.
All’istanza del debitore andrà sempre allegata l’offerta di acquisto irrevocabile per centoventi giorni e, a garanzia della serietà dell’offerta, andrà prestata cauzione in misura non inferiore a un decimo del prezzo proposto. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Bonus antiplastica: cos’è e a chi spetta.

fare qualcosa per inquinamento ambiente

Contributi fino a 5mila euro per chi rinuncia al packaging. La vendita dei prodotti sfusi fa scattare il bonus antiplastica.

Bonus antiplastica cos’è.

Il bonus antiplastica è un’agevolazione fiscale prevista dall’art. 7 del decreto clima del 14 ottobre 2019, che persegue la finalità di eliminare gradualmente gli imballaggi di plastica di detergenti e alimenti, incentivando contestualmente la vendita di prodotti alla spina e sfusi.

Ricordiamo infatti che l’Italia è tenuta a rispettare quanto stabilito in materia ambientale a livello Europeo, per contrastare l’inquinamento ambientale e il cambiamento climatico.

Proprio in questi giorni il Ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani, di concerto con il Ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, hanno firmato il decreto attuativo del bonus antiplastica.

In attesa della pubblicazione del provvedimento vediamo di capire qualcosa di più sul bonus antiplastica.

In cosa consiste il bonus antiplastica.

Il bonus antiplastica consiste in un contributo a fondo perduto dell’importo massimo di 5000 euro che verrà corrisposto in base all’ordine con cui verranno presentate le domande a condizione che i destinatari attrezzino aree apposite dei locali alla vendita di prodotti alimentari e detergenti sfusi o alla spina e che il contenitore offerto dall’esercente non sia monouso, anche se lo stesso avrà la possibilità di applicare il meccanismo della cauzione.
I prodotti che potranno essere venduti senza imballo sono molteplici, si va dall’olio ai biscotti, dai detersivi ai saponi per l’igiene della persona. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Bolletta acqua con consumo anomalo? E’ obbligo del gestore avvisare l’utente.

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Secondo la Cassazione, la società che ha in gestione il servizio idrico integrato ha l’obbligo di informare l’utente in merito alla presenza di consumi anomali.

L’art. 1175 c.c.

L’articolo 1175 del Codice Civile rappresenta la base normativa per attestare l’esistenza di un obbligo di informazione preventiva in capo al gestore. In virtù della norma, infatti, le parti di un contratto devono, nell’esecuzione dello stesso, comportarsi secondo i principi di correttezza e buona fede. Il dispositivo del sopracitato articolo, invero, ha numerose attuazioni all’interno del regolamento locale di gestione del servizio di somministrazione idrica e della carta dei diritti ad esso correlata.

l principio affermato dalla Cassazione.

La Cassazione con l’ordinanza n. n. 24904/21 del 15.09.2021, entra a gamba tesa nella materia dei consumi irregolari dell’acqua e degli obblighi del gestore, a anche se la medesima si riferisce ad un’utenza condominiale, il principio in essa contenuto è applicabile a qualsiasi utente.
In particolare, la Corte suprema espone il principio secondo il quale il semplice invio di una fattura commerciale relativa ai consumi anomali registrati, a distanza di oltre due mesi dalla rilevazione degli stessi e senza alcuna preventiva espressa segnalazione del loro carattere anomalo, non consente di ritenere correttamente adempiuto l’obbligo informativo dell’ente somministrante nei confronti dell’utente finale. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Bonus sanificazioni, presentazione della domanda.

Difese dai virus

Dall’Agenzia delle entrate arrivano le istruzioni per inoltrare la domanda ed usufruire del credito d’imposta sanificazione a partire dal 4 ottobre.

Bonus sanificazioni, modalità per l’invio della comunicazione.

Arrivano direttamente dall’agenzia delle entrate le istruzioni per inoltrare la domanda ed usufruire del credito d’imposta sanificazione. Il provvedimento prot. 191910 del 15 luglio 2021, contenente anche il modello da utilizzare per l’invio.

Chiarisce il provvedimento che la comunicazione è inviata esclusivamente con modalità telematiche, direttamente dal contribuente oppure avvalendosi di un intermediario, mediante: il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate; i canali telematici dell’Agenzia delle entrate. Gli aggiornamenti delle specifiche tecniche saranno pubblicati nell’apposita sezione del sito internet dell’Agenzia delle entrate e ne sarà data relativa comunicazione.

Dopo la presentazione della Comunicazione è rilasciata, al massimo entro 5 giorni, una ricevuta che ne attesta la presa in carico, ovvero lo scarto, con l’indicazione delle relative motivazioni. La ricevuta viene messa a disposizione del soggetto che ha trasmesso la comunicazione, nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate.

 La Comunicazione può essere inviata dal 4 ottobre al 4 novembre 2021. Nello stesso periodo si potrà: inviare una nuova Comunicazione, che sostituisce integralmente quella precedentemente trasmessa. L’ultima Comunicazione validamente trasmessa sostituisce tutte quelle precedentemente inviate; oppure si potrà presentare la rinuncia integrale al credito d’imposta precedentemente comunicato. (continua)

StudioCataldi

 

Passo carrabile: quando si paga?

uomo mascherato che rappresenta un esattore delle tasse

Cos’è il passo carrabile.

Prima di addentrarci nel cuore dell’argomento chiariamo subito che il passo carrabile o carraio viene definito dall’art. 3, punto 37 del Codice della strada come l'”accesso ad un’area laterale idonea allo stanziamento di uno o più veicoli.”

Una definizione più dettagliata invece è quella contenuta nell’art. 44 comma 4 del dlgs n. 507/1993 che così dispone: “Sono considerati passi carrabili quei manufatti costituiti generalmente da listoni di pietra od altro materiale o da appositi intervalli lasciati nei marciapiedi o, comunque, da una modifica del piano stradale intesa a facilitare l’accesso dei veicoli alla proprietà privata”

Dalle due disposizioni emerge che il passo carrabile non è altro che un’apertura da una proprietà privata a una pubblica, come da un garage privato a una pubblica via, segnalato da un cartello che ha la finalità di vietare che davanti a tale sbocco altri parcheggino i loro mezzi, impedendo in questo modo l’uscita e l’entrata dei veicoli dalla e nella proprietà privata. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Unità immobiliari in corso di costruzione escluse dal superbonus.

Gli immobili in categoria F/3 non possono essere considerati esistenti.

Le unità immobiliari che accedono al superbonus devono essere formalmente esistenti. E non possono essere considerate tali le unità in corso di costruzione.

La conclusione è contenuta nella risposta a interpello n. 609/2021, pubblicata dall’agenzia delle Entrate, che in questo modo esclude un’intera categoria catastale dall’ambito di applicazione del 110%: si tratta delle unità classificate F/3.

Il quesito riguarda un condominio composto da 343 unità immobiliari: tra le altre, 26 di queste sono censite nella categoria catastale dedicata alle unità in corso di costruzione (F/3). Si tratta di unità allo stato «grezzo avanzato», come spiega la società che sta avviando l’operazione di ristrutturazione.

Non sono, quindi, ultimate, dal momento che mancano di finiture come il rivestimento dei pavimenti in ceramica e legno, le porte interne, i sanitari e le rubinetterie. Sono, però, servite da un impianto di riscaldamento, come il resto del condominio. Ora, il contribuente chiede alle Entrate se queste unità possono essere conteggiate nell’operazione di ristrutturazione che consentirà di accedere al superbonus: la loro presenza, ad esempio, inciderà sull’incremento del tetto previsto per gli interventi?

La cancellazione dell’ipoteca.

La procedura da adottare per la cancellazione dell’ipoteca è diversa a seconda che si tratti di ipoteca legale o di ipoteca giudiziale.

L’ipoteca è un diritto reale di garanzia che viene costituito su dei beni o su dei diritti relativi a beni immobili o mobili registrati, al fine di assicurare al creditore che, in caso di inadempimento da parte del suo debitore, l’obbligazione sarà adempiuta con la vendita forzata dei predetti beni.

I beni oggetto di ipoteca possono essere sia di proprietà del debitore che di proprietà di un terzo che lo garantisce.

Ipoteca volontaria.

La forma più comune di ipoteca è rappresentata dallipoteca volontaria, che è quella che trova la sua fonte nella volontà delle parti.

Essa può essere costituita o mediante contratto stipulato tra il creditore e il debitore o il terzo datore di ipoteca o con atto unilaterale tra vivi del debitore o del terzo datore di ipoteca (mai per testamento).

In ogni caso è necessaria la forma scritta a pena di nullità e l’autenticazione o l’accertamento giudiziale della sottoscrizione della parte che concede l’ipoteca. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Box auto in condominio: spese antincendio solo a carico dei proprietari.

box auto di pertinenza di una casa

Spese adeguamento antincendio box e riparto spese condominiali.

Le spese sostenute per adeguare i box di proprietà privata alla normativa antincendio non devono essere poste a carico dei condomini che non ne fanno uso e non ne traggono alcuna utilità. Esse infatti gravano interamente sui proprietari delle autorimesse. Questo in sintesi il principio affermato dalla Cassazione con l’ordinanza n. 24166/2021.

Contestazione riparto spese di adeguamento alla normativa antincendio

Una condomina impugna una delibera con cui è stato deciso il riparto delle spese relative alla progettazione, esecuzione e adeguamento delle autorimesse interrate alla normativa antincendio. La delibera  impugnata ha posto a carico dei proprietari esclusivi i 2/3 delle spese mentre il restante 1/3 a carico di tutti i condomini non proprietari.

Per la ricorrente però le spese sarebbero dovute gravare interamente sui proprietari delle autorimesse, visto che la stessa non trae da tali opere di adeguamento alcun vantaggio.

Il condominio costituito però contesta l’addebito delle spese ai soli proprietari dei box visto che le opere sono state effettuate nell’interesse e a beneficio di tutti i condomini. (continua)

Fonte:Studiocataldi

 

Super green pass per tutti i lavoratori: ok del Governo al nuovo decreto.

green pass cartaceo su cellulare e mascherina

Oggi il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che rende obbligatorio il green pass per i lavoratori pubblici e privati, compresi anche gli autonomi, colf e badanti – Il testo allegato.

Green pass per tutti, il decreto.

Sarà obbligatorio per tutti i lavoratori, sia pubblici, sia privati, ivi compresi gli studi professionali, il Green pass a partire dal 15 ottobre. A stabilirlo è il decreto legge approvato oggi, 16 settembre 2021, dal Cdm a seguito dell’esame della cabina di regia convocata in mattinata.

Green pass obbligatorio, le conseguenze.

Cosa significa l’estensione del green pass a tutti? Scontata quella per i dipendenti pubblici, ai quali si aggiungeranno da metà ottobre anche i privati.

I destinatari dell’obbligo.

E non solo. Anche colf, baby sitter, badanti, partite Iva e studi professionali, nonchè chi opera nelle associazioni di volontariato.

Obbligo anche per gli “esterni”: ossia a chi svolge attività lavorativa o formativa presso le amministrazioni anche sulla base di contratti esterni.

Obbligo del Green pass anche per i magistrati (anche onorari), gli avvocati e i procuratori dello Stato, i componenti delle commissioni tributarie. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Superbonus Il Mef conferma: il 110% applicato anche a immobili non in regola.

Il Mef conferma: 110% anche per immobili abusivi.

Risposta a interrogazione: per il superbonus non serve attestare lo stato legittimo. I montascale sono agevolati purché rispettino la normativa tecnica.

Il superbonus non è precluso agli immobili abusivi. Il motivo è che la presentazione della nuova Cilas non prevede l’attestazione dello stato legittimo e, quindi, separa l’aspetto fiscale da quello della regolarità edilizia.

Il principio, già individuato dagli esperti analizzando le ultime novità in materia di 110% ieri è stato ribadito anche dal ministero dell’Economia, in risposta a un’interrogazione in commissione di Gian Mario Fragomeli e Gianluca Benamati del Pd. Il caso sottoposto al Mef riguardava un condominio «provvisto di concessione edilizia e di titolo abilitativo, costruito in difformità dal progetto originario, insanabile da un punto divista urbanistico», che però è stato reso alienabile per effetto del ravvedimento dei condomini, dopo avere pagato una sanzione.

Quindi, si tratta di un immobile caratterizzato da abusi non sanabili. La domanda è se possa accedere al no al 110 per cento. Per rispondere, il ministero spiega che le ultime modifiche portate dal DI 77/2021prevedono che gli interventi oggetto di superbonus sono realizzabili tramite Cilas e che la presentazione di questa comunicazione «non richiede l’attestazione dello stato legittimo».

Il passo carrabile.

un passo carrabile

Il passo carrabile, secondo l’art. 3 del codice della strada, è l’accesso ad un’area laterale idonea allo stazionamento di uno o più veicoli.

Passo carrabile: normativa.

Il passo carrabile, detto anche passo carraio è, in sostanza, uno sbocco di un’area privata su un’area di passaggio pubblico (ad esempio, di un garage su una strada), identificato da un apposito cartello che permette di uscire liberamente e impedisce che dinanzi ad esso possano sostare veicoli (neanche quelli del titolare del passo carrabile). È in ogni caso permessa la breve sosta per il carico e lo scarico delle merci.

La normativa di riferimento per il passo carrabile è rappresentata dagli articoli 3 e 22 del codice della strada, dall’articolo 46 del relativo regolamento attuativo e dalle discipline locali che ne regolamentano i presupposti, le condizioni e le modalità per il rilascio.

Passo carrabile: come si richiede e quanto costa.

Infatti, i privati non possono decidere autonomamente di posizionare, dinanzi al proprio garage, al proprio portone o allo sbocco di una strada di loro esclusiva proprietà, un passo carrabile, acquistando il relativo cartello, ma devono preventivamente chiedere l’autorizzazione al Comune di riferimento, pagando il costo. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Separazione: le sorti del mutuo cointestato.

 

due coniugi tirano casa in due parti concetto separazione divorzio

Spesso i coniugi che hanno contratto un mutuo cointestato e che si stanno separando si domandano quali saranno le sorti del negozio. Cerchiamo di rispondere.

Mutuo e matrimonio sono due cose diverse.

Le sorti del mutuo cointestato contratto da due coniugi possono essere comprese partendo da un punto fermo fondamentale: il mutuo e il matrimonio sono due cose diverse e quindi la circostanza che i contraenti non siano più coniugi o si siano separati non interessa alla banca, che comunque ha di fronte a sé due obbligati dotati di propria e distinta soggettività.

Tale accordo, peraltro, nulla interessa alla banca, per la quale i cointestatari risulteranno per sempre solidalmente obbligati.

Gli accordi economici dei coniugi.

In sede di separazione, i coniugi che hanno contratto un mutuo cointestato devono decidere chi si farà carico del pagamento delle rate (se uno solo di essi o entrambi) nell’ambito dei più generali accordi economici e patrimoniali che regoleranno i loro rapporti da separati.

In tal senso godono della massima libertà. Poiché il mutuo cointestato è di norma relativo a un immobile cointestato, spesso si decide per l’accollo delle rate residue in capo a un coniuge, al quale verrà trasferita anche l’intera proprietà del bene.  Non si tratta tuttavia di una regola. (continua)

Fonte:StudioCataldi

AGENTE IMMOBILIARE O MEDIATORE CREDITIZIO, CHIAREZZA È FATTA.

La Consulta dei Mediatori Creditizi di Fimaa valuta positivamente l’ok in commissione Politiche Ue del Senato all’emendamento sull’incompatibilità tra le due attività.

La Consulta dei Mediatori Creditizi di Fimaa, la Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia, ha espresso “profonda soddisfazione” per l’approvazione da parte della Commissione Politiche Ue del Senato dell’emendamento in sull’incompatibilità tra l’esercizio dell’attività di mediazione creditizia e quella di agente immobiliare.

È stata così fatta finalmente chiarezza su un equivoco interpretativo che negli ultimi due anni ha portato ad applicazioni diverse della normativa da parte delle varie Camere di commercio territoriali.

“Confidiamo che l’emendamento venga confermato nel prossimo passaggio parlamentare – afferma Angelo Spiezia, coordinatore della Consulta – in modo da far cessare la confusione interpretativa che si era creata sia negli operatori che negli enti preposti alla vigilanza, che certo non ha agevolato un corretto funzionamento del mercato di riferimento”.

 

Più tempo per le istanze sui contributi per la riduzione affitti.

Con provvedimento n. 227358 del 4 settembre è stato prorogato al 6 ottobre 2021 il termine per inviare la richiesta del contributo a fondo perduto da parte dei locatari che hanno ridotto il canone ai loro inquilini.

Il contributo è stato introdotto lo scorso anno dall’articolo 9-quater del decreto Ristori (Dl 137/2020, convertito nella legge 176); in particolare, il comma 3 ha previsto l’emanazione di un provvedimento del direttore dell’agenzia delle Entrate per la definizione delle modalità attuative del contributo.

A tal fine, è stato emanato il Provvedimento n. 180139/2021 che ha previsto l’invio della domanda tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’agenzia delle Entrate a partire dal 6 luglio 2021 ed entro il 6 settembre 2021.

Da ultimo, tenuto conto anche del fatto che l’intervallo previsto per l’invio della richiesta è coinciso con il periodo estivo, è stata concessa la proroga al 6 ottobre.

Sono ammessi al contributo i locatari che rispettano tre condizioni. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Il rinnovo della carta d’identità.

carta di identità italiana

Quanto dura la carta d’identità e come si rinnova? Procedura, tempi e documenti necessari per il rinnovo della carta d’identità per maggiorenni e minorenni.

La carta d’identità.

La carta d’identità (artt. 288 e ss. R.D. n. 635/1940) rappresenta uno dei principali documenti amministrativi di riconoscimento personale e di identificazione ai fini di polizia: viene rilasciata dal Comune (per mezzo dello Stato) su supporto cartaceo, magnetico o informatico e costituisce un titolo valido per la libera circolazione dei cittadini italiani negli Stati membri UE, nonché per l’espatrio in altri Paesi con i quali l’Italia abbia stretto accordi internazionali (salvo che il titolare si trovi in una delle condizioni ostative al rilascio del passaporto previste dall’art. 3 dalla L. n. 1185/1967).
La carta d’identità può essere richiesta da tutti i cittadini italiani, minorenni, maggiorenni o residenti all’estero, dai cittadini comunitari residenti in Italia e dai cittadini stranieri extracomunitari residenti in Italia e in possesso di permesso di soggiorno. Diverse sono le regole che operano con riferimento, non solo, al rilascio del documento, ma anche al rinnovo della carta d’i.
Nella maggior parte dei Comuni italiani viene ormai rilasciata la Carta d’identità elettronica (CIE) che ha gradualmente sostituito il documento cartaceo. Chi ha ancora a disposizione il vecchio documento se lo vedrà probabilmente sostituire, alla prossima scadenza, con lo standard più avanzato, poiché solo in rari ed eccezionali casi viene ancora consentito il rilascio su supporto cartaceeo. (continua)
Fonte:StudioCataldi

No alla riduzione del prezzo dell’immobile per vizi conosciuti.

casa sopra calcolatrice concetto mutuo

Vizi dell’immobile al momento della vendita.

La seconda Sezione della Corte di Cassazione con ordinanza n. 23659 del 31 agosto 2021 conferma la sentenza n. 1334/2015, pronunciata dalla Corte di Appello di Venezia ed afferma che i vizi presenti nell’immobile al momento della vendita devono ritenersi (ri)conoscibili dall’acquirente ove di questi si siano accorti i precedenti visitatori e che a tal fine non equivalga a una dichiarazione di esenzione da vizi l’utilizzo da parte del venditore della formula di idoneità al “buon funzionamento” o del “completamente restaurato”.

Restituzione denaro per diminuzione valore causa umidità.

La vicenda giunta all’esame della Suprema Corte prende avvio dalla richiesta promossa dagli acquirenti di un immobile nei confronti del venditore di restituzione della somma di denaro corrispondente alla diminuzione del valore dello stesso causata dalla presenza di umidità. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Non risponde dei debiti del de cuius chi rinuncia all’eredità.

debiti pagati

La Cassazione ribadisce che non rispondono dei debiti tributari del de cuius coloro che rinunciano all’eredità anche se non sono trascorsi 10 anni dall’apertura della successione.

Debiti tributari e soggetti che hanno rinunciato all’eredità.

Non rispondono dei debiti tributari del de cuius i soggetti che hanno rinunciato all’eredità anche se non è ancora trascorso il termine di 10 anni dall’apertura della successione per accettare o rinunciare alla stessa. La rinuncia ha infatti efficacia retroattiva, per cui gli stessi, se non possono essere considerati eredi sin dall’inizio, non possono essere chiamati a rispondere dei debiti del defunto. Concetto già espresso in una precedente sentenza e ribadito dalla Cassazione n. 21006/2021.

Chiesti agli eredi arretrati IRES, IRAP e IVA

L’Agenzia delle Entrate notifica ai potenziali eredi di un contribuente defunto e titolare di una ditta individuale che operava nel campo dell’edilizia un avviso di accertamento, con il quale viene richiesto il pagamento di IRES, IRAP e IVA relativi all’anno di imposta 2005 per una fattura emessa di 250.000 euro. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Bonus prima casa se la precedente abitazione diventa ufficio.

Bonus prima casa al contribuente per il secondo immobile acquistato dopo il precedente alloggio destinato ad ufficio: rileva la destinazione catastale.

Bonus prima casa anche se l’alloggio acquistato con le agevolazioni è diventato ufficio

Bonus prima casa anche se l’alloggio acquistato con le agevolazioni è diventato ufficio.

Le agevolazioni prima casa spettano al contribuente che in precedenza ha acquistato un immobile beneficiando delle stesse e poi lo ha destinato a ufficio. A rilevare infatti è la destinazione catastale dello stesso e non l’uso che il titolare ne fa.

Nel caso di specie poi è emerso che il contribuente ha acquistato il secondo immobile per il quale ha beneficiato delle agevolazioni dopo che il precedente era diventato ufficio per cui non ha detto il falso quando ha dichiarato di non essere titolare di “altra abitazione” come richiede la legge ai fini dell’applicazione ridotta dell’imposta di registro. Precisazioni molto importanti, contenute nell’ordinanza n. 22560/2021 della Corte di Cassazione. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Bonus terme: cos’è e a chi spetta.

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L’agevolazione prevede un solo bonus per un solo acquisto a persona, fino a un massimo di 200 euro. Tutto quello che c’è da sapere.

Cos’è il Bonus terme.

In arrivo il Bonus terme. Si tratta di un’agevolazione di cui il cittadino potrà beneficiare prenotando i servizi termali di proprio interesse presso uno stabilimento termale prescelto.

Il bonus coprirà fino al 100% del servizio acquistato, fino a un valore massimo di 200 euro.

L’eventuale parte eccedente del costo del servizio sarà a carico del cittadino. È stato il Ministro dello sviluppo economico, con decreto dello scorso 1° luglio 2021 a dare attuazione al nuovo incentivo, previsto dall’articolo 29-bis del decreto-legge n. 104 del 2020, per sostenere l’acquisto da parte dei cittadini di servizi termali presso gli stabilimenti termali accreditati.

Per essere ammessi al beneficio, si deve trattare di servizi termali non già a carico del SSN. di altri enti pubblici ovvero oggetto di ulteriori benefici riconosciuti all’utente, eccetto le eventuali detrazioni previste dalla vigente normativa fiscale sul costo del servizio termale eventualmente non coperto dal buono.

Il Bonus non può essere ceduto a terzi, né a titolo gratuito né in cambio di un corrispettivo in denaro. Il buono non costituisce reddito imponibile dell’utente e non rileva ai fini del computo del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente – ISEE. Il bonus terme attualmente non è attivo.

Con avviso pubblicato sui siti internet del Ministero dello sviluppo economico e di Invitalia, soggetto gestore della misura, sarà data comunicazione dell’apertura delle prenotazioni dei bonus. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Superbonus 110% anche per i piccoli interventi.

Superbonus 110% per le piccole riparazioni.

Il Superbonus 110% potrà essere utilizzato anche per gli interventi di riparazione o locali. Lo chiarisce una risposta all’interpello n. 560/21 con cui l’Agenzia delle entrate riassume le indicazioni contenute in due recenti pareri in materia emessi dalla Commissione consultiva per il monitoraggio dell’applicazione del dm 28/02/2017, operante presso il ministero delle infrastrutture.

Vediamo di cosa si tratta.

Il quesito.

Il quesito che viene posto è sulla possibilità di effettuare interventi finalizzati «all’eliminazione delle situazioni critiche di lesione e al ripristino delle condizioni di sicurezza statica» della propria unità immobiliare, per i quali vorrebbe usufruire della detrazione prevista dall’articolo 119 del decreto legge n. 34 del 2020. In particolare, gli interventi in questione:

– riguarderanno una villetta a schiera di proprietà esclusiva inserita in un complesso orizzontale di più unità abitative, dotata di accesso autonomo dall’esterno e funzionalmente indipendente, sita in zona sismica 3;

– si tratterà “di riparazione o locale”, come definiti al punto 8.4.1 delle Norme tecniche delle costruzioni del 2018.

L’istante chiede se tali interventi rientrino tra quelli per i quali si possa usufruire del Superbonus o, in alternativa, del Sismabonus. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Green pass, ok alla validità prolungata a 12 mesi.

green pass covid su cellulare

Al momento c’è l’ok da parte del Comitato tecnico scientifico alla proposta di prolungamento della scadenza del green pass.

Proroga certificato verde, sì del Cts.

La risposta tanto attesa è arrivata: il Cts (Comitato tecnico scientifico) ha dato l’ok all’estensione del green pass fino a 12 mesi. Al momento il certificato verde è valido nove mesi (dalla data del completamento del ciclo vaccinale). Se il percorso sarà completato il green pass da nove mesi avrà validità un anno. Persistono ancora questioni aperte, come quella sulla terza dose di vaccino, a cui l’esecutivo dovrà dare risposte in tempi rapidi.

Green pass, le categorie in scadenza.

Attualmente i 9 mesi previsti in origine stanno per scadere per il personale sanitario. Perché, si ricorderà, per i medici, infermieri e lavoratori della sanità vaccinazioni sono iniziate tra fine dicembre e inizio gennaio. Lo stesso accadrà, nel breve volgere di qualche settimana, per gli insegnanti, categoria prioritaria, in autunno ci sono le prime scadenze. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Risparmiare sugli interventi con il Bonus Ristrutturazioni.

Tra le agevolazioni che rendono più semplice e conveniente sistemare casa c’è anche il “Bonus Ristrutturazioni Edilizie”.

Si tratta di una detrazione che si applica a interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro 18 mesi dalla data di termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.

PERCHÉ FARLO ORA. Approfittare di questa agevolazione è ora ancora più conveniente: la normativa prevede una detrazione dall’Irpef del 36% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 48.000 euro per unità immobiliare. Fino al 31 dicembre 2021, però, la detrazione è elevata al 50% e il limite massimo di spesa è di 96.000 euro.

La detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo. È prevista, inoltre, una detrazione Irpef, entro l’importo massimo di 96.000 euro, anche per chi acquista fabbricati a uso abitativo ristrutturati.

Attenzione anche al fatto che, indipendentemente dal valore degli interventi eseguiti, l’acquirente o l’assegnatario dell’immobile devono comunque calcolare la detrazione su un importo forfetario, pari al 25% del prezzo di vendita o di assegnazione dell’abitazione. Anche questa detrazione va ripartita in 10 rate annuali di pari importo. (continua)

Fonte:IlMessaggero

Green pass, ecco dov’è obbligatorio e dove potrebbe essere esteso.

Dal primo settembre scatta l’obbligo per altre categorie. In previsione green pass anche per dipendenti pubblici, attività essenziali e supermercati.
certificato covid sul telefono

Green pass e trasporti.

Da primo settembre il green pass sarà obbligatorio per chi viaggia in aereo e per i treni a lunga percorrenza (che torneranno all’80% di capienza) e per i traghetti (salvo i casi con isole della stessa regione e per lo Stretto di Messina). Non servirà il certificato verde invece per il trasporto pubblico locale e per i treni regionali che torneranno all’80% di capienza anche in zona gialla (come in zona bianca). controlli gestori dei servizi e chi sarà trovato senza il pass avrà una sanzione da 400 a mille euro. L’obbligo di green pass non si applica ai soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale e alle persone che, per motivi di salute e in base alle indicazioni del CTS, non possono vaccinarsi. Sono previste sanzioni da 400 a mille euro.

Green pass, gli altri casi.

Ecco tutti i casi in cui il green pass è obbligatorio: al ristorante e al bar se si consuma al tavolo nelle sale interne; hotel per accedere a ristoranti, bar, centri benessere e servizi della struttura se si è ospiti esterni; allo stadio per assistere a partite, eventi e spettacoli aperti al pubblico; a teatro, cinema, sale da concerti; in palestra, piscina, centri natatori e centri benessere; musei e luoghi della cultura. Ed ancora sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò, concorsi pubblici; sagre e fiere; ricevimenti di matrimonio e altre cerimonie civili e religiose; residenze sanitarie assistenziali e altre strutture sanitarie; centri termali; centri sociali e ricreativi per le attività al chiuso; convegni e congressi; parchi tematici e di divertimento ed infine per spostarsi in entrata e in uscita da territori in zona rossa o arancione. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Assegno ridotto per la moglie assegnataria della casa familiare.

casa sopra calcolatrice concetto mutuo
Per la Cassazione, l’assegnazione esclusiva alla moglie della casa coniugale in comproprietà incide sulla misura dell’assegno di mantenimento in suo favore.

Immobile in comproprietà assegnato alla moglie e mantenimento.

L’assegnazione esclusiva della casa familiare in comproprietà alla moglie incide sulla misura dell’assegno di mantenimento da disporre in suo favore. L’occupazione dell’immobile impedisce all’altro coniuge titolare di poter mettere a frutto la sua quota. Queste in sintesi le precisazioni della Cassazione esposte nell’ordinanza n. 20858/2021.

La vicenda processuale.

Il Tribunale pronuncia la separazione tra due coniugi, assegna alla moglie l’uso della casa coniugale e pone a carico del marito l’obbligo di corrispondere alla moglie un assegno mensile di 500 euro e ai figli maggiorenni 750 euro, oltre all’obbligo di provvedere per intero alle spese straordinarie per gli stessi.

La moglie appella la sentenza perché dopo la separazione la stessa ha subito un peggioramento delle proprie condizioni economiche e del proprio tenore di vita. La stessa infatti si è vista ridurre lo stipendio di 1100 euro del 40% a causa di un accordo sindacale, ed è stata costretta a sostenere da sola le spese per le utenze e la manutenzione della casa. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Esenzione Tari: basta non utilizzare l’immobile?

Tari: presupposti per il pagamento dell’imposta.

Con l’ordinanza 11130 del 28 Aprile 2021 vergata dalla sesta sezione civile della Corte di Cassazione si pone un punto all’annoso contrasto interpretativo sul principio fondante della  Tari.
Ovvero, se sia presupposto d’imposta il reale e concreto utilizzo dell’immobile anche in maniera discontinua nel tempo o basti il mero possesso/detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, purché siano suscettibili di produrre rifiuti urbani.

Partiamo dal presupposto che i casi di esenzione dal versamento della Tari, solitamente, sono isolati e specifici e si riferiscono a situazioni in cui non sia possibile nemmeno potenzialmente produrre rifiuti.

Sappiamo inoltre che la Tari ha sostituito, con decorrenza dall’1 gennaio 2014, i preesistenti tributi dovuti ai Comuni dai cittadini, quale pagamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti (TARSU, TARES, TIA), conservandone la medesima natura tributaria.

Proprio per questi motivi si dovrebbe arrivare all’automatica conclusione che l’imposta è dovuta, proprio per l’eredità che riporta, unicamente per il fatto di occupare o detenere locali ed aree scoperte a qualsiasi uso adibiti. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Superbonus 110: le trappole dietro l’opportunità.

Il pericolo è realizzare un impianto sbagliato per la fretta di rientrare nell’agevolazione del Superbonus 110% sulle riqualificazioni.

Sempre più famiglie approfittano dei benefici del Superbonus 110% sulle riqualificazioni energetiche, una pioggia di denaro emessa dallo Stato per abbattere l’inquinamento prodotto dalle nostre case.

Tra gli “interventi trainanti” che permettono di accedere al Superbonus c’è anche la pompa di calore elettrica, che sostituisce la caldaia a combustibile e permette di chiudere il contatore del gas e non ricevere più le relative bollette. Ma dietro questa corsa alla ristrutturazione per rendere le case 100% elettriche prima che lo Stato chiuda i rubinetti degli incentivi c’è un’insidia: impianti progettati in fretta e furia, senza i giusti calcoli e perfino aggiungendo apparati non necessari solo perché coperti dal Superbonus.

Non sempre infatti “di più è meglio”: l’obiettivo di questi interventi dovrebbe essere solo il massimo comfort della famiglia che vivrà nella casa ristrutturata, al caldo anche in inverno, risparmiando sui costi energetici e abbattendo le emissioni inquinanti.

Un impianto sovradimensionato privo di reale utilità) solo nato o, al contrario, solo perché coperti dallo Stato perché progettato senza le dovute analisi e simulazioni, porterebbe a costi di manutenzione e bollette troppo pesanti per gli anni a venire. (continua)

Case prefabbricate: i vantaggi e i permessi necessari per costruire.

Case prefabbricate

Le case prefabbricate sono una soluzione moderna e affidabile e una valida alternativa alle tradizionali case in muratura. In particolare sono apprezzate quelle in legno per via del loro basso impatto ambientale, dei costi inferiori e dei vantaggi in merito i tempi di realizzazione: più brevi e meno problematici.

Casa prefabbricata in legno, le caratteristiche principali

Le case prefabbricate hanno tempi di realizzazione minori e processi più semplici di costruzione. Questo perché seguono un rigoroso percorso di progettazione e realizzazione: ogni elemento viene costruito con specifici macchinari di precisione e successivamente assemblato agli altri direttamente sul terreno.

I vantaggi delle case prefabbricate in legno.

Come si è detto questa tipologia di case assemblate si costruisce in tempi molto rapidi. Le stesse caratteristiche che consentono questa rapidità sono anche alla base dell’alto livello di personalizzazione di questi immobili. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Superbonus, le mosse anti burocrazia.

Dopo un avvio frenato da regole troppo complicate, il superbonus sta accelerando: solo a giugno sono stati comunicati nuovi lavori per 981 milioni, portando il totale a 3,5 miliardi. Il decreto Semplificazioni 77/2021 convertito dal 31 luglio scioglie diversi nodi procedurali: ad esempio, prevede un titolo abilitativo ad hoc (la Cilas) valido anche per lavori strutturali, modifiche dei prospetti e varianti; fa salve le violazioni “formali” (che non inficiano la detrazione); permette di derogare alle distanze minime tra edifici fissate dal Codice civile per installare i’ cappotti termici.

Ma il pieno rilancio del 110% dipende anche da altri fattori, come la proroga dei termini o il costo dei materiali. Il 110% scade infatti il 30 giugno 2022 per i privati o il 31 dicembre 2022 per i condomini: termini quasi impossibili da rispettare, partendo oggi.

E mentre il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha affermato che la proroga del superbonus al 2023 sarà affrontata solo con la prossima legge di Bilancio, a complicare il rispetto dei tempi c’è la scarsità di manodopera, unita al rincaro e razionamento dei materiali. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Il contratto preliminare.

Il contratto preliminare è quel tipo di contratto attraverso il quale le parti si obbligano a stipularne uno futuro.

Cos’è il contratto preliminare.

Il termine “preliminare” viene utilizzato proprio perché prelude alla stipula di un successivo contratto definitivo, il cui contenuto è già fissato dallo stesso preliminare.

Dal contratto preliminare discende, quindi, l’obbligo di prestare il consenso per la conclusione di un successivo contratto i cui effetti tipici verranno in vita solo se e quando tale contratto definitivo sarà stipulato.

L’accordo delle parti.

Il consenso delle parti che dà vita al preliminare è regolato dagli artt. 1326 e ss. c.c. Ai fini dell’individuazione della natura del contratto, a rilevare è proprio il contenuto dell’accordo, ovvero l’intento comune dei contraenti in rapporto alla funzione economico-sociale (causa del contratto). (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

Superbonus 110%: il modulo unico Cilas.

scrivania di ingegneri che studiano progetto appalto

Modulo Cilas unico in tutta Italia per il Superbonus.

Grazie alla conversione definitiva del decreto Governance e PNRR e Semplificazioni, il superbonus riceverà un forte impulso.

Le procedure per poter avviare le opere rientranti nel Superbonus 110% infatti vengono fortemente snellite dalla previsione di poter presentare al Comune la Cila, ossia il modulo con il quale, senza bisogno dell’attestazione dello stato legittimo, è sufficiente comunicare al Comune l’inizio dei lavori per beneficiare del maxi credito d’imposta. Fanno eccezione a questa regola solo le opere per le quali si deve procedere alla demolizione e ricostruzione dell’edificio.

Il modulo, approvato nella sua versione in bozza, in attesa del via libera definitivo della Conferenza unificata slittata dal 29 luglio al 4 agosto, sarà unico per tutta Italia e per comodità è stato già battezzato modulo Cilas (Cila + Superbonus). In questo modo si evita la complicazione di moduli diversificati da Regione a regione. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Il decreto Ristori. Bonus a chi riduce la rata dell’affitto.

Si tratta di un contributo a fondo perduto che mira appunto a ridurre il canone di locazione. Come funziona?

Il contributo, pari al 50% dell’importo complessivo delle rinegoziazioni in diminuzione dei canoni, è calcolato su un importo massimo di riduzione dei canoni pari a 1.200 euro. La cosa interessante, è che il contributo spetta a qualunque soggetto e quindi anche alle società.

Naturalmente per poterlo ottenere è necessario rispettare una serie di parametri. Ecco quali. Per prima cosa è necessario che sussista alla data del 29 ottobre 2020 un contratto di locazione di tipo abitativo che riguardi un immobile in un Comune ad alta tensione abitativa, individuato nell’elenco approvato dal Cipe.

Per ottenere il contributo è poi necessario che l’immobile concesso in locazione sia l’abitazione principale dell’affittuario e che la riduzione del canone applicata dal locatore riguardi tutto l’anno 2021 o almeno una sua parte. L’accordo di rinegoziazione dev’essere successivo al 24 dicembre 2020 e comunicato entro la fine del 2021 all’Agenzia delle Entrate tramite il modello Rli o attraverso altre procedure di registrazione. (continua)

Fonte:LaRepubblica

Vicini risarciti per il water rumoroso!

tirare sciacquone in bagno

La Cassazione riconosce a una coppia il risarcimento dei danni morali derivanti dalla lesione del diritto a un’abitazione vivibile.

Risarcimento danni causati dai rumori dello scarico dei vicini.

Spetta il risarcimento dei danni morali alla coppia che, a causa dei forti rumori dello scarico del bagno dei vicini, non può godere del diritto a un’abitazione vivibile. La posizione dello scarico vicino alla camera da letto e l’uso del bagno di giorno e di notte sono decisivi ai fini del riconoscimento del danno subito dalla coppia, che ha sofferto forti disagi a causa della lesione del diritto a un’abitazione vivibile e serena, in cui svolgere le proprie attività quotidiane e riposare. Queste le conclusioni dell’ordinanza della Cassazione n. 21649/2021.

La vicenda processuale.

Una coppia ricorre in Tribunale per chiedere di accertare che la creazione di un secondo bagno nell’appartamento dei vicini provoca immissioni sonore “intollerabili” provenienti dagli scarichi e domandando l’eliminazione di queste immissioni e il risarcimento dei danni.

La Corte di Appello dispone una C.T.U e accerta che il secondo bagno in effetti è stato realizzato nella parete comunicante con la camera da letto della coppia, alla quale è poggiata la testiera del letto e che le dimensioni ridotte dell’appartamento con consentono di adottare soluzioni diverse. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

Bonus facciate valido anche per un solo condomino.

decorazioni sulle facciate di palazzi olandesi

L’Agenzia delle entrate chiarisce che la detrazione del 90% per il bonus facciate prevista è valida anche se a richiederlo è un solo contribuente.

Bonus facciate, cos’è?

Per l’utilizzo del Bonus facciate 2021 nei condomini: a beneficiare della detrazione del 90 per cento può essere anche un unico contribuente, a patto che ci sia una delibera condominiale che autorizzi il sostenimento delle spese da parte del singolo interessato a effettuare i lavori. A stabilirlo è l’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello numero 499 del 21 luglio 2021.

Il bonus facciate è la detrazione fiscale pari al 90% delle spese sostenute in caso di interventi volti al recupero o restauro delle facciate esterne di abitazioni o condomini. È stato introdotto dall’articolo 1, commi da 219 a 224 della Legge di Bilancio 2020, così come modificato dalla Legge di Bilancio  2021.

Le spese che possono essere portate in detrazione 90%, da documentare debitamente, devono essere effettuate dal 1° gennaio 2020 fino al 31/12/2021. Gli edifici sui quali si interviene dovranno essere ubicati in zona A o B o assimilabili e i lavori dovranno essere realizzati sulle strutture opache della facciata, su balconi, su ornamenti e fregi. Sono inclusi gli interventi di pulitura o tinteggiatura esterna, finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna. (continua)

Fonte;StudioCataldi

 

Sì alla riduzione del canone di locazione causa Covid-19.

portachiavi con casa per affitto

Per il Tribunale di Lecce la crisi economica causata dal Covid-19 è idonea a creare squilibri nel contratto e a imporre in base al dovere generale di buona fede oggettiva di rinegoziarne il contenuto.

Covid-19: l’impatto della crisi economica sulle locazioni.

La crisi economica provocata dalla diffusione del virus Covid-19, che ha costretto molte attività a chiudere forzatamente (in particolare quelle legate a ristorazione e settore alberghiero), deve ritenersi una una sopravvenienza nel sostrato fattuale e giuridico che costituisce il presupposto del contratto di locazione.. In tal caso il principio di buona e correttezza funge da “valvola” per ripristinare l’equilibrio negoziale, spingendo verso una rinegoziazione del contenuto.
Ammissibile, dunque, la riduzione dei canoni nei contratti a lungo termine, come quelli di locazione di immobili per l’esercizio di attività produttive, al fine di scongiurare la risoluzione del contratto per sopravvenuta onerosità. (continua)
Fonte:StudioCataldi

BONUS CASA, FOCUS SULLE AGEVOLAZIONI FISCALI.

Guida alle agevolazioni fiscali e agli incentivi per ristrutturazioni, mobili ed elettrodomestici, interventi antisismici, facciate e sistemazioni a verde.

Rinnovate con la manovra 2021 le agevolazioni per i contribuenti che si apprestano ad eseguire lavori di restauro, edilizia e riqualificazione energetica.

Indice

La Legge di Bilancio 2021 (L.30.12.2020 n.178), in vigore dal 1° gennaio 2021, ha prorogato per l’intera annualità gli incentivi e le detrazioni fiscali, da presentare a seguito di specifica dichiarazione ENEA. Numerose sono le agevolazioni che rientrano nel cosiddetto Bonus Casa e riguardano principalmente interventi di ristrutturazione sugli edifici, oltre che i lavori sugli impianti di riqualificazione, come ad esempio l’aumento delle classi energetiche.

La norma ha confermato per il 2021 le detrazioni fiscali sugli interventi di ristrutturazione di immobili, ovvero gli incentivi noti come Bonus Ristrutturazioni. Si aggiungono le agevolazioni per le spese di mobili, elettrodomestici di classe energetica elevata e arredi grazie al Bonus Mobili ed Elettrodomestici (classe energetica A+), il cui importo massimo detraibile è stato innalzato a 16.000 euro. Confermati anche l’Ecobonus, la detrazione rivolta a tutti coloro che compiono lavori di adeguamento e risparmio energetico e il Bonus verde per gli interventi di sistemazione a verde di terrazze e aree scoperte, realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. (continua)

Fonte:Confcommercio

Superbonus 110% per abbattere le barriere architettoniche.

uomo tiene modello casa sotto braccio per ristrutturazione

 

Per le Entrate le spese condominiali per interventi destinati all’eliminazione di barriere architettoniche sono ammesse alla fruizione della detrazione del superbonus 110%.

Eliminazione barriere architettoniche col superbonus.

Potranno fruire del superbonus 110% le spese condominiali per gli interventi di eliminazione di barriere architettoniche. Nel caso sottoposto all’attenzione dell’Agenzia delle entrate si è trattato della messa in opera di una piattaforma elevatrice destinata ai soggetti con ridotta capacità motoria.

 I condòmini, a prescindere dalla propria età, potranno fruire dell’agevolazione in relazione ai millesimi di proprietà o sulla base di altri criteri e potranno, optare per la cessione o lo sconto sul corrispettivo. A chiarirlo è appunto l’Agenzia nella risposta n. 455 del 5 luglio 2021. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

Plastiche monouso vietate: le sanzioni.

Superata la prima scadenza: dal 3 luglio scorso la plastica monouso viene bandita in tutta Europa. Ecco cosa succede in Italia.
stoviglie di plastica colorate

Plastiche al bando dal 3 luglio.

La salvaguardia dell’ambiente che passa dall’eliminazione della plastica. Superata la prima scadenza: dal 3 luglio scorso la plastica monouso viene bandita in tutta Europa.

Proprio da quella data è diventata attiva la decisione del Parlamento europeo che punta ad riduzione della plastica entro il 2030. L’adeguamento alla Sup (Single-use plastic products), grazie alla direttiva europea 904, non sarà immediato, ma nel nostro Paese sarà ancora consentito l’utilizzo di diversi prodotti in plastica. inoltre, i negozi potranno comunque continuare a vendere i prodotti vietati fino a esaurimento scorte; successivamente le plastiche monouso saranno vietate per sempre con sanzioni per chi trasgredisce.

Plastica al bando, i prodotti eliminati.

Per quanto riguarda i prodotti monouso l’elenco dei prodotti da eliminare comprende: posate di plastica (forchette, coltelli, cucchiai e bacchette); piatti di plastica; cannucce di plastica; contenitori per alimenti in polistirolo espanso con o senza coperchio, utilizzati per contenere alimenti destinati al consumo immediato o da asporto; contenitori per bevande in polistirolo espanso; tazze per bevande in polistirolo espanso; prodotti in plastica oxo-degradabile; bastoncini di cotone di plastica.

I prodotti che resteranno in commercio sono: i bicchieri poiché nella direttiva non c’è traccia dei bicchieri in plastica usa e getta; mascherine e guanti e palloncini. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Bonus condizionatori 2021.

Una breve guida al bonus condizionatori per il 2021 che permette detrazioni del 50%, del 65% e del 110% come previsto dalla disciplina sul Superbonus.

Bonus condizionatori 2021 senza Isee.

Il bonus condizionatori è stato confermato dall’ultima legge di Bilancio, valida per il 2021, in favore di coloro che acquistano nuovi impianti o sostituiscono quelli vecchi. Un bonus che non richiede il rispetto di particolari limiti reddituali. Il bonus condizionatori consente di ottenere una detrazione Irpef compresa tra il 50% e il 65% e in casi particolari del 110%.

La finalità del bonus condizionatori è evidente. Dare la possibilità a tutti, attraverso l’offerta di un incentivo, di dotare le proprie abitazioni d’impianti in grado di renderle più confortevoli ed efficienti dal punto di vista energetico.

Bonus condizionatori 2021: le opzioni.

L’agevolazione fiscale relativa ai condizionatori è conseguibile in tre modi diversi:

– La detrazione Irpef del 50% è possibile se l’installazione o l’acquisto del nuovo condizionatore è abbinato a una ristrutturazione edile, anche se l’Agenzia delle Entrate ha specificato che è sufficiente che tale intervento sia giustificato da una manutenzione straordinaria. La detrazione del 50% avviene in particolare in relazione alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e o di grandi elettrodomestici con classe non inferiore alla A+, climatizzatori compresi. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Fonte: Bonus condizionatori 2021 https://www.studiocataldi.it/articoli/42349-bonus-condizionatori-2021.asp#ixzz706MjtOAf
(www.StudioCataldi.it)

Agevolazioni prima casa: stretta della Cassazione.

Gli Ermellini chiariscono che per mantenere i benefici prima casa chi acquista un nuovo immobile entro un anno dalla vendita del precedente deve fissarvi la residenza.

Decade dal beneficio chi non fissa la residenza nel nuovo immobile.

La Cassazione nell’ordinanza n. 18939/2021 chiarisce che il beneficio prima casa non può essere riconosciuto al di fuori dei casi contemplati dalla legge. Non rileva infatti ai fini del beneficio che il nuovo immobile, acquistato entro un anno dalla alienazione del precedente, si trovi nel Comune in cui il contribuente lavora, in questo lo stesso deve fissare la sua residenza.

La vicenda processuale.

La C.T.R accoglie l’appello di una contribuente e dichiara non dovuta la maggiore imposta richiesta a titolo d’imposta di registro, sanzioni e interessi richiesti dall’Agenzia delle Entrate dopo che l’ha ritenuta decaduta dall’agevolazione prima casa, per aver venduto la prima casa, senza adibire ad abitazione principale l’immobile acquistato nel termine di un anno dalla vendita del precedente.

Per la C.T.R la contribuente può mantenere il beneficio fiscale perché l’immobile acquistato dopo la rivendita nei cinque anni riguarda un immobile sito nel Comune in cui la stessa lavora. (continua)

Fonte: StudioCataldi.it)

 

Il conduttore deve adeguare l’impianto elettrico.

Contratto di locazione e clausola vessatoria.

Non è vessatoria la clausola che impone all’inquilino il rifacimento dell’impianto elettrico. Non solo. Il conduttore è tenuto a risarcire i danni se tiene l’appartamento sporco rendendolo invivibile. E’ quanto si evince dalla recente sentenza della Cassazione n. 16890/2021.

La vicenda.

Con atto di intimazione di sfratto per morosità e contestuale atto di citazione per la convalida, i comproprietari di un appartamento in Firenze, locato a un terzo, avevano dedotto il mancato pagamento di alcuni canoni di locazione del 2012 e 2013, per cui chiedevano l’emissione di decreto ingiuntivo per i canoni non corrisposti e per quelli dovuti fino al rilascio.

Si costituiva il conduttore proponendo domanda riconvenzionale al fine di ottenere la risoluzione del contratto di locazione per inadempimento degli attori all’obbligo di fornire un immobile salubre e idoneo alla locazione, nonché il risarcimento dei danni subiti per non avere provveduto a dei lavori straordinari. Gli attori, a loro volta, chiedevano il risarcimento dei danni all’appartamento causati dal conduttore collegati alla sua negligenza ed incuria. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Superbonus al 110%: la guida completa con tutto quello che c’è da sapere.

ecobonus e sismabonus

 

Grazie al Superbonus al 110% chi esegue una ristrutturazione fino al 30 giugno 2022 può contare su una detrazione del 110% delle spese sostenute per gli interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici e che riducono il rischio sismico. Quello che devi sapere sui lavori ammessi e i requisiti necessari, con tutte le indicazioni pratiche e la risposta ad alcune domande frequenti.

A luglio 2020 il Decreto Rilancio ha introdotto il cosiddetto Superbonus: una detrazione del 110% sulle spese sostenute per chi effettuerà interventi di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e riduzione del rischio sismico nei propri condomini o abitazioni singole. La detrazione fiscale del 110% vale per i lavori effettuati dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022. A seconda dell’anno di sostenimento della spesa cambia la suddivisione della detrazione negli anni:

  • per le spese sostenute nel 2020 e nel 2021 la detrazione va suddivisa in 5 rate di pari ammontare. Ad esempio, per una spesa di 10.000 euro, si ottengono 11.000 euro di detrazione pari a 2.200 euro annui da recuperare nelle 5 dichiarazioni dei redditi presentate a partire dall’anno di esecuzione dei lavori.
  • Per le spese effettuate nel 2022 la detrazione deve essere ripartita in 4 rate di pari ammontare. Ad esempio, per una spesa di 10.000 euro gli 11.000 euro di detrazione si recuperano in rate da 2.750 euro dalla dichiarazione presentata nel 2023 e per i 3 anni successivi. (continua) 
  • Fonte:Altroconsumo

Professionisti: ecco i 10 bonus ancora utilizzabili tra sanificazione, affitti e lavori.

Dieci aiuti per i costi dello studio ma attenzione al rischio di tagli. I bonus fiscali. Dal credito di imposta per affitti o per la sicurezza anti-contagio nell’ufficio al rimborso per il risparmio idrico: tutte le misure accessibili ai professionisti. Riduzioni in vista con i tetti di spesa.

Sono dieci in questo momento i bonus ancora accessibili per gli studi dei professsionisti che potrebbero consentire di risparmiare sui costi fissi per la sede operativa. Certo a patto, nella maggior parte dei casi, di investire nel miglioramento delle performance dell’immobile, in particolare sotto il profilo dell’efficienza energetica. E di avere una sufficiente capienza fiscale, trattandosi per lo più di “rimborsi” sotto forma di detrazioni o crediti di imposta.

Ma non è necessario essere i proprietari dello studio: di fatto tutti i bonus sono utilizzabili da chi detiene un diritto reale sull’immobile (dunque anche dai locatari, anche se per qualsiasi modifica strutturale resta necessario il consenso del proprietario). Vediamoli nel dettaglio. I bonus Covid Sui dieci bonus totali, due sono quelli messi in campo dal Governo come sostegno alle partite Iva per la crisi da Covid a parziale copertura dei costi fissi delle sedi (esclusi quindi i contributi a fondo perduto erogati direttamente al professionista): il bonus affitti e quello per la sanificazione. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

FONDO PRIMA CASA: BONUS PER GIOVANI UNDER 36.

Una delle novità introdotte dal decreto Sostegni bis, pubblicato lo scorso 25 maggio, ha stabilito che le domande per ottenere il bonus prima casa per i giovani under 36 anni possono essere inoltrate fino al 30 giugno 2022.

Le domande per ottenere la garanzia di Stato sull’80% della quota capitale del mutuo per la prima casa vanno presentate dal trentesimo giorno dall’entrata in vigore del decreto Sostegni bis, quindi dallo scorso 24 giugno, per dare tempo alle banche e ai gestori di adeguare la contrattualistica e la modulistica alle nuove disposizioni.

COSA PREVEDE IL BONUS. La misura contenuta nel decreto Sostegni bis prevede che anche i giovani che non hanno ancora compiuto 36 anni, i quali decidono per l’acquisto della prima casa e hanno un Isee che non supera i 40mila euro annui, anche senza un contratto di lavoro a tempo indeterminato, possano accedere al Fondo di garanzia sui mutui per la prima casa, ottenendo di fatto un prestito dalla banca per un importo pari all’80% del prezzo della casa garantito dallo stato.

Lo Stato per questa fascia giovanile, azzera le imposte sulla compravendita, sia quando questa avviene da un privato che da una ditta di costruzioni.

COME FUNZIONA. Per chi compra da un privato, l’agevolazione consiste nell’azzeramento delle imposte di registro, ipotecaria e catastale (restano soltanto da pagare l’imposta di bollo, le tasse ipotecarie e i tributi speciali catastali, per totali 320 euro). Invece, per chi compra da una società di costruzioni (ossia nelle compravendite soggette ad Iva) non si pagheranno le imposte di registro, ipotecaria e catastale; restano, come sopra, da pagare il bollo, le tasse ipotecarie e i tributi catastali (320 euro). (continua)

Fonte:L’Eco

Infiltrazioni in condominio: paga anche il danneggiato.

giovane donna disperata per infiltrazione acqua in casa condominio

Per la Cassazione, il diritto al risarcimento per mancata manutenzione delle parti comuni non esonera il condomino dal partecipare alle spese di riparazione delle stesse.

Danni da omessa manutenzione di parti comuni del condominio.

Il riconoscimento del diritto al risarcimento del danno derivante dall’omessa manutenzione di parti comuni del condominio non esonera il condomino danneggiato dall’obbligo di partecipare alle spese di riparazione delle stesse. Questo in sintesi il principio contenuto nell’ordinanza della Cassazione n. 18187/2021.

Nella vicenda, una S.r.l, proprietaria del piano terra di un edificio condominiale, subisce dei danni a causa della mancata manutenzione del lastrico solare, costituente corte interna dell’immobile. Nell’agire in giudizio chiede quindi la condanna del Condominio a rimborsarle le spese sostenute per la riparazione dei danni e a risarcirle i danni.

Il Tribunale accoglie le richieste della S.r.l, condannando il Condominio a rifondere le spese sostenute da parte attrice e a risarcirla dei danni subiti. La Corte di Appello però, pur confermando la condanna del Condominio, nella motivazione dispone che “nel riparto interno, tutte dette spese vanno suddivise secondo i criteri di cui all’art. 1226 c.c.” (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

Rottura elettrodomestico: chi paga?

Nei rapporti tra proprietari e inquilini, se l’appartamento è ammobiliato capire chi deve pagare per la rottura di un elettrodomestico non è sempre semplice.

Rottura elettrodomestico: i riferimenti normativi.

Infatti, i riferimenti normativi che possono fungere da orientamento a tal proposito sono pochi e poco chiari: si tratta, nel dettaglio, degli articoli 1576, 1590 e 1609 del codice civile.

Le riparazioni necessarie.

La prima disposizione, in particolare, stabilisce che il locatore, nel corso della locazione, deve eseguire tutte le riparazioni necessarie, ad eccezione di quelle di piccola manutenzione. Di queste ultime, infatti, deve farsi carico il conduttore. L’articolo 1576 precisa poi che per quanto riguarda le cose mobili le spese di manutenzione e conservazione sono a carico del conduttore, salvo patto contrario.

La restituzione della cosa.

La norma di cui all’articolo 1590 c.c., invece, stabilisce che il conduttore deve restituire la cosa al locatore nel medesimo stato in cui l’ha trovata, fatto salvo il deterioramento o il consumo.

Fino ad ora è quindi chiaro che il conduttore che abbia preso in locazione un appartamento con mobili ed elettrodomestici, dovrà farsi carico delle spese di manutenzione ordinaria, anche al fine di mantenere, per quanto possibile, l’immobile nello stato in cui l’ha ricevuto. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

La ripartizione delle spese tra locatore e conduttore.

appartamento locazione casa

In base all’art. 1576 c.c., il proprietario deve eseguire, durante la locazione tutte le riparazioni necessarie, eccettuate quelle di piccola manutenzione.

Ripartizione spese locatore e conduttore: i criteri.

Senza entrare nello specifico, il primo criterio di carattere generale per suddividere le spese tra proprietario e inquilino è quindi quello di individuare la tipologia di intervento.

Qualche chiarimento in più, rispetto alla disciplina del codice civile, arriva dalla legge sulle locazioni degli immobili urbani (Legge 392/78), nella quale si afferma che l’inquilino deve sostenere le spese per la pulizia, quelle relative all’ordinaria manutenzione dell’ascensore (quelle straordinarie restano infatti a carico del proprietario), le spese dell’energia elettrica, dell’acqua, del riscaldamento e del condizionamento dell’aria.

Deve inoltre provvedere alle spese relative allo spurgo dei pozzi neri e delle latrine e alle spese di fornitura di altri servizi comuni. Se poi nello stabile c’è un servizio di portineria, l’inquilino dovrà farsi carico del suo pagamento nella misura del 90%. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Casa riqualificata e ceduta, bonus duplicato.

Con la risposta all’interpello 437 (pubblicato ieri) l’agenzia delle Entrate ha confermato che agli acquirenti di un immobile di proprietà di un’impresa che lo ha ristrutturato spetta la detrazione del 50% sul 25% del prezzo, anche se l’impresa stessa ha già beneficiato di ecobonus e sismabonus nel corso dei lavori.

La situazione prospettata dal contribuente (che è la stessa impresa) è quella di un intero fabbricato di sua proprietà, a destinazione abitativa, dove vengono svolti interventi di ristrutturazione edilizia, aventi le caratteristiche per fruire delle detrazioni Ires in materia di risparmio energetico e di misure antisismiche (articoli 14 e 16 del Dl 63/2013)

Sui costi di ristrutturazione, per le Entrate sono diversi i destinatari delle agevolazioni, quindi gli sconti sono totalmente compatibili  a quella tipologia di interventi, quindi, l’impresa realizza già un risparmio ben oltre il 65 per cento.

A fine lavori, però, vuole vendere l’immobile ristrutturato e, per renderlo più appetibile, pensa di metterlo sul mercato entro 18 mesi da fine lavori, ricordando che chi compra una casa ristrutturata dall’impresa che ne è proprietaria ha diritto a detrarre in io anni (articolo 16-bis, comma 3 del Tuir) o a cedere il relativo credito d’imposta, il 25% del prezzo di acquisto (articolo 3, comma i, lettere c) e d) del Dpr 380/2001, cioè per lavori di restauro-risanamento conservativo e ristrutturazione). (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Canoni di affitto non percepiti e blocco sfratti: le ultime novità.

La Legge di Conversione del c.d. Decreto Sostegni (D.L. 22 marzo 2021 n. 41) introduce alcune novità che vanno a modificare e integrare il testo del Decreto, in particolare per quanto riguarda la dichiarazione dei canoni di affitto non percepiti e il blocco sfratti.

Nel primo caso viene stabilito che è possibile non pagare le tasse sin dall’inizio del procedimento per tutti i contratti di affitto residenziale, anche quelli stipulati prima del 1° gennaio 2020. Per il blocco sfratti viene invece confermata la sospensione delle procedure già bloccate fino al 30 giugno, mentre via libera per quelle dal 1° luglio.

Approfondiamo in dettaglio le novità.

Dichiarazione dei canoni non percepiti.

La Legge di Conversione del Decreto Sostegni stabilisce che tutti i contratti di affitto residenziale, anche quelli stipulati prima del 1° gennaio 2020, saranno interessati da una vantaggiosa regola:

anziché pagare le imposte sui redditi non percepiti fino alla convalida di sfratto, è possibile non pagare le tasse sin dall’inizio del procedimento, ovvero dall’intimazione di sfratto, o da quando si procede con l’ingiunzione di pagamento per le somme non corrisposte, anche se limitatamente ai canoni non corrisposti dal 1° gennaio 2020 in avanti. (continua)

Fonte:SoloAffitti

Il contratto a canone concordato.

La disciplina del contratto di locazione a canone calmierato o concordato è contenuta nella legge 431/1998 e rappresenta un’alternativa ai contratti a canone libero.

Cos’è il contratto a canone concordato.

Il contratto a canone concordato deve rispettare determinati criteri definiti a livello nazionale e recepiti in accordi a livello locale; ha una durata triennale rinnovabile per ulteriori due anni e permette di fruire di particolari agevolazioni fiscali.

Gli accordi locali.

Più precisamente, i parametri fondamentali del contratto vengono stabiliti da un accordo locale concluso e firmato dalle principali organizzazioni rappresentative della proprietà edilizia e dalle principali associazioni sindacali dei conduttori alla presenza solitamente dell’Assessore comunale o del Sindaco.
Negli accordi locali, che fissano i criteri di stipula, il territorio comunale viene suddiviso in zone urbane omogenee e per ogni area avente caratteristiche simili per valori di mercato, dotazioni infrastrutturali e tipologie edilizie è individuato un valore minimo e un valore. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Imu, cedolare e bonus sui lavori: i dossier dei partiti verso la riforma.

Domani mercoledì 16 giugno scade la prima rata dell’Imu 2021. Ma chi si chiede cosa succederà con la riforma fiscale non troverà molte risposte nei documenti che i partiti hanno depositato alle commissioni Finanze di Camera e Senato.

Non che gli immobili siano assenti dai sette dossier presentati, ma il grosso delle attenzioni si concentra sull’Irpef. D’altra parte, l’imposizione sulla casa è un argomento politicamente sensibile, su cui non sembrano esserci grandi convergenze.

L’esenzione della prima casa 119,5 milioni di abitazioni principali devono rimanere esenti: Lega e Forza Italia lo scrivono a chiare lettere. In realtà, nessuno degli altri cinque partiti chiede di tassare di nuovo la prima casa. Neanche Liberi e Uguali (Leu), che propone un’imposta personale progressiva sui patrimoni (immobiliari e mobiliari): secondo Leu, infatti, questa imposta dovrebbe assicurare lo stesso gettito totale dei tributi sostituiti, esentando i patrimoni di minor valore e salvaguardando le prime case non di lusso.

Nessuno dei partiti, comunque, si spinge fin dove arrivala Commissione europea, che mette in discussione l’esenzione dell’abitazione principale per i proprietari ad alto reddito (si veda II Sole 24 Ore del 4 giugno). Bruxelles ricorda inoltre che il prelievo immobiliare italiano è applicato su basi imponibili spesso slegate dai reali valori di mercato a causa della mancata riforma del catasto. Riforma degli estimi, peraltro, richiamata nelle Raccomandazioni Ue che sono fra i punti di riferimento del Recovery plan italiano. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Il rogito.

Il rogito è un documento che fa prova legale dei fatti e degli atti giuridici in esso riportati avvenuti alla presenza di un notaio o che questi ha compiuto.
notaio che timbra un testamento

Rogito: efficacia di atto pubblico.

Il rogito, denominato anche atto notarile, è considerato a tutti gli effetti un atto pubblico.

Infatti, l’articolo 2699 del codice civile stabilisce che “L’atto pubblico è il documento redatto, con le richieste formalità, da un notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l’atto è formato”.

Le formalità del rogito.

In ogni caso, come emerge anche da tale norma, il rogito, per essere valido, deve essere redatto nel rispetto di particolari formalità, che sono prescritte dalla legge notarile (legge n. 89/1913).

Tra le principali formalità si segnala la redazione, a mano, a macchina o a stampa, personalmente da parte del notaio o da una persona di fiducia sotto la direzione, in ogni momento, del notaio stesso.

L’atto deve essere ricevuto in presenza delle parti e, solo per alcune fattispecie, di almeno due testimoni. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

Superbonus 110%, arriva un modello standard.

Anci e Funzione Pubblica lavorano alla creazione di un nuovo modulo con le semplificazioni valide per ottenere l’agevolazione fiscale.

lavori in casa con superbonus 110 per cento

Superbonus, modulistica unica.

Una modulistica unica per la comunicazione inizio lavori asseverata (Cila) applicata ai lavori del Superbonus. A pensarci ci sono l’Associazione nazionali comuni italiani (Anci) con il Dipartimento della Funzione Pubblica. Cambia dunque il modello per la presentazione della Cila (Comunicazione inizio lavori asseverata) con l’obiettivo di adeguarsi alle norme che regolano il Superbonus.

Superbonus, interventi da realizzare con Cila

Gli interventi agevolati con il Superbonus, per ciò che ha previsto il decreto Semplificazioni, tranne quelli che implicano la demolizione e ricostruzione dell’edificio, sono considerati manutenzioni straordinarie e possono essere realizzati solo con la Cila. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Bonus caldaie 2021: tutto ciò che devi sapere.

Come funziona il bonus caldaia 2021 | Blog Edilnet

Il bonus caldaie 2021 è un incentivo per incoraggiare i contribuenti all’intervento sostitutivo della caldaia. In poche parole sono previste delle detrazioni fiscali per quegli utenti che, nell’anno precedente alla dichiarazione dei redditi, hanno sostenuto i costi relativi alla sostituzione dell’impianto di riscaldamento.

Il bonus, confermato anche per il 2021 corrisponde al 50%, se si tratta di una caldaia a condensazione di classe A; qualora, invece, siano stati installati degli impianti di termoregolazione innovativi, la detrazione è del 65%. È importante ricordare che la cifra massima detraibile per ogni immobile corrisponde a €30000.

Approfondiamo l’argomento, grazie anche al contributo di idraulicofirenzeeprovincia.it, idraulico di Firenze da diverso tempo attivo nella città.

Bonus caldaia 2021: requisiti indispensabili.

Per poter beneficiare dell’agevolazione fiscale prevista per la sostituzione della vecchia caldaia con una nuova, è necessario possedere determinati requisiti, quali:

  • l’edificio deve essere accatastato o in fase di accatastamento;
  • l’utente deve aver pagato regolarmente tributi sull’immobile;
  • l’impianto di riscaldamento dev’essere preesistente.

La detrazione fiscale include altri costi, vale a dire:

  • il sopralluogo e l’intervento del tecnico professionista;
  • lo smontaggio della caldaia vecchia;
  • l’esecuzione di eventuali opere murarie;
  • la collocazione della caldaia nuova.

Acconto Imu entro il 16 giugno: chi paga e chi no.

Entro questa data i proprietari di immobili devono versare l’acconto 2021: anche quest’anno non è più dovuta la Tasi, sommata in pratica all’Imu.
uomo solleva casa con simbolo Imu

Imu, prima scadenza il 16 giugno.

È previsto il 16 giugno il versamento della prima rata dell’Imu. Saranno molti di meno i soggetti che dovranno pagare rispetto agli anni scorsi: se l’IMU resta non dovuta sull’abitazione principale, ad esclusione delle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, nuove riduzioni ed esenzioni sono state introdotte di recente per quei settori economici più colpiti dalla crisi da Covid.

È stato il decreto Sostegni a stabilire l’esenzione dall’acconto IMU 2021 per i titolari di Partita Iva beneficiari dei contributi a fondo perduto, per gli immobili in cui i soggetti passivi esercitano le attività di cui sono anche gestori.

Nell’ultimo periodo, a partire dalla legge di Bilancio 2021 e fino al decreto Sostegni (così come convertito in legge n. 69/2021), si sono succeduti diversi provvedimenti contenenti agevolazioni (in termini di esenzioni e riduzioni) in materia di IMU. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Superbonus e covid spingono il mercato immobiliare.

Crescono le compravendite di immobili grazie al superbonus. Boom di case vacanza e appartamenti lontano dai grossi centri.

superbonus

Il superbonus 110 per cento stimola il mercato immobiliare. Le iniziative fiscali volte alla conservazione e miglioramento delle case funge da volano anche per gli investimenti nelle seconde case.

Nonostante l’Imu, gli italiani non abbandonano l’idea di acquistare una seconda casa, magari da mettere a rendita o per uso vacanze. Un lusso che non è per tutti ovviamente, ma che rende comunque l’idea di quanto il superbonus abbia inciso sulla ripartenza degli acquisti di immobili.

Il superbonus spinge il mercato immobiliare.

Grazie al superbonus, crescono così le compravendite immobiliari residenziali nelle grandi città italiane durante il primo quadrimestre del 2021. Per la maggioranza degli operatori immobiliari Fimaa-Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia – si è registrato un incremento delle transazioni, che si rafforzerà ulteriormente per tutto il 2021.

Restano comunque sempre stabili i dati relativi ai prezzi che non decollano. Anzi, in molte regioni d’Italia continuano a scendere. A parte ciò, l’incremento della domanda è un segnale incoraggiante per una fase di ripresa del mattone, alimentata dall’emergenza sanitaria da Covid-19. (continua)

Fonte:InvestireOggi

IL MERCATO IMMOBILIARE VEDE LA RIPRESA.

Secondo un’indagine Fimaa, nel primo quadrimestre dell’anno il 51% degli agenti immobiliari ha constatato un aumento delle compravendite residenziali, mentre restano stabili prezzi e offerta. Taverna: “premiato ancora una volta il mattone come miglior forma di investimento”.

Nei primi quattro mesi del 2021 le compravendite immobiliari residenziali nelle città italiane sono aumentate rispetto allo stesso periodo del 2019 per il 51% degli operatori immobiliari. Lo rivela un’indagine dell’Ufficio Studi della Fimaa, la Federazione italiana mediatori agenti d’affari aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia, da cui emerge che l’incremento si rafforzerà ulteriormente nel corso del resto dell’anno arrivando così a recuperare quasi per intero le oltre 46mila transazioni perse nel 2020, con un +8% di compravendite e prezzi in risalita dell’1,9% rispetto all’anno precedente. (continua)

Superbonus 110%: cosa cambia con il decreto semplificazioni.

Il decreto semplificazioni 2021 modifica la disciplina del Superbonus 110% intervenendo su aspetti sostanziali e procedurali della misura.

lampadine dritte e non concetto semplificazione

Decreto semplificazioni 2021 e Superbonus 110%.

Con il DL semplificazioni arrivano infatti ulteriori modifiche alla disciplina del Superbonus dopo quelle apportate dal decreto agosto n. 104/2020, dalla legge di bilancio 2021 n. 178/2020 e dal decreto legge del n. 59/2020.

Quest’ultimo intervento, messo in atto dal DL semplificazioni ha la finalità di ampliare la sfera dei beneficiari e rendere più semplice l’accesso alla misura.

Superbonus 110% più esteso.

Il nuovo Decreto legge n. 77/2021 modifica la disciplina del Superbonus 110% di cui all’art. 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, in diversi punti, vediamoli insieme.

Superbonus anche per l’abbattimento delle barriere architettoniche

Al comma 4, dopo il primo periodo, è inserito il seguente: “Tale aliquota si applica anche agli interventi previsti dall’art. 16-bis, comma 1, lettera e), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, anche ove effettuati in favore di persone di età superiore a sessantacinque anni ed a condizione che siano eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi indicati nel primo periodo e che non siano già richiesti ai sensi del comma 2 della presente disposizione”.

Con questa modifica gli interventi finalizzati ad abbattere le barriere architettoniche, anche se effettuati in favore di persone che hanno superato i 65 anni di etàrientrano nel superbonus se trainati da almeno uno degli interventi principali previsti dal comma 1 dell’art. 119, purché non già richiesti dal comma 2. (continua)

Fonte:StudioCataldi

F

Prima casa, ampliamento senza il bonus del 50%.

Valore aggiunto al 4% per i lavori di ampliamento o completamento dell’abitazione acquistata con l’agevolazione «prima casa», è possibile applicare l’Iva del 4% ma non è possibile beneficiare delle detrazioni Irpef sulle ristrutturazioni, come ad esempio il bonus casa del 50%, l’ecobonus del 50-65-70-75-80-85% o il superbonus del 110 per cento.

Invece, nel caso di abitazione già accatastata e completata, con Scia o Cila di ristrutturazione edilizia o manutenzione straordinaria è possibile beneficiare di questi bonus Irpef, ma non dell’agevolazione dell’Iva del 4% per la «prima casa».

Costruzione. L’agevolazione prevista per l’acquisto della prima casa, relativamente all’aliquota Iva del 4%, si applica anche alle prestazioni di servizi dipendenti da contratti di appalto relativi alla costruzione di abitazioni non di lusso e rese al proprietario, ai sensi della voce n.39, Parte II, TabellaA, allegata al dpr n. 633/72.

Ampliamento Con la costruzione di un’immobile si ha l’incremento quantitativo dello stesso, il quale si ottiene anche attraverso i lavori di ampliamento e completamento (risoluzione 500309/1974) ovvero ricostruzioni totali (risoluzione 502331/1974). Si hanno semplici lavori di trasformazione, invece, se aumenta il numero delle stanze, ma rimane uguale l’area dell’appartamento (risoluzione 362119/1977) (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Ecobonus 110% come funziona.

Confermato nel Decreto Rilancio il superbonus al 110% per i lavori di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica (anche su alcune seconde case). Possibile usufruire sia dello sconto in fattura, sia della cessione del credito, anche ad una banca.

La cessione del credito, peraltro, è prevista anche per altre nuove agevolazioni fiscale previste per l’emergenza Coronavirus, come i crediti d’imposta sull’affitto di commercianti e PMI, o quelli per la sanificazione dei luoghi di lavoro.

Tempistica: Come noto, la possibilità di applicare sconto in fattura o cessione del credito riguarda i lavori sostenuti nel 2020 e nel 2021. Si applica a tutti i lavori di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico per i quali è prevista la nuova detrazione al 110% dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021. (continua)

Fonte:LaNazione

Home staging, l’arte di far bella una casa per venderla al meglio.

«Un appartamento medio si vende in 250 giorni. Ma ne possono bastare 25 se invece che vuoto e buio lo si mostra arredato quel tanto che basta a creare suggestioni positive».

Su questa scommessa, Francesca Greco, fondatrice di Home Philosophy ha costruito una professione, tanto da tenere corsi di home staging. Quelli di Home Plillosophy sono gli unici in Europa ad essere approvati dall’Associazione Internazionale di Home Staging.

Negli ultimi 5 anni il team di consulenti per l’immagine ha preparato oltre 500 case per la vendita o la locazione. Un costo o un investimento?

L’home staging è una consulenza che si affianca all’intermediazione immobiliare tradizionale, da cui spesso non è molto capita perché si ha paura di proporre al cliente un incremento di costi oltre le normali provvigioni di agenzia. I costi del servizio, poi, possono dipendere da molti fattori.

«Per un monolocale già arredato, cui aggiungere solo qualche componente possono bastare 500-600 euro più il servizio fotografico. Per un appartamento di 3-4 locali vuoto e da valorizzare con arredo, si può arrivare a 3500-4mila euro. Ma più che un costo è un investimento, perché se l’appartamento resta sul mercato per mesi e poi devo ribassare la richiesta anche di 2o-3omila euro, forse è meglio valorizzarlo per chiudere prima con minori margini di trattativa». (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Bonus prima casa per gli under 36.

Il Decreto Sostegni bis, in vigore dal 26 maggio 2021, prevede un bonus prima casa per gli under 36. Domande dal 24 giugno.
agente immobiliare affitta casa a coppia

Decreto sostegni bis: bonus prima casa under 36

Il Decreto Sostegni bis n. 73/2021, pubblicato in Gazzetta il 25 maggio e in vigore dal giorno successivo, contiene, tra le varie novità, il bonus prima casa per gli under 36.

L’art. 64 del decreto, al comma 2, sostituisce il comma 48, lettera c) dell’art. 1 della legge n. 147/2013, che prevedeva il beneficio per coloro che non avevano ancora compiuto i 35 anni di età a quelli “che non hanno compiuto trentasei anni di età.

l comma 1 invece dispone la proroga fino al 31 dicembre 2021 delle misure contemplate dall’art. 54 comma 1 del Cura Italia n. 18/2020 convertito dalla legge n. 27/2020.

Garanzia all’80% della quota capitale.

Per le domande che verranno presentate a partire dal 30° giorno successivo all’entrata in vigore della disposizione contenuta nel decreto sostegni bis (ossia a partire dal 24 giugno prossimo e fino al 30 giugno 2022), per quanto riguarda le categorie che hanno la priorità per accedere al credito garantito dal Fondo Garanzia prima casa, in possesso di un indicatore ISEE che non superi i 40.000 euro, la misura della garanzia è elevata all’80% della quota capitale(continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Per la sicurezza l’amministratore interviene su parti private.

Per la sicurezza l’amministratore può intervenire su parti private. Lavori urgenti Legittimi la rimozione dei calcinacci e il rifacimento dei balconi. Nulla osta alle opere conservative per salvaguardare l’edificio

L’amministratore del condominio deve compiere gli atti conservativi relativi alle parti comuni dell’edificio (articolo 113o del Codice civile), ma quando l’intervento di urgenza richiesto dal sindaco, per tutelare la pubblica incolumità, riguarda anche le parti private, il condòmino non può opporsi alla messa in sicurezza del condominio.Lo conferma la Cassazione nell’ordinanza 14140/2021.

L’ordinanza sindacale. Nei confronti di un condominio il sindaco emetteva un’ordinanza che ingiungeva l’esecuzione della rimozione di calcinacci ed il rifacimento dei balconi, per tutelare la pubblica incolumità.

L’amministratore convocava l’assemblea che commissionava i lavori ma una condomina citava in giudizio il condominio, l’ingegnere e l’impresa lamentandola non corretta esecuzione, all’interno della sua proprietà, dei lavori secondo la regola dell’arte e impeditivi dell’accesso al suo locale caldaia. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

DECRETO SOSTEGNI. Nuova casa: guida utile per l’acquisto con il bonus.

Meno tasse per l’acquisto della prima casa e un accesso più facile ai mutui.

Tra le diverse misure inserite nel decreto Sostegno bis, approvato dal Consiglio dei ministri il 20 maggio scorso, un pacchetto di aiuti a sostegno dei giovani che vogliono comprare la prima abitazione. Ecco tutti i dettagli dei provvedimento che prevede agevolazioni fiscali sulle imposte da versare in sede di acquisto.

REQUISITI DI ACCESSO. I giovani fino a 36 anni, con lsee non superiore a 40.000 euro, potranno fare domanda fino al 30 giugno 2022 per usufruire della garanzia dello Stato pari all’80% della quota capitale del finanziamento richiesto.

Accanto alle agevolazioni per il mutuo prima casa, il decreto Sostegno bis cancella anche le tasse dovute dagli under 36 che acquistano l’abitazione principale.

In particolare, viene introdotta l’esenzione dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale.

Per le vendite soggette ad Iva, viene invece riconosciuto un credito d’imposta. Non solo: per i mutui relativi all’acquisto dell’abitazione principale si prevede anche la cancellazione dell’imposta sostitutiva.  (continua)

Fonte:IlCentro

I danni per il rumore possono essere chiesti da un solo condomino.

uomo anziano non riesce a dormire per rumore dei vicini di sopra
Per la Cassazione, il disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone è integrato se il rumore viene avvertito da più persone anche se poi se ne lamenta solo qualcuno.

Disturbo delle occupazioni e del riposo.

La Corte di Cassazione nella sentenza n. 18377/2021 precisa che se è vero che il rumore idoneo a integrare il reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone deve essere avvertito da più soggetti, a lamentarsene può essere solo qualcuno. Ma perché gli Ermellini sono arrivati a questa conclusione? Ripercorriamo i fatti sin dall’inizio.

La Corte di Appello di Milano accoglie l’impugnazione della parte civile costituita e riforma la sentenza di con cui il giudice di primo grado ha assolto l’imputata “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato” in merito alla contravvenzione ex art. 659 cod. pen., affermandone la responsabilità agli effetti civili e condannandola al risarcimento del danno in favore dell’appellante.

Il disturbo provocato dal rumore deve essere avvertito da più persone.

L’imputata ricorre in cassazione sollevando tre motivi di ricorso.

Con il primo segnala la carenza d’interesse all’impugnazione della parte civile stante la formula dell’assoluzione, che non lo tutela in ordine alle azioni esercitabili in sede civili. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Affitti non pagati, si estende l’esclusione Irpef.

La disciplina che permette di non pagare l’Irpef sui canoni di locazione non percepiti su immobili abitativi, ma comprovati dall’intimazione di sfratto per morosità o dall’ingiunzione di pagamento, è estesa ai contratti stipulati prima del 2020.

Lo prevede l’articolo 6-septies della Legge di conversione del Dl Sostegni, che abroga la norma che concedeva il beneficio solo per i contratti stipulati dal 2020.

La norma di partenza è l’articolo 26 del Tuir, che prevede la concorrenza dei redditi fondiari al reddito complessivo indipendentemente dall’effettiva percezione.

Fino a prima del DI 34/2°19, consentiva al locatore di immobili abitativi che non percepiva i canoni pattuiti di non dichiararli, e quindi di non versare l’Irpef su essi, a partire dalla condusione del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità.

Quindi il locatore doveva avviare una procedura di sfratto e continuare a indicare in dichiarazione i canoni fino alla convalida. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Separazione: le sorti del mutuo cointestato.

due coniugi tirano casa in due parti concetto separazione divorzio

Spesso i coniugi che hanno contratto un mutuo cointestato e che si stanno separando si domandano quali saranno le sorti del negozio. 

Mutuo e matrimonio sono due cose diverse.

Le sorti del mutuo cointestato contratto da due coniugi possono essere comprese partendo da un punto fermo fondamentale: il mutuo e il matrimonio sono due cose diverse e quindi la circostanza che i contraenti non siano più coniugi o si siano separati non interessa alla banca, che comunque ha di fronte a sé due obbligati dotati di propria e distinta soggettività.

I rapporti con la banca, quindi, devono essere oggetto di un apposito accordo tra gli ex coniugi.

Tale accordo, peraltro, nulla interessa alla banca, per la quale i cointestatari risulteranno per sempre solidalmente obbligati. (continua)

Fonte:StudioCataldi

F

 

Condomini: superbonus fino al 31 dicembre 2022.

Proroga del superbonus, ma non per tutti.

Il recente decreto legge n. 59/2021 del 6 maggio 2021 (sotto allegato) e contenente le “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”, pubblicato in G.U il 7 maggio 2021, prevede, tra le altre cose, la proroga del superbonus previsto e disciplinato dall’art. 119 del decreto legge n. 34/2021, per i condomini, le persone fisiche e gli Istituti Autonomi Case Popolari. Vediamo nel dettaglio come sono state pensate le diverse proroghe del superbonus per questi soggetti.

Proroghe per le persone fisiche.

Il comma 3 lettera a) dell’art. 1 del dl n. 59/2021 dispone che per gli interventi effettuati dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su unita’ immobiliari, le disposizioni dei commi da 1 a 3 del decreto n. 34/2020, che regolano il superbonus, si applicano anche alle spese, documentate e rimaste a carico del contribuente, che saranno sostenute dal 1°gennaio 2022 fino al 30 giugno 2023. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Prima casa, il bonus già usato indebitamente blocca quello nuovo.

Decade dall’agevolazione prima casa l’acquirente che ne abbia già usufruito in passato, anche se indebitamente, qualora le Entrate non abbiano contestato la decadenza per tale precedente utilizzo né il contribuente abbia regolarizzato l’operazione versando l’imposta di registro in misura ordinaria.

Lo ha stabilito la Ctr Lazio, con la sentenza 2091/10/2021. In base alla Nota II-bis) all’articolo i della Tariffa, Parte I, allegata al Dpr 131/1986, l’agevolazione spetta a condizione che l’acquirente renda, in sede di rogito notarile, le seguenti dichiarazioni: . che l’immobile è ubicato nel territorio del Comune in cui l’acquirente ha o stabilisca entro 18 mesi dall’acquisto la propria residenza; . di non essere titolare di altra casa di abitazione nel territorio del Comune in cui è situato l’immobile da acquistare; . di non possedere altra casa di abitazione acquistata con le stesse agevolazioni.

Secondo la Cassazione, il contribuente può usufruire più volte del beneficio a condizione che non possieda altra casa acquistata con la stessa agevolazione (Cassazione 2565/2018, 4740/2017, gn 8548/2016).  (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Raddoppia la proroga degli sfratti.

Tra le novità in arrivo la doppia proroga del blocco degli sfratti, che si allunga al 30 settembre per i provvedimenti di rilascio adottati fra il 28 febbraio e il 30 settembre 2020, e prosegue fino a al 31 dicembre per quelli adottati dal 1° ottobre scorso al 30 giugno 2021.

Il meccanismo è pensato anche per evitare proroghe ulteriori degli sfratti nati prima della crisi da pandemia, che sarebbero “liberati” dal 30 giugno prossimo. Ma la norma non coglie nel segno perché il provvedimento di rilascio giunge al termine di un procedimento che dura diversi mesi.

Proroga o non proroga, comunque, il tema arriverà ora al tavolo della Corte costituzionale. Nel pacchetto di misure su affitti e casa vanno segnalati anche i due correttivi sostenuti dal presidente della commissione Bilancio, Daniele Pesco.

In particolare viene introdotta la possibilità di ristrutturare i mutui ipotecari per immobili adibiti a prima casa oggetto di procedura esecutiva, già prevista a suo tempo dal DI fiscale di fine 2019. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

Requisiti e presupposti per il rilascio del condono urbanistico.

case con segnale di divieto per abusivismo

I motivi per l’annullamento di un permesso in sanatoria.

Con una sentenza di qualche mese fa, il TAR Campania – Salerno ha offerto degli interessanti chiarimenti in merito ai requisiti e ai presupposti per il rilascio del condono urbanistico, giungendo a delle conclusioni che meritano di essere approfondite.

Alla base della pronuncia vi era il ricorso con il quale un soggetto (difeso dallo scrivente avvocato), nella qualità di proprietario confinante di un immobile, aveva impugnato i provvedimenti relativi alla sanatoria ed al completamento di un manufatto (deposito) realizzato su area confinante intestata ai controinteressati.

Nel ricorso, in particolare, veniva dedotta la non condonabilità dell’opera in contestazione, in quanto non ultimata al rustico e funzionalmente incompleta (ossia realizzata con copertura precaria, priva di tamponatura sui lati e priva dei servizi e degli impianti necessari alla sua utilizzazione), tanto da richiedere interventi di nuova costruzione con opere a farsi, non assentibili attraverso il condono edilizio. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Locazioni e tasse. Nel modello Redditi 2021 solo i canoni abitativi incassati.

Nel 730 non si riportano le somme non percepite a seguito di ingiunzione.

La data di stipula del contratto diviene irrilevante con le modifiche al Dl 41.

I canoni di locazione abitativa non percepiti dal 1° gennaio 2020 sono esclusi dalla formazione del reddito, a prescindere dalla data di stipula del contratto. Ma l’esclusione è possibile solo in presenza di uno specifico atto introduttivo della verifica giurisdizionale della morosità (intimazione di sfratto per morosità o ingiunzione di pagamento).

Lo prevede uno degli emendamenti approvati al decreto Sostegni 41/2021, in corso dì conversione parlamentare. Nella versione ante modifiche, introdotta con il D134/19, il beneficio spettava invece solo per i contratti nuovi, cioè stipulati a partire dal 1° gennaio 2020.

Se è vero che peri canoni non incassati è possibile non tassare già dal momento di intimazione dello sfratto per morosità o dall’ingiunzione di pagamento senza dover dunque aspettare la fine del procedimento di convalida dello sfratto -siamo però ancora distanti dall’applicazione (peraltro auspicabile) del regime di cassa per i redditi fondiari.

In sede di tassazione del reddito fondiario vale infatti sempre il principio generale previsto dall’articolo 26, comma del Tuir, secondo cui «i redditi fondiari concorrono, indipendentemente dalla percezione, a formare il reddito complessivo dei soggetti che possiedono gli immobili». (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Bonus zanzariere, ecco come chiederlo.

uomo che monta zanzariera sulla finestra

Anche per il 2021 le zanzariere rientrano tra gli interventi di efficientamento energetico se rispettano i requisiti previsti dalla legge.

Bonus zanzariere, che cos’è?

Bonus zanzariere confermato anche per il 2021. Si tratta di un bonus che consentirà di ricevere uno sgravio fiscale per le spese effettuate entro il 31 dicembre 2021, col limite massimo di spesa detraibile di 60mila euro.

Trattandosi di una detrazione che rientra nell’Ecobonus 50% è necessario raggiungere la schermatura della casa ed ottenere un miglioramento dell’efficienza energetica. Le zanzariere dunque dovranno essere a schermatura.

Bonus zanzariere, le caratteristiche.

Per beneficiare del bonus, le zanzariere dovranno essere fisse, installate in modo stabile. Per questo sono escluse le zanzariere montabili e smontabili; installate su una superficie vetrata che sia finestra o porta vetrata, in qualsiasi modo esposta; regolabili per consentire un facile utilizzo in base all’intensità solare. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

Imu, Tosap e canone. Gli aiuti alle imprese.

Salta la prima rata dell’Imu per le imprese che hanno perso più del 30% del fatturato, il canone Rai per alberghi, ristoranti e bar, e la Tosap, la tassa sull’occupazione di suolo pubblico.

Si avvia un graduale sblocco degli sfratti per morosità (centomila quelli pendenti), mentre i proprietari non dovranno versare l’hpef sui canoni non riscossi anche per i contratti stipulati prima della pandemia. Ci sarà più tempo per utilizzare i voucher per viaggi e concerti saltati.

Arrivano ristori una tantum di mille euro per le start up non toccate finora dagli indennizzi. Spunta un fondo per garantire l’assegno di mantenimento ai separati e divorziati in difficoltà economica. Dieci milioni sono invece previsti per i comuni che individueranno sedi alternative alle scuole per allestire i seggi delle prossime elezioni. Altri microstanziamenti sono stati decisi per le tv locali, i bus turistici, i maestri di sci. E c’è la proroga fino alla fine di ottobre delle concessioni per gli ambulanti, che giorni fa avevano manifestato a Roma. (continua)

Fonte:Corriere della Sera

Edifici di un unico proprietario al bivio del 110% in versione eco.

Pertinenze escluse dal conteggio delle unità immobiliari, ma con effetti ancora da chiarire sui limiti di spesa.

Gli edifici plurifamiliari posseduti da un unico proprietario (o in comproprietà) fino a quattro unità immobiliari hanno guadagnato l’accesso al 110% solo con la legge di Bilancio 2021. Prima il Fisco li aveva esclusi con la circolare 24/E/2020.

Il via libera normativo ha dato il “la” alla fase progettuale per tantissimi interventi, anche per la facilità decisionale che caratterizza questo tipo di lavori. Tuttavia, le interpretazioni giunte dalle Entrate non consentono, in parecchi casi, di approcciare l’agevolazione con la dovuta tranquillità (peraltro si segnala che le risposte 15, 63 e 87/2021 risultano essere superate).

Gli interventi meno problematici sembrano quelli diretti al miglioramento sismico. Per questi lavori, come afferma la commissione istituita dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici (risposta n. 6), «più che all’unità funzionalmente indipendente bisogna fare riferimento all’unità strutturale (US)», la quale «dovrà avere continuità da cielo a terra, per quanto riguarda il flusso dei carichi verticali e, di norma, sarà delimitata o da spazi aperti, o da giunti strutturali, o da edifici contigui strutturalmente ma, almeno tipologicamente, diversi».

Definizione che si addice perfettamente agli edifici in esame, che, quindi, a questi fini, andranno considerati unitariamente. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Cerimonie, spiagge e fiere: ecco le linee guida.

scritta oggi sposi appesa a due alberi

La conferenza delle Regioni aggiorna le linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali. Ecco le regole per le cerimonie, le spiagge, le fiere e i centri termali.

Linee guida cerimonie.

Nello specifico ecco le indicazioni per i banchetti nell’ambito delle cerimonie (es. matrimoni) ed eventi analoghi (es. congressi).

▪ Mantenere l’elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni.

▪ Riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso alla sede dell’evento in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti. Se possibile organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita.

▪ Disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors), ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale.
Privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (es. giardini, terrazze), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro.(continua)
Fonte:StudioCataldi

Come effettuare un cambio fornitore gas per i tuoi affittuari?

Aumento potenza contatore energia elettrica: costi e tempistiche

Quando si dà in affitto un immobile, è bene controllare la corretta fruizione dei servizi di fornitura come luce e gas. Elementi importanti per vivere al meglio la propria quotidianità e godersi al massimo la nuova abitazione. Nel caso di problemi di diverso genere, potrebbe esserci solo una soluzione: il cambio fornitore gas.

Vediamo in questo articolo come effettuare la richiesta e ogni informazione correlata.

La procedura per il cambio fornitore gas.

Effettuare un cambio fornitore gas (o luce) è spesso l’unica alternativa possibile in caso di continui malfunzionamenti, interruzioni di servizio, scarsa assistenza o semplice volontà di risparmio. Ma come effettuare la richiesta?

Ci sono determinate procedure da seguire attentamente per portare a termine l’operazione. Puoi approfondire l’argomento visitando la pagina dedicata al cambio del fornitore gas. Avrai la possibilità di analizzare nel dettaglio tutto l‘iter burocratico da seguire, i costi e le tempistiche.

Per modificare il gestore delle utenze attive si dovrà contattare una delle aziende locali, in base a preferenze e costi. Non ci vuole molto tempo per concludere il tutto e non si avranno lunghe interruzioni di servizio, in attesa del cambio fornitore gas. Inoltre se vi è già un contatore installato, non sarà necessario procurarsene un altro.

Sbrigare le varie faccende burocratiche da soli, potrebbe non essere semplice. Però, tramite il fornitore, sarà possibile ottenere l’assistenza di cui si necessita e ci si potrà organizzare al meglio. Se oltre al gas e alla luce ti serve anche una linea fissa con una promozione valida, puoi controllare la pagina dedicata alle offerte di telefonia. Un modo per risparmiare nell’immediato sulla spesa per la casa in affitto o comprata. Inoltre sarà possibile confrontare le proposte sul mercato e aggiornarsi su tutti i dettagli e caratteristiche.

I documenti per il cambio fornitore gas.

Una volta inoltrata la richiesta, sarà necessario fornire determinati documenti (sia per effettuare un subentro che voltura). Ecco alcuni dati che sarà utile avere a portata di mano:

  • Documento di identità con allegate informazioni anagrafiche personali.
  • Codice PDR (POD per l’energia elettrica) contenente i dati relativi all’armadio della rete di riferimento della zona.
  • Codice IBAN per effettuare il pagamento in modo semplice e veloce.
  • Indirizzo e-mail
  • Dati di riferimento all’immobile.

Ogni documento dovrà essere consegnato nelle modalità e nei tempi previsti dal gestore di gas o luce. In questo modo sarà possibile usufruire di ogni servizio con comodità e nell’immediatezza.

Vivere al massimo il proprio immobile.

Con la nostra competenza nel mondo immobiliare, aiutiamo privati e aziende a muoversi con attenzione nell’acquisto, vendita o affitto di una casa o ufficio. Questo con consigli, scambi di idee e aggiornamenti sulle norme in vigore. Il tutto ci ha permesso di diventare un costante punto di riferimento per molti.  Anche perché ci sono tanti elementi per vivere al massimo il proprio immobile e ricevere valida assistenza può aiutare a orientarsi meglio nel settore.

È importante valutare ogni promozione presente prima di procedere a qualunque attivazione. Un modo per evitare brutte sorprese in futuro.

Potresti avere ulteriori informazioni riguardo le normative e le leggi sulle utenze per la propria casa, andando sul sito della Gazzetta Ufficiale a questa pagina.

 

Mutuo prima casa giovani: lo Stato farà da garante.

Più semplice per gli under 35 sarà lasciare la casa dei genitori grazie ad un anticipo per aprire un mutuo di cui lo Stato sarà garante.
gioia per la casa familiare

Mutui, nuove garanzie per i giovani.

Ulteriori risorse per aiutare i giovani a contrarre mutui e comprare una casa in arrivo in un decreto, che consentirà di non pagare un anticipo grazie a una garanzia statale.

È stato il presidente del consiglio, Mario Draghi, a riproporre l’incentivazione ai giovani che vogliono comprare casa e hanno bisogno di chiedere il supporto delle banche nell’illustrare il Pnrr.

Più semplice per gli under 35 sarà lasciare la casa dei genitori grazie ad un anticipo per aprire un mutuo di cui lo Stato sarà garante. Un mutuo che, a quanto pare, potrà arrivare fino al 100% della spesa per l’acquisto. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Mediazione e usucapione.

casa e martello proprietà in condominio

 

L’usucapione, come è noto, è un modo di acquisto della proprietà o di altri diritti reali. Il suo accertamento può avvenire anche in sede di mediazione.

Cosa si intende per usucapione?

L’usucapione rappresenta un modo d’acquisto a titolo originario sia della proprietà che dei diritti reali di godimento. Nello specifico si tratta di un mezzo in forza del quale, per effetto del possesso protratto per un certo lasso di tempo (ininterrottamente), si produce l’acquisto della proprietà  e dei relativi diritti reali di godimento (art.1158 ss c.c.).

Ai fini dell’usucapione è necessario che il possesso non sia stato acquistato in modo violento o clandestino e che si sia protratto, a seconda dei casi, per venti, dieci o tre anni. Vengono poi richiesti gli ulteriori requisiti della buona fede nell’acquisto del possesso, dell’esistenza di un titolo e della successiva trascrizione dello stesso. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Il Superbonus 110% è l’opportunità per rendere più efficienti le case.

Il Superbonus 110% è una misura di incentivazione introdotta dal D.L. “Rilancio” 19 maggio 2020, n. 34, che punta a rendere più efficienti e più sicure le nostre abitazioni. Il meccanismo prevede che gli interventi possano essere svolti anche a costo zero per il cittadino.

Il Superbonus si suddivide in due tipologie di interventi: il Super Ecobonus agevola i lavori di efficientamento energetico; il Super Sismabonus incentiva quelli di adeguamento antisismico.

L’incentivo consiste in una detrazione del 110% che si applica sulle spese sostenute dal 1′ luglio 2020 al 30 giugno 2022 da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali e, per la parte di spesa sostenuta nell’anno 2022, in quattro quote annuali di pari importo.

Per i condomini, il limite temporale è esteso fino al 31 dicembre 2022 qualora siano stati completati almeno il 60% dei lavori al 30 giugno 2022. Per poter godere del Super Eco bonus è necessario effettuare almeno un intervento cosiddetto “trainante’

Gli interventi trainanti consistono nell’isolamento termico dell’involucro dell’edificio, che sia plurifamiliare o unifamiliare, nella sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati, nella sostituzione degli impianti termici su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiIlari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno. (continua)

Fonte:IlSecoloXIX

Requisiti «prima casa» non posticipabili.

Agevolazioni fiscali. Devono sussistere quando li richiede la legge e non sono rinviabili tramite contratto.

Non si può beneficiare dell’agevolazione “prima casa” se, in assenza dei requisiti richiesti dalla legge per ottenerla, si subordina il contratto di acquisto alla condizione sospensiva consistente nel conseguimento dei requisiti occorrenti («compro la casa se entro due anni non sarò più proprietario delle case di cui sono attualmente proprietario»).

È quanto la Cassazione decide nell’ordinanza 10513/2021, priva di precedenti. La motivazione della decisione risiede nella considerazione che le norme recanti agevolazioni fiscali sono di stretta interpretazione. Pertanto, quando la legge richiede la sussistenza di certi presupposti per avere il beneficio fiscale (ad esempio, il fatto che il contribuente non sia proprietario di altre case nel medesimo Comune nel momento in cui stipula il contratto di acquisto di un’abitazione), tali presupposti devono sussistere nel momento in cui la legge li richiede.

In altre parole, non è nella disponibilità del contribuente, mediante apposita clausola contrattuale, spostare il momento nel quale il presupposto dell’agevolazione deve sussistere: ad esempio, non si può confezionare una condizione sospensiva che subordini l’acquisto alla maturazione della situazione che rende fruibile l’agevolazione, anche se si tratta di una condizione non meramente potestativa e, pure, con la deroga alla regola secondo la quale la verificazione della condizione ha effetto retroattivo. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Ai costi per il cappotto termico devono partecipare tutti i condomini.

casa con sistema di isolamento a cappotto termico
Per la Cassazione, il cappotto termico non è un’opera voluttuaria o gravosa, di questa opera si avvantaggiano tutti i condomini, per cui tutti devono partecipare alla spesa.

Le spese per il cappotto termico, non costituendo spese gravose o voluttuarie, grazie anche ai benefici fiscali connessi alla realizzazione di queste opere, devono essere sostenute da tutti i condomini, in proporzione al valore della proprietà di ognuno.

Queste le precisazioni contenute nellordinanza n. 10371/2021 della Cassazione che chiude una vicenda che ha inizio quando alcuni condomini decidono di agire nei confronti del Condominio di cui fanno parte per impugnare due delibere con le quali si è provveduto a ripartire tra i vari condomini le spese sostenute per la coibentazione dell’edificio. Azione che però vede i condomini soccombenti sia in primo grado che in appello. (continua)

StudioCataldi

 

Home staging. Mobili di cartone per vendere casa prima e meglio.

La nuova seduzione è una casa di cartone. Un’abitazione ben arredata è molto più facile da vendere. Per risparmiare si possono usare mobili un po’ speciali.

Arredare una cucina da 3 metri , spendendo circa 250 euro e utilizzando moduli che, imballati, stanno tutti in una scatola alta e larga più o meno I metro e spessa solo 15 centimetri. È quello che accade con i mobili in cartone: originale e utile strumento a disposizione dell’home staging, la disciplina arrivata dagli Usa con cui si rifà il look di una casa per renderla più appetibile per il mercato e venderla con un buon guadagno nel più breve tempo possibile.

«Quando un home stager prepara una casa per la vendita, utilizzare arredi reali spesso risulta troppo costoso». «Una valida alternativa è, appunto, scegliere quelli realizzati in cartone: prodotti realistici grazie a finiture, rivestimenti e stampe digitali di qualità ma allo stesso tempo economici, visto che i prezzi vanno dai 6 euro di un comodino ai 90 di un divano e che per arredare un trilocale si spendono tra gli 800 e i 1.000 euro».

Leggeri, versatili e riutilizzabili, gli arredi in questione all’apparenza simili alle scatole da imballaggio sono anche molto facili da montare e non richiedono colla, forbici o altri utensili: è sufficiente utilizzare linguette di chiusura e velcro. «Per assemblare un modulo base occorrono solo 30 secondi, mentre per ottenere un divano a due posti è sufficiente comporre sei parallelepipedi, accostarli e poi calzare un rivestimento in tessuto che li tenga insieme», continua a spiegare l’home stager. Senza dimenticare, infine, l’aspetto logistico: parliamo di prodotti che, da chiusi, occupano davvero poco spazio. (continua)

Fonte:Design

Il Covid non salva l’impresa dallo sfratto e dall’affitto arretrato.

sfratto da casa per mancato pagamento affitto

Per il Tribunale di Roma, l’impresa colpita dal Covid deve rilasciare l’immobile in affitto e versare al locatore i canoni non pagati.

Mancato pagamento dei canoni e risoluzione del contratto.

L’impresa colpita dal Covid deve rilasciare l’immobile in affitto e versare al locatore i canoni non pagati. Questa la decisione del Tribunale di Roma con la sentenza n. 3114/2021.

Non esistono nell’ordinamento giuridico norme e principi che offrano al giudice il potere di riequilibrio dei sinallagmi contrattuali alterati da fatti sopravvenuti e imprevedibili come la pandemia.

Morosità incolpevole causa Covid.

Una Spa nonostante avesse ridotto i canoni di locazione del 50%, di un immobile per uso non abitativo sito in Roma, lamentava il mancato pagamento della conduttrice, una srl, chiedendo lo sfratto e la risoluzione del contratto.

La conduttrice evidenziava che nell’immobile locato gestiva una palestra e una piscina e che da Marzo a Maggio 2020, a causa della pandemia Covid 19 erano rimaste chiuse, con azzeramento degli incassi.

Pertanto, aveva qualificato detti omessi pagamenti come morosità incolpevole provocata dalle restrizioni imposte dall’autorità governativa per fronteggiare la, pandemia. La società conduttrice chiedeva al Tribunale di riequilibrare il sinallagma contrattuale stabilendo una congrua riduzione del canone locatizio. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

Covid: ecco le tappe delle riaperture dal 26 aprile.

donna ad una cena elegante

Si riparte con tutte le attività di ristorazione, sport e spettacolo nelle aree a basso contagio da Covid, ma solo all’aperto. Arriva la zona gialla “rafforzata”.

Riaperture, scende l’Rt nazionale.

Torneranno dal 26 aprile le zone gialle che diventano “rafforzate”. Di conseguenza ci sarà l’ok alla ripartenza di tutte le attività di ristorazione, sport e spettacolo ma solo all’aperto nelle aree a basso contagio da Covid.

L’annuncio arriva in conferenza stampa dal premier Mario Draghi. A questa decisione il Governo arriva rinfrancato anche dal monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute, c’he vede l’Rt nazionale è sceso a 0,85. Sarà il ministro della Salute, Roberto Speranza, in base dati e indicazioni della cabina di regia, a firmare le nuove ordinanze che saranno in vigore a partire dal 19 Aprile.

Draghi ha chiarito che verrà anticipata al 26 aprile l’introduzione della zona gialla però «con un cambiamento rispetto al passato, nel senso che si dà precedenza all’attività all’aperto, anche la ristorazione a pranzo a cena e alle scuole tutte, che riaprono completamente in presenza nelle zone gialla e arancione mentre in rosso vi sono modalità che suddividono in parte in presenza e in parte a distanza».

Successivamente riapriranno i ristoranti anche epa sera, ma solo quelli all’aperto. Dal primo giugno riapriranno i ristoranti con tavoli al chiuso solo a pranzo seguendo le linee guida. Resterà invece il coprifuoco alle 22 anche nella fase delle nuove aperture. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Metà immobile ricevuto per donazione: bonus prima casa ripetibile.

acquisto prima casa

Bonus prima casa anche se il precedente immobile è stato acquisito per metà per donazione se si vende entro un anno il 50% acquisito a titolo oneroso.

L’Agenzia delle Entrate, con la risposta n. 228 del 2 aprile 2021 (sotto allegata) fornisce importanti indicazioni sulla possibilità per il contribuente di beneficiare per una seconda volta del bonus prima casa in caso di acquisto di un nuovo immobilese il precedente è stato ottenuto per il 50% con donazione da parte del padre e il restante 50% a titolo oneroso.

Nello specifico l’Agenzia delle Entrate si trova a dover risolvere il caso di un contribuente che dichiara di possedere un immobile destinato a prima casa di abitazione, da lui acquisito per il 50% a titolo di donazione da parte del padre e per il restante 50% a titolo oneroso da uno zio.

La domanda del contribuente in sostanza è la seguente: l’acquisto di una nuova abitazione permette di richiedere il bonus prima casa, se si provvederà, come previsto dalla legge, a vendere l’immobile precedente nel termine di un anno anche se il precedente è pervenuto per donazione per il 50%? E ancora: il contribuente è costretto a vendere questa parte a titolo oneroso o può donarla? (continua)

Fonte:StudioCataldi

F

Finita locazione: chi paga l’imbianchino?

coppia che dipinge pareti casa

Quasi sempre, quando si libera un appartamento affittato è necessario rimbiancare le pareti. Vediamo se tale spesa grava sul proprietario o sull’inquilino.

Tinteggiatura alla scadenza dell’affitto.

La necessità di tinteggiare le pareti dell’appartamento affittato, alla scadenza del contratto, sorge pressoché sempre.

È infatti naturale che l’uso normale dell’immobile provochi l’ingiallimento delle pareti o che, su di queste, restino tracce di chiodi o dello scotch utilizzati per decorarle.

Ma chi deve farsi carico delle spese dell’imbianchino? Scopriamolo insieme.

Danni normali o straordinari?

La chiave di volta per rispondere alla domanda è capire se i danni alle pareti possano dirsi causati dal normale utilizzo del bene o da incuria, negligenza o addirittura dolo dell’inquilino.

Nel primo caso, infatti, quest’ultimo non deve farsi carico dei costi per rendere l’appartamento più presentabile, mentre nel secondo caso sarà proprio il conduttore a dover sistemare i danni. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Il ripostiglio comune non si può vendere.

Le parti comuni o le loro porzioni annesse alla proprietà privata (come, per esempio, una parte di un volume tecnico) non si possono vendere senza il consenso di tutti i condòmini, pena la nullità del contratto di compravendita in favore di terzi.

Lo precisa la Cassazione (sentenza 9361/2021). Il caso da cui prende spunto la controversia è un edificio costruito da alcuni fratelli e in proprietà indivisa degli stessi.

In particolare, con la vendita di un’unità immobiliare ubicata all’interno del fabbricato in favore di una sorella, si era omesso di considerare che, a partire da tale momento storico, nasceva il condominio nell’edificio.

Il giudice d’appello non considerava infatti che con l’atto di vendita con il quale i costruttori dell’edificio avevano trasferito alla sorella uno dei tre appartamenti siti al primo piano e la quota “pari a un terzo del ripostiglio condominiale per attrezzi di pulizia posto al piano terra”, con la specificazione che era “compresa nella vendita la comproprietà delle parti comuni” a norma dell’articolo 1117 del Codice civile era sorto il “condominio” e da quel momento i fratelli costruttori avevano perso la qualità di proprietari esclusivi delle pertinenze e delle cose e dei servizi comuni dell’edificio. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Impianti fotovoltaici, l’installazione è tra gli interventi trainati ammessi.

Può rientrare tra quelli trainati se si esegue un intervento di efficienza energetica o antisismico.

Se su un edificio in cui è già presente un impianto fotovoltaico da 3 kW che fruisce dei conto energia viene effettuato un intervento ammesso al Superbonus di rifacimento del cappotto termico è possibile anche trainare un lavoro di potenziamento dell’impianto fotovoltaico esistente?

Ci ha pensato il governo a chiarire la questione rispondendo affermativamente, nel rispetto della condizioni e dei limiti previsti.

Il Superbonus al 110% spetta quindi per le spese sostenute per l’installazione di impianti solari fotovoltaici su parti comuni di edifici residenziali in condominio,  edifici unifamiliari residenziali e relativa pertinenze, unità immmobiliari residenziali e relative pertinenze funzionalmente indipendenti che dispongono di uno o più accessi dall’esterno, all’Interno di edifici plurifamiliari. unita immobiliari residenziali e relative pertinenze. site all’interno di edifici in condominio,pensiline di parcheggio in area condominiale? (continua)

Fonte:Corriere di Bologna

Le distanze tra confini e costruzioni.

Le distanze tra confini e costruzioni sono le misure minime che i privati devono rispettare tra una costruzione e l’altra, stabilite dal codice civile.

Distanze nelle costruzioni: art. 873 c.c.

Le distanze nelle costruzioni sono stabilite dall’art. 873 c.c., per il quale«le costruzioni su fondi finitimi, se non sono unite o aderenti, devono essere tenute a distanza non minore di tre metri.»

Quanto espresso vale dunque per fondi “finitimi”, ossia confinanti o contigui, mentre non vi sono problemi in caso di costruzioni unite o aderenti (es. condomini o ville a schiera) oppure se i fondi sono separati da una strada.

La ratio della disciplina codicistica è quella di prevenire la creazione di spazi angusti ed insalubri, intercapedini tra costruzioni che, impedendo il passaggio di aria e luce, possono rivelarsi potenzialmente nocive per la salute, l’igiene e la sicurezza. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Preliminare di vendita.

Il preliminare di compravendita è un contratto con il quale una parte si impegna a vendere un bene a un’altra parte, che si impegna ad acquistarlo.

Cos’è il preliminare di compravendita.

Il contratto preliminare di vendita è lo strumento principale con il quale due soggetti si impegnano a concludere una futura compravendita, dandosi reciprocamente la certezza necessaria a compiere tutte le azioni che debbano eventualmente essere poste in essere in vista della stipula del contratto definitivo (si pensi, ad esempio, alla richiesta di mutuo ove necessario, alle modifiche strutturali concordate, etc.).

Con il preliminare sorge, in capo alle parti, un obbligo giuridico con efficacia vincolante avente a oggetto l’impegno a vendere, per l’una, e l’impegno ad acquistare, per l’altra. Il trasferimento di proprietà, in ogni caso, avverrà solo con il contratto definitivo di compravendita. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Domande e risposte: Tra agibilità e abitabilità non c’è più differenza.

Si parla spesso di certificato di abitabilità e di certificato di agibilità. Che differenza c’è tra i due?

In passato esisteva una differenza formale fra le due tipologie, pur se nella prassi i termini di agibilità e abitabilità spesso erano utilizzati indifferentemente. La differenza consisteva nel fatto che il requisito dell’abitabilità riguardava le sole unità immobiliari destinate a un uso abitativo; al contrario, l’agibilità riguardava la sussistenza (o meno) di quelle condizioni minime di sicurezza e igienico-sanitarie necessarie per esservi consentiti gli usi diversi da quello abitativo.

La differenziazione è scomparsa con l’arrivo del Testo unico dell’edilizia, che ha introdotto un nuovo e unico iter amministrativo, volto all’accertamento della sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico, nonché della conformità dell’opera al progetto presentato. (continua)

Fonte:LaRepubblica

 

Luce, voltura e cambio fornitore con un’unica richiesta.

La decisione in una delibera dell’Arera approvata, dopo la consultazione con i soggetti interessati, per stimolare la concorrenza e semplificare le pratiche dei clienti.

Arera, una sola modalità di presentazione della domanda

In un’unica richiesta la voltura della fornitura elettrica, cioè il cambio di nominativo dell’intestatario del contratto e al contempo il cambio di fornitore, sarà possibile dal 30 settembre 2021 per i contratti elettrici.

A spiegarlo in una nota è l’Arerà (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente: in sintesi ci sarà una sola modalità di presentazione della domanda, sia nel caso venga rivolta al venditore preesistente per la sola voltura, sia nel caso venga presentata ad un nuovo venditore per effettuare contemporaneamente voltura e switching. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

Semplificazioni in arrivo per il 110%. Verifiche più facili sugli immobili Superbonus.

Il governo vuole semplificare le procedure per i lavori agevolati con il Superbonus. Sotto la lente, in particolare, la verifica di «doppia conformità» dell’immobile non solo al titolo di oggi ma anche a quello del tempo in cui fu costruito.

La ricerca dei vecchi documenti negli archivi cartacei dei comuni (e per giunta con il personale in smart working) rallenta le autorizzazioni. Si pensa di eliminare o alleggerire la «doppia» conformità oppure escluderla almeno per gli interventi di edilizia libera.

Intanto l’Ance registra una forte accelerazione dei lavori eseguiti con un +24% degli importi nella settimana 24-30 marzo rispetto alla precedente.  Se si confrontano i dati con quelli di inizio febbraio l’incremento è intorno al 200%.

Solo il 9% degli interventi è commissionato da condomini, ma l’importo è al 32% in quanto hanno un importo medio (464mila euro) di gran lunga superiore a quello delle singole abitazioni (80mila). Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna concentrano un terzo degli interventi.

Ma la vera partita sul Superbonus è quella del decreto Recovery/Semplificazioni in arrivo a fine mese. (continua)

Fonte: IlSole24Ore

Non serve l’assemblea per costruire una tettoia appoggiata al muro.

Non serve l’assemblea per costruire una tettoia appoggiata al muro ne e/o parapetti sostenuti da pilastri e travetti esterni (in ferro zincato), poggiati sulla facciata.

Tra l’altro, la Corte d’Appello di Lecce aveva accertato che la tettoia in questione non poteva provocare una limitazione di aria o luce per gli altri condomini, stante l’assenza di finestre o balconi affacciate direttamente sulla tettoia.

Per tale motivo, secondo la Corte d’Appello di Lecce, le modifiche apportate dalla signora non necessitavano dell’ autorizzazione dell’assemblea dei condòmini.

In Cassazione. A questo punto, il condomino contrario decideva di proseguire il giudizio. La Corte di Cassazione Sezione II Civile, con la recente ordinanza 7870/2021 (Relatore Alberto Giusti), ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Lecce.

Per la Cassazione, in tema di condominio di edifici, la costruzione da parte di uno dei condomini di una tettoia, appoggiata al muro perimetrale condominiale, a copertura di alcuni posti auto siti all’interno della sua proprietà esclusiva e di una scala di accesso alla propria abitazione, non integra alcuna violazione delle norme vigenti in materia condominiale, se la costruzione della tettoia non contrasti con la destinazione del muro e non impedisca agli altri condomini di farne uso secondo la sua destinazione, non rechi danno alle parti comuni e non determini pregiudizio alla stabilità, alla sicurezza o la decoro dell’edificio. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Accesso al Superbonus 110% con abusi edilizi lievi e sanatoria.

percentuale del 110 percento di agevolazioni per lavori

 

È possibile accedere al c.d. Superbonus quando l’immobile presenti una difformità di lieve entità (2%) e, in ogni caso, nell’ipotesi di accertamento di conformità in sanatoria con effetto retroattivo.

Natura e caratteristiche del Superbonus.

Il Decreto rilancio (D.L. 19 maggio 2020, n. 34, conv. con mod. in Legge 17 luglio 2020, n. 77) ha introdotto il c.d. “Superbonus”.

Si tratta di un’agevolazione fiscale che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

Sono altresì previsti ulteriori sei mesi di tempo (31 dicembre 2022) per le spese sostenute per lavori condominiali o realizzati sulle parti comuni di edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche se, al 30 giugno 2022, è stato realizzato almeno il 60% dell’intervento complessivo.

Le nuove misure si aggiungono alle detrazioni previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico (c.d. Sismabonus) e di riqualificazione energetica degli edifici (c.d. Ecobonus). (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

Edilizia. Superbonus 110% pratiche più veloci per gli immobili.

In arrivo una nuova versione (semplificata) del superbonus al 110%.

L’obiettivo è tagliare la burocrazia e velocizzare gli interventi, ancora al palo. La soluzione che il governo ha pronta prevede che per gli immobili che necessitano di lavori di manutenzione e non di ristrutturazione basterà una semplice Cila, la comunicazione di inizio lavori asseverata.

La misura introdotta l’anno scorso finora infatti non è decollata, proprio per via degli iter autorizzativi troppo lenti e del labirinto di adempimenti nel quale è necessario addentrarsi al momento.

Per accelerare il superbonus s’interverrà sulle asseverazioni: la soluzione che il governo ha pronta, ma che con ogni probabilità non troverà spazio nel decreto Covid, prevede che per una larga parte degli immobili nel perimetro dell’agevolazione, ossia quelli che necessitano di lavori di manutenzione e non di ristrutturazione, non sarà più necessaria la dichiarazione di conformità urbanistica-edilizia, ma basterà una semplice Cila, la comunicazione di inizio lavori asseverata, per avviare gli interventi.

Risultato? «Oggi l’accesso agli atti per l’asseverazione di conformità urbanistica-edilizia richiede in certi Comuni fino a quattro mesi, bisogna passare dagli sportelli unici per l’edilizia e i loro archivi cartacei, una complicazione che rappresenta un freno non da poco per la maxi detrazione», spiegano dal Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.

«L‘obiettivo del superbonus è troppo importante per farlo naufragare a causa delle lungaggini burocratiche. La verifica della conformità urbanistica degli edifici sta non solo rallentando le pratiche in corso per le difficoltà delle amministrazioni di smaltire il lavoro, ma rischia di impedire a quasi metà delle famiglie l’accesso al beneficio. Insomma, bisogna semplificare subito le modalità di accesso al superbonus, il che non significa autorizzare o sanare gli abusi, ma evitare che alcune difformità, presenti in tanti edifici, impediscano a tutti i condòmini di migliorare la sicurezza e i consumi energetici della propria casa». (continua)

Fonte:IlGazzettino

 

I bonus per l’efficienza energetica.

La riqualificazione energetica comprende tutti quegli interventi necessari per aumentare il livello di efficienza degli edifici e favorire il contenimento dei consumi. Per sostenere queste procedure sono state messe in campo misure ad hoc, come ad esempio l’agevolazione dall’Irpef o dall’Ires.

Secondo l’Agenzia delle Entrate, il bonus è previsto contestualmente all’acquisto e alla posa in opera di schermature solari, di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore azionati grazie a biomasse combustibili e di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento e climatizzazione.

Il bonus viene riconosciuto inoltre quando vengono acquistati generatori d’aria calda a condensazione o nel momento in cui vengono sostituiti impianti di climatizzazione con sistemi ibridi caratterizzati dalla pompa di calore integrata alla caldaia a condensazione.

Interventi accomunati dalla stessa finalità: ridurre il fabbisogno energetico e sfruttare in maniera più razionale le risorse disponibili, con benefici sia in termini ambientali che economici. (continua)

Fonte:IlCorrieredellaSera

Le spese legate al superbonus diminuiscono la plusvalenza.

In caso di vendita prima della scadenza dei 5 anni pesano gli importi agevolati. L’obiettivo è evitare una tassazione del beneficio derivante dalla detrazione.

Nel caso in cui l’immobile, che ha fruito di un intervento straordinario agevolato con il sismabonus o con l’ecobonus al 110%, venga ceduto entro i cinque anni dall’acquisto determinando una plusvalenza tassata ai fini Irpef, le spese sostenute riducono tale reddito, anche se si è optato per lo sconto in fattura.

Con la risposta ad interpello 204/2021 l’agenzia delle Entrate affronta un dubbio di largo interesse, risolvendolo in senso favorevole ai contribuenti, così come anticipato sul Sole-24 Ore del 26 febbraio.

Il proprietario di un appartamento facente parte di un condominio minimo sostiene spese per interventi di riduzione del rischio sismico e finalizzati all’efficientamento energetico agevolabili con il superbonus.

L’importo dei lavori non viene materialmente pagato perché, attraverso lo sconto in fattura, i fornitori acquisiscono il credito d’imposta riconducibile alla detrazione. Essendo stato sottoscritto un contratto preliminare di vendita, con emersione di una plusvalenza (si tratta di un immobile acquistato da meno di cinque anni e non adibito per la maggior parte del periodo di possesso ad abitazione principale propria o di un famigliare), si chiede all’Agenzia se nel calcolare la plusvalenza possano essere considerate anche le spese agevolate. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Fondo perduto: come fare domanda per i contributi.

pioggia di banconote in euro

L’Agenzia delle Entrate fornisce le indicazioni per presentare l’istanza e ottenere il contributo a fondo perduto del Decreto Sostegni.

Istruzioni contributi fondo perduto Decreto Sostegni

L’Agenzia delle Entrate con il provvedimento n. 77923/2021 (sotto allegato) fornisce le indicazioni necessarie ai soggetti destinatari dei contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Sostegni n. 41/2021, per compilare la relativa istanza ai fini del riconoscimento della misura.

L’art. 1 del suddetto decreto prevede infatti contributi a fondo perduto in favore dei “soggetti titolari di partita IVA, residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, che svolgono attività d’impresa, arte o professione o producono reddito agrario.”

Il provvedimento definisce il contenuto dell’istanza, il metodo per effettuare il calcolo necessario a presentare la domanda per il contributo, le modalità e i termini di trasmissione della stessa, le modalità di erogazione del contributo, le attività di controllo dell’Agenzia delle Entrate, la restituzione del contributo non spettante e infine il trattamento dei dati personali. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

Fondo perduto affitti, fuori i contratti stipulati dallo scorso 30 ottobre.

Arriva il riordino degli aiuti ma il Governo sceglie l’opzione più restrittiva.

Un riordino atteso, che risolve finalmente i dubbi sul fondo perduto per gli affitti residenziali. Ma che, allo stesso tempo, sceglie la strada più restrittiva tra quelle disponibili, escludendo dal beneficio tutti i contratti sottoscritti a partire dal 30 ottobre dello scorso anno.

Il decreto sostegni, in corso di pubblicazione, interviene anche sul tema dei contributi per le locazioni, con un passaggio stringato, ma significativo. Nell’articolo che assicura le coperture finanziarie al provvedimento, infatti, vengono abrogati i commi della legge di Bilancio 2021 (legge 178/2020, commi da 381a 384), relativi proprio al fondo per la sostenibilità del pagamento degli affitti.

La misura, però, non viene totalmente cancellata, perché nelle ultime settimane del 2020 era stata creata, su questo tema, una strana duplicazione. Una prima versione dell’aiuto era stata, infatti, introdotta dalla legge di conversione del decreto Ristori (la legge 176/2020 con l’articolo 9-quater).

Un’altra, quasi uguale, era contenuta nella legge di Bilancio 2021. Ed è questa che è stata appena tagliata dal Governo.

In concreto, questo riordino, sollecitato anche dal Servizio studi del Senato per rendere più uniforme il quadro, produce un effetto principale: le due norme, infatti, si differenziavano per l’ambito di applicazione. Il contributo della legge di Bilancio si applicava indistintamente a tutti i contratti di locazione. Quello del decreto Ristori, invece, valeva solo per i contratti «in essere alla data del 29 ottobre scorso». ( continua )

Fonte:IlSole24Ore

L’agevolazione prima casa «guadagna» 678 giorni.

Immobili e bonus. La crisi da coronavirus dà più tempo alla “prima casa”. O, meglio, all’acquisto di un’abitazione con la riduzione delle aliquote fiscali (registro al 2% e Iva al 4%) e la possibilità di detrarre gli interessi passivi del mutuo.

La normativa di emergenza dettata perla pandemia, infatti, allunga in totale di ben 678 giorni (al massimo) i termini per poter applicare l’agevolazione, partendo dal fatto che è subordinata a una cospicua serie di comportamenti che il contribuente deve tenere o non tenere entro un determinato periodo prescritto dalla legge: uno per tutti, i 18 mesi per trasferire la residenza nel Comune di acquisto dell’immobile.

Una sospensione importante per il mercato: basti pensare che sei case su dieci sono acquistate con il bonus prima casa.  La normativa di emergenza dettata in conseguenza della pandemia, infatti, allunga in totale di ben 678 giorni i termini per poter applicare l’agevolazione, partendo dal fatto che è subordinata a una cospicua serie di comportamenti che il contribuente deve tenere o non tenere entro un dato periodo prescritto dalla legge: ad esempio, trasferire la residenza, stipulare un contratto di acquisto, stipulare un contratto di vendita. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

Asta prima casa bloccata grazie alla legge salvasuicidi.

Dal Tribunale di Trani, arriva il decreto di fissazione udienza per l’omologa di un piano del consumatore che dispone anche la sospensione della procedura esecutiva pendente sulla prima casa.

banditore che batte all'asta l'immobile

Prima casa all’asta: la vicenda

La vicenda coinvolge e travolge dei coniugi che, a causa della perdita del lavoro del marito, non riuscivano più a pagare le rate del mutuo della loro prima casa e, per questo motivo, l’immobile veniva messo all’asta dallo stesso Istituto di credito erogante il mutuo.

La procedura esecutiva sulla loro prima abitazione, veniva intanto bloccata grazie ai diversi decreti legge che si sono susseguiti durante il periodo Covid, tuttavia i coniugi, al fine di salvare la loro prima ed unica abitazione, decidevano di accedere alla procedura legge 3/2012, più nota a tutti come salvasuicidi, e di depositare,  un piano del consumatore nel tentativo di salvare la loro casa da una asta certa. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Condominio: chi paga le spese per la riparazione dei balconi? Fonte: Condominio: chi paga le spese per la riparazione dei balconi?

Vediamo chi paga le spese per riparare i balconi in condominio, tenendo conto della distinzione tra balconi veri e propri e parti decorative degli stessi.
Un piccolo balcone con fiori

I balconi aggettanti sono cose comuni?

I balconi aggettanti sono degli elementi dell’edificio che ne proiettano in avanti la facciata e contribuiscono al decoro del medesimo.

La questione delle spese per la loro riparazione è spesso oggetto di contrasti e ciò anche in ragione del fatto che, ai sensi dell’art. 1117 c.c., si considerano cose comuni tutte le parti dell’edificio necessarie all’uso comune, le aree destinate a parcheggio nonché i locali per i servizi in comune, le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere destinati all’uso comune ovvero quelle specificamente indicate nel disposto della predetta norma ai numeri 1, 2 e 3. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Rata e canone di affitto richiedono la stessa cifra di stipendio.

Rata e canone richiedono la stessa quota di stipendio. Si torna a comprare casa, in modo più selettivo e puntando a qualità, spazi ampi e quartieri con servizi e progetti.

A fare sorgere il sereno sul mercato della casa sono stati i dati annunciati in settimana dall’agenzia delle Entrate: il 2020 è andato meglio del previsto, con un calo delle compravendite contenuto al -7,7% (46mila unità in meno vendute) e con il quarto trimestre che ha registrato una forte crescita (+8,8% le vendite), soprattutto nei comuni non capoluogo.

Non solo. Oggi ci troviamo in un raro momento storico in cui l’esborso necessario per acquistare casa ha lo stesso peso sullo stipendio, il 25,1%, di quello necessario per vivere in affitto. Insomma acquistare casa conviene. Anche se i tassi di interesse sui mutui si muovono in lieve rialzo.

Chi compra una prima casa, la parte più consistente del fatturato del mercato residenziale è proprio data dalla sostituzione, oggi cerca spazi importanti, anche all’esterno, ed è disposto a spostarsi in location meno centrali pur di ottenere una maggiore qualità della vita.

Un trend che vale anche per il segmento del lusso nelle grandi città. La paura di nuovi lockdown e chiusure repentine spinge a cercare in una abitazione ogni comfort possibile, dalla camera in più alla piccola palestra, dal terrazzo all’area benessere.

Nei grandi centri prendono piede le nuove costruzioni proprio i prezzi del nuovo sono quelli che hanno messo a segno i maggiori rialzi, circa il 3% secondo l’Istat nel terzo trimestre 2020 -, edifici realizzati con aree comune con coworking, piscina e palestra, magari sala cinema da usare su prenotazione e spazi per la consegna della spesa fatta online. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Condominio: Iva al 10% per la luce sulle parti comuni.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che per le bollette per la fornitura dell’energia elettrica nelle parti comuni dei condomini residenziali si applica l’aliquota Iva ridotta del 10%.

Aliquota Iva fornitura energia parti comuni condominio residenziale.

Iva al 10% nelle bollette che si riferiscono ai consumi dell’energia elettrica per le parti comuni dei condomini residenziali. Questo quanto sancito dall’Agenzia delle Entrate nella recente risposta n. 142/2021 (sotto allegata) data al seguente quesito di un contribuente.

Un Condominio si rivolge all’Agenzia delle Entrare perché desidera sapere quale aliquota Iva deve applicarsi al consumo di energia elettrica necessaria a far funzionare le parti comuni di un Condominio , nella parte esclusivamente residenziale dell’edificio.

Il Condominio infatti comprende diverse unità residenziali e 3 negozi, ma questi ultimi sono autonomi e non collegati ad alcun servizio o parte comune del Condominio. (continua)

Fonte: StudioCataldi

 

Cedolare secca intatta.

La riduzione del canone di locazione in applicazione di clausole legate alla situazione emergenziale Covid-19 non impedisce il mantenimento dei benefici di cui alla cedolare secca.

È quanto specifica l’Agenzia delle entrate con la risposta a interpello n. 165. L’istante chiede di sapere se l’applicazione della riduzione del canone prevista dal nuovo accordo territoriale delle locazioni abitative agevolate, sottoscritto nel suo comune, possa essere in contrasto con la norma di cui all’articolo 3, comma 11 del dl 23/2011 che prevede che «nel caso in cui il locatore opti per l’applicazione della cedolare secca è sospesa, per un periodo corrispondente alla durata dell’opzione, la facoltà di chiedere l’aggiornamento del canone, anche se prevista dal contratto a qualsiasi titolo».

In particolare, l’accordo territoriale sulle locazioni abitative sottoscritto dalle associazioni di categoria dei proprietari e degli inquilini del comune dell’Istante prevede che «per i contratti stipulati sotto la vigenza del presente accordo e per un periodo di sei mesi dalla sottoscrizione dello stesso, verrà operata una riduzione del valore massimo delle rispettive fasce di oscillazione per una percentuale del 10%. La riduzione perderà automaticamente efficacia dopo sei mesi dalla entrata in vigore dell’accordo».

L’accordo contiene inoltre una clausola, che si attiverebbe «solo nella ipotesi in cui le parti abbiano convenuto un canone effettivo superiore al 90% del canone massimo della rispettiva fascia di oscillazione». Detta clausola concerne la «riduzione del canone massimo per emergenza covid 19». (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Prima casa, termini ampi per trasferire la residenza.

Sconti prima casa, un anno in più per il cambio residenza.

Il termine di 18 mesi si conta a partire dalla data del rogito. Decadenza per chi rivende entro 5 anni. Il prolungarsi della pandemia provoca l’estensione della normativa emergenziale sulla cosiddetta prima casa.

EVITARE LA DECADENZA. Chi vende la prima casa entro cinque anni dal rogito con il quale essa venne acquistata, decade dall’agevolazione se entro un anno non compra un’altra casa da destinare a propria abitazione principale. La decadenza comporta il recupero dell’imposta nella misura ordinaria oltre a una sanzione peri al 30 per cento della differenza tra l’importo dell’imposta calcolato in modo ordinario e l’importo dell’imposta calcolata con l’applicazione dell’agevolazione.

Pure in questo caso si beneficia della sospensione di cui al dl 23/2020. Pertanto, qualora al 23 febbraio 2020 fosse stato in corso questo periodo annuale, esso è sospeso per 678 giorni e riprende il suo corso al 1″ gennaio prossimo; se, invece, la vendita infraquinquennale sia stipulata tra il 23 febbraio 2020 e il 31 dicembre 2021, per il riacquisto ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2022.

ABITAZIONE PRE-POSSEDUTA. Non può avere l’agevolazione prima casa chi sia proprietario di altra abitazione, ovunque situata, che sia stata acquistata con l’agevolazione prima casa. La legge tuttavia consente al contribuente di effettuare l’acquisto di un’altra prima casa, a patto che egli, entro un anno, provveda all’alienazione dell’abitazione già di sua proprietà e per il cui acquisto venne sfruttato il beneficio prima casa. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Il superbonus anche a chi ha immobili in godimento.

Detrazione maggiorata del 110% anche per gli interventi eseguiti dall’unico proprietario.

Possono fruire del superbonus, però, anche i contribuenti che detengono le unità immobiliari in godimento (locazione e comodato), concessi anche da soggetti che non possono beneficiare dell’agevolazione. Con il comma 66, dell’art. 1 della legge 178/2020 (legge di Bilancio 2021), il legislatore ha apportato alcune interessanti modifiche all’art. 119 del dl 34/2020, convertito con modifiche nella legge 77/2020, con particolare riferimento ai potenziali beneficiari del 110%.

In particolare, la modifica ha previsto una estensione della platea di soggetti che possono accedere al superbonus del 110%, la quale attualmente ricomprende anche le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione, con riferimento agli interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche, di cui alla lettera a), comma 9 del citato art. 119, dopo le recenti modifiche.

Per effetto di tale modifica, pertanto, la detrazione maggiorata del 110% può trovare applicazione anche con riferimento agli interventi (trainanti e trainati) sugli edifici posseduti da un unico proprietario, a condizione che gli edifici medesimi siano composti fino a un massimo di quattro unità immobiliari. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Superbonus sugli edifici diroccati, purché ci sia il riscaldamento.

Superbonus per gli immobili di consorzi comunali. Edifici diroccati con il 110%. Va dimostrata la presenza di impianti di riscaldamento.

Detrazione maggiorata del 110% anche per le unità collabenti gravemente danneggiate e parzialmente diroccate per gli interventi di efficientamento energetico sempre se il contribuente dimostra, sulla base della necessaria relazione tecnica, che nello stato iniziale l’edificio era dotato di un impianto idoneo a riscaldare gli ambienti.

Superbonus ottenibile anche per gli interventi eseguiti da enti che gestiscono il patrimonio di edilizia sociale. Con il comma 66, dell’art. 1 della legge 178/2020 (legge di bilancio 2021), il legislatore ha apportato importanti modifiche all’art. 119 del dl 34/2020, convertito con modifiche nella legge 77/2020, con particolare riferimento ai potenziali beneficiari del 110% e, nel caso esaminato, per gli edifici privi di attestato di prestazione energetica.

Unità collabenti. Con una prima risposta (n. 161), l’Agenzia delle entrate ha valutato la fattispecie relativa a un contribuente, proprietario di un immobile interno ad un parco nazionale, sottoposto a vincolo paesaggistico, costituito da un edificio collabente (categoria «F/2″), gravemente danneggiato e parzialmente diroccato per vetustà, che intende eseguire interventi di realizzazione di un cappotto termico, di installazione di una caldaia a biomassa e di installazione di pannelli solari, fruendo del 110%, e di altri interventi, per i quali vorrebbe fruire della detrazione ordinaria del 50%. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Sismabonus limitato negli «edifici contigui strutturalmente».

Né il super sismabonus né il sismabonus ordinario possono essere fruiti per i lavori su una singola unità immobiliare situata all’interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno, come ad esempio la singola unità che compone una bifamiliare orizzontale.

È possibile, invece, beneficiare del super sismabonus p eri lavori effettuati su «edifici residenziali unifamiliari e relative pertinenze» e sulle «parti comuni di edifici residenziali in condominio» oltre che, dal primo gennaio 2021, si ritiene anche sulle parti comuni dell’edificio, costituito da non più di quattro unità immobiliari, dell’unico proprietario.

A questi interventi si aggiungono, solo per il sismabonus ordinario, gli interventi antisismici sulle parti comuni di edifici non condominiali di un unico proprietario e gli stessi descritti per il super sismabonus, ma senza il vincolo della destinazione residenziale. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Un anno in più per sfruttare i benefici fiscali “Prima Casa”

Di prima e seconda casa si è parlato molto in questi mesi di zone colorate e limitazioni agli spostamenti. Ma se le norme del codice civile non permettono di definire del tutto questi concetti, la normativa fiscale è invece piuttosto chiara in proposito.

E nel decreto Milleproroghe da poco approvato dal Parlamento il governo ha provveduto a dare un altro anno di tempo ai cittadini che intendono fruire dei vantaggi tributari riconosciuti dalla legge, ma hanno difficoltà a farlo proprio a causa delle criticità connesse alla pandemia.

FLESSIBILITÀ . Le imposte in questione sono quella di registro e l’Iva, che normalmente per i trasferimenti di immobili ad uso abitativo sono dovute in misura proporzionale con aliquote rispettivamente del 9 e del 10 per cento. Nel primo caso il valore di riferimento è quello catastale, nel secondo il prezzo della cessione.

Il prelievo però è più contenuto quando la transazione riguarda la “prima casa”. Ovvero, in generale, quando l’acquirente non possiede altre abitazioni.

Ma questa condizione viene applicata in modo flessibile: se si è già acquistata una casa con l’agevolazione e poi se ne compra un’altra, c’è un anno di tempo per vendere la prima senza perdere il diritto. (continua)

Fonte:IlMattino

Maxi incentivo: tutte le novità e i lavori ammessi.

Novità ed interventi ammessi.

Spese. Devono essere documentate e sempre a carico del contribuente. Ammonta al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021 a fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di riduzione del rischio sismico, di installazione di impianti fotovoltaici nonché delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

Le nuove disposizioni che consentono di usufruire di un’agevolazione del 110% delle spese, si aggiungono e non sostituiscono quelle già vigenti. Per questi lavori sono attualmente riconosciute detrazioni più elevate quando si interviene sulle parti comuni dell’involucro opaco per più del 25% della superficie disperdente oppure quando si consegue la classe media dell’involucro nel comportamento invernale ed estivo ovvero quando gli interventi sono realizzati sulle parti comuni di edifici ubicati nelle zone sismiche 1, 2 o 3 e sono finalizzati alla riqualificazione energetica e alla riduzione del rischio sismico. (continua)

Fonte:QN

Il contratto di locazione concordato.

La locazione abitativa agevolata detta anche “a canone concordato” è disciplinata dall’art. 2 III comma L. 431/98.

Per tale categoria di contratti, le parti non godono di autonomia contrattuale in merito alla determinazione del canone, ma devono attenersi a quanto determinato dagli accordi definiti in sede locale.

Tali accordi vengono stipulati tra le associazioni che rappresentano i proprietari, e le associazioni degli inquilini. Gli accordi stabiliscono i valori minimi e massimi del canone annuo per metro quadro, per ciascuna zona del territorio comunale.

I vantaggi della stipula dei contratti agevolati sono: per i proprietari, una maggiore detrazione sull’imponibile Irpef, la tassa di registro ridotta in misura del 30% (tassa non dovuta in caso di cedolare secca), e la riduzione dell’IMU con avvenuta attestazione di rispondenza da parte del sindacato. per gli inquilini, un canone di locazione è più basso rispetto al costo di mercato. (continua)

Fonte:IlPiccolo

Infissi, schermature solari, finestre e serramenti compresi nei superbonus.

Infissi, finestre e schermature solari sono compresi nel bonus energetico.

Requisiti.

1 – Gli interventi di riqualificazione devono necessariamente essere eseguiti su edifici esistenti e unita immobiliari di qualsiasi categoria catastale.

Ci sono l’acquisto e la posa in opera di finestre comprensive di infissi e di schermature tra gli interventi per cui é possibile richiedere il bonus per la riqualificazione energetica. E compresa anche la sostituzione dei portoni d’ingresso a condizione che si tratti di serramenti che delimitano l’involucro riscaldato dell’edificio, verso l’esterno o verso locali, non riscaldati. e risultino rispettati gli indici di trasmittente termica richiesti per la sostituzione delle finestre.

La detrazione. da ripartire in dieci rate annuali di pari importo, varia a seconda che l’intervento riguardi la singola unità immobiliare o gli edifici condominiali e dell’anno in cui é stato effettuato.

Una condizione indispensabile per fruire dell’agevolazione è l’esecuzione degli interventi su unità immobiliari e su edifici esistenti di qualunque  categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale. (continua)

Fonte:CorrierediBologna

Prima casa, più tempo.

Sospensione delle scadenze per le agevolazioni prima casa.

Rinviato al prossimo primo marzo la partenza delle segnalazioni, da parte dei consumatori degli esercenti che si rifiutano di acquisire il codice lotteria per la lotteria degli scontrini.

Sono alcune delle novità fiscali contenute nell’articolo 3, comma 11-quinquies e commi 9-11, del disegno di legge di conversione del decreto Milleproroghe (183/2020), approvato ieri dalla camera e che ora va al senato.

Agevolazioni prima casa. Il collima in questione proroga per un ulteriore anno la sospensione (dal 23 febbraio 2020 al 31 dicembre 2020) per il mantenimento delle agevolazioni prima casa. La prima sospensione introdotta dall’articolo 24 del decreto-legge n. 23 del 2020 (decreto liquidità), congelava i termini che condizionano le agevolazioni per l’acquisto della prima casa.

Più in particolare è prorogata la sospensione: «dei termini che condizionano l’applicazione dell’imposta di registro agevolata al 2 per cento agli atti traslativi a titolo oneroso della proprietà di case di abitazione non di lusso, così come il termine per il riconoscimento del credito d’imposta per il riacquisto della prima casa».

I termini sospesi sono: i 18 mesi in cui l’acquirente deve stabilire la residenza nel territorio del comune in cui si trova l’immobile acquistato, i 12 mesi di cui l’acquirente dispone, dalla cessione dell’immobile acquistato con i benefici, per mantenere l’agevolazione procedendo all’acquisto di un altro immobile da adibire a propria abitazione principale e i 12 mesi che il contribuente ha a disposizione per vendere l’abitazione per cui ha fruito dell’agevolazione, in caso di acquisto di un secondo immobile. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Blocco degli sfratti, il governo pensa ad aiuti e indennizzi.

Indennizzi per i proprietari e sostegni per gli inquilini.

Oltre a proroghe di sfratto diverse a seconda della durata del provvedimento, si valuterà cioè se lo sfratto per morosità è antecedente allo scoppio della pandemia oppure no. Così, con un ordine del giorno che verrà presentato questa mattina alla Camera, il governo si impegna ad affrontare e trovare soluzioni al blocco degli sfratti, la cui proroga contenuta nel decreto Milleproroghe era prevista per il 3o giugno 2021 e invece ora potrebbe avere date diverse.

L’ordine del giorno raccoglie più o meno la maggior parte delle indicazioni contenute negli emendamenti presentati durante l’esame del decreto. Lo stesso ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, annunciando il rinvio del tema, ha promesso di «affrontarlo con più tempo à disposizione: per ora si lavorerà a un ordine del giorno da costruire insieme e nei prossimi giorni si cercherà una soluzione condivisa da attuare in un prossimo provvedimento».

Quindi, è probabile che una prima data da registrare possa diventare il 31 marzo, termine di proroga del blocco degli sfratti per tutti quei provvedimenti partiti prima del marzo scorso, cioè pre Covid-19. Resterebbe il 30 giugno 2021 per quei casi di morosità dovuti espressamente alla pandemia. Ma il nuovo provvedimento includerà soluzioni sia per gli inquilini che per i proprietari di casa. Per i primi, si valuteranno soluzioni per semplificare le procedure per i sostegni degli affitti e un piano di riforma dell’edilizia residenziale pubblica. (continua)

Fonte:IlCorrieredellaSera

Le agevolazioni Incentivi e bonus, ecco chi può chiederli e come.

Vivere in affitto significa anche conoscere nel dettaglio gli sconti e le agevolazioni introdotte nel corso degli anni.

Bonus e detrazioni non sono destinati solo a chi utilizza un bene in affitto, ma anche ai proprietari che, in determinati casi, possono risparmiare un bel po’ se adottano alcuni accorgimenti.

Nei box in pagina sono illustrate misure che nel 2021 sono destinate ad attirare l’attenzione di molti contribuenti. Alcune, di vecchia data, come ad esempio la cedolare secca, il sistema di tassazione agevolato destinato ai redditi da affitto, sono state confermate ma potrebbero essere oggetto di alcune importanti modifiche da parte del nuovo governo.

Altre, come il bonus destinato agli affitti degli studenti fuori sede, sono in attesa dei decreti attuativi per partire in via definitiva. Fa parte di questa categoria, ad esempio, anche il bonus fino a 1.200 euro destinato ai proprietari che riducono il canone di affitto al locatario se l’immobile si trova in un Comune ad alta tensione abitativa: sarà un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, atteso fra non molto, a stabilire gli ultimi dettagli prima del via libera. (continua)

Fonte:IlPiccolo

 

Il Superbonus non è solo per le spese 2021.

Edifici fino a quattro unità, posseduti da un unico proprietario o da comproprietari, con detrazione maggiorata al 110%. Non solo per le spese del 2021, ma si ritiene anche per quelle già sostenute nel 2020, al fine di non penalizzare chi è stato più tempestivo nei pagamenti ai fornitori.

È noto che la lett. n), del comma 66 della legge 178/2020 (legge di bilancio 2021) ha modificato la lett. a) comma 9 dell’art. 119 del dl 34/2020, convertito con modifiche nella legge 77/2020, introducendo l’equiparazione indicata tra i condomini e le persone fisiche che, letteralmente, eseguono interventi «su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate».

Preliminarmente, la novellata lettera a), del comma 9, che identifica i destinatari, deve essere combinata con i commi relativi agli interventi, tenendo in considerazione, ulteriormente, che ai sensi del successivo comma 10 i detti contribuenti (persone fisiche) possono beneficiare della detrazione maggiorata del 110% per gli interventi indicati dai commi da 1 a 3 realizzati sul numero massimo di due unità immobiliari, in aggiunta delle detrazioni per gli interventi sulle parti a comuni.

Quindi, dalla limitazione delle due unità sono esclusi, e quindi devono rispettare il limite indicato, gli interventi relativi al rischio sismico, essendo gli stessi collocati nel comma 4 dell’art. 119 del dl 34/2020. Con riferimento alla recente modifica della legge di bilancio 2021 si deve prendere atto, quindi, che gli interventi indicati dai commi 1 a 8 dell’art. 119 possono essere eseguiti, e danno la possibilità di fruire della detrazione maggiorata, dai condomini ma anche dalle persone fisiche uniproprietarie, ma anche in comproprietarie, di edifici composti da due a quattro unità, singolarmente accatastate; non viene specificato se autonome e funzionalmente indipendenti. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Bonus facciate 2021: le novità.

Ecco le novità Enea sul bonus facciate per interventi di efficientamento energetico come da vademecum aggiornato al 25 gennaio 2021
facciate di case

Interventi di efficientamento energetico facciate.

Enea nel Vademecum aggiornato al 25 gennaio 2021 (sotto allegato) prevede alcune novità per quanto riguarda la documentazione che deve essere inviata all’Agenzia al fine di beneficiare del bonus facciate del 90%.

Come chiarisce Enea però “il presente Vademecum riguarda esclusivamente gli interventi sulle strutture opache verticali delle facciate esterne per i quali occorre trasmettere i dati all’ENEA, cioè quelli influenti dal punto di vista energetico o che interessino il rifacimento dell’intonaco per oltre il 10% della superficie disperdente lorda complessiva degli edifici esistenti ubicati nelle zone A o B ai sensi del D.M. n. 1444 del 2 aprile 1968, che rispettino i requisiti richiesti.” (continua)

Fonte:StudioCataldi.it

 

Contratti di affitto. Se cambia il Locatore canone non aumenta.

Non di sovente per fortuna, può capitare, che nella locazione ad uso abitativo, a seguito della compravendita dell’immobile, il conduttore che lo utilizza in virtù di un regolare contratto di locazione si veda ritrattare da parte del nuovo proprietario (terzo acquirente) le pattuizioni della locazione ancora in corso (Es. gli viene chiesto un aumento del canone di locazione ecc.) oppure,ancora peggio, si veda mettere in discussione il suo regolare proseguimento (Es. gli viene chiesto di liberare l’immobile) sino alla prestabilita data di scadenza.

Orbene, qualsiasi trattativa in tale direzione è del tutto illegittima.

Con la compravendita, infatti, si realizza la c.d. successione del locatore nella locazione e, quindi, il nuovo proprietario, sin dal giorno del suo acquisto, succede nel contratto di locazione già in corso cosi come è, diventando semplicemente il nuovo locatore senza nulla poter modificare in merito allo stesso.

Ovviamente fatta salva la facoltà del locatore e del conduttore di addivenire ad un nuovo contratto di locazione. Pertanto, volente o nolente, il nuovo locatore è tenuto a rispettare integralmente la locazione nei diritti e nelle obbligazioni cosi come è stata predisposta dai due originari contraenti. (continua)

Fonte:Metropolis

La ristrutturazione edilizia apre la porta al Superbonus.

Quesito: Sono proprietario di un fabbricato costituito da due unità immobiliari, una classificata C/1 («Negozi e botteghe»), sita al piano terra, l’altra, sita al primo piano, classificata A/3 («Abitazioni di tipo economico»). In caso di demolizione e ricostruzione con aumento volumetrico del fabbricato, derivante dall’aggiunta di un ulteriore piano ed in presenza del rilascio delle relative autorizzazioni, posso fruire dell’agevolazione da Superbonus?

Risposta: L’agevolazione da Superbonus spetta anche a fronte di lavori realizzati mediante demolizione e ricostruzione inquadrabili come «interventi di ristrutturazione edilizia» dì cui all’art. 3, comma 1, lett. d) del Testo Unico dell’Edilizia.

Sono tali, per quanto di interesse nella fattispecie, gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti con diversi sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche, con le innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica, per l’applicazione della normativa sull’accessibilità, per l’istallazione di impianti tecnologici e per l’efficientamento energetico, laddove, inoltre, gli interventi stessi possono prevedere, nei soli casi espressamente previsti dalla legislazione vigente o dagli strumenti urbanistici comunali, incrementi di volumetria anche per promuovere interventi di rigenerazione urbana. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

 

Domande & risposte…..

Anche le spese di agenzia si possono detrarre dall’Irpef?

Ho acquistato una casa tramite un’agenzia. Posso detrarre dalla mia dichiarazione dei redditi l’importo versato a titolo di provvigione?

Per la spesa di intermediazione immobiliare è riconosciuta una detrazione Irpef del 19%, con il limite massimo di mille euro a condizione che:

  • l’immobile acquistato sia adibito ad abitazione principale (e cioè quella in cui il contribuente acquirente e/o i suoi familiari abbiano la propria abituale dimora);
  • l’immobile diventi appunto l’abitazione principale dell’acquirente entro il termine di un anno dall’acquisto, salve le specifiche eccezioni.

Si deve inoltre precisare che la detrazione spetta solo all’acquirente e non invece al venditore; se l’acquisto dell’abitazione principale è effettuato da più persone in comproprietà, la detrazione comunque nel limite complessivo di mille euro dovrà essere ripartita in base alle quote di ciascuno. (continua)

Fonte:LaRepubblica

 

Bonus di Stato a chi decide di tagliare i canoni.

Una soluzione insufficiente ma che rappresenta un primo passo per cercare ricomporre la frattura tra proprietari e inquilini e prevenire una nuova ondata dì richieste di sfratto per morosità.

Si tratta del contributo a fondo perduto per i locatori che riducono il canone (quindi non un credito d’imposta, che potrebbe escludere gli «incapienti», cioè i proprietari che pagano poche tasse, avendo pochi redditi).

L’erogazione è pari al 50% dello sconto applicato, spetta a tutti i contribuenti soggetti passivi Irpef e Ires che locano un immobile posseduto a titolo di proprietà o di altro diritto reale di godimento ma con alcuni limiti:

1) non può superare i 1.200 euro l’anno (pari a uno sconto fino a 200 euro mensili sull’affitto);

2)  la norma (legge di Bilancio 2021, 178/2020, articolo i, commi 381384) è valida solo per il 2021;

3)  il contributo può scattare solo nei Comuni ad alta tensione abitativa e per le case che sono abitazione principale dell’inquilino.

Oltretutto, per un mancato raccardo tra Dl Ristori e manovra , di questo aiuto esistono due versioni: una riservata ai contratti in essere al 29 ottobre scorso, l’altra generalizzata. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Facciate, verde, bagni una pioggia di bonus nella legge di stabilità.

Sono numerose le agevolazioni per ristrutturare case e condomini, comprese le facciate.

Riqualificazione energetica, facciate, persino sanitari. L’ultima legge di stabilità, approvata a fine 2020, è piena di novità e di conferme per il comparto immobiliare. Per prima cosa, è stato chiarito che il superbonus al 110%, garantito per massicci lavori di riqualificazione su condomini o singole case, varrà per le spese sostenute fino al 30 giugno 2022 (e non solo fino al 31 dicembre di quest’anno).

Se per la metà dell’anno prossimo i lavori saranno completati almeno al 60%, allora il superbonus spetterà anche per quanto speso fino a fine 2022. Chi invece vuole ristrutturare un singolo alloggio può continuare a fare leva sulle detrazioni Irpef/Ires per efficientamento energetico al 65% e per recupero edilizio al 50%, entrambe prorogate.

Lo sconto fiscale del 50%, tra l’altro, ora vale anche sulla sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente.

Proroga con novità, invece, per il bonus mobili: varrà fino a fine anno e il limite massimo di spesa è stato portato da 10 mila a 16 mila. (continua)

Fonte:LaRepubblica

Le agenzie immobiliari chiedono di essere incluse nel decreto Ristori.

Per la Consulta che riunisce Fiaip, Fimaa e Anama va superata la logica dei codici Ateco e del calo di fatturato su base mensile e va riconosciuta compensazione a tutte le attività che dimostrino di avere avuto un calo di fatturato di almeno il 33% nel 2020 rispetto al 2019.

Secondo la Consulta, nel 5° Decreto Ristori devono rientrare anche le agenzie immobiliari che dimostrino di avere avuto reali difficoltà valutando le perdite su base annua e vanno introdotte nuove formule di ristori cambiando i meccanismi di accesso ai contributi a fondo perduto per le attività direttamente o indirettamente colpite dagli effetti della crisi pandemica, superando la logica del settore di appartenenza e della valutazione del calo di fatturato su base mensile ma riconoscendo i ristori a tutte le attività economiche e professionali, comprese le agenzie immobiliari, che dimostrino di avere avuto un calo di fatturato di almeno il 33% nel 2020 rispetto al 2019. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

Locazione rinnovata, serve manifestazione di volontà.

Va esclusa la rinnovazione tacita del contratto allorquando sia intervenuta una precedente disdetta: affinché la locazione possa dirsi rinnovata per facta concludentia è infatti necessaria una manifestazione di volontà contraria a quella precedentemente manifestata dal locatore in ordine alla cessazione del rapporto.

Sono queste le conclusioni cui è giunta la Corte di cassazione nell’ordinanza n. 708/2021, rigettando il ricorso di due conduttrici avverso la sentenza di secondo grado.

In particolare le ricorrenti, che conducevano in locazione un immobile adibito al commercio, lamentavano il fatto che dopo circa 23 anni, il locatore aveva loro notificato la disdetta, senza tuttavia dare seguito a ciò, consentendole così il prosieguo nel godimento del bene e la corresponsione del relativo canone.

Passati nove anni, tuttavia, a fronte della richiesta di sfratto per morosità da parte dello stesso locatore, le ricorrenti La sede delta Canalone eccepivano che il rapporto era ormai risolto con la disdetta e che «si era trasformato in locazione ad uso abitativo per il periodo successivo». (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Rovina di parti private in condominio: cosa può fare l’amministratore?

casa in rovina con segnale pericolo

Un problema sempre più diffuso in Italia, quello della rovina di parti private in condominio e della legittimazione ad agire dell’amministratore, facciamo chiarezza.

La disciplina di cui all’art. 677 c.p.

L’art. 677 c.p., rubricato “Omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina”, punisce “il proprietario di un edificio o di una costruzione che minacci rovina ovvero chi è per lui obbligato alla conservazione o alla vigilanza dell’edificio o della costruzione, il quale omette di provvedere ai lavori necessari per rimuovere il pericolo”.

Continua la norma ai commi successivi che “La stessa sanzione si applica a chi, avendone l’obbligo, omette di rimuovere il pericolo cagionato dall’avvenuta rovina di un edificio o di una costruzione. Se dai fatti preveduti dalle disposizioni precedenti deriva pericolo per le persone, la pena è dell’arresto fino a sei mesi o dell’ammenda non inferiore a euro 309″.

Ma quali sono le competenze e le responsabilità dell’Amministratore condominiale, allorquando la parte di edificio ammalorata sia proprietà di un singolo condomino e non parte comune?

La questione è dirimente nei casi in cui la mancata protratta manutenzione di proprietà private minacci di danneggiare la struttura dell’edificio integralmente o in parte, oppure di arrecare pregiudizio a cose e a persone. L’attuale periodo di crisi economica ha contribuito a rendere il problema molto più diffuso, ponendo molti dubbi ad Amministratori e condomini circa le responsabilità collegate e le soluzioni percorribili. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

Sì al 110% per il proprietario di un edificio di due unità.

L’edificio composto da due unità immobiliari di cui uno stesso soggetto è, rispettivamente, proprietario e nudo proprietario può accedere al superbonus.

È il chiarimento fornito con la risposta 58/2021 a una istanza di interpello pubblicata il 27 gennaio dall’agenzia delle Entrate. La risposta, di fatto, recepisce le modifiche apportate dalla legge di Bilancio 2021 (legge 178/2020) in tema di più unità immobiliari, non superiori a quattro, che sono possedute da un unico soggetto e supera le indicazioni contenute nella circolare 30/E/2020.

Il caso era il seguente: un contribuente risultava essere proprietario di una delle due unità immobiliari facenti parti di un edificio e nudo proprietario dell’altra; titolare del diritto di usufrutto era suo padre. L’istante era intenzionato a eseguire dei lavori di miglioramento sismico, di realizzazione del cappotto, di sostituzione dei serramenti e rifacimento dell’impianto termico.

Chiedeva se, per tali interventi, potesse beneficiare del superbonus insieme al padre, ripartendo le spese in misura pari al 50% per ciascuno. Chiedeva, inoltre, se per tali spese potesse fruire della cessione del credito prevista dall’articolo 121 del D134/2020.

Nella risposta l’agenzia delle Entrate ricorda che il comma 66 della legge 178/2020 ha modificato il comma 9, lettera a), dell’articolo 119 del D134/2020 includendo tra i soggetti ammessi al superbonus anche le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività dí impresa, arte o professione, con riferimento agli interventi composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se possedute da un unico proprietario. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Superbonus 2020: tutte le guide e gli articoli.

Il Superbonus 110% in 35 punti, un riepilogo ragionato e in continuo aggiornamento

Superbonus 2020: tutte le guide e gli articoli

Qui di seguito vi proponiamo i punti più salienti sul tema del Superbonus 110%, ad ogni punto corrisponde un articolo di analisi o guida sul provvedimento cardine in ambito edilizio e fiscale.

1) Il Superbonus non vale per le parrocchie.

L’Agenzia delle Entrate con la Risposta ad interpello n. 14 del 7 gennaio 2020 ha chiarito che, in considerazione del fatto che la disposizione normativa non indica espressamente tra i soggetti beneficiari del Superbonus gli enti religiosi, tali soggetti potranno beneficiare dell’incentivo in esame solo se si tratta di Onlus, Organizzazioni di Volontariato o Associazioni di Promozione Sociale.

2) Il Governo dedica un sito al Superbonus 110% con informazioni e FAQ.

Fortemente voluto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, il portale, oltre a contenere tutte le informazioni sulla detrazione e una sezione dedicata alle FAQ, curata dall’Agenzia delle Entrate ed Enea, propone anche un form che consente di inviare le proprie domande specifiche.

3) L’Agenzia spiega quali codici tributo usare e come compilare l’f24 per utilizzare lo sconto in fattura e la cessione del credito.

Quali sono i codici tributo per l’utilizzo in compensazione? In questo articolo si spiega come fare.

4) Superbonus e unità immobiliari indipendenti

I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sono contenuti nella risposta n. 21 dell’8 gennaio 2021 e in un ulteriore chiarimento.

5) Ordinanza 111: il Commissario Straordinario per la ricostruzione spiega le connessioni tra Sisma 2016 e Superbonus

L’Ordinanza prevede importanti novità in numerosi ambiti, dal contributo ai condomini sino al rifinanziamento del Fondo Anticipo per le parcelle dei professionisti. (continua)

Fonte:Teknoring

Esenti gli immobili fatiscenti. Niente imposte locali su fabbricati né su aree edificabili.

Le unità immobiliari fatiscenti e prive di rendita non sono soggette al pagamento delle imposte locali, né come fabbricati né come aree edificabili.

Questi beni immobili non possono essere assoggettati a imposizione fino a quando l’eventuale demolizione restituisca autonomia alle aree per poter essere nuovamente edificate. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con l’ordinanza 28581 del 15 dicembre 2020.

Per i giudici di legittimità, in presenza di un fabbricato fatiscente è escluso l’assoggettamento a imposizione anche dell’area edificabile.

Infatti il fabbricato collabente, oltre a non essere soggetto a Imu come fabbricato, «in quanto privo di rendita, non lo è neppure come area edificabile, salvo che l’eventuale demolizione restituisca autonomia all’area fabbricabile che, solo da quel momento, è soggetta a imposizione come tale, fino al subentro della imposta sul fabbricato ricostruito».

Per la Cassazione, l’esonero dal pagamento dell’imposta sul fabbricato collabente, iscritto nella categoria catastale F/2, in ragione dell’azzeramento della relativa base imponibile, non può essere superato prendendo a riferimento la diversa base imponibile prevista per le aree edificabili e costituita dal valore venale del terreno sul quale il fabbricato insiste. (continua)

Fonte:IlGiornale

Apposizione di sigilli ai beni ereditari.

In base agli artt. 752 ss. del c.p.c., l’apposizione di sigilli va richiesta al giudice del luogo dove si trova il bene o dov’è aperta la successione.
vecchia busta con sigillo di cera

Quando va richiesta l’apposizione di sigilli.

Nelle more dell’accettazione dell’eredità, può capitare che i beni appartenenti all’asse necessitino di particolare custodia, per scongiurarne la dispersione o la sottrazione da parte di terzi.

In tal caso, i chiamati all’eredità e gli altri soggetti previsti dalla disciplina codicistica possono domandare al giudice l’apposizione di sigilli ai beni ereditari, per impedire a chiunque l’accesso a tali beni.

Come vedremo, l’istituto riveste particolare importanza riguardo ai beni immobili, ma non si limita ad essi.

Nella pratica, il ricorso al procedimento di apposizione dei sigilli è spesso originato da controversie che possono far temere l’impossessamento di un bene da parte di un soggetto, ad esempio di un singolo coerede.

In ogni caso, l’istituto è previsto a tutela degli interessi di chi ha diritti sull’eredità, come i chiamati e i creditori del defunto, e può trovare applicazione su beni incustoditi o già in possesso di terzi o di coeredi. (continua)

Fonte: StudioCataldi

 

Fondo per le morosità incolpevoli 2021.

povero
La manovra 2021 ha rifinanziato il Fondo per aiutare coloro che non riescono a pagare l’affitto e che vengono raggiunti da un’intimazione di sfratto per morosità.

Manovra 2021: 50 milioni al Fondo per le morosità.

La manovra finanziaria 2021 incrementa il fondo per le morosità incolpevoli di 50 milioni di euro per il 2021. Fondo già presente presso il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Gli inquilini morosi che senza colpa non riusciranno a pagare l’affitto nel 2021 potranno contare quindi su questo aiuto.

Cos’è il Fondo per le morosità incolpevoli.

Il Fondo per le morosità incolpevoli, ricordiamolo, è stato istituito con l’articolo 6 del decreto legge n. 102/2013 presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per essere destinato, come dice il nome stesso del fondo, a quegli inquilini che, senza colpa, non riescono a fare fronte alle spese per i canoni di locazioni.

A chi è destinato.

Il Fondo può essere utilizzato dai Comuni ad alta tensione abitativa che hanno avviato bandi o procedure amministrative apposite al fine di erogare contributi per gli inquilini morosi incolpevoli. In pratica il fondo sostiene i soggetti che vengono raggiunti da un atto di intimazione di sfratto per morosità, che non riescono a evitare, per la sopravvenuta impossibilità di provvedere al pagamento dei canoni mensili a causa della perdita totale o della riduzione consistente della propria capacità di produrre reddito. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Utenze: cosa fare in caso di decesso.

martello e targa con parole diritto successione

Cosa deve fare chi eredita un immobile in relazione alle utenze per la fornitura di acqua, luce e gas. Ecco una guida pratica alla voltura delle utenze.

Decesso e utenze.

Quando viene a mancare una persona cara, è necessario sbrigare tutta una serie d’incombenze burocratiche legate agli obblighi che il de cuis aveva assunto in vita. Una delle prime cose da fare con una certa premura è senza dubbio la voltura delle utenze.

Tramite la voltura il coniuge o il figlio che continueranno ad abitare nell’immobile o che andranno ad abitarvi per la prima volta intesteranno i contratti delle utenze di acqua, luce e gas a se stessi. In questo modo cambia solo l’intestatario, non le condizioni del contratto, che resteranno le stesse che venivano applicate al defunto.

Cos’è la voltura.

La voltura quindi non è altro che il cambiamento dell’intestatario dell’utenza per il servizio di fornitura dell’acqua, del gas o dell’energia, che garantisce la continuità dell’erogazione, senza che sia necessario disattivarla in conseguenza della morte dell’intestatario originario.

Attenzione però, perché quando si accetta un immobile in eredità è necessario, anche per procedere alle volture delle utenze, presentare domanda di voltura catastale all’Agenzia delle Entrate, con cui il contribuente comunica di essere il nuovo titolare del diritto di proprietà sull’immobile che gli è pervenuto per successione ereditaria. (continua)

Fonte: StudioCataldi

 

Bonus mobili ed elettrodomestici.

Bonus mobili 2020 - RiflessiIl bonus mobili ed elettrodomestici consiste in una detrazione Irpef pari al 50% che si applica in caso di acquisto di grandi elettrodomestici e di mobili destinati  all’arredamento di un immobile che deve essere ristrutturato. 

Cos’è il bonus mobili.

In particolare, il bonus mobili spetta in caso di acquisto:

  • di elettrodomestici nuovi di classe pari almeno alla A+ (o di forni di classe pari almeno alla A), come ad esempio gli apparecchi per il condizionamento, i ventilatori elettrici, gli apparecchi elettrici di riscaldamento, le piastre riscaldanti elettriche, i radiatori elettrici, i forni a microonde, gli apparecchi di cottura, le lavastoviglie, le stufe elettriche, le asciugatrici, i congelatori, i frigoriferi e le lavatrici;
  • di mobili nuovi, compresi materassi e apparecchi di illuminazione, ma esclusi tendaggi, tende, porte, pavimentazioni e altri complementi d’arredo.
  • la detrazione si estende anche alle spese di trasporto e a quelle di montaggio dei beni acquistati.

Bonus mobili: quando spetta.

L’acquisto dei predetti beni non è sufficiente per poter ottenere il bonus mobili, in quanto, come accennato, a tal fine è necessario anche che il beneficiario abbia contestualmente eseguito degli interventi edilizi.

In particolare, per ottenere la detrazione è necessario che venga eseguito uno dei seguenti interventi edilizi:

  • manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia sul singolo appartamento,
  • restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia su interi fabbricati da parte di imprese di costruzione o ristrutturazione o di cooperative edilizie che vendono o assegnano l’immobile entro 18 mesi dalla fine dei lavori,
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, quando è stato dichiarato lo stato di emergenza,
  • manutenzione (ordinaria o straordinaria), restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali. (continua)

Fonte: StudioCataldi

 

Prima casa.La pertinenza aumenta il bonus per il riacquisto.

Aumenta l’ammontare del credito d’imposta che si origina in caso di riacquisto della prima casa se, dopo aver riacquistato la prima casa, si acquista, con un atto separato, anche una pertinenza dell’abitazione (la cantina, il solaio, l’autorimessa).

Tuttavia, tale aumento non può essere portato in diminuzione delle imposte (di registro, ipotecaria e catastale) dovute per l’atto di acquisto di tale pertinenza, ma solo in diminuzione dell’Irpef dovuta dal contribuente oppure in compensazione (in base al Dlgs 241/1997).

È quanto afferma l’Agenzia delle Entrate nella risposta a interpello 44/2021 del 18 gennaio. Il credito d’imposta (articolo 7 della legge 448/1998) compete quando, entro un anno dalla alienazione di un’abitazione comprata con l’agevolazione prima casa, il contribuente acquista un’altra abitazione avvalendosi della medesima agevolazione.

L’ammontare del credito d’imposta è pari:

–  all’importo dell’imposta di registro . o dell’Iva pagate quando venne acquistatala casa poi alienata, se inferiore all’importo dell’imposta di registro o dell’Iva da pagarsi per il nuovo acquisto; . –   —  all’importo dell’imposta di registro o dell’Iva da pagarsi per il nuovo acquisto, se inferiore all’importo dell’imposta di registro o dell’Iva pagate quando venne acquistata la casa poi alienata; l’eccedenza, in sostanza, si “perde”.

Ad esempio, se si è pagato euro 800 di imposta di registro quando si è comprato la prima volta e per il secondo acquisto si pagano 900 euro di imposta di registro, il credito è di 800 euro; se, invece per il secondo acquisto si pagano 600 euro di imposta di registro, il credito è di 600 euro. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Cosa prevede la manovra per l’immobiliare.

Prorogati i bonus, confermata la rivalutazione. Contributo sino a 1.200 euro per chi riduce i canoni. 

Prorogate a tutto il 2021 le detrazioni per spese da interventi di ristrutturazione edilizia, riqualificazione energetica, bonus facciate, bonus mobili e bonus verde e al 30 giugno 2022 la detrazione da superbonus.

Confermata la legge sulla rivalutazione dei beni d’impresa al 3% con estensione della stessa anche ai beni immateriali privi di tutela giuridica. Istituito un credito d’imposta su eventuali perdite derivanti da Pir che investono (anche) nel settore immobiliare e previsto un contributo sino a un massimo di 1.200 euro per i locatori di immobili in caso di riduzione del canone di locazione. 

Contributo su canoni di locazione. La legge di Bilancio 2021 strizza l’occhio ai locatori di immobili adibiti ad abitazione principale situati in comuni ad alta tensione abitativa: in caso di concessione di una riduzione del canone di locazione da parte del locatore infatti, è previsto un contributo pari al 50% della riduzione del canone entro un limite massimo annuo di 1.200 euro.

La risposta fornita la scorsa settimana dall’Agenzia delle entrate durante il IV Forum nazionale dei commercialisti ed esperti contabili organizzato da ItaliaOggi ha definitivamente chiarito la platea dei soggetti fruitori del bonus: la citazione nella legge di Bilancio, al comma 381, della figura generica del «locatore» consente infatti di ricomprendere tra i destinatari tutti i contribuenti siano essi soggetti passivi Irpef o Ires che locano un immobile a titolo di proprietà. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Ecco il nuovo Dl Covid gennaio.

immagine sul coronavirus

Stato d’emergenza prorogato al 30 aprile. Spostamenti tra Regioni vietati fino al 15 febbraio e visite ad amici o parenti in massimo due persone fino al 5 marzo.

Proroga dello stato d’emergenza fino al 30 aprile

È stato approvato stanotte nella notte il decreto legge con le nuove misure in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo 2021 che prevedono ulteriori restrizioni considerato il numero dei contagi in salita e l’emergenza sanitaria che continua. Il via libera al Dpcm 16 gennaio invece è atteso entro oggi.

In primis, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, vista la nota del Ministro della salute e il parere del Comitato tecnico scientifico, ha deliberato la proroga fino al 30 aprile 2021 dello stato d’emergenza dichiarato in conseguenza della dichiarazione di “emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale” da parte della Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Misure per il contenimento del contagio, spostamenti.

Il decreto conferma, fino al 15 febbraio 2021, il divieto già in vigore di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, con l’eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute,dal 16 gennaio 2021 e fino al 5 marzo 2021. Sull’intero territorio nazionale sarà consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5.00 e le ore 22.00, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. (continua)

Fonte: StudioCataldi

La nomina dell’amministratore di condominio.

abbaini sul tetto di una casa

Vediamo come nominare un amministratore di condominio, tenendo conto che la nomina è obbligatoria solo quando i condomini sono più di otto.

Chi nomina l’amministratore.

L’amministratore di condominio deve essere nominato dall’assemblea condominiale. La sua carica ha una durata di un anno e il suo mandato viene rinnovato in automatico (a meno che non si dimetta o l’assemblea non lo riconfermi). La maggioranza che viene richiesta per la nomina è quella degli intervenuti in assemblea che possiedono almeno la metà dei millesimi. L’assemblea che va a decidere di non riconfermare l’amministratore in carica può essere convocata da un minimo di due condomini (purché rappresentino almeno un sesto dei millesimi di proprietà).

Nel caso in cui al condominio manchi un amministratore, viene previsto dalla legge che anche un solo condomino può ricorrere all’autorità giudiziaria per soccombere a tale mancanza. E’ invece fatto divieto sia al costruttore che al venditore dell’edificio di nominare l’amministratore (nel caso si verifichi tale ipotesi i condomini possono opporsi). La nomina da parte dell’assemblea viene infatti qualificata come norma inderogabile, cosi come riportato all’interno dell’art.1129 del codice civile. (continua)

Fonte: StudioCataldi

Bonus affitti coronavirus: come funziona.

Il bonus affitti è un credito d’imposta introdotto dal dl rilancio riguardante i canoni di locazione, leasing o concessione di immobili a uso non abitativo.

Bonus affitti coronavirus: normativa.

Il bonus affitti coronavirus è una delle misure con le quali si è tentato di fornire una risposta particolarmente incisiva e quanto più possibile immediata alle molte difficoltà che hanno dovuto affrontare famiglie, lavoratori e imprese a causa dell’emergenza da Covid-19.

Del resto, quella relativa ai canoni di locazione si è mostrata sin da subito come una delle problematiche più complesse da gestire: nonostante le chiusure disposte dal Governo, infatti, molti commercianti (e non solo) hanno dovuto comunque continuare a pagare gli affitti dei locali pur non potendo svolgere la propria attività.

Più precisamente, i crediti d’imposta di natura agevolativa per i conduttori, introdotti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, sono i seguenti:

  • un credito d’imposta per canoni di locazione relativi a botteghe e negozi, di cui all’articolo 65 del D.L. 18/2020;
  • un credito d’imposta per canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda, di cui all’articolo 28 del D.L. 34/2020. (continua)

Fonte: StudioCataldi

Il superbonus possibile solo sulle unità immobiliari residenziali.

Due risposte dell’Agenzia delle entrate sulla corretta applicazione del superbonus. Solo unità residenziali al 110%. Escluse le spese relative a interventi di ampliamento.

Superbonus del 110% destinato esclusivamente alle unità immobiliari residenziali, con esclusioni delle altre tipologie. Esclusione per le spese relative agli interventi destinati all’ampliamento dell’unità immobiliare, fatta salva la spesa totale dell’installazione dell’impianto fotovoltaico, a servizio anche della nuova costruzione.

L’Agenzia delle entrate sta intervenendo sistematicamente sulla disciplina relativa al superbonus del 110%, di cui agli articoli 119 e 121 del dl 34/2020, convertito con modifiche nella legge 77/2020, con particolare riferimento alla tipologia degli immobili e, più di recente, è intervenuta con le risposte agli interpelli nn. 21 e 24.

Le risposte individuano le unità immobiliari funzionalmente indipendenti e con uno o più accessi autonomi dall’esterno, site all’interno di edifici plurifamiliari, per le quali deve sussistere contestualmente il requisito della indipendenza funzionale e dell’accesso autonomo dall’esterno; purtroppo, i chiarimenti in commento risultano tardivi e non tengono conto delle novità introdotte, con particolare riguardo dal comma 66, dell’art. 1 della legge 178/2020 (legge di Bilancio 2021). (continua)

Fonte:ItaliaOggi

 

TEMPO DI RIQUALIFICARE: DUE TERZI DELLE CASE ITALIANE COSTRUITI PIÙ DI 50 ANNI FA.

Vecchio centro storico

In questi ultimi tempi si discute spesso di rigenerazione urbana, ovvero di programmi mirati a contrastare il degrado delle nostre città. E degradato è anche lo stato di conservazione di parte del patrimonio immobiliare italiano: secondo i dati esaminati da Scenari Immobiliari, infatti, solo a livello residenziale sono oltre 70mila gli edifici che necessiterebbero di un intervento urgente di manutenzione. Il motivo di questo numero così elevato è semplice: due terzi delle case italiane sono stati costruiti più di 50 anni fa, mentre appena il 9% risale a questo secolo. Visto che, come si sa, la ricchezza degli italiani è in buona misura legata proprio alle abitazioni (si parla di circa 5,4 miliardi di euro), risulta chiaro che è arrivato il momento di prendere provvedimenti.

Una strategia a livello europeo.

Anche l’Europa si muove in questa direzione, soprattutto con l’obiettivo di migliorare l’impatto ambientale delle case. Attraverso la strategia “A Renovation Wave for Europe”, la Commissione europea vuole incrementare i tassi di ristrutturazione dei prossimi 10 anni e arrivare a 35 milioni di edifici riqualificati entro il 2030: in questo modo, oltretutto, si verrebbero a creare decine di migliaia di posti di lavoro. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Le spese con tetti differenziati. Limiti modulati in base alla tipologia degli interventi.

Limiti di spesa modulati sulla tipologia degli interventi anche se fruiscono del 110%.

Per ciascuna unità abitativa funzionalmente indipendente posseduta e relative pertinenze, infatti, 50 mila euro è la soglia per gli interventi di isolamento, 30 mila per la sostituzione dell’impianto di climatizzazione, 96 mila per gli interventi antisismici. 54.545,45 per acquisto e posa in opera di infissi, 48 mila per gli impianti fotovoltaici e 3 mila per le colonnine di ricarica dei veicoli elettrici.

Così l’Agenzia delle entrate nella recente risposta (n. 10) ad una istanza di interpello avente per oggetto l’individuazione delle soglie di spesa applicabili per gli interventi da eseguire congiuntamente su unità immobiliari funzionalmente indipendenti, ai sensi dell’art. 119 del dl 34/2020.

L’istante ha premesso di essere titolare di due unità immobiliari, funzionalmente indipendenti, di cui una (A/3) adibita ad abitazione principale su due piani (piano strada e piano terra) con una autorimessa (C/6) e una cantina (C/2) e la seconda (A/3) ad uso civile abitazione al piano primo.

Su ciascuna delle citate unità immobiliari, l’istante ha intenzione di eseguire una serie di interventi combinati, fruendo della detrazione maggiorata del 110%; si tratta, in particolare, del rifacimento della copertura dell’edificio (tetto), nel rispetto della normativa antisismica, della posa del cappotto termico, della sostituzione degli infissi e delle chiusure oscuranti, della sostituzione dell’impianto termico di pertinenza esclusiva di ogni singola unità, di installazione di un impianto fotovoltaico e dell’installazione di una infrastruttura per la ricarica dei veicoli elettrici. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Agevolazioni prima casa: il Covid fa slittare i termini per la residenza.

acquisto prima casa

Prorogati causa Covid i termini per fissare la residenza nell’abitazione principale per non perdere le agevolazioni prima casa.

Slittamento termini causa Covid per adibire la prima casa a dimora abituale.

L’Agenzia delle Entrate risponde a due contribuenti, affermando che la pandemia Covid rappresenta una causa di forza maggiore che giustifica lo slittamento del termine in cui è possibile fissare la propria dimora nell’abitazione principale senza provocare la decadenza dei benefici prima casa, con particolare riferimento alla detrazione degli interessi passivi del mutuo. Ma vediamo quali sono i quesiti inoltrati.

Due contribuenti si rivolgono all’Agenzia delle Entrate sottoponendole due quesiti simili, che differiscono tra loro solo per le scadenze. In entrambi i casi gli istanti chiedono se è possibile beneficiare dell’agevolazione prevista per chi acquista la prima casa e che prevede la detrazione degli interessi passivi del mutuo fino a 4000 euro annui, anche se, dopo i lavori di ristrutturazione, a causa dell’interruzione delle opere a causa della pandemia da Covid19, gli stessi non hanno potuto adibire l’unità immobiliare a loro dimora abituale nei termini previsti dalla legge. (continua)

Fonte: StudioCataldi

Fonte: Agevolazioni prima casa: il Covid fa slittare i termini per la residenza https://www.studiocataldi.it/articoli/40767-agevolazioni-prima-casa-il-covid-fa-slittare-i-termini-per-la-residenza.asp#ixzz6iqfRDuRj
(www.StudioCataldi.it)

Fuga dalle città ora la casa si cerca nel verde.

L’anno della pandemia ha avuto un impatto rilevante sul mercato immobiliare, anche dal punto di vista delle mete privilegiate negli acquisti.

Italiani in fuga dalle città, ora la casa si compra nel verde. I dati di Nomisma segnalano un calo delle operazioni del 18,7% a livello nazionale .

A Roma il dato più eclatante, con -20,8% delle vendite nella metropoli e +13% in provincia. Via dalla pazza folla, causa Covid-19, alla ricerca di spazi maggiori, di una veranda su cui fare giardinaggio, di uno sbocco all’aperto quando la circolazione è vietata o comunque sottoposta a forti limitazioni.

L’anno della pandemia ha avuto un impatto rilevante sul mercato immobiliare, anche dal punto di vista qualitativo. Non tanto sotto il profilo dei prezzi medi il calo stimato per l’intero 2020 è nell’ordine dell’1-2% quanto dal punto di vista delle compravendite e delle mete privilegiate negli acquisti.

Fenomeno noto quello sui prezzi, perché il mercato del mattone ha poca elasticità e nei momenti di crisi vede precipitare i rogiti ben prima che le quotazioni si adeguino al calo della domanda; in questo caso poi il lockdown ha oggettivamente messo ostacoli alle visite degli appartamenti e quindi le compravendite hanno avuto un andamento strettamente legato ai Dpcm, con una ripresa nel periodo estivo e una nuova gelata a partire dall’autunno. (continua)

Fonte;LaRepubblica

 

Bonus occhiali: a chi spetta.

La Manovra 2021 istituisce il Fondo per la tutela della vista e stanzia 15 milioni di euro per i prossimi tre anni per aiutare chi deve comprare gli occhiali.

Bonus occhiali: cos’è.

Il bonus occhiali è stato inserito nella manovra 2021 grazie a un emendamento presentato su iniziativa del deputato Paolo Russo. Una vera novità, prevista per aiutare le famiglie che hanno Isee molto modesti e tutelare, in questo periodo di emergenza sanitaria, anche la vista.

Il Fondo per la tutela della vista.

La manovra finanziaria al comma 437, ricalcando il contenuto dell’emendamento proposto da Russo prevede “Al fine di garantire la tutela della salute della vista, anche in considerazione delle difficoltà economiche conseguenti all’emergenza epidemiologica da COVID-19, nello stato di revisione del Ministero della salute è istituito un fondo, denominato – Fondo per la tutela della vista -, con una dotazione di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023.” (continua)

Fonte: StudioCataldi.it

 

Conti correnti: dal 1° gennaio stop ai pagamenti per chi è in rosso.

uomo seduto fuori dalla sede di una banca

L’allarme lanciato da Unimpresa fa seguito alle novità legate alle nuove regole europee che entreranno in vigore definitivamente dal prossimo anno. Si rischia una fortissima stretta al credito.

Debitori in default: le nuove regole EBA

Il 2021 rischia di aprirsi con pessime notizie per i titolari di conti correnti, non solo imprese, ma anche famiglie. Dal 1° gennaio del prossimo anno, infatti, le banche soggette a vigilanza diretta della Banca Centrale Europea (cioè quelle che hanno una rilevanza europea) dovranno iniziare ad applicare la soglia di rilevanza sulle esposizioni in arretrato, definita dalle nuove regole europee.
Si tratta delle novità di cui al Regolamento Delegato (UE) n. 171/2018 della Commissione Europea del 19 ottobre 2017, integrativo dell’art. 178 del Regolamento Ue n. 575/2013, che si occupa delle norme tecniche di regolamentazione relative alla soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato per le banche e i gruppi bancari, per le SIM e i gruppi di SIM.
Il provvedimento ha fatto seguito alle linee guida recate dell’EBA, l’Autorità Bancaria Europea, in materia di definizione di “default” (ovvero, in stato di inadempienza di un’obbligazione verso la banca) e dalle norme tecniche sulla cosiddetta soglia di rilevanza.
Si tratta di norme che stabiliscono criteri e modalità più stringenti rispetto a quelli finora adottati dagli intermediari finanziari italiani e che, in parole semplici, modificano le regole sui conti “scoperti”, quelli c.d. “in rosso”. (continua)
Fonte:StudioCataldi

Bonus idrico di 1.000 euro per chi cambia rubinetti e sanitari.

rubinetto acqua chiuso

Nella manovra 2021: bonus idrico, un fondo per la consapevolezza idrica, uno per le piccole isole e un credito d’imposta per chi eviterà l’acqua nei contenitori di plastica.

Cos’è il bonus idrico: 1.000 euro ai residenti

La manovra di bilancio per il 2021 prevede bonus, fondi e agevolazioni che riguardano il consumo dell’acqua. La prima misura prevede l’istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell’ambiente, del “Fondo per il risparmio di risorse idriche”, al quale sono assegnati 20 milioni di euro per il 2021.

La finalità del fondo è di riconoscere alle persone fisiche che hanno la residenza nel nostro paese, naturalmente nel limite di spesa indicato, il riconoscimento di un bonus idrico” di 1.000 euro che deve essere utilizzato entro il 31 dicembre 2021, per eseguire le seguenti opere:

 

  • sostituzione dei vasi sanitari in ceramica con apparecchi a scarico ridotto;
  • sostituzione di apparecchi di rubinetteria sanitaria, di soffioni doccia e di colonne doccia con apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, su edifici già esistenti o su parti di edifici esistenti o di singole unità immobiliari. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

Decreto Natale: spostamenti consentiti e quando serve l’autocertificazione.

controlli per autodichiarazione degli spostamenti

Nello slalom tra giorni rossi e arancioni stabilito dal Governo, ecco quando servirà ancora munirsi di autocertificazione per motivare i propri spostamenti nonostante le restrizioni.

Decreto Natale e autocertificazione: quando è necessaria

L’autocertificazione non va in soffitta neppure durante queste festività natalizie ed è anzi destinata a fare compagnia agli italiani ancora per un po’. Il Governo ha infatti stilato un calendario di prescrizioni da rispettare nei giorni che vanno fino all’Epifania e stavolta lo ha fatto non con lo strumento del D.P.C.M., bensì con un decreto legge, il n. 172/2020 noto come “Decreto Natale” e in vigore dal 19 dicembre, recante ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19.
In realtà, ad andare in soffitta non è stata neppure la divisione in “zone” con cui i cittadini hanno imparato a conviverenell’ultimo mese e mezzo e che prevede una diversificazione delle restrizioni nelle tre aree gialla, arancione e rossa, corrispondenti ai differenti livelli di criticità nelle Regioni del Paese. (continua)
Fonte: StudioCataldi

 

Esenzione Imu solo se moglie e marito dimorano nella stessa casa.

Per la Cassazione, non spettano le agevolazioni Ici sull’abitazione principale se marito e moglie abitano e risiedono in due abitazioni diverse.

Esenzione Ici abitazione principale.

Per beneficiare dell’agevolazione prima casa il nucleo familiare deve risiedere e dimorare nella stessa casa. La moglie quindi non può beneficiare dell’agevolazione se il marito risiede e abita in una casa diversa.

Questa la decisione contenuta nell’ordinanza n. 28534/2020 della Cassazione, che sbroglia la vicenda che si a illustrare.

A una contribuente viene notificato un avviso di accertamento relativo all’I.c.i del 2010. La donna si rivolge quindi alla C.T.P, che accoglie il ricorso. La s.r.l incaricata della riscossione dei tributi per conto del Comune ricorre quindi alla CTR, che però respinge l’impugnazione. (continua)

Fonte: StudioCataldi

Decreto Natale in vigore: ecco le misure e il testo ufficiale.

donna con mascherina e cappello di babbo Natale incrocia le braccia

Zona Rossa dal 24 al 27 e dal 31 al 3, il 5 e il 6 gennaio. Ok a spostamenti a casa di parenti max per due persone. Autocertificazione obbligatoria.

Festività in lockdown: il nuovo decreto.

Parte il 24 la stretta natalizia le cui misure sono state illustrate nella tarda serata di ieri dal premier in conferenza stampa e contenute nel decreto legge n. 172/2020 pubblicato stanotte in Gazzetta Ufficiale e in vigore da oggi (sotto allegato in pdf).

I giorni “rossi” saranno il 24, 25, 26 e 27 dicembre ed inoltre il 31 dicembre e 1,2, 3 gennaio e di nuovo il 5 e 6 gennaio.

“Abbiamo adottato in cdm un decreto che offre un punto di equilibrio tra la stretta e le deroghe necessarie comunque in considerazione dell’importanza sociale e ideale che queste festività hanno” ha detto Conte a palazzo Chigi. (continua)

Fonte: StudioCataldi

 

 

Banche: cosa cambia per i debitori dal 1° gennaio 2021.

Edificio della BCE

Ecco come alcune banche italiane si stanno preparando alle nuove regole dettate dall’Eba sul default che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2021.

Dal 1° gennaio 2021 nuove regole Eba sul default.

Dal primo giorno del 2021 entra il vigore il Regolamento UE n. 171/2018 sulle tecniche di regolamentazione che riguardano la soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato per banche e gruppi bancari, SIM e gruppi di SIM.

Cambiano i parametri per considerare il debitore inadempiente nei confronti delle banche.

D’ora in poi per essere considerati cattivi pagatori basterà davvero poco: se si superano i 500 euro in relazione a uno o più finanziamenti che rappresentano l’1% del totale dell’esposizione nei confronti della banca si parla già di “arretrato rilevante”, mentre per le persone fisiche e le piccole imprese bastano 100 euro. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

 

Abolizione Imu senza barriere.

Con il dl Ristori 4 l’esenzione si applica ad attività commerciali e non si limita ai proprietari.

Abolizione della seconda rata Imu estesa ai gestori degli immobili delle attività commerciali che sono titolari di diritti reali di godimento e soggetti passivi del tributo.

Quindi, il beneficio fiscale non è più limitato solo ai proprietari degli immobili.

Fruiscono dell’esonero dal pagamento del saldo Imu anche i gestori delle attività commerciali individuate dai decreti che si sono succeduti, che pur non essendo proprietari degli immobili sono soggetti passivi dell’imposta nella qualità di usufruttuari, usuari, concessionari, locatari finanziari e via dicendo. Lo prevede l’articolo 8 del dl Ristori 4 (157/2020).

I soggetti beneficiari. Le esenzioni temporanee e la cancellazione della seconda rata Imu, concesse per riparare in parte i danni causati dal Covid 19, si applica a tutti i soggetti passivi del tributo che svolgono le attività commerciali più direttamente danneggiate dalla pandemia, anche se non sono proprietari degli immobili.

Con questo intervento normativo il legislatore ha reso più equo il trattamento agevolato, allargando ulteriormente l’ambito dei soggetti esenti. Il beneficio, infatti, viene esteso a tutti i titolari dei diritti reali di godimento, che non sono proprietari degli immobili. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Lotteria degli scontrini: la guida.

donna che controlla lo scontrino fiscale

La lotteria degli scontrini è un nuovo strumento ideato dallo Stato per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale che partirà il 1° gennaio 2021.

Lotteria degli scontrini: quando inizia.

La lotteria degli scontrini è stata istituita dalla legge di bilancio 2017 (commi da 540 a 544): nel dettaglio, il provvedimento ha previsto la possibilità, per i contribuenti che effettuano acquisti di beni o servizi presso esercenti, di partecipare all’estrazione a sorte di premi attribuiti nel quadro di una lotteria nazionale.

Nelle previsioni originarie, la novità sarebbe dovuta partire dal 1° gennaio 2020, ma la sua entrata in vigore è stata posticipata dapprima a luglio 2020 e poi al 2021, in considerazione delle oggettive difficoltà degli esercenti legate all’emergenza da Coronavirus. Da ultimo è stato, l’articolo 141 del Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020 (Decreto rilancio) a modificare la data di avvio della lotteria degli scontrini, spostandola al 1° gennaio 2021.

Dal tale data, quindi, scontrini e ricevute saranno sostituiti da un documento commerciale, da emettere esclusivamente utilizzando un registratore telematico (RT) o una procedura web messa a disposizione gratuitamente dall’Agenzia delle entrate. (continua)

Fonte: StudioCataldi

 

 

Bed&breakfast gestito in casa: Superbonus su metà delle spese.

Abitazione con Bed&Breakfast, il superbonus spetta ma al 50%.

CONFERMATE LE REGOLE.  Le Entrate hanno ripreso l’orientamento del 2018, riferito alle ristrutturazioni. Il caso è quello di un edificio unifamiliare usato anche per attività imprenditoriale.

Bed&Breakfast con casa di abitazione, la formula “mista” è ammessa al Superbonus anche se limitatamente alla metà delle spese sostenute.

Con la risposta 570 all’interpello di un contribuente l’Agenzia delle Entrate ha affrontato e risolto positivamente un caso piuttosto frequente, quello di un edificio unifamiliare (villetta o simili di proprietà unica con una sola unità immobiliare, in ogni caso non un condominio) che ospita in parte l’attività di Bed&Breakfast e in parte l’abitazione del proprietario, che gestisce la ricettività.

Il nodo della destinazione. La questione di fondo è proprio la destinazione dei locali dell’unità immobiliare, che è “mista” ma in parte serve appunto a un’attività imprenditoriale, dato che il contribuente lo dichiara: si tratta di attività svolta con partita Iva attraverso una Snc.

Proprio perché non si tratta di un condominio, non è possibile applicare la regola che “attira” nel 110% tutte le unità immobiliari dell’edificio condominiale, anche non abitative, purché queste ultime non siano percentualmente prevalenti nel fabbricato. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Per l’Imu abitazione principale e residenza devono coesistere.

LA SCADENZA DEL 16.

La Cassazione ha di recente posto un freno all’esenzione sulla casa delle vacanze. Sulle seconde case i Comuni spesso adottano aliquote differenti per le pertinenze.

Le abitazioni tenute a disposizione sono le uniche non affittate che assolvono l’Imu, stante l’esclusione per l’abitazione principale.

Però attenzione che talvolta quella che sembra abitazione principale invece è una abitazione secondaria soggetta all’Imu. Ricordiamo infatti che l’abitazione principale non è soggetta a imposta qualora il possessore e i componenti del suo nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica; sono comunque soggette a imposta le categorie catastali Ai, A8 ed A9.

Questo può comportare che se il contribuente ha la residenza anagrafica in un comune e il coniuge lo abbia in altro comune, entrambe le abitazioni rischiano di non usufruire della esenzione come abitazione principale. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Dpcm Natale: il testo.

calze di Natale con mascherine anti Covid

Dal 21 dicembre al 6 gennaio chiusi i confini delle Regioni. Coprifuoco a Capodanno. Ecco tutte le regole per le festività.

Dpcm Natale, stop agli spostamenti.

Firmato e annunciato poco fa ufficialmente dal premier Conte il Dpcm Natale (che andrà in Gazzetta entro la mezzanotte per entrare in vigore dal 4 dicembre).

Il Governo ha scelto la linea dura per contrastare una terza ondata di contagi da coronavirus in occasione delle feste di fine anno.

Un freno ai contagi si metterà evitando alle persone di muoversi: dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 saranno vietati gli spostamenti tra Regioni diverse (compresi quelli da o verso le province autonome di Trento e Bolzano), ad eccezione dei casi comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

In particolare poi, il 25 e il 26 dicembre 2020 e il 1° gennaio 2021 saranno vietati anche gli spostamenti tra Comuni diversi, con le stesse eccezioni (comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute). Gli spostamenti saranno vietati anche tra le regioni che sono zona gialla. (continua)

Fonte: StudioCataldi

L’Esperto risponde.

Quesito: Ho intenzione di acquistare un appartamento «chiavi in mano” da una società di investimento che ha in corso un intervento di ristrutturazione, affidato ad una separata impresa di costruzioni, che prevede l’adeguamento sismico e il miglioramento energetico di un intero stabile.

Vorrei sapere se posso usufruire del bonus 110% nonché del bonus mobili. In caso di risposta affermativa, ai fini del riconoscimento del beneficio fiscale, è sufficiente indicare nel rogito, che stipulerò entro il 31/12/2021, gli importi relativi alle diverse fattispecie di lavori?

Risposta : Si ritiene che l’acquisto dell’immobile rappresentato nel quesito non soddisfa i requisiti per accedere al ed. «Sismabonus acquisti», che si applica solo ai casi di acquisto di case antisismiche direttamente dall’impresa che abbia provveduto alla demolizione e ricostruzione e poi alla vendita entro 18 mesi dalla fine dell’intervento.

Nel caso di specie, la circostanza che i lavori di consolidamento sismico siano effettuati da un soggetto terzo rispetto al venditore preclude l’accesso all’agevolazione. Per quanto riguarda il «bonus mobili», riconosciuto qualora vengano effettuati sull’immobile interventi per il recupero del patrimonio edilizio, previsti dall’articolo 3, dpr n. 380/2001, a), b), e) e d), ovvero manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, interventi di restauro e risanamento conservativo interventi di ristrutturazione edilizia, si precisa che lo stesso spetta a condizione che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Lotteria scontrini, si parte dal 1° dicembre col codice.

parola cashback
Il piano cashless debutterà invece dall’8 dicembre ma bisognerà registrarsi sull’app “Io”. Ecco tutte le novità.

Lotteria scontrini, da oggi il codice.

Conto alla rovescia finalmente iniziato per la lotteria degli scontrini, rinviata più volte. Da oggi sul portale dedicato sarà possibile fare richiesta del codice l’identificativo per accedere alla lotteria, che comincerà ufficialmente da gennaio.

Il codice lotteria è un codice alfanumerico e codice a barre abbinato al codice fiscale che va esibito negli esercizi commerciali al momento dell’acquisto per consentire di partecipare alle estrazioni.

Ecco cosa fare, i passaggi previsti sono 4: accesso al portale e inserimento del codice fiscale; accettazione dell’informativa sulla privacy e inserimento del codice di sicurezza (captcha); visualizzazione del codice sia in formato alfanumerico che di codice a barre; salvataggio sul proprio smartphone (o anche sui device come tablet o desktop) o stampa del codice lotteria.(continua)

Fonte: StudioCataldi

 

 

In centro la sostituzione edilizia è nuova costruzione, spesso vietata.

Prima del decreto semplificazioni (Dl 76/2020), l’articolo 3 del Testo unico dell’edilizia (Dpr 380/200i) includeva nella definizione di ristrutturazione edilizia (lettera d) gli interventi di demolizione e ricostruzione con il solo limite che non comportassero l’aumento della volumetria del fabbricato esistente.

Il decreto semplificazioni ha modificato l’articolo 3 confermando che nella nozione di ristrutturazione edilizia sono compresi gli interventi di demolizione e ricostruzione con possibilità di modificare sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche; al contempo ha previsto la possibilità di incrementare la volumetria nei casi previsti: . dalla legge; . oppure dagli strumenti urbanistici comunali.

Edifici vincolati e in centro. Attenzione, però: il decreto semplificazioni contiene disposizioni specifiche di contenuto estremamente restrittivo per quanto riguarda la demolizione e ricostruzione degli edifici vincolati ai sensi del Codice  dei beni culturali e del paesaggio che si trovano nei centri storici. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

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Come cambierà il Settore Immobiliare dopo il Covid 46.

Le infrastrutture delle città dovranno avere una nuova sensibilità per l’ambiente, le dinamiche sociali e il loro buon governo.

La prossima sfida del settore immobiliare? Rilanciare le città attraverso un processo dí rigenerazione urbana per lasciarsi alle spalle l’emergenza Covid. Ponendo più attenzione all’impatto che gli investimenti producono sull’ambiente, sulle dinamiche sociali e sul loro buon governo.

Perché alla ricerca del rendimento va affiancata una gestione corretta ed efficiente. Ne è convinto Aldo Mazzocco, a.d. di Generali Real Estate e presidente di CityLife spa, che invoca un ammodernamento in ottica Esg del patrimonio edilizio.

Partendo da un presupposto: gli immobili sono le infrastrutture dove le persone svolgono le proprie attività e dove si valorizza il capitale umano.

I criteri Esg enviromental, social, govemace riguardano appunto l’ambiente, l’approccio sociale e la gestione aziendale. Quale delle tre componenti è la priorità del settore in tempi di Covid?

Il tema Esg era sconosciuto fino a prima del Covid e ancora oggi viene confuso con la sostenibilità ambientale. Invece va ricordato che i criteri riguardano, oltre alla componente dell’ambiente anche quella della responsabilità sociale, adesso la più cogente perché bisogna pensare maggiormente alla qualità della vita, al benessere delle persone.

Non si tratta di concetti nuovi per il settore immobiliare, basti pensare alla riqualificazione delle periferie. Rendendo l’edilizia e l’urbanistica di qualità, più umana e attenta alla relazione tra cittadini e ambiente possiamo risolvere molti problemi. Il valore fondiario dell’immobiliare è dato dalla «location», che dipende dalla qualità urbana che c’è intorno. (continua)

Fonte: Panorama

Tari: la tassa sui rifiuti, guida completa.

cestini per raccolta rifiuti differenziata

La Tari è una tassa comunale destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a carico dell’utilizzatore.

Cos’è la Tari.

La Tari (tassa sui rifiuti) è stata istituita dall’articolo 1, comma 639, della legge n. 147/2013 (cd. legge di stabilità per l’anno 2014), che ha sostituito le precedenti Tia (tariffa di igiene ambientale), Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) e Tares (tributo comunale sui rifiuti e sui servizi).

Quando e perché si paga la tassa rifiuti.

Ai sensi dell’art. 1 c. 641 L. n. 147/2013, il presupposto della Tari è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani.

Sono escluse dalla Tari le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali di cui all’articolo 1117 del codice civile (cd. aree comuni quali, ad esempio, scale e androne) che non siano detenute o occupate in via esclusiva. (continua)

Fonte: StudioCataldi.it

Bonus casa e 110% rilanciano i lavori, ma attenzione al calendario.

Calendari incrociati. La proroga dei bonus edilizi si intreccia quest’anno con due variabili inedite: il superbonus del 110% e la crisi economico-sanitaria da Covid-19.

Chi sta progettando (o anche solo immaginando) interventi di recupero edilizio deve perciò considerare l’orizzonte delle agevolazioni disponibili. E se le detrazioni “tradizionali” vengono prorogate di 12 mesi dal disegno di legge di Bilancio, per il superbonus già in vigore fino a fine 2021 si prospetta una conferma al 2024 (richiesta da imprese e professionisti e avallata da gran parte delle forze politiche).

Tra complessità e scadenze varie. La detrazione del 110%, punto di partenza di ogni verifica di fattibilità, è però l’agevolazione più complessa da ottenere. Non solo perché richiede l’asseverazione di un tecnico con un’adeguata polizza Rc (sempre) e il visto di conformità (in caso di cessione o sconto in fattura).

Ma anche perché impone un’analisi preliminare e una progettazione di alto livello. Sia per chi sceglie il superbonus in versione “eco” e deve migliorare l’intero edificio di due classi energetiche; sia per chi punta sulla versione “sisma”.

I dati sulle pratiche ora in valutazione da parte di Unicredit pur limitati a chi cede il bonus alla banca offrono un primo spaccato della situazione. Oggi l’88% dei potenziali beneficiari sono privati, soltanto l’8% condomìni e il resto imprese. Il che conferma la difficoltà di avviare gli interventi negli edifici plurifamiliari, dove il passaggio alla fase operativa può richiedere anche sei mesi, tra delibere di fatto rinviate dall’emergenza coronavirus, raccolta dei preventivi, permessi e altri passaggi burocratici. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Quando si paga la TARI.

La TARI, ovverossia la tassa sui rifiuti, si paga annualmente a rate, sulla base di scadenze fissate dai Comuni. Ecco quali sono e su chi grava la tassa.

Chi paga la TARI.

La TARI è la tassa con la quale i Comuni finanziano i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Sono tenuti a pagarla tutti coloro che hanno il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti solidi urbani, senza che a nulla rilevi l’uso al quale gli stessi sono adibiti.

La TARI non è dovuta, tuttavia, per:

  • le aree scoperte che sono pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative;
  • le aree comuni condominiali che non siano detenute né occupate in via esclusiva (ad esempio, scale, ascensori, androni, etc ) .(continua)

Fonte: StudioCataldi

 

 

In arrivo nuove agevolazioni per gli affitti dei pubblici esercizi.

In arrivo nuove agevolazioni per gli affitti dei pubblici esercizi.

Un tema gravoso soprattutto per i tanti bar e ristoranti situati nelle zone arancioni e rosse che hanno dovuto chiudere e che, trovandosi in quartieri di pregio, devono pagare canoni di locazione spesso molto costosi.

Il governo ha allo studio «nuovi schemi di agevolazioni fiscali che senza penalizzare i proprietari possano permettere un abbattimento dei costi sostenuti per le locazioni». Ad annunciarlo, il presidente del consiglio Giuseppe Conte, intervenuto a conclusione dell’Assemblea 2020 della Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi aderente a Confcommercio.

Il premier ha annunciato la disponibilità dell’esecutivo a reperire nella legge di bilancio ulteriori risorse rispetto ai provvedimenti di sostegno già adottati con il decreto Ristori bis (contributi a fondo perduto per il calo di fatturato, crediti di imposta per gli affitti commerciali, cancellazione della seconda rata Imu, sospensione dei contributi previdenziali, sospensione degli adempimenti tributari nelle zone rosse e arancioni).

A partire dalla rinegoziazione dei canoni di locazione che però, ha avvertito Conte, «è un tema delicato perché lo stato dovrebbe intervenire nella contrattazione tra privati».

«Siamo valutando qualche formula di intervento compatibile con il quadro costituzionale per evitare contenziosi e arrivare a una soddisfazione economica che sia equa e giusta rispetto alle aspettative economiche dei proprietari degli immobili», ha annunciato il presidente del consiglio. Conte ha risposto alle sollecitazioni del presidente di Fìpe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani che nel suo intervento ha chiesto al governo di fare di più rispetto alle misure già messe in atto. A cominciare da interventi sull’Iva che per un periodo limitato di tempo portino a una riduzione dell’attuale aliquota del 10%. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Certificazione energetica degli edifici: cos’è e gli obiettivi a cui risponde.

L’assegnazione della classe avviene con l’indagine di un tecnico specializzato.

Gli edifici, e per questo le unità immobiliari al loro interno, possono essere classificate per classe energetica. La classe energetica di un immobile viene calcolata in base a quanto combustibile si consuma all’anno per ogni metro quadro di superficie riscaldata.

Più la classe è elevata (ad es. classe A4 vs classe G), meno energia è necessaria per riscaldare un metro quadro di abitazione. La certificazione energetica degli edifici è una procedura di valutazione volta a promuovere il miglioramento del rendimento energetico degli edifici in termini di efficienza energetica, grazie all’informazione fornita ai proprietari e utilizzatori, circa i suoi consumi energetici richiesti per mantenere determinate condizioni ambientali interne.

Essa fa parte delle misure volte alla tutela dell’ambiente, sia per un conseguente freno all’utilizzo delle risorse naturali, sia per un desiderabile contenimento delle emissioni clima alteranti. Si tratta di un documento redatto da un tecnico abilitato, chiamato in gergo certificatore energetico, che tiene conto della caratteristiche architettoniche dell’edificio, dei prospetti, della zona climatica, dell’affaccio delle singole facciate, del tipo di riscaldamento e di tutto ciò che può influire sui consumi energetici. (continua)

Fonte:IlRestodelCarlino

Cedolare affitti brevi, con cinque case è attività d’impresa.

OBBLIGO DI PARTITA IVA. Stretta anche per i contratti tramite portali telematici o agenzie immobiliari. 

Il disegno di legge di Bilancio pone fine ai dubbi sulla tassazione dei proventi da locazioni tipo Airbnb: quando il proprietario ne mette in affitto più di quattro vuol dire che sta svolgendo attività d’impresa e dovrà avere la partita Iva con tutto quel che ne consegue.

Una norma che scoraggerà parecchi proprietari, proprio nel momento in cui la pandemia ha tagliato le gambe al turismo. La questione degli affitti brevi, di fatto a scopo turistico, interessa soprattutto le grandi città e i luoghi di attrazione turistica, una bella fetta d’Italia.

Facilitati dalla possibilità di tassazione cedolare secca del 22% come le locazioni “lunghe” (prevista dal Dl 50/2017), hanno creato non pochi grattacapi agli albergatori. Per oltre tre anni il Mef avrebbe «potuto» (e non «dovuto») regolare l’aspetto dei caratteri di imprenditorialità degli affitti brevi entro luglio 2017 (ma in ogni caso questa norma viene ora abrogata) e così anche chi possedesse dieci o venti appartamenti veniva ritenuto un locatore abitativo a tutti gli effetti. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Gli interventi di rifinitura sono ammessi al Superbonus.

CAMBIO DI DESTINAZIONE.

Quesito: Ho una pertinenza agricola (C/2 catastale) non antisismica e ricadente in zona sismica 2.Vorrei sapere se rientra nel Superbonus 110% la demolizione e ricostruzione totale e/o parziale della medesima a parità di volume e superficie utile con cambio di destinazione per civile abitazione e se nel bonus rientrino le spese tecniche e i lavori di rifinitura per rendere abitabile la nuova costruzione.

Risposta: Secondo l’interpretazione dell’art. 119 del decreto Rilancio fornita dall’Agenzia delle entrate, sono ammessi al Superbonus gli interventi su immobili a destinazione «residenziale». Tuttavia, anche i lavori di efficientamento energetico su immobili diversi da quelli residenziali beneficiano delle agevolazioni in commento a condizione che dal provvedimento amministrativo che autorizza i lavori risulti la destinazione finale di abitazione dell’immobile oggetto di intervento agevolato.

Tale conclusione trova conferma anche nella prassi dell’Agenzia delle entrate che si è espressa sul punto con risposta ad interpello n. 53812020. Sono, inoltre, ammesse al superbonus sia le spese tecniche, come confermato dall’Agenzia delle entrate con la recente circolare n. 24 I E 2020, sia i lavori di rifinitura per rendere abitabile la nuova costruzione, come precisato dalla prassi dell’Amministrazione finanziaria nella risposta ad interpello n. 224/2020.  (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Vicini rumorosi: cosa fare?

uomo non riesce a dormire per il rumore della tv alta del vicino

Come comportarsi in presenza di rumori molesti provocati dai vicini e quali sono le modalità di tutela che è possibile attivare.

Vicini rumorosi: come comportarsi.

Quella dei vicini rumorosi, purtroppo, rappresenta una problematica assai diffusa e che in molti casi può condurre all’esasperazione. Schiamazzi, radio o televisione ad alto volume, feste fino a tarda notte, rumori intollerabili durante il giorno oppure durante le ore di riposo, tutte situazioni idonee a infastidire e a recare disturbo a chi studia, lavora o riposa.

Ottenere la cessazione di simili atteggiamenti potrebbe rivelarsi complesso. La prima cosa da fare è sempre quella di cercare di accordarsi bonariamente con il vicino molesto, contattarlo per discutere della problematica e spiegarli con educazione le proprie ragioni, rappresentandogli i fastidi provocati dai suoi rumori, magari anche formalmente tramite una missiva o una diffida. (continua)

Fonte:StudioCataldi.it

La via stretta del 110% per le imprese.

Il superbonus del 110% lascia uno spiraglio d’azione ridotto ma non irrilevante per le imprese. Molto si è detto sulla limitazione introdotta in via amministrativa dalle Entrate con la circolare 24/E, che esclude la possibilità di intervenire su immobili non residenziali, a meno che non si tratti di unità comprese in condomìni a prevalente destinazione residenziale (oltre il 150% della superficie).

Qui è appena il caso di notare che, quando il condominio è a prevalenza residenziale, sono agevolati con il 110% i lavori trainanti su unità immobiliari (residenziali e non) possedute da imprese, società immobiliari e così via, a prescindere dal loro utilizzo e qualificazione.

Sono relativamente poco esplorati, invece, gli spazi di manovra per le imprese di costruzione e ristrutturazione, oltre che per le società immobiliari, nell’ambito del superbonus. Ristrutturazione e rivendita La classica operazione di acquisto, ristrutturazione e rivendita di un immobile da parte di un’impresa non può beneficiare del superbonus in versione “eco” (commi i e 2 dell’articolo 119).

La stessa operazione, invece, può beneficiare del superbonus in versione “sisma”. Il comma 4 dell’articolo 119, infatti, prevede espressamente la possibilità di applicare nella misura del 110% anche il cosiddetto sismabonus acquisti (regolato dall’articolo 16, comma i-septies, del Dl 63/2013), che premia le imprese che rivendono immobili ristrutturati in chiave antisismica entro 18 mesi dalla fine dei lavori. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Esonero Imu ad ampio raggio.

E’ in continua evoluzione la platea dei soggetti esonerati dal pagamento del saldo Imu. A distanza di pochi giorni viene aggiornato l’elenco dei titolari di immobili che non pagheranno la seconda rata dell’imposta municipale. Questa volta, però, l’agevolazione si applica a coloro che esercitano le attività riferite ai codici Ateco, ma limitatamente ai territori regionali particolarmente colpiti dalla pandemia.

Lo prevede il dl «Ristori 2» (dl n.149 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.279 di ieri) che cancella la seconda rata Imu per gli immobili destinati a grandi magazzini, empori, commercio al dettaglio di merci varie, servizi degli istituti di bellezza, agenzie matrimoniali e via dicendo, indicate nell’Allegato 2 al decreto, ubicati nei comuni delle regioni individuate con ordinanza del ministro della salute come zona rossa, in base al dpcm del 3 novembre 2020 (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria).

La norma del nuovo dl «Ristori 2», ferme restando le agevolazioni già concesse con i decreti precedentemente emanati, aggiunge al lungo elenco dei beneficiari altre categorie di attività indicate nella tabella Ateco, tra le quali grandi magazzini, empori, commercio al dettaglio, agenzie matrimoniali e così via, ma questa volta l’ambito di applicazione dell’agevolazione è circoscritta alle regioni ubicate nella zona rossa ossia, come recita il dpcm 3 del novembre, «le aree del territorio nazionale, caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto». (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Ai coniugi che risiedono in Comuni diversi non spetta alcuna agevolazione ai fini Imu.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nell’ordinanza 20130 dello scorso 24 settembre, affermando la necessità che in riferimento alla stessa unità immobiliare tanto il possessore quanto il suo nucleo familiare non solo vi dimorino abitualmente, ma vi risiedano anche anagraficamente.

La decisione della Corte si pone in netto contrasto con l’interpretazione che il ministero dell’Economia e delle Finanze aveva fornito nella circolare 3/DF del 18 maggio 2012, a proposito delle differenze tra la definizione di abitazione principale contenuta nell’articolo 13 del Dl 201/2011 per l’Imu e quella relativa all’abrogata Ici, disciplinata dall’articolo 8 del Dlgs 504/1992.

In origine e fino al 31 dicembre 2006, era considerata abitazione principale quella in cui il soggetto passivo e i suoi familiari dimoravano abitualmente. La norma è stata modificata nel senso che per abitazione principale si doveva intendere quella di residenza anagrafica, a meno che non fosse dimostrata (ad esempio attraverso la presenza di utenze come gas, luce, telefono) la mancata coincidenza tra dimora abituale e residenza anagrafica.

I numerosi contrasti giurisprudenziali sorti in merito alla nozione di abitazione principale ai fini Ici, legati alle agevolazioni e alla successiva esenzione dell’imposta comunale sulla prima casa, hanno evidentemente indotto il legislatore ad adottare ai fini Imu una definizione più stringente. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

La via stretta del 110% per le imprese.

Il superbonus del 110% lascia uno spiraglio d’azione ridotto ma non irrilevante per le imprese. Molto si è detto sulla limitazione introdotta invia amministrativa dalle Entrate con la circolare 24/E, che esclude la possibilità di intervenire su immobili non residenziali, a meno che non si tratti di unità comprese in condomìni a prevalente destinazione residenziale (oltre i150% della superficie).

Qui è appena il caso di notare che, quando il condominio è a prevalenza residenziale, sono agevolati con il 1110% i lavori trainanti su unità immobiliari (residenziali e non) possedute da imprese, società immobiliari e così via, a prescindere dal loro utilizzo e qualificazione.

Sono relativamente poco esplorati, invece, gli spazi di manovra per le imprese di costruzione e ristrutturazione, oltre che per le società immobiliari, nell’ambito del superbonus. Ristrutturazione e rivendita La classica operazione di acquisto, ristrutturazione e rivendita di un immobile da parte di un’impresa non può beneficiare del superbonus in versione “eco” (commi i e 2 dell’articolo 119).

La stessa operazione, invece, può beneficiare del superbonus in versione “sisma”. Il comma 4 dell’articolo 119, infatti, prevede espressamente la possibilità di applicare nella misura del 110% anche il cosiddetto sismabonus acquisti (regolato dall’articolo 16, comma i-septies, del Dl 63/2013), che premiale imprese che rivendono immobili ristrutturati in chiave antisismica entro 18 mesi dalla fine dei lavori. In questi casi la detrazione normalmente del 75 o 85% viene maggiorata al 100 per cento. (continua)

Fonte:IlSole 24 Ore

Lotteria scontrini: le nuove regole.

coppia che paga al bar e guarda scontrino

Novità per la Lotteria degli scontrini, alla riffa potranno partecipare solo coloro che effettueranno gli acquisti con mezzi di pagamento elettronici.

Lotteria degli scontrini solo per chi paga con strumenti elettronici.

Cambiano in corsa le regole della Lotteria degli scontrini, in partenza dal primo gennaio 2021, con prima estrazione 11 febbraio 2021.

Nella homepage del sito dedicato appare infatti il countdown riferito alla partenza della lotteria e a fianco un riquadro con del testo in cui si precisa che: “Partecipare è facile e completamente gratuito! Basterà pagare senza contanti e mostrare il codice lotteria al momento dei Tuoi normali acquisti!

Dal 1° dicembre in questo sito troverai lo spazio per ottenere il tuo codice lotteria.”

Il messaggio è chiaro, alla lotteria degli scontrini si può partecipare solo se si effettuano pagamenti con strumenti elettronici, come carte di credito debito, prepagate e app collegate a circuiti di pagamento elettronici.

La novità che limita la partecipazione alla lotteria solo per chi paga in contanti verrà probabilmente ufficializzata nella prossima legge di Bilancio, intanto però è chiaro che con questa novità anche la Lotteria degli scontrini viene impiegata come uno strumento ulteriore per eliminare i contanti dalla circolazione e contrastare l’evasione fiscale. Annunciata la novità, ricordiamo brevemente gli aspetti pratici della Lotteria, ormai alle griglie di partenza. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Dpcm Coronavirus, dal 5 novembre Italia divisa a zone.

coronavirus con sfondo rosso e cerchi

Nuovo dpcm 3 novembre: le norme nazionali.

E’ arrivata nella notte la firma del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per il nuovo Dpcm sulle misure restrittive per contenere il contagio da Coronavirus nel nostro Paese. Il testo (sotto allegato) è stato pubblicato sul sito del Governo e andrà in Gazzetta oggi stesso per essere valido dal 5 novembre sino al 3 dicembre prossimo.

A poco sono servite le perplessità manifestate sul nuovo provvedimento da parte delle regioni. Con ordinanza del ministro della Salute, adottata sentiti i presidenti delle Regioni interessate, sulla base del monitoraggio dei dati epidemiologici, sono individuate le Regioni o parti di esse che si collocano in uno “scenario intermedio” o “di massima gravità” e con un livello di rischio “alto”.

Il ministro della Salute, con frequenza almeno settimanale verifica il permanere dei presupposti di appartenenza allo scenario intermedio o di massima gravità. Le ordinanze sono efficaci per un periodo minimo di 15 giorni e comunque non oltre il 3 dicembre, data di scadenza del Dpcm appena approvato.

Lockdown serale.

Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti solo spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi. Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta per tutta la giornata o in determinate fasce orarie la chiusura al pubblico. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Stop pignoramenti prima casa fino a fine anno.

casa avvolta da catene
Il decreto Ristori proroga al 31 dicembre 2020 la sospensione delle procedure esecutive di pignoramento immobiliare aventi ad oggetto l’abitazione principale. Inefficaci le procedure avviate durante lo stop.

Pignoramenti: le novità del Decreto Ristori.

Il Decreto Ristori (D.L. n. 137/2020) ha introdotto ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.
In particolare, a seguito delle restrizioni adottate sul territorio nazionale, sono stati sbloccati tutta una serie di indennizzi destinati alle attività produttive che hanno dovuto chiudere a seguito delle indicazioni del Governo per fronteggiare questa seconda ondata di contagi.

In particolare, è stato attivato un contributo a fondo perduto per gli operatori IVA dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive, è stato esteso anche per ottobre, novembre e dicembre 2020 e per ulteriori specifici settori il credito d’imposta per i canoni di locazione e di affitto d’azienda previsto dal D.L. n. 34/2020 ed è stato abolito il versamento della seconda rata dell’IMU 2020 per gli immobili e relative pertinenze in cui si svolgono le attività imprenditoriali interessate dalla sospensione disposta col D.P.C.M. 24 ottobre 2020 in ragione dell’aggravarsi dell’emergenza sanitaria. ( continua )

Fonte: StudioCataldi.it

 

Non è tenuto all’Imu il separato di fatto.

Non è tenuto a versare l’Imu chi è separato di fatto e ha la residenza nell’immobile per il quale richiede le agevolazioni. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 24294 del 3 novembre 2020, ha accolto il ricorso del contribuente.

L’uomo era rimasto, dopo la crisi coniugale, nell’abitazione familiare mentre la ex e i figli si erano trasferiti in città. L’assenza di una separazione formale aveva escluso l’ingresso alle agevolazioni. La decisione dell’amministrazione finanziaria di negare l’esenzione era stata confermata anche da Ctp e Ctr.

Ora i Supremi giudici hanno ribaltato completamente le sorti della vicenda: ad avviso del Collegio di legittimità «per abitazione principale si intende quella nella quale il contribuente, che la possiede a titolo di proprietà, l’usufrutto o altro diritto reale, e i suoi familiari dimorano abitualmente».

In generale, secondo la giurisprudenza di legittimità, ai fini della spettanza della detrazione e dell’applicazione dell’aliquota ridotta prevista per le «abitazioni principali», un’unità immobiliare può essere riconosciuta abitazione principale solo se costituisca la dimora abituale non solo del ricorrente, ma anche dei suoi familiari, non potendo sorgere il diritto alla detrazione nell’ipotesi in cui tale requisito sia riscontrabile solo nel ricorrente ed invece difetti nei familiari.

Per questo bisogna distinguere fra il nucleo familiare che si divide solo sulla carta abitando in città diverse e quello che, come in questo caso, mette in atto una vera e propria separazione. Solo in quest’ultimo caso sussiste il diritto all’agevolazione fiscale.

Ha quindi sbagliato la Ctr di Livorno nel ritenere tout court esclusa l’agevolazione Imu per il solo fatto che i due coniugi vivessero in due abitazioni diverse, considerato peraltro che l’odierno ricorrente risultava residente presso l’immobile de quo e che l’altro coniuge non aveva beneficiato di tale agevolazione (avendo provveduto al pagamento del tributo il proprietario dell’immobile concesso in comodato alla donna). Ora gli atti della causa da Roma ripartiranno verso Livorno dove una diversa sezione della commissione tributaria dovrà rivedere la sua posizione alla luce dell’indirizzo fornito in sede di legittimità.

Fonte:ItaliaOggi

Case antisismiche, per il 110% serve il rogito entro il 2021.

Chi ha in programma di acquistare una casa antisismica, ricavata da un’operazione di demolizione con ricostruzione, dovrà segnare sul calendario la data del 31 dicembre 2021.

Entro quel giorno, infatti, sarà necessario firmare il rogito di acquisto dell’immobile, per fruire del superbonus al 110%.

L’indicazione è contenuta nell’interpello 515, pubblicato ieri dall’agenzia delle Entrate. Il documento va in una direzione piuttosto penalizzante per imprese e cittadini: non basta il “fine lavori” entro il 2021, infatti, secondo questo schema , per accedere al superbonus.

Il caso esaminato dalle Entrate riguarda l’agevolazione prevista per le zone classificate a rischio sismico 1,2 e 3. In queste aree è possibile, tramite demolizione e ricostruzione di interi edifici, avviare operazioni di messa in sicurezza sismica. ( continua )

Fonte:IlSole24Ore

Senza Imu piscine, palestre, impianti sportivi, ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie.

Senza Imu piscine, palestre, impianti sportivi, ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie.

E un lungo elenco quello delle attività sospese o limitate dal dpcm 24 agosto che costituisce il fulcro di tutto il sistema di agevolazioni previsto dal decreto legge «Ristori». L’ultima versione del provvedimento porta in dote un po’ più di soldi ai comuni (5,2 milioni) a titolo di rimborso per la cancellazione della seconda rata Imu.

La quota che il governo restituirà ai sindaci passa da 96,4 milioni a 101,6 milioni. E viene ritoccata leggermente al rialzo anche la quota Imu statale a cui l’erario rinuncerà (da 19,3 a 19,7 milioni) portando complessivamente la perdita di gettito creata dall’agevolazione a 121,3 milioni.

Per il resto l’esecutivo tira dritto sulla decisione di condizionare l’esenzione alla coincidenza tra gestore dell’attività e proprietario dell’immobile. Un requisito, già previsto dal dl Agosto (dl 104/2020) per la lunga serie di immobili già esentati dalla seconda rata Imu (alberghi, agriturismi, villaggi turistici, bed&breakfast, residence, campeggi, cinema, teatri, sale concerti, sale da ballo, discoteche) ad eccezione degli stabilimenti balneari e degli immobili utilizzati nell’ambito di eventi fieristici per cui invece tale coincidenza non è stata prevista dal dl Agosto. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Le condizioni oggettive: Immobili di lusso, 110% solo per gli interventi sulle parti comuni.

Chi possiede o detiene unità immobiliari di lusso in un condominio può beneficiare della super detrazione del 110% per le spese per gli interventi realizzati sulle parti comuni, ma non può fruire del super bonus per gli interventi trainati realizzati sulle proprie unità di lusso.

Il chiarimento è arrivato ieri dall’agenzia delle Entrate, a Telefisco 2020 110%, in sintonia con quanto riportato nella Faq dell’Agenzia pubblicata nel sito internet del 30 settembre 2020. Pertanto, i possessori o i detentori delle unità immobiliari cosiddette di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9) possono fruire della detrazione del super bonus del 110% per le spese sostenute per interventi realizzati sulle parti comuni dell’edificio in condominio, ma non possono fruire del super bonus per interventi «trainati» realizzati sulle proprie unità, in quanto il 110% non si applica alle unità immobiliari appartenenti alle categorie «A/9 per le unità immobiliari non aperte al pubblico», A/1 e A/8. Al di fuori del caso delle case di lusso e dei condòmini imprese o professionisti, se una spesa «trainante» agevolata con il super bonus Irpef del 110% viene effettuata dal «condomìnio» sulle parti comuni, questa può trainare l’agevolazione fiscale del 110% anche per altri interventi trainati al super bonus effettuati dai condòmini direttamente sulle proprie singole unità immobiliari residenziali (anche secondarie), ad esempio la «sostituzione degli infissi, la sostituzione del generatore di calore dell’impianto di climatizzazione autonomo esistente», l’adeguamento dei “sistemi di distribuzione” (ad esempio, “i collettori e i tubi”) o di «emissione (per esempio i corpi scaldanti comprendenti anche i sistemi a pavimento, purché compatibili con il generatore di calore), nonché i sistemi di regolazione e trattamento dell’acqua». (continua)

Fonte:IlSole24Ore

CASSAZIONE. Registrando il documento si evita la decadenza dal beneficio prima casa.

Si evita la decadenza dall’agevolazione “prima casa” quando si vende prima del decorso di cinque anni dalla data del rogito di acquisto, se entro un anno dalla vendita si registra una scrittura privata non autenticata recante l’acquisto di un’altra casa (che l’acquirente poi destina a propria abitazione principale).

In sostanza, per non perdere l’agevolazione non occorre stipulare un rogito notarile né occorre la trascrizione dell’atto di riacquisto nei Registri immobiliari.

Lo afferma la Cassazione nell’ordinanza n. 22488 del 16 ottobre 2020, esaminando il caso (senza precedenti in giurisprudenza) di un acquisto effettuato con una scrittura privata non autenticata in relazione alla quale l’acquirente ha poi domandato la verificazione giudiziale delle sottoscrizioni al fine di rendere il suo acquisto trascrivibile nei registri immobiliari .

Se il contribuente che acquista la “prima casa” aliena l’abitazione nel quinquennio posteriore al giorno del suo acquisto, la legge commina la decadenza dall’agevolazione (con l’effetto che viene recuperata l’imposta ordinaria, conia maggiorazione del 30% della differenza tra l’imposta ordinaria e quella agevolata), a meno che il contribuente medesimo proceda a un atto di “riacquisto infrannuale”: vale a dire, a meno che egli, in un periodo di tempo contenuto entro un anno dalla data dell’alienazione, non compri un’altra casa e la destini a propria “abitazione principale” (stabilendovi la propria residenza). (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Famiglia, lavoro e casa: tutti i nuovi bonus in arrivo.

C’è la proroga di tutte le agevolazioni Irpef per i lavori di ristrutturazione edilizia, nella legge di bilancio 2021. Ma ci sono anche i bonus mobili, facciate e giardini, oltre all’ecobonus al 110%, attivo fino a dicembre del prossimo anno.

Per arginare la crisi economica generata dall’emergenza coronavirus, il Governo ha deciso di prolungare una serie di misure per agevolare famiglie e imprese. Inserito anche un fondo di 4 miliardi, che servirà a garantire i finanziamenti destinati alle categorie più colpite: turismo, cultura, spettacolo e ristorazione.

LA MANOVRA. L’indicazione specifica è contenuta nel Documento programmatico di bilancio, che il Governo ha inviato a Bruxelles, con le stime sui conti e la presentazione degli interventi economici adottati nel corso del 2020 e di quelle previsti nella prossima manovra di bilancio. Tutte le proroghe approvate scadranno il 31 dicembre 2021.

RISTRUTTURAZIONI. Prevede una detrazione al 50% per i lavori di ristrutturazione edilizia fino a un tetto di spesa di 96mila euro. ll beneficio si applica a lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, nonché alle ristrutturazioni edilizie. Nel caso di interventi sull’intero edificio residenziale, risultano agevolati anche i lavori di manutenzione ordinaria.

L’ECOBONUS. Proroga al 31 dicembre 2021 della detrazione delle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica, il cosiddetto ecobonus, con le stesse aliquote previste per il 2020: il 50% nel caso di sostituzione degli infissi, biomassa e schermature solari e il 65% per le altre tipologie. I tetti di spesa variano a seconda degli interventi. (continua)

Fonte:IlCentro

Valore al metro quadro in riviera, Cesenatico al terzo posto regionale.

Milano Marittima è la regina del mattone, con un prezzo massimo di 6.500 euro al metro quadrato, e si mette dietro alle spalle tutte le località della riviera emiliano romagnola. Cesenatico non dista molto da questi “picchi” visto che la media di costo è attorno ad un migliaio di euro in meno al metro quadro e si classifica al terzo posto tra le località rivierasche, alle spalle anche di Riccione.

E’ quanto emerso in questi giorni dall’Osservatorio nazionale immobiliare turistico 2020 di Fimaa, con la collaborazione di Nomisma, presentato alla sala convegni “Antonio Batani” della Confcommercio di Cervia.

La classifica. Al primo posto in regione svetta quindi Milano Marittima con un prezzo massimo di top nuovo di 6.500 euro. Seguono al secondo posto Riccione (5.900 euro) e al terzo posto Cesenatico (5.500 euro). La top ten regionale vede poi al quarto posto Cattolica (4.600), al quinto Rimini (4.300), al sesto Cervia (4.000), al settimo Pinarella (3.600), all’ottavo Marina di Ravenna e Lido di Savio a pari merito (3.100), al decimo Punta Marina Terme e Marina Romea a pari merito (2.900), poi Lido degli Estensi assieme aLido di Spina a pari merito (2.700).

I valori di Cesenatico. A Cesenatico un appartamento “top nuovo” va da 3.200 a 5.500 euro al metro quadro, un appartamento centrale usato da 2.200 a 3.600, un periferico usato da 1.500 a 2.600. (continua)

Fonte:CorriereCesena

Locazioni: il canone maggiorato va restituito.

Secondo la Cassazione, il patto che prevede la maggiorazione del canone elude il fisco e non ha efficacia novativa del precedente accordo queste le ragioni per cui gli importi corrisposti vanno restituiti.

Locazione e accordi sul canone.

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 22126 del 2020 pubblicata il 13 ottobre 2020 torna ad esprimersi in tema di locazione ponendo particolare attenzione agli accordi intercorsi tra i contraenti sull’ammontare del canone.

La Suprema Corte effettua una ricognizione degli istituti giuridici coinvolti, tra novazione e simulazione, concludendo che ove le parti abbiano stipulato un contratto scritto contenente l’indicazione di un canone superiore rispetto a quello dichiarato in un precedente contratto  di locazione registrato, siffatto accordo deve ritenersi non sostitutivo del precedente accordo, ma soprattutto nullo per illiceità della causa in quanto avente lo scopo di eludere il fisco. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Sfratto all’inquilino per i comportamenti molesti con i vicini.

Il conduttore aveva violato il patto di non disturbare gli altri condomini.

Tra le obbligazioni del conduttore, in un contratto di locazione, vi è all’articolo 1587 del Codice Civile quella di servirsi dell’immobile con la «diligenza del buon padre di famiglia».

Per la Cassazione (sentenza 22860/2020) la violazione di questa norma e della relativa pattuizione contrattuale, espressa in continui rumori molesti ai danni del vicinato e del condominio, può provocare la risoluzione del contratto d’affitto e lo sfratto dell’inquilino molesto.

Cosa si intende per questo tipo di diligenza? Che conseguenze ci sono per chi non la rispetta? Nel caso in questione il proprietario di un immobile aveva ottenuto Io sfratto della propria conduttrice proprio sulla base della violazione dei doveri del buon conduttore e del contratto di locazione. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

Bonus facciate: mosaico in vetromattone rientra?

L’Agenzia delle Entrate sul bonus facciate per i lavori sul mosaico.

Con la risposta a interpello n. 287 del 28 agosto 2020 l’Agenzia delle Entrate risponde che sì, il bonus facciate è ammesso anche per l’intervento di rifacimento completo del rivestimento esterno in tessere di mosaico delle facciate lato strada.

studio detrazioni fiscali
Vediamo quindi l’iter percorso dall’Ufficio nel fornire la risposta in questione: prima però concediamoci un breve ripasso delle norme che riguardano la detrazione del bonus facciata ed in particolare vediamo quali interventi sulla facciata sono agevolabili con la misura in parola.

Bonus facciate 2020: quali i lavori sulla facciata?

Ricordiamo che essa è stata introdotta dalla Legge di Bilancio per il 2020 (la legge n. 160/2019) che, in particolare, se ne occupa ai commi da 219 a 224 dell’art. 1.

Si tratta di una detrazione dall’imposta lorda del 90%, senza limiti di spesa, da effettuarsi sulle spese sostenute per interventi sulla facciata e da ripartire in dieci quote annuali di pari importo nell’anno in cui sono sostenute le spese ed in quelli successivi.

Secondo le attuali previsioni sono agevolabili le spese sostenute nel 2020. (continua)

Fonte:Lavorincasa.it

Ecobonus, Irpef, casa: le svolte nelle liti fiscali.

Si prospetta un autunno complicato per il contenzioso tributario, alle prese non soltanto con le problematiche legate alle video-udienze, ma con una serie di svolte su questioni di diritto tributario sostanziale, intervenute in gran parte nel 2020 e che non mancheranno di ripercuotere i loro effetti sul contenzioso pendente.Senza contare gli effetti di possibili nuove misure contenitive.

La svolta nell’ecobonus. Una prima grande svolta del 2020 è stata sicuramente quella sull’ecobonus per gli immobili locati a terzi dalle società immobiliari di gestione: la detrazione (attualmente del 50-65%) di cui all’articolo 1, commi 344-347, della legge 296/2006 e articolo 14 del Dl 63/2013 è sempre stata disconosciuta dal Fisco sugli immobili merce delle imprese, fino a quando, dopo gli interventi della Cassazione a favore dei contribuenti (sentenze 29164 e 19815 del 2019), le Entrate, con la risoluzione 34/E/2o2o, hanno mutato il loro orientamento, riconoscendo il diritto alla detrazione anche per tali soggetti, aggiungendo che deve essere abbandonato il contenzioso pendente in materia.

Cambio di rotta sull’Irpef Passando alle plusvalenze Irpef derivanti da cessione di immobili da demolire o ricadenti in aree oggetto di piano di recupero, le Entrate, con la risoluzione 395/E/2008, avevano stabilito che tale cessione è riconducibile alla fattispecie della vendita di terreno suscettibile di utilizzazione edificatoria di cui all’articolo 67, comma 1, lettera b), del Tuir, con conseguente tassabilità della plusvalenza aprescindere dal periodo di possesso del cespite (invece la plusvalenza derivante dalla vendita di fabbricato non è tassata dopo cinque anni dall’acquisto). (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Sfratto commerciale: no convalida per morosità lockdown.

La grave situazione di emergenza sanitaria a causa del Covid-19 deve mitigare il giudizio circa gli inadempimenti dei conduttori nelle locazioni commerciali.

Locazioni commerciali e normativa emergenziale.

Lo shock economico senza precedenti generatosi a causa dell’emergenza epidemiologica Covid-19, che ha di fatto impedito a una molteplicità indefinita di commercianti di liberarsi dalle obbligazioni contrattuali strumentali alla loro attività (prime fra tutte l’affitto), ha trovato una mitigazione nella normativa emergenziale ispirata, per quanto possibile, al difficile riequilibrio di posizioni opposte.

Ad esempio, il Tribunale di Palermo, richiesto di pronunciare la risoluzione contrattuale per morosità in relazione a un esercizio commerciale (bar ristorante), con ordinanza del 5 settembre 2020 ha negato la convalida, rigettando l’istanza proposta dal locatore che aveva dedotto inadempimenti sorti durante il periodo di chiusura forzata. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Coronavirus: tutte le misure fino al 13 novembre.

 

immagine sul coronavirus

Forte raccomandazione a limitare le feste in casa e a indossare la mascherina se si ricevono persone non conviventi. Dopo le ore 21 vietata la sosta fuori dai locali. Ecco cosa prevede il nuovo dpcm in vigore fino al 13 novembre.

Efficacia del nuovo dpcm anti covid

Un mese di tempo per contrastare l’aumento dei contagi da covid 19. È questa la scadenza fissata per il nuovo dpcm firmato stanotte dal presidente Giuseppe Conte e dal ministro della Salute Roberto Speranza e in Gazzetta Ufficiale il 13 ottobre stesso (sotto allegato). Come si legge nel testo del decreto le disposizioni del provvedimento del 13 ottobre «si applicano dalla data del 14 ottobre 2020 »e «sono efficaci fino al 13 novembre 2020». (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Bonus casa, via alla cessione.

Da domani al via la cessione dei crediti d’imposta per i bonus fiscali sulla casa.

Da domani 15 ottobre via libera all’esercizio dell’opzione per la cessione e sconto dei bonus casa. La scelta deve essere comunicata all’Agenzia delle entrate, sia per gli interventi eseguiti sulle singole unità immobiliari sia per gli interventi eseguiti sulle parti comuni, utilizzando il modello ad hoc.

Va a tal proposito detto che il 12 ottobre è arrivato il nuovo provvedimento (prot. n. 326047/2020) con cui sono approvate le specifiche tecniche per la trasmissione telematica del modello di comunicazione all’Agenzia e sono, inoltre, apportate alcune lievi modifiche al modello e alle relative istruzioni, al fine di gestire le opzioni relative a tutte le tipologie di interventi indicati all’articolo 121 del dl 19 maggio 2020, n. 34.

Esso si aggiunge ai due decreti del 6/8/2020 del ministero dello sviluppo economico, meglio conosciuti come decreti «asseverazioni» e «requisiti». (continua)

Fonte:ItaliaOggi

SECONDA CASA. Beneficio escluso sull’acquisto.

Il contribuente italiano residente all’estero che, in luogo dell’acquisto della prima casa, ha a suo dire erroneamente pagato l’imposta sostitutiva come seconda casa, non è legittimato alla presentazione dell’istanza di rimborso.

È la risposta ad interpello n. 462 dell’Agenzia delle entrate, in cui, secondo quest’ultima, «il soggetto legittimato alla richiesta di rimborso della maggiore imposta sostitutiva eventualmente versata è la banca erogatrice del mutuo».

E ciò perché, sulla base del contratto di mutuo risulta che la parte mutuataria ha dichiarato che il finanziamento è stato contratto per acquisto come seconda casa.

Detta dichiarazione ha quindi correttamente determinato il pagamento dell’imposta sostitutiva con l’aliquota al 2%. Tuttavia, qualora il contribuente ritenesse di essere nella condizione di poter fruire dell’agevolazione prima casa, potrà optare per un atto di mutuo sostitutivo e modificativo.

Fonte:ItaliaOggi

Leasing immobiliare.

Il leasing immobiliare è un modo per godere di un immobile introdotto dalla legge di stabilità 2016, replicando una forma contrattuale diffusa per le auto.

Che cos’è il leasing immobiliare.

Il leasing immobiliare è un contratto con il quale è possibile godere di un immobile a uso abitativo acquistato da una banca o da un altro intermediario, versando un canone periodico.

Alla fine del periodo contrattuale, è possibile, alternativamente:

  • acquistare la proprietà pagando una maxi rata finale,
  • restituire il bene.

I presupposti del leasing immobiliare.

Al leasing immobiliare non possono ricorrere tutti, ma per poter stipulare un tal genere di contratto è necessario che:

  • colui che prende in godimento il bene abbia un reddito annuo lordo non superiore a 55mila euro;
  • colui che prende in godimento il bene non abbia la proprietà di immobili a destinazione abitativa;
  • la controparte sia una banca o una società finanziaria. (continua)

Fonte: StudioCataldi

Canone dichiarato per intero anche se i lavori sono sostenuti dal conduttore.

Qualora le parti (locatore e conduttore) non escludano in modo categorico e aprioristico la possibilità per il locatore di trarre vantaggio dalle opere eseguite dal conduttore a cura e spese di quest’ultimo, si applica il principio della Cassazione in base al quale il canone va dal locatore comunque dichiarato nella sua interezza mentre il conduttore può dedurre i costi documentati a tal fine sostenuti.

Così la Ctr Lombardia con la sentenza 2134/20. Una contribuente impugnava un avviso di accertamento emesso a suo carico dalle Entrate in seguito ad un controllo sui redditi fondiari. La ricorrente eccepiva l’infondatezza della ripresa fiscale in quanto sul relativo contratto di locazione era stata specificata una riduzione del canone per circa due annualità e la non debenza dello stesso peri primi due mesi di locazione.

L’Ufficio sottolineava in giudizio come, nel caso di specie, si dovesse far riferimento al canone annuo pattuito atteso, che la diminuzione del canone concordata per circa due annualità nonché la clausola di non debenza del canone per i primi due mesi di locazione avessero un mero valore di pagamento alternativo poiché il conduttore si era impegnato ad effettuare dei lavori all’interno dell’immobile locato per un valore pari all’importo non corrisposto in denaro allocatore. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Tutti i bonus casa 2020.

Tra proroghe dei vecchi bonus e il nuovo bonus facciate, ecco una carrellata dei principali bonus 2020 dei quali può godere chi intende ristrutturare casa.

Ecobonus.

L’Ecobonus prevede una detrazione fiscale Irpef o Ires o uno sconto del 65% da ripartire in dieci quote annuali di pari importo per chi spende fino a 100.000 per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione di efficienza almeno pari alla classe A di prodotto e contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti, appartenenti alle classi V, VI oppure VIII o con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione o per le spese sostenute all’acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione.
La detrazione è del 50% per chi acquista finestre comprensive di infissi, di schermature solari o sostituisce gli impianti di climatizzazione invernale con impianti muniti di caldaie a condensazione con efficienza pari almeno alla classe A o per chi acquista impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore alimentati da biomasse combustibili. (continua)
Fonte: (www.StudioCataldi.it)

Superbonus, cosa è cambiato?

La conversione in legge al Senato del decreto Agosto porta alcune novità sul fronte delle agevolazioni fiscali legate alla ristrutturazione degli immobili.

Tra le più importanti, quella che aumenta del 55% il superbonus per la riqualificazione sismica ed ecologica degli immobili colpiti dai terremoti del 2009, del 2016 e del 2017 nel Centro Italia. In pratica, istituisce per queste realtà un superbonus del 165% come alternativa al contributo per la ricostruzione.

Il beneficio interessa le spese per il ripristino degli edifici, comprese le seconde case o, comunque, quelle diverse dalla prima abitazione. Restano esclusi i fabbricati destinati ad attività produttive. Per quanto riguarda, invece, il superbonus del 110%, sarà possibile fruire dell’agevolazione sulle parti comuni di un condominio anche nel caso in cui ci fossero delle irregolarità urbanistiche o catastali che riguardano una singola unità abitativa. Inoltre, (contrinua)

Fonte: Il Sannio

Immobili con 110% anche se l’ingresso è in cortile.

Dopo i chiarimenti del Mef la legge di conversione facilita il superbonus. L’«accesso indipendente», ora può anche passare da un’area condominiale.

Siamo alla fine della telenovela delle unità immobiliari «con funzionalità autonome»: i proprietari potranno beneficiare del 110% ad ampio raggio, perché con l’emendamento al D1104/2020, che è entrato ufficialmente nella legge di conversione, il problema dell’accesso diretto su strada è stato risolto nella grandissima maggioranza dei casi.

Non solo in quello delle strade private e delle aree destinate a parcheggio, già regolati dal Mef qualche giorno fa, ma anche nell’ipotesi di giardini e cortili condominiali. Il rebus nasce con la conversione in legge del D134/2020, il decreto Rilancio, che all’articolo 119 riconosce il 110% anche alla «unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari le quali siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno».

Una definizione abbastanza ampia, tale da immaginare che, oltre ai piccoli edifici con più unità immobiliari con ingressi indipendenti dall’esterno e impianti separati (tipicamente le villette bifamiliari e trifamiliari), vi potessero venir ricompresi anche gli appartamenti in edifici che rispettassero questi requisiti. Primi tra tutti i loft o in generale quelle unità al piano terreno (ma non solo) dei condomini (i quali sono certamente “edifici plurifamiliari”) con le stesse caratteristiche. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Superbonus Immobiliari, si allarga la cessione del credito.

Cambio di rotta delle Entrate sulla possibilità per le imprese immobiliari di fruire di ecobonus e sismabonus anche sugli immobili merce.

Immobiliari, si allarga la cessione del credito. IMMOBILI MERCE. Con eco e sismabonus possibilità più interessanti del superbonus al 110%.

Variazione delle rimanenze la generica «sopravvenienza attiva» sembra poco soddisfacente, anche da rilevare al netto perché non è mai stato sciolto il nodo dei contributi ricevuti dell’assoggettamento ad Irap.

Il cambio di rotta dell’agenzia delle Entrate sulla possibilità per le imprese immobiliari di fruire dell’ecobonus e del sismabonus anche sugli immobili merce e su quelli concessi in locazione (risoluzione n. 34/E/2020) apre nuovi scenari, non solo a livello di contenzioso e di possibilità di recupero degli oneri non dedotti in passato.

L’incrocio tra questi benefici e la possibilità, per le spese sostenute nel 2020 e nel 2021, di cedere il credito o di ottenere lo sconto in fattura (in base all’articolo 121 del decreto Rilancio) sollevano un interesse addirittura maggiore del superbonus al che per questi soggetti è stato confinato alle sole quote condominiali di edifici con prevalenza di superficie residenziale. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Effetto moltiplicatore sul 110%.

Nel caso di interventi realizzati su parti in comune degli edifici, il limite di spesa è determinato tenendo conto del numero delle unità immobiliari di cui l’edificio è composto, con un conseguente effetto moltiplicatore. Ciascun condomino, in aggiunta, potrà fruire di una detrazione a lui imputata, anche se superiore alle soglie previste per ogni intervento, nel caso di interventi di isolamento termico o di riduzione del rischio sismico.

Queste le indicazioni fornite dall’Agenzia delle entrate, con uno specifico documento di prassi di ieri (risoluzione n. 60/E/2020) sul tema degli interventi realizzati sulle parti comuni di un edificio in condominio e sulle singole unità immobiliari, tenendo conto delle disposizioni contenute negli articoli 119 e 121 del dl 34/2020 (decreto Rilancio).

L’istante ha fatto presente che risiede in un edificio composto da quattro unità immobiliari e che i condomini sono intenzionati ad eseguire una serie di interventi, anche al fine di ottenere la detrazione maggiorata del 110%, di cui all’art. 119 del decreto richiamato. Il piano di interventi prevede, tra l’altro, il rifacimento del cappotto termico e la sostituzione di finestre e portoni esterni ad alta efficienza termica, l’installazione di pannelli solari, la sostituzione degli impianti autonomi di climatizzazione, il restauro della facciata con sostituzione di grondaie e pluviali, nonché restauro dei parapetti e delle persiane e riduzione del rischio sismico e recupero del patrimonio edilizio. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

I chiarimenti Tutti i lavori vanno saldati entro il 2021.

L’utilizzo del superbonus è accompagnato da un susseguirsi di chiarimenti e circolari , perché la casistica sull’applicazione del maxi incentivo può essere davvero molto variegata. Non solo ogni intervento di riqualificazione segue specifici requisiti applicativi, ma anche l’edificio sul quale si interviene può determinare variazioni.

La norma, ad esempio, precisa che per ottenere il bonus del 110% per la riqualificazione energetica bisogna migliorare la classe energetica di due livelli. Qualora, però, ciò non fosse possibile perché l’edificio in questione è già un gradino appena sotto la classe più alta (A3), il superbonus può essere utilizzato comunque per raggiungere la classe di efficienza energetica maggiore in assoluto (A4).

Tra le precisazioni fornite nel corso delle settimane, anche quella che riguarda la scadenza del superbonus, prevista al momento al 31 dicembre 2021: entro questa data non è necessario concludere i lavori, ma effettuare l’intero pagamento degli interventi. Nei riquadri a fianco, le risposte a 20 domande su alcuni dei temi più frequenti legati all’utilizzo del superbonus per la riqualificazione energetica, in base alle norme e ai chiarimenti via via forniti dall’Agenzia delle Entrate. (continua)

Fonte:IlSecoloXIX

Bonus prima casa e agevolazioni fiscali sul mutuo vanno di pari passo.

Bonus prima casa e agevolazioni fiscali sul mutuo vanno di pari passo: in caso di vendita a rate con riserva della proprietà, il termine di un anno per l’acquisto di un nuovo immobile si calcola dall’atto di compravendita e il mancato rispetto determina un’esclusione anche dagli altri benefici connessi. A chiarirlo è l’Agenzia delle Entrate con la risposta all’interpello numero 409 del 25 settembre 2020.

Bonus prima casa e agevolazioni fiscali sul mutuo vanno di pari passo. In caso di vendita a rate con riserva di proprietà, il termine di un anno per l’acquisto di un nuovo immobile da adibire ad abitazione principale deve essere calcolato a partire dall’atto di compravendita ricevuto dal notaio. E se non si rispetta la scadenza, l’esclusione dai benefici riguarda anche le imposte sostitutive applicate al mutuo.

A chiarirlo è l’Agenzia delle Entrate con la risposta all’interpello numero 409 del 25 settembre 2020. (continua)

Fonte:InformazioneFiscale

Internet e pc, in arrivo il bonus da 500 euro.

parola bonus tra i coriandoli

Il bonus spetta alle famiglie a basso reddito e sarà diviso in due parti per Isee sotto i 20mila euro.

Voucher 500 euro Internet e pc.

Saranno presto a disposizione i voucher internet e pc del valore di 500 euro per l’acquisto di abbonamenti internet e per i computer in comodato d’uso.

Ad annunciarlo è stata Paola Pisano, ministro dell’Innovazione. Il bonus da 500 euro spetta alle famiglie a basso reddito e sarà diviso in due parti per Isee sotto i 20mila euro. Dall’incentivo non saranno esclusi gli acquisti diretti di device ma soltanto per piani di connettività e comodato d’uso.

Le risorse stanziate corrispondono a 350 milioni di euro e valgono per chi ha un Isee tra i 20 e i 50mila euro. Per le imprese ci sono altri 600 milioni, sempre per una connessione internet veloce. L’importo del voucher può andare da 500 a 2mila euro in caso di connessione in fibra. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Così il bonus edilizio rischia il flop.

Alle incertezze normative si somma la burocrazia: per ottenere il beneficio servono 40 documenti.

Sembra partire col piede sbagliato, il «Superbonus 110%». Una sfilza di documenti da produrre, norme poco chiare e in certi casi mancanti. Per non parlare dei professionisti ancora sul piede di guerra non sentendosi tutelati dalla mancanza di provvedimenti.

Ad aggravare lo scenario, le norme anti-Covid, anche in questo caso, per lo più inesistenti, e che già iniziano ad inceppare la macchina. Ma andiamo con ordine. E partiamo dal cuore del problema: i condomini.

Sì, proprio i condomini, unico soggetto che può dare il via libera alla richiesta delle misure introdotte dal governo con il decreto Rilancio. E così, molti professionisti appartenenti alla categoria degli Amministratori di Immobili hanno deciso di scrivere a Conte per segnalare ed evidenziare forte preoccupazione e disappunto «in merito all’assoluta mancanza di considerazione normativa, riscontrata nei confronti della categoria professionale e dell’intero mondo condominiale, in occasione dell’emergenza Covid-19 a tutt’oggi in essere». In pratica, «nessun provvedimento scrivono i professionisti è stato assunto in merito alla convocazione delle assemblee condominiali in modalità on line, né protocolli sono stati dettati in materia, lasciando a carico degli Amministratori di Condominio il rischio e la relativa responsabilità, anche penale, che le adunanze assembleari diventino luogo ed occasione di contagio». (continua)

Fonte:IlTempo

Superbonus. Con il comodato viene superato il tetto dei due immobili agevolati.

Superbonus, il comodato depotenzia il tetto di due unità.

AGEVOLAZIONI. Una risposta delle Entrate analizza il vincolo di applicazione del 110%. Sconto per il detentore anche se il proprietario ha consumato il suo plafond.

La limitazione a un «numero massimo di due unità immobiliari», prevista per le persone fisiche che desiderano beneficiare del superbonus del 110% può essere indirettamente superata, coinvolgendo nel sostenimento delle spese relative agli interventi agevolati gli altri possessori o detentori delle unità immobiliari.

E questa detenzione può manifestarsi, semplicemente, anche tramite la stipula e la registrazione di un contratto di comodato prima dell’inizio dei lavori. La conferma di questa indicazione è contenuta in una risposta alle Faq pubblicata dall’agenzia delle Entrate sul proprio sito, secondo la quale «una persona fisica che detiene l’unità immobiliare in base ad un contratto di locazione, anche finanziaria, o di comodato, regolarmente registrato, può fruire» del superbonus al 110%, «nel rispetto di ogni altro requisito richiesto dalle norme agevolative», a «prescindere dal fatto che il proprietario dell’immobile abbia o meno fruito» del superbonus per «interventi effettuate su altre due unità immobiliari». (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Esenzione IMU a coniugi lontani.

A differenza dell’Ici, la normativa Imu riconosce l’esenzione per la prima casa a entrambi i coniugi che vivono in comuni diversi.

Il legislatore ha ritenuto di non penalizzare i coniugi che vivono distanti uno dall’altro per motivi di lavoro. Ciascuno può fruire dell’esenzione Imu per la propria abitazione principale, tranne nei casi in cui gli immobili siano ubicati nello stesso comune.

In quest’ultima situazione l’agevolazione è esclusa perché si presume che vi sia un intento elusivo. Lo ha stabilito la commissione tributaria provinciale di Lecce, seconda sezione, con la sentenza 945 del 15 luglio 2020.

Per i giudici salentini, «ormai è diffusissima la situazione di coppie di coniugi che vivono in città diverse per motivi di lavoro, pur non essendo separati né giudizialmente e neppure di fatto».

Il legislatore del 2011 si è evidentemente fatto carico di questa nuova situazione e, innovando rispetto alla disciplina dettata in tema di Ici vent’anni prima, ha preso atto delle modifiche sociali nel frattempo consolidatesi e ha ritenuto di non penalizzare i coniugi che vivono distanti l’uno dall’altro, consentendo loro di usufruire dell’esenzione dall’Imu, ciascuno per la propria abitazione principale. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Immobili: ecco il certificato che garantisce l’assenza di abusi.

Il decreto semplificazioni introduce il certificato di stato legittimo che attesta con valore pubblicistico la conformità dell’immobile e l’assenza di abusi.

Dl semplificazioni: stato legittimo degli immobili.

Il dl semplificazioni n. 76/2020, nella versione definitiva approvata, all’art. 10 sancisce due importanti modifiche dell’art. 9 bis del Testo Unico dell’Edilizia D.P.R n. 380/2001. Il primo è il cambiamento della rubrica dell’articolo, che in virtù del dl semplificazioni diventa Documentazione amministrativa e stato legittimo degli immobili.”

l secondo consiste nell’aggiunta all’art 9 bis, dopo il comma 1 del nuovo comma 1 bis, il quale prevede che: “Lo stato legittimo dell’immobile o dell’unità immobiliare è quello stabilito dal titolo abilitativo che ne ha previsto la costruzione o che ne ha legittimato la stessa e da quello che ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio che ha interessato l’intero immobile o unità immobiliare, integrati con gli eventuali titoli successivi che hanno abilitato interventi parziali.

Per gli immobili realizzati in un’epoca nella quale non era obbligatorio acquisire il titolo abilitativo edilizio, lo stato legittimo è quello desumibile dalle informazioni catastali di primo impianto, o da altri documenti probanti, quali le riprese fotografiche, gli estratti cartografici, i documenti d’archivio, o altro atto, pubblico o privato, di cui sia dimostrata la provenienza, e dal titolo abilitativo che ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio che ha interessato l’intero immobile o unità immobiliare, integrati con gli eventuali titoli successivi che hanno abilitato interventi parziali. Le disposizioni di cui al secondo periodo si applicano altresì nei casi in cui sussista un principio di prova del titolo abilitativo del quale, tuttavia, non sia disponibile copia

Fonte: StudioCataldi

Immobili da rivendere o in locazione: così l’impresa recupera l’ecobonus.

La marcia indietro delle Entrate sulla legittimità della detrazione da ecobonus per gli immobili locati e gli “immobili merce” posseduti dalle imprese (risoluzione 34/ E/2020) non ha effetti solo sui contenziosi in corso ma anche sulla possibilità, per chi non ha sfruttato il bonus temendo di incorrere in un accertamento, di riappropriarsi di quanto a suo tempo rinunciato.

Vediamo i vari passaggi. Le imprese in contenzioso. Le imprese che, negli anni passati, hanno “disubbidito” (anticipando le sentenze di Cassazione del 2019) alle risoluzioni 303/E/2008 e 340/ E/2008, e hanno fruito dell’ecobonus anche su immobili costruiti per la rivendita oppure concessi in locazione, sono probabilmente in contenzioso con l’amministrazione finanziaria, dopo aver subito un recupero d’imposta.

In questi casi occorre vigilare che gli uffici adempiano all’abbandono della pretesa (indebita) come richiesto dalla risoluzione 34/E/2020, e si pone il tema del recupero delle spese di lite (articolo 44, Dlgs 546/1992). Chi, invece, non è stato accertato non ha più nulla da temere, mentre chi ha pagato in via definitiva (prima o durante il contenzioso) ha purtroppo subito un danno non più recuperabile. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

La cedolare secca negli affitti.

La cedolare secca è un regime fiscale facoltativo introdotto dal d.lgs. 23/2011 e alternativo al regime ordinario per la tassazione del reddito fondiario.

Che cos’è la cedolare secca.

La cedolare secca è un’imposta ad aliquota fissa cui il locatore può volontariamente decidere di assoggettare il canone percepito per l’affitto di immobili a uso abitativo in sostituzione dell’imposta progressiva sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali, nonché delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione e sulle sue eventuali proroghe o risoluzione. Per la liquidazione, l’accertamento, la riscossione, i rimborsi, le sanzioni, gli interessi ed il contenzioso aventi ad oggetto la cedolare secca si applicano le disposizioni previste per le imposte sui redditi.

Quando è possibile scegliere la cedolare secca.

La scelta della cedolare secca deve essere effettuata in fase di registrazione del contratto oppure, per i contratti pluriennali, anche successivamente e va comunicata sia all’Agenzia delle Entrate che al conduttore. L’esercizio dell’opzione per il regime agevolato operata con la registrazione consente l’esenzione delle imposte di registro e di bollo, mentre quella effettuata negli anni successivi non dà diritto al loro rimborso. L’imposta di registro deve comunque essere versata in caso di cessione del contratto di locazione. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Il superbonus del 110% utilizzabile anche dai non residenti.

Il superbonus del 110% attira anche i non residenti. Se proprietari di immobili in Italia, il possesso della sola rendita catastale, astrattamente assoggettabile all’Irpef, li abilita alla detrazione fiscale prevista nel decreto Rilancio.

La sola detenzione dell’immobile o il possesso dello stesso in virtù di un contratto di locazione, in assenza di altri redditi imponibili in Italia, non è invece sufficienti per poter ottenere la super agevolazione fiscale sui lavori effettuati o da effettuare.

La questione è di assoluto rilievo grazie al fatto che i non residenti potrebbero effettuare i lavori edilizi agevolati al 110% non tanto per l’utilizzo diretto della detrazione, che potrebbe non risultare possibile a causa dei modesti redditi imponibili in Italia, ma piuttosto per sfruttare l’opzione per la cessione del superbonus o per lo sconto in fattura. La rilevanza di questo tema è dovuta anche all’elevato numero elevato di immobili presenti sul nostro territorio, specie nelle più belle località turistiche, di proprietà di soggetti non residenti. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Tax credit affitti anche con immobili non C/1.

Il canone agevolato si calcola in proporzione alla rendita dei fabbricati agevolati.

Spetta il bonus botteghe del decreto Cura Italia (DI 18/2020) in presenza di contratti riguardanti indistintamente immobili di differenti categorie catastali. In tal caso, la quantificazione del canone agevolato si effettua in proporzione alla rendita catastali dei fabbricati C/1.

Il chiarimento giunge dalla risposta a interpello 321/2020 diffusa dall’agenzia delle Entrate. La stessa modalità di suddivisione potrà applicarsi per il tax credit affitti del decreto rilancio quando la locazione riguarda anche immobili non utilizzati per l’attività di impresa.

Il bonus previsto dall’articolo 65 del D118/2020 per i canoni di locazione del mese di marzo dei negozi di categoria C/1 continua a formare oggetto di interpelli dei contribuenti. La risposta 321 dell’8 settembre 2020 esamina il caso di un contratto avente a oggetto diversi fabbricati, di cui solo due rientranti nella categoria catastale rilevante per il contributo.

Il canone di locazione è stabilito in un importo indistinto per tutti i diversi immobili, sicché le domande poste dal contribuente alle Entrate sono due: se spetti il bonus botteghe e, in caso affermativo, come quantificare l’ammontare su cui applicare la percentuale del credito di imposta. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Bonus prima casa fino al 2021.

Per il periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 dicembre 2020 sospesi i termini per effettuare gli adempimenti previsti per il mantenimento del beneficio prima casa.

Bonus prima casa, cosa cambia?

Sulla prima casa l’agevolazione del credito si allunga fino al 2021. A chiarire la situazione è l’Agenzia delle entrate con la risposta n.310 del 4/9/2020 ad un’istanza di interpello. Rimane sospeso il periodo dal 23 febbraio al 31 dicembre 2020 come periodo di computo dei 12 mesi entro cui riacquistare la prima casa per non perdere l’agevolazione fiscale. I termini riprenderanno a conteggiarsi dal 1° gennaio 2021.

Agevolazione fiscale prima casa e decreto Liquidità.

L’Agenzia chiarisce che «il contribuente incorre nella decadenza dalle predette agevolazioni fiscali in relazione al nuovo acquisto, se non vende entro l’anno l’abitazione agevolata pre-posseduta, con applicazione delle imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura ordinaria, nonché di una sanzione pari al 30 per cento delle stesse imposte e degli interessi – tuttavia – successivamente alla presentazione della presente istanza, è stato emanato il decreto-legge dell’8 aprile 2020, n. 23 (Decreto liquidità, “Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali”)» che, all’art. 24 ha disciplinato la sospensione dei termini dell’agevolazione “prima casa”. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Sismabonus: come ottenere la detrazione.

Molte zone d’Italia si trovano in aree a elevato rischio sismico. Ne consegue che, in caso di terremoti, le abitazioni di questi territori potrebbero subire danneggiamenti.

Chi desidera mettere in sicurezza la propria casa può contare su un alleato prezioso: il Sismabonus, una detrazione fiscale che è stata elevata al 110% con il recente decreto Rilancio. Il provvedimento consente infatti di effettuare interventi antisismici fino a un limite massimo di spesa di 96mila euro.

La detrazione può essere richiesta dai proprietari di abitazioni collocate nelle zone sismiche 1, 2 e 3, quelle a maggiore rischio di terremoti. Lo sconto vale nel periodo I luglio 2020 – 31 dicembre 2021, Si possono effettuare lavori edili per mettere in sicurezza strutture ubicate in zone ad alto rischio sia per le abitazioni unifamiliari che per le strutture condominiali. (continua)

Fonte:LaRepubblica

Prima casa, l’agevolazione è congelabile.

Se il contribuente compra una prima casa con la relativa agevolazione, avendo già la proprietà di altra abitazione acquistata in passato con la medesima agevolazione, c’è tempo un anno dopo il nuovo acquisto per vendere la casa comprata in precedenza: se però questo termine annuale cade tra il 23 febbraio e il 31 dicembre 2020, esso beneficia della «sospensione-Covid», di cui all’articolo 24 dl 23/2020.

Questo significa che il periodo maturato prima del giorno in cui si verifica la sospensione deve sommarsi al periodo che inizia il suo decorso dal i1 gennaio 2021. Lo ribadisce l’agenzia delle Entrate nella risposta a interpello n. 310 del 4 settembre 2020, riferita a un nuovo acquisto effettuato il 29 aprile 2019, il quale quindi, se non fosse intervenuta la normativa che ha disposto la sospensione, avrebbe costretto il contribuente in questione secondo l’agenzia a vendere l’abitazione acquistata in precedenza entro il 29 aprile 2020 (per la verità, la scadenza per la vendita «entro un anno» dell’immobile comprato in precedenza, avrebbe dovuto essere quella del 30 aprile 2020, dato che il termine annuale per la vendita dovrebbe iniziare a decorrere dal giorno successivo a quello in cui è avvenuto il nuovo acquisto). (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Ecobonus: via allo sconto in fattura.

Disponibile la guida della procedura per la comunicazione dell’opzione relativa alle detrazioni e ai crediti di imposta per gli interventi sugli immobili 2020 e 2021.

Sconto in fattura o cessione: guida alla procedura.

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono disponibili, oltre al modello per la Comunicazione telematica dell’opzione e le istruzioni per la sua compilazione, approvate entrambe con il provvedimento dell’8 agosto 2020 e il Manuale utente contenente la la guida all’utilizzo della procedura per la “Comunicazione opzione crediti e detrazioni”.

Documenti necessari per comunicare all’Agenzia delle entrate l’opzione della cessione del credito o dello sconto in relazione agli interventi eseguiti sulle singole unità immobiliari nel 2020 e nel 2021 per renderli più efficienti dal punto di vista energetico e più sicuri contro il rischio sismico.

Detta comunicazione deve avvenire, come chiarito anche sul sito dell’Agenzia “utilizzando la procedura telematica disponibile nell’area riservata Entratel/Fisconline. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

L’importante differenza tra prima casa ed abitazione principale ai fini fiscali.

L'importante differenza tra prima casa ed abitazione principale ai fini fiscali

Qual è la differenza tra prima casa ed abitazione principale ai fini fiscali? L’utilizzo come dimora abituale è l’elemento di discrimine. Le due definizioni non devono essere utilizzate come sinonimi per l’accesso alle agevolazioni, come ad esempio l’esenzione IMU.

Prima casa e abitazione principale non sono la stessa cosa. Bisogna considerare un’importante differenza: i due termini, seppur apparentemente simili, non possono essere usati come sinonimi. L’utilizzo come dimora abituale è l’elemento di discrimine.

La normativa, infatti, in base all’utilizzo dell’uno o dell’altro termine prevede requisiti e regole diverse per l’accesso alle agevolazioni fiscali. (continua)

Fonte:InformazioneFiscale

 

 

Il diritto di prelazione.

Sentenza legge martello giustizia

Il diritto di prelazione è quel diritto che consente a un soggetto di essere preferito ad un altro nella costituzione di un negozio giuridico.

Cos’è il diritto di prelazione.

Nell’ordinamento italiano, la prelazione è quel diritto che attribuisce al titolare una posizione di preferenza rispetto ad altri soggetti, a parità di condizioni, ai fini della costituzione di un determinato negozio giuridico.

Il diritto di prelazione può trovare il suo fondamento o nella legge (cd. prelazione legale) o nell’accordo delle parti (cd. prelazione volontaria).

In altri termini: l’esistenza di una causa di prelazione lascia il concedente libero di scegliere se stipulare o meno il contratto ma, nel momento in cui decida di contrarre, lo vincola nella scelta del contraente.

Tale vincolo, invero, si traduce nell’obbligo di denuntiatio, in forza del quale il concedente stesso è tenuto a comunicare al prelazionario la propria volontà di concludere il contratto, unitamente alle sue condizioni e al termine per l’esercizio della prelazione. La dottrina ricostruisce variamente la natura giuridica della denuntiatio quale proposta contrattuale, atto di interpellanza ovvero comunicazione vincolante. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Non spetta al condominio demolire l’abuso edilizio.

demolizione concetto di violenza

Per il T.A.R. Campania il condominio è mero ente di gestione. La sanzione ripristinatoria va rivolta al proprietario e al responsabile dell’abuso, quindi ai singoli proprietari esclusivi.

Ordine di demolizione: va notificato ai singoli proprietari esclusivi.

Il Comune deve ingiungere la demolizione delle opere abusivamente realizzate al “proprietario e al responsabile dell’abuso”.
Non è dunque possibile rivolgere la sanzione ripristinatoria nei confronti del Condominio, mero ente di gestione privo di personalità giuridica, che non può essere individuato come proprietario nemmeno delle parti comuni del complesso immobiliare, che appartengono collettivamente ai singoli proprietari.
Neppure la legge di riforma del Condominio, pur avendogli attribuito un attenuato grado di soggettività, non lo ha comunque fatto assurgere al rango di ente dotato di vera e propria personalità giuridica.
Lo ha precisato il T.A.R. Campania nella sentenza 3005/2020accogliendo il ricorso di un Condominio contro il provvedimento con cui il Comune aveva ordinato la demolizione di opere abusive a seguito della denuncia presentata da una società immobiliare. (continua)
Fonte:StudioCataldi

Gli incentivi Superbonus del 110%, sarà più facile decidere i lavori in condominio ?

Con il decreto agosto abbassati i quorum: basterà raggiungere la maggioranza dei presenti e solo un terzo del valore dell’edificio. Finora era prevista la metà numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno un terzo del valore dell’edificio».

La norma ovviamente non metterà fine alle infinite discussioni e ai litigi anche verbalmente furiosi che in genere caratterizzano le assemblee condominiali in qualunque quartiere e zona della Penisola, ma sicuramente servirà a rendere più fruibile l’agevolazione de1 110%. In questi giorni sono ripartite le convocazioni delle assemblee condominiali e nella stragrande maggioranza dei casi all’ordine del giorno c’è proprio la decisione relativa a lavori straordinari che possono usufruire del superbonus del 110%.

Ma perché se come si sostiene i lavori sono «a costo zero» (la spesa può essere completamente detratta dalle tasse, oppure si può chiedere lo sconto in fattura per il totale dei lavori, o ancora si può cedere il credito ad aziende, banche, assicurazioni, ecce.) qualche condomino dovrebbe mettere i bastoni tra le ruote e votare contro? un’opportunità, non è detto che lo sia per tutti. O almeno non completamente. I cosiddetti lavori «a costo zero» sono tali solo se rientrano nei massimali previsti. (continua)

Fonte:IlGazzettino

Condominio: spese urgenti se non si può avvertire l’amministratore.

La Cassazione ricorda che senza un’urgenza che renda impossibile avvertire amministratore e assemblea, non si possono fare lavori di manutenzione ordinaria e poi chiedere il rimborso.

Interventi di manutenzione ordinaria “urgenti” nel condominio.

Con l’ordinanza n. 16341/2020  la Cassazione chiarisce che anche in un condominio minimo, non si possono eseguire opere di manutenzione ordinaria considerate “urgenti” per garantire la sicurezza del fabbricato, senza prima avvertire l’amministratore e l’assemblea e poi chiedere il rimborso. L’indifferibilità dei lavoro deve essere tale che deve essere impossibile comunicarlo a chi si occupa di amministrare il condominio e all’altro proprietario.

Conclusioni di una vicenda che ha inizio quando un Giudice di Pace accoglie la domanda avanzata dall’attore nei confronti del convenuto, a cui chiede il rimborso della somma di 2676,75 euro, corrispondente alla metà delle spese corrisposte dal 2009 a 2013 per procedere alla manutenzione del fabbricato del condominio minimo. ( continua )

Fonte:StudioCataldi

Spetta all’inquilino pagare i danni causati dal gatto.

Per il tribunale di Monza è onere del conduttore risarcire i danni cagionati dal proprio gatto al divano dell’appartamento se il contratto vieta di tenere animali domestici.

Danni causati dall’animale domestico del conduttore.

Con la sentenza n. 923/2020 il Tribunale di Monza ribadisce il principio in virtù del quale, il proprietario del gatto che cagiona danni all’immobile in locazione è tenuto a risarcire i danni cagionati dallo stesso anche in via extracontrattuale se il contratto vieta di tenere animali domestici che possano danneggiare il bene.

Principio che chiude un giudizio intrapreso da un un locatore al fine di chiedere i danni cagionati all’appartamento di sua proprietà dall’animale domestico dell’inquilino.

Dal verbale di riconsegna dell’immobile all’agenzia immobiliare intermediaria risulta infatti che, per quanto riguarda in particolare il divano, le condizioni sono “da verificare”. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

La circolare Bonus 110% a rischio nei palazzi con uffici.

Superbonus del 110% a rischio nei condomini dove ci sono molti uffici.

L’edificio deve essere a maggioranza residenziale per poter usufruire delle agevolazioni.  La circolare dell’Agenzia delle entrate introduce una distinzione.

Se la maggioranza del condominio non ha destinazione abitativi tra gli edifici prevalentemente residenziali e quelli che non lo sono i negozi e gli appartamenti con usi diversi non avranno l’incentivo. Riuscire deliberare i lavori usando i super-bonus de1110 per cento per l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza sismica, potrebbe essere difficile se in un condominio ci sono troppi uffici.

Potrebbe essere questo l’effetto della circolare interpretativa emanata dall’Agenzia delle Entrate nei giorni scorsi con la quale il Fisco ha dato le indicazioni operative per accedere agli incentivi del governo. Nel provvedimento l’Agenzia introduce una distinzione tra edifici condominiali «a prevalente destinazione residenziale» ed edifici condominiali che invece non sono a prevalente destinazione residenziale. (continua)

Fonte:IlMessaggero

Agevolazioni prima casa, trasferimento nei 18 mesi.

Il trasferimento della residenza dell’ acquirente dell’immobile oggetto della compravendita in regime agevolato per usufruire delle agevolazioni previste per l’acquisto della prima casa deve avvenire entro un termine perentorio di 18 mesi, termine decorrente dalla data di acquisto dell’ immobile.

Inoltre il trasferimento della residenza deve avvenire nel comune in cui l’immobile acquistato si trova ubicato, e non necessariamente proprio nell’immobile che è stato acquistato.

Lo ribadisce la sentenza 197/4 /2020 della Ctr Veneto, depositata il 19 giugno 2020, in seguito ad appello di una precedente sentenza della Ctp di Padova. La sentenza conferma un orientamento giurisprudenziale, prima oscillante, adesso ormai consolidato, e isola anche un orientamento emerso già con la sentenza della CtrVeneto 341 2912007, con cui il termine di 18 mesi per il trasferimento della residenza veniva individuato come decorrente dalla data di ultimazione dei lavori, nel caso di acquisto di un immobile allo stato grezza.

La sentenza ha anche statuito l’irrilevanza di altre vicende (ritrovamento amianto o casa ancora pericolante) che non avessero consentito all’acquirente di ottenere l’agibilità dell’immobile entro il suddetto termine, ivi compreso il fallimento della ditta appaltatrice, che in altri casi era stato ritenuto pacificamente elemento giustificativo del mancato adempimento della norma. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Superbonus: controlli fino a 8 anni e sostegno dalle banche.

percentuale del 110 percento di agevolazioni per lavori

Controlli fiscali penetranti fino a 8 anni su cessione e sconto e al via gli accordi con le banche (Intesa e Unicredit) per la cessione dei crediti.

Superbonus 110% cattive e buone notizie.

Il Superbonus del 110% previsto e disciplinato dal Decreto Rilancio introdotto per dare slancio all’economia e incoraggiare le persone a rendere più efficienti e sicure le proprie abitazioni è una misura che ogni giorno si arricchisce di nuovi dettagli.

L’8 di agosto 2020 infatti sono stati emessi due provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate che, tra i vari argomenti trattati, hanno fornito informazioni di dettaglio sui controlli fiscali, mentre il 7 agosto 2020 Confapi e Intesa SanPaolo hanno siglato un accordo di collaborazione per dare un supporto agli interventi rientranti nel Superbonus.

Controlli fiscali fino a 8 anni sul Superbonus.

Come anticipato, la prima notizia che accompagna il Superbonus del 110% previsto dal Decreto rilancio è la previsione di tutta una serie di controlli fiscali relativi a questa mega detrazione fiscale.

Il Fisco infatti effettuerà verifiche sulle cartelle dei contribuenti, per una durata che può arrivare fino a otto anni. In presenza di una detrazione che supera l’importo delle spese sostenute era prevedibile che l’Agenzia si prendesse tutto il tempo per eseguire tutte le verifiche e i controlli del caso.

Di mira in particolare le opzioni dello sconto e della cessione. Si temono infatti inganni su cessione e sconto in fattura, anche se in questo caso fornitore o cessionario sono responsabili in via solidale.

In caso di credito inesistente utilizzato è prevista una sanzione che va dal 100% al 200%. I controlli fiscali sulle detrazioni del 110% da parte del beneficiario seguiranno l’iter ordinario. (continua)

Fonte:StudioCataldi


Superbonus 110% operativo.

Dopo la circolare n. 24/2020 dell’Agenzia delle Entrate che specifica chi sono i soggetti beneficiari, le spese agevolabili e come fruire di sconto e cessione, il Superbonus 110% diventa operativo.

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Chiarimenti dell’Agenzia sul Superbonus 110%.

Con la circolare n. 24 datata 8 agosto 2020 arrivano dell’Agenzia delle Entrate ulteriori chiarimenti sul Superbonus previsto e disciplinato dal Decreto Rilancio. Il provvedimento chiarisce nel dettaglio chi sono i destinatari della misura, come effettuare la comunicazione dell’opzione per chi sceglie il contributo o lo sconto, quali spese rientrano nel Superbonus e cosa possono fare i fornitori e i cessionari con il credito d’imposta. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Ecobonus 110%, circolare e provvedimento AdE: cessione e sconto dal 15 ottobre 2020.

Ecobonus 110%, con la circolare n. 24/E e il provvedimento dell’8 agosto 2020 l’Agenzia delle Entrate fissa gli ultimi punti per l’avvio del super bonus. La comunicazione per la cessione del credito e lo sconto in fattura potrà essere inviata dal 15 ottobre 2020.

Ecobonus 110%, circolare n. 24/E e provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dell’8 agosto 2020 danno il via ufficiale al super bonus.

Per la comunicazione dello sconto in fattura e per la cessione del credito bisognerà attendere il 15 ottobre 2020, data a partire dalla quale si potrà trasmettere il modello allegato al provvedimento dell’8 agosto 2020, denominato “Comunicazione dell’opzione relativa agli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, rischio sismico, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica”.

La scadenza è fissata al 16 marzo 2021, per la comunicazione di cessione del credito e sconto in fattura dei lavori sostenuti nel 2020, non solo per l’ecobonus del 110%, ma anche per il bonus ristrutturazioni, per l’ecobonus ordinario e per il bonus facciate.

Se il provvedimento fissa le regole per l’esercizio della cessione del credito d’imposta e per lo sconto in fattura, nella circolare n. 24/E sono contenuti i primi chiarimenti sul super bonus del 110%, dai soggetti beneficiari alle spese ammissibili. (continua)

Fonte:InformazioneFiscale

Come rinegoziare il mutuo quando la casa è già all’asta.

casa legata al cappio evoca pignoramento

Sospendo l’esecuzione, rinegozio il mutuo a migliori condizioni e/o finanziamento con fondo garanzia. Ecco la checklist dei requisiti da rispettare quando la casa è già all’asta.

Casa pignorata all’asta: come rinegoziare il mutuo.

La Legge 19 dicembre 2019 n. 157, art. 41 bis, consente di rinegoziare il mutuo a condizioni migliori, anche se è in corso il pignoramento dell’immobile e la messa all’asta dello stesso.

In alternativa alla rinegoziazione il consumatore può richiedere un finanziamento con assistenza del fondo di garanzia di prima casa, che potrà coprire il 50% dell’importo oggetto di rinegoziazione ovvero della quota capitale del nuovo finanziamento.

Ecco la checklist dei requisiti per accedere alla rinegoziazione. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Condominio: rifiuti dei vicini davanti casa, che fare?

Per il Tar Campania, il Comune deve intervenire, pronunciandosi espressamente sull’istanza della condomina che lamenta lo sversamento di rifiuti sul marciapiede antistante la sua abitazione.

cartello di stop con bidoni spazzatura

Rifiuti sul marciapiede antistante l’abitazione in condominio.

Una donna agisce innanzi al Tar Campania, sez. V, per chiedere che venga dichiarata lillegittimità del silenzio dell’amministrazione comunale a cui ha notificato via pec la sua istanza propulsiva finalizzata a ottenere un provvedimento di tipo inibitorio o sanzionatorio nei confronti di alcuni condomini avvezzi a rovesciare sul marciapiede antistante la sua proprietà rifiuti solidi urbani.

La donna fa presente che lo stesso Comune convenuto nel 2016 ha emanato un’ordinanza che ha definito le modalità di conferimento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, per una migliore gestione dei rifiuti urbani e per la tutela del decoro e dell’igiene urbana. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

CASE PER VACANZA, VINCE LA MONTAGNA.

Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico 2020 Fimaa-Nomisma: +11,8% per gli acquisti nelle località montane contro il +3% del mare e il +2,1% dei laghi. Madonna di Campiglio la località più “cara”.

Le case per vacanze in montagna “vincono”, nelle preferenze degli italiani, rispetto a quelle al lago o al mare. Già nel 2019 le transazioni di abitazioni nelle località montane sono infatti, aumentate dell’11,8% rispetto al 2018, a fronte di un aumento molto più contenuto nei laghi 2,1% e nelle località marittime (+3%).

E’ quanto emerge dall’ultimo Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico 2020 di Fimaa-Confcommercio con la collaborazione della Società di Studi Economici Nomisma, che ha “fotografato” l’andamento del mercato 2020 delle case per vacanza in Italia, attraverso la l’analisi dei dati delle compravendite e delle locazioni di 150 località di mare e 55 di montagna e lago.

Nel 2020 il prezzo medio per l’acquisto di un’abitazione turistica in Italia si attesta a 2.220 euro al metro quadro commerciale, con un trend dei prezzi di vendita ancora in contrazione: il dato medio fa segnare una flessione annua pari a -0,8% su base annua. Per le abitazioni top nuove nelle località turistiche, le quotazioni medie superano mediamente i 3.000 euro al metro quadro, per le abitazioni centrali usate i valori oscillano tra 1.995 e 2.155 euro, mentre per le abitazioni periferiche usate si mantengono tra 1.350 e 1.500 euro. (continua)

Fonte:Confcommercio

Sconto in fattura a rischio flop.

Analisi di convenienza delle possibilità di usufruire del bonus ristrutturazioni.

I fornitori devono soppesare il recupero nei dieci anni. Lo «sconto fattura» sui lavori di ristrutturazione edilizia rischia di avere poco appeal per i fornitori poiché il credito ottenuto si recupera in un decennio. La nuova modalità di fruizione dei bonus sugli immobili, alternativa alla detrazione, disciplinata dall’articolo 121 del decreto 34/2020, che permette ai beneficiari uno contributo sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto anticipato dai fornitori, rischia di rimanere una possibilità «su carta» e di essere opzione poco o per nulla utilizzata perché penalizza fortemente i fornitori.

Benché il comma 1 lettera a) dell’articolo in commento dia la possibilità ai fornitori di recuperare lo sconto effettuato sotto due forme, tramite credito d’imposta compensabile o con possibilità di successiva cessione, entrambe le modalità presentano fattori chiaramente penalizzanti che limiteranno l’uso dello strumento.

Il recupero sotto forma di credito d’imposta infatti potrà si essere «reso liquido” dal fornitore tramite compensazione ma la fruizione non è immediata ma vincolata alla tempistica della detrazione del bonus collegato. Come indicato al comma 3 dell’articolo 121 del decreto legge 34/2020 infatti il credito d’imposta, sia se derivante dallo sconto fattura, sia se proveniente da operazione di cessione, è usufruito con la stessa ripartizione in quote annuali con la quale sarebbe stata utilizzata la detrazione. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Analisi per il 110%, maggioranza di due terzi in Condominio.

II superbonus 110% (articolo 119 del D134/2020, convertito con legge 77/2020) continua a far parlare di sé. In concreto, invece, non si è ancora fatto niente, sostanzialmente.

Mancano ancora, infatti, le “modalità attuative” della misura in parola, che devono essere dettate dall’Agenzia delle entrate entro il 18 agosto (così stabilisce la legge). E dopo la pubblicazione di questo provvedimento (ammesso, e non concesso, che avvenga tempestivamente e cioè come stabilito), c’è da attendersi che anche le banche possano essere pronte per la prevista cessione del credito, e quindi che si parta in velocità.

Uno dei problemi più discussi è quello della maggioranza assembleare necessaria per deliberare l’intervento. In merito e lasciando perdere chi, nella certezza di non sbagliare, non sa che propendere sempre e comunque per l’unanimità! sembra essersi ormai formata una robusta corrente dottrinale che individua la soluzione nell’articolo 1108 del Codice civile, relativo alle innovazioni e agli atti eccedenti l’ordinaria amministrazione.

La maggioranza dei partecipanti alla comunione, cioè, che rappresenti i due terzi del valore complessivo e questo sia in prima che in seconda convocazione. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Superbonus 110%: la responsabilità è dei proprietari.

Un piccolo balcone con fiori

Doppia possibilità per la fruizione: sconto dal fornitore o cessione del credito. Il controllo ricadrà sui soggetti beneficiari con recupero in caso di assenza e/o mancata integrazione, anche parziale.

Bonus 110%, caratteristiche.

Ancora chiarimenti sulla detrazione del 110% e relativo trasferimento. Le caratteristiche del superbonus 110% prevedono la validità dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 e gli interventi agevolati saranno quelli che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti e quelli antisismici. I beneficiari sono i condomìni, le persone fisiche che non fanno attività d’impresa, gli istituti autonomi case popolari, le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, gli enti del terzo settore e le associazioni sportive dilettantistiche.

Il superbonus invece non spetta per interventi effettuati su unità immobiliari residenziali appartenenti alle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli). (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Acquisti di immobili sotto il cannello del 110%.

Per le spese sostenute dal 1° luglio scorso fino alla fine del prossimo anno (2021), il bonus maggiorato del 110% spetta anche per gli interventi antisismici, compresi quelli relativi agli acquisti di immobili.

Nel caso in cui siano stati eseguiti gli interventi antisismici e la detrazione maggiorata del 110% sia stata ceduta ad un’impresa di assicurazione, con la quale viene stipulata una polizza che copra il rischio di eventi calamitosi, la detrazione spetta nella misura del 90%.

Si evidenzia, infatti, che per le spese sostenute dall’1/07/2020 al 31/12/2021, l’art. 119 del dl 34/2020, convertito nella legge 77/2020, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 18/07/2020 n. 180, ha elevato al 110% l’aliquota delle detrazioni spettanti per gli interventi individuati dai commi 1-bis a 1-septies, dell’art. 16 del dl 63/2013.

Si tratta, in particolare, degli interventi antisismici che permettono di beneficiare del «sisma bonus», anche per acquisti, di cui al comma 1-septies, dell’art. 16 del dl 63/2013. L’aliquota del 110%, quindi, è fruibile anche per gli interventi antisismici, eseguiti dai condomìni, dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, sulle singole unità immobiliari, nonché dagli Istituti autonomi case popolari (Iacp), comunque denominati, e dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Il bonus prima casa è riciclabile.

È possibile utilizzare l’agevolazione parziale residua per un futuro acquisto.

Lo ha chiarito l’Agenzia delle entrate con la risposta n. 223/2020. Il contribuente che non ha utilizzato per intero dell’agevolazione prima casa in sede di rogito notarile può chiedere di utilizzare la rimanente parte del credito in diminuzione delle imposte di registro, ipotecaria, catastale dovute per un secondo atto di compravendita.

Ai sensi dell’articolo 7 della 1. 448/1998, ai contribuenti che provvedono ad acquisire, a qualsiasi titolo, entro un anno dall’alienazione dell’immobile per il quale si è fruito dell’aliquota agevolata prevista ai fini dell’imposta di registro e dell’iva per la prima casa, un’altra casa di abitazione non di lusso, è attribuito un credito d’imposta fino a concorrenza dell’imposta di registro o dell’Iva corrisposta in relazione al precedente acquisto agevolato.

L’ammontare del credito non può essere superiore l’imposta di registro o all’Iva dovuta per l’acquisto agevolato della nuova casa di abitazione non di lusso. Inoltre, il credito spetta anche nell’ipotesi in cui il contribuente proceda all’acquisto della nuova abitazione prima della vendita dell’immobile posseduto. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Il contratto d’affitto sopravvive al coronavirus.

nappe segna stanza alla reception di un hotel

Per il tribunale di Rimini, la temporaneità dell’avvenimento straordinario e imprevedibile del Covid19 non fa venire meno il contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta.

Ricorso ex art. 700 c.p.c. e risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta.

Il Tribunale di Rimini con l’ordinanza del 18 giugno 2020 (sotto allegata) respinge il ricorso ex art. 700 c.p.c. avanzato da una ditta che ha affittato un’azienda alberghiera, finalizzata alla successiva presentazione di una domanda di risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta, ritenendo che la temporaneità delle misure che hanno impedito alla ricorrente di lavorare nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020, non le hanno impedito di riprendere in seguito l’attività, stante i numerosi interventi del governo messi in atto per aiutare anche gli alberghi. Vediamo nel dettaglio cosa è successo per capire come il giudice è giunto a una simile conclusione.

Una ditta il 24 febbraio 2017 stipula un contratto di locazione alberghiera con una S.a.s, nella città di Rimini, con scadenza 31 marzo 2021. Il canone convenuto dalle parti per l’annualità 01/04/2020- 31/03/2021 è di 90.000 euro più Iva, di cui 10.000 già corrisposti per l’Iva. Il pagamento dei canoni è garantito da quattro fideiussioni rilasciate da un Istituto bancario. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Si può vendere casa senza agibilità?

La mancanza dell’agibilità non rende l’immobile giuridicamente non commerciabile

La risposta a questo interessante quesito ce la fornisce lo studio del notariato n. 83-2018/P approvato a fine giugno 2020 (sotto allegato), il quale chiarisce che la mancanza della agibilità non rende un edificio giuridicamente non commerciabile e non incide sulla validità dell’atto di compravendita, per cui non rileva neppure ai fini della responsabilità del notaio.
L’atto con cui si trasferisce la proprietà dell’immobile pertanto è perfettamente valido, anche se manca l’agibilità del bene oggetto della compravendita.

Senza agibilità l’immobile è economicamente incommerciabile.

Occorre però fare una precisazione: se come anticipato la mancanza dell’agibilità non incide sulla commerciabilità giuridica dell’immobile, la sua assenza ne condiziona la commerciabilità economica. L’agibilità infatti è un requisito essenziale dell’immobile, perché gli consente di rispettare la sua funzione sociale, a meno che non si stia vendendo un immobile grezzo. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Enigma superbonus 110%.

Gestione complicata da soglie differenziate, per tipologia di intervento, dai numerosi adempimenti richiesti e dai problemi negli interventi combinati del Bonus 110% anche per le spese relative agli immobili vincolati al rispetto delle condizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio e agli edifici che, per legge, non possono eseguire gli interventi trainanti (cappotto e sostituzione degli impianti di climatizzazione, condominiali o sulle unità singole), in quanto vietati da regolamenti edilizi, urbanistici o ambientali, a prescindere, e quindi anche in assenza, dell’esecuzione degli interventi principali.

Complicata, inoltre, la gestione del bonus per la presenza di soglie differenziate per tipologia di intervento eseguito, per i numerosi adempimenti richiesti e per il diverso trattamento delle detrazioni fruibili negli interventi combinati. Infatti, sono previsti limiti massimi di spesa oltre i quali l’agevolazione del 110% non spetta, diversificati a seconda della tipologia di intervento «trainante». Queste le indicazioni contenute nella legge di conversione del decreto Rilancio, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 180 del 18 luglio. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

 

Rottamazione auto: come si fa e quanto costa.

centro di rottamazione auto veicoli

La rottamazione è una procedura che prevede la distruzione di un veicolo che non si vuole più usare. Con essa non viene lasciata alcuna traccia del mezzo.

Per rottamare la propria autovettura non è possibile, ai sensi di legge, agire autonomamente.

E’ necessario quindi rivolgersi ai c.d. “demolitori” ossia a qui centri di raccolta autorizzati che poi, come vedremo, si occuperanno anche della cancellazione dal PRA.

Le autovetture sono infatti considerate come dei rifiuti altamente inquinanti e come tali non sono ammesse soluzioni “fai da te”. E’ necessario dunque aderire alla procedura disciplinata normativamente, in particolare dal d.lgs. 24 giugno 2003, n. 209, “Attuazione della direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso”.

A chi va consegnato il mezzo da rottamare?

Per procedere alla demolizione auto, per quanto riguarda il soggetto a cui consegnarlo, il decreto prevede due situazioni.

Rottamazione senza acquisto

Per chi vuole disfarsi del veicolo, senza acquistarne uno nuovo, il soggetto incaricato della consegna sarà un centro di raccolta autorizzato (il demolitore), che provvederà alle operazioni di trattamento e messa in sicurezza del mezzo per la demolizione. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Comodato d’uso.

ipoteca mutuo casa prestito

Per il contratto di comodato non è prevista dalla legge alcuna forma ad substantiam, ma è sempre preferibile concluderlo in forma scritta.

Forma del contratto di comodato

Sebbene il comodato possa essere stipulato anche verbalmente, la forma scritta risulta consigliabile per attribuire data certa al contratto, risolvere correttamente eventuali conflitti tra più aventi causa, per dimostrare il titolo in forza del quale l’avente causa si trova nella disponibilità materiale del bene.

Modello di contratto di comodato

Per stipulare un contratto di comodato valido e sicuro è possibile utilizzare il seguente fac simile.

Contratto di comodato

Tra

Sig. __________, nato a ________ il ______________ e residente in _______, via ____________ n. __, C.F.___________________________, di seguito comodante;

e

Sig. __________, nato a ________ il ______________ e residente in _______, via ____________ n. __, C.F.___________________________, di seguito comodatario;

(continua) 

Fonte:StudioCataldi

 

Bonus affitti, ecco i codici tributo.

La cessione per il bonus affitti è possibile solo con contratto registrato. Il contratto si può sanare se si procede alla registrazione tardivamente.

giovane coppia mostra bonus per affitto casa

Bonus affitti 2020: la risoluzione delle Entrate.

Dall’Agenzia delle Entrate arrivano i codici tributo per la cessione del credito d’imposta del bonus affitto. Ma non solo.

La risoluzione delle entrate n. 39/E del 13 luglio 2020 dà tutte le istruzioni per il cessionario per l’utilizzo in compensazione, grazie al modello F24, del credito d’imposta affitti.

Nello specifico, il credito d’imposta sugli affitti commerciali del 60%, così come il bonus botteghe e negozi, potrà essere utilizzato direttamente dal beneficiario ovvero ceduto a soggetti terzi. Per l’utilizzo diretto del bonus affitti 2020 di marzo, aprile e maggio, sono state le risoluzione n. 13/E e 32/E ad istituire rispettivamente i codici tributo 6914 e 6920, da indicare nel modello F24 ai fini della compensazione. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Bonus sanificazione: come ottenerlo.

L’Agenzia delle Entrate ha definito i criteri e le modalità di applicazione e fruizione dei crediti d’imposta per la sanificazione e l’acquisto dei dispositivi di protezione. Ecco istruzioni e modello.

Sanificazione e acquisto DPI: il credito d’imposta

Il decreto rilancio D.L. n. 34/2020, in corso di conversione, ha introdotto un credito d’imposta del 60% delle spese per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati, nonché per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri dispositivi atti a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti (art. 125). La norma dispone che tale credito d’imposta non può superare la misura di 60.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 200 milioni di euro per l’anno 2020.
Il credito sostituisce quello previsto dall’art. 64 del decreto-legge 18/2020 e dall’art. 30 del decreto-legge 23/2020, contestualmente abrogate, estendendo sia la platea dei beneficiari che le spese agevolabili.
Con un provvedimento firmato il 10 luglio da parte del Direttore dell’Agenzia delle entrate (qui sotto allegato) sono stati forniti i modelli e le istruzioni per usufruire dei crediti d’imposta introdotti dal D.L. Rilancio per le spese di sanificazione e acquisto dei dispositivi di protezione individuale (nonché per le spese di adeguamento degli ambienti di lavoro). (continua)
Fonte:StudioCataldi

Fimaa-Confcommercio: «Riduzione delle tasse sulle compravendite come in Gran Bretagna per evitare la fuga di capitali e risollevare il mercato immobiliare»

Il presidente nazionale di Fimaa, Santino Taverna, si rivolge nuovamente al Governo: «Servono misure urgenti e straordinarie». Sull’Iva al 22%: «Anticamera dell’evasione»

«Prendiamo esempio dalla Gran Bretagna per fare ripartire l’economia del Paese attraverso il rilancio del mercato immobiliare». Santino Taverna, presidente nazionale di Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia – torna a chiedere al Governo, a nome dell’intera categoria, «urgenti e indispensabili misure straordinarie, a partire da una forte riduzione della tassazione sulle compravendite immobiliari».

«Abbiamo l’urgente necessità», rimarca, «di ridare abbrivio alla filiera rendendola attrattiva, anche e soprattutto per recuperare i 700mila posti di lavoro persi negli ultimi 10 anni. Stiamo parlando di un comparto capace di produrre oltre il 20% del Pil nazionale, che non riesce a risollevarsi anche per la mancanza di interventi strutturali per una vera ripresa».

Taverna torna a ribadire quanto esposto alla Decima Commissione del Senato durante l’audizione dello scorso 25 giugno, prendendo spunto dalla recentissima misura britannica mirata a incoraggiare gli acquisti di case. Nel Regno Unito per ridare linfa al mercato del settore segnato dal lockdown, ma comunque meno in crisi del nostro, è stata annullata l’imposta di registro per gli acquisti di immobili di valore inferiore alle 500mila sterline. Un provvedimento valido con effetto immediato, che resterà in vigore fino al 31 marzo 2021.

«Dobbiamo evitare le fughe di capitali»

 «Serve un’iniezione di fiducia per convincere le persone a comprare, vendere e cambiare casa, e con questa misura nove persone su dieci non pagheranno l’imposta quest’anno»: così oltremanica viene motivato l’intervento a favore dei settori immobiliari e dell’edilizia (fonte Il Sole 24 Ore). «Dobbiamo percorrere la stessa strada», insiste il numero uno di Fimaa, «non solo per far fronte alla disoccupazione e restituire dignità a chi vive in soglia di povertà, ma anche per ritornare ad alimentare l’economia del Paese attraverso un comparto che può impedire fughe di capitali». Capitali che potrebbero essere investiti in Italia, a fronte di tassazioni ridotte per gli scambi che attirerebbero l’interesse anche delle grandi società straniere.

Oltre all’azzeramento delle tasse fino a una determinata soglia del prezzo d’acquisto come avviene in Gran Bretagna, Taverna coglie l’occasione per ribadire la posizione di Fimaa, già esposta al Senato: «Se non si ridurranno le attuali imposte, anche le località turistiche avranno serie difficoltà a riprendersi dall’emergenza sanitaria».  

Capitolo Iva: Taverna non usa mezzi termini e lancia forte e chiaro l’allarme: «Quando per una compravendita immobiliare (acquistata da una società da una impresa) si deve versare una imposta Iva del 22% sul prezzo da pagarsi, si palesano tutti i presupposti per ritrovarsi nell’anticamera dell’evasione fiscale».

Nel merito, lo stesso presidente nazionale di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, è sempre stato strenuo oppositore dell’applicazione delle clausole di salvaguardia che aggraverebbero ulteriormente i bilanci di famiglie e imprese e, di conseguenza, ostacolerebbero la ripresa economica del Paese.

 

La cessione dei bonus parte dall’affitto dei negozi.

Le difficoltà economiche e ancor più finanziarie causate dall’emergenza coronavirus possono portare a creare un vero e proprio mercato dei crediti fiscali. La spinta è arrivata dal decreto Rilancio (D134/2020, che dopo l’ok della Camera attende ora il via libera definitivo da parte del Senato. Se la partita più grande è quella destinata ad aprirsi con il superbonus del 110% e la cessione delle altre detrazioni per i lavori in casa con annessa opportunità di sconto in fattura, l’anticipo è rappresentato dal tax credit sugli affitti commerciali.

Da oggi, lunedì 13 luglio, scatta la possibilità, tra gli altri, per i titolari di negozi, alberghi, ristoranti di trasferire ai locatori il credito d’imposta maturato sui canoni di marzo, aprile e maggio e avere così uno sconto sull’importo dovuto. Si apre, infatti, il canale per la comunicazione telematica dell’opzione all’agenzia delle Entrate, anche se per ora l’invio è limitato al «fai-da-te».

Poi sarà la volta anche del tax credi per l’adeguamento degli ambienti di lavoro e di quello per sanificazione e acquisto di dispositivi di protezione (Dpi) che hanno trovatole regole attuative delle Entrate venerdì scorso. In questi due ultimi casi però il meccanismo prevede più step: bisognerà prima comunicare a partire dal 20 luglio (ma con scadenze diverse) le spese ammissibili e poi si potrà procedere per la cessione.

Più semplice per l’adeguamento degli ambienti di lavoro, per cui il credito potrà essere ceduto dal 1° ottobre 2020. Più complesso per la sanificazione: la cessione potrà scattare solo dopo che l’Agenzia avrà stabilito la percentuale spettante in base a richieste pervenute e risorse disponibili.

Le estensioni soggettive. Guardiamo al fax credit affitti. La cessione può riguardare il tax credit maturato sia in base al decreto “cura Italia” (Dl 18/202o) sia in base all’articolo 28 del decreto Rilancio. Dato che per marzo le due agevolazioni si sovrappongono con regole però diverse, è opportuno verificare sempre per questo mese se chi è rimasto fuori dal bonus regolato da una delle disposizioni vi può rientrare grazie all’altra. I due tax credit per i canoni di marzo, però, non si possono cumulare. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Condominio: cambia la ripartizione delle spese di riscaldamento.

Approvato il decreto che attua la direttiva sull’efficienza energetica.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola e del Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha approvato, in sede di esame definitivo, il decreto legislativo che attua la direttiva (UE) 2018/2002, che ha modificato la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.

Cambiano i criteri di ripartizione delle spese per condomini ed edifici polifunzionali.

Il decreto di attuazione alla Direttiva UE 2018/2002 prevede importanti novità in materia di ripartizione delle spese di riscaldamento nei condomini e negli edifici polifunzionali che sono serviti da impianti centralizzati di teleriscaldamento e teleraffrescamento.

Il provvedimento prevede che il sistema di contabilizzazione comprenda anche i dispositivi per la misurazione indiretta del calore, come totalizzatori o ripartitori. Per la ripartizione delle spese occorre tenere conto del criterio che si basa sull’attribuzione ai consumi volontari di almeno il 50% delle spese collegate al consumo di calore per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda per un uso domestico. La parte residua, inferiore quindi al 50%, sarà invece distribuita in base a criteri diversi come la quota in millesimi, i mq dell’unità, le potenze o i metri cubi utili. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Bonus casa sempre cedibile.

Nessuna limitazione al trasferimento, parziale o in corso di avanzamento dei lavori, delle detrazioni fiscali. Anche per gli interventi sulle facciate degli edifici.

Lo prevede il decreto Rilancio che dopo l’ok della Camera previsto per oggi va al Senato. Cessione del bonus più libera. Si può procedere anche in corso d’avanzamento lavori.

Cessione dei «bonus casa» anche in corso di avanzamento dei lavori senza attendere la fine. Nessuna limitazione alla cessione, anche parziale, delle detrazioni fiscali derivanti dalla generalità degli interventi, compresi quelli che consentono di fruire del «bonus facciate». Possibilità anche modulata sulla base di due stati di avanzamento dei lavori e di un saldo, in tal caso alla chiusura dell’intervento eseguito.

Queste le ulteriori novità derivanti dalla modifica dell’art. 121 del dl 34/2020 (decreto «Rilancio») sul tema delle detrazioni per gli interventi edilizi e di risparmio energetico.

L’art. 121 richiamato ha disposto che i soggetti che sostengono, negli anni 2020 e 2021, spese per determinati interventi, possono optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione, alternativamente, per lo sconto in fattura sul corrispettivo o, addirittura, per la cessione della detrazione. (continua)

L’affitto alto è spia per il fisco.

Scatta l’accertamento se il canone di locazione è troppo alto rispetto a quanto dichiarato nonostante il compagno sia ricco e faccia elargizioni in denaro. È necessario dimostrare che sui depositi in banca le imposte siano già state pagate.

Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con l’ordinanza n. 14060 del 7 luglio 2020, ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle entrate. La vicenda riguarda una donna che pagava un canone di locazione alto rispetto alla sua dichiarazione dei redditi.

Dopo l’accertamento era riuscita a dimostrare di avere ricevuto in banca del denaro da parte del compagno benestante. Tanto era bastato alla Ctr per far annullare l’atto impositivo. Ora i Supremi giudici hanno ribaltato il verdetto.

Ad avviso della Cassazione, infatti, la mera «prassi familiare» di erogazione di liberalità da parte dei genitori in favore dei figli costituisce un fatto solo probabile e, quindi, non integra un fatto notorio. Inoltre, in tema di accertamento sintetico del reddito, ai sensi dell’art. 38, comma 6, del dpr n. 600 del 1973, ove il contribuente deduca che la spesa sia il frutto di liberalità o di altra provenienza, la relativa prova deve essere fornita con la produzione di documenti, dai quali emerga non solo la disponibilità all’interno del nucleo familiare di tali redditi, ma anche l’entità degli stessi e la durata del possesso in capo al contribuente interessato dall’accertamento, pur non essendo lo stesso tenuto, altresì, a dimostrare l’impiego di detti redditi per l’effettuazione delle spese contestate, attesa la fungibilità delle diverse fonti di provvista economica. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Bonus affitti 2020: come funziona.

Come funziona il bonus affitti 2020, il nuovo credito d’imposta introdotto dal D.L. Rilancio riguardante i canoni di locazione, leasing o concessione di immobili a uso non abitativo.

Una delle maggiori problematiche è stata quella relativa tematica delle c.d. locazioni commerciali. Infatti, nonostante il lockdown, molti commercianti hanno dovuto comunque continuare a pagare gli affitti dei propri locali pur non potendo svolgere la propria attività.

Bonus affitti nel D.L. Cura Italia.

Già con il D.L. Cura Italia la materia, particolarmente “sensibile”, è stata oggetto di una norma ad hoc. Il legislatore ha previsto un credito d’imposta per botteghe e negozi, pari al 60% del canone di locazione, relativo al mese di marzo.
Tale credito d’imposta, riservato agli esercenti attività d’impresa, è stato concesso per l’anno 2020 per gli immobili rientranti nella categoria catastale C/1. Il nuovo “bonus” presente nel D.L. Rilancio appare potenziato sia dal punto di vista dei soggetti che possono beneficiarne, sia dal punto di vista delle tipologie di immobili che consentono di accedere al bonus. Ma non mancano anche dei “paletti”. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Incentivi per chi cambia auto.

Incentivi auto, l’emendamento al decreto Rilancio

Arrivano fino a 3.500 euro gli incentivi per chi acquista un’auto euro 6 e ne rottama uno vecchio. È stata la commissione Bilancio della Camera ad approvare un emendamento, che stabilisce un bonus statale di 1.500 euro, se il venditore fa uno sconto di almeno altri 2.000 euro, per chi rottama un mezzo di almeno 10 anni di vita. Il testo è stato approvato dalla commissione Bilancio e lunedì arriverà 6 luglio in assemblea.

La ratio è quella di smaltire le macchine rimaste invendute nel corso della chiusura per la pandemia.

Auto, senza rottamazione incentivo dimezzato

In caso di mancata rottamazione l’incentivo è dimezzato senza rottamazione. Il bonus è valido per gli acquisti effettuati tra il 1° agosto e il 31 dicembre 2020, per le auto con limiti di emissioni tra 61 e 110 grammi a chilometro e con prezzo fino a 40mila euro (al netto dell’Iva). (continua)

Fonte:StudioCataldi

Superbonus al 110%, chiave per il rilancio.

Se ne parla da settimane, e il suo effetto potrebbe essere dirompente. Si tratta del cosiddetto Superbonus al 110%, provvedimento compreso nell’ultimo decreto Rilancio.

L’obiettivo del provvedimento, in vigore dal prossimo primo luglio fino al 31 dicembre 2021 (a parte le case di edilizia popolare, per le quali è esteso al 2022) è molto chiaro: rilanciare un comparto che ha sofferto la crisi legata al Covid-19, ma che rappresenta una delle spine dorsali del tessuto economico.

PER COSA CHIEDERLO.

Il Superbonus può essere richiesto per alcuni interventi. Il primo è l’isolamento termico delle superfici che ricoprono l’edificio, purché superino il 25% dell’area disperdente. Per essere considerato valido, deve riguardare almeno il 25% della superficie , per esempio,  il cappotto termico.

Il Superbonus al 110% copre anche gli interventi sulle parti comuni degli immobili, di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti di riscaldamento e raffrescamento a condensazione, purché almeno di classe A.

Detrazioni anche per chi vive in una casa unifamiliare. In questo caso il Superbonus è legato alla sostituzione di un impianto di climatizzazione invernale obsoleto con un sistema a pompa di calore, anche ibrido o geotermico. (continua)

Fonte:LaRepubblica

Bonus casa 110% Parte la corsa.

Tre interventi attraggono al 110% lavori soggetti da soli a bonus ridotti. La super detrazione può essere estesa a molte tipologie di interventi.

Per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 e fino a1 31 dicembre 2021, il decreto Rilancio ha introdotto una nuova percentuale di detrazione Irpef e Ires del 110% nell’ambito degli interventi per il risparmio energetico «qualificato», cosiddetto ecobonus, che è già agevolato con le percentuali del 50-65-70-75-80-85% (le quali rimangono ancora in vigore, se non si rispetteranno i nuovi requisiti del decreto Rilancio).

I LAVORI «TRAINANTI» In particolare, sono stati introdotti i seguenti tre interventi, agevolati con il super bonus del 110%: la «sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti» sugli «edifici unifamiliari» o sulle «parti comuni degli edifici» e l’isolamento termico con materiali isolanti che rispettano i criteri ambientali minimi.

Se viene effettuato uno di questi tre nuovi interventi agevolati al 110%, questa percentuale di detrazione può essere estesa anche a tutti gli altri interventi per il risparmio energetico «qualificato», già agevolati al 50-65 7o-75-80-85%, o all’installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, già agevolata al 50 per cento.

Per questo motivo, i tre nuovi interventi dell’ecobonus vengono chiamati «trainanti» rispetto agli altri (che sono invece «trainati»). (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Classi energetiche: così è possibile migliorarle.

Migliorare la classe energetica di un edificio è possibile ed ora, grazie al nuovo Superbonus del 110%, è anche conveniente. Per ottenere l’ambito beneficio, però, bisogna salire di almeno due classi energetiche e riuscirci non è semplice.

In Italia la gran parte degli immobili, che siano condomìni o private abitazioni, rientrano in classi energetiche molto basse. Le più diffuse in assoluto sono la F e la G; questo vuol dire che l’isolamento termico degli edifici è inesistente, che gli impianti di riscaldamento sono vetusti e che gli infissi non offrono la giusta protezione dall’esterno.

Tutto questo incide in maniera determinante sui consumi energetici e naturalmente anche sui costi che le famiglie sono costrette a sostenere. Per ottenere ottimi risultati in termini di risparmio energetico e accedere al superbonus previsto dal Governo è necessario fare alcune interventi all’immobile in cui si vive.

La prima cosa da fare è scegliere un professionista che dopo un sopralluogo saprà indicare gli interventi adatti al caso specifico e svolgerà i calcoli per verificare che la soluzione prospettata consenta di raggiungere la classe energetica desiderata. A quel punto, tenendo conto del costo dei materiali e della manodopera, sarà possibile conoscere l’entità della spesa e valutare l’opportunità di eseguire gli interventi di ristrutturazione/riqualificazione. (continua)

Fonte: IlGiorno

Case accorpate, il bonus è salvo.

Non decade dai benefici primi casa il contribuente che abbia acquistato una unità immobiliare da unire alla «prima casa» e abbia eseguito lavori che rendono effettivo l’accorpamento. La realizzazione di un’unica unità immobiliare è coerente con la ratio dalla disposizione agevolativa e prevale anche rispetto alle difformi risultanze catastali.

È questo il principio di diritto statuito dalla recente sentenza n. 11322 del 12 giugno 2020, con la quale la Cassazione ha censurato l’operato dell’Ufficio che, illegittimamente, dava esclusivo rilievo al dato formale rinveniente dai dati catastali.

Le agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa. Gli atti traslativi a titolo oneroso della proprietà di beni immobili formati nel territorio dello Stato o, se formati all’estero, aventi a oggetto immobili esistenti nel territorio dello Stato sono soggetti, ordinariamente, all’imposta di registro con aliquota pari al 9%. La base imponibile è rappresentata dal valore del bene trasferito, individuato in misura pari al corrispettivo pattuito.

Con esclusivo riferimento agli immobili a destinazione abitativa, acquistati da persone fisiche che agiscono per fini estranei all’attività commerciale o professionale esercitata, in deroga al principio del prezzo/valore la base imponibile può essere determinata in misura pari alla rendita catastale rivalutata. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Scopriamo l’Ecobonus del 110%: ecco quali interventi sono premiati.

Quando parliamo di riqualificazione energetica ed Ecobonus, parliamo della detrazione nella misura del 110% delle spese documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo, per specifici interventi volti ad incrementare l’efficienza energetica degli edifici (Ecobonus):

  • interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo (la detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 60.000 moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio);
  • interventi sugli edifici unifamiliari o sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto, a pompa di calore, ivi inclusi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, ovvero con impianti di microcogenerazione (la spesa massima detraibile è di 30.000 euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio nel caso di interventi su parti comuni). (continua)

Fonte: IlSecoloXIX

Bonus locazioni anche ai B&B.

Il credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo apre le porte anche alle attività extra-alberghiere come affittacamere, case vacanze e B&B. Secondo quanto indicato dall’Agenzia delle entrate nella circolare 14/E del 6 giugno 2020, il credito d’imposta per le locazioni di cui all’articolo 28 del dl 34/2020 (il decreto Rilancio) è concesso indipendentemente dalla categoria catastale dell’immobile locato, a patto però che lo stesso sia effettivamente destinato allo svolgimento dell’attività «di interesse turistico».

Benché la norma escluda dall’agevolazione le locazioni aventi ad oggetto immobili ad uso abitativo, per le imprese operanti nel settore turistico-ricettivo extra alberghiero questo paletto viene meno poiché l’unità immobiliare presa in locazione, anche se di categoria A (esclusi agli A/10), è di fatto utilizzata per svolgere l’attività.

L’interpretazione dell’agenzia delle entrate, anche se ad una prima lettura può sembrare in antitesi con la norma, in realtà è assolutamente coerente ed in linea con l’intento principale del legislatore ovvero quello di sostenere le attività maggiormente colpite dall’emergenza economica prodotta dal Coronavirus, settore turistico in primis.

La disposizione infatti al comma 3 prevede anche un’ulteriore agevolazione ad hoc per le strutture alberghiere e agrituristiche concedendogli la possibilità di usufruire il credito d’imposta senza dover rispettare il parametro che esclude dal bonus i soggetti con ricavi/ compensi 2019 superiori a 5 milioni di euro. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Ecobonus e Sismabonus ristrutturazioni 2020: come funziona e quali lavori.

Ecobonus 2020: cos’è e come funziona.

L’Ecobonus 2020 riprende le agevolazioni fiscali già introdotte in passato per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e porta la detrazione dal 65% al 110%.
Questo significa che, usufruendo dell’Ecobonus, si avrà diritto a una riduzione delle imposte pari al 110% della spesa sostenuta per ristrutturare.

Queste agevolazioni fiscali sono relative a una spesa massima di 60.000€ per unità immobiliare e si riferiscono a tutte le spese sostenute a partire dal 1° luglio 2020, fino alla fine del 2021. 

La spesa potrà essere recuperata sotto forma di sconto fiscale, in 5 rate annuali di pari importo.

Questo significa che se desideri effettuare un intervento di ristrutturazione che comporta un miglioramento della classe energetica di un edificio, a fronte di 10.000€ spesi potrai ottenere 11.000€ di sconto sulle tasse, nella forma di 2.200€ annui per 5 anni.

In questo caso quindi prima pagherai i lavori di ristrutturazione e in seguito recupererai la spesa. Ma se ti stai chiedendo: “…E se non ho così tante tasse da pagare?” continua a leggere: l’Ecobonus 2020 infatti prevede che tu possa anche ristrutturare casa senza spendere nemmeno un euro! (continua)

Fonte:L’abitativo

Niente sanzioni in caso di ritardi nel pagamento dell’Imu.

Rientra nella casistica anche l’emergenza sanitaria che ha causato la chiusura delle attività. Imu, niente sanzioni per i ritardi. Se c’è uno stato di forza maggiore. E il Covid lo è.

Lo stato di forza maggiore esclude l’applicazione delle sanzioni in caso di mancato pagamento dei tributi alle scadenze fissate dalla legge. Ha sicuramente determinato uno stato di forza maggiore anche la pandemia, che ha comportato la chiusura delle attività commerciali e industriali per un lungo periodo e una crisi economica per i contribuenti interessati.

Quindi, anche in caso di ritardato pagamento dell’Imu, i contribuenti  non devono essere sanzionati se si è in presenza di situazioni che ostacolano il corretto adempimento degli obblighi tributari.

Questa regola va applicata anche in presenza di violazioni commesse per ritardato pagamento della prima rata Imu. Del resto costituiscono cause di esclusione delle sanzioni, per forza maggiore, le difficoltà economiche momentanee, che possono dipendere da vari fattori: ritardi nei pagamenti dei crediti delle imprese da parte dell’amministrazione pubblica, mancanza momentanea di liquidità dovuta alla crisi economica, stato di malattia che impedisce il normale svolgimento dell’attività professionale o imprenditoriale. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Imu, regolamenti locali entro il 31 luglio.

Per le amministrazioni comunali è il tempo delle scelte sulla nuova imposta municipale.

Entro il prossimo 31 luglio dovranno essere adottati i regolamenti Imu, la cui finalità è quella di introdurre delle regole nei limiti consentiti dalla legge. L’articolo 1, comma 777, della manovra di bilancio 2020 (legge i valori delle aree edificabili in misura superiore a quelli fissati dallo stesso ente, con delibera del consiglio comunale o della giunta, se questi valori risultino inferiori a quelli indicati in atti pubblici o privati di cui l’ufficio tributi sia in possesso o a conoscenza.

La disposizione, infatti, attribuisce agli enti le facoltà di determinare periodicamente e per zone omogenee i valori di mercato delle aree edificabili, per limitare il potere di accertamento, di disporre il rimborso per le aree divenute inedificabili, in seguito alle modifiche urbanistiche, di prevedere che i versamenti dell’imposta possano essere fatti anche da un solo contitolare, di differire i termini per i versamenti e esentare gli immobili dati in comodato gratuito al comune o a un ente non commerciale.

Con la legge di Bilancio 2020, quindi, viene riconosciuto agli enti locali di fare delle scelte, anche in deroga ai limiti fissati dalla norma attributiva del potere regolamentare generale comuni di fissare dei valori predeterminati ha la finalità di ridurre il contenzioso con i contribuenti, ma non può impedire la rettifica di quelli dichiarati che non siano in linea con i valori di mercato degli immobili. La deliberazione dei valori non può avere altro effetto che quello di autolimitare il potere di accertamento dell’imposta. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Bonus mobili.

Chi ha ristrutturato nel 2019 ha uno sconto sugli arredi.

In vigore dal 2012, anche quest’anno si può usufruire del Bonus mobili ed elettrodomestici. È nato prima delle agevolazioni introdotte per l’emergenza Coronavirus, e collegato, fin dall’inizio al bonus ristrutturazioni. Il bonus mobili è stato prorogato fino al 31 dicembre 2020 anche per gli acquisti che si effettuano nel 2020 ma spiega l’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it) può essere richiesto solo se abbinato a un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato non prima del 1° gennaio 2019.

COSA PREVEDE. Detrazioni del 50 per cento su mobili e grandi elettrodomestici ,Tetto massimo 10mila euro.

Il Bonus consiste in una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione del 50% è applicabile su una spesa massima (per unità immobiliare residenziale, sia prima che seconda casa o per le parti comuni dei condomini) di 10.000 euro.

La detrazione (massimo 5.000 euro) va ripartita in dieci quote annuali (nel caso del tetto massimo, quindi, 500 euro all’anno) presentandola nell’apposito spazio nelle dichiarazioni dei redditi 2021. Si può applicare in due case Non si somma con l’ecobonus al 65% Il vincolo per poterne usufruire è dovuto alla necessaria contemporaneità di un intervento di recupero edilizio (ristrutturazione o acquisto caldaia con bonus al 50%). (continua)

Fonte:QN

Meno tasse sulle compravendite Ossigeno al mercato immobiliare.

Taverna (Fimaa) lancia l’allarme: con il Covid a rischio 200mila transazioni.

Per rilanciare il mercato immobiliare l’Ecobonus messo in campo dal governo non è sufficiente. Serve un taglio delle tasse sulle compravendite. L’ analisi e la proposta sono di Santino Taverna presidente provinciale e nazionale di Fimaa-Confcommercio, che nei giorni scorsi è intervenuto in audizione alla decima commissione del Senato.

«Se non ci saranno interventi strutturali per ravvivarla ha detto taverna questa filiera capace di contribuire al 20 per cento del Pil si spegnerà». Di qui la proposta di una minore tassazione sulle compravendite. anche perchè il rischio grosso è che, per colpa dell’emergenza Covid, quest’ anno duecentomila transazioni non vadano a buon fine.

«Come Fimaa riteniamo necessario, per non dire indispensabile, agire sulla tassazione delle compravendite per alleggerire il fardello impositivo che penalizza fortemente la ripartenza del mercato e degli scambi, spegnendo anche i desideri e le esigenze della collettività». (continua)

Fonte:LaPrealpina

 

Bonus facciate: i chiarimenti dell’Agenzia.

L’Agenzia chiarisce che il bonus facciate spetta anche agli enti pubblici e che per l’assimilazione alle zone A e B serve la certificazione urbanistica.

Gli interpelli al fisco sul bonus facciate.

In virtù della possibile sovrapposizione tra i lavori ammessi al bonus facciate e quelli ammessi agli altri bonus (riqualificazione energetica, patrimoni edilizio, ecc.), l’Agenzia delle Entrate risolve alcuni dubbi in merito ai requisiti necessari con due distinte risposte ad istanze di interpello.

Anche l’ente pubblico può beneficiare del bonus facciate.

Un ente pubblico si occupa della riqualificazione energetica e non delle strutture di sua proprietà e non, compresi gli interventi di recupero o restauro della facciata esterna degli edifici. Ritenendo di avere diritto al bonus facciate, chiede conferma all’Agenzia delle Entrate se questa agevolazione si applica a tutti i tipi di edifici, a tutti i tipi di contribuenti soggetti alle imposte sui redditi, comprese le persone giuridiche e agli interventi di isolamento termico. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Sospensione mutui prima casa: come fare.

mano che tiene casa sospesa

Come chiedere la sospensione del mutuo delle prime case grazie al fondo Gasparrini e l’elenco delle banche aderenti.

La crisi accentuata dal lockdown

Il lockdown ha di fatto accentuato una situazione di grave crisi già preesistente.Dobbiamo ricordare infatti che già a gennaio del 2020 l’Italia era in recessione, ovvero già da gennaio le famiglie avevano meno reddito a disposizione.
Per quanto detto molte famiglie oggi, con dei mutui molto vecchi, che hanno un tasso d’interesse più elevato rispetto a quelli oggi applicati ai finanziamenti, mutui che, tra le altre cose, non hanno usufruito della surroga ex legge n. 40/2007, si trovano ancora oggi a pagare delle rate troppo alte rispetto al proprio reddito.
Per far fronte alla grave difficoltà delle famiglie, il Governo ha istituito, sin dal 2007, un fondo di sospensione dei mutui sulla prima casa.
Le domande presentante oggi sono superiori a 134.000, con un importo medio di richiesta di sospensione mutuo di circa €87.000,00, sempre secondo i dati di Bankitalia.
Vediamo nel dettaglio a chi è destinato questo fondo e per quanto tempo viene concesso. (continua)
StudioCataldi

Ecobonus 2020 al 110 per cento nel Decreto Rilancio: come funziona.

Agevolazioni per migliorare l’efficienza energetica degli immobili: ecco tutti i dettagli sull’ecobonus 2020 al 110 per cento previsto dal Decreto Rilancio.

Il Decreto Rilancio tra le misure fiscali a sostegno di imprese e cittadini prevede l’ecobonus 2020 al 110 per cento. L’obiettivo da una parte è alleggerire i costi di restauro, adeguamento energetico e sismico dei proprietari di abitazioni, dall’altro favorire la ripartenza dei cantieri. Vediamo di che cosa si tratta.

Ecobonus 2020, che cos’è e a cosa serve.

Con ecobonus genericamente si intendono tutte quelle agevolazioni previste dallo Stato per i proprietari di immobili che decidono di effettuare lavori particolari ai loro edifici. Interventi volti a migliorare l’efficienza energetica della struttura, ma anche la ristrutturazione e azioni mirate a migliorare le prestazioni antisismiche degli edifici (sismabonus).

Le detrazioni.

Fino a maggio 2020, le percentuali detraibili variavano per le diverse tipologie di lavori e non erano previste detrazioni così alte come quelle previste dal Decreto Rilancio (pubblicato il 20 maggio in Gazzetta Ufficiale). Come indicato sul portale Enea – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, le detrazioni fino al Decreto Rilancio riguardavano:

  • Bonus casa per le ristrutturazioni edilizie: detrazione al 50%
  • Ecobonus per riqualificazione energetica, che comprende:
  • detrazioni del 50% – Serramenti e infissi, schermature solari, caldaie a biomassa, caldaie a condensazione classe A (continua)

Fonte:AgendaDigitale

 

 

Distacco delle utenze all’inquilino moroso.

Quali sono i rischi a cui va incontro penalmente il proprietario che proceda al distacco delle utenze al conduttore moroso.

Conduttore moroso: i rischi per il proprietario.

In costanza della pandemia e, viste le difficoltà economiche che ne sono derivate, i rapporti di locazione,specialmente quelli ad uso abitativo, sono oggetto di frequenti controversie tra il locatore e il conduttore.
Laddove il conduttore non riesca a far fronte ai canoni pattuiti in sede di stipula del contratto, il locatore, nella sua qualità di proprietario, può azionare la procedura di sfratto per morosità e darvi esecuzione al fine di ottenere la liberazione dell’unità abitativa.
Nella malaugurata ipotesi in cui il locatore, a fronte della morosità del conduttore, decida sua sponte di cambiare la serratura dell’appartamento locato, o di provocare il distacco delle utenze idriche, elettriche e del gas, prima ancora di aver azionato lo sfratto o in pendenza dello stesso, rischia di incorrere per le condotte poste in essere in conseguenze penali.
Vediamo quali. (continua)
Fonte:StudioCataldi

Bonus affitti.

Canone da locazioni. Credito d’imposta sul 60%. L’articolo 28 del decreto Rilancio, tra le misure per sostenere le attività economiche colpite dall’emergenza Coronavirus, ha previsto un credito d’imposta del 60% del canone mensile per la locazione, il leasing o la concessione di immobili a uso non abitativo, destinati alle attività economiche. Quindi sono esclusi i canoni residenziali. Il bonus affitti, come ha reso noto l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 32/E che ha istituito il codice tributo «6920»,è già utilizzabile e consente la compensazione con il modello F24.

I benefici sono riservati alle attività economiche. Esclusi gli affitti residenziali. Come spiega l’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it) «ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente alla data di entrata in vigore del decreto (quindi nel 2019,ndr), spetta un credito d’imposta nella misura del 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione, di leasing o di concessione di immobili a uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, turistica o all’esercizio abituale dell’attività di lavoro autonomo». (continua)

Fonte:QN

 

Installazione ripetitore su lastrico solare condominiale: la Cassazione fa chiarezza.

La sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha fatto chiarezza su una questione spesso dibattuta in seno alle assemblee condominiali che di frequente si trovano a dover decidere sulla concessione dell’uso del lastrico solare condominiale a società di telecomunicazioni per l’installazione di ripetitori.

Frequenti sono le liti sulle maggioranze necessarie per deliberare la concessione dell’uso del lastrico solare sicché è interessante l’intervento delle Sezioni Unite non solo per la soluzione cui giungono ma anche per l’analisi svolta in merito al carattere dell’installazione nonché alla qualificazione del relativo contratto. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Limite contanti: dal primo luglio fino a 2.000 euro.

Scatta dal primo luglio il nuovo limite dei 2000 euro all’utilizzo dei contanti, modifica introdotta dal decreto 124/2019 in materia fiscale.

Dal 1° luglio 2020 il limite all’utilizzo dei contanti passa da 3000 a 2000 euro, per abbassarsi a 1000 euro a partire dal primo gennaio del 2022. Limitazioni sempre più stringenti per impedire ai furbetti evadere le tasse e per contrastare tutti quei reati che alimentano la criminalità organizzata e il terrorismo.

Dal primo luglio limite di 2000 euro per i contanti.

I contanti dal 1991 in poi hanno incontrato periodicamente dei limiti al loro utilizzo. Le ragioni sono note, contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro sporco.

La legge n. 208/2015, al comma 898 dell’art. 1 dispone la modifica dell’art 49, comma 1 del decreto legislativo n. 231/2007 (che attua la direttiva UE prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo) disponendo il limite dei 3000,00 euro all’impiego del contante. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Imu, è un problema.

Un commento su questo tema è d’obbligo:  occorre una misura di limitazione del peso dell’Imu.

La prima rata del 16 giugno vale 11 miliardi di euro di Imu (i restanti 11 saranno da versare in dicembre). L‘Imu, come noto (anche se molti lo dimenticano o fingono di dimenticarlo), è un’imposta patrimoniale, e come tale ha due soli modi per essere pagata: con i redditi provenienti dal bene colpito, è il caso degli immobili dati in locazione, o con redditi di altra natura, generalmente quelli da lavoro.

In un periodo di eccezionale crisi come questo, però, entrambe le fonti di entrata sono a rischio. Gli affitti, specie quelli dei locali commerciali (negozi, ristoranti ecc.) in molti casi non vengono pagati. Quanto ai redditi di lavoro, quelli sono venuti spesso a mancare o ad essere fortemente ridotti.

A segnalare il problema è stata persino la Cgil. «Grande attenzione è stata posta in questi giorni sulla scadenza della prima rata Imu», si legge nella memoria depositata in Parlamento in occasione dell’audizione sul «decreto rilancio» (anche se sulla «grande attenzione» avremmo i nostri dubbi).

«La data del 16 giugno non è stata modificata né prorogata. Questo potrebbe creare problemi nei pagamenti ad alcuni contribuenti particolarmente colpiti dalla crisi». (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Coronavirus: il negozio chiuso non deve pagare l’affitto.

Sovraindebitamento ai tempi del coronavirus. Una prima pronuncia del tribunale di Venezia sospende i canoni di locazione durante il lockdown.

Questo periodo di grave pandemia ha aggravato di fatto la grave crisi economica preesistente.

Lockdown e affitti dei locali.

L’economia della nostra nazione era già in grave recessione prima della diffusione di questa grave epidemia ma, come era certamente prevedibile, dopo tutti questi mesi di fermo obbligatorio, molte piccole realtà artigianali e comunque molte imprese a conduzione familiare, in assenza di un grande consolidamento economico, non riusciranno più a ripartire proprio a causa di tutti i debiti accumulati durante il periodo del lockdown.

Sicuramente ciò che ha pesato molto sulle aziende sono stati gli affitti dei locali adibiti all’attività commerciale ma, dal Tribunale di Venezia arriva un’importantissima sentenza.

Un provvedimento destinato a segnare la storia di questo grave periodo di crisi, e che interessa una vasta platea di imprenditori e titolari di attività economiche che, dopo mesi di chiusura delle loro attività, oggi sono pronti a riaprire le loro saracinesche. (continua)

Fonte:StudioCataldi

“Consentite le visite presso gli immobili abitati: accolta la proposta della Consulta al Governo di correggere la risposta alla Faq”

La Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione Immobiliare (Anama-Fimaa-Fiaip), nei giorni scorsi aveva proposto al Governo la modifica della risposta alla Faq che di fatto consentiva le visite solo agli immobili disabitati generando innumerevoli criticità nello svolgimento dell’attività delle agenzie immobiliari riaperta il 4 maggio in quanto ritenuta di necessaria utilità per la comunità.

La rettifica del Governo ha chiarito che sono consentite le visite anche agli immobili abitati ovviamente nel rispetto delle misure precauzionali e di sicurezza, oramai note, orientate a evitare rischi di contagio da Covid-19 (utilizzo di mascherina, guanti monouso e mantenimento del distanziamento interpersonale di almeno un metro).

Riteniamo che l’accoglimento da parte del Governo della proposta della Consulta di rettificare la risposta alla Faq – dichiarano il Presidente di Anama Renato Maffey e Coordinatore della Consulta, il Presidente di Fimaa Santino Taverna e il Presidente Nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini – è da considerarsi significativa e strategica sia per una più serena operatività delle agenzie immobiliari che erogano un servizio di utilità sociale sia soprattutto per una necessaria chiarezza nei confronti dei cittadini nello scongiurare dubbi su eventuali sanzioni circa le visite “fisiche” agli immobili che rimangono di fondamentale importanza per una scelta consapevole come l’acquisto di un bene di prima necessità qual è il bene CASA”. 

Scarica la nota congiunta

Decreto rilancio: Puoi usare i crediti col fisco come moneta.

Gli sconti del 110% per ristrutturare casa sono vendibili a chiunque. E non sono conteggiati come debito.

Nelle più di 300 pagine del decreto “Rilancio” è stata inserita agli articoli 121 e 122 la cosiddetta “moneta fiscale” che gli autori di questo articolo hanno predicato negli ultimi anni, assieme ad altri. Sotto la spinta di alcuni senatori M5S e del sottosegretario alla Programmazione Economica prof. Mario Turco, è stata a sorpresa inserita nel decreto una cosa potenzialmente utile per l’economia italiana.

Facciamo un esempio di come funziona. Uno degli autori del presente articolo si è visto arrivare in casa la settimana scorsa il rappresentante di una impresa che proponeva un impianto a pannelli solari di ultima generazione per sostituire il bombolone del GPL (si parla di una casa in campagna), senza alcun costo. Come è possibile? Grazie all’art. 121 del decreto-legge.

Se l’impianto costa ad esempio 20mila euro, genera uno sconto fiscale del 110% quindi 22mila euro e questo sconto diventa un credito di imposta vendibile a chiunque, non solo all’impresa che fa i lavori. Dato che è cedibile a tutti e di importo superiore a quello del corrispettivo dovuto per il lavoro, è scontabile facilmente in banca. Per cui l’impresa che propone il lavoro può dire che non ti costerà niente perché lei lo girerà in banca (ovviamente offrendo 20mila euro ad esempio per un credito che all’Agenzia delle Entrate varrà 22mila in detrazioni). (continua)

Fonte:Libero

Speciale Ecobonus.

Lo chiamano Ecobonus ed è una delle misure più importanti contenute nel decreto Rilancio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 19 maggio 2020 e relativo a “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”.

Nei 266 articoli dettagliati in 323 pagine che mettono nero su bianco le misure messe in campo dal governo per la ripresa dell’economia dopo l’emergenza Coronavirus sono previste anche detrazioni fino al 110% delle spese sostenute tra luglio 2020 e dicembre 2021 per specifici interventi di miglioramento dell’ efficienza energetica degli edifici e di riduzione del rischio sismico, oltre che per interventi relativi all’installazione di impianti fotovoltaici e colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.

Le agevolazioni fiscali previste dall’Ecobonus, secondo quanto spiegato dal vademecum predisposto dall’Agenzie delle entrate, possono essere richiesti dai condomìni; dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su unità immobiliari; gli Istituti autonomi case popolari (Iacp) e gli enti aventi le stesse finalità sociali; le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci”.

Di particolare interesse la norma per la quale l’Ecobonus al 110% è valido sia per le prime case che per le seconde case in condominio e sulle case unifamiliari adibite ad abitazione principale. (continua)

Fonte:Corrieredell’Umbria

Atto notorio e autocertificazione.

avvocati arbitrario spagna contratto vessatorie

La differenza tra atto notorio, dichiarazione sostitutiva di notorietà e autocertificazione. Cosa sono, come funzionano e gli esempi per scriverli.

L’atto notorio.

Sempre più spesso vengono richiesti per il compimento di determinate pratiche atti quali l’atto notorio, la dichiarazione sostitutiva di notorietà e l’autocertificazione. In molti casi, i “non addetti ai lavori” sono all’oscuro della funzione, del valore e dell’efficacia di tali documenti, che molte volte vengono anche confusi tra di loro o, addirittura, ricondotti erroneamente alla stessa cosa.

Per cominciare, l’atto notorio (detto, anche, atto di notorietà o dichiarazione giurata) è un atto pubblico con il quale una persona, alla presenza di due o più testimoni, rende una dichiarazione su uno o più fatti notoriamente conosciuti da tali persone.

Che valore ha l’atto notorio?

In quanto atto pubblico, l’atto notorio fa prova legale sulla provenienza dal dichiarante e su quanto fatto o dichiarato davanti al funzionario pubblico o al privato esercente una pubblica funzione (si pensi ad esempio al notaio) che lo riceve. Non fa, invece, prova legale circa i contenuti delle dichiarazioni rese. (continua)

Fonte:StudioCataldi

“Fase 2”, ecco le attività dal 25 maggio.

uomini e donne con mascherine per protezione coronavirus

In prima linea ci sono le piscine, le palestre ed i centri sportivi riaperti dal 25 maggio. Ma non solo. La riapertura più attesa è quella di palestre, piscine e centri sportivi. A riaprire saranno anche i luna park, le autoscuole ed i tirocini di presenza.

Ma ci sono novità anche per i noleggi delle auto, per i centri sociali, per i bambini, per le spiagge. Nel frattempo è stata la Conferenza delle Regioni ad integrare le linee guida per le attività economiche e produttive aggiungendo i nuovi settori. Si ricorda che, oltre al distanziamento sociale di minimo un metro e l’utilizzo di mascherine, sono tassativi i cartelli davanti alle strutture, l’igiene delle mani preferita all’utilizzo dei guanti monouso per scongiurare i rischi derivanti da un errato impiego, il controllo della temperatura e in molti casi vetri parafiato alle casse e ai front office.

Per la riapertura di palestre, centri sportivi e piscine predisposti controlli: potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore ai 37,5 °C. Nelle sale attrezzi e negli spogliatoi distanziamento di sicurezza: servirà inoltre «organizzare gli spazi negli spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 1 metro» e regolamentarne l’accesso in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni; mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni. Consentire l’accesso su appuntamento. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Ecobonus 110% come funziona.

Confermato nel Decreto Rilancio il superbonus al 110% per i lavori di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica (anche su alcune seconde case). Possibile usufruire sia dello sconto in fattura, sia della cessione del credito, anche ad una banca.

La cessione del credito, peraltro, è prevista anche per altre nuove agevolazioni fiscale previste per l’emergenza Coronavirus, come i crediti d’imposta sull’affitto di commercianti e PMI, o quelli per la sanificazione dei luoghi di lavoro.

Tempistica: Come noto, La possibilità di applicare sconto in fattura o cessione del credito riguarda i lavori sostenuti nel 2020 e nel 2021. Si applica a tutti i lavori di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico per i quali è prevista la nuova detrazione al 110% dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021.

E’ prevista anche per altri interventi di ristrutturazione edilizia, riqualificazione energetica, rischio sismico.

Quali lavori . Ristrutturazioni edilizie: lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali. Oppure lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, sulle singole unità immobiliari. (continua)

Fonte:LaNazione

Decreto rilancio, slitta ancora il testo finale Bonus 110% alle seconde case in condominio.

Lavori in corso per il decreto rilancio, approvato dal Consiglio dei ministri mercoledì scorso ma fino a ieri sera non pubblicato in Gazzetta ufficiale. Nonostante le indicazioni arrivate dalla maggioranza, il via libera finale potrebbe arrivare solo nella serata di oggi.

A quel punto partirà la corsa a mettere a punto provvedimenti attuativi e circolari, necessari per rendere operative molte delle novità: una parte delle quali ha l’obiettivo di accelerare procedure rimaste almeno inizialmente bloccate con il precedente decreto “Cura Italia”.

IN ATTESA DEL BOLLINO. Nel testo che ancora non aveva avuto il “bollino” della Ragioneria generale dello Stato alcuni nodi erano stati sciolti, altri risultavano ancora in sospeso. Un capitolo da mettere a punto è quello del cosiddetto “tax credit” per incentivare le vacanze in Italia, che comunque dovrebbe essere confermato pur se con qualche aggiustamento.

Tra le questioni risolte c’è invece quella relativa al campo di applicazione del superbonus del 110 per cento, per lavori di riqualificazione energetica e prevenzione anti-sismica. Uno strumento che come precisato dal ministro Gualtieri vale 14 miliardi in cinque anni.

Nella prima stesura erano escluse dalla nuova e ulteriore agevolazione tutte le unità immobiliari diverse da quella principale ( ovvero quella in cui il proprietario ha la residenza o la dimora abituale); restava inoltre una certa ambiguità sulla possibilità dei proprietari di seconde case all’interno di un immobile più grande di partecipare a lavori condominiali, sfruttando la detrazione  (continua

Fonte:IlMessaggero

Decreto rilancio: tutte le misure per imprese e autonomi.

imprese impiegati pmi accordo lavoro
Famiglie, lavoratori e imprese. Sono questi i principali interlocutori a cui si rivolge il D.L. Rilancio approvato dal Consiglio dei Ministri il 13 marzo 2020. Un provvedimento “omnibus” con stanziamenti per 55 miliardi di euro, pari a due manovre di bilancio. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa ha parlato di “misure di rilancio e sostegno alle imprese per dare impulso alla crescita, accompagnare l’economia verso una pronta ripartenza”.
Diversi gli interventi concreti e immediati di sostegno alle imprese e agli altri operatori economici con partita Iva, compresi artigiani, lavoratori autonomi e professionisti colpiti dall’emergenza sanitaria. Il premier ha menzionato, tra gli altri, aiuti a fondo perduto, riduzione delle tasse, sconti fiscali, sgravi per affitti e bollette elettriche ancora più leggere. (leggi l’articolo)
Fonte:StudioCataldi

Affitti Estivi, Agenzie Immobiliari: arrivano le Linee Guida per “l’Accoglienza Sicura”

Affitti sicuri anche quest’estate nelle case in locazione ai turisti. La Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione Immobiliare (Anama-Fimaa-Fiaip)nell’ottica di fornire un contributo fattivo e propositivo, ha presentato al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e al Ministero dello Sviluppo Economico delle ”Linee Guida per l’Accoglienza Sicura” contenente le misure precauzionali per contrastare la diffusione del Covid 19 nella gestione delle locazioni turistiche  da parte delle agenzie immobiliari, nel pieno rispetto della tutela della salute pubblica.

Le tre organizzazioni sindacali di categoria (Anama–Fimaa–Fiaip) sottolineano come, l’adozione di particolari accorgimenti contenuti nelle Linee Guida, all’attenzione del MIBACT e del MISE, sia fondamentale per consentire una ripartenza della stagione estiva in totale sicurezza per chi svolge l’attività di agente immobiliare e per i turisti che vorranno prendere in locazione una casa-vacanza nel territorio nazionale.

“Le Linee Guida  – dichiarano il Presidente di Anama Renato Maffey e Coordinatore della Consulta, il Presidente Nazionale Fimaa Santino Taverna e il Presidente Nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini – vogliono essere un valido supporto pratico al documento di valutazione dei rischi (decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81 e successive modifiche e integrazioni), prevedendo una serie di accorgimenti da adottare al fine di limitare al massimo il rischio di contagio da Covid-19 all’interno degli immobili gestiti dalle Agenzie Immobiliari a tutela e salvaguardia della salute degli operatori, dei turisti e della comunità in generale”.

Il documento si riferisce, in particolare, agli accorgimenti da adottare per la locazione ai turisti di immobili intermediati e/o gestiti da Agenzie Immobiliari che comprendono le operazioni di check-in e check-out, la gestione di eventuali manutenzioni durante il periodo di soggiorno e l’organizzazione della pulizia da farsi prima e dopo la locazione oltre alla gestione di eventuale comparsa di febbre o manifestazione di sintomi da infezione respiratoria da parte del turista.

“Auspichiamo che queste Linee Guida possano essere condivise oltre che dai Ministeri competenti anche e soprattutto dalle Regioni e dalle Amministrazioni Locali in quanto è prioritario far ripartire da subito in totale sicurezza le locazioni estive contribuendo fattivamente a rilanciare il settore turistico da sempre di strategica rilevanza per l’economia nazionale”.

 

Decreto rilancio: tutte le misure.

sveglia che segna tempo di rilancio

Si tratta di un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. L’atteso provvedimento sarebbe dovuto essere approvato ad aprile ma è slittato ed è arrivato a maggio fortemente ampliato.

Il decreto dovrà dare sostegno alle imprese, alle famiglie, alla scuola, all’università, alla ricerca, al mondo della disabilità, al sistema sanitario, alle forze dell’ordine, al mondo dello sport, al turismo, al settore edilizio. Si tratta di “Un testo complesso” ha chiarito Conte, “ci sono oltre 250 articoli ma tenete conto che parliamo di 55 miliardi pari a due manovre, due leggi di bilancio“.

Le misure per le imprese.

Il decreto introduce diverse misure “concrete e immediate” di sostegno alle imprese e agli altri operatori economici con partita IVA, compresi artigiani, lavoratori autonomi e professionisti colpiti dall’emergenza sanitaria.

Contributo a fondo perduto.

Confermato il contributo a fondo perduto a favore dei soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo, titolari di partita IVA, comprese le imprese esercenti attività agricola o commerciale, anche se svolte in forma di impresa cooperativa, con fatturato nell’ultimo periodo d’imposta inferiore a 5 milioni di euro.
Il contributo spetta se l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 è stato inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019, mentre per i soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019, il contributo spetta anche in assenza del requisito del calo di fatturato/corrispettivi. (continua)
Fonte:StudioCataldi

Niente Imu per alberghi e stabilimenti balneari.

Taglio Irap, platea più larga.Tassa sulle attività produttive, salta la rata di giugno fino a 250 milioni di fatturato. Accordo sull’Ecobonus, detrazione del 110% se nella scala di efficienza si sale di 2 gradini.

Scritto, riscritto, corretto. Poi più volte emendato dalla Ragioneria generale dello Stato per la mancanza di coperture. Come per la Cassa integrazione. Con il ministero del Lavoro che ha difeso a spada tratta l’allungamento a 18 settimane dell’assegno, e i tecnici del Tesoro che hanno provato a fermarlo a 14 settimane.

Comunque sia, dopo un mese di una difficilissima gestazione, il testo del provvedimento dovrebbe aver preso la sua forma quasi definitiva. Ieri sera è stato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a dire che «tutti i nodi politici sono sciolti». Il consiglio dei ministri dovrebbe approvare oggi il provvedimento. Ci saranno meno Imu e Irap, contributi a fondo perduto e aiuti alla ricapitalizzazione.

Il pacchetto imprese, del resto, è al centro del decreto rilancio. La cancellazione della rata di saldo e acconto dell’imposta sulle attività produttive, dovuta nel prossimo mese di giugno era stata pensata per le imprese di medie dimensioni, quelle con fatturato compreso tra i 5 e i 250 milioni, con l’esclusione di banche e intermediari finanziari. Nella serata di ieri però è stata confermata la possibilità di estendere l’agevolazione anche ai soggetti più piccoli, quelli fino a 5 milioni di ricavi che sono destinatari dei contributi a fondo perduto.

Anche per la temporanea cancellazione dell’Irap la condizione è aver subito ad aprile di quest’anno una riduzione del fatturato pari ad almeno il 33%,: l’aumento al 110 per cento della percentuale di detrazione delle spese per riqualificazione energetica o prevenzione sismica, i cosiddetti ecobonus e sismabonus. Dovrebbe essere saltato il requisito di effettuare contemporaneamente le due tipologie di lavori, che avrebbe limitato l’utilizzabilità. (continua)

Fonte:IlMessaggero

Le misure Irap per le Imprese: Saldo e acconto abolito fino a 250 milioni di ricavi.

Tutte le imprese con un volume di ricavi fino a 250 milioni di euro non verseranno il saldo dell’Irap del 2019 né l’acconto del 40 per cento dovuto per il 2020.

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nel corso di un’intervista al Tg5, ha annunciato che l’abbuono dell’imposta, che serve a finanziare la sanità regionale, vale anche per le piccolissime imprese, ditte individuali e artigiani che in un primo momento sembravano escluse dall’abolizione del saldo-acconto.

Infatti, in una delle ultime bozze del decreto rilancio, lo sconto era previsto solo alle aziende con fatturato compreso tra i 5 e i 250 milioni di euro. Per accedere al beneficio sarà necessario che i ricavi di aprile siano inferiori di un terzo rispetto allo stesso mese del 2019. Per avere un’idea dell’entità di questa misura si può guardare alle statistiche delle dichiarazioni disponibili, quelle presentate nel 2018 sui redditi 2017.

Complessivamente le aziende fino a 250 milioni di fatturato versarono oltre 9 miliardi di euro, garantendo più dei due terzi del gettito dell’Irap. Se veramente tutta questa platea fosse interessata allo sconto si potrebbe arrivare a un abbattimento dell’imposta di 3-4 miliardi di euro. (continua)

Fonte:LaStampa

Decreto rilancio: Ecobonus e Sismabonus al 120%.

Ecobonus e sismabonus, misure per l’edilizia 2020. Il decreto rilancio (ex decreto Maggio) aumenta l’aliquota di detrazione: credito d’imposta al 120% per interventi di riduzione del rischio sismico, sostituzione di impianti termici e installazione di impianti fotovoltaici su edifici.

In alternativa alla detrazione diretta, sconto del 100% sul corrispettivo dell’impresa impiegata, la quale, otterrà un credito di imposta del 120% da usare in compensazione.

Fase 2, il Governo punta sull’edilizia per il rilancio.

Nel decreto rilancio, l’Esecutivo cerca il modo di ripartire proprio dall’edilizia. Di questa strategia fa parte il rafforzamento di ecobonus e sismabonus: percentuale di detrazione al 120% tra le proposte avanzate dai ministeri per il decreto rilancio che la prossima settimana sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri. (continua)

Fonte: StudioCataldi

 

Lavori in condominio senza sborsare un euro.

Un anno e mezzo per rifare il condominio da cima a fondo e senza spendere un euro.

Se il testo predisposto in bozza dal Governo (si vedano gli altri articoli nella pagina) passerà indenne l’esame del Parlamento gli amministratori avranno il loro daffare a coordinare assemblee, chiedere preventivi e organizzare le cessioni del generosissimo credito fiscale da parte dei condòmini per i 18 mesi a partire dal 1° luglio 2021.

La detrazione del 110% comprende infatti non solo la spesa per i lavori, la progettazione, l’Iva, eccetera ma anche buona parte degli oneri finanziari che si devono sopportare nella cessione del credito d’imposta o nella detrazione decennale.

La nuova norma, anche se rivolta a tutti i proprietari immobiliari, a causa di alcune delle tipologie di lavori legati al risparmio energetico, finirà con l’interessare prevalentemente interi edifici. In particolare, il bonus del 110% spetterà per: cappotto termico (con il limite di 60mila euro a unità immobiliare), sostituzione degli impianti attuali con quelli a pompa di calore (limite di 30mila euro a unità, che scende a 10mila se il vecchio impianto era a gasolio e il nuovo è una pompa di calore o una caldaia a condensazione), impianti solari fotovoltaici ma anche ogni altro intervento di efficientamento energetico purché eseguito in abbinata alla sostituzione degli impianti o al cappotto termico. Il risultato finale deve soddisfare i requisiti minimi di cui al Dm del 26 giugno 2015. (leggi l’articolo)

Fonte:IlSole24Ore

Le agenzie immobiliari scrivono al Premier Conte: “Inopportuno prevedere le visite solo in case disabitate”

Necessario rapido intervento per correggere quanto previsto dalla Faq del Governo

La Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione Immobiliare, composta da AnamaFimaa Fiaip, ha scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per chiedere un intervento immediato a tutela del lavoro delle agenzie immobiliari.

Una Faq pubblicata sul sito del Governo infatti prevede che ‘le visite degli agenti immobiliari con i clienti presso le abitazioni da locare o acquistare potranno avere luogo solo quando queste siano disabitate’ rischiando di ridurre tra un 70/80% l’attività delle agenzie immobiliari.

“Si tratta – si legge nella lettera a firma dei presidenti di Anama Renato Maffey, di Fimaa Santino Taverna e di Fiaip Gian Battista Baccarini – di una valutazione che consideriamo in tutta sincerità priva di logica, oltre che inopportuna per la nostra categoria e per i consumatori. Se la Fase 2 deve significare riavvio responsabile di quelle attività produttive che sono state inserite nell’apposito elenco, e se in relazione a tali attività non esiste un divieto espressamente o anche indirettamente posto dalla norma, riteniamo che non possa poi una mera interpretazione contenuta in una FAQ vanificare l’impegno degli operatori nel mettere in campo strumenti e sforzi intellettuali ed economici per riprendere ad esercitare il proprio lavoro nella consapevolezza del proprio operato e nel riconoscimento del diritto alla salute della clientela. Non va inoltre sottovalutato il danno che gli stessi consumatori esclusi, subirebbero nel non potere realizzare i propri programmi di vita ed economici, essendo obbligati a rinviarli immotivatamente”. (continua)

Locazioni brevi e obblighi in questura.

Il ministero dell’interno è intervenuto in merito a due aspetti critici delle nuove regole in materia di affitti brevi.

Come noto, il decreto sicurezza ha previsto, per le locazioni e per le sublocazioni «di durata inferiore a trenta giorni», l’obbligo di comunicare alla questura, entro le 24 ore successive all’arrivo, le generalità delle persone alloggiate, attraverso il sistema telematico «Alloggiati Web», attuativo dell’articolo 109 del Testo unico sulla pubblica sicurezza.

Al proposito, il ministero dell’interno, ha scritto alle questure, invitandole ad adeguare la relativa modulistica di accesso al fine di considerare una tipologia di ospitalità, la locazione (priva di obblighi autorizzativi e simili), diversa da quella riguardante le strutture ricettive, per le quali era stato pensato il sistema «Alloggiati Web».

Rispondendo ad un’altra segnalazione, il ministero ha poi chiarito che, in caso di locazione o sublocazione inferiore a 30 giorni a cittadini estranei all’Unione europea, l’obbligo di comunicazione introdotto dal decreto sicurezza assorbe quello previsto dal Testo unico sull’immigrazione (decreto legislativo n. 286 del 1998).

Si tratta di due interventi importanti su una materia, quella degli affitti brevi, interessata negli ultimi anni da diverse novità legislative (un’altra, in materia fiscale, è quella relativa all’obbligo di ritenuta per la cedolare secca in capo ad agenti immobiliari e piattaforme telematiche) e sulla quale si registrano anche invasioni di campo da parte di alcune regioni, che hanno il solo risultato di creare confusione e inutile burocrazia in un settore che andrebbe invece valorizzato.

Fonte:ItaliaOggi

Riaprono le agenzie immobiliari: ecco il vademecum per la sicurezza.

L’obiettivo è far ripartire il settore , che durante il fermo ha visto rinviati circa 65mila contratti di locazione di varie tipologie e 20mila atti di compravendita.

Uffici riaperti , nelle strade semivuote, in attesa che gli esercizi commerciali alzino le saracinesche. Le agenzie immobiliari sono operative e la categoria si rialza dopo le difficoltà derivanti dal lockdown. Una categoria in grado di parlare con una voce sola, una delle poche.

Le regole nei locali delle agenzie.

Distanziamento delle scrivanie, uso di dispositivi di protezione individuale, igiene ambientale con una frequenza di pulizia di almeno due volte al giorno e successive sanificazioni periodiche; accessi regolamentati e scaglionati secondo precise modalità:

– ampliamento delle fasce orarie;
– nei locali fino a 40 metri quadrati, accesso di una sola persona alla volta, oltre ad un massimo di due operatori dell’agenzia;
– nei locali di dimensioni superiori a 40 metri quadrati, l’accesso sarà regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, se possibile, i percorsi di entrata e di uscita.

Leggi l’articolo.

Fonte:IlSole24Ore

INTERVENTI ANTICRISI. Imu e soggiorno possono essere azzerati, ma Cosap, Tosap e pubblicità no.

Crescono le richieste ai Comuni per ottenere riduzioni o esenzioni praticamente su tutti i tributi comunali. Ma concederle non è facile, vuoi per motivi di cassa, vuoi per inghippi normativi, di cui i Comuni aspettano la risoluzione nel prossimo decreto.

Ma nell’attesa è bene capire come intervenire a normativa vigente. Il quando varia per ogni tributo, perché le norme che si sono succedute hanno creato un groviglio di scadenze. In generale regolamenti e tariffe vanno decisi entro il temine di approvazione del preventivo, oggi fissato al 31 luglio.

Ma questa regola ha subito quest’anno varie deroghe. Per l‘Imu, il termine per aliquote e regolamenti è il 30 giugno (comma 779, legge 160/2019). Per la Tari e la tariffa corrispettiva, il regolamento era da approvare entro il 30 aprile (articolo 57-bis, Dl124/2019), mentre le tariffe entro il 30 giugno (articolo107, D118/2020). (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

Calo dei prezzo degli immobili fino al 5%. Agenzie immobiliari cesenati riaprono lunedì in sicurezza. “Tanti contratti da sbloccare”

Tornano al lavoro lunedì 4 maggio centinaia di agenzie immobiliari del comprensorio cesenate, dopo quasi due mesi di forzato fermo-attività.
I clienti verranno profilati e si prenderanno appuntamenti on line e un po’ alla volta riprenderanno i contatti fisici in agenzia nelle visite degli immobili. All’inizio avverranno le viste virtuali degli immobili.
 
In seno alla Consulta interassociativa nazionale dell’Intermediazione immobiliare, Fimaa Confcommercio– informa il presidente cesenate e provinciale Pietro Corica (330 imprese associate) – ha presentato un vademecum contenente le misure precauzionali e di sicurezza negli ambienti di lavoro e nello svolgimento dell’attività di agenzia immobiliare affinché quest’ultima possa rientrare dal 4 maggio tra quelle consentite,nel pieno rispetto, grazie alle misure suggerite, della tutela della salute pubblica.
L’adozione di particolari accorgimenti contenuti e unitamente all’individuazione della Commissione scientifica del coefficiente di rischio “1” come classe di aggregazione sociale e di coefficiente “Basso” per quanto riguarda quello di rischio integrato per l’attività di intermediazione immobiliare, non giustificano più la sospensione dell’attività di agenzia immobiliare”.
“In questo periodo hanno continuato a svolgersi attività di formazione a distanza – afferma il presidente Fimaa – a cui gli agenti molto sensibili all’importanza dell’aggiornamento professionale  hanno partecipato. Il decremento dei prezzi degli immobili resterà contenuto da 2 al 5%, il volume degli affari subirà un rallentamento per gli effetti della crisi”.
“Da sempre – afferma Corica – le agenzie immobiliari svolgono un ruolo strategico sia per la vitalità del settore immobiliare che, nonostante non si sia mai realmente ripreso dalla crisi del 2008, rappresenta ad oggi il 22% del prodotto interno lordo italiano e sia per il soddisfacimento delle esigenze dei cittadini relativamente ad un bene di prima necessità qual è il bene casa. Sono numerosi i contratti di locazione di varie tipologie, a cui si aggiungono quelli relativi ai trasferimenti immobiliari, che non si sono potuti perfezionare a causa dell’effetto coronavirus, creando forti disagi a tanti cittadini.
E proprio nella gestione di tali situazioni assume un ruolo ancor più di strategica importanza l’attività delle agenzie immobiliari nel cercare mediazioni finalizzate a trovare soluzioni che consentano di evitare il forte rischio di contenzioso legale. La partenza avverrà nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza. Le agenzie immobiliari  sono attività che, considerata l’erogazione di servizi professionali e l’utilizzo sempre più massivo di strumenti digitali unitamente alla facilità di evitare assembramenti, sono assolutamente in grado di essere esercitate in totale sicurezza a tutela della salute degli operatori immobiliari e dell’intera comunità”.

Nella foto: Il presidente Pietro Corica.

Fimaa: “Le nostre proposte per il rilancio del settore immobiliare, creditizio, merceologico”

Gli agenti immobiliari, i mediatori creditizi e i mediatori merceologici sono pronti a ripartire con le loro attività, in sicurezza e nel pieno rispetto dei protocolli sanitari. Per la FimaaFederazione italiana mediatori agenti d’affari, la ripartenza è prioritaria sia per il sostentamento degli operatori delle categorie rappresentate, che ricoprono un indotto di oltre 250mila persone, sia perché la quasi totalità delle attività di intermediazione possono essere svolte in totale sicurezza e nel completo rispetto delle disposizioni e raccomandazioni anti-contagio.

Le proposte a sostegno del settore immobiliare.

L’attuale emergenza da Covid-19 sta delineando uno scenario futuro tutto da decifrare per il settore immobiliare, che come noto contribuisce alla produzione di circa il 20% del Pil del Paese. Per la ripresa del comparto occorre intervenire in fretta e senza esitazione per permettere agli operatori di riprendere le attività, in sicurezza, e ritornare a creare ricchezza nell’interesse di tutta l’economia italiana.

Per il rilancio e il sostegno al settore immobiliare per Fimaa occorre:
(1) Consentire la registrazione telematica dei contratti preliminari di compravendita, così come avviene per i contratti di locazione (RLI), conclusi anche mediante documenti informatici. Infatti, la possibilità di registrare per via telematica tutte le scritture private consentirebbe agli agenti immobiliari, nella fase di post-lockdown, di evitare file e assembramenti negli uffici del registro a tutela della salute delle persone e di velocizzare l’adempimento delle pratiche a vantaggio della collettività;

Negozi in crisi e case: sugli affitti si cercano gli aiuti del governo.

Proprietari e inquilini di oltre sei milioni di immobili affittati misurano i primi danni della crisi e aspettano le prossime mosse del Governo. Dopo il taxcredit di marzo limitato ai negozi in categoria catastale C/1 si va verso un’estensione degli aiuti agli autonomi e agli altri immobili non abitativi.

Gli affitti commerciali sono i primi a soffrire, e in molti casi continueranno a farlo anche durante la fase-2. Una situazione aggravata dal fatto che in Italia oltre il 50% del mercato è in mano alle persone fisiche: 810 mila negozi e uffici, che per molti sono una componente reddituale significativa. Mentre la crisi delle attività si riflette inevitabilmente sul mercato abitativo.

VERSO LA RIAPERTURA. Gli immobili.

Si va verso un’estensione degli aiuti agli autonomi e agli immobili diversi dai negozi, con una dote «sostanziosa» di 2 miliardi destinata anche alla bollette. Verso un nuovo tax credit Gli affitti commerciali sono i primi a soffrire, e in molti casi continueranno a farlo anche durante la fase-2. «Ci sarà certamente una capacità reddituale più contenuta da parte degli inquilini, cui si aggiungono fenomeni come morosità e richieste di rimodulazione del canone», osserva Luca Dondi, direttore generale di Nomisma. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

“Riapriamo in sicurezza le agenzie immobiliari”

Fimaa Confcommercio, unitamente alla Consulta interassociativa nazionale dell’intermediazione immobiliare), in considerazione dei miglioramenti in termini di contenimento del contagio del Covid-19 unitamente al settore di prima necessità in cui operano le agenzie immobiliari ovvero quello della casa, ha proposto al Governo di collaborare fattivamente per la definizione di un protocollo di misure precauzionali e di sicurezza nello svolgimento dell’attività di agenzia immobiliare affinché quest’ultima possa rientrare il più rapidamente possibile tra quelle consentite.

“Le agenzie immobiliari – afferma Pietro Corica, Presidente Fimaa Confcommercio cesenate e provinciale FC vanno inserite tra le imprese che possano riprendere l’attività professionale proponendo di collaborare fattivamente con le esigenze di prima necessità legate alla Casa”.

“Noi agenti– prosegue Corica facciamo parte di una categoria che genera un volume di circa 100 miliardi di euro all’anno, e che svolge anche e soprattutto una funzione sociale per la comunità oggi sono in estrema difficoltà vista l’impossibilità di operare. Nelle settimane di di lockdown sono stati sospesi e in parte annullati numerosissimi atti, 20mila a livello nazionale, un dato spaventoso che si somma alla possibile chiusura del 30% circa delle agenzie immobiliari operanti in Italia, generando disoccupazione e ricorso agli ammortizzatori sociali.

Per le agenzie immobiliari è quindi vitale riprendere l’attività con misure concertate con il Governo che garantiscano la totale sicurezza al fine di mantenere vivo il mercato immobiliare e risolvere situazioni che stanno creando seri disagi alle migliaia di famiglie coinvolte, sia di natura personale che economica, limitando le drammatiche conseguenze in termini di costi sociali generate dall’inevitabile aumento del contenzioso legale”.

IL PRESIDENTE FIMAA CONFCOMMERCIO PIETRO CORICA.

Fimaa Cesena, Giornata di approfondimento.

Mercoledì 22 aprile alle ore 14,30 in diretta live 

sulla pagina facebook Emanuele Vallone business un approfondimento sul tema “La figura strategica dell’Agente Immobiliare”.

 

Vi attendiamo numerosi.

Case e uffici, così il Covid-19 cambia il mercato immobiliare.

I nuovi format prevedono separazioni tra le scrivanie, percorsi prestabiliti per evitare gli incontri e spazi relax in cui stare soli.

Scrivanie distanziate, percorsi tracciati e prestabiliti per evitare di incontrarsi, schermi di plexigas per proteggersi dietro alla scrivania ed entrate contingentate. Il modo nuovo per affrontare la socialità in ufficio sarà la cifra che contraddistinguerà i prossimi mesi, fino all’arrivo dell’agognato vaccino contro il coronavirus.

Ma le innovazioni, e la paura del contagio che resterà a lungo, cambieranno per sempre spazi e modi di lavorare? È la domanda sulla quale si sta interrogando il mondo del real estate per tracciare nuove traiettorie nella realizzazione degli uffici e nella riqualificazione degli esistenti. A lanciare per primi gli spazi flessibili erano stati i vertici di Unicredit nella tower di piazza Gae Aulenti.

Ma gli uffici smart sono stati adottati da molte aziende, con scrivanie da condividere tra persone in smartworking parziale e ampi spazi alle sale relax, aule per massaggi e cucine. Un modello superato dall’emergenza. L’innovazione preme sugli investimenti e sulle locazioni. La pressione creata dalla pandemia è già stata registrata nei numeri degli uffici del primo trimestre 2020, a causa di un mese di marzo a impatto zero. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Il mercato premierà le abitazioni più ampie.

Un terzo degli italiani vive in 80 mq, ma il lockdown cambierà la domanda.

Location, location, location. Il mantra che abbiamo sentito recitare migliaia di volte negli ultimi anni per indicare l’unica regola da seguire nell’investimento immobiliare, in ogni settore e angolo della terra, oggi non vale più. O almeno per il momento è accantonato. Soprattutto in relazione alla casa.

Prima o seconda abitazione che sia, fino a due mesi fa valeva solo se situata in centro, in zone di elevata qualità, in città primarie e così non avrebbe perso di valore, anzi ne avrebbe guadagnato nel tempo. Adesso in piena emergenza Covid sono altre le caratteristiche che fanno di una abitazione un luogo ambito, vivibile e appunto di valore (non solo economico).

La clausura obbligata che da oltre cinque settimane ci trattiene a casa ha fatto emergere i limiti delle nostre abitazioni e sognare spazi esterni, locali ampi, la stanza in più, la mini-palestra o una postazione di smart working. Crisi economica permettendo, perché dalla pandemia si uscirà dritti in una crisi, molti vorranno che quel sogno diventi realtà. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Stop Imu-Tari, il nodo calendario.

Sospensione delle sanzioni lasciata ai Comuni, ai settori in crisi servono tempi lunghi.

La sospensione di sanzioni e interessi per chi pagherà in ritardo Imu, Tari e gli altri tributi locali può rivelarsi il modo migliore per togliere un problema ai contribuenti più in difficoltà limitando i danni per le casse pubbliche.

Per raggiungere l’obiettivo, però, la prospettiva su cui si sta orientando il governo per questa replica locale degli stop fiscali ha bisogno di evitare due rischi: il caos delle decisioni sul territorio, perché la decisione se sfruttare o meno l’opzione che sarà offerta dal decreto Aprile spetterà agli enti, e un tempo supplementare troppo breve per i settori più in crisi.

Molto dipenderà dalla traduzione tecnica dell’idea emersa venerdì. A partire dal calendario della moratoria. Le prime ipotesi parlano di uno stop fino al 30 luglio, ma sarà compito di Mef e Ragioneria generale definire puntualmente la questione perché un mese e mezzo in più (nel caso dell’Imu, che scade il i6 giugno) non è certo risolutivo per i settori alle prese con una crisi strutturale.

Basta pensare ad alberghi, ristoranti e bar, per fare solo un esempio. Una strada per differenziare il trattamento per le (tante) categorie più colpite dal blocco dell’economia c’è. La indica l’articolo 61 del decreto Marzo, che elenca in 16 punti le tipologie di contribuenti interessati dalle prime sospensioni delle tasse statali. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Rent to buy con sgravio fiscale.

Il credito d’imposta per negozi e botteghe spetta anche in caso di contratti «rent to buy». In caso di utilizzo della formula «rent to buy», il bonus pari al 60% del canone relativo al mese di marzo 2020, andrà però calcolato unicamente sulla parte corrisposta dall’affittuario a titolo di godimento dell’immobile mentre, la quota imputabile a corrispettivo per il futuro acquisto, non dovrà essere considerata ai fini della quantificazione dell’agevolazione.

Il rent to buy. Il cosiddetto «rent to buy» (affitto per acquistare), disciplinato all’articolo 23 del dl 12 settembre 2014, n. 133, è una tipologia di contratto preparatorio alla successiva cessione di un bene, che prevede l’immediata concessione del godimento di un immobile, con diritto per il conduttore di acquistarlo entro un termine determinato, imputando al corrispettivo del trasferimento la parte di canone indicata nel contratto.

Come specificato al comma 1-bis dell’articolo 23 del dl 133/2014 infatti, le parti hanno l’obbligo di definire in sede contrattuale in maniera distinta la quota dei canoni imputata al godimento del bene e quella invece che rappresenta un’anticipazione sul corrispettivo che il concedente dovrà inoltre restituire in caso di mancato esercizio del diritto di acquistare la proprietà dell’immobile entro il termine stabilito. Ebbene sulla parte di corrispettivo riferibile alla concessione in godimento del bene, essendo in tutto e per tutto tale pagamento assimilabile a quello di un canone di locazione vero e proprio spetta, al ricorrere dei requisiti dettare dalla norma che disciplina l’agevolazione, il credito all’affittuario. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Cosa è necessario fare per tutelare l’affitto.

In questa fase di grande difficoltà per tutti, vi è un’esigenza che il governo e il parlamento dovrebbero considerare con la dovuta attenzione: quella di salvaguardare le imprese e le famiglie che svolgono la funzione economica e sociale dell’affitto. Una funzione importantissima, sia nel settore abitativo sia in quello degli immobili ad uso diverso (commerciale, terziario, produttivo ecc.), e indispensabile per il raggiungimento degli scopi delle «controparti» della proprietà, che si tratti dell’esercizio di un’attività economica o della possibilità di accedere a un alloggio.

Proprio per questo, il tema va guardato a tutto tondo, considerando ogni punto di vista e, soprattutto, resistendo alla tentazione di spostare i problemi da un privato a un altro. Quanto al settore non abitativo, il decreto «Liquidità» ha aggiunto un tassello non di poco conto nel sostegno alle attività di impresa, tale da rappresentare, attraverso la garanzia dello Stato ai finanziamenti bancari, un ausilio rilevante, fra l’altro, per il pagamento dei canoni di locazione da parte degli esercenti.

In precedenza, con il decreto «Cura Italia», un’ampia are per tutelare l’affitto platea di operatori aveva ottenuto uno specifico supporto costituito dal credito di imposta pari al 60% dell’ammontare del canone di locazione relativo al mese di marzo in favore dei conduttori di locali commerciali rientranti nella categoria catastale C/1.

C’è bisogno di fare di più, nell’interesse di entrambe le parti dei contratti e dell’intera economia. A nostro avviso, è necessario: a) estendere il credito d’imposta di cui al «Cura Italia» a tutte le asset class non residenziali (e quindi ad altre categorie catastali), sempre a condizione dell’avvenuto pagamento del canone; b) attribuire tale credito d’imposta alle proprietà, qualora i conduttori non abbiano corrisposto nei termini il canone (misura che non comporta oneri per l’Erario); c) estendere l’applicazione della norma, ora limitata alla mensilità di marzo, anche al mese di aprile. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

L’estate. Casa-vacanza al mare, forse è l’unica scelta.

C’è chi a gennaio, prima che cambiasse tutto, ha prenotato la casa al mare, la stessa di tutti gli anni, e per il momento ha scelto di non disdire, fiducioso che i mesi caldi porteranno un po’ di serenità. Chi ha richiamato l’agenzia, e chiesto un appartamento con giardino o in mezzo alla campagna, tanto meglio se lontano dal paese o dalla spiaggia.

Ma poi ci sono anche le disdette. Tante, tantissime: quelle degli stranieri non si contano, e solo in alcuni casi potranno essere trasformate in voucher da utilizzare a emergenza finita. Fra le tante incognite di un’estate 2020 falcidiata dalla paura del contagio, dall’incubo di nuove restrizioni e da una crisi economica di cui è ancora difficile intravedere a pieno la portata, e con centinaia di albergatori già rassegnati a veder andare in fumo l’intera stagione, un piccolo, timidissimo segnale di fiducia arriva dal mondo delle case vacanza, percepite come soluzioni tutto sommato più sicure da chi potrà permettersi di partire. (continua)

Fonte:LaRepubblica

 

Il Coronavirus contagia gli immobili, come cambia il mercato.

Giovedì 16 aprile, dalle ore 16.30, diretta facebook sulla pagina Fimaa Italia

con Santino Taverna, Oscar Caironi (Fimaa-Confcommercio) e Luca Dondi (Nomisma) 

 

Roma 15 aprile 2020 – Come sarà il mercato immobiliare dopo la pandemia da Covid-19? Quali gli scenari futuri? Tra formazione online e corsa alla digitalizzazione, cosa resterà nel quotidiano degli agenti immobiliari alla ripresa delle attività? Logistica last mile, co-working e negozi al dettaglio: cosa aspettarsi?

Sono solo alcuni dei temi che affronteranno, giovedì 16 aprile dalle ore 16.30, in un confronto live sulla pagina facebook Fimaa Italia (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia), il presidente nazionale Fimaa Santino Taverna, il presidente Fimaa Lombardia Oscar Caironi e l’amministratore delegato Nomisma Luca Dondi dallOrologio.

Modererà l’incontro Gerardo Paterna, autore e blogger immobiliare.

La diretta sarà fruibile gratuitamente a tutti dalla pagina ufficiale facebook Fimaa Italia e, se non l’avete già fatto, mettete mi piace alla pagina per essere sempre aggiornati sulle attività della Fimaa nazionale e delle Fimaa territoriali.

 

Consulta Immobiliare Fimaa-Fiaip-Anama: “Collaboriamo con il Governo per una riapertura in sicurezza delle Agenzie Immobiliari”

La Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione Immobiliare  (Anama-Fimaa-Fiaip), in considerazione dei miglioramenti in termini di contenimento del contagio del Covid-19 unitamente al settore di prima necessità in cui operano le agenzie immobiliari ovvero quello della CASA, propone al Governo di collaborare fattivamente per la definizione di un protocollo di misure precauzionali e di sicurezza nello svolgimento dell’attività di agenzia immobiliare affinché quest’ultima possa rientrare  il più rapidamente possibile tra quelle consentite.

Le tre organizzazioni sindacali di categoria (Anama–Fimaa–Fiaip) sottolineano l’importanza di inserire le agenzie immobiliari tra le imprese che possano riprendere l’attività professionale proponendo di collaborare fattivamente nella definizione delle modalità di svolgimento dell’attività in totale sicurezza, sempre più online e orientate a ridurre al massimo il contatto fisico con il cliente, affinché vi sia la massima tutela della salute degli operatori e dei cittadini ovvero dell’intera comunità pur consentendo il soddisfacimento delle esigenze di prima necessità legate alla CASA. (leggi l’articolo)

Fonte:Fimaa

Affitti, si riduce anche il credito.

L’accordo di riduzione del canone d’affitto per il mese di marzo taglia proporzionalmente il credito d’imposta per negozi e botteghe. Il nuovo bonus per i C/1, introdotto con l’articolo 65 del decreto cura Italia (DL 18/2020), riconosciuto agli affittuari soggetti esercenti attività d’impresa, è infatti pari al 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione relativo al mese di marzo 2020, di conseguenza, se viene ridotto il canone sulla base di un accordo tra proprietario ed inquilino, anche l’importo del credito si riduce proporzionalmente.

Se ad esempio il canone di locazione relativo alla mensilità di marzo fosse da contratto pari a 1.000 euro, il credito spettante all’affittuario sarebbe di 600 euro; se però, proprietario e inquilino, anche in diretta conseguenza dell’emergenza sanitaria da covid-19, stabilissero una temporanea riduzione del 50% dell’affitto del mese di marzo, anche il credito «spendibile» dall’affittuario si ridurrebbe della stessa percentuale passando da 600 euro a 300 euro.

L’effettivo pagamento del canone. La norma non specifica che ai fini della fruizione del credito da parte dell’affittuario il canone di locazione del mese di marzo debba essere effettivamente saldato. Il comma 1 dell’articolo 65 del dl 18/2020 infatti parla semplicemente di «ammontare del canone di locazione» anche se, nella relazione tecnica allegata al decreto cura Italia invece, il legislatore sembra lasciare intendere di voler legare l’utilizzo dell’agevolazione al principio di cassa utilizzando l’espressione inequivocabile «spese sostenute nel mese di marzo per canoni di locazione». (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Condominio: l’impianto dl riscaldamento centralizzato è sempre di proprietà comune.

La Corte di Cassazione chiarisce i termini della questione: la delibera che incide sulla comproprietà della caldaia centralizzata va approvata dall’unanimità dei condomini.
termosifone con modello casa
Sostituire in un condominio la caldaia centralizzata, escludendone la proprietà in capo ad alcune unità immobiliari distaccatesi perché rese autonome, equivale a determinare un mutamento del titolo di comproprietà che necessita della deliberazione unanime di tutti i comproprietari.
In sintesi, sono queste le conclusioni a cui è giunta la Corte di Cassazione, la quale – con ordinanza n. 6090/2020 – ha rigettato il gravame proposto da un condominio che aveva deliberato la richiamata fattispecie con la sola unanimità dei presenti, nelle more della sostituzione di una caldaia più moderna e performante resa indisponibile al servizio di tre unità immobiliari distaccate dall’impianto. (continua)
Fonte:StudioCataldi

Coronavirus, le attività che riaprono dal 14 aprile.

Dopo il dpcm di Conte del 10 aprile, via libera alla riapertura di cartolerie, librerie e negozi di articoli per neonati, nel rispetto assoluto delle distanze e con mascherine e guanti.

Un piccolo spiraglio si è aperto, con l’annuncio del premier, lo scorso 10 aprile delle prime aperture relative ad alcune attività, tra cui cartolerie e librerie , confluito nel nuovo decreto (in allegato) pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo stesso giorno e in vigore dal 14 aprile.

I limiti che rimangono in vigore.

Un annuncio dato a margine della proroga, fino al 3 maggio, delle misure di contenimento dell’emergenzcoronavirus. Tra i limiti che rimangono in vigore: prosegue il blocco totale dei rientri dall’estero e sui viaggi di lavoro nel nostro Paese, con controlli agli imbarchi e stop ai viaggi per chi ha la febbre. Permangono immutati i limiti agli spostamenti, la chiusura delle scuole, e il blocco delle attività produttive non essenziali. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Niente sospensioni per bollo, ecotassa e Tari.

Anche se auto e seconde case non si possono usare causa quarantena, bisogna versare le relative imposte.

Bollo auto, ecotassa e Tari sono una parte delle tasse che gli italiani dovranno continuare a pagare nonostante il coronavirus. Nel decreto Cura Italia il governo si è infatti dimenticato di una serie di balzelli che dovranno essere corrisposti nonostante si sia costretti a non uscire e a non poter godere dei propri beni, come seconde case e auto,

Partiamo dalle seconde case. Qui i contribuenti italiani dovranno pagare la tassa sui rifiuti, le bollette dell’elettricità e del gas, oltre alle spese condominiali se l’appartamento è all’interno di un condominio. Discorso a parte deve essere fatto per l’Imu. Questo infatti dovrà essere versato a giugno e dunque non è un’imposta del mese di marzo.

È però da sottolineare come iI pagamento dovrà essere lo stesso effettuato a meno che il governo non decida, con un futuro decreto, di sospendere questo adempimento. Problemi anche per chi ha la seconda casa all’estero. In questo caso non si potrà andare nell’abitazione per un periodo molto più lungo rispetto a un immobile in Italia. Il tutto dipenderà dalla nazione in cui la casa è situata. (continua)

Fonte: LaVerità

Bonus prima casa, scadenze rinviate al 31 dicembre.

Bonus prima casa, termini congelati dal 23 febbraio. Al 31 dicembre 2020 le scadenze per cambio di residenza e riacquisto.

Sospesi per 313 giorni (dal 23 febbraio al 31 dicembre 2020) tutti i termini previsti dalla normativa in tema di agevolazione per l’acquisto della prima casa: lo dispone il decreto legge liquidità al fine di evitare che tutte le difficoltà materiali e giuridiche connesse al periodo emergenziale dispieghino un riverbero negativo in ordine all’avvalimento di questo beneficio fiscale.

«Sospensione» significa che il termine non corre nel periodo in cui è sospeso e che il periodo decorso prima della sospensione si somma a quello che decorrerà una volta cessata la sospensione.

Il trasferimento di residenza. Chi acquista la “prima casa” e non risiede (né lavora) nel Comune ove l’abitazione è ubicata, ha tempo 18 mesi per trasferire la sua residenza in tale Comune. Il termine decorre dalla data del rogito d’acquisto. Se, dunque al 23 febbraio 2020 stava decorrendo il termine in questione, il decorso del periodo di 18 mesi riprenderà il 1° gennaio 2021; se il termine avesse dovuto decorrere tra il 23 febbraio e  31 dicembre 2020, esso inizierà a decorrere il 1° gennaio 2021.

Riacquisto per il credito d’imposta. Chi vende la “prima casa” e ne compra un’altra entro un anno consegue, con il riacquisto, il diritto a un credito d’imposta di importo pari all’imposta di registro (o all’Iva) versata in sede di acquisto della casa poi venduta (in misura però non eccedente l’importo dell’imposta dovuta in sede di riacquisto). (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Le due strade per rivedere l’affitto.

Il conduttore può chiedere di rinviare il pagamento senza interessi o penalità. È consigliabile trattare la riduzione dei canoni almeno fino alla riapertura.

Iniziano a manifestarsi i segnali della grave crisi economica che il Covid-19 sta provocando in tutta Italia. Tra questi le difficoltà di molti a far fronte al pagamento dei canoni di locazione. Un problema che accomuna chi ha dovuto, perché obbligato, chiudere l’esercizio commerciale o sospendere l’attività a chi si è trovato improvvisamente (e incolpevolmente) senza lavoro o introiti professionali.

Il coronavirus rappresenta un evento di forza maggiore che sta imponendo a entrambe le parti, locatore e conduttore, l’obbligo di ragionare sulle sorti future del contratto, che in molti casi non potrà proseguire alle medesime condizioni. L’iniziativa spetta al conduttore, essendo lui il primo interessato a trovare soluzioni che possano soddisfare le sue nuove mutate esigenze. Innanzitutto, prima di prendere in considerazione le possibilità offerte dalla legge per far fronte alla situazione, è opportuno che il conduttore contatti il locatore per valutare con lui la migliore soluzione.

È infatti da escludere che il conduttore possa sospendere il pagamento dei canoni di locazione: si tratterebbe di una decisione arbitraria, che giustificherebbe azioni drastiche da parte del locatore. Il conduttore potrebbe invece chiedere al locatore di prorogare la scadenza del pagamento, senza addebito di interessi o di altre penalità. ( continua )

Fonte:IlSole24Ore

Il lockdown può creare contenzioso sugli affitti.

Auspicabile l’accordo tra conduttore e locatore in caso di riduzioni.

I provvedimenti governativi in relazione all’emergenza Covid-19 comportano limitazioni a carico dei titolari di attività imprenditoriali. Per contenere tali effetti, l’articolo 65 del Dl18/20 riconosce agli imprenditori/conduttori di immobili di categoria C/1 un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione dovuto per marzo 2020 da portare in compensazione.

La norma ha due ricadute:

1. da un lato essa attesta l’esistenza di effetti negativi dei decreti di contenimento sui contratti di locazione commerciale;

2. dall’altro fornisce un’indicazione quantitativa del relativo impatto.

La limitazione dell’indennizzo al solo marzo lascia aperto l’interrogativo se gli effetti dell’emergenza debbano essere considerati anche nel rapporto fra conduttore e locatore, in particolare:

1. per i contratti relativi a immobili di categoria “C/1” , in relazione all’eventuale protrarsi dell’emergenza oltre il marzo 2020;

2. in ogni caso per i titolari di contratti di locazione non abitativa di immobili di categoria diversa, le cui attività siano comunque state chiuse o limitate.

I provvedimenti di autorità che impediscano in misura totale o parziale l’adempimento di un’obbligazione rientrano fra le cause giustificative di «forza maggiore». (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Coronavirus: proroga misure fino al 13 aprile.

Firmato Dpcm annuncia il premier in conferenza stampa. Su passeggiate con bimbi niente ‘ora d’aria’. Duro anche nei confronti dell’Europa.

Coronavirus fase 2.

Ma sul quando il premier esclude date. “Dire oggi ‘primi di maggio o fine di aprile’ non ha senso. Gli italiani devono sapere che il regime di restrizioni è necessario, nel momento in cui vedremo possibilità di allentare questa morsa, saremo i primi a volerlo fare” aveva già anticipato durante la registrazione dello Speciale Accordi e Disaccordi in onda stasera alle 21,25 sul Nove.

Pasqua in regime restrittivo.

“Mi dispiace che queste nuove misure capitino in una solennità come la Pasqua, purtroppo dovremo affrontare anche questi giorni di festività con questo regime restrittivo” ha aggiunto il presidente del Consiglio. (continua)
Fonte:StudioCataldi

Sospensione del mutuo: ecco il modello.

mano che tiene casa sospesa

Sul sito del ministero dell’Economia e delle Finanze il nuovo modello aggiornato e semplificato per ottenere la sospensione del mutuo.

Sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze è disponibile il modello (sotto allegato) per accedere al Fondo di solidarietà per i mutui contratti per acquistare la prima casa e ottenere in questo modo la sospensione dei pagamenti delle rate.

Come accedere al Fondo di solidarietà per i mutui.

L’Abi nel frattempo ha diramato alle sedi degli associati una circolare (sotto allegata) in cui evidenzia i requisiti richiesti per l’accesso al Fondo, i destinatari e la disciplina della sospensione e alla quale è unito il modello per accedere al Fondo e il testo del decreto Ministeriale del 25 marzo 2020 del Ministro dell’Economia e delle Finanze Gualtieri.

Sospensione mutui: pronto il modulo aggiornato.

Il sito del Mef informa che è pronta la modulistica aggiornata e semplificata per chiedere la sospensione del mutuo tramite accesso al Fondo di solidarietà per l’acquisto della prima casa.

(Leggi l’articolo)

Fonte:StudioCataldi

 

CORONAVIRUS: FIMAA-CONFCOMMERCIO, SU DL CURA ITALIA BISOGNA FARE DI PIU’.

Con il decreto legge Cura Italia il governo ha messo sul campo misure per 25 miliardi di euro a sostegno di imprese e famiglie.

”Si tratta di un primo passo, ma non certo sufficiente per l’attuale necessità del settore immobiliare”. Lo afferma Fimaa, Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio imprese per l’Italia, che chiede una moratoria delle scadenze molto più ampia ed inclusiva, occorre rendere al più presto operative le misure per garantire liquidità alle imprese, tenendo conto dei tributi locali (Imu e Tasi) e dei tanti altri che non rientrano nelle attuali previsioni di sospensione.

Anche le misure relative al credito d’imposta per botteghe e negozi, per Fimaa-Confcommercio, ”sono insufficienti. Infatti, per contenere gli effetti negativi derivanti dall’emergenza sanitaria, ai soggetti esercenti attività d’impresa viene riconosciuto un credito d’imposta, utilizzabile solo in compensazione, nella misura del 60% dell’ammontare del canone di locazione, riferito al mese di marzo 2020, per immobili rientranti nella categoria catastale C/1 (negozi e botteghe)”.

Fimaa-Confcommercio afferma che un concreto sostegno potrebbe derivare dall’estensione dell’agevolazione in esame agli affitti da marzo a dicembre 2020. La misura, inoltre, dovrebbe comprendere un ampio elenco di immobili tra cui: uffici e studi privati, magazzini e locali di deposito, alberghi, pensioni, teatri, sale per concerti, spettacoli e simili, discoteche e fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale, grandi negozi, centri commerciali.

Laboratori senza bonus.

Dal credito di imposta per le locazioni commerciali, esclusi quelli nei centri commerciali e i laboratori. Tra i vari incentivi introdotti dal Decreto Cura Italia trova risalto, all’art. 65, il credito d’imposta «per i negozianti». Trattasi di un credito d’imposta (automatico) pari al 60% del canone di locazione immobiliare relativo al mese di marzo 2020.

Si ricorda che l’incentivo spetta unicamente agli esercizi commerciali a cui il dm 11/3/2020 ha imposto la chiusura in quanto esercenti attività ritenute non essenziali. Il credito d’imposta è fruibile esclusivamente in compensazione, utilizzando il modello F24, a partire dal 25 marzo 2020 (data in cui l’Agenzia delle entrate ha istituito il codice tributo, 6914).

Le maggiori perplessità erano sorte con riguardo all’ambito oggettivo dell’incentivo che è limitato ai soli canoni di locazione immobiliari e ai soli immobili (locati) negozi e botteghe. Le limitazioni impediscono, di fatto, la fruizione del credito alle imprese che gestiscono esercizi commerciali con contratti di affitto di azienda (anziché di immobili). La casistica risulta essere generalmente molto diffusa ed è tipica dei negozi gestiti all’interno dei centri commerciali. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Le case prefabbricate.

Chiavi in mano a 900 € al metro quadro – possibile ...

Cosa sono le case prefabbricate.

Le case prefabbricate sono delle strutture abitative i cui elementi costruttivi sono realizzati a pié d’opera o in fabbrica e poi montati secondo delle procedure codificate.

Nella loro realizzazione sono assenti sia il cemento armato che il laterizio, ma, a livello strutturale, si ricorre generalmente al legno tanto per gli elementi verticali quanto per quelli orizzontali.

L’ancoraggio di tali abitazioni al terreno avviene con piastre in acciaio e tasselli che si legano alle strutture di fondazione e, per tali motivi, esse non possono essere considerate edifici semoventi o smontabili.

Il mercato delle case prefabbricate è in continua crescita perchè il loro impatto ambientale è bassissimo e perchè esse si caratterizzano per un notevole abbattimento di costi e spese rispetto alle case tradizionali. Dal punto di vista burocratico, tuttavia, la realizzazione di tali abitazioni comporta una serie di adempimenti, non dissimili da quelli previsti per le abitazioni in muratura.

Coronavirus: multe fino a 3mila euro per chi viola i divieti.

vigile multa contravvenzione

Il Consiglio dei Ministri ha inasprito le sanzioni per chi viola i divieti introdotti per fronteggiare l’emergenza COVID-19. Si rischia una multa da 400 a 3.000 euro, aumentata fino a un terzo se si usano veicoli, ma niente confisca dei mezzi.

Nella riunione del 24 marzo 2020, il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto legge volto a fornire precisazioni sulle misure restrittive attualmente in vigore e anche nei confronti dei “furbetti” che sinora hanno trovato modalità peeludere i sempre più stingenti divieti, in particolare quelli di spostamento, disposti in ragione dell’emergenza legata alla diffusione del virus COVID-19 sul territorio nazionale.

(leggi l’articolo)

Fonte:StudioCataldi

Coronavirus, bonus autonomi: le istruzioni Inps.

inps

L’Inps fornisce le indicazioni sul bonus di 600 euro per i lavoratori autonomi previsto dal decreto Cura Italia.

L’Inps con imessaggio n. 1288 del 20 marzo 2020 e il relativo allegato 1 forniscono le prime indicazioni relative al bonus da 600 euro previsto dal Decreto Cura Italiaper i lavoratori autonomi e altre categorie. Vediamo chi sono i soggetti interessati alla misura e i requisiti richiesti per potervi accedere.

Liberi professionisti con Partita Iva iscritti alla Gestione Separata Inps.

Per quanto riguarda gli autonomi, è prevista per il mese di marzo 2020 un’indennità di 600 euro per i liberi professionisti che operano in regime di Partita Iva attiva dal 23 febbraio 2020, compresi coloro che prendono parte a studi associati e società semplici con attività di lavoro autonomo, contemplati dal comma 1 dell’art 53 del Testo Unico delle Imposte sui Redditiscritti alla Gestione separata Inps. (leggi l’articolo)

Fonte:StudioCataldi

Coronavirus e ammortizzatori sociali: il vademecum Inps.

L’Inps fornisce una prima sintetica illustrazione circa le prestazioni di cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario e cassa integrazione in deroga introdotte dal decreto Cura Italia.

Dopo l’entrata in vigore del decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020 (“Cura Italia”), che ha introdotto diverse misure a sostegno dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese, l’Inps, nel messaggio 1287 del 20 marzo scorso (disponibile qui sotto insieme all’allegato) fornisce una prima sintetica illustrazione circa le prestazioni di Cassa integrazione ordinaria, Assegno ordinario Cassa integrazione in deroga, riferite all’emergenza Covid.

Leggi l’articolo.

Fonte:StudioCataldi

Coronavirus, Conte ha firmato il decreto: ecco quali attività sono consentite e quali no.

, Conte ha firmato il decreto: ecco quali attività sono consentite e quali no.

l premier Giuseppe Conte ha firmato il decreto con la nuova stretta sulle attività produttive del Paese a partire da lunedì. Il decreto verrà pubblicato in un’edizione straordinaria della Gazzetta ufficiale. Lo stop arriva per le attività produttive ma non per quelle professionali. Le disposizioni del decreto producono effetto dalla data del 23 marzo fino al 3 aprile.

L’emergenza Coronavirus non blocca supermercati, farmacie, Poste, banche, ma al lavoro ci saranno anche dipendenti di call center, corrieri, negozi di informatica e smartphone. E’ piuttosto lungo l’elenco delle attività che restano consentite.

Il nero su bianco è arrivato dopo una giornata intensa di confronti con le categorie economiche.“ (continua)

Fonte:Cesenatoday

 
 

Locazione commerciale ai tempi del coronavirus.

persone si stringono le mani dopo accordo su affitto

Una soluzione ragionata per ottenere la riduzione del canone di locazione commerciale in questo momento di emergenza per il coronavirus.

In questo momento, in molti si sono chiesti quali siano le sorti dei contratti di locazione commerciale, vale a dire se il conduttore esercente una attività possa omettere ovvero sospendere le mensilità durante le quali debba rimanere chiuso al pubblico.

L’ordine di chiusura delle attività commerciali rappresenta senz’altro un factum principis assoluto, oggettivo e imprevedibile, ma solo ed esclusivamente temporaneo.

Leggi l’articolo.

Fonte:StudioCataldi

Coronavirus, ecco il nuovo modello per l’autocertificazione.

mano che mette timbro a documento

In relazione agli spostamenti, rispetto al precedente, è stata inserita un’apposita voce con la quale l’interessato autodichiara di non trovarsi in quarantena o positivo al contagio.

Coronavirus, regole più stringenti per gli spostamenti.

Regole più stringenti per gli spostamenti, per questo motivo cambia anche l’autocertificazione del Ministero dell’Interno da esibire alle autorità deputate ai controlli. È on line il nuovo modello di autodichiarazioni in caso di spostamenti: il nuovo modulo viene fuori ai sensi del combinato disposto dall’articolo 1 del dpcm 8 marzo 2020 e dall’articolo 1 del dpcm del successivo 9 marzo.

Coronavirus, non è necessario allegare la carta d’identità.

In particolare, l’esplicitazione trova la sua ratio nell’articolo 14 comma 1 del dl 9 marzo 2020 n.14 il quale per garantire la salute pubblica nella situazione di emergenza in atto, autorizza autorizza il trattamento e la comunicazione di dati di natura sanitaria anche da parte dei soggetti deputati a garantire il monitoraggio e l’esecuzione delle misure di cui all’art. 3 del dl n. 6 del 2020 tra i quali rientrano anche le forze di polizia. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Agenzie immobiliari aperte o chiuse? Il Governo chiarisce.

Agenzie immobiliari aperte o chiuse? Il Governo chiarisce.

“Le agenzie immobiliari non sono un servizio essenziale e devono quindi sospendere le proprie attività fino al 25 marzo”.

Così la presidenza del Consiglio dei ministri – alla voce Attività produttive, professionali e servizi delle Faq – conferma l’interpretazione più restrittiva del testo del decreto #Iorestoacasa dell’11 marzo scorso (Dpcm 11.03.2020), già indicata da Fimaa nazionale.

Coronavirus: più tempo per laurearsi e per pagare le tasse.

Il decreto Cura Italia stabilisce lo slittamento dell’ultima sessione di laurea dell’anno accademico al 15 giugno e rinvio delle tasse al 30 maggio
ragazzo con libri in mano guarda scala che porta alla laurea

Coronavirus e università, anno accademico prorogato al 15 giugno. Il decreto Cura Italia stabilisce lo slittamento dell’ultima sessione di laurea dell’anno accademico precedente per consentire agli studenti di non risultare fuori corso qualora non si siano laureati.

Coronavirus, proroga 15 giugno anno accademico università.

È il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi ad evidenziare: «La proroga dell’anno accademico al 15 giugno, una decisione che permetterà agli studenti di laurearsi senza il rinvio alla nuova sessione, con tutte le conseguenze professionali ed economiche». (continua)

Fonte:StusioCataldi

Il contratto di locazione commerciale.

Locazione commerciale: la legge.

Oltre che essere regolamentata dalle norme generali sulla locazione previste nel codice civile, la locazione di immobili ad uso diverso da quello abitativo (c.d. uso commerciale) è disciplinata dalla legge 27 Luglio 1978 n. 392, che se ne occupa dall’articolo 27 all’articolo 42.

Le regole ivi esposte non sono state abrogate dalla legge 431/98, relativa alla locazione di immobili a uso abitativo

Locazione commerciale: durata.

La legge pone limiti ben precisi in merito alla durata minima del contratto di locazione commerciale: esso deve essere di almeno sei anni nel caso in cui l’attività che il locatario andrà a svolgere abbia carattere commerciale in senso stretto o quando egli vi si eserciti lavoro autonomo; di almeno nove anni nei casi specifici in cui l’immobile sia adibito ad albergo o simili (ex art. 1786 cod. civ.) oppure sia utilizzato per l’esercizio di attività teatrale. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Autocertificazione per spostamenti.

Risultato immagini per motivi per autocertificazione per spostamenti

Il decreto per il contenimento della diffusione del Coronavirus dispone che gli spostamenti delle persone del territorio vanno motivati con un’autocertificazione. Vanno compilate specificando le ragioni, che possono essere solo quelle specificate di seguito:

Ci si potrà muovere soltanto per “comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute, rientro presso il proprio domicilio

Non ci sono presidi fissi o militarizzati, ma sono stati previsti posti di controllo lungo le principali strade, così come presso le stazioni, in cui agenti o militari sono tenuti a chiedere conto delle motivazioni relative agli spostamenti.

Le varie Prefetture a questo proposito hanno deciso di invitare coloro che hanno necessità di spostarsi per le ragioni previste dalla legge a munirsi del modulo di autocertificazione già compilato. In questo modo si possono ridurre i tempi in caso di controllo.

Scarica il Modulo

Sviluppo sostenibile.

Lo sviluppo sostenibile è un modello economico, sociale e istituzionale che si pone l’obiettivo di assicurare una crescita costante dell’economia, nel rispetto dell’ambiente e delle risorse disponibili, per garantirne la disponibilità anche alle generazioni future.

Si parla di sviluppo sostenibile soprattutto dopo la crisi petrolifera del 1973, ma solo nel 2015, 190 paesi si sono assunti l’impegno, nel corso di un’assemblea dell’Onu del 2015, di lavorare, a partire dal 2020, per raggiungere nel giro di 10 anni i 17 obiettivi previsti dall’Agenda 2030. L’Italia, dal 2015 sta lavorando a livello istituzionale per dare attuazione ai Goals dell’Agenda 2030.

Accanto agli organismi pubblici opera però anche l’Asvis, ossia Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, che ogni anno pubblica un rapporto aggiornato degli obiettivi raggiunti e da raggiungere, sanciti in sede Onu.

Sviluppo sostenibile: cos’è

Per sviluppo sostenibile di intende un modello economico che prevede un tipo di crescita non solo economica, ma anche sociale e istituzionale, compatibile con le risorse energetiche del pianeta e rispettoso dell’ambiente, nell’ottica di non pregiudicare la capacità delle future generazioni, di soddisfare le proprie necessità. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Coronavirus, Fimaa: “Settore immobiliare già in affanno, servono interventi forti prima che la crisi diventi sistemica”

Disdette da tutta Italia sulle locazioni brevi turistiche.

Roma 9 marzo 2020 – “I telefoni all’interno delle agenzie immobiliari del nord Italia hanno smesso di squillare. Gli effetti economici dell’emergenza coronavirus stanno mettendo in ginocchio le agenzie, gli operatori e le loro famiglie. Il mercato immobiliare residenziale e commerciale, non ancora ripresosi dalle difficoltà della crisi economica del 2008, si ritrova ulteriormente penalizzato dall’emergenza sanitaria innescata dalla diffusione del Covid-19.

In difficoltà è anche il mercato delle locazioni turistiche (inferiori ai trenta giorni): nelle località costiere, lacustri e montane le agenzie immobiliari Fimaa registrano disdette, non solo dalle regioni del nord ma da tutto lo Stivale. A rischio è il 50 per cento del loro fatturato. Mai come oggi gli operatori si ritrovano in grave difficoltà. Il turismo, danneggiato in maniera considerevole dagli effetti del virus, è un settore fondamentale per l’economia italiana ed è fortemente correlato con il settore immobiliare. In questo momento delicato servono azioni decisive a sostegno di tutti i player coinvolti e auspichiamo che non si commetta l’errore di tralasciare interventi forti e mirati anche a sostegno degli operatori del comparto immobiliare, considerato da sempre locomotiva trainante per l’economia del Paese.

Oltre al rinvio delle scadenze fiscali, contributive e delle utenze, sarebbe fondamentale reintrodurre la cedolare secca per le locazioni commerciali. Servono misure decisive per evitare che questa crisi diventi sistemica. Ognuno di noi deve fare la sua parte per contenere la diffusione del virus. Perché se l’emergenza sanitaria non verrà contenuta, a partire dal senso di responsabilità di tutti noi, il rischio è che si fermi l’intero sistema Paese con danni economici irreversibili per tutti i settori”.

È il commento di Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia.

Tutte le istruzioni sui bonus fiscali per ristrutturazioni e riqualificazione energetica.

I bonus fiscali per lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica, interventi antisismici e di sistemazione a verde, acquisto di mobili ed elettrodomestici, su immobili privati e parti comuni degli edifici condominiali, sono validi anche per il 2020 alle stesse regole dell’anno scorso.

Nel quadro delle agevolazioni edilizie c’è però una novità: il bonus facciate introdotto dalla legge di Bilancio, e che consiste in una detrazione del 90% delle spese sostenute per gli interventi di recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti.

Requisiti dell’immobile. Condizione essenziale per il bonus valido per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020 è che l’immobile oggetto dell’intervento sia ubicato nelle zone A e B indicate nel Dm 1444/1968 o in aree assimilabili.

Il bonus facciate amplia il set degli sconti 2020 in base alle norme regionali e ai regolamenti edilizi comunali. Non fanno testo, invece, le categorie catastali degli edifici. Nel dettaglio, la zona A comprende le aree del territorio che rivestono carattere storico, artistico odi particolare pregio ambientale; mentre rientrano nella zona B le aree totalmente o parzialmente edificate, diverse dalle zone di tipo A. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

 

Cos’è la donazione.

La donazione è un contratto disciplinato dallart. 769 del codice civile con il quale una persona (detto donante) trasferisce per spirito di liberalità un bene patrimoniale o un proprio diritto ad altra persona (detto donatario).

Donazione: gli artt. 769 ss c.c.

La disciplina normativa della donazione è contenuta negli articoli 769 e seguenti del codice civile. Si tratta di un tipico atto di liberalità che comporta un incremento patrimoniale del donatario (colui che riceve la donazione) con un corrispondentc sacrificio patrimoniale del donante (colui che trasferisce il bene).

Si può parlare di donazione anche quando il donante assume verso il donatario un’obbligazione (c.d. donazione promissoria). L’oggetto della donazione

L’oggetto della donazione.

La donazione può comprendere tutti i beni presenti del donante, mentre se ha ad oggetto beni futuri, secondo l’art. 771 c.c., è nulla rispetto solo a questi ultimi, salvo che si tratti di frutti non ancora separati. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Il comodato.

Il comodato è una fattispecie molto diffusa di contratto, di regola gratuito, mediante il quale un soggetto consegna ad un altro un bene affinchè possa servirsene con l’obbligo di restituirlo.  

Cos’è il Comodato.

Il comodato è quel contratto con il quale una parte (comodante) consegna all’altra (comodatario) un bene mobile o immobile perché questi se ne possa servire per un tempo o per un uso determinato con l’obbligo poi di restituirlo.

La gratuità del comodato

Si tratta di un contratto essenzialmente gratuito anche se non è esclusa la possibilità di far ricorso a un comodato c.d. “modale” o “oneroso” a patto che l’onere imposto non sia di una consistenza tale da far venir meno la natura tipica del contratto.

Non deve comunque trattarsi di un corrispettivo per il godimento della cosa.

Per quanto possa sembrare una modalità molto semplice per gestire determinati rapporti che si basano sulla fiducia e sulla cortesia, in realtà si tratta di una scelta contrattuale che può creare problematiche di non poco conto, se non altro sotto il profilo procedurale. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Il franchising.

Il contratto di franchising, o affiliazione commerciale, è un contratto atipico, cioè non direttamente disciplinato dal Codice Civile, e rientra nella categoria dei contratti di distribuzione. E’ disciplinato dalla legge 6 maggio 2004 n. 129.

Cos’è e come funziona il franchising.

Il Franchising è un accordo di collaborazione commerciale tra due imprenditori giuridicamente ed economicamente indipendenti.

Le parti del franchising.

Da una parte il Franchisor (comunemente detto Affiliante o Casa Madre) e dall’altra il franchisee (detto anche Affiliato ) che attraverso la stipula del contratto di franchising pongono in essere una collaborazione diretta alla commercializzazione di beni e/o servizi con gli stessi elementi distintivi e con le procedure sperimentate dal Franchisor.

Il Franchisor prima di sviluppare il suo franchising ha sperimentato la sua formula di commercializzazione nel mercato, raggiungendo successi e consolidando un brand che ulteriormente a rafforzare attraverso il sistema del franchising. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Eternit.

Copertura in eternit ondulato

 

Cos’è l’Eternit, quando è pericoloso, quando sorge l’obbligo di smaltimento e cosa fare se il vicino di casa ha l’amianto sul tetto.

L’eternit è un materiale di fibrocemento molto utilizzato nei vecchi edifici e, in generale, nell’edilizia dei primi decenni del ‘900, soprattutto per le sue caratteristiche di economicità ed elevata resistenza. Esso, oltre al cemento, contiene anche amianto.

Eternit pericolosità.

Per tale ultima ragione, l’eternit è molto noto ai giorni nostri per la sua pericolosità, in particolare per la nocività per la salute umana della polvere di amianto, che si propaga nell’aria al momento in cui lo stesso inizia a essere usurato per l’utilizzo.Tuttavia, ovviamente, quando si iniziò a utilizzare l’eternit, tale pericolosità non era nota, ma fu scoperta solo a partire dagli anni sessanta.

Tuttavia, ovviamente, quando si iniziò a utilizzare l’eternit, tale pericolosità non era nota, ma fu scoperta solo a partire dagli anni sessanta. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Affitto d’azienda, gli ammortamenti deducibili dal locatore.

In caso di affitto d’azienda, la deducibilità degli ammortamenti relativi agli immobili può restare in capo al proprietario/locatore. Se l’affittuario non entra mai nella piena disponibilità del bene, infatti, non può scomputare dal proprio reddito le quote dei cespiti.

La decisione è stata assunta dalla Ctp Milano, con la sentenza n. 5830/1/19, depositata il 17 dicembre 2019. Il procedimento nasceva da un accertamento emesso dall’Agenzia delle entrate a carico di una società proprietaria di un centro commerciale utilizzato come outlet, la cui attività era quella di concedere in locazione gli spazi alle diverse catene di negozi e grande distribuzione.

Gli immobili venivano concessi con la formula dell‘affitto d’azienda. A seguito dei controlli effettuati, l’ufficio contestava alla società l’indebita deduzione di costi di ammortamento per circa 2,5 milioni di euro. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

 

Cedolare secca 2020.

La cedolare secca 2020 con le aliquote confermate dalla legge di bilancio e il ritorno dell’impossibilità di applicarla ai negozi.

Cedolare secca: cosa comporta.

Essa determina la possibilità di pagare un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali e l’esenzione dalle imposte di registro e di bollo, altrimenti dovute all’Agenzia delle entrate per registrare, risolvere o prorogare un contratto di locazione.

Chi sceglie la cedolare secca, tuttavia, non può chiedere l’aggiornamento del canone di locazione sulla base delle variazioni Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente.

Cedolare secca 2019: negozi.

Nel corso degli anni, la disciplina della cedolare secca è stata oggetto di diverse riforme, tra le quali si ricorda quella apportata dalla legge di Bilancio 2019 che ha previsto, per il 2019, l’applicabilità di tale regime speciale di tassazione non solo agli immobili a uso abitativo, ma anche agli immobili non abitativi e, quindi, ad esempio, ai negozi o ai magazzini. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Facciate, agevolazione estesa ai titolari di reddito d’impresa.

Detrazione del 90% in dieci quote annuali costanti per chi, nel 2020, decida di riqualificare la facciata esterna del proprio edificio. Platea ampia inoltre tra i soggetti beneficiari dell’agevolazione vista l’estensione, oltre che alle persone fisiche e ai lavoratori autonomi, anche al mondo delle imprese.

Agevolabili infine non solo la semplice pulitura o tinteggiatura della facciata ma anche interventi su balconi, su grondaie, sui cornicioni nonché sui cappotti termici. Sono questi i principali aspetti presenti nella circolare esplicativa n. 2/E dell’Agenzia delle entrate. L’agevolazione. Pubblicate le istruzioni dell’Agenzia delle entrate per usufruire del cosiddetto bonus facciate.

La detrazione, da ripartire in dieci quote annuali costanti, è pari al 90% della spesa sostenuta senza limiti di tetto massimo detraibile e di spesa ammissibile. Gli edifici sui quali si eseguiranno interventi finalizzati al recupero della struttura opaca del perimetro esterno (vale a dire tutti gli elementi che compongono l’involucro esterno dell’edificio esclusi infissi e vetrate) dovranno però interessare gli immobili (di qualsiasi categoria catastale) che si trovino nelle zone A e B del decreto ministeriale n. 1444/1968. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Diventare amministratore di condominio.

uomo in una piccola casa

La figura dell’amministratore di condominio è sempre più importante e rappresenta per molti uno sbocco lavorativo. Non tutti, però, possono essere amministratori di condominio, ma, a tal fine, è indispensabile: essere in possesso di specifici requisiti; aver proficuamente seguito un corso di formazione iniziale e seguire dei corsi di formazione periodica.

Come diventare amministratore di condominio.

Chi vuole diventare amministratore di condominio deve innanzitutto possedere i seguenti requisiti:

  • godimento dei diritti civili
  • assenza di condanna per delitti contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, la fede pubblica, il patrimonio o per qualsiasi delitto non colposo per il quale è prevista la pena della reclusione non inferiore nel minimo a due anni e nel massimo a cinque anni
  • l’assenza di interdizione o inabilitazione
  • l’assenza di annotazione del proprio nome nell’elenco dei protesti cambiari. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Agevolati anche gli immobili strumentali locati.

Il beneficio a prescindere dal tipo di contabilità adottato dal contribuente. Sono interessate al bonus facciate, per gli interventi effettuati nel 2020, non solo le persone fisiche, i professionisti, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, le società semplici, le associazioni tra professionisti e professionisti, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, le società semplici e le associazioni tra professionisti, ma anche tutti i soggetti che conseguono reddito d’impresa, con qualunque forma giuridica, come ad esempio, gli imprenditori, le società di persone e quelle di capitali.

Per la circolare 2/E/20, però, per individuare il momento di effettuazione dell’intervento (che deve avvenire obbligatoriamente nel 2020), è necessario utilizzare il principio di competenza e non quello di cassa, non solo per i soggetti in contabilità ordinaria (come previsto per le detrazioni sul risparmio energetico «qualificato» e sulle misure antisismiche «speciali»), ma per tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, «a prescindere dalla circostanza che il soggetto beneficiario applichi tale regola per la determinazione del proprio reddito imponibile ai fini delle imposte sul reddito».

Per il bonus facciate, pertanto, le società di persone e le imprese individuali, familiari o coniugali, applicano il principio di competenza se sono in contabilità semplificata, per cassa o col metodo della registrazione.(continua)

Fonte:IlSole24Ore

Immobili Bonus facciate, Italia divisa in due sulla definizione delle aree ammesse.

Il bonus facciate presenta un punto critico in merito all’ubicazione dell’edificio ammesso al credito d’imposta del 90% delle spese sostenute. Una problematica che accomuna le facciate esterne tanto degli edifici condominiali quanto di quelli con un unico proprietario.

I riferimenti generali sono la legge di Bilancio 2020, la circolare 2/E/20 e il decreto ministeriale h/,4/68. Il problema si pone perché in regioni come, per esempio, la Lombardia e la Liguria ci sono Comuni che non usano più, nei propri strumenti urbanistici, le definizioni zona A, B e C come invece, a titolo esemplificativo fanno ancora oggi la Puglia e la Sicilia, ma utilizzano nuovi termini.

Come ambito storico, ambiti residenziali con sigle da Ri a R4 e ambiti di trasformazione . Definizioni che possono trarre in inganno anche un cattedratico di urbanistica da noi sentito per il quale anche se guardando solo una legenda e non la relativa planimetria di un Comune lombardo «è sicuramente zona omogenea A l’ambito storico ed è quasi sicuramente zona omogenea B l’ambito residenziale consolidato mentre non si evince se gli altri ambiti residenziali R2 e R3 e soprattutto gli ambiti di trasformazione abbiano i requisiti previsti dal Dm i444/68 (si veda la scheda a fianco ndr) per essere considerati zona omogenea B oppure zona omogenea C». (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Apertura su immobili d’impresa: agevolati gli «strumentali».

Superata la limitazione per interventi su fabbricati locati o in comodato. La detrazione del bonus facciate interessa gli edifici esistenti di «qualsiasi categoria catastale», quindi, non necessariamente abitazioni.

Naturalmente, non spetta per gli interventi effettuati durante la fase di costruzione dell’immobile e l’agenzia delle Entrate, con la circolare del 14 febbraio 2020, n. 2/E, ha chiarito che non spetta neanche nel caso in cui vi sia la demolizione del fabbricato, seguita dalla sua ricostruzione «con la stessa volumetria dell’edificio preesistente», nonostante questa tipologia di intervento dal 21 agosto 2013 sia inquadrabile nella categoria della «ristrutturazione edilizia».

La circolare ha chiarito anche che tra gli edifici su cui le imprese possono beneficiare del bonus facciate sono «compresi» anche gli edifici «strumentali», senza specificare se solo per destinazione o anche per natura.

I primi sono quelli utilizzati esclusivamente per l’esercizio dell’arte o professione o dell’impresa commerciale da parte del possessore, indipendentemente dalla classificazione catastale, mentre i secondi sono quelli tra le categorie catastali dei gruppi B, C, D ed E e la categoria A/10 (risoluzione Catasto 3 febbraio 1989, n. 3/330). (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Casa, rinuncia con bollo.

Bollo e registro per la rinuncia alla casa coniugale. L’atto di rinuncia all’attribuzione della dimora coniugale e i conseguenti adempimenti fiscali, non essendo funzionalmente connessi alla risoluzione della crisi matrimoniale, non possono fruire dell’agevolazione prevista dalle norme sulla disciplina in caso di scioglimento del matrimonio.

Lo ha chiarito l’Agenzia delle entrate con la risposta n. 39 del 10/2//2020. L’agevolazione prevista al momento dell’assegnazione dell’immobile è strettamente connessa alla risoluzione della crisi familiare allo scopo di favorirne il possibile superamento.

Ai sensi dell’articolo 19 della legge 74/1987, «tutti gli atti, i documenti e i provvedimenti relativi al procedimento di scioglimento del matrimonio o di cessazione degli effetti civili del matrimonio nonché ai procedimenti anche esecutivi o cautelari diretti ad ottenere la corresponsione o la revisione degli assegni di cui agli artt. 5 e 6 della legge 1° dicembre 1970, n. 898, sono esenti dall’imposta di bollo, di registro e da ogni altra tassa».(continua)

Fonte:ItaliaOggi

Giù le tasse: e l’immobiliare può ripartire.

C’era una volta il mattone, oggetto del desiderio di tutti gli italiani. L’investimento sicuro per eccellenza. Quasi una religione, praticata in massa dal gran popolo dei risparmiatori: quasi 8 famiglie su dieci vivono in case di proprietà, con un patrimonio immobiliare che vale 4 volte il Pil, oltre 6.700 miliardi di euro.

Poi, però, l’incantesimo si è rotto. Dopo la crisi dei mutui subprìme, nel 2008, la fede nel mattone è crollata insieme ai prezzi. Una stangata dopo l’altra. Non c’è stato governo, negli ultimi 15 anni, che non abbia messo gli occhi sulle case degli italiani per fare cassa e dare una sistematina al bilancio pubblico.

Tradotta in soldoni, una patrimoniale negata a parole ma praticata nei fatti, mascherata sotto decine di sigle (Imu, Ici, Tasi, Tari) che hanno dato il colpo di grazia a un mercato già in corna. Cosi, nonostante i mutui non siano mai stati così convenienti, gli italiani non vendono (perché i prezzi sono troppo bassi) ma neanche comprano. Fra imposte e spese di manutenzione, investire in immobili è diventato un pessimo affare. (continua)

Fonte:QN

Compravendite immobiliari stabili per il 2020.

Crescono in media del 4,3% nel 2019 le compravendite immobiliari residenziali nelle città italiane capoluogo di provincia e relativi comuni minori, rispetto al 2018. Ma l’andamento di compravendite e prezzi degli immobili non va ancora di pari passo: il dato medio nazionale segna un leggero calo dello 0,4% con valori comunque orientati verso la stabilità.

I capoluoghi di provincia medi (tra i 100mila e 300 mila abitanti) segnano la miglior performance (+4.8%). seguiti dai capoluoghi con più di 300mila abitanti e da quelli piccoli (sotto i 100mila abitanti) entrambi con il +4,1%.

Nel Nord Italia, il numero medio delle compravendite registra quasi un +5% rispetto al 2018. La quota media di scambi di appartamenti nuovi sul totale è pari ad appena il 6% del totale delle vendite. Nel 2019, in termini medi, la quota maggiore di appartamenti nuovi compravenduti sul totale delle vendite si realizza nel Centro Italia (6,9%) e riguarda i capoluoghi di provincia medi (con popolazione tra i 100mila e 300mila abitanti).

Servono sei mesi e mezzo per trovare la casa ideale, con uno sconto medio sul prezzo di vendita pari al 10,5% (in riduzione rispetto al I semestre 2019: 12,9%). Per quanto riguarda il mercato delle locazioni, i nuovi contratti ordinari sono cresciuti del 1,8% mentre le locazioni brevi (inferiori a 30 giorni) sono cresciute del 2,6%. I canoni segnano un aumento sia quelli ordinari (+1,4%) sia quelli riferiti alle locazioni brevi (+1,2%). (continua)

Fonte:Metro

Al Presidente Fimaa Forlì-Cesena Pietro Corica la Delega alla formazione.

Gli agenti immobiliari crescono, le compravendite si sono rimesse in moto dopo la grande crisi e puntano sulla formazione e l’aggiornamento professionale dei propri ranghi.

Il cesenate Pietro Corica, presidente di Fimaa Confcommercio cesenate e provinciale Forlì-Cesena (Federazione agenti immobiliari) ha ricevuto la delega alla formazione nel Comitato di coordinamento regionale, che ha eletto come nuovo presidente Ivano Venturini.

“Ringrazio per la delega alla formazione in ambito regionale Fimaa – afferma Corica -: è per me un onore poter dare un contributo grazie all’esperienza maturata in tanti anni di mestiere. La prima regola nel nostro lavoro è mettere al primo posto il cliente garantendo la sicurezza ad ogni compravendita.

Non pochi clienti, purtroppo, hanno ancora una mancata percezione della professionalità dell’agente immobiliare e quindi cercherò, attraverso il mio impegno, di favorire l’incremento della fiduciarietà e la collaborazione tra professionisti, di elevare la propensione all’innovazione di metodo e tecnologia.

Incontrerò i colleghi per recepire le varie istanze, vogliamo sempre più lavorare di squadra. A livello di compravendite siamo ancora in una fase di ripresa, tutta da consolidare e frenata dal pesante carico fiscale sugli immobili e dalla zavorra della burocrazia che rallenta il normale esercizio delle attività”.

“Negli ultimi anni sono cresciuti gli operatori del settore, con l’ingresso di vari giovani – prosegue Corica -. L’attività sindacale di Fimaa punta su convegni e corsi di formazione che toccano tutti gli ambiti del complesso mondo immobiliare e della mediazione, oltre ai servizi d’impresa rivolti all’associato ( polizza obbligatoria, antiriciclaggio, privacy ).

Un nostro valore aggiunto sono i “Quaderni Fimaa”pubblicazioni di grande spessore tecnico e formativo, al loro interno sono raccolte le leggi di riferimento del comparto immobiliare, i casi di Giurisprudenza nelle attività di mediazione immobiliare e i quesiti più frequenti rivolti dai mediatori stessi”.

Nella foto il cesenate Pietro Corica, terzo da sinistra.

L’agenzia multiservizi non decolla.

A rischio flop la nuova legge europea approvata nel maggio scorso che aveva creato tanto scompiglio nel settore perché puntava ad ampliare la gamma dei servizi potenziali offerti dagli agenti immobiliari.

L’ era dell’agente 4.0 deve attendere ancora un po’. Di fatto non si è ancora realizzata l’apertura del mercato introdotta lo scorso anno con Legge europea (3 maggio 2019, n. 37) che ha modificato la legge 3 febbraio 1989 n. 39 sul tema delle incompatibilità e che mirava ad ampliare la gamma di servizi potenziali offerti dagli agenti, a partire da quelli più affini e richiesti come la mediazione del credito, la gestione degli affitti e l’amministrazione di condominio.

Nel pratico, tanti agenti immobiliari stanno provando, presso la relativa Camera di Commercio territoriale, ad aggiungere alla propria partita Iva un altro codice Ateco, diverso dal consueto “68.33.00 Attività di intermediazione immobiliare”. L’intento è poter fatturare regolarmente altri servizi al cliente. Ma quasi sempre la risposta è negativa.

La legge europea ha introdotto delle novità rilevanti, dando la possibilità agli agenti di iscrizione anche in altri settori di impresa. Rimane però la questione del conflitto di interessi, concetto nuovo introdotto dalla norma e che per ora lascia ampi margine di interpretazione. (continua)

Fonte: IlSole24Ore

Attestato prestazioni energetiche da inviare entro 45 giorni.

l Consiglio dei Ministri ha approvato uno schema di decreto legislativo per recepire la direttiva (UE) 2018/84 in tema di prestazione ed efficienza energetica.

La direttiva UE.

La direttiva oggetto di recepimento, evidenzia un Comunicato sul sito dell’esecutivo, mira ad accelerare la ristrutturazione economicamente efficiente degli edifici esistenti e a integrare le strategie di ristrutturazione del settore edilizia a lungo termine per favorire la mobilitazione di risorse economiche e la realizzazione di edifici a emissioni zero entro il 2050.
Più in particolare, la direttiva promuove l’installazione di sistemi di automazione e controllo degli impianti tecnologici presenti negli edifici (domotica), anche come alternativa efficiente ai controlli fisici, favorisce lo sviluppo infrastrutturale della rete di ricarica nel settore della mobilità elettrica, e prevede l’introduzione di un indicatore del livello di “prontezza” dell’edificio all’utilizzo di tecnologie smart, da affiancare alla già esistente classificazione dell’edificio operata sulla base della prestazione energetica. (continua)
StudioCataldi

Si torna a puntare sulla casa.

La delusione per i dieci anni di crisi immobiliare che ha eroso i valori del mattone residenziale lascia oggi spazio a un ritorno di interesse, per la prima casa e per l’investimento. La prima casa oggi si cambia con una spesa più contenuta visto il calo dei prezzi sul territorio, calo che ha ‘creato occasioni di acquisto.

Sul fronte investimento, dopo decenni di disaffezione, si torna a valutare l’acquisto per mettere a reddito l’immobile. Trend incentivati dai bassi tassi di interesse che rendono i mutui sempre più appetibili. «Un tempo l’acquisto della prima casa era la prima scelta di investimento dei giovani, oggi invece anche i genitori non comprano più la casa per i figli che vogliono viaggiare, studiare e lavorare all’estero e hanno quindi liquidità da investire ” dice Mario Breglia, presidente dí Scenari Immobiliari.

“A penalizzare la domanda, poi, è lo stock vecchio di immobili residenziali sul mercato. Per il nuovo, poco ancora, il problema non si pone: le richieste sono elevate». (continua)

Fonte:IlSole24Ore

La servitù di passaggio.

Cos’è la servitù di passaggio.

Innanzitutto ricordiamo che le servitù (tecnicamente dette “servitù prediali” dal latino «praedium», fondo, terreno) rappresentano secondo l’art. 1027 c.c. il «peso imposto sopra un fondo per l’utilità di un altro fondo appartenente a diverso proprietario».

Nella servitù di passaggio, in particolare, il proprietario del fondo servente è tenuto a consentire il passaggio al proprietario del fondo dominante.

Il rapporto di servitù tra fondi vicini o limitrofi si incentra sull’utilità (c.d. utilitas), attuale o futura, che il fondo dominante ottiene sul fondo servente (il quale subisce la limitazione). Pertanto è palese la correlazione esistente tra servitù e fondo, tale che l’alienazione della servitù potrà avvenire solo congiuntamente a quella del fondo.

Le servitù possono essere volontarie, costituite con atto inter vivos (contratto o testamento), oppure coattive, imposte dal legislatore per consentire al proprietario del fondo dominante un’utilizzazione efficiente dello stesso. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Locazione, sul regime Iva può decidere chi affitta l’immobile.

Le locazioni di immobili, agli effetti dell’Iva, sono prestazioni di servizi che, a seconda delle circostanze oggettive, possono essere esenti oppure imponibili. In alcuni casi, poi, la scelta del trattamento applicabile è rimessa al locatore, che può quindi decidere se avvalersi del regime di esenzione (perdendo il diritto alla detrazione dell’imposta «a monte»), oppure se optare per l’imponibilità.

Le norme e la giurisprudenza Ue. L’art. 135 della direttiva 2006/112/Ce (direttiva Iva) esenta dall’imposta «l’affitto e la locazione di beni immobili», eccettuate: a) le prestazioni di alloggio, come definite dalla legislazione degli stati membri, effettuate nel settore alberghiero o in settori aventi funzioni analoghe, comprese le locazioni di campi di vacanza o di terreni attrezzati per il campeggio; b) le locazioni di aree destinate al parcheggio dei veicoli; c) le locazioni di utensili e macchine fissati stabilmente; d) le locazioni di casseforti. La stessa disposizione accorda agli stati membri la facoltà di restringere il campo dell’esenzione, prevedendo ulteriori eccezioni oltre a quelle (obbligatorie) di cui alle lettere a), b), c) e d). L’art. 137 prevede poi che gli stati membri possono accordare ai loro soggetti passivi il diritto di optare per l’imposizione delle operazioni di affitto e di locazione di beni immobili. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Casa, investire con l’aiuto del Fisco.

Sono le due buone ragioni per cui oggi vale la pena di prendere in considerazione l’idea di acquistare un’abitazione da ristrutturare radicalmente. Le tasse, perché per il 2020 sono stati confermati tutti i bonus fiscali sui lavori di manutenzione straordinaria nelle unità residenziali e quindi le spese fino a 96mila euro danno diritto a una detrazione Irpef, spalmata in dieci anni, del 50%; quota che sale, con tetti variabili a seconda della tipologia di lavori, al 65% per le opere di riqualificazione energetica.

La distinzione I tassi, perché i mutui continuano a viaggiare ai minimi storici e anzi la settimana scorsa il costo dell’Eurirs, il parametro che serve a definire i finanziamenti a tasso fisso, è sceso di 20 centesimi e così i mutui a 20 anni oggi sono prezzati a meno dell’1%, i trentennali a qualche centesimo in più.

Il mix tra sconto fiscale e rate ridotte dei mutui fa sì che, soprattutto per gli immobili di un certo pregio, sia possibile comprare una casa da ripristinare quasi completamente pagandola a un prezzo comprensivo dei costi di ristrutturazione analogo o inferiore rispetto a quello di una casa usata ma abitabile senza lavori tranne quelli strettamente indispensabili (tinteggiare, cambiare i sanitari e poco altro). (continua)

Fonte:CorrieredellaSera

La delega unificata, modello F24, conquista sempre più spazi.

Dal 2 marzo 2020, per la registrazione degli atti privati, in luogo del modello F23, si potrà usare il modello F24, per pagare i tributi e i relativi interessi, sanzioni e accessori.

È previsto un periodo transitorio, durante il quale si potranno usare entrambi. Il pagamento unificato delle imposte, con il modello F24, introdotto inizialmente dall’articolo 17 del decreto legislativo 241/1997,è stato esteso, con decreto del ministero dell’Economia dell’8 novembre 2011, ad altri tributi, quali l’imposta di registro, il bollo, le imposte ipotecaria e catastale e a relativi accessori, interessi sanzioni e tributi speciali.

Le modalità e i termini per l’attuazione, anche progressiva, delle relative disposizioni sono definiti con provvedimento dell’agenzia delle Entrate. Il modello F24 garantisce maggiore efficienza e rappresenta un ulteriore passo verso la semplificazione degli adempimenti fiscali dei contribuenti, che già usano questo modello per il pagamento di numerosi tributi. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

CEDOLARE SECCA – Niente sconti per l’uso ufficio.

Domanda:

Posso avvalermi come locatore, della cedolare secca al 21% per un appartamento accatastato A/2 (abitazione) ma locato ad una persona fisica che ha la partita Iva e che utilizza l’alloggio per «uso ufficio ma senza avere contatti diretti col pubblico»? 

 

Risposta:

La cedolare secca del 21% sulle locazioni richiede che il proprietario sia una persona fisica e che si tratti esclusivamente di unità immobiliari «ad uso abitativo» e relative pertinenze locate congiuntamente all’abitazione. La cedolare secca non si può applicare alle locazioni di unità immobiliari ad uso ufficio, anche se la categoria catastale è A/2.

 

L’Esperto risponde.

Domanda:

La nuova facciata e i balconi. L’assemblea all’unanimità ha deliberato di dare il via ai lavori per il ripristino della facciata. L’amministratore ci ha detto che la spesa, inclusa quella per i balconi, sarà suddivisa in base a millesimi di proprietà. Ma alcune unità immobiliari hanno due balconi, altre tre. Nel regolamento le spese straordinarie sono da ripartire per millesimi di proprietà con tabella a parte solo per ascensore, scale, riscaldamento. Ha ragione l’amministratore? 

Risposta:

Per la giurisprudenza le spese riguardanti i balconi fanno esclusivo carico ai rispettivi proprietari, ad eccezione degli elementi decorativi (frontalini, parapetti, ringhiere, gocciolatoi), la cui spesa va ripartita in base ai millesimi di proprietà se destinati all’abbellimento della facciata nel suo insieme e non del singolo balcone.

È presumibile che il regolamento, rifacendosi al criterio legale di ripartizione delle spese straordinarie in base ai millesimi di proprietà, intenda riferirsi ai decori, considerati parti comuni dell’edificio, e non alle parti estranee alla funzione di abbellimento, come la pavimentazione dei balconi.

Fondo Salva-casa: ecco il primo provvedimento.

giudice con martello in tribunale

Abbiamo più volte trattato, in queste ultime settimane, il tema del fondo salva-casa contenuto nella legge di conversione del decreto fiscale n. 124/2019 .

Ora, dal tribunale di Bergamo, arriva il primo decreto di comparizione parti disposto in seguito al deposito di una richiesta di sospensione dell’asta al fine di rinegoziare il mutuo secondo il dettato della nuova legge.

Cos’è il Fondo Salva-casa

Ricordiamo che il Fondo Salva-casa, regolato e disciplinato nel decreto fiscale 2020, ha ridato una nuova speranza a tutti i debitori che hanno contratto il mutuo per l’acquisto della prima casa ma che, a causa della grave crisi economica o per la perdita di lavoro improvvisa ed imprevedibile, si sono trovati in seguito nella condizione di non poter più pagare le rate del mutuo sottoscritto, ed in ultimo si sono visti mettere all’asta la loro unica casa di proprietà e di residenza. (leggi l’articolo)

Fonte:StudioCataldi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si può aumentare l’affitto nel corso del rapporto?

proprietario consegna chiavi affitto inquilino

Nel corso del rapporto il canone di locazione può essere solo aggiornato in base alla rivalutazione dell’Indice Istat, se il contratto lo prevede, ma ma non rideterminato in aumento.

Nei contratti di locazione, sia a uso abitativo che a uso commerciale, si dibatte spesso delle vicende che ineriscono il canone. Molti conduttori sono preoccupati che questo possa subire rideterminazioni nel tempo, in particolare in corso di rapporto.
Ecco, nel dettaglio, cosa dice la legge sulla quantificazione originaria del canone di locazione, pattuita al momento della stipula del contratto, e le eventuali modifiche effettuate in un momento successivo la predetta stipula.

Contratti locazione abitativa.

Per quanto riguarda i contratti di locazione di immobili a uso abitativo, l’aumento in itinere deciso unilateralmente dal proprietario non sembra essere consentito. In tali contratti, il canone viene di solito liberamente determinato dalle parti (c.d. canone libero) oppure stabilito da convenzioni territoriali (c.d. canone convenzionato). (continua)
Fonte:StudioCataldi

Il super ammortamento cambia pelle.

Superammortamento in regola con la compliance nuovi e destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. Sono in ogni caso esclusi: fabbricati e costruzioni, beni con coefficiente di ammortamento (Dm 31.12.1988) inferiore al 6,5% e autovetture (anche se strumentali) e altri mezzi indicati nel comma i dell’art. 164 del Tuir. Sono invece compresi gli autocarri, trattori, muletti e altri mezzi semoventi non compresi in quest’ultima disposizione.

Esclusi anche i beni di cui all’Allegato 3 alla legge 208/2015 (condutture e simili), nonché i beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento rifiuti.

Per gli investimenti in beni materiali diversi da quelli Industria 4.0 (l’ex iperammortamento, allegato A alla legge 232/2016), il credito di imposta spetta (comma 194) anche ‘agli esercenti arti e professioni. soggetto diverso dal produttore e dal rivenditore purché non siano già stati utilizzati né da parte del cedente né da alcun altro soggetto. ( continua )

Fonte:IlSole24Ore

Arriva la tassa sull’ombra dei balconi?

ombra del balcone in strada

Una tassa sull’ombra dei balconi. Potrebbe essere questa una delle “sorprese” contenute nell’ultima legge di bilancio.

La normativa sul canone di occupazione di suolo pubblico.

La manovra 2020 ha cambiato la normativa sul canone che si paga per l’occupazione del suolo pubblico. Le novità partiranno dal 2021 e con la loro entrata in vigore si rischia di pagare una ‘tassa sull’ombra’ di balconi e verande.

Già oggi la tassa si applica sul cosiddetto ‘soprasuolo’ ma prima era prevista espressamente l’esclusione per balconi e verande. Questa parte della norma adesso è saltata.

Le differenze dal 2021.

A spiegare la problematica, come riporta TgCom24, è lo stesso tributarista che, intervistato, riferisce come la nuova manovra «contiene tra le altre cose la revisione dei tributi locali relativi alla occupazione di suolo pubblico e alla pubblicità. Dal 2021, tutto questo sarà sostituito da un nuovo prelievo, denominato Canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Detrazione affitto 2020: obbligo pagamento tracciabile o contanti?

Detrazione affitto 2020: obbligo pagamento tracciabile o contanti? Facciamo chiarezza

 

Detrazione affitto 2020 tra obbligo di tracciabilità e libertà di utilizzo dei contanti: facciamo il punto su come pagare, caso per caso, per non perdere il diritto ai rimborsi Irpef.

Il 2020 è iniziato con un’importante novità per i consumatori, l’obbligo di tracciabilità delle spese ai fini delle detrazioni fiscali in dichiarazione dei redditi.

È stata la Legge di Bilancio ad introdurre la nuova regola, presupposto fondamentale per accedere ai rimborsi Irpef per le spese indicate dall’articolo 15 del TUIR.

L’obbligo di pagare con carta, bancomat, bonifici o altri mezzi che garantiscono la tracciabilità della spesa riguarda anche la detrazione dell’affitto, ma solo per le spese relative ai canoni di locazione di studenti universitari.

La detrazione forfettaria riconosciuta per l’affitto dell’abitazione principale resta invece fuori dall’obbligo di tracciabilità e resta possibile pagare in contanti. (continua)

Fonte:InformazioneFiscale

FIMAA: immobiliare in affanno, servono riforme coraggiose.

Nonostante il secondo trimestre del 2018 abbia registrato un aumento del 4,7% delle compravendite immobiliari rispetto allo stesso trimestre del 2017, i valori immobiliari hanno continuato a calare registrando un -0,2% (dati Istat in linea con il sentiment degli operatori FIMAA). Dal 2010 i valori degli immobili sono scesi in media del 15,7% e addirittura del 22,7% se si considerano gli immobili residenziali usati.

Uno dei motivi cardine della continua diminuzione dei valori immobiliari è caratterizzato dalla forte pressione fiscale sugli immobili che induce i proprietari a metterli sul mercato in una fase già caratterizzata dalla forte offerta, soprattutto per quanto riguarda le seconde case. Inoltre, l’andamento altalenante dell’economia e il perdurare della crisi economica potrebbe limitare ulteriormente il potere d’acquisto degli italiani e pertanto anche la disponibilità di accesso al credito (mutuo/finanziamento per l’acquisto). Tali considerazioni richiedono una risposta da parte del mondo politico.

Il forte carico fiscale sugli immobili non può più essere sopportato. Serve maggiore coraggio per avviare un ciclo di riforme che diano ossigeno al settore immobiliare, locomotiva trainante per l’intera economia del Paese.

Il lastrico solare è condominiale Irrilevanti le modalità di accesso all’area di copertura.

A chi appartiene il lastrico solare dell’edificio? Al condominio e non al proprietario dell’appartamento all’ultimo piano, a meno che non risulti diversamente dal titolo d’acquisto dell’immobile. E ciò anche se al terrazzo si accede soltanto dall’abitazione mentre al catasto il lastrico risulta riaccorpato ai locali sottostanti.

Da una parte pesa la presunzione di condominialità ex articolo 1117 del codice civile, dall’altra la circostanza che i dati del catasto sono utili soprattutto a fini fiscali. È quanto emerge dall’ordinanza 22339/19, pubblicata dalla seconda sezione civile della Cassazione, che ha accolto il ricorso del vicino, che non ci sta: ritiene un «furto» l’operazione compiuta dal condomino dell’interno 23, che ha recintato lo spazio in cima al fabbricato per utilizzarlo come terrazzo.

Il condominio rinuncia all’azione in primo grado e resta contumace nel secondo. Sbaglia la Corte d’appello a riformare la sentenza dal Tribunale, rigettando la domanda di rilascio sul rilievo che il lastrico solare costituirebbe una pertinenza esclusiva dell’appartamento sottostante perché è raggiungibile solo da quell’unità immobiliare. In realtà il tetto dell’edificio svolge la funzione di proteggere lo stabile, anche se può diventare oggetto di usi accessori e dunque essere sfruttato come terrazzo. ( leggi l’articolo )

 

Condominio: non paga chi non usa l’impianto di riscaldamento.

In tema di riscaldamento centralizzato nei condomini, l’art. 1117 del codice civile, a seguito della riforma del condominio n. 220/2012 in vigore nel 2013, annovera gli impianti per il riscaldamento ed il condizionamento centralizzato tra le parti comuni dell’edificio.

Riscaldamento centralizzato e obbligo di partecipare alle spese.

Da ciò deriva l’obbligo in capo a tutti i condòmini di partecipare alle spese di manutenzione e gestione. L’amministratore, dal suo canto, è responsabile per il funzionamento, ferma restando la possibilità in sede di assemblea condominiale, di deliberare in merito alle ore di funzionamento degli impianti. Giova ricordare, tra l’altro, che esistono normative specifiche a seconda delle fasce climatiche e delle Regioni di appartenenza. (leggi l’articolo)
Fonte:StudioCataldi

Gli usi dell’Ecobonus.

L’ecobonus ceduto è utilizzabile per compensare le accise dovute sulla produzione e la vendita di energia elettrica e gas naturale. È la risposta dell’Agenzia delle entrate n. 1 del 7 gennaio 2020. Il caso riguarda un’impresa che si occupa della vendita di energia elettrica e gas naturale, che ha riceve l’ecobonus da un’impresa che ha eseguito interventi di riqualificazione edilizia di edifici condominiali, cessionaria del credito d’imposta ricevuto a sua volta dal committente.

L’istante, chiedeva se il credito possa essere utilizzato in compensazione con i «tributi dovuti a titolo di accise sul consumo di energia elettrica e gas naturale». Ai sensi dell’articolo 14, comma 3.1, del dl. n. 63/2013, il committente (primo cedente) può cedere all’impresa esecutrice (primo cessionario) dell’intervento di riqualificazione a energetica sull’edificio condominiale l’importo che gli spetta ai fini della detrazione d’imposta.

L’impresa acquisisce così un credito d’imposta da utilizzare in compensazione in cinque rate annuali di pari importo, riconoscendo al committente un importo di pari ammontare, sotto forma di «sconto» sul corrispettivo dovuto. (leggi l’articolo)

Fonte:ItaliaOggi

Torna la voglia di comperare casa.

Torna l’interesse per il mattone. Nel 2020 il mercato vedrà vendite e prezzi in territorio positivo. E si torna a investire per mettere a reddito

Opportunità sul mercato dopo dieci anni di cali d iprezzi, tassi di interesse ai minimi storici sui mutui, moderata fiducia anche se la ripresa economica non c’è, sono gli ingredienti che rendono meno amaro il futuro del mercato immobiliare italiano. Un mercato che registra il ritorno al mattone dei risparmiatori, in mancanza di concorrenza.

I privati, infatti, sono invogliati a cambiare casa per il basso costo del denaro e sono attirati a investire nel mattone dal successo degli affitti brevi, ma anche dal fatto che oggi non ci sono valide alternative redditizie per impiegare il proprio capitale.

Il mercato resta condizionato dall’offerta scarsa. La situazione resterà stabile. E con prezzi che, come certificato dall’Istat, tornano a segnare un rialzo dello 0,4% nel terzo trimestre 2019. A livello residenziale, la parte più consistente del mercato, le attese per il 2020 sono tutto sommato positive. (leggi l’articolo)

Fonte:IlSole24Ore

 

 

In Italia le case valgono più di 6 mila miliardi.

Il valore del patrimonio abitativo, registrato nel 2016, ammonta complessivamente a 6.004,4 miliardi, in calo rispetto al valore registrato nel 2015, pari a 6.096,9 miliardi. Di questi 6 miliardi, circa il 92%, pari a 5,5 miliardi di euro, si riferisce alle abitazioni e relative pertinenze di proprietà delle persone fisiche.

Questi sono alcuni dei dati contenuti nella settima edizione di «Gli Immobili in Italia», realizzata dall’Agenzia delle entrate e dal dipartimento delle finanze del Ministero dell’economia in collaborazione con Sogei. Nel 2016, su oltre 57 milioni di unità immobiliari, le abitazioni principali sono poco più di 19,5 milioni (circa il 34,2%).

A queste si sommano circa 13,3 milioni di unità relative alle pertinenze (cantine, soffitte, box o posti auto) pari al 23,3%; per un totale pari al 57,5% dello stock di proprietà delle persone fisiche. «Ipotizzando che a ogni abitazione principale corrisponda un nucleo familiare, risulta che il 75,2% delle famiglie risiede in case di proprietà», pari a tre famiglie su quattro. Gli immobili locati sono circa 6 milioni, pesando per circa il 10% sul totale. Infine, ammontano a 1,2 milioni (poco più del 2%) gli immobili concessi in uso gratuito a familiari o ad altri comproprietari. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Dal bonus bebè alle facciate: le novità per famiglia e casa.

Non solo tasse nella manovra. Tra le misure: fondi per gli asili nido e sconti sui lavori green equivalente. 

CASA. Imu e Tasi che diventano un tributo unico e tutti i bonus per le ristrutturazioni confermati, fino all’introduzione di un nuovo sconto per rifare le facciate. È ricca di interventi per la casa la manovra del 2020 che rifinanzia con 10 milioni il Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa e con 50 milioni quello per l’accesso alla casa in affitto.

Per tutti i bonus la detrazione è spalmata su 10 anni, tranne che per il sisma bonus (5 anni e una detrazione fino all’85%). Il nuovo bonus facciate avrà un importo pari al 90% dei lavori documentati realizzati nel 2020 relativi agli interventi di rifacimento delle facciate degli immobili (sì a pulitura e tinteggiatura, esclusi i lavori di sistemazione delle grondaie, dei cavi esterni e degli infissi).

Le zone a scarsa densità urbana non possono richiedere il bonus. Riconfermati il bonus ristrutturazione (50% fino a 96.000 euro) e quello mobili (fino a 10.000 euro) che si può richiedere solo se si sono fatti lavori di ristrutturazione. Resta anche il bonus per i lavori di efficientamento energetico. (continua)

Fonte:IlFattoQuotidiano

Spese detraibili al 19% solo con pagamenti tracciati.

La scure della manovra 2020 sulle detrazioni Irpef. Dal 2020 la detraibilità del 19% sarà infatti possibile soltanto nel caso di pagamento delle spese con bonifico bancario o postale ovvero attraverso mediante altri sistemi di pagamento tracciati. Inoltre, sempre con decorrenza dal 2020, la possibilità di avvalersi delle detrazioni irpef previste dall’articolo 15 del Tuir sarà limitata in caso di redditi compresi fra 120 e 240 mila euro, azzerandosi del tutto in caso di redditi complessivi pari o superiori a tale ultimo importo.

E’ questo, in estrema sintesi, l’effetto congiunto di due disposizioni presenti nel disegno di legge di Bilancio 2020 (all’esame della Camera per il via libera definitivo che avverrà probabilmente lunedì prossimo) che disciplinano rispettivamente: la rimodulazione degli oneri detraibili sulla base del reddito e la tracciabilità delle detrazioni Irpef.

Tracciabilità delle detrazioni Irpef Per poter ottenere il diritto alla detrazione Irpef del 19 per cento spettante sulle varie tipologie di spese previste nell’articolo 15 del Tuir, sarà dunque necessario provvedere al pagamento delle stesse attraverso sistemi tracciabili di pagamento. La misura ha chiaramente lo scopo di incentivare il ricorso a tali forme di pagamento e deve leggersi in combinazione con le disposizioni previste rdal collegato fiscale che riducono i limiti di utilizzo del denaro contante.

Restano espressamente escluse dall’obbligo del pagamento tracciato le detrazioni spettanti in relazione alle spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici, nonché alle detrazioni per prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al servizio sanitario nazionale. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Cassazione: No alla vendita se l’acquirente ignora che la casa è stata donata.

L’acquirente può rifiutarsi di firmare il definitivo se si è nascosta l’origine del titolo.

Se viene venduto un immobile che appartiene al venditore per effetto di una donazione e il venditore non ne fa menzione all’acquirente, il quale, quindi, stipula il contratto preliminare senza sapere nulla di tale donazione, il promissario acquirente può rifiutare la stipula del contratto definitivo. È questo l’innovativo principio, a tutela dell’acquirente di beni immobili (ma estensibile anche alla compravendita di quote societarie), che la Corte di cassazione ha sancito nella sentenza n. 32694 depositata il 12 dicembre 2019.

L’appoggio normativo del predetto principio di diritto è riposto nell’articolo 1460 del Codice civile, recante la cosiddetta «eccezione di inadempimento», vale a dire la norma in base alla quale ciascuno dei contraenti può rifiutarsi di adempiere la sua obbligazione, se l’altro non adempie contemporaneamente la propria.

In passato, invece, la Corte di cassazione (si vedano le sentenze 2541/1994,8002/2012 e 8571/2019) aveva affermato che il compratore può rifiutarsi di stipulare il contratto definitivo solo quando il pericolo di evizione (e cioè il pericolo di perdere la proprietà del bene a causa di un altrui prevalente diritto) sia veramente effettivo e non quando vi sia solo il mero timore che l’evizione possa verificarsi: il semplice fatto che un immobile provenga da donazione e possa essere teoricamente oggetto di una futura azione di riduzione (nella successione ereditaria del venditore) per lesione di legittima esclude di per sé si diceva nella precedente giurisprudenza che esista un rischio effettivo di rivendica; e, quindi, esclude che il compratore possa sospendere il pagamento dovuto al venditore e rifiutarsi di stipulare il contratto definitivo.

Fonte: IlSole24Ore

Borghi storici, piccoli centri e buoni ritorni.

Rigenerazioni. In tutta Italia tante occasioni per comprare edifici o interi paesi da riqualificare e rilanciare turisticamente. Investire nei borghi, piccoli centri ad alto rendimento.

Se invece il castello lo si vuole già ristrutturato e pronto da vivere basta sborsare un po’ di più. Con 1,3 milioni si può comprare un intero castello rinnovato e arredato a 12 chilometri da Spoleto, con vista panoramica e utilizzabile anche come resort. Comprende infatti sette appartamenti per un totale di otto camere da letto, il ristorante, le aree comuni, la piscina e la Spa.

Solomeo e Petralia Soprana sono due borghi d’eccellenza del CentroSud d’Italia, il cui comune denominatore è una storia di abbandono, prima, e di riqualificazione, dopo. Due esempi dei tanti casi di salvataggio delle bellezze architettoniche italiane lasciate a se stesse ma con tante opportunità di rivalutazione. E anche due casi da cui partire per un viaggio nell’Italia dei borghi storici e delle chance di investimento immobiliare, sempre più appetibili per gli stranieri in cerca della favola italiana.

«Solomeo è uno splendido borgo medievale della provincia di Perugia, la cui fondazione risale al XII secolo. La salvezza del borgo di Solomeo porta il nome di un imprenditore illuminato e appassionato, Brunello Cucinelli, che ha saputo mantenere intatti i luoghi e la loro bellezza e ha donato una nuova vita al borgo». Petralia Soprana è invece un borgo siciliano situato nel parco delle Madonie, insignito del titolo “borgo dei borghi 2019”, riconoscimento che ha messo in moto dinamiche che porteranno ulteriori fondi destinati alle piccole città siciliane. (continua)

Fimaa: “Stop cedolare secca su negozi è occasione persa, auspichiamo cambio di rotta”

Dalla manovra economica salta la proroga per la cedolare secca al 21% sugli affitti commerciali. L’aliquota agevolata, introdotta dalla legge di bilancio 2019 per i contratti di locazione commerciale stipulati nell’anno in corso, era stata confermata anche per il 2020. Ma nella serata di ieri, in commissione bilancio del Senato, sono stati bocciati gli emendamenti sul tema.

“Lo stop sulla proroga per il 2020 della cedolare secca del 21% per gli affitti commerciali è un’occasione persa che danneggia il settore immobiliare – commenta Santino Tavernapresidente nazionale Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia –Da nord a sud del Paese i negozi stanno vivendo una crisi senza precedenti, a causa dello strapotere di internet e delle multinazionali che fanno affari in Italia, ma pagano le tasse nei paradisi fiscali all’estero – continua il presidente Taverna -.

Anziché disincentivare la concorrenza sleale, con questa mancata proroga si incentiva la chiusura dei negozi tradizionali, non solo a danno del comparto immobiliare ma anche del commercio al dettaglio e della sicurezza delle nostre città, che vedono sempre più vetrine spegnersi e saracinesche chiudere definitivamente. La proroga dell’aliquota ridotta – conclude Taverna – avrebbe favorito la locazione degli immobili commerciali sfitti, rivitalizzando il tessuto sociale delle città e disincentivando la desertificazione dei centri storici dei medi e piccoli comuni d’Italia, oltre a portare nuove entrate nelle casse dello Stato. Come Fimaa auspichiamo un repentino cambio di rotta”.

Fimaa Italia

Terreno, l’affitto lungo non è diritto di superficie.

La concessione in affitto per 25 anni di un terreno agricolo per realizzarvi un impianto fotovoltaico non può essere riqualificata dall’agenzia delle Entrate in cessione del diritto di superficie, recuperando un maggiore importo a titolo di imposte di registro e ipocatastali. E ciò, a maggior ragione, dopo che l’articolo 1, comma 87, della legge 205/2017 ha limitato l’attività interpretativa dell’Agenzia agli «elementi desumibili dall’atto medesimo, prescindendo da quelli extratestuali e dagli atti ad esso collegati», con norma che si applica retroattivamente anche ai contenziosi in corso (articolo 1, comma1084, della legge 145/2018).

È questa la conclusione a cui è giunta la Ctr dell’Emilia Romagna  con la decisione 1565/10/2019 depositata il 12 settembre scorso, esaminando un’ipotesi che ha originato molto contenzioso. Secondo l’Agenzia (e la Commissione provinciale che aveva respinto il ricorso in primo grado), il contratto di affitto registrato attribuiva all’affittuario «il potere tipico del titolare del diritto reale di superficie», in virtù della finalità per cui era stato voluto dalle parti (costruzione, gestione e manutenzione di un impianto fotovoltaico). (leggi l’articolo)

Fonte:IlSole24Ore

Condominio e casa: i bonus del decreto crescita.

Imposte fisse per chi valorizza gli immobili, sisma bonus, ecobonus semplificato e fondo garanzia per acquistare o ristrutturare la prima casa. Tutti i bonus e le misure del decreto crescita per la casa.

 Il Decreto Crescita, tra le varie misure pensate per rilanciare il paese ne prevede alcune dedicate alla casa.

Imposte in misura fissa chi cede immobili a imprese che poi provvedono a valorizzarli entro i dieci anni successivi, sismabonus anche per le zone a rischio sismico 2 e 3, ecobonus facilitato grazie a un nuovo meccanismo fondato su uno sconto per chi commissiona i lavori e un credito d’imposta da spalmate nelle cinque annualità successive per chi effettua le opere e infine nuove risorse per il Fondo garanzia prima casa. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Fimaa: Soddisfatto il 93% delle aziende che hanno usufruito della consulenza di un mediatore creditizio.

La mediazione creditizia conquista spazi, anche se la banca rimane il punto di riferimento per i finanziamenti. Bene pure il giudizio dei clienti retail, il 72% si dichiara molto soddisfatto della consulenza ricevuta.

È quanto emerge dallo studio di Nomisma per Fimaa-Confcommercio sul mercato del credito e dei mutui presentato a Roma in occasione del 3° Convegno Fimaa sulla Mediazione Creditizia.

Roma, 5 dicembre 2019 – Il 75% delle aziende italiane ha avuto un’esigenza di finanziamento nell’ultimo triennio. La banca con cui si hanno rapporti consolidati rimane il punto di riferimento: l’86% delle aziende ha sottoscritto finanziamenti con gli istituti bancari a cui si rivolge abitualmente.

Nel valutare la proposta di finanziamento, tasso di interesse proposto (56%), importo totale del finanziamento erogato (23%) e importo della rata (11%) rappresentano gli aspetti di maggiore interesse a cui si affiancano fattori complementari relativi alla facilità di accesso al credito, tra cui il tempo rappresenta il parametro più rilevante (indicato dal 78% delle imprese). (continua)

Ecobonus per caldaie, infissi, climatizzatori: detrazioni del 65% e del 50% anche nel 2020.

Nuove caldaie a basso impatto ambientale, infissi ad alta efficienza ma anche climatizzatori di ultima generazione e dispositivi per la domotica che consentono di controllare la temperatura della casa a distanza. Sono solo alcune delle soluzioni che offre il mercato per rendere il proprio appartamento più confortevole e contemporaneamente le bollette meno salate.

Su tutte queste soluzioni, anche per il 2020, sarà possibile usufruire dell’Ecobonus. La detrazione del 65% o del 50% sulle spese sostenute per l’efficientamento energetico è inserita nella legge di Bilancio in corso di approvazione in queste settimane.

Così come avvenuto negli scorsi anni, l’Ecobonus sarà rinnovato per un altro anno (fino al 31 dicembre 2020) così come tutti gli altri sconti fiscali – ad esempio bonus ristrutturazione e bonus mobili previsti per chi decide di investire sul proprio immobile.

ECOBONUS, C’È LA PROROGA. Sulle spese sostenute per l’efficientamento energetico del proprio immobile è previsto uno sconto fiscale Irpef del 65 o del 50%. Da quando è stato introdotto, l’Ecobonus è senza dubbio uno degli strumenti più utilizzati dai contribuenti che nel corso degli anni hanno deciso di cambiare gli infissi o sostituire la vecchia calderina con una più efficace. (leggi l’articolo)

Fonte:IlSecoloXIX

Arriva il bonus affitto 2020.

Tra i benefit contenuti nel “Piano casa” c’è anche il cosiddetto bonus affitto, ossia l’accesso agevolato agli appartamenti in locazione, un aiuto alle famiglie che vivono in affitto.

  1. Bonus affitto e piano rinascita urbana
  2. Un bando pubblico per il bonus affitto
  3. Fondi limitati

Bonus affitto e piano rinascita urbano.

In manovra, un miliardo di euro sono destinati al “bonus affitto”, ossia quell’aiuto per le famiglie in difficoltà per avere un appartamento in locazione grazie al piano Rinascita Urbana. Si tratta di un programma pluriennale per la riqualificazione e l’incremento dell’edilizia residenziale pubblica e sociale e la rigenerazione urbana. È il ministero delle Infrastrutture ad occuparsene e stabilendo nel piano altre agevolazioni come il bonus verde, l’ecobonus, il sismabonus ed i bonus ristrutturazioni edilizie. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Ecobonus: correzioni entro il 30 novembre.

Enea informa, rispondendo alle domande più frequenti dei contribuenti  che, chi ha presentato domanda per poter usufruire dell’Ecobonus all’Enea, ha tempo fino al 30 di novembre 2019 per procedere alla correzione di eventuali errori commessi in fase di compilazione. Rettifica possibile solo per chi ha completato i lavori di efficientamento nel 2018.

Per chi ha completato i lavori nel 2017 invece, l’impossibilità di rettificare i dati non fa venire meno il diritto alla detrazione, anche se l’importo delle spese sostenute non indicato nella richiesta, è però riportato correttamente nelle dichiarazioni dei redditi e debitamente documentato.

Rettifica dati documentazione obbligatoria Enea.

Nel momento in cui un contribuente provvede a compilare e inviare la documentazione obbligatoria all’Enea per richiedere la detrazione prevista per l’Ecobonus, è possibile che commetta degli errori. La questione è: una volta commessi questi errori è possibile correggerli? La riposta non è univoca. Tutto dipende infatti dall’anno in cui è stata trasmessa la documentazione obbligatoria necessaria a chiedere la detrazione. ( leggi l’articolo )

Fonte:StudioCataldi

L’agente della riscossione può bloccare vendite immobiliari.

Agenzia delle entrate e riscossione può incassare la revocatoria della vendita immobiliare fatta dal contribuente indebitato con l’Erario. A riconoscere la facoltà di presentare l’istanza oltreché impositore anche all’esattore è la Corte di cassazione che, con l’ordinanza n. 30737 del 26 novembre 2019, ha respinto il ricorso di un cittadino.

La terza sezione civili è partita da un preciso ragionamento: infatti, si legge in motivazione, il contribuente interessato a impugnare un atto della riscossione può esercitare l’azione indifferentemente nei confronti dell’ente creditore o del concessionario e senza che tra costoro si realizzi una ipotesi di litisconsorzio necessario.

La sentenza è stata accolta con particolare favore dalla dottrina che ha valutato positivamente l’affermazione nei fatti di una sorta di legittimazione passiva alternativa. In particolare, l’ente creditore, quale titolare del diritto di credito oggetto di contestazione, è legittimato passivo per vizi imputabili tanto alla propria attività quanto all’attività dell’agente della riscossione.

Da ciò derivano il rafforzamento e il riconoscimento del profilo unitario dell’amministrazione finanziaria che, nella gestione del rapporto tributario, si propone come interlocutore unico del contribuente. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Le case pignorate perdono metà valore.

Potremmo definirci un Paese all’asta. Mentre le banche, con i tassi in picchiata, propongono mutui per acquistare casa impensabili fino a qualche anno fa, il posto fisso è sempre più raro, e di conseguenza sempre più rischioso il vincolo di un prestito a lungo termine.

La contabilità fa impressione. Al 2018 si sono accumulate 245.100 esecuzioni immobiliari, il 19,46% solo in Lombardia, il 78% ad uso residenziale. Considerando che sul mercato sono state vendute 578.646 abitazioni si può dire che sul lungo periodo una percentuale altissima finisce all’asta perché il compratore non riesce più a pagare le rate del mutuo. I pignoramenti degli ultimi cinque anni hanno coinvolto almeno 1,2 milioni di italiani.

E quella casa comprata con i sacrifici di una vita, quando entra nel girone delle esecuzioni immobiliari, soprattutto se si trova nelle periferie, finisce per perdere oltre la metà del valore. La legge che doveva sveltire i tempi Partiamo dai numeri per orientarci in questo girone dove i database sono infiniti. (continua)

Fonte:CorrieredellaSera

Imu, stretta su chi non paga.

Potrebbe scattare il pignoramento dei conti correnti per chi non paga tasse come Imu e Tasi. Le nuove regole sono contenute nella manovra in fase di approvazione in Parlamento, ma che ha già avuto il parere favorevole da Bruxelles.

Il provvedimento ha come obiettivo la riscossione più facile per i Comuni delle tasse locali. Il meccanismo non si applica alle multe .

«I cittadini non si devono preoccupare, non mi risulta». Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, risponde così a chi gli chiede notizie della possibilità per i Comuni di bloccare i conti correnti dei contribuenti che non pagano i tributi locali. Sarà stato un riflesso condizionato, perché da giorni il premier combatte l’idea di una manovra piena di tasse e trappole fiscali, ma quella norma c’è.

È l’articolo 96 della legge di Bilancio già in discussione, al Senato, e dà anche molta soddisfazione ai sindaci, che in questa riforma della riscossione locale, chiesta a gran voce da tempo. Tanto più, osserva il ministero dell’Economia, che ci sono «ancora 19 miliardi non riscossi dagli enti locali».

Negli affitti brevi contratto scritto da allineare all’online.

Nel mercato degli “affitti brevi” alimentati dalle prenotazioni online tramite i portali come Airbnb e Booldng si è diffusa in Italia l’abitudine di far firmare all’arrivo degli ospiti nell’alloggio un contratto di locazione scritto. Consiste a volte in una schedina di una pagina, più raramente in un lungo e articolato contratto.

Si tratta di una prassi che sta facendo emergere problemi di coordinamento tra il documento firmato e il contratto concluso al momento della prenotazione online. Le ragioni del secondo contratto L’abitudine di far firmare un contratto di locazione breve ai turisti al loro arrivo nell’alloggio è tutta italiana e si è diffusa essenzialmente per due motivi.

Innanzitutto per tutelarsi contro un ospite che non se ne va alla scadenza pattuita: in questo caso il locatore host può ricorrere alla procedura di sfratto, fondata sul contratto di locazione. In secondo luogo per la rilevanza attribuita dalla Polizia municipale ai contratti scritti quando effettuano i controlli negli appartamenti locati. (continua)

Fonte: IlSole24Ore

Agevolazione prima casa, conta anche il soppalco.

Chi acquista una abitazione che, con il soppalco, supera 240 mq non ha diritto alle agevolazioni sulla prima casa. Contano tutte le aree utilizzabili dell’immobile al di là dell’abitabilità.

Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 29643 del 14/11/2019, ha respinto il ricorso di una contribuente. In fondo alle interessanti motivazioni, il Collegio di legittimità ha affermato espressamente che «ai fini della individuazione di una abitazione di lusso, nell’ottica di escludere il beneficio cosiddetto prima casa, la superficie utile deve essere determinata guardando alla utilizzabilità degli ambienti a prescindere dalla loro effettiva abitabilità, costituendo tale requisito, il parametro idoneo a esprimere il carattere lussuoso di una abitazione.

Ne consegue che il concetto di superficie utile non può restrittivamente identificarsi con la sola superficie abitabile, dovendo il dm del 2/8/1969, n. 1072, art. 6, essere interpretato nel senso che è utile tutta la superficie dell’unità immobiliare diversa dei balconi, dalle terrazze, dalle cantine, dalle soffitte, dalle scale e dal posto macchine e che nel calcolo dei 240 mq rientrano anche i soppalchi».

In motivazione gli Ermellini chiariscono inoltre che perde l’agevolazione anche chi unisce due appartamenti, e, in questo modo, supera la metratura delle abitazioni. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Bonus facciate se si paga nel 2020 per i lavori iniziati nel 2019.

Il bonus facciate allarga i suoi confini. La manovra in corso di discussione parla, infatti, di «spese documentate». E questo, analizzando le vecchie pronunce dell’agenzia delle Entrate, renderà applicabile il beneficio del 90% anche a quegli interventi già in corso d’opera per i quali i pagamenti saranno materialmente effettuati l’anno prossimo.

Il disegno di legge di bilancio per il 2020 introduce, tra le misure per la crescita, l’articolo 25, rubricato «bonus facciate»: prevede per i soggetti Irpef, l’attribuzione di una detrazione di imposta del 90%, da recuperare in dieci anni, per le spese documentate, sostenute nel 2020, relative agli interventi edilizi finalizzati al recupero o restauro della facciata di edifici, inclusa la semplice manutenzione ordinaria.

Sono esempi di interventi di manutenzione ordinaria: le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici, la sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti, la tinteggiatura di pareti, soffitti, infissi esterni, il rifacimento di intonaci, l’impermeabilizzazione di tetti e terrazze, la verniciatura delle porte dei garage. Da valutare quali di questi interventi potranno rientrare o meno nel concetto di «recupero o restauro della facciata». (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Aumentano gli incentivi per rimettere a nuovo le case.

Il Governo prova a rinvigorire ulteriormente il mercato immobiliare con incentivi fiscali. E’ ben noto, infatti, il rapporto di particolare attaccamento che gli italiani hanno con i propri immobili, e in tal senso appare particolarmente apprezzabile l’intervento del Governo di provare a dare una spinta a questo mercato attraverso l’introduzione di nuovi incentivi fiscali, legati alla riqualificazione immobiliare, piuttosto che attraverso la proroga di quelli già esistenti.

Insomma, la casa è al centro dei pensieri di chi ci governa. Nel Decreto Legge relativo alla Legge di Bilancio 2020 infatti è stato introdotto il c.d. bonus facciate, un particolare incentivo di natura fiscale legato alla realizzazione di interventi edilizi, inclusi quelli di manutenzione ordinaria, finalizzati al recupero o al restauro delle facciate di immobili, sia di proprietà individuale che di proprietà condominiale. In particolare il testo della nuova norma prevede che potranno essere portate in detrazione dalle imposte sui redditi tutte le spese sostenute (e regolarmente documentate) nel corso dell’anno 2020 per la realizzazione di tali interventi, nella misura del 90%, senza limiti di spesa. (continua)

Fonte:Libero

L’immobile all’asta è un vero affare ma serve prudenza.

Comprare una casa all’asta può portare a un risparmio medio del 35% rispetto al libero mercato. Ecco perché questa strada può essere scelta, con attenzione, per investire nel mattone o se si è in cerca della prima casa. A causa della crisi, le offerte di immobili all’asta sono cresciute del 20% nell’ultimo anno.

Ma come muoversi e cosa cercare esattamente? Tre sono le tipologie di immobile che è possibile trovare all’asta: case di privati che non sono più riusciti a pagare le rate, immobili di aziende che in caso di fallimento vedono alienati i propri beni e, infine, gli stabili degli enti pubblici che, quando decidono di vendere una proprietà, devono obbligatoriamente farlo attraverso l’asta che garantisce massima trasparenza.

In questo momento, la casa tipo che va in asta in Italia misura 111 metri quadrati e ha un costo medio di 145mila euro. Per cercare una casa all’asta, la rete è sicuramente un mezzo vincente. Questi immobili devono, infatti, essere obbligatoriamente pubblicizzati sul web. Un’alternativa è il quotidiano cartaceo. Ci sono poi siti specializzati, i siti dei tribunali, o il sito del notariato. (continua)

Fonte:IlGiornale

Bonus verde 2020: abolizione o proroga? Detrazione in bilico.

Bonus verde 2020: abolizione o proroga? Detrazione in bilico

Nel Disegno di Legge di Bilancio 2020 non si parla di proroga del bonus verde, e pertanto la detrazione del 36% potrebbe essere abolita, senza rinnovo per le spese sostenute oltre la scadenza del 31 dicembre.

Il bonus verde è il grande escluso dalla proroga delle detrazioni sui lavori in casa prevista dalla Legge di Bilancio 2020.

Tra conferme e nuovi bonus al debutto, non trova spazio all’interno del Disegno di Legge di Bilancio 2020 depositato in Senato la detrazione Irpef del 36% introdotta per stimolare la cura del verde privato. (continua)

Fonte:Informazione fiscale

Compravendita, niente aumento per l’imposta ipotecaria e catastale.

Stop all’aumento dellimposta ipotecaria e catastale sulla compravendita immobiliare tra privati. A prevederlo la bozza della legge di Bilancio.

Il Documento programmatico di Bilancio prevedeva invece un aumento da 50 a 150 euro per i trasferimenti immobiliari tra privati soggetti a imposta di registro.

Lo stop all’aumento dell’imposta ipotecaria e catastale deciso dal vertice di maggioranza del 30 ottobre 2019 è stato commentato dalla Fimaa, Federazione italiana mediatori agenti d’affari aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia.

In particolare, tramite una nota, Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa, ha fatto sapere: ” Dopo aver lasciato la cedolare secca sulle locazioni a canone concordato al 10%, anche questa retromarcia in extremis del Governo non potrebbe che farci piacere. Il settore immobiliare è già gravato da un eccessivo carico fiscale, che va semmai ridotto e riordinato per consentire al comparto di ritornare ad essere locomotiva per la crescita economica del Paese”.

Corso “AGENTI D’AFFARI IN MEDIAZIONE”

Operazione 2019-12487/RER Approvata con DET.DIR.16826  del 18/09/2019 PROG. N. 1 – ED. N. 1   

L’agente immobiliare è colui che si occupa della vendita dei beni immobiliari e deve conoscere le linee e le strategie fondamentali dell’azienda e del mercato.

DESTINATARI DEL CORSO e REQUISITI D’ACCESSO: Aspiranti agenti immobiliari in possesso dei requisiti di cui alla L. 03/02/89 n. 39 e successive modifiche. Maggiore età, essere in possesso del Diploma di Scuola Secondaria di secondo grado.

CONTENUTI: La professione di Agente Immobiliare; Psicologia e tecniche di vendita; La mediazione; Diritto Civile; Diritto Tributario; Estimo, catasto e norme immobiliari, La conservatoria dei registri immobiliari; Il credito; Gestione d’azienda; Informatica; Marketing e mercato immobiliare; Elementi di ragioneria e contrattualistica

Affitti calmierati, cedolare secca al 10%.

Scongiurato l’aumento della cedolare secca sugli affitti a canone concordato, i proprietari immobiliari non riescono a sorridere del tutto. L’aliquota della fiat fax sulle locazioni a canone calmierato non salirà al 12,5%, come inizialmente paventato, ma resterà ferma al 10% e per di più in modo strutturale.

Nessuna traccia, invece, del rinnovo della cedolare sui negozi, cosa che mette in allarme, visto anche gli effetti peggiorativi per i contribuenti derivanti dall’unificazione di Imu e Tasi.

Il premier Giuseppe Conte, ha invece difeso la scelta del governo di non inasprire il prelievo su una misura come la cedolare che in questi anni ha svolto un’innegabile funzione antievasione, dimezzando il nero sugli affitti. «Abbiamo deciso di rendere permanente il regime di cosiddetta cedolare secca al 10 per cento per le locazioni a canone concordato, che, a legislazione vigente sarebbe aumentato fino al 15 per cento a decorrere dal 2020». (continua)

Fonte:ItaliaOggi

FIMAA: “BENE STOP AUMENTO CEDOLARE SECCA”

L’aliquota sulle locazioni a canone concordato resterà al 10% nel 2020 e diventerà strutturale .

Roma 30 ottobre 2019 – “Siamo soddisfatti della retromarcia del Governo sull’ipotesi di aumento della cedolare secca sulle locazioni a canone concordato con aliquota al 12,5% dal 2020. 

La conferma dell’aliquota al 10% dal 2020, in via strutturale, offre una certezza in più ai locatori chiamati a valutare la convenienza delle diverse formule di locazione in un contesto di mercato ancora in difficoltà. L’aumento dell’aliquota avrebbe avuto un impatto economicamente recessivo per il comparto delle locazioni. 

Quanto all’ipotesi di aumentare l’aliquota unificata di Imu e Tasi, siamo pienamente convinti che occorra accorpare le due imposte mantenendo l’invarianza del gettito dei due contributi. 

Così come siamo convinti che per la crescita del Paese e del settore immobiliare resta necessario procedere con determinazione alla riduzione della spesa pubblica improduttiva per liberare, senza ricorrere ad ulteriori balzelli a carico dei cittadini e delle imprese, risorse per gli investimenti”. 

È il commento di Santino Taverna, presidente nazionale FimaaFederazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia

Con recesso concordato niente registro fisso.

Il contratto con il quale le parti contraenti convengono di risolvere un precedente contratto di compravendita immobiliare, tra esse stipulato, è soggetto all’applicazione dell’imposta di registro con l’aliquota propria dei trasferimenti immobiliari e non in misura fissa.

Lo affermano le Entrate nella risposta a interpello 439 del 28 ottobre 2019. La materia affrontata dalla risposta è quella del cosiddetto “mutuo dissenso” o “mutuo consenso risolutivo”, vale a dire l’accordo che provoca la risoluzione di un precedente contratto: nel caso della risoluzione di un contratto a effetti reali, come la compravendita, il mutuo dissenso comporta il ritorno in capo al soggetto alienante della titolarità del diritto che venne trasferito al soggetto acquirente con il contratto poi risolto. Ci si chiede, dunque, se questa vicenda comporti l’applicazione dell’imposizione propria degli atti traslativi di beni immobili. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Leasing, l’Imu tocca ai locatori. A nulla rileva che non sia stato riconsegnato il bene.

La Cassazione torna sui propri passi relativamente ai contratti di leasing per il pagamento dell’Imu. Cambia idea sulla questione del soggetto obbligato al pagamento, sostenendo che il locatore è tenuto al versamento dell’imposta locale anche se il locatario non riconsegna il bene.

Il locatore, infatti, è soggettivo passivo del tributo se il contratto viene risolto prima della scadenza naturale e il locatario non restituisce il bene immobile. Così si sono espressi i giudici di legittimità con la sentenza 25249 del 9 ottobre 2019.

La società ricorrente aveva sostenuto che in caso di risoluzione anticipata del contratto di leasing l’imposta fosse dovuta dal locatore concedente solo dopo l’effettiva riconsegna del bene immobile. Per la Cassazione, invece, la norma di legge che disciplina la locazione finanziaria attribuisce la soggettività passiva Imu alla società di leasing «anche se essa non ha ancora acquisito la materiale disponibilità del bene per mancata riconsegna da parte dell’utilizzatore. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Fimaa Cesena: “Corso di Abilitazione alla Professione di Agente Immobiliare”

ISCOM FORMAZIONE PER LE IMPRESE SCARLEnte accreditato dalla Regione Emilia Romagna, organizza un corso per “AGENTI D’AFFARI IN MEDIAZIONE”

L’agente immobiliare è colui che si occupa della vendita dei beni immobiliari. In primo luogo il mediatore deve conoscere le linee e le strategie fondamentali dell’azienda e del mercato. In generale dovrà: identificare i processi di marketing del proprio settore, conoscere i processi di lavoro inerenti la gestione d’agenzia, saper attuare le tecniche di vendita e di comunicazione più idonee all’approccio al cliente, conoscere gli aspetti di contrattualistica e quelli relativi al fisco e alle normative applicabili al settore di riferimento.

DESTINATARI DEL CORSO e REQUISITI D’ACCESSO:

Aspiranti agenti immobiliari in possesso dei requisiti di cui alla L. 03/02/89 n. 39 e successive modifiche. Maggiore età, essere in possesso del Diploma di Scuola Secondaria di secondo grado.

CONTENUTI:

La professione di Agente Immobiliare; Psicologia e tecniche di vendita; La mediazione; Diritto Civile; Diritto Tributario; Estimo, catasto e norme immobiliari; La conservatoria dei registri immobiliari; Il credito; Gestione d’azienda; Informatica; Marketing e mercato immobiliare; Elementi di ragioneria e contrattualistica

I capannoni senza bonus.

Le detrazioni fiscali del 50% per le ristrutturazioni edilizie (art. 16 bis del dpr 917/86 cd. «bonus casa») sono destinate soltanto agli edifici residenziali.

Per un capannone non è possibile utilizzare queste detrazioni. Un intervento di risparmio energetico si configura come intervento di manutenzione straordinaria e, in generale, va fatta la Cila (comunicazione di inizio lavori asseverati). Ci possono essere eccezioni, come l’installazione di pompe di calore di potenza utile infrriore a 12 kW per cui non è necessaria.

Oppure, disposizioni diverse previste da norme regionali o da regolamenti comunali. Quindi è consigliabile, comunque, di informarsi presso gli uffici comunali. Questi i chiarimenti Enea contenuti in una serie di faq sulle agevolazioni «bonus casa» (nello specifico faq 4.B e 8. B). (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Lavori in casa, mobili e giardini: ecco tutti i bonus fiscali di quest’anno.

Recupero edilizio, riqualificazione energetica, acquisto di arredi, sistemazione del verde di giardini e balconi. Chi ha rinviato al 2019 le spese per i lavori in casa, o deve ancora concludere (e pagare) interventi già avviati nel 2018, può star tranquillo: la legge di Bilancio ha prorogato di un anno l’accesso ai bonus in scadenza lo scorso 31 dicembre.

Una conferma “secca” delle regole e delle percentuali di detrazione, così come erano state ridisegnate dalla manovra del 2018.

Fermo restando che per i contribuenti Irpef vale sempre il principio di cassa, cioè non conta la data dei lavori o delle fatture ma quella di pagamento (quasi sempre con bonifico), per cogliere le agevolazioni c’è tempo fino al 31 dicembre 2019. (leggi l’articolo)

Fonte:IlSole24Ore

Successioni, aggiornato il modello.

Aggiornato il modello telematico della dichiarazione di successione e domanda di volture catastali, che prevederà anche le agevolazioni riguardanti il Terzo settore. Il nuovo modello sarà obbligatorio dal 21 dicembre 2019.

Con il provvedimento n. 728796/2019 del 21/10/2019 l’Agenzia delle entrate ha adeguato il modulo di dichiarazione per le agevolazioni previsti per i fabbricati inagibili a causa di eventi calamitosi e alla disciplina che regola gli enti che operano senza scopo di lucro.

In particolare, sono stati aggiornati il modello di dichiarazione di successione e domanda di volture catastali, le relative istruzioni di compilazione e le specifiche tecniche per la trasmissione telematica.

Le modifiche recepiscono le agevolazioni relative agli immobili diventati inagibili a causa di calamità naturali e quelle in materia di Terzo settore. Inoltre, vengono recepiti alcuni orientamenti interpretativi intervenuti per la gestione dei benefici previsti in relazione ai terreni agricoli e montani (art. 141. n. 383/2001).

Il modello non aggiornato sarà utilizzabile fino al 20/12/19. ( continua )

Fonte:ItaliaOggi

Tasse sulla casa in Italia, che succede se aumenta la cedolare secca.

Aumento degli affitti, boom di sfratti e crescita degli affitti brevi tra le possibili conseguenze.

Il prossimo 30 novembre sarà la prima scadenza per il pagamento della cedolare secca 2019. Ma dal prossimo anno tutto potrebbe cambiare. Quali conseguenze porterebbe l’aumento delle aliquote ipotizzato dalla manovra 2020?

La cedolare secca, come si sa, è una sorta di imposta sostitutiva che si applica ai proventi di coloro che affittano casa. Al momento, se per chi affitta casa a canone libero si applica un’aliquota del 21%, per coloro che optano per il canone concordato l’aliquota applicata scende al 10% andando a sostituire anche le imposte di bollo e di registro.

Con il documento programmatico di bilancio 2020, però, ci potrebbero essere delle novità in merito alla cedolare secca, che, dal 10% potrebbe crescere al 12,5%, accompagnandosi ad un aumento da 50 a 150 euro ciascuna dell’imposta ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari (tra privati) soggetti all’imposta di registro (prima casa e altri immobili). (continua)

Fonte:Idealista.it

Nell’affitto d’azienda trattamento fiscale «differenziato» per le spese di manutenzione (sia ordinarie che straordinarie).

Laddove l’affitto riguardi l’unica azienda dell’imprenditore individuale, per le spese di manutenzione sostenute dal locatore trovano applicazione le disposizioni di cui all’articolo 71, comma 2 del Tuir secondo cui i redditi da affitto d’azienda sono costituiti dalla differenza tra l’ammontare percepito nel periodo di imposta e le spese specificamente inerenti alla loro produzione.

Conseguentemente, tali spese dovrebbero essere interamente deducibili se inerenti alla produzione del reddito. Nel caso, invece, il locatore sia una società commerciale la deducibilità delle spese di manutenzione segue le regole ordinarie. In particolare, per le spese di manutenzione straordinaria (C.M. 98/E/2000, circolare 10/E/2005 par. 4.3 e circolare 27/E/2005 par.3.2.1), se imputate contabilmente ad aumento del costo del bene cui si riferiscono, gli ammortamenti vanno computati, anche ai fini fiscali, sull’intero valore incrementato del bene.

Diversamente, qualora dette spese siano sostenute per mantenere in efficienza le immobilizzazioni materiali, onde garantire la vita utile prevista e la loro capacità produttiva originaria, esse rappresentano costi di periodo da imputare integralmente al conto economico dell’esercizio di competenza (c.d. spese di manutenzione ordinaria). (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Manovra, Fimaa: Preoccupati per aumento imposte sulla casa.

 Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa, Federazione italiana mediatori agenti d’affari.

Il documento programmatico di bilancio varato dal governo, che contiene l’impalcatura della manovra 2020, tra le varie misure prevede l’aumento da 50 a 150 euro ciascuna dell’imposta ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari (tra privati) soggetti all’imposta di registro (prima casa e altri immobili) e l’ipotesi di aumento della cedolare secca sulle locazioni a canone concordato, dal 10% al 12,5%.

Dalla manovra arriva un ulteriore incremento di imposte sull’immobiliare: non solo triplicano le imposte di registro, ma emerge anche l’ipotesi di un aumento della cedolare secca sulle locazioni a canone concordato, con un’aliquota che potrebbe salire dall’attuale 10 al 12,5%. Dopo l’illusione di attenzioni e promesse disattese per il comparto anziché dare ossigeno ad un settore fondamentale per la crescita economica del Paese, lo si appesantisce ulteriormente utilizzandolo come bancomat per fronteggiare qualsiasi necessità, senza mai ricorrere alla riduzione dei costi della spesa pubblica improduttiva che sta affondando il Paese.

Nuove facciate con sconto al 90%: in arrivo lavori per 2,2 miliardi.

Bonus casa. La nuova agevolazione riguarderà condomini e singole abitazioni e attiverà lavori edilizi per un potenziale fino a 2,2 miliardi. Proroga al 2020 per il pacchetto delle altre agevolazioni.

Chi attiverà lavori edilizi per un potenziale tra 1,4 e 2,2 miliardi di euro il nuovo “bonus facciate” che sarà introdotto con la manovra finanziaria. Inserito un po’ a sorpresa nel Documento programmatico di bilancio (Dpb), il nuovo incentivo avrà la forma di una detrazione fiscale pari al 90% delle spese sostenute nel corso dell’anno prossimo «per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici».

Premiate case e condomìni.  Il bonus riguarderà sia i condomìni che le singole abitazioni. Il che sembra escludere gli immobili non residenziali e fa pensare a una detrazione Irpef (non anche Ires). Per conoscere i dettagli, però, bisognerà attendere la legge di Bilancio. Va precisato, tra l’altro, in quante rate potrà essere recuperato lo sconto (quasi tutti quelli in vigore sono divisi in dieci anni, alcuni in cinque) e a quali tipi di intervento sarà abbinato.  (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Manovra al via, mini taglio del cuneo.

Sale a 3 miliardi, dai 2,5 previsti in origine, la dote per irrobustire le buste paga. Clausole Iva sterilizzate: bloccati gli aumenti per 23,1 miliardi di euro.

Rinnovo contratti pubblici: per il triennio 2019-2021 stanziati 3,1 miliardi di euro. Il Consiglio dei ministri riunitosi ieri a tarda sera ha avviato la macchina di una manovra 2020 che punta ad attestarsi sui 30-31 miliardi. Il Cdm ha approvato il Documento programmatico di bilancio, cioè il budget da inviare a Bruxelles.

Nel Documento sono state dettagliate le misure della manovra, fatta di legge di bilancio e decreto fiscale, sui quali è stato avviato l’esame a Palazzo Chigi.

Sale a 3 miliardi, dai 2,5 miliardi previsti in origine, la dote per il 2020 per il taglio del cuneo fiscale. Una cifra che dal 2021 salirà a oltre 5 miliardi. L’alleggerimento delle tasse dovrebbe riguardare i redditi fino a 35mila euro. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Sangalli: “Rimodulazione Iva? Meglio rimettere in moto la crescita”

Il presidente di Confcommercio: “Il governo ha detto che l’Iva non aumenterà e che i pagamenti elettronici saranno incentivati senza penalizzare l’uso del contante”. Contro gli sprechi “serve una rigorosa applicazione dei fabbisogni e dei costi standard a tutte le funzioni pubbliche e a tutti i livelli di governo”.

 

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha commentato i risultati dell’analisi sulla spesa pubblica locale presentata dall’Uffcio Studi.“L’analisi del nostro Ufficio Studi conferma la presenza di tanti sprechi nella spesa pubblica locale a fronte di qualità e quantità di servizi che, soprattutto in alcune aree del Mezzogiorno, sono ancora molto scadenti. (continua)

La Riviera (felice) delle seconde case Il mercato immobiliare cresce (+6%).

Milano Marittima è sempre la più cara. Case vacanze in Riviera, si comincia di nuovo a comprare. Secondo Nomisma, il mercato immobiliare turistico cresce infatti del 6,1%. Non aumentano però i prezzi che, invece, segnano una lieve flessione, iniziata già dal 2008.

La più gettonata resta Milano Marittima dove i prezzi al metro quadro salgono anche fino a 6.500 euro. Seguono Riccione e Rimini, ancora tra le più amate della costa romagnola. La casa vacanze al mare? Per molti è ancora un investimento a cui non poter rinunciare. Il mercato immobiliare turistico torna a risalire la china nel Belpaese dopo i lunghi anni della recessione e anche sulla Riviera romagnola i numeri confermano un aumento sempre più deciso del settore.

In particolare, secondo l’Osservatorio immobiliare 2019 di Nomisma, le compravendite delle case vacanze hanno fatto registrare nel 2018 un incremento del 6,1% sull’anno precedente. E anche per il 2019 le attese sono alte. Di pari passo si conferma il calo dei prezzi costante e omogeneo in atto Riviera dal 2008, più o meno in tutte le località che si affacciano sulla costa, in particolare quelli del riminese, con percentuali fino al -1,5%. Flessione che interessa, per altro, anche l’ambito degli affitti turistici, con canoni ugualmente in discesa, nel contesto di un mercato che gode di una domanda certamente molto vasta, ma che si mantiene stabile nel corso degli anni. (continua)

Fonte: Il Corriere di Bologna

Manovra, piano casa: ecobonus confermato.

Come un puzzle, giorno dopo giorno, la manovra del governo prende forma. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte, a margine del Consiglio dei ministri che ieri ha approvato il decreto sul clima, ha detto che ora «si entra nel vivo», ribadendo che sulla lotta all’evasione «serve coraggio».

Ma è sul fronte delle misure che arrivano le principali novità. Dopo le incertezze dei giorni scorsi il governo ha deciso di confermare per il prossimo anno sia l’eco-bonus sulle ristrutturazioni edilizie, che il sisma-bonus.

Le detrazioni fiscali al 65 per cento per chi migliora l’efficienza energetica di appartamenti ed edifici con l’acquisto di infissi, caldaie e altri sistemi ecologici, e lo sconto fino all’85 per cento per chi migliora le prestazioni antisismiche saranno confermati nelle stesse modalità del passato. Sarebbero tramontati, insomma, i propositi di legare al reddito gli sgravi. La seconda novità è l’arrivo di un nuovo piano casa del governo. (leggi l’articolo)

Fonte:IlGazzettino

Imu-Tasi unificata: per l’aliquota si prova il tetto al 10,6 per mille.

Nel ricco capitolo che il decreto fiscale in arrivo promette di dedicare alle tasse locali si fa largo anche l’unificazione di Imu e Tasi. Il ritorno della tassa unica sul mattone è uno degli snodi del provvedimento, e può essere affrontato dal governo anche nella chiave anti-evasione che dovrebbe tessere il filo rosso di tutto il decreto.

Perché la tassa unica si porterebbe con sé la semplificazione delle aliquote, e quindi la possibilità di far partire davvero il modello pre-compilato da spedire ai contribuenti, promesso fin dal 2011 ma finora impantanato nelle circa 300mila variabili che caratterizzano l’Imu-Tasi.

In questo modo dovrebbe essere riassorbita almeno la parte più superficiale del tax gap sull’imposta immobiliare, 5,1 miliardi in tutto secondo il Rapporto sull’evasione fiscale allegato all’ultima Nadef. Prove di fusione sono in cantiere anche per i tributi minori dei Comuni, dalla tassa per l’occupazione del suolo pubblico all’imposta sulla pubblicità. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Proroga cedolare secca: la comunicazione non è obbligatoria, niente più sanzione.

Proroga cedolare secca: la comunicazione non è più obbligatoria, abrogata la sanzione per chi non la invia. La novità è inserita nell’articolo 3 bis del Decreto Crescita, convertito in legge il 27 giugno 2019.

Proroga cedolare secca: la comunicazione non obbligatoria, niente più sanzione.

La volontà di applicare la cedolare secca ai contratti di locazione deve essere espressa in sede di registrazione ed è valida per l’intera durata del contratto.

Ma il sistema, modificato dal Decreto Crescita, prevedeva che nel caso di proroga del contratto, anche tacita, l’opzione doveva essere manifestata entro il termine di versamento dell’imposta di registro, ovvero entro 30 giorni dalla data della proroga, con modello RLI.

Era necessario inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate anche in caso di risoluzione del contratto.

Con le novità introdotte dal Decreto Crescita viene abrogata la sanzione prevista dal decreto legislativo numero 23 del 14 marzo 2011 per chi non rispettava l’obbligo comunicativo.

Leggi l’articolo.

Fonte:InformazioneFiscale

 

Cassazione. La divisione ereditaria di immobili è una vendita.

Rivoluzione in Cassazione: alle divisioni ereditarie si applica la normativa per gli atti traslativi di beni immobili (come la compravendita).

Rivoluzione in Cassazione sul tema dell’applicazione, alle divisioni, della normativa prescritta, a pena di nullità, per gli atti traslativi di beni immobili (qual è, ad esempio, la compravendita), in tema di regolarità edilizia dei fabbricati oggetto del contratto. Le Sezioni Unite civili della Suprema corte, con la sentenza n. 25021, depositata ieri, hanno infatti deciso che:

a) la divisione di una comunione ereditaria è un atto tra vivi e non a causa di morte e, pertanto, a esso si applica la medesima normativa dettata per gli atti tra vivi traslativi di beni immobili (sono così superate le decisioni della Cassazione 15133/2001, 630/2003, 2313/2010);

b) alle divisioni di immobili (sia nella comunione ordinaria che nella comunione ereditaria) si applicano sempre le norme sulla regolarità edilizia dei fabbricati oggetto del contratto, a prescindere dalla data della loro costruzione (viene così superata la decisione di Cassazione 14764/2005); (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

Correzione dati catastali, come chiederle e cosa si può modificare.

Nel caso in cui il contribuente rilevi degli errori durante la valutazione dei dati catastali relativi ai propri immobili, magari dietro semplice richiesta di una visura, è possibile domandarne la correzione nella banca dati del Catasto. Ma come fare una correzione dei dati catastali? E che cosa puoi modificare?

Come correggere i dati catastali.

La domanda di correzione dei dati catastali può essere semplicemente presentata presso gli uffici provinciali – Territorio o, in alcuni casi, utilizzando il servizio online “Contact center”. Nel primo caso, sarà sufficiente utilizzare i modelli che si trovano sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione dedicata a “Fabbricati e terreni” e, di qui, Correzione dati catastali”.

Il modulo è facilmente compilabile: al richiedente sarà infatti richiesto di indicare le proprie generalità, i dati catastali dell’immobile, la situazione riscontrata e le notizie utili alla correzione dell’errore, che verranno poi processate dai tecnici delle Entrate. (continua)

Fonte:NotiziarioImmobiliare

Mi.Ma. resta la regina del mattone, Pinarella in crescita.

La sorpresa è Pinarella, al settimo posto dietro Cervia, con 3.600 euro al metro quadrato come costo massimo per un appartamento. La stessa Pinarella si colloca davanti a località come Marina di Ravenna e Lido di Savio, confermando il suo trend in crescita pure sul fronte del mercato immobiliare. Passando poi agli appartamenti in affitto, la località fondata dai pionieri milanesi non si smentisce.

Il listino prezzi di Mima presenta infatti un conto settimanale di 1.050 euro nel mese di agosto (700 euro è il prezzo minimo). A Cervia ne servono 900, 100 euro in più di Pinarella e Riccione, mentre Cesenatico si attesta a quota 750. L’unico neo di Milano Marittima sono gli appartamenti datati, che non reggono più i prezzi al rialzo, e rimangono sfitti. «Le famiglie e gli investitori riconsiderano il mattone come bene rifugio afferma l’esperto di Fimaa Fabrizio Savorani -, soprattutto nelle località turistiche e nelle città d’arte. (continua)

Fonte:Corriere di Romagna

Rispunta la riforma del catasto ma il governo la cancella subito.

La riforma del catasto torna nell’elenco delle cose da fare, ma ne esce praticamente subito. Nelle bozze preliminare della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, il governo aveva inserito anche questo tra gli oltre 20 disegni di legge “collegati” alla decisione di bilancio: ovvero provvedimenti che dovrebbero essere approvati dopo la manovra complessiva, ma con una sorta di corsia preferenziale in Parlamento.

Naturalmente appare improbabile che tutti questi progetti legislativi, dalle misure per la famiglia alla revisione del codice civile, approdino effettivamente in porto. Ma per quanto riguarda il tema scottante del catasto, lo stop è arrivato sul nascere: il viceministro all’Economia Antonio Misiani ha infatti escluso che la riforma sia tra quelle in programma. E puntualmente il riferimento è sparito nella versione ufficiale della Nota di aggiornamento.  (continua)

Fonte:IlGazzettino

Mattone, quanti affari sotto le stelle.

Nei primi sei mesi del 2019 mini boom degli investimenti che hanno toccato i 5,1% miliardi, in controtendenza rispetto all’Europa. L’80% arriva dall’estero. Alberghi e hotel le tipologie preferite, battuti gli uffici.

Gli investitori si stanno sempre più orientando verso i negozi delle vie del lusso mentre l’interesse per i centri commerciali è scarso, perché le strutture di maggiore attrattiva non sono sul mercato mentre quelle di minor richiamo sono viste con molta circospezione, perché l’esplosione dell’e-commerce pesa come un macigno sulle prospettive di queste strutture. Infine la logistica, con 310 milioni, meno 20% rispetto al 2018. L’80% dei capitali confluiti sugli immobili da investimento è straniera, i più attivi sono stati, con un miliardo in entrambi i casi, gli statunitensi e i francesi.

Gli investitori guardano con maggiore interesse al mercato immobiliare italiano. Il primo semestre del 2019 ha visto operazioni «corporate» per 5,1 miliardi, il risultato più alto mai registrato in questo periodo. Un dato ancora più notevole se si considera che è stato raggiunto in controtendenza rispetto all’andamento del mercato continentale, che, con 102 miliardi di euro, ha fatto segnare un calo del 13%.  (leggi l’articolo)

Fonte:L’Economia

 

Bonus casa 2020: ecco gli incentivi che saranno prorogati.

Il Ministro dello Sviluppo Economico anticipa l’intenzione di prorogare, anche per il prossimo anno, il pacchetto di bonus casa in scadenza a fine 2019.

Proroga bonus casa 2020.

Buone notizie dunque per i bonus casa, il cui esito era apparso incerto per il prossimo anno e che sembrano, invece, destinati a essere prorogati se le dichiarazioni si tradurranno in azioni concrete in sede di bilancio.
Si rammenta che, entro il 27 ottobre, il nuovo esecutivo deve presentare la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef) per aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica del DEF in relazione alla maggiore disponibilità di dati ed informazioni sull’andamento del quadro macroeconomico e di finanza pubblica, anche in vista dell’approvazione della manovra di bilancio. (continua)
Fonte:StudioCataldi

 

Piccola ma tecnologica, è la casa dei millennials.

Nella scelta pesano fattori come la coibentazione e i materiali che devono essere sostenibili e capaci di ridurre i costi di gestione.

Va bene una sistemazione anche piccola ma che sia moderna ed ecologica, arredata con pochi mobili purché di design e dotata di tutte le tecnologie necessarie per essere sempre connessi. I millennials cercano casa e hanno le idee chiare su cosa vogliono: non si accontentano più di vecchi locali da ristrutturare e puntano al meglio.

Nella scelta pesano fattori come la coibentazione e i materiali che devono essere sostenibili e ridurre i costi di gestione. Una generazione digitale, con la testa nella tecnologia e nel futuro, abituata a viaggiare e andare oltre i confini della geografia ma è anche la generazione che si è ritrovata ad affrontare una delle più importanti crisi economiche che ha vissuto il nostro Paese. (continua)

Fonte:La Stampa

Affitto autoridotto solo se il contratto è nullo.

Non importa che il contratto d’affitto non sia stato registrato: l’inquilino che si sia “autoridotto” il canone nel 2012-2013, come prevedeva il Dlgs 431/2011, dovrà restituire tutto l’importo perché quella norma è stata dichiarata incostituzionale nel 2014.

Lo afferma la Cassazione (sentenza 23637/2019, depositata ieri). La società proprietaria dell’immobile aveva effettuato la registrazione del contratto solo per il 2010, mentre nei due anni successivi aveva provveduto direttamente l’inquilino, applicando contestualmente un canone di locazione pari al triplo della rendita catastale, come previsto dal Dlgs 431/2011.

La Cassazione ha ritenuto però del tutto illecita questa scelta, facendo riferimento all’articolo 1, comma 346, della legge 311/2004, che stabilisce la nullità del contratto solo nel caso di mancata registrazione e quando la registrazione è stata semplicemente tardiva. (leggi l’articolo)

Fonte:IlSole24Ore

Albergo chiuso, la Tari è dovuta. La tassa non si versa solo per le strutture inutilizzabili.

Albergatori e titolari di strutture ricettive non pagano la tassa rifiuti solo se dimostrano che gli immobili adibiti allo svolgimento delle attività sono inutilizzabili. La chiusura invernale delle attività e la mancata utilizzazione, di fatto, delle strutture per alcuni mesi dell’anno non esonera dal pagamento del tributo. La scelta soggettiva del contribuente di sospendere temporaneamente l’attività, infatti, non assume alcuna rilevanza sotto il profilo fiscale.

Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con l’ordinanza 22705 dell’Il settembre 2019. Per i giudici di piazza Cavour, per ottenere l’esonero dal pagamento «non è sufficiente la sola denuncia di chiusura invernale, ma occorre allegare e provare la concreta inutilizzabilità della struttura». Non rileva fiscalmente «la mancata utilizzazione di una struttura alberghiera per alcuni mesi dell’anno». La volontà o le esigenze del tutto soggettive dell’utente, o il mancato utilizzo di fatto, non sono decisive per ottenere l’esenzione dal tributo. Gli alberghi pagano la tassa rifiuti anche nel periodo in cui sono chiusi e l’attività viene sospesa perché magari è finita la stagione turistica. Nel periodo di sospensione dell’attività non è previsto alcun esonero dal pagamento della tassa. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Credito d’imposta riacquisto prima casa a maglie larghe.

Bonus riacquisto «prima casa» ampio. Il credito d’imposta per chi cambia l’abitazione, come già chiarito dall’Agenzia delle Entrate, spetta anche se quella nuova è comperata prima di vendere la vecchia, purché la vendita avvenga entro un anno dall’acquisto.

Dalla recente risposta a interpello n. 377/2019, inoltre, sembra lecito desumere che il diritto al bonus, in collegamento con la fruizione dell’agevolazione «prima casa» nell’ipotesi in cui, al momento dell’acquisto, l’interessato possieda un’altra abitazione che si impegna però a rivendere entro un anno, sussista anche se, all’atto dell’acquisto del vecchio alloggio, l’agevolazione non era stata utilizzata perché, all’epoca, le cessioni di abitazioni da parte delle imprese costruttrici scontavano oggettivamente l’aliquota Iva minima. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Giurisprudenza casa: All’inquilino l’obbligo di verifica.

«Nei contratti di locazione relativi a immobili destinati a uso non abitativo grava sul conduttore l’onere di verificare che le caratteristiche del bene siano adeguate a quanto tecnicamente necessario per lo svolgimento dell’attività che egli intende esercitarvi, nonché al rilascio delle necessarie autorizzazioni amministrative; ne consegue che, ove il conduttore non riesca a ottenere tali autorizzazioni, non è configurabile alcuna responsabilità per inadempimento a carico del locatore, e ciò anche se il diniego sia dipeso dalle caratteristiche proprie del bene locato.

La destinazione particolare dell’immobile, tale da richiedere che lo stesso sia dotato di precise caratteristiche e che ottenga specifiche licenze amministrative, diventa rilevante, quale condizione di efficacia, quale elemento presupposto o, infine, quale contenuto dell’obbligo assunto dal locatore nella garanzia di pacifico godimento dell’immobile in relazione all’uso convenuto, solo se abbia formato oggetto di specifica pattuizione, non essendo sufficiente la mera enunciazione, in contratto, che la locazione sia stipulata per un certo uso e l’attestazione del riconoscimento dell’idoneità dell’immobile da parte del conduttore».

Corte di Cassazione Sentenza inedita n. 14731P18

La certificazione energetica degli immobili.

Da qualche anno è diventata obbligatoria per poter vendere, acquistare o affittare un immobile la Certificazione Energetica dei fabbricati. Vediamo nel dettaglio obblighi, benefici ed esclusioni.

La Certificazione Energetica misura e classifica la prestazione o rendimento energetico di un edificio o di un singolo immobile. In particolare, il fabbisogno annuo di energia invernale ed estiva necessaria per climatizzare gli ambienti, per riscaldare l’acqua per uso domestico, per la ventilazione e per l’illuminazione, secondo utilizzi standard.

Oltre a valutare l’attitudine al consumo di energia allo stato di fatto, la Certificazione Energetica ha anche lo scopo principe di suggerire i possibili margini di miglioramento, sulla base di alcuni interventi (non obbligatori) atti a ridurre la spesa annuale di energia, con i rispettivi tempi di ritorno economico.

E, quindi, in una certa misura può influenzare il valore dell’immobile stesso. (continua)

Fonte:Mycase.it

 

Al via la riforma della TARI.

Uno dei tributi più discussi sta per entrare in una fase di cambiamento. Si tratta della TARI, la tassa sui rifiuti, ovvero quel tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Al pagamento sono tenuti tutti coloro che possiedono o detengono, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti suddetti.
L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), preso atto della situazione assai eterogenea a livello nazionale, promette che, entro il 2019, sarà definito il primo metodo tariffario nazionale assieme alle nuove regole di trasparenza e incentivi agli investimenti per i miglioramenti alla gestione e alla qualità del servizio. (continua)
Fonte:StudioCataldi

Imu-Tasi, controlli accelerati.

Meno tempo a disposizione dei comuni per i controlli su Imu e Tasi.

È la conseguenza dell’allungamento dei termini per la presentazione delle dichiarazioni da parte dei contribuenti previsti dal decreto crescita. L’articolo 3 del decreto legge numero 34/2019, infatti, ha spostato la scadenza dal 30 giugno al 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui si è verificato l’evento che dà origine all’obbligo dichiarativo.

La materia è disciplinata dall’art. 13 del decreto «Salva Italia» (decreto legge n.201/2011), del governo Monti, che in materia di Imu disponeva, prima della recente modifica: «i soggetti passivi devono presentare la dichiarazione entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta, utilizzando il modello approvato con il decreto di cui all’articolo 9, comma 6, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Contratto di locazione scaduto? Se il conduttore resta nella detenzione dell’immobile ha gli stessi diritti di prima.

Quando finisce la locazione e il conduttore non libera l’appartamento, il proprietario deve agire in giudizio per riaverlo.

Fine locazione e prosecuzione del conduttore nella locazione.

Spauracchio per tantissimi proprietari che, oltre al degrado del proprio appartamento per l’incuria del conduttore, trovano le principali preoccupazioni nella morosità dell’inquilino e per l’appunto nella ritardata restituzione.

Che cosa deve e può fare un proprietario di appartamento che veda trattenuta l’abitazione da parte del conduttore oltre termine? (continua)

Fonte: Condominioweb

Agenzia Entrate,la vendita dei coniugi separati non cancella il bonus prima casa.

Non si decade dal beneficio in caso di vendita prima del decorso dei cinque anni. Nessun atto di scioglimento del matrimonio può essere tassato.

Nell’ipotesi di vendita di un’abitazione, comprata con l’agevolazione prima casa, prima del quinto anno successivo al suo acquisto, non si decade dall’agevolazione se la vendita avviene nell’ambito di una vicenda di separazione coniugale e il coniuge venditore non acquisti entro un anno un’altra abitazione.

L’agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 80/E di ieri, innova così quanto sostenuto nella circolare n. 27/E del 21 giugno 2012 (paragrafo 2.2). In quell’occasione veniva contemplato il caso della vendita della ex casa coniugale (nell’ambito di un procedimento di separazione coniugale) da parte di due coniugi con prezzo riscosso da uno solo di essi; e l’Agenzia allora affermò che costui, per non decadere dall’agevolazione, avrebbe dovuto comprare un’altra abitazione (da destinare a propria abitazione principale) entro un anno dalla vendita della casa ex coniugale. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Locazioni, la clausola sul deposito non va tassata.

La facoltà di trattenere il denaro in caso di danni non va trattata come penale. La clausola apposta sui contratti di locazione che autorizza il locatore a trattenere invia provvisoria il deposito cauzionale fino al risarcimento dei danni arrecati all’immobile affittato non ha natura penale.

Pertanto, a prescindere dalla nomenclatura formale utilizzata, non può essere assoggettata ad autonoma tassazione ai fini della imposta di registro. Sono queste le principali conclusioni cui è giunta la Ctp di Milano con la sentenza 3042/19/2019 depositata il 5 luglio scorso , smentendo così la posizione assunta da numerosi uffici territoriali dell’agenzia delle Entrate che continuano a notificare avvisi di liquidazione, sia al locatore che al conduttore (in qualità di coobbligato in solido), per recuperare l’imposta di registro di 200 euro (oltre a interessi e sanzioni) nel caso in cui nei contratti di affitto già registrati risultino appostate clausole che regolamentino gli effetti di un determinato comportamento tenuto dall’affittuario. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

L’acquisto del fabbricato da demolire non è tassato come area edificabile .

Se un’impresa vende un’area con il soprastante fabbricato si tratta di un contratto che non ha ad oggetto la cessione di un terreno edificabile (quindi, non si tratta di una operazione Iva imponibile) se è «economicamente indipendente» da altre operazioni successive; e ciò anche se anche se l’intenzione delle parti contraenti, già espressa al momento della compravendita, è che il fabbricato sia totalmente o parzialmente demolito per fare posto a un nuovo fabbricato.

In sostanza, se l’operazione di cessione e l’operazione di demolizione e ricostruzione sono «economicamente indipendenti», al prezzo pattuito per l’operazione di cessione del fabbricato e dell’area non va aggiunta l’Iva.

Lo ha stabilito la Corte di Giustizia UE nella causa C-71/18 (KPC Herning) con sentenza del 4 settembre 2019. Il caso esaminato giunto all’esame della Corte Ue era quello della compravendita di un fabbricato adibito a deposito e della relativa area di sedime e di pertinenza venduto dall’autorità portuale di Odense in Danimarca a una società danese di promozione immobiliare ed edilizia che sviluppa progetti immobiliari. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Cedolare secca in formato XL.Tassa applicabile a contratti prorogati e canoni variabili.

La cedolare secca amplia il perimetro di applicazione. Un’estate intensa per la tassa piatta sulle locazioni interessata da due interpelli di primaria importanza che, oltre a dirimere fondamentali problematiche, aprono il fronte però a una serie di ulteriori dubbi che si aggiungono alle questioni tuttora sospese come la possibilità di applicare la cedolare in caso di affitto per uso foresteria.

I due interpelli estivi, sia la risposta n. 297 del 22 luglio scorso, sia la più recente n. 340 del 23 agosto, rappresentano una presa di posizione forte dell’Agenzia delle entrate che, in entrambi i casi, andando probabilmente oltre la norma, amplia l’ambito applicativo della «nuova» cedolare secca sulle locazioni commerciali, da un lato abbracciando i contratti prorogati, dall’altro accettando (con molti «se» e molti «ma») le locazioni con canoni variabili. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Fimaa a nuovo governo: “Blocco Iva e giù le imposte sugli immobili”

“Facciamo gli auguri al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al nuovo esecutivo. Auspichiamo che il nuovo governo possa trasformare le difficoltà culminate nella recente crisi-politico istituzionale, che ci ha parecchio preoccupati, in una nuova fase di slancio per il Paese e per il settore immobiliare, a partire dal blocco degli aumenti dell’Iva e dalla diminuzione della pressione fiscale sugli immobili.

Il comparto e gli operatori immobiliari hanno bisogno di ritrovare fiducia e confidano nel nuovo esecutivo per una seria lotta contro il fenomeno del dumping fiscale, una concorrenza sleale di cui beneficiano alcune multinazionali che, tramite portali online, pagano imposte in altri paesi pur operando in Italia, relegando operatori e player italiani in una situazione di grave svantaggio competitivo.

Occorre puntare su strategie di riqualificazione in grado di valorizzare gli immobili anche dal punto di vista infrastrutturale e di decoro urbano, per attrarre nuovi investitori e favorire le relazioni sociali a vantaggio pure della sicurezza dei cittadini.

Da dove partire? Innanzitutto impostando una legge di bilancio che contribuisca a rimettere in moto la crescita del Paese. Le risorse possono essere trovate dal riordino e dalla riduzione della spesa pubblica improduttiva, dalle dismissioni del patrimonio immobiliare e dal contrasto e dal recupero di evasione ed elusione fiscale”.

È il commento di Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia, sul nuovo esecutivo Conte, che giurerà domani al Quirinale.

Contratto di locazione scaduto? Se il conduttore resta nella detenzione dell’immobile ha gli stessi diritti di prima.

Quando finisce la locazione e il conduttore non libera l’appartamento, il proprietario deve agire in giudizio per riaverlo.

Fine locazione e prosecuzione del conduttore nella locazione. Quante volte ci siamo trovati dinanzi a questa situazione?

Spauracchio per tantissimi proprietari che, oltre al degrado del proprio appartamento per l’incuria del conduttore, trovano le principali preoccupazioni nella morosità dell’inquilino e per l’appunto nella ritardata restituzione.

Che cosa deve e può fare un proprietario di appartamento che veda trattenuta l’abitazione da parte del conduttore oltre termine? (leggi l’articolo).

Fonte:Condominioweb

Se la denuncia dell’inquilino basta a provare il nero.

La denuncia dell’inquilino fa piena prova dell’esistenza di un contratto verbale di locazione non dichiarato, in quanto proviene direttamente da una delle parti. È questa, in estrema sintesi, la motivazione con la quale Ctp di Milano (sentenza 2718/19/2019, presidente Lo Monaco e relatore Chiametti) ha confermato l’operato dell’ufficio delle Entrate, che aveva notificato un avviso di accertamento relativo ad alcuni canoni di locazione non dichiarati, per il periodo ottobre dicembre 2013.

La vicenda trae origine da una denuncia presentata alle Entrate, con la quale, il 7 febbraio 2014, l’inquilina di un appartamento denunciava di aver avuto un contratto in nero a partire dal 1° ottobre dell’anno precedente. Sulla base di quella denuncia, l’ufficio finanziario notificava un avviso di accertamento ai fini Irpef, con il quale recuperava a tassazione i relativi canoni, maggiorati di interessi e sanzioni. Il locatore impugnava l’accertamento, lamentando innanzitutto il difetto di motivazione per mancata allegazione della denuncia…..(continua)

Fonte:IlSole24Ore

Affitti, impedire l’accesso ai locali non è sempre grave inadempimento.

Se l’inquilino si rifiuta di far visionare l’immobile a un agente immobiliare non scatta necessariamente il «grave inadempimento». Neppure se il contratto prevede in modo esplicito la facoltà della locatrice di ispezionare o far ispezionare i locali. Né se il conduttore ignora la raccomandata, le diffide scritte o le richieste verbali con cui l’agenzia sollecita l’individuazione di tre giorni alla settimana e di una fascia oraria in cui far visionare i locali ai potenziali compratori.

Secondo il Tribunale di Benevento (sentenza 934/2019, giudice monocratico Moretti), l’analisi va fatta caso per caso, considerando anche la posizione delle parti. Nella situazione specifica, il locatore è una società in accomandita semplice (Sas), nella quale l’inquilino riveste il ruolo di accomandante con una quota del 50 per cento. Ragion per cui nel valutare il caso vanno soppesate tutte le circostanze. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Dietrofront delle Entrate sulla cedolare secca per i negozi.

L’Agenzia delle entrate fa dietrofront dando il via libera (con un «però») all’applicazione della cedolare secca anche in caso di contratti di affitto commerciali con canoni variabili nel corso della locazione. La problematica deriva da una ferrea interpretazione della stessa Agenzia delle entrate e dal relativo comportamento degli uffici territoriali che impedivano la registrazione di contratti di locazione commerciale con applicazione della tassa piatta (la cedolare secca appunto) in assenza di canoni costanti «fiat» per tutta la durata del rapporto, senza dunque la possibilità delle parti di concordare variazioni in aumento (o in diminuzione).

Con la risposta all’interpello n. 340 dello scorso 23 agosto, l’AdE sembra in parte tornare sui suoi passi ammettendo che, la possibilità di determinare un canone di locazione variabile (nel caso trattato collegato ai ricavi di un punto vendita), «rientra nella libertà accordata alle parti di determinare il contenuto del contratto e non integra una determinazione privatistica della misura di indicizzazione, né un aggiornamento del canone a qualsiasi titolo di cui al comma 11 dell’art. 3 del dlgs n. 23 del 2011 citato» (continua)

Fonte:ItaliaOggi

 

 

Cassazione sui tributi ridotti in caso di prima casa.

Nel caso in cui il comune abbia stabilito il diritto a fruire di aliquota agevolata sui tributi locali su immobili concessi in comodato d’uso gratuito al figlio del contribuente, che li utilizzi come abitazione principale, il medesimo contribuente è tenuto a presentare la dichiarazione attestante la sussistenza dei requisiti oggettivi e soggettivi per il godimento dell’agevolazione, non potendo limitarsi a produrre il certificato storico anagrafico, attestante la residenza del figlio negli immobili per cui è causa.

Così ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 12485 del 10/05/2019. Il tema dell’abitazione principale, in generale, è del resto sempre stato argomento molto controverso, su cui sia la giurisprudenza di merito che quella di legittimità hanno assunto spesso linee anche contrastanti.

La Commissione tributaria regionale del Lazio, Sez. VII, ad esempio, con la sentenza n. 3967 del 12/6/2018, ha stabilito che, ai fini Ici, il contemporaneo utilizzo di più unità catastali contigue non costituisce ostacolo all’applicazione, per tutte, dell’aliquota agevolata e della detrazione prevista per l’abitazione principale, sempre che il complesso abitativo non trascenda la categoria catastale delle unità che lo compongono, assumendo rilievo, a tal fine, non il numero delle unità catastali, ma l’effettiva utilizzazione ad abitazione principale dell’immobile complessivamente considerato.

Leggi l’articolo.

Fonte:ItaliaOggi

Case all’asta perchè oggi si vendono a un terzo del vero valore.

Sono centinaia di migliaia le famiglie costrette a una vendita forzata dei loro immobili perché non più in grado di pagare le rate del mutuo. Ma, a causa di un sistema infernale di ribassi, a intermediari opachi e a una pessima riforma del governo Renzi, ormai la situazione è economicamente (ed eticamente) insostenibile.

E, come spesso accade, il Paese non riesce a seguire gli esempi positivi che arrivano dall’estero. Tanti sono i casi in cui verrebbe da augurarsi il nulla, la paralisi politica, l’inazione dello Stato, il disinteresse delle donne e degli uomini di governo. Ma la casa, si sa, in Italia è una forza superiore alla quale non si riesce a resistere: muove miliardi di euro, legittima professioni, suscita interventi legislativi, piace alle banche perché attira e vincola i clienti e il 70 per cento dei cittadini ne possiede una.

O meglio, ne possedeva, perché con l’inizio della crisi e la compressione dei redditi, milioni di italiani, sia privati sia aziende, non sono più stati in grado di onorare i mutui e si sono visti portare via l’immobile, venduto spesso all’asta a un terzo del proprio valore e con una coda velenosa: al termine di procedure opache e costose, il debitore non è neppure liberato interamente dal debito e non ha più accesso al credito bancario. Una beffa che invece non va in scena in Paesi come la Francia o la Spagna, dove quando ti hanno venduto la casa, almeno riparti vergine. (continua)

Fonte:Panorama

Proroga della locazione, cedolare secca salvifica.

L’omessa comunicazione della proroga di un contratto di locazione non è più sanzionabile, ma ciò solo se trattasi di contratti per i quali si è optato per la cedolare secca. Stessa cosa dicasi in caso di omessa comunicazione della risoluzione contrattuale.

Laddove, invece, ci si riferisca a locazioni soggette a tassazione ordinaria, i menzionati adempimenti restano obbligatori e sanzionatili. Quanto appena affermato è conseguenza della misura contenuta all’art. 3-bis del decreto crescita (dl n. 34/2019 come convertito in legge n. 58/2019), con il quale il legislatore sopprime l’ultimo periodo del comma 3 art. 3, dlgs n. 23/2011 (che fissava in 100 euro la sanzione per mancata presentazione, entro 30 giorni dal verificarsi dell’evento, della comunicazione relativa alla proroga, anche tacita, o alla risoluzione del contratto di locazione soggetti alla tassazione sostitutiva. Sanzione ridotta poi a euro 50 se la comunicazione fosse presentata con ritardo non superiore a 30 giorni). (continua)

Fonte:ItaliaOggi

B&B, il fisco ricomincia da tre.

Alloggio offresi, purché il soggiorno non superi i 30 giorni. E con un occhio di riguardo alle norme regionali e al regime fiscale da seguire. In Italia è boom di B&B e di camere o interi appartamenti da locare a turisti. La cosiddetta sharing economy sta diventando un affare per tutti, giovani o vecchi, a prescindere dalla professione o dalla specifica conoscenza in ambito fiscale e informatico.

L’obiettivo non è sempre soltanto quello del guadagno. Perché molto spesso la condivisione resa possibile dagli strumenti della società dell’informazione è per socializzare (è il caso per esempio del Bla Bla car), mentre per quanto riguarda gli immobili l’obiettivo è quello di abbattere i costi di gestione della seconda casa, che non sempre è al mare, in montagna o in una città d’arte. Molto spesso è la vecchia abitazione dei genitori ricevuta in eredità e che, visto l’andamento negativo del mercato immobiliare, molti si ritrovano a ritenere anti-economico vendere. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

I benefici Imu valgono solo per un immobile.

Due coniugi che all’atto del matrimonio hanno scelto il regime di separazione dei beni, non possono fruire dell’agevolazione Imu per l’abitazione principale se utilizzano più immobili come prima casa. Inoltre l’utilizzo di fatto degli immobili, senza un’effettiva unione catastale o solo ai fini fiscali, non consente di godere dei benefici fiscali.

A differenza dell’Ici, la normativa Imu rende più difficoltosa un’interpretazione estensiva che permetta a uno stesso nucleo familiare di utilizzare più immobili come abitazione principale. Questo importante principio è stato affermato dalla commissione tributaria regionale di Milano, sezione IX, con la sentenza 2699 del 21 giugno 2019. Per i giudici lombardi, gli immobili in questione sono “uniti solo di fatto”, hanno “una propria singola rendita”, senza una “effettiva unione catastale o anche solo ai fini fiscali”.(continua)

Fonte:ItaliaOggi

Negozi, cedolare anche ai rinnovi.

Le Entrate allargano il perimetro della «tassa piatta» prevista per i canoni di affitto. La proroga viene considerata come se fosse un contratto di locazione stipulato nel 2019.

La cedolare secca sui negozi affittati può essere applicata anche se quest’anno si verifica la proroga del contratto, situazione in cui potrebbero ricadere circa 120mila contratti. È quanto affermano le Entrate (interpello 297/2019), allargando il campo applicativo di un regime sostitutivo che resta comunque limitato: nel tempo (ai contratti stipulati o rinnovati nel 2019) e nell’oggetto (per i locali accatastati come C/1).

Rimangono incertezze per l’ipotesi in cui un contratto già in corso al 15 ottobre 2018 venga risolto e stipulato con un soggetto “correlato” al vecchio conduttore. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Locazione e divieto di animali.

Lecito il divieto di animali domestici nel contratto di locazione?

Il contratto di locazione di un immobile ad uso abitativo può contenere il divieto di presenza di animali domestici?

Sappiamo che gli animali di affezione sono considerati da molti sempre più quali veri e propri componenti della famiglia; peraltro, l’idea dell’acquisizione dell’animale può avvenire anche successivamente alla stipula del contratto di locazione; ad es. se i figli lo chiedono o, al contrario, proprio quando i figli vanno via di casa etc… Che si fa a quel punto se il contratto contiene il detto divieto?

Quanto concordato un tempo può ad un certo punto essere disatteso? (continua)

Fonte: CondominioWeb

Affitti brevi per 2 milioni di ospiti ma solo la metà è nel radar del del Fisco.

Il Fisco rincorre l’esplosione degli affitti brevi e cerca di mappare il fenomeno con strumenti nuovi. Come previsto dal decreto crescita, presto gli uffici potranno accedere alla banca dati Alloggiati web della Polizia di Stato: qui tutti gli host che affittano su portali come Airbnb, Booking o Homaway, sono tenuti a comunicare le generalità degli inquilini.

L’agenzia delle Entrate, poi, userà queste informazioni per controllare come un “grande fratello” il rispetto degli adempimenti fiscali. Peccato che in questa banca dati a fine 2018 risultassero appena 195mila appartamenti registrati. Un dato che, se confrontato con le sole statistiche di Airbnb (piattaforma di riferimento, anche se non l’unica, per la gestione di affitti brevi), racconta come molte locazioni turistiche rischino di restare “sconosciute” all’amministrazione finanziaria. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Fimaa Fiaip Anama: Homepal intermediario senza i requisiti di legge.

Esercizio abusivo della professione: con questa motivazione Homepal è stata sanzionata dalla Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza, Lodi dopo l’esposto della Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione Fimaa, Fiaip e Anama, che era stato preceduto dalle denunce presentate anche da ognuna delle tre Federazioni.

Dal provvedimento dell’ente camerale, pubblicato il 6 agosto, si evince che “Homepal a Better Place srl, abbia svolto l’attività di intermediazione immobiliare senza avere i requisiti previsti dalla legge, violando così l’articolo 8 della legge n.39/1989, che disciplina l’attività di mediazione immobiliare. L’esercizio abusivo dell’attività è punito con il pagamento di una sanzione amministrativa compresa tra 7.500 e 15mila euro”.

Oltre alla sanzione Homepal dovrà anche restituire tutte le fee (provvigioni) incassate fino al 17 gennaio 2019 ai clienti che ne faranno richiesta.

Già da diverso tempo sotto i riflettori della Consulta (Fimaa, Fiaip e Anama), “il portale Homepal – sottolinea la Consulta – qualifica la propria attività, anche attraverso campagne pubblicitarie mirate, come “un’agenzia senza i costi d’agenzia”, svolgendo nella realtà attività di mediazione, dietro il pagamento di un compenso (di fatto provvigione) ad affare concluso”.

Cedolare secca anche ai rinnovi.

Opzione cedolare secca per locali commerciali non solo per nuovi contratti stipulati dal 2019, ma anche per quelli la cui scadenza naturale ricade in quest’anno d’imposta e, quindi, oggetto di proroga. L’Agenzia delle entrate, implicitamente, con la risposta n. 297/2019 di qualche giorno fa, pur se con riferimento ad un caso diverso, risolve il rebus che si era creato sulla questione.

Il comma 59 della legge n. 145/2018 (manovra di bilancio 2019) ha, infatti, esteso il regime opzionale della cedolare secca, con l’aliquota del 21% ai contratti di locazione aventi ad oggetto immobili destinati all’uso commerciale, classificati nella categoria catastale C/1 (Negozi e botteghe) e le relative pertinenze. La disposizione normativa, tuttavia, prevede che l’opzione può essere fatta solo per i «nuovi» contratti stipulati a decorrere dal 2019. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Immobili all’asta, balzo del 24%.

Sono ancora in aumento le case all’asta. Analizzando le informazioni dei Tribunali italiani, emerge che nel primo semestre 2019 i lotti di immobili pubblicati in asta sono stati 152.708, con una crescita del 24% rispetto allo stesso periodo del 2018. Una decisa accelerata rispetto alla precedente rilevazione, visto che la crescita annuale tra 2017 e 2018 era stata del 4%.

La serie storica parte dal 2015 dove le aste risultavano 225.891, sono poi salite nel 2016 a 267.323 (+18,5%), per passare a 245.100 nel 2018. Tre lotti su quattro sono finiti all’asta in seguito a pignoramento, la parte restante in seguito a fallimenti o procedure concorsuali. Dal punto di vista del valore e della tipologia di immobile, lo stock è spaccato in due segmenti opposti. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Locazione. Codice identificativo per tutte le strutture e gli immobili destinati all’affitto anche breve.

Il codice identificativo alfanumerico verrà utilizzato negli annunci e verrà affiancato a tutte le strutture e gli immobili destinati all’affitto anche breve. In questo modo il fisco potrà risalire alla tipologia, alle caratteristiche, all’ubicazione e al proprietario.

Affitti brevi. Nel 2017, il legislatore stabilì la possibilità di applicare la cedolare secca al 21% anche sulle locazioni turistiche con durata inferiore ai 30 giorni. In parallelo, tuttavia, è stato previsto anche l’obbligo per i portali che incassano l’affitto e poi lo girano ai proprietari di applicare la cedolare alla fonte.

Avverso tale provvedimento, Airbnb impugnava le norme di fronte al Tar. La sentenza è stata negativa ma Airbnb ha annunciato un ricorso al Consiglio di Stato. Nel frattempo non ha applicato la cedolare alla fonte. (continua)

Fonte:Condominioweb

Ecobonus e sismabonus, lo sconto in fattura diventa operativo.

Sostituzione di infissi e caldaie a condensazione. Ma anche operazioni più complesse, come la messa in sicurezza antisismica o la riqualificazione dell’involucro di un edificio. Sono tutti interventi per i quali viene attivata per i consumatori la possibilità di ottenere uno sconto in fattura, da parte del fornitore, di importo pari all’ammontare della detrazione.

È l’effetto dell’atteso provvedimento dell’agenzia delle Entrate, pubblicato nella serata di ieri, che dà attuazione al contestatissimo (dalle imprese piccole e medie) articolo 10 del decreto crescita (Dl 34/2019). La sostanza è molto rilevante per i consumatori: anziché pagare un importo di 100 euro, in caso di detrazione al 50%, se ne pagheranno solo 50.

Il resto, corrispondente al valore dello sconto fiscale, sarà recuperato attraverso una procedura che ha assunto contorni definiti. Per tutti gli interventi di riqualificazione energetica e di riduzione del rischio sismico l’esercizio dell’opzione andrà comunicato all’agenzia delle Entrate, a pena d’inefficacia, entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Imu, esenzioni prima casa solo per un immobile.

Due coniugi che all’atto del matrimonio hanno scelto il regime di separazione dei beni, non possono fruire dell’agevolazione Imu per l’abitazione principale se utilizzano più immobili come prima casa. Inoltre l’utilizzo di fatto degli immobili, senza un’effettiva unione catastale o solo ai fini fiscali, non consente di godere dei benefici fiscali.

A differenza dell’Ici, la normativa Imu rende più difficoltosa un’interpretazione estensiva che permetta a uno stesso nucleo familiare di utilizzare più immobili come abitazione principale. Questo importante principio è stato affermato dalla commissione tributaria regionale di Milano, sezione IX, con la sentenza 2699 del 21 giugno 2019.

Per i giudici lombardi, gli immobili in questione sono «uniti solo di fatto», hanno «una propria singola rendita», senza una «effettiva unione catastale o anche solo ai fini fiscali». E i coniugi all’atto del matrimonio hanno optato per il regime di separazione dei beni. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

LOCALI COMMERCIALI. Cedolare secca anche all’erede che succede.

Cedolare secca per locali commerciali anche all’erede se il proprietario degli immobili aveva il diritto di optare per l’imposta sostitutiva del 21%. E’ possibile trasmettere agli eredi l’agevolazione fiscale.

È la risposta dell’Agenzia delle entrate n. 297/2019 del 22 luglio 2019 sul regime della cedolare secca per i contratti di locazione di immobili commerciali. Il regime della cedolare secca, con l’aliquota del 21%, è stato esteso anche ai canoni derivanti dalla stipula dei contratti di locazione, effettuata nel 2019, relativi a immobili ad uso commerciale classificati nella categoria catastale C/1 (Negozi e botteghe) e relative pertinenze (locate congiuntamente alle unità immobiliari C/1), ad opera dell’articolo 3 del Dlgs. n. 23/2011. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Contabilizzatori in condominio: multe per chi non è in regola.

termosifone attaccato parete con termovalvola

I condomini avrebbero già dovuto mettersi in regola due anni fa. L’obbligo di dotarsi di contatori individuali nei condomini con riscaldamento centralizzato è in vigore da tempo nel nostro Paese ma di recente sono iniziate le ispezioni e chi non è in regola rischia pesanti sanzioni.

Contabilizzatori di calore, cosa sono.

Ma cosa sono i contabilizzatori di calore? Si tratta di strumenti che consentono ai condomini con riscaldamento centralizzato di ripartire la spesa per i consumi di gas non più in base ai metri quadri bensì in base al reale consumo di ciascun condomino.

Ogni contabilizzatore ha un dispositivo di comunicazione via radio che, grazie a delle centraline sistemate su ogni piano, invia i dati di consumo ad una centrale esterna che raccoglie i dati e determina il consumo del singolo appartamento. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Il Preliminare raddoppia il registro fisso.

Compravendite; Immobili soggetti a Iva: per la caparra si pagano 200 euro.

La registrazione di un contratto preliminare per la cessione di un bene che, con il rogito, sarà imponibile a Iva e che prevede il pagamento di una caparra/acconto (è il caso della casa venduta da un costruttore) si registra con applicazione di una doppia imposta di registro in misura fissa: 200 euro per il preliminare e 200 per l’acconto (il quale sia contemplato in una fattura e assoggettato a Iva).

Lo ribadisce l’Agenzia delle Entrate, che ribadisce anzitutto, che la legge di registro (articolo io della Tariffa parte prima del Dpr 232/1986) dispone la tassazione del contratto preliminare con 200 euro e, inoltre, la tassazione della caparra confirmatoria con l’aliquota dello 0,5% e dell’acconto (non soggetto a Iva) con l’aliquota del 3 per cento. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Quota ecobonus al socio. La partecipazione consente la cessione.

Il diritto pro-quota alla detrazione per le spese sostenute dalla società per interventi di riqualificazione energetica può essere ceduto a un altro socio della società. Questo è solo uno degli ultimi chiarimenti forniti dall’Agenzia delle entrate, con tre risposte agli interpelli, n. 293, n. 298 e n. 303 del 2019, in tema di cessione e detrazione dell’ecobonus e del sismabonus.

Secondo l’Agenzia nella risposta 303 di ieri, il collegamento con il rapporto che ha dato origine alla detrazione, necessario ai fini della cedibilità del credito corrispondente all’ecobonus, può essere individuato anche nella partecipazione alla stessa società.

Pertanto, il socio della società di persone che ha diritto proquota alla detrazione per le spese sostenute dalla società per interventi di riqualificazione energetica potrà cedere l’ecobonus ad un altro socio della società. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Agevolazioni prima casa rafforzate.

Non perde le agevolazioni fiscali sulla prima casa chi si trasferisce nel nuovo immobile in comunione e destinato a casa familiare anche se ha la residenza in un altro comune.

Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con l’ordinanza n. 19594 del 19 luglio 2019, ha accolto il ricorso del contribuente.

In particolare l’uomo aveva acquistato un appartamento in comunione con lo moglie doveva si era stabilito con l’intera famiglia, conservando di fatto, però, la residenza in un altro comune. L’ufficio aveva recuperato le maggiori imposte chiedendo la decadenza delle agevolazioni sulla prima casa. (continua)

 

Fonte:ItaliaOggi

 

Fimaa Cesena : A Settembre un Corso per Agenti d’Affari in Mediazione.

REQUISITI DI ACCESSO:


Maggiore età e diploma di scuola media superiore.
E’ previsto un numero minimo di 12 partecipanti.

Il percorso formativo previsto per accedere all’attività di agente d’affari in mediazione fa riferimento alla legge 39/89 e successive modifiche in materia di mediazione immobiliare

Al termine del percorso formativo verrà rilasciato un attestato di frequenza a chi avrà frequentato almeno il 70% delle ore previste e superato la verifica finale.
L’attestato permette di sostenere l’esame presso la Camera di Commercio per accertare l’attitudine e la capacità professionale dell’aspirante Mediatore.

La durata del percorso formativo è di 200 ore.

La partecipazione al corso prevede una quota di iscrizione.

(Calendario date, orari e contenuti potrebbero subire variazioni)

 

Per Informazioni: Rag. Massimo Montanari

Tel. 0546/639858   mail: m.massimo@ascom-cesena.it

Affitti brevi, Airbnb non è mediatore immobiliare.

Un servizio consistente nell’intermediazione, tramite una piattaforma elettronica, tra potenziali locatari e locatori che offrano prestazioni di alloggio di breve durata, in una situazione in cui il prestatore del servizio medesimo non eserciti un controllo sulle modalità essenziali delle prestazioni fornite, costituisce un servizio d’informazione (e pertanto non d’intermediazione).

La normativa ha previsto l’obbligo per società, come Airbnb, che gestiscono portali telematici preordinati a mettere in contatto persone in cerca di un immobile con persone fisiche che dispongono di unità immobiliari da locare, di operare una ritenuta del 21% sull’ammontare dei canoni e corrispettivi all’atto del pagamento, da versare poi all’erario.

La normativa, inoltre, prevede che chi svolge attività di intermediazione immobiliare o gestisce portali telematici, se residente in Italia o ivi avente una stabile organizzazione, dovrà operare come sostituto d’imposta. Nel caso in cui il medesimo soggetto non risieda in Italia e sia riconosciuto privo di una stabile organizzazione, lo stesso sarà tenuto a nominare un rappresentante fiscale per adempiere agli obblighi fiscali in qualità non già di sostituto d’imposta, bensì di responsabile d’imposta. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Cedolare secca sugli affitti di negozi e botteghe.

Titolari comproprietari di immobili, persone fisiche che non agiscono nell’esercizio di impresa o arti e professioni, possono optare per il regime della cedolare secca sugli affitti. È la risposta n. 268 dell’Agenzia delle entrate, pubblicata ieri, relativa ai soggetti che possono accedere al regime della cedolare fissa sui canoni di affitto di immobili commerciali.

Il regime di tassazione agevolato della cedolare secca prevede l’applicazione dell’aliquota del 21%, in alternativa rispetto alla tassazione del reddito fondiario ai fini delle imposte sui redditi. Essa è riservata al soggetto locatore persona fisica, titolare del diritto di proprietà o di altro diritto reale di godimento sugli immobili, che non agisce nell’esercizio dell’attività d’impresa o di arti e professioni. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Conti correnti, le nuove regole da gennaio.

Con il provvedimento del 18 giugno 2019 della Banca d’Italia pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 5 luglio, vengono introdotti nuovi obblighi per le banche nei rapporti con i loro clienti, per garantire una maggiore trasparenza delle condizioni contrattuali applicate. Aumentano gli obblighi comunicativi da parte delle banche in relazione alle spese e quindi alle voci di costo applicate. Il provvedimento prevede l’obbligo di redigere e mettere a disposizione del cliente fogli informativi più chiari con indicazione del costo complessivo, un riepilogo delle spese e un documento informativo sulle spese più chiari e dettagliati, infine l’onere di comunicare sconfinamenti consistenti. (leggi l’articolo)

Fonte:StudioCataldi

Rassegna Stampa Fimaa del 17 luglio 2019.

F.I.M.A.A. – web
Sempionenews.it · 17-07-2019
SORRISI DI STELLE A VILLE PONTI, UNA SERATA DA FAVOLA
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Immobiliare – Centro Italia
Il Resto del Carlino – Ed. Macerata pag.1 · 17-07-2019
RIPENSARE L’OSPEDALE
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Latina Editoriale Oggi pag.6 · 17-07-2019
PORTA NORD, IN ARRIVO ALTRE VENTIQUATTRO CASE
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Latina Editoriale Oggi pag.28 · 17-07-2019
RIGENERAZIONE URBANA ECCO COSA SI PUO’ FARE
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Immobiliare – Sud Italia/Isole
Cronache di Napoli pag.1 · 17-07-2019
LA CITTA’ IN FRANTUMI, CROLLANO ANCHE I PREZZI DEGLI AFFITTI
  [Apri PDF]   [solo testo]

Il Quotidiano di Foggia pag.2 · 17-07-2019
APPROVATO IL REDDITO ENERGETICO, LA PUGLIA E’ LA PRIMA REGIONE IN ITALIA
  [Apri PDF]   [solo testo]

Il Quotidiano di Foggia pag.10 · 17-07-2019
IL SINDACO FRANCESCO MIGLIO NOMINA LA GIUNTA COMUNALE
  [Apri PDF]   [solo testo]

La Citta’ (Salerno) pag.1 · 17-07-2019
CASE VACANZE NELLA GIUNGLA DI PREZZI E TRUFFE
  [Apri PDF]   [solo testo]

La Citta’ (Salerno) pag.8 · 17-07-2019
CONGRUITA’ DEL CANONE COL NUOVO ACCORDO C’E’ LA CERTIFICAZIONE
  [Apri PDF]   [solo testo]

La Citta’ (Salerno) pag.16 · 17-07-2019
“IL CENTRO MIGRANTI A S. ANNA NON SI FARA'”
  [Apri PDF]   [solo testo]

La Citta’ (Salerno) pag.17 · 17-07-2019
TECNICI IN PENSIONE, SI FERMA IL CANTIERE
  [Apri PDF]   [solo testo]

La Nuova del Sud pag.6 · 17-07-2019
CRISI DEL SETTORE IMMOBILIARE, LE PROPOSTE DI CONFEDILIZIA BASILICATA A SALVINI
  [Apri PDF]   [solo testo]

Metropolis pag.1 · 17-07-2019
UN’ALTRA ASTA DESERTA A TORRE VILLA DEIULEMAR E’ MALEDETTA
  [Apri PDF]   [solo testo]

 

Registro e ipocatastali in misura fissa.

L’acquirente in regime d’impresa deve dichiarare nell’atto che intende cedere i beni entro cinque anni dall’acquisto.

Oltre alla neutralità in tema di imposte dirette, il DI crescita sancisce espressamente la neutralità anche per le operazioni poste in essere dalle Reoco in tema di imposte indirette. Vediamo in base a quali modalità. A tal fine vengono introdotti una serie di commi all’articolo 7.1 della legge 130/99.

In particolare il comma 4-bis prevede l’applicazione delle imposte ipocatastali e del registro in misura fissa ai trasferimenti effettuati a favore delle Reoco. Si tratta, in dettaglio, degli atti e delle operazioni inerenti il trasferimento a qualsiasi titolo, anche in sede giudiziale o concorsuale, di beni e diritti di cui ai commi 4 e 5, a favore delle Reoco, inclusi eventuali accolli di debito e le garanzie di qualunque tipo, da chiunque e in qualsiasi momento prestate, in favore della Spv o altro finanziatore ed in relazione all’operazione di cartolarizzazione, a valere sui beni e diritti acquistati dalle Reoco, le relative eventuali surroghe, postergazioni, frazionamenti e cancellazioni anche parziali, ivi comprese le relative cessioni di credito.(continua)

Fonte: IlSole24Ore

Immobili in società, non è sottrazione fraudolenta.

Non commette sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, e quindi non scatta il sequestro, chi dopo essersi indebitato con il fisco conferisce i suoi immobili in una società restando titolare delle quote. È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 30933/19, ha respinto il ricorso della procura di Lodi.

 

La vicenda riguarda un contribuente accusato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte perché, visti i debiti con il fisco, aveva intestato tutti i suoi immobili a una società estera, conservando la titolarità delle quote. Per questo era scattato il sequestro non confermato dal tribunale delle libertà di Lodi. Inutile, a questo punto, il ricorso della Procura alla Suprema corte per ottenere l’annullamento del dissequestro. (continua)

 

Fonte:ItaliaOggi

Fimaa, il presidente Taverna: “Gli agenti immobiliari hanno il 50 per cento di mercato da conquistare”

“Formazione obbligatoria e professionalità sono il binomio vincente per il consenso dei consumatori”. “Gli operatori sono chiamati a svolgere un ruolo che non può esaurirsi con l’incontro tra domanda ed offerta”

In uno scenario economico-politico in costante trasformazione dove nuove norme, come la legge europea 2018, intervengono anche sullo svolgimento dell’attività immobiliare, gli operatori sono chiamati alla maggiore professionalità per garantire servizi avanzati, adeguandosi alle mutate esigenze dei consumatori. L’indagine 2019 Fimaa-Nomisma, sul ruolo dell’agente immobiliare, dimostra che c’è un’importante fetta di mercato, pari al 50%, ancora da conquistare da parte degli operatori. Formazione continua obbligatoria e professionalità costituiscono il binomio vincente per l’agente immobiliare del futuro.

La professionalità è un fattore indispensabile per acquisire il consenso dei consumatori ed interagire efficacemente nel mercato. La crisi, che ha coinvolto l’economia in generale ed il settore immobiliare in particolare, ha lanciato segnali ed avvertimenti importanti in questa direzione.

Negli ultimi 10 anni il settore immobiliare ha subito una rivoluzione copernicana mettendo in evidenza quattro fattori non più trascurabili. (continua)

Affitti Brevi: Con il Decreto Crescita ecco il Codice Anti-evasione.

Novità in arrivo in materia di normative per il settore delle case vacanza: con la recente approvazione del Decreto Crescita da parte del Governo, infatti, è stato introdotto l’obbligo di un codice unico per identificare le strutture ricettive, che sarà a sua volta registrato in un database. La norma mira a contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale sui redditi derivanti dalle locazioni per brevi periodi.

Come funzionerà il codice unico.

L’identificativo di ciascuna struttura ricettiva, comprese quindi le case vacanza, sarà inserito in una grande banca dati condivisa tra Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismoAgenzia delle Entrate Comuni.

Tutti i proprietari, gli intermediari e anche le varie piattaforme di prenotazione online dovranno comunicare questo specifico codice: in caso contrario, potranno essere sanzionate con una multa compresa tra i 500 e i 5000 euro, che raddoppia in caso di reiterazione della violazione.

Questo tipo di sistema di tracciamento è, al momento, utilizzato solo da alcune regioni. ( Lombardia e Toscana).

Gli operatori del settore hanno mostrato opinioni discordanti sul provvedimento: tra i sostenitori Federalberghi e i grandi gruppi che gestiscono immobili in affitto, fiduciosi che il codice identificativo possa favorire l’emersione del nero e velocizzare le verifiche.

L’immobile è mio, il condizionatore è tuo ma il fastidio è del vicino: chi ne risponde?

E” sicuramente vero che una proprietà immobiliare, soprattutto in un grande centro come Roma, sia un sicuro investimento. Gli immobili a Roma, ad esempio, sono certa fonte di reddito se si decide di concedere il bene in locazione. Non sempre, tuttavia, il rapporto locatizio è veicolo di proventi ma, a volte, di varie problematiche.

Il caso di cui si è occupato il Tribunale di Roma, deciso con sentenza n°. 9396 del 06/05/2019, riguardava un giudizio promosso da un Condominio in Roma e due condomini nei confronti di altri due condomini, a loro volta proprietari di altre unità immobiliari facenti parte del medesimo Condominio.

Gli attori lamentavano che i convenuti avessero collocato, all’interno della chiostrina condominiale, due impianti condizionatori a pompa d’aria forzata ed anche una canna fumaria, che arrecano pregiudizio al decoro architettonico. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

Prima casa comprata all’asta: subito la richiesta del bonus.

Se un immobile viene acquistato in un’asta giudiziaria la richiesta dello sconto prima casa va fatta prima delle registrazione dell’atto, pena la nullità della domanda. L’indicazione arriva da una direttiva interna dell’agenzia delle Entrate.

Prima casa acquistata all’asta, la volontà dichiarata per tempo.

Se l’immobile è acquistato in un’asta giudiziaria, la richiesta di applicazione dello sconto prima casa va fatta prima della registrazione dell’atto. Pena la nullità della domanda stessa e l’impossibilità di riparare in un secondo momento. Lo ribadisce l’Agenzia delle Entrate in una direttiva diramata a uso interno per la gestione del cospicuo contenzioso in materia.

L’agevolazione prima casa si scontra con gli acquisti con atti giudiziari (a differenza di quanto di solito accade, e cioè che l’acquisto prima casa si effettua con un contratto). Si pensi: . all’acquisto con decreto a seguito di un’asta giudiziaria, ad esempio in esito a una procedura esecutiva; . al caso, meno frequente, dell’acquisto a seguito di sentenza di esecuzione in forma specifica dell’obbligo di contrarre, in base all’articolo 2932 del Codice civile. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Locazioni, la rinuncia al rinnovo allunga il contratto.

Locazioni a canone concordato: l’omessa rinuncia al rinnovo allunga il contratto. Con una norma di interpretazione autentica contenuta nell’art. 19-bis del dl n. 34/2019 (c.d. decreto Crescita) convertito in legge n. 58/2019, il legislatore risolve la questione riguardante i contratti di locazione a canone concordato (quelli di durata 3 + 2 per intenderci) e in particolare gli effetti della mancata comunicazione della rinuncia di rinnovo.

Si stabilisce che in mancanza, il contratto si intende rinnovato per un altro biennio. Si sta parlando dei contratti previsti dal comma 3, art. 2, legge n. 431/1998, ai sensi del quale, le parti (locatore e conduttore) in alternativa ai contratti di locazione a canone libero di durata 4 + 4, possono effettuare la locazione definendo il valore del canone, la durata del contratto ed altre condizioni contrattuali sulla base di quanto stabilito in appositi accordi locali intervenuti fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative.

Per tale tipologia contrattuale la durata minima è fissata in tre anni, alla scadenza dei quali, se le parti non abbiano concordato diversamente, scatta di diritto la proroga biennale salvo facoltà di disdetta da parte del locatore per i motivi previsti dalla medesima disposizione in commento (comma 5). Quest’ultimo comma prevede altresì che, al termine dei 2 anni di proroga, ciascuna delle parti ha diritto di attivare la procedura di rinnovo a nuove condizioni o di rinuncia al rinnovo.  (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Imposte fisse a prescindere dal soggetto cedente.

L’agevolazione per le operazioni di «valorizzazione edilizia» prevista dal dl Crescita (art. 7, dl 34/19 convertito in legge 58/2019) si applica, al ricorrere dei requisiti di legge, agli acquisti effettuati nei confronti di qualsiasi soggetto cedente l’immobile strumentale oggetto di demolizione o ricostruzione (sia privati che soggetti Iva).

La norma infatti non pone limiti soggettivi con riferimento al soggetto cedente e quanto indicato nella relazione illustrativa del decreto ante conversione appare superato a seguito delle modifiche normative apportate in sede di pubblicazione in G. U della legge. La relazione tecnica al decreto infatti, pur nell’assenza di specifiche previsioni nel testo di legge, prevedeva che «(…) la disposizione in materia di incentivi alla rigenerazione urbana introduce alcune agevolazioni relative alla cessione in permuta di immobili abitativi da parte di soggetti non Iva. (leggi l’articolo)

Fonte:ItaliaOggi

Bonus, sconti, banche: il dl crescita è legge.

Bonus, sconti, banche: il dl crescita è legge. Casa e risparmio energetico, rivoluzione rimborsi, E c’è un aiuto per chi riapre negozi nei piccoli comuni, inclusi i sexy shop. Dopo un iter piuttosto travagliato, il Decreto Crescita ieri ha ottenuto il via libera definitivo ed è diventato legge.

LOCAZIONI IMMOBILI. I redditi derivanti da contratti di locazione di immobili a uso abitativo stipulati dal 2020, se non percepiti, non concorreranno a formare il reddito se la mancata percezione sarà «comprovata dall’intimazione di sfratto per morosità o dall’ingiunzione di pagamento». In mancanza della comunicazione di rinuncia al rinnovo del contratto di locazione agevolato (3 anni + 2), da inviarsi almeno 6 mesi prima della scadenza del biennio, il contratto sia «rinnovato tacitamente, a ciascuna scadenza, per un ulteriore biennio»

SISMABONUS ACQUISTO UNITÀ IMMOBILIARI. Le detrazioni previste per gli interventi di riduzione del rischio sismico realizzati mediante demolizione e ricostruzione di interi E edifici vengono estese agli acquirenti (entro 18 mesi dalla data di conclusione dei lavori) delle unità immobiliari ricomprese nelle zone classificate a rischio sismico 2 e 3. La detrazione è pari al 75% o all’85°/0 (a seconda della riduzione del rischio sismico) del prezzo di acquisto dell’unità immobiliare per un importo di spesa massimo di 96.000 euro.

FONDO MUTUI PRIMA CASA. Rifinanziato il Fondo di garanzia per la prima casa, con un importo di 100 milioni. Il fondo dà garanzia statale, nella misura del 50%, ai mutui erogati per l’acquisto o la ristrutturazione ai fini dell’accrescimento …… leggi l’articolo.

Fonte:Il Piccolo

Antiriciclaggio, giro di vite.

Scattano gli obblighi anche per antiquari, gallerie e case d’asta. Vanno denunciati gli affitti pari od oltre i 10 mila euro mensili. Un registro per gli operatori dei bitcoin Obblighi antiriciclaggio anche per chi commercia in opere d’arte, gallerie e case d’asta.

Gli agenti immobiliari dovranno applicare la normativa antiriciclaggio anche per le operazioni di locazioni di immobili con un valore pari o superiore ai 10 mila euro mensili.

Registro dei prestatori di servizi delle criptovalute. Così il decreto antiriciclaggio approvato ieri dal consiglio dei ministri in via preliminare. Dal consiglio dei ministri il primo ok al decreto legislativo che attua la V direttiva Antiriciclaggio.

Nuovi adempimenti anche per gli agenti in affari di mediazione che dovranno applicare la normativa antiriciclaggio anche per le operazioni di locazioni di immobili con un valore pari o superiore ai 10 mila euro(continua)

Fonte:ItaliaOggi

 

Cambiano i servizi dell’agenzia immobiliare.

Gli agenti immobiliari si stanno adeguando alla nuova Legge Europea, trasformandosi anche in property manager, mediatori creditizi o consulenti assicurativi.

Affitti brevi, mutui e manutenzione entrano in agenzia e l’agente del futuro sarà un consulente specializzato e iper tecnologico. E la sua agenzia, un “negozio” multi servizi dove esaudire ogni necessità legata agli immobili, acquistati come abitazione o come investimento.

Mai come in questo 2019 la categoria si trova di fronte alla necessità di una rapida evoluzione, pressata da un mix di novità legislative e da una concorrenza delle agenzie online che sono destinate a crescere.

La Legge Europea di recente approvazione (legge 3 maggio 2019, n. 37) ha aperto il mercato, facendo cadere molte delle incompatibilità che vincolavano l’accesso alla professione, ma che d’altro canto chiudevano anche molti spazi di manovra. Che cosa cambia, nel pratico? In sintesi, oggi si possono fornire tanti servizi accessori alla sola intermediazione, senza paura di cadere in conflitto d’interessi. Servizi che prima erano esternalizzati oppure venivano svolti (e retribuiti) in maniera poco trasparente. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Registrazione locazioni con modello RLI: le novità 2019.

Modello RLI: le principali novità 2019 alla registrazione dei contratti di locazione

Le modifiche dell’Agenzia delle Entrate al Modello RLI per la registrazione dei contratti di locazione

Le principali novità riguardano il tardivo pagamento dell’annualità successiva e gli adempimenti successivi in caso di subentro non dichiarato.

Quando si parla di pratiche per la registrazione dei contratti di locazione è sempre necessario essere aggiornati. L’ultima versione del Modello RLI resa disponibile dall’Agenzia delle Entrate prevede, oltre a miglioramenti grafici, almeno tre novità importanti, che riepiloghiamo in maniera pratica e sintetica in questo articolo.

Con Provvedimento prot. n. 64442 del 19 marzo scorso l’Agenzia delle Entrate ha comunicato di aver predisposto una nuova versione del modello RLI “Richiesta di registrazione e adempimenti successivi – contratti di locazione e affitto di immobili”.

Nel formato cartaceo tale versione, utilizzabile in alternativa a quella precedente fino al giorno 19 maggio 2019, è divenuta, a partire dal 20 maggio 2019, l’unica disponibile.
Nella versione telematica, invece, le novità presenti nella nuova versione sono state operative fin dal giorno 20 marzo.

Oltre ad una semplice riorganizzazione grafica (cambio della posizione di alcuni campi) il nuovo modello RLI contiene tre significative novità. (continua)

Fonte:Soloaffitti

Opponibilità delle clausole del regolamento di condominio: il caso del bed & breakfast.

Le clausole regolamentari che limitano i diritti dominicali dei singoli condomini sulle loro proprietà esclusive, per essere opponibili devono essere approvate da tutti i condomini.

La nascita di Bed & Breakfast in condominio costituisce, ormai, una realtà sempre più diffusa. Soprattutto nelle città turistiche o nelle grandi città. Lo sviluppo di tali realtà è ormai supportato dai principi giurisprudenziali che ne hanno consentito il proliferare sempre più diffuso.

Anche l’ultimo ostacolo del regolamento condominiale sembra superato dal principio ben espresso nella nota sentenza 24707/14 del 20 novembre 2014 con cui la Corte di Cassazione ha chiarito che l’attività di bed and breakfast e affittacamere non costituisce un mutamento delle destinazione d’uso degli immobili utilizzati come “civile abitazione” e, pertanto, i signori condomini non hanno alcun diritto di lamentare la presenza in condominio del B&B. (continua)

Fonte:Condominioweb

 

Condomini, apertura agli agenti immobiliari.

Il Mise prende atto delle mutate condizioni dopo la legge comunitaria. Il Mise smentisce (con cautela) se stesso, con la risposta del vice ministro Dario Galli all’interrogazione 4-01308 del senatore Franco Dal Mas (Fi).

Come anticipato dal Sole 24 Ore del 23 maggio, il Mise (direzione generale per il mercato, divisione VI) aveva dato un’interpretazione all’articolo 2 della legge 37/2019, chiarendo che «anche in questa nuova disciplina permanga l’incompatibilità di detta attività professionale (agente immobiliare, ndr) con quella di amministratore condominiale».

L’interrogazione di Dal Mas chiedeva se il ministero intendesse dar seguito al decreto per intervenire su formazione e tenuta del registro praticanti e aprire un tavolo con le Associazioni degli agenti per attualizzare la legge 39/89 «alle mutate condizioni di esercizio della professione». (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Comodato gratuito, tasse a metà.

Tasse ridotte in caso di comodato gratuito. Tuttavia, affinché si possa usufruire dei benefici, servirà che si verifichino una serie di condizioni.
In caso di comodato gratuito, tasse a metà, come stabilisce la legge 208 del 2015. Ma, affinché, si possa usufruire dei benefici servirà che si verifichino una serie di condizioni. Il comodato d’uso gratuito è un contratto con il quale un soggetto (comodante) dà in uso gratuitamente un immobile a un altro soggetto (comodatario).
La base imponibile (cioè l’importo su cui si calcolano le imposte) è ridotta della metà per gli immobili concessi in comodato d’uso gratuito tra genitori e figli. Il contratto deve essere registrato presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate e deve essere tra genitori e figli, non sono ammesse altre parentele. L’immobile dato in comodato non deve essere di lusso. (continua)
Condominioweb

Prove di matrimonio Imu-Tasi.

Prove di matrimonio tra Imu e Tasi. A officiare è il vicepresidente della commissione finanze della camera dei deputati, il leghista Alberto Gusmeroli che ieri ha presentato in commissione il progetto di legge che stabilisce, a invarianza di gettito, la fusione tra i due tributi locali. Con l’obiettivo di un percorso accelerato della legge tanto da chiedere che le riunioni della commissione siano in chiave legislativa.

La proposta di legge è un primo passo verso la semplificazione della giungla di aliquote esistente con l’impianto normativo attuale. «Una proposta a neutralità totale, ossia senza nuovi oneri. La somma delle due imposte, infatti, non aumenterà la tassazione e, dall’altra, taglierà un’infinità di aliquote.

Semplificare oggi per ridurre l’imposta domani è un mix virtuoso, ridurre la tassazione e semplificare i sistemi è il modo migliore per far emergere il sommerso e far crescere l’economia. Nello specifico, la proposta definisce a regime l’aliquota massima al 10,6 per mille come attuale somma delle due imposte »  (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Il consenso del locatore ai miglioramenti non può essere implicito.

L’autorizzazione alla effettuazione di lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione non è consenso alla effettuazione di miglioramenti, che sono altra cosa rispetto alla manutenzione, sia pure straordinaria, della cosa locata.

I miglioramenti. L’art. 1592 c.c. prevede che “salvo disposizioni particolari della legge o degli usi, il conduttore non ha diritto a indennità per i miglioramenti apportati alla cosa locata.

Se però vi è stato il consenso del locatore, questi è tenuto a pagare un’indennità corrispondente alla minor somma tra l’importo della spesa e il valore del risultato utile al tempo della riconsegna.

Anche nel caso in cui il conduttore non ha diritto a indennità, il valore dei miglioramenti può compensare i deterioramenti che si sono verificati senza colpa grave del conduttore. (continua)

Fonte:Condominioweb

 

Condominio: vietato il divieto d’uso generalizzato delle parti comuni.

Per la Cassazione, accertata la natura condominiale di una porta, non è consentito escluderne l’utilizzo per non essere tale ingresso previsto nel regolamento condominiale.

In condominio, non è ammesso un divieto di utilizzazione generalizzato delle parti comuni. Sbaglia, dunque, il giudice che non consente ai proprietari di accedere al condominio tramite una porta che, pur se parte comune, non è presente tra gli accessi elencati nel regolamento condominiale. Tale decisione, infatti, viola il loro diritto all’utilizzo delle parti comuni.
Lo ha chiarito la Corte di Cassazione, sesta sezione civile, nell’ordinanza n. 15851/2019, pronunciandosi sul ricorso di alcuni condomini. (continua)
Fonte:Condominioweb

Prorogati gli ecobonus per la casa. Detraibili anche assicurazioni e verde.

Prorogati gli ecobonus per la casa, detraibili anche assicurazioni e verde però occorre tenere sempre le antenne alzate. Possono, infatti, cambiare ogni anno perché molte volte il governo interviene sulle percentuali di “sconto” o sui massimali previsti.

La voce cui i contribuenti guardano maggiormente in fatto di immobili è quella delle ristrutturazioni. La quota di “sconto” che arriva dalle spese affrontate per ristrutturare o per migliorare l’efficienza energetica dell’immobile è stata molto seguita dai contribuenti negli ultimi anni. Si tratta di una detrazione del 50% sulle spese sostenute per ristrutturare gli immobili.

Per gli interventi di risparmio energetico (caldaie più efficienti, pannelli solari, nuovi infissi etc.) le detrazioni arrivano fino al 65% e sono state prorogate, come quelle per le ristrutturazioni, a tutto il 2019. (continua)

Fonte:LaStampa

Diritti e doveri dei proprietari degli animali.

La scelta di condividere la propria abitazione con un animale domestico ha trovato nella legislazione italiana una regolamentazione chiara solo con la c.d. Riforma del Condominio (L. 220/2012). Il nuovo art 1138 cod.civ. prevede, infatti, che «le norme del regolamento [condominiale, ndr] non possono vietare di possedere o detenere animali domestici» nella propria unità abitativa.

Questa norma, da tanti attesa per regolamentare una questione che ha generato innumerevoli contenziosi giudiziari non sempre sfociati in univoci orientamenti dei Giudici, ha finalmente risolto ogni questione circa il diritto del condomino a detenere -anche contro il parere degli altri un animale domestico nel proprio appartamento.

Essendoci nel condominio parti comuni (es. cortile, giardino, ascensore) ed oggettive connessioni tra diverse proprietà individuali (appartamenti vicini ed attigui), tale diritto incontra delle limitazioni. Queste discendono dal generale principio giuridico del c.d. neminen laedere, in forza del quale ogni cittadino è tenuto a mantenere un comportamento, anche per il tramite di chi vigila e detiene, che non arrechi agli altri un danno od un pregiudizio. (continua)

Fonte:LaStampa

 

Imprese, sconti rafforzati per Ires e Imu sui capannoni.

Il taglio progressivo dell’Ires per chi reinveste gli utili in azienda si attesterà al 20% nel 2023 e non più al 20,5% come prevede orafi decreto crescita. Così come la deducibilità da Ires e Irpef dell’Imu pagata dalle imprese sui beni strumentali sarà integrale (al 100%) e non più limitata al 70 per cento.

Dopo un lungo tira e molla tra i due soci di Governo, la Lega porta a casa con il voto delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera il taglio progressivo delle tasse per le imprese. Taglio che sul fronte Ires garantirà nel 2024, anno in cui le imprese salderanno il conto dell’esercizio 2023, una riduzione del prelievo di oltre 503 milioni di euro e dall’anno successivo di altri 287,5 milioni. Somme tutte recuperate dal fondo per l’operazione “Quota Zoo” previsto dall’ultima legge di bilancio. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Condominio: il cortile sopra i box non è lastrico solare.

Per la Corte di Cassazione si applica l’art. 1125 c.c. con totale rigetto della tesi di chi vorrebbe eseguire la ripartizione delle spese ex art. 1126 c.c..

Chi ha avuto danni da infiltrazioni nel proprio box privato, deve comunque pagare – in virtù dei millesimi di proprietà – la quota necessaria per gli interventi di ripristino del cortile condominiale sovrastante. L’ultima sentenza della Suprema Corte di Cassazione (28.5.2019, n. 14511 sotto allegata) non lascia spazio a dubbi, ed anzi chiarisce inequivocabilmente che alla fattispecie in esame va applicato il combinato disposto dagli artt. 1123 e 1125 cod. civ., con totale rigetto della tesi di quanti vorrebbero eseguire la ripartizione delle spese ai sensi dell’art. 1126 cod. civ.

Perchè questa interpretazione? Il cortile condominiale, nel caso di specie, non assolve anch’esso alla funzione di copertura proprio come il lastrico solare? (continua)

Fonte:StudioCataldi

Area edificabile anche senza indice.

“Parimenti irrilevante è che il Piano strutturale comunale non indichi l’indice di fabbricabilità, incidendo questo aspetto solo sul quantum del valore venale e, dunque, sulla base imponibile”.

Questa la conclusione cui giunge la Corte di Cassazione con le pronunce nn. 12938/2019 e 12937/2019 ove era chiamata a dirimere la questione inerente l’assoggettamento ad imposta delle aree inquadrate tra quelle urbanizzatili nel Piano strutturale comunale (Psc) disciplinato dalla legge regione Emilia Romagna, n. 20 del 2000, e non inserite nel Piano operativo comunale (Poc).

Oltre a ribadire l’assoggettamento ad Ici, e quindi ad Imu, per tali aree, come già emerso in altre pronunce sul Psc ove si rimarcava la differenza tra funzioni urbanistiche e fiscali indipendentemente dalle diverse denominazioni date agli strumenti urbanistici dalle norme regionali, la Corte si spinge ancor più in là ritenendo che anche l’area edificabile, appartenente alle zone urbanizzate o urbanizzabili secondo lo strumento urbanistico, priva di un indice edificatorio è da attrarre alla definizione di area edificabile, ciò in quanto l’assenza dell’indice si riflette non nella determinazione della natura dell’oggetto d’imposta bensì ai fini della determinazione della base imponibile. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Gli italiani hanno sempre il mattone in testa.

Crisi o non crisi, recessione o rallentamento economico, il mattone resta il chiodo fisso degli italiani. Sarà perché i prezzi continuano a galleggiare su livelli accettabili, però la propensione dei risparmiatori a spendere/investire per aggiudicarsi quattro mura e un tetto sulla testa è notevole.

Anzi, secondo il 12esimo Rapporto Nomisma sulla Finanza Immobiliare 2019, potrebbero essere oltre 2,5 milioni le famiglie italiane in cerca di abitazione intenzionate ad attivarsi «da qui a un anno per l’acquisto di una casa». Il che tradotto vorrebbe dire un mercato potenziale di 404,2 miliardi di euro. Secondo l’istituto di ricerca bolognese si tratta in larga parte di giovani, in prevalenza nuclei con figli. E il 47,6% delle famiglie intende ricorrere al canale bancario (1,1 milioni di famiglie) (continua)

Fonte:Libero

VIETATO COLLEGARE CASE IN DUE CONDOMÌNI.

 Il collegamento di due unità immobiliari appartenenti a due condomìni, realizzato mediante l’abbattimento del muro che separa i due edifici, equivale a porre al servizio le parti comuni dell’uno all’altro condominio e viceversa. In sostanza, comporta una situazione di fatto corrispondente a una servitù e implica anche un mutamento di destinazione della funzione dei beni comuni che sono posti al servizio di proprietà estranee al condominio.

Ne segue che si tratta di un intervento ammissibile solo ove risulti il consenso di tutti i condòmini e, trattandosi di una servitù, è necessario che il consenso sia espresso in forma scritta. Il principio, costante nella giurisprudenza di legittimità, è stato recentemente ribadito dal Tribunale di Milano con la sentenza 1138, pubblicata il 15 febbraio 2019.

Il caso in concreto esaminato era caratterizzato da una particolarità: la circostanza che il collegamento era stato realizzato da un conduttore, già proprietario di un’unità nel condominio confinante, previo espresso consenso scritto del locatore, condomino nel primo condominio. (continua)

Fonte:Ilsole24Ore

Casa frazionata senza rifare le tabelle.

In ipotesi di frazionamento orizzontale in due parti di un appartamento in condominio non si determina nessun effetto sulle tabelle millesimali ai fini della revisione dei valori delle unità immobiliari. Questo ha appena statuito la Cassazione con la sentenza 15109, pubblicata ieri.

Il giudice di legittimità argomenta che quando un appartamento viene frazionato in due unità immobili e attribuito a due diversi proprietari (rispetto all’unico originario), occorre fare riferimento non tanto all’articolo 69 delle Disposizioni di attuazione del Codice civile ( il caso trattato era stato aperto prima della riforma del 2012, quando non era stata esplicitata la nozione di «notevole entità») ma all’articolo 1123 del Codice civile.

Spetta quindi all’assemblea dei condòmini l’onere di provvedere a ripartire le spese tra le due nuove parti e i rispettivi titolari, determinandone i valori proporzionali espressi in millesimi sulla base dei criteri sanciti dalla legge. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Comodati e contratti a canone concordato. Dove abita lo sconto.

Comodati e contratti a canone concordato. Sono ancora due e sono stati introdotti con la legge di Stabilità 2016 gli sconti sulla tassazione immobiliare che si applicano in tutti i Comuni italiani. Due benefici non semplicissimi da ottenere, dato il consistente numero di requisiti richiesti, che si possono però sommare alle aliquote specifiche previste da ciascun Comune.

Non è tutto: lo schema, nella sostanza invariato da un triennio, per quanto riguarda la riduzione concessa per i comodati d’uso (il cui contratto, è bene ribadirlo, va registrato all’Agenzia delle Entrate), con l’ultima legge di Bilancio ha visto estendere il beneficio anche al coniuge del comodatario defunto. Però a patto che nell’immobile risiedano anche figli minori. (continua)

Fonte:IlSecoloXIX

Come funziona il calcolo delle imposte.

Lunedì 17 giugno scade il termine per pagare l’acconto 2019 di Imu e Tasi per tutti coloro che possiedono o utilizzano un immobile. Quest’anno occorre considerare che è venuto meno il “blocco” degli aumenti, per cui è possibile che le aliquote siano state ritoccate al rialzo rispetto a quelle del 2018. Bisogna anche fare attenzione ad alcune modifiche intervenute sugli immobili: attribuzione di una nuova rendita catastale, locazione dell’appartamento prima adibito ad abitazione principale eccetera.

Resta comunque la duplicazione di calcolo di due tributi per molti versi perfettamente sovrapponibili, che il legislatore non e ancora riuscito a unificare nonostante siano trascorsi più di cinque anni dall’entrata in vigore della Tasi. Peraltro dal 2016 è stata soppressa l’applicazione della Tasi sull’abitazione principale, che rappresentava l’unica ragione fondante della istituzione del nuovo tributo, per cui la sua applicazione non avrebbe più ragione di esistere. Si tratta comunque di due tributi in autoliquidazione, quindi al versamento deve provvedere il contribuente senza attendere dai comuni i modelli di pagamento precompilati. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Con la compravendita l’imposta è proporzionata ai mesi di possesso.

Nel 2019 ai Comuni è stata ridata la possibilità di aumentare le aliquote Imu e Tasi.

Il termine per approvare le aliquote è scaduto lo scorso 31 marzo, anche se per alcuni Comuni (quelli interessati dal sisma e da situazioni di predissesto) il termine è stato prorogato. La conferma della variazione delle aliquote può essere ottenuta interrogando il singolo Comune nella piattaforma informatica del dipartimento delle finanze; a oggi sono circa 4.200 i Comuni che hanno inviato le delibere tariffarie, ma il termine non è ancora scaduto, visto che la normativa impone ai Comuni di inviare le delibere Imu entro il irF ottobre, perché le stesse per essere efficaci devono essere pubblicate sul sito ministeriale entro il 28 ottobre. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Servitù di passaggio e accesso a terzi.

L’esercizio del diritto della servitù di passaggio e’ consentito anche a terzi? Può definirsi lecito il comportamento del proprietario del fondo dominante, che consegna le chiavi di accesso alla strada su cui insiste la servitù anche ad ospiti e personale di servizio?

Sul punto si è pronunciata di recente la Cassazione, II Sez. Civile con sentenza n. 4821/2019.

Nel caso in esame il sig. Tizio conveniva in giudizio, innanzi al Tribunale di Como, i coniugi Caio e Sempronia, per chiedere l’accertamento dell’inesistenza della servitù di passaggio sui terreni di sua proprietà. L’attore nel qualificare il diritto di passo, riconosciuto ai coniugi, come un diritto di natura personale deduceva l’illegittimità del comportamento da essi tenuto, ovvero la consegna anche a terzi, ospiti e personale di servizio, delle chiavi del cancello di accesso alla strada che consentiva il passaggio alle sponde del lago. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Casa, acquisto più accessibile per le famiglie.

+ 6,5 per cento, è l’aumento percentuale delle compravendite registrato nel 2018 dall’Agenzia delle Entrate Rapporto Orni. L’acquisto della casa diventa possibile per il 78% delle famiglie.

Con tassi d’interesse ai minimi, prezzi in discesa da anni, aumento (seppur lieve) del reddito disponibile. Sono i tre principali fattori che permettono alle famiglie di accedere più facilmente all’acquisto della casa e che di conseguenza continuano a sostenere il mercato residenziale. Almeno per quel che riguarda le compravendite, che sono in ripresa dal 2014 e che nel 2018 come confermato dal Rapporto annuale dell’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle Entrate hanno fatto segnare un +6,5%, raggiungendo quota 578.647 scambi.

L’indice di accessibilità. Secondo l’affordability index elaborato dall’Abi, la quota di famiglie che possono acquistare un immobile nel 2018 è salita al 78%. Dato che non stupisce se paragonato alla larga diffusione della casa di proprietà, ma che diventa significativo se paragonato alla quota del 2012, quando solo il 47% dei nuclei poteva permettersi l’acquisto, a causa di prezzi più alti e stretta del credito. Si tratta di un dato generale che non cancella le difficoltà d’acquisto del le famiglie più giovani, solitamente con reddito inferiore alla media e spesso composte da lavoratori precari. ( continua )

Fonte:IlSole24Ore

La classe energetica diventa un criterio prioritario di scelta per chi acquista .

L’attenzione da parte dei potenziali acquirenti alla classe energetica della casa è cresciuta nel tempo: c’è più interesse perché è aumentata la consapevolezza del risparmio che può garantire negli anni. Il costo più elevato di un nuovo immobile costruito in efficienza energetica e i dieci anni di crisi di mercato, hanno portato gli acquirenti a scegliere per lo più soluzioni usate e con bassa efficienza energetica, con costi più contenuti.

Nell’ultimo anno si segnala che chi cerca casa si informa di più su questo aspetto. Per quanto riguarda le nuove costruzioni, essere in classe A è ormai un obbligo per tutti gli operatori nel settore dello sviluppo immobiliare. Una volta il cliente associava il concetto di risparmio energetico alla classe di un elettrodomestico come ad esempio quella di un frigorifero. Oggi invece quando si parla di risparmio energetico l’associazione diretta si fa con la casa, a conferma che il cliente è sempre più attento ed è interessato a ridurre gli sprechi che derivano da un’abitazione in classe energetica bassa. (continua)

Fonte: Il Piccolo

L’agente immobiliare non può amministrare il condominio.

Il Mise risponde ad Arco: l’incompatibilità resta anche dopo la legge europea.

Indietro tutta sulla possibilità che gli agenti immobiliari possano svolgere l’attività di amministratore condominiale. La legge europea 2019 (37/2019, che entrerà in vigore il 26 maggio) aveva cambiato le regole sulle incompatibilità della legge 39/89 (istitutiva del ruolo degli agenti immobiliari); in particolare, il nuovo articolo 5, comma 3 della legge 39/89 stabilisce l’incompatibilità per l’esercizio di: a) attività imprenditoriali di produzione, vendita, rappresentanza o promozione dei beni afferenti al medesimo settore merceologico per il quale si esercita l’attività di mediazione; b) attività svolta in qualità di dipendente (ad esclusione delle imprese di mediazione) di ente pubblico o privato, o di istituto bancario, finanziario o assicurativo; c) esercizio di professioni intellettuali afferenti al medesimo settore merceologico per cui si esercita l’attività di mediazione; d) situazioni di conflitto di interessi.

Per le associazioni di categoria degli agenti le novità avrebbero sdoganato il divieto di esercitare le due professioni, anche se si attendeva comunque l’intepretazione del Mise. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Iperammortamento, compilazione condizionata dalla data di acquisto.

L’iperammortamento entra nel modello Redditi 2019 se la perizia è stata giurata entro fine 2018. Per far scattare I’iperammortamento è sufficiente che entro la data di chiusura del periodo d’imposta si proceda al giuramento della perizia, non essendo necessario dimostrare la data certa di acquisizione da parte dell’impresa. Con l’esercizio 2018, spazio alla agevolazione del costo della struttura dei magazzini automatizzati in forza dí quanto disposto dal decreto crescita n.135/2019.

REGOLE IMMUTATE. L’iperammortamento da inserire nella dichiarazione del 2019 si calcola con le stesse regole dello scorso anno. L’agevolazione riguarda i beni con caratteristiche di cui all’allegato A) alla legge 232/2016 e con gli ulteriori requisiti (interconnessione), i quali, entro il 31 dicembre 2018, sono entrati in funzione e sono stati interconnessi. Con la circolare 8/E/2019, l’agenzia delle Entrate, richiamando la precedente nota 48160 del Mise, ha chiarito che il giuramento della perizia entro la data di chiusura dell’esercizio è condizione necessaria e sufficiente per l’avvio della deduzione, senza che sia richiesto anche dimostrare la consegna del documento all’impresa. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Cedolare secca anche quando si agisce come impresa.

Via libera alla nuova cedolare secca sulle locazioni di immobili a uso commerciale anche quando il conduttore agisce nell’esercizio dell’impresa. Il locatore invece, trattandosi di contratti di locazione che verranno assoggettati a imposizione sostituiva dell’Irpef sui redditi fondiari, dovrà essere necessariamente una persona fisica che non agisce nell’esercizio dell’attività d’impresa, arti o professioni.

È questo, in estrema sintesi, il chiarimento contenuto nella risoluzione n. 50/e di ieri dedicata alla corretta portata applicativa del regime della cedolare secca sul reddito da locazione degli immobili ad uso commerciale introdotto dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di Bilancio 2019). Alcuni uffici territoriali dell’Agenzia delle entrate, si legge nel citato documento di prassi amministrativa, avevano infatti manifestato perplessità circa la possibilità di assoggettare al regime della cedolare secca i contratti di locazione aventi ad oggetto immobili di categoria catastale C/1 in presenza di conduttori che agivano nell’esercizio dell’attività d’impresa. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Affitti, cedolare secca al bivio quando l’inquilino è una società.

In questi ultimi mesi risultano notificati, da parte delle Entrate, numerosi atti di rettifica sulle locazioni abitative quando i locatori hanno optato per la cedolare secca e i conduttori sono esercenti attività d’impresa. Linea confermata dalla risoluzione 50/E di venerdì scorso, con cui l’Agenzia nonostante la norma “base” sia identica apre alla possibilità che l’inquilino sia un’impresa, ma solo per la cedolare prevista per le locazioni commerciali della legge 145/2018.

Occorre invece rilevare che la norma “base” l’articolo 3 del Dlgs 23/2011 nulla dispone circa il requisito soggettivo del conduttore. La norma lo individua, infatti, solamente per il locatore, prevedendo che il regime della cedolare secca trovi applicazione per le persone fisiche in alternativa rispetto alla tassazione del reddito fondiario, il quale non riguarda gli immobili delle imprese e dei professionisti (articolo 43, comma i, Tuir). Inoltre, il comma 6 dell’articolo 3 dispone che le disposizioni sulla cedolare secca «non si applicano alle locazioni… effettuate nell’esercizio di una attività d’impresa odi arti e professioni». Il riferimento alle «locazione effettuate», oltre al «reddito derivante dai contratti», contenuto nel periodo successivo dello stesso comma 6, non può che riguardare il locatore. (continua)

Fimaa: Tassa unica non sia preludio di nuove imposte sugli immobili.

Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa, Federazione italiana mediatori agenti d’affari.

“Riunire Imu e Tasi in un’unica imposta potrebbe riportare maggiore fiducia nel comparto immobiliare, la cui sofferenza negli ultimi anni è stata sicuramente accentuata anche dalla confusione generata dai molteplici balzelli.

Come Fimaa rimaniamo convinti che l’elevata pressione fiscale su immobili, imprese e famiglie continui a costituire una pesante zavorra tanto per il settore quanto per la ripresa economica. L’auspicio è che le indiscrezioni apparse oggi sul principale quotidiano economico italiano di riunire in una nuova unica imposta Imu (esente per la prima casa) e Tasi, possano trovare seguito con la riduzione del carico fiscale, recuperando risorse dalla spesa pubblica improduttiva.

Solo così si potrebbe contribuire all’effettiva ripresa dell’economia e ridare ossigeno al comparto immobiliare, che rappresenta la cartina di tornasole della salute del Paese. Ci auguriamo, inoltre, che la proposta della tassazione unica sulla casa, non sia il preludio per l’incremento o l’inserimento di nuove imposte su immobili ed imprese. Non possiamo permetterci altri balzelli o patrimoniali né tantomeno l’aumento dell’iva, che avrebbe conseguenze nefaste per la ripresa economica e per i consumatori.”

Casa e imprese, pronto il piano per la tassa unica (addio Imu e Tasi).

Ripartono i grandi lavori sulle tasse del mattone, con l’obiettivo di fondere in una nuova imposta unica l’attuale doppione prodotto da Imu e Tasi. A riaprire il dossier è la Lega, che dopo il confronto tecnico con il Mef ha definito la proposta della «nuova Imu».

Resta esente la prima casa, e si punta a una drastica semplificazione delle aliquote per far partire í bollettini precompilati. L’abitazione principale ha cancellato anche sul piano teorico il legame esile fra la Tasi e i servizi comunali; ma sono doppi i calcoli, i moduli da compilare e i gruppi di aliquote da sorvegliare. Ma nei tredici articoli scritti per costruire la «nuova Imu» la fusione delle due imposte è solo la prima delle semplificazioni.

La proposta ripesca una vecchia promessa mai attuata, quella del bollettino precompilato che i Comuni dovrebbero spedire ai contribuenti, ma prova anche a creare le condizioni per attuarla. A renderla impossibile finora è stata la fioritura di oltre 20 mila aliquote diverse sul terreno sempre fertile dell’autonomia tributaria comunale. Perché ogni Comune può introdurre aliquote differenti per ogni tipologia di immobile, identificando le categorie, anche micro, da agevolare o da colpire. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Agenti immobiliari, arriva l’incompatibilità.

Il 26 maggio entra in vigore la Legge europea che esclude dall’esercizio della professione i dipendenti di istituti bancari, finanziari, assicurativi, di enti pubblici o privati e le professioni intellettuali in situazioni di conflitto di interesse con l’attività di mediazione.

Fimaa-Confcommercio: “adesso occorre puntare sulla formazione obbligatoria per gli agenti immobiliari” .

Dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale di sabato 11 maggio, il prossimo 26 maggio entra in vigore la Legge europea 2018 (L. n. 37/2019) che modifica le regole sull’attività di mediazione immobiliare (L. n. 39 del 3 febbraio 1989) in tema di incompatibilità per gli agenti immobiliari.

In pratica, vengono esclusi dall’esercizio della professione i dipendenti di istituti bancari, finanziari, assicurativi, di enti pubblici o privati e le professioni intellettuali in situazioni di conflitto di interesse con l’attività di mediazione. (continua)

Fonte:Confcommercio

 

Cedolare secca ancora al 10% con il canone concordato.

L’aumento dal 95% al 100% della misura dell’acconto della cedolare secca rispetto all’importo dell’anno precedente, introdotto dalla legge di Bilancio 2019, si applicherà solo dal prossimo anno, cioè per gli acconti dovuti per il 2020. L’importo dell’acconto dovuto per la cedolare secca relativa al 2019, quindi, continua a essere pari al minore tra il 95% dell’imposta relativa al periodo precedente (metodo storico) e il 95% dell’imposta relativa al periodo in corso (previsionale).

ALIQUOTE. La base imponibile della cedolare secca è pari al 100% del canone di locazione annuo stabilito dalle parti, al quale si applica, al posto dell’Irpef progressiva, un’aliquota del 21% per i contratti disciplinati dal Codice civile o a canone libero. L’aliquota della cedolare secca sui canoni dei contratti di locazione a canone concordato è stata ridotta dal 15% al 10% per gli anni che vanno dal 2014 al 2019. L’aliquota del 10% (15% dal 2020), al posto di quella ordinaria del 21%, si applica solo per i contratti a canone concordato, relativi ad abitazioni ubicate in uno dei Comuni di cui all’articolo i, lettere a) e b) del decreto legge 30 dicembre 1988, n. 551 (non le lettere c e d), quindi: a) nei Comuni di Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia, nonché nei comuni confinanti con gli stessi; b) negli altri Comuni capoluogo di Provincia. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Il 16 marzo data spartiacque: due regimi di compravendita .

Tutelare i privati interessati ad acquistare un immobile non ancora ultimato direttamente dal costruttore, attraverso un contratto che prevede il trasferimento non immediato del bene, dal rischio in caso, ad esempio, di crisi dell’impresa costruttrice di perdere gli acconti versati. È questo, in sintesi, il senso del sistema di garanzie messo in piedi dal decreto legislativo 122/2005, recentemente rafforzato dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (Dlgs 14/2019), strutturato per intervenire lungo tutto il processo che conduce al perfezionamento della compravendita: dal preliminare al rogito.

Le ultime modifiche normative che prevedono, tra l’altro, l’obbligo di stipulare il preliminare dal notaio mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata -, sono in vigore dal 16 marzo scorso. Data dalla quale, quindi, coesistono due regimi diversi per questo tipo di compravendite: quello previsto dalle nuove norme, che si applicano a tutti i contratti (preliminari o definitivi) relativi a fabbricati abitativi per i quali il titolo abilitativo sia stato richiesto o presentato a decorrere dalla loro entrata in vigore; e quello che fa riferimento alla legge preesistente, per i casi in cui permesso di costruire, Scia o Dia, siano stati avviati prima del 16 marzo. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Garanzia per immobili di lunga durata.

Il codice civile, in materia di appalto, detta una disciplina speciale per la rovina o il pericolo di rovina o gravi difetti di immobili di lunga durata.

L’art. 1669 c.c. detta una eccezionale ipotesi di garanzia per vizi e difformità e conseguente responsabilità dell’appaltatore, qualora il contratto d’appalto abbia ad oggetto la realizzazione di edifici o di altri beni immobili destinati, per loro natura, ad avere una lunga durata nel tempo.

  1. Rovina completa o parziale entro dieci anni
  2. Gravi difetti
  3. Natura della responsabilità dell’appaltatore
  4. Responsabilità di altri soggetti
  5. Interdipendenza dei termini di decadenza e prescrizione

Rovina completa o parziale entro dieci anni.

In tali circostanze, ove i suddetti beni, nel corso di dieci anni dal compimento dell’opera, rovinino completamente o parzialmente ovvero presentino imminente pericolo di rovina o gravi difetti, sia che gli stessi dipendano da vizio del suolo o da difetto della costruzione, l’appaltatore è responsabile nei confronti del committente e dei suoi aventi causa, purché ne sia fatta denunzia entro un anno dalla scoperta. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Si paga l’Irpef anche sul canone «usurpato».

Un comproprietario aveva locato la casa all’insaputa dell’altro. Il comproprietario di una casa affittata a sua insaputa da un altro comproprietario paga l’Irpef sulla sua quota di canone, anche se non l’ha incassata. Questo l’esito in Cassazione (sentenza i2332 depositata ieri) di una vicenda di affitti: uno dei due comproprietari (il nipote) di una casa l’aveva affittata e incassava i canoni, mentre il secondo (lo zio), aveva ricevuto un avviso di accertamento dell’agenzia delle Entrate per non aver pagato l’Irpef sulla sua quota di canone mai percepita.

In sostanza, lo zio sosteneva di aver diritto di pagare l’Irpef solo quando fosse riuscito a ottenere dal nipote la sua quota; infatti aveva intrapreso un’azione monitoria nei confronti del nipote. L’Agenzia sosteneva che 1’Irpef fosse comunque dovuta dallo zio. Il contenzioso, iniziato in commissione tributaria, è approdato alla Cassazione. La Corte, nel dare ragione alle Entrate, ha chiarito l’assimilazione ai «canoni non corrisposti» (che vanno tassati come stabilito dall’articolo 26 del Dpr 917/86) dei «canoni usurpati», cioè pagati a qualcuno (il nipote, nella fattispecie) che non ha consegnato la quota allo zio. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Superammortamento al 130% con tetto massimo di 2,5 milioni.

Limite di spesa a 2,5 milioni per il nuovo superammortamento. L’articolo i del decreto crescita riapre i termini per usufruire del superammortamento, ma con una significativa modifica. Per gli investimenti realizzati da imprese e da professionisti dal 1 aprile a 31 dicembre di quest’anno (con coda a giugno 2020 per le prenotazioni entro iL 31 dicembre 2019) torna la maggiorazione del 30% con un tetto complessivo pari a 2,5 milioni. Escluse autovetture, anche strumentali, immobili e beni con coefficiente inferiore al 6,5 per:cento.

Maggiorazione con tetto.  La maggiorazione del 30% del costo rilevante per ammortamenti e canoni di leasing riguarda gli investimenti effettuati dal 1 aprile 2019 al 31 dicembre 2019, ovvero anche fino al 30 giugno 2020 qualora, entro il prossimo 31 dicembre, sia confermato l’ordine al fornitore e sia pagato un acconto non inferiore al 20 per cento. Non rientrano nel nuovo superammortamento le costruzione i fabbricati, i beni con coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%, nonché i veicoli indicati nel comma i dell’articolo 164 del Tuir e dunque ogni tipo di autovettura (a prescindere dall’uso), aeromobili da turismo, imbarcazioni da diporto, moto e ciclomotori. Agevolabili, invece, altri mezzi quali autobus, trattori stradali, autoarticolati e autosnodati, autotreni, mezzi d’opera, eccetera. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Imu sui fabbricati strumentali, cresce la deduzione dal reddito.

Tra le misure di favore alle imprese recate nel decreto crescita (Dl 34/2019) si segnala anche l’incremento graduale della deducibilità dell’Imu dal reddito d’impresa e dal reddito di lavoro autonomo fino al 70 per cento. In base all’articolo 3 del decreto, la deduzione per il 2019, appena portata al 40% dalla legge di Bilancio 2019, viene elevata al 50 per cento.

Per le annualità successive si prevede il 60% per gli esercizi 2020 e 2021, e quindi il 70% a partire dal 2022. Il tributo computabile in diminuzione è riferito ai soli fabbricati strumentali, così come definiti nell’articolo 43 del Tuir. Per quanto riguarda le imprese, sono inclusi sia gli immobili strumentali per natura che quelli per destinazione. I primi sono costituiti dalle unità immobiliari aventi destinazione catastale diversa da quella abitativa, non utilizzati direttamente dall’impresa. Si tratta ad esempio degli immobili locati o dati in comodato a terzi. I fabbricati strumentali per destinazione invece sono quelli utilizzati esclusivamente e direttamente per l’esercizio dell’attività commerciale, a prescindere dalla categoria catastale di appartenenza. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Airbnb versa la tassa di soggiorno ad appena 23 Comuni su 1.020.

Risultati immagini per tassa soggiorno cesenatico

Un’imposta che da sola vale circa 600 milioni di euro, ma che viene applicata solo in una piccola percentuale dei Comuni italiani e praticamente soltanto dalle strutture ricettive «tradizionali», mentre per chi affitta con portali come Airbnb la situazione è controversa: è la tassa di soggiorno.

Un balzello che potrebbe fruttare molto di più se solo fosse più facile esercitare la riscossione: gli albergatori e gli affittuari, che la incassano dai clienti, sono infatti tenuti a riversarla al Comune di appartenenza, ma esistono diversi casi di «grigio». Tra questi spicca la situazione di chi affitta tramite portali Internet per locazioni brevi, come appunto Airbnb: per ovviare al problema la piattaforma ha avviato intese con alcuni Comuni italiani, in base alle quali il sistema di versamento della tassa è automatizzato, ma per gli albergatori la mossa non è sufficiente.

CONTROLLI ANALITICI. Venendo ai numeri, come ha spiegato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, la tassa riguarda appena il 13% dei 7.915 Comuni italiani: si tratta di 1.200 località di cui 997 applicano l’imposta di soggiorno e 23 la tassa di sbarco che però ospitano il 75% dei pernottamenti registrati ogni anno in Italia. La platea potenziale è molto più ampia: sono infatti circa 3.700 i centri capoluoghi di provincia, località turistiche e città d’arte che, in base al decreto legislativo 23/2011, hanno la facoltà di istituire l’imposta di soggiorno. (continua)

Fonte: LaVerità

L’Esperto risponde: “Locazioni: Chi paga per sostituire gli elettrodomestici?”

Domanda: Ho affittato un appartamento ammobiliato (4+4) con elettrodomestici. Se si dovessero guastare, chi paga le spese di riparazione? E la sostituzione? 

Risposta: Se la riparazione è dovuta, per esempio, a un difetto dell’elettrodomestico e non al suo utilizzo da parte del conduttore o di chi per lui, la spesa è a carico del locatore. Quest’ultimo, qualora si renda necessaria, deve sostenere anche la spesa occorrente alla sua sostituzione, a meno che il danno non sia stato provocato da fatto e colpa dell’inquilino: per esempio a causa di un uso improprio del bene. Questo se il contratto e gli usi locali non stabiliscono regole differenti.

Raddoppiano gli acquisti di case efficienti, ma il 40% è in Classe G.

Migliora l’efficienza delle case sul mercato. Gli immobili appartenenti alle prime quattro classi energetiche (A+, A, B e C) rappresentano infatti il 20% delle compravendite residenziali effettuate nel 2018, raddoppiando la quota del 10% registrata nel 2017. Inoltre, se si circoscrive il dato alle sole abitazioni di pregio e alle sole prime tre classi, la quota sale dal 22% del 2017 al 28% dello scorso anno.

A evidenziare il trend positivo è la fotografia scattata da I-Com (istituto per la competitività) in base alle risposte di un campione di 600 agenti immobiliari. Ciò non toglie, tuttavia, che il patrimonio residenziale italiano rimanga per la maggior parte obsoleto: oltre il 40% degli acquisti nel 2018 ha riguardato infatti immobili in Classe G; e presumibilmente la quota di quelli in vendita è sensibilmente più alta. Anche qui c’è però da registrare un miglioramento: «La percentuale di immobili ricadenti nella classe energetica più scadente si legge nel report varia tra il 37% delle villette il 46% delle ville unifamiliari…. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Operatori immobiliari, si all’incompatibilità.

Non tutti possono essere operatori immobiliari. Per svolgere al meglio questo compito bisogna essere adeguatamente preparati e, soprattutto, non considerarlo alla stregua di un secondo lavoro. Ne è convinto Santino Taverna, presidente nazionale e provinciale di Fimaa Confcommercio, che in questi mesi ha lavorato in prima persona affinché fosse modificata la disciplina della mediazione immobiliare.

Obiettivo centrato, con tanto di approvazione da parte del Senato. «Nella prima versione del disegno di legge spiega infatti il presidente veniva prevista la totale apertura del settore con la possibilità per chiunque di poter esercitare la mediazione immobiliare, anche come attività accessoria ad altri mestieri e professioni. Una apertura che avrebbe penalizzato soprattutto i consumatori, annullando di fatto anni di lavoro dedicati alla crescita professionale della categoria». (continua)

Fonte:LaPrealpina

Preliminare dal notaio per il bene in costruzione.

L’obbligo è scattato dal 16 marzo con l’entrata in vigore del Dlgs 14/2019 sulla crisi d’impresa.

Dal 16 marzo 2019 non è più possibile stipulare contratti preliminari o qualsiasi altro contratto avente ad oggetto il trasferimento non immediato di immobili da costruire se non nella forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata, e quindi con il necessario intervento di un notaio.

Quindi non sarà più idonea la forma della sola scrittura privata non autenticata, pena la nullità della scrittura così confezionata. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

Si allunga la lista degli sconti fiscali.

Il Legislatore Fiscale non è mai a riposo e periodicamente sforna novità alle quali, poi, occorre adeguarsi immediatamente. Il più delle volte si tratta di nuovi balzelli; talvolta accade anche il contrario: il riconoscimento di nuovi sconti fiscali. L’anno appena trascorso non fa eccezioni e conta una serie di novità che proviamo a riassumere.

Una precisazione vale la pena ricordare: tutte le spese e gli altri oneri, deducibili o detraibili, devono essere stati sostenuti nel corso dell’anno 2018 per poter determinare un risparmio di tasse nella prossima dichiarazione dei redditi.

Le principali novità contenute nel modello 730/2019 sono le seguenti: Deduzione erogazioni liberali a favore delle Onlus, Ov e Aps: il Codice del Terzo settore prevede che le liberalità in denaro o in natura erogate a favore degli enti del Terzo settore non commerciali sono deducibili dal reddito complessivo netto del soggetto erogatore nel limite del 10 per cento del reddito complessivo dichiarato. (continua)

Fonte:Avvenire

La cedolare light sugli affitti spinge i canoni concordati .

Tre locatori su dieci, tra chi sceglie la tassa piatta, applicano l’aliquota al 10% Era uno su 10 nel 2011.

La cedolare secca al 10% spinge gli affitti a canone concordato, mentre continuano i rinnovi delle intese locali tra sigle della proprietà e sindacati degli inquilini. Nelle dichiarazioni dei redditi presentate l’anno scorso, tre contribuenti su dieci tra quelli che hanno scelto la tassa piatta sulle locazioni abitative l’hanno applicata su canoni concordati. La media nazionale è il 29,7%, cui corrispondono 702 mila locatori, contro il 12,9% del 2011, primo anno di cedolare.

Nuovi accordi in 70 capoluoghi.  Proseguono sul territorio i rinnovi per allineare gli accordi locali al decreto ministeriale del 2017 (il Dm 16 gennaio). Non c’è un monitoraggio ufficiale, ma su 107 capoluoghi di provincia, sono almeno 70 quelli che possono vantare la firma di un nuovo accordo. Nella lista ci sono tutti i centri maggiori: da Roma a Milano, da Torino a Bologna, da Napoli a Genova, da Firenze a Venezia. I rinnovi sono importanti non solo per l’adeguamento normativo, a partire dall’obbligo per le parti di farsi “attestare” (cioè validare) i contratti stipulati senza l’assistenza delle associazioni di categoria. Ma soprattutto perché se ben concepiti i nuovi accordi dovrebbero favorire la diffusione dei contratti agevolati, prevedendo livelli di canone minimo e massimo non troppo penalizzanti per i locatori e aggiornati alle reali condizioni di mercato.(continua)

Fonte:IlSole24Ore

Rivoluzione per gli Agenti Immobiliari.

La legge approvata al Senato modifica le incompatibilità per chi svolge la professione di agente immobiliare, escludendo dall’esercizio della stessa i dipendenti di istituti bancari, finanziari, assicurativi, di enti pubblici o privati e le professioni intellettuali in situazioni di conflitto di interesse con l’attività di mediazione. Sono state quindi accolte le istanze della Consulta in materia di incompatibilità per chi svolge l’attività di agente immobiliare.

Secondo i presidenti delle tre associazioni che confluiscono nella Consulta, Santino Taverna (Fimaa), Gian REVIEW 4 Battista Baccarini (Fiaip), Renato Maffey (Anama), con la legge europea appena approvata si aprono ora nuove opportunità per gli agenti e si assicura a chi svolge l’attività di mediazione la possibilità di erogare nuovi servizi collaterali alla propria attività, a vantaggio dei clienti/consumatori. Il provvedimento introduce nell’intermediazione il concetto di conflitto di interesse per banche e per le professioni intellettuali, cancellando al contempo le incompatibilità per chi svolge l’attività di mediazione, consentendo agli agenti immobiliari di crescere ed evolvere la loro professionalità alle esigenze degli attuali processi economici. (continua)

Fonte:Review

No all’Imu per i ruderi, però vanno iscritti al catasto.

I ruderi non dovranno più pagare l’Imu.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (sentenza 10122 depositata 1’11 aprile), in cui viene ribadita l’impossibilità di «assoggettare a Ici i fabbricati collabenti, iscritti nella categoria catastale fittizia F2». Insomma, se ai comuni mortali appare logico che un rudere non dovrebbe essere assoggettato a tassazione all’Agenzia delle Entrate questa logica era sfuggita.

E infatti negli anni passati erano state recapitati oltre 800 mila avvisi bonari ad altrettanti proprietari per chiedere il saldo di tasse e imposte su immobili ormai fatiscenti. Esclusa dalla Corte anche la possibilità di imporre l’imposta sul valore venale del terreno dove è presente il rudere. Risulterebbero però non soggette a Imu solo le unità “collabenti” iscritte al catasto edilizio. (continua)

Fonte:Libero

Con gli sgravi e i tassi al minimo ristrutturare costa (quasi) la metà .

Viaggio nell’intreccio di bonus, tetti, condizioni bancarie, nuovo e vecchio: quando conviene avviare i lavori prima di entrare nell’alloggio. Per 90 mila euro di interventi la spesa effettiva è tra 52 e 55 mila.

Gli italiani nel 2018 hanno speso, secondo l’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance), poco più di 47 miliardi per lavori di manutenzione della casa. Di questi, esattamente la metà hanno riguardato opere per cui è stato chiesto il bonus fiscale sulla ristrutturazione o quello sul miglioramento delle prestazioni energetiche.

Per avere un’idea di quanto siano rilevanti queste cifre si può aggiungere che nello stesso periodo il fatturato derivante dalla vendita di case nuove è stato di 18,6 miliardi, meno del 4096 rispetto a quello delle ristrutturazioni. Il ruolo dei bonus è fondamentale nel mercato ed è un buon affare per tutti, tanto è vero che ormai da venti anni viene riproposto regolarmente dalle leggi di bilancio e l’esecutivo di turno si guarda bene dal ridurne l’entità, perché le conseguenze sarebbero inevitabili: meno lavori (e buona parte di quelli effettuati sarebbero in nero), meno guadagni per le imprese, meno incassi per il Fisco. (continua)

Fonte:IlCorrieredellaSera

Ogni quanto tempo bisogna effettuare la revisione della caldaia?

Revisione caldaia, quando deve essere effettuata.

La normativa di riferimento: definizioni e responsabile dell’impianto.

La normativa di riferimento per quanto riguarda manutenzione e funzionamento degli impianti di riscaldamento è rappresentata dal d.p.r. n. 74 del 2013.

Il decreto è intitolato Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell’articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192. (continua)

Fonte:CondominioWeb

Dai bonus energia e casa alle detrazioni sul bus.Le scadenze da rispettare.

Si avvicina l’appuntamento con il Fisco. Molte famiglie, in queste settimane, sono alle prese con la documentazione da presentare al proprio commercialista o al Caf per ottenere gli opportuni sconti sulle tasse da pagare.

Come ogni anno, i contribuenti dovranno fare i conti con franchigie, scadenze da rispettare e deduzioni e detrazioni da presentare per poter ottenere i bonus previsti dal Fisco. Quest’anno è arrivata qualche piccola novità che permette di risparmiare qualche cosa in più.

In particolare, l’ambito delle spese per i figli e per la casa ha visto qualche new entry e alcune conferme che in molti stavano aspettando. Sono, infatti, state prorogate le detrazioni del 50% per la ristrutturazione della propria abitazione e per l’acquisto di mobili. (continua)

Fonte:LaStampa

Agenti immobiliari: Approvata la Legge Europea 2.018.

La Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione, composta dalle associazioni rappresentative degli agenti immobiliari Fimaa, Fiaip e Anama, accoglie con soddisfazione l’approvazione della nuova legge europea 2.018 che si configura come una vera e propria “rivoluzione” per gli agenti immobiliari.

La legge approvata al Senato modifica le incompatibilità per chi svolge la professione di agente immobiliare, escludendo dall’esercizio della stessa i dipendenti di istituti bancari, finanziari, assicurativi, di enti pubblici o privati e le professioni intellettuali in situazioni di conflitto di interesse con l’attività di mediazione. (continua)

Fonte:MonitorImmobiliare

Il condominio risarcisce i danni alla passante caduta per una buca sul marciapiede della strada aperta al pubblico di proprietà condominiale.

Le zone immediatamente prospiciente allo stabile condominiale necessitano di un effettivo controllo continuativo.

Il fatto. Una passante, mentre percorreva in compagnia del marito il marciapiede di una strada privata aperta al pubblico transito, cadeva rovinosamente a terra a causa di una buca nascosta dall’erba alta.A causa della caduta, la donna riportava lesioni personali ed era costretta al ricovero in pronto soccorso.

Pertanto, citava in giudizio il Condominio proprietario e custode della strada per ottenere da esso il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali, ai sensi dell’art. 2051 c.c. Il Tribunale di Roma, sentenza n. 974 del 14 gennaio 2019, ha accolto la domanda. (continua)

Fonte: StudioCataldi

In classe A la casa costa il 30% di più.

Comprare una casa in Classe A porta sicuramente benefici e un taglio della bolletta anche del 75%, ma non sempre è conveniente perchè anche il prezzo dell’immobile cresce considerevolmente.

Efficienza energetica. Il taglio delle bollette è certo e arriva al ‘75% ma varia a seconda dell’immobile e della zona climatica. Un cartello ormai diffusissimo, anche perché i costruttori si sono adeguati ai prossimi obblighi di legge che imporranno di immettere sul mercato solo edifici a fabbisogno quasi zero.

Gli immobili ad alta efficienza energetica, insomma, sono sempre più protagonisti. E sui loro vantaggi non sembrano esserci dubbi. Le quotazioni di mercato tra una casa nuova in classe A1 ed una usata in classe G, le spese di riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria si riducono mediamente del 75%. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Mediazione su affitti d’azienda, competenza ridimensionata.

Il tiro alla fune notai – commercialisti sulle cessioni e affitti d’azienda arriva all’aula della camera.

L’emendamento, che prevede l’estensione della competenza, come pubblici ufficiali, ai commercialisti e agli avvocati, delle cessioni e affitti di ditte individuali è stato accantonato, ieri, in commissione finanze della Camera, dove è stato concluso il voto di tutti gli emendamenti alla proposta di legge sulle semplificazioni.

L’accantonamento però non vuol dire chiusa la vicenda. Al contrario, la questione è stata solo rinviata al voto in aula previsto a partire da lunedì. Si pensa, infatti, di ripresentare l’emendamento ma riformulato. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Def 2019: tutte le misure.

Il Def 2019 è stato approvato dal CdM non senza polemiche, promesse mancate e dubbi sulla possibilità di mantenere gli impegni su Iva e Flat tax. Tutte le novità del Documento di economia e finanza 2019.

Approvato dopo una riunione lampo il Def 2019. Il documento di economia e finanza traccia un quadro meno roseo di quello sperato. Sale il deficit, il rapporto debito/Pil e la disoccupazione. Potrebbe aumentare l’Iva, incertezze ancora sulla Flat tax, anche se l’obiettivo di semplificare il sistema fiscale resta fermo.

Dal Def però emergono anche tante iniziative per far crescere l’economia e recuperare risorse, come il piano delle dismissioni immobiliari, l’abbassamento del limite di utilizzo dei contanti, la riduzione del costo del lavoro e gli investimenti tecnologici per risollevare i settori in crisi e avviarsi verso attività a ridotto impatto ambientale. (continua)

Sale a 15 giorni il tempo per emettere la e-fattura.

La fattura elettronica punta a guadagnare cinque giorni in più : l’emissione potrà avvenire non più entro 10 giorni ma entro 15. A modificare il regime con debutto attualmente previsto a luglio di quest’anno è un emendamento approvato ieri in commissione Finanze alla Camera alla proposta di legge sulle semplificazioni fiscali attesa in Aula per la prossima settimana.

Tra le altre modifiche che hanno già incassato il via libera il restyling del calendario fiscale che, considerati i tempi di approvazione parlamentare, avrà molto verosimilmente effetto dal prossimo anno, con lo spostamento del termine di presentazione del modello Redditi al 30 novembre e della dichiarazione Imu/Tasi al 31 novembre. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Non serve il titolo edilizio nei preliminari di vendita.

Le disposizioni che impongono la menzione dei titoli edilizi negli atti di trasferimento di immobili non si applicano ai preliminari di vendita, persino per gli immobili abusivi. Lo afferma la Cassazione (6685/2019), che limitala nullità ai soli contratti con effetti traslativi.

Nessuna nullità per i contratti con efficacia obbligatoria, quale il preliminare di vendita. Stipulato nel 1996 un preliminare, il promissario acquirente conveniva in giudizio il promittente venditore per ottenere l’esecuzione in forma specifica dell’obbligo di contrarre o in subordine la risoluzione per inadempimento, con condanna alla restituzione del doppio della caparra e al risarcimento danni.

Il prominente venditore chiedeva anch’egli, in via riconvenzionale, la risoluzione per inadempimento. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Le Agevolazioni per chi ristruttura.

I Bonus fiscali sui lavori in casa si confermano un grande successo. Ma l’annunciata flat tax per dipendenti e pensionati se davvero sarà attuata dal 2020 nelle forme ipotizzate imporrà un cambio di mentalità a tanti contribuenti. O almeno un test di convenienza.

I beneficiari della detrazione sui lavori di ristrutturazione sono più che raddoppiati in dieci anni: erano 4,5 milioni nelle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2009 (quando il bonus era ancora al 36%), sono diventati 9,5 milioni in quelle inviate al Fisco nel 2018. Un anno dopo l’altro, i proprietari d’immobili hanno preso sempre più confidenza conio strumento dello sconto fiscale recuperabile in dieci rate. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Acquisti dal 1° aprile: superammortamenti ancora in gioco.

Torna il superammortamento del 30% per acquisti di beni strumentali nuovi effettuati da imprese e professionisti dal 1° aprile e fino al 31 dicembre 2019, ma con un tetto di spesa pari a 2,5 milioni.

L’articolo 1 del decreto crescita ripropone la maggiorazione del costo fiscale per il calcolo di ammortamenti e leasing che era scaduta a fine 2018, escludendo gli investimenti in autovetture di cui all’articolo 164 del Tuir, oltre a fabbricati e costruzioni.

Prevista una coda temporale fino al 30 giugno 2020 per ordini e acconti del 20% effettuati entro il prossimo 31 dicembre. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

Riduzione dell’Ires e ritorno del bonus macchinari.

Superammortamento dal 1° aprile al 31 dicembre 2019, taglio progressivo dell‘Ires con una prima riduzione dal 24 al 22,5% per l’anno in corso, deducibilità dell’Imu aumentata dal 40 al 50% per il 2019 e fino all’80% per il triennio 2020-2022.

Ma anche un mix di incentivi per lo sviluppo e l’innovazione e le misure per la difesa del made in Italy. Sono alcuni degli interventi centrali che, al netto delle ultimissime verifiche sulle coperture, entreranno nel decreto crescita che arriva oggi in consiglio dei ministri. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Le utenze dimostrano che l’immobile è abitazione principale?

Il Comune non può vincolare i contribuenti all’uso dei suoi moduli, pertanto possono essere utilizzate anche le bollette di luce, gas e acqua ai fini delle agevolazioni.

La vicenda. Tizia aveva impugnato l’avviso di accertamento dell’imposta comunale sugli immobili (ICI), per l’anno 2004, contestando, tra l’altro, il mancato riconoscimento, nella determinazione dell’importo dovuto, dell’agevolazione prevista per l’abitazione principale della contribuente, e quella per le unità immobiliari concesse in uso gratuito ai propri figli. (continua)

Fonte:Condominioweb

Estesa la cedolare secca alle locazioni commerciali negozi (Cat. C1).

Come promesso dal Governo mesi fa, la Cedolare secca 2019 è stata alla fine estesa anche agli affitti dei negozi e locali commerciali. Questa una delle tante novità confermate nella Legge di bilancio 2019, approvata in extremis a fine dicembre 2018. Da quest’anno quindi, i proprietari di locali commerciali che possiedano determinate caratteristiche possono ricorrere a questo regime fiscale agevolato e alternativo a quello ordinario, per gli affitti dei loro negozi.

Da tempo si chiedeva di estendere il regime agevolato della cedolare anche ai locali commerciali e ora la misura è stata ufficialmente approvata, ed è entrata in vigore il 1° gennaio 2019.

Dall’alba di questo 2019 quindi anche sulle locazioni di negozi e locali commerciali si pagherà il 21% di imposta, ma a specifiche condizioni e con paletti ben definiti nel testo della Manovra. (continua)

Fonte:Leggioggi.it

Casa abusiva: vendita salva con titolo edilizio. Ma non in tutti i casi…..

Compravendite più facili per le case abusive: la Cassazione a Sezioni unite (n. 8230/2019) ha deciso che sono nulle solo in caso di completa assenza di un titolo edilizio; se invece c’è, il rogito è valido anche se la costruzione è difforme dal titolo edilizio.

La sentenza riscrive le regole per ll “fornitissimo” mercato irregolare, 19,4 ogni 100 autorizzati. Ma, e qui è il punto, fino anche punto le difformità non contano? Che cosa succede se c’è un un permesso per quattro autorimesse a piano terra e invece si costruisce una casa? Si entra così nella gradazione degli abusi edilizi. E nel caso di «totale difformità» la vendita dell’immobile dovrebbe continuare a essere nulla. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Accatastamento stabilimenti balneari: ancora molti dubbi.

Le strutture precarie e removibili, anche se non previste dalla circolare AdE, vengono comunque obbligate all’iscrizione presso i registri catastali a gran danno dei concessionari.

vacanze mare ombrelloni spiaggia

Risulta oramai noto che in seguito a circolare n. 138/2016, emessa dall’Agenzia delle Entrate, sia stato predisposto l’obbligo di iscrizione al catasto di determinati stabilimenti balneari insistenti su area demaniale.

Tuttavia, nello specifico, il documento in questione considera nella propria rappresentazione cartografica esclusivamente tre tipologie di strutture, ovvero:
• costruzioni di tipo A (muratura ordinaria con solaio in cemento armato semplice o misto)
• costruzioni di tipo B (muratura ordinaria con solaio in pannelli prefabbricati su piattaforma in cemento armato)
• costruzioni di tipo C (strutture prefabbricate realizzate su piattaforma in cemento armato incernierate o affogate con calce strutto al basamento) (continua)
Fonte:StudioCataldi

Ammissibile la servitù di parcheggio.

auto parcheggiate nel cortile di un condominio
Deve ritenersi ammissibile la configurabilità di una c.d. servitù di parcheggio, strutturata secondo lo schema previsto dall’art. 1027 del codice civile.. Spetta al giudice di merito accertare la ricorrenza delle condizioni prescritte dalla norma e la sussistenza di un’utilitas di carattere reale costituita a diretto vantaggio del fondo dominante.
Lo ha deciso la Corte di Cassazione, seconda sezione civile, nella sentenza n. 7561/2019.

Il caso.

La vicenda ha visto una società contestare a un’altra l’illegittima occupazione di quattro posti auto in uno spazio scoperto suddiviso in 27 posti. La convenuta, invece, aveva eccepito l’acquisto del diritto di parcheggio in base a una convenzione stipulata nel 1979 con l’allora proprietaria o, in subordine, per intervenuta usucapione. (continua)
Fonte:StudioCataldi

Spese condominiali: paga sempre l’effettivo proprietario.

Le spese condominiali spettano al proprietario e non a chi appare come tale.

Il fatto. L’ex proprietario di un appartamento in condominio si opponeva al decreto ingiuntivo con il quale gli veniva ingiunto di pagare spese per oneri condominiali maturati successivamente alla data di vendita dell’appartamento e, dunque, a lui non addebitabili.

Nello specifico, l’opponente aveva alienato il proprio immobile nel febbraio 2006,mentre i crediti posti a fondamento del decreto ingiuntivo sono maturati nel corso delle annualità 2011, 2012 e fino al 10 giugno 2013.

Il Condominio sosteneva che, in realtà, il debitore non aveva mai comunicato all’amministratore l’avvenuta vendita dell’appartamento e, dunque, la perdita dello status di condomino.

Fonte: Condominioweb

Prima casa, no a sanzioni per agevolazioni illegittime.

Niente sanzioni al contribuente che ha usufruito illegittimamente delle agevolazioni fiscali sulla prima casa, ciò anche prima del 2014.

Sono infatti retroattive le norme entrate in vigore cinque anni fa che hanno stoppato tali sanzioni in relazione alle abitazioni di lusso acquistate direttamente da un costruttore.

Lo ha sancito la Cassazione che, con l’ordinanza n. 8409 del 26 marzo 2019, ha accolto il ricorso presentato dall’acquirente di una villa che superava i 240 mq e per la quale aveva usufruito dell’Iva al 4%. La difesa del contribuente ha chiesto l’esclusione delle sanzioni in virtù delle norme più favorevoli entrate in vigore con il dlgs 175 del 2014.  (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Conventi, ville, caserme, aree industriali dismesse: sono 400 i pezzi di alto valore immessi sul mercato.

L’obiettivo del programma è valorizzare gli edifici cambiando destinazione d’uso.

Risultati immagini per beni in vendita del demanio

Conventi, ville, caserme, aree industriali dismesse: sono 400 i pezzi di alto valore che il direttore del Demanio, Riccardo Carpino, ha incluso nel piano vendite per il 2019. Alcuni di questi immobili sono noti agli operatori, «in lavorazione» da anni.

Ma la svolta impressa dal nuovo direttore dell’Agenzia del Demanio, Riccardo Carpino, sta nel verbo-obiettivo di cui sono oggetto: non più «valorizzare», ma «vendere» è la missione. Ovviamente il secondo verbo non esclude il primo, ma l’accento in questo caso è significativo soprattutto dell’abbandono di certe meline che negli anni passati hanno prevalso. Che poi questo porti a un risultato, è tutto da vedere, è la scommessa. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Il supercondominio si vede dai rogiti.

Il mio è un supercondominio?

La Corte d’Appello di Milano con la sentenza 5857/2018, fornisce lo spunto per tornare su una questione mai del tutto risolta: stabilire quando possa considerarsi esistente un supercondominio o viceversa si sia in presenza di un solo condominio costituito da più corpi di fabbrica.

Il caso è quello di tre edifici con alcuni servizi e un cortile in comune, che dal frazionamento in poi erano stati amministrati come se fossero un unico condominio, con una sola assemblea alla quale erano invitati a partecipare tutti i singoli comproprietari. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Se c’è titolo edilizio l’immobile abusivo è commerciabile.

Compravendita valida anche se la costruzione presenta difformità.

Con sentenza 8230/2019, le Sezioni Unite della Cassazione hanno composto il contrasto verificatosi nella precedente giurisprudenza di legittimità sugli edifici abusivi e hanno finalmente dettato i principi generali da applicare in questa materia.

In primo luogo, l’edificio abusivo non è commerciabile (e quindi il relativo contratto di compravendita è nullo) solo se non esiste un titolo edilizio che ne abbia assentito la costruzione oppure se nel rogito venga falsamente dichiarato l’avvenuto rilascio di un titolo edilizio invero inesistente; se invece un titolo edilizio esiste e il manufatto è stato realizzato con variazioni (essenziali o non essenziali) l’edificio è commerciabile: per la validità del contratto di compravendita è sufficiente che in esso siano menzionati gli estremi del titolo edilizio che ne ha assentito la costruzione. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Separati ma con l’agevolazione.

Non perde le agevolazioni sulla prima casa il contribuente che cede l’abitazione prima di cinque anni in virtù di un accordo sulla separazione. E quanto sancito dalla Corte di cassazione che, con l’ordinanza numero 7966 del 21 marzo 2019, ha accolto il ricorso di una donna.

La vicenda riguarda una signora che, in virtù degli accordi sulla separazione aveva venduto la casa prima di cinque anni dall’acquisto. L’ufficio del registro aveva notificato il recupero della maggiore imposta. La donna aveva impugnato l’accertamento ma senza successo. Quindi il ricorso alla Suprema corte che ha chiuso definitivamente il sipario sulla vicenda e accolto nel merito il ricorso della donna. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

L’Agenzia rilancia la riforma dei valori catastali immobiliari.

Banche dati sempre più precise e affidabili, cauto progresso verso l’informatizzazione globale e (inaspettatamente) riproposizione della riforma del catasto. Questi, a grandi linee, i contenuti dell’audizione di ieri alla Commissione bicamerale di vigilanza sull’anagrafe tributaria del direttore delle Entrate, Antonino Maggiore.

Colpisce, nella parte finale del documento, il tema dell’articolo della legge delega 23/2014 (la delega fiscale), che prevedeva il riordino dei valori catastali. Quella parte della delega, ormai scaduta, sembrava dimenticata. Ma il grande lavoro dell’Agenzia era stato praticamente completato con l’elaborazione di un complesso algoritmo che avrebbe consentito di attualizzare i valori immobiliari con il passaggio da “catasto delle rendite” a “catasto dei valori” (soprattutto ai fini Imu-Tasi e imposte sul trasferimento di diritti reali) e una revisione delle rendite basate sui valori locativi, il tutto basato sui metri quadrati di superficie. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Pronto il nuovo modello per registrare le locazioni.

Registrazione telematica dei contratti di locazione, cambiano le regole con il nuovo modello RLI.

Le Entrate hanno diffuso ieri il provvedimento che prevede che il modello sarà facoltativo da subito e obbligatorio dal 19 maggio.

Con il nuovo modello RLI cambiano le regole per la registrazione telematica dei contratti di locazione. L’agenzia delle Entrate ha diffuso ieri il provvedimento direttoriale del 19 marzo 2019 (Prot. n. 64442/2019): l’impiego del modello diventerà obbligatorio a partire dal 19 maggio 2019.

Diversamente dal precedente provvedimento, quello di ieri stabilisce che da oggi e sino al 18 maggio 2019 si potrà usare sia il nuovo che il vecchio modello, in vigore dal 19 settembre 2017 in base al provvedimento 112605/2017. Il modello è presentabile solo in via telematica, direttamente dal contribuente o attraverso i soggetti abilitati alla trasmissione. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

 

Contratti di locazione agevolati.

Il decreto ministeriale 16.1.2017 ha dettato i criteri generali per la determinazione dei canoni dei contratti di locazione, rimandando alla contrattazione territoriale da parte delle Organizzazioni della proprietà edilizia e dei conduttori che, negli accordi stabiliscono fasce di oscillazione del canone di locazione all’interno delle quali, secondo le caratteristiche dell’edificio e della singola unità immobiliare o porzione di unità (novità questa introdotta dal decreto ministeriale) è concordato, tra le parti, il canone.

Gli accordi validi per il comune (o più comuni) delimitano zone del territorio comunale, omogenee per valori, dotazioni infrastrutturali (trasporti, verde, servizi scolastici e sanitari, locali commerciali, ecc.) etc .

Leggi l’articolo.

Fonte:LaStampa

Registro di 200 euro sulle clausole penali dei contratti d’affitto .

Le pattuizioni inserite nel contratto di locazione al fine di disporre il divieto di sublocazione e/o la maggiorazione degli interessi legali in caso di mancato pagamento del canone scontano sempre una autonoma e ulteriore imposta di registro in misura fissa pari a 200 euro, a prescindere da quella già versata per la registrazione del contratto.

È questa la conclusione a cui è giunta la Ctp Milano 618/1/2019 depositata il 13 febbraio 2019, confermando la tesi di tanti uffici territoriali che, negli ultimi tempi, hanno messo nel mirino le clausole penali apposte a contratti di affitto già registrati. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Per l’acquisto di immobili non ancora edificati sarà necessario il contratto preliminare

Dal 16 marzo prossimo, ulteriore giro di vite per i costruttori di immobili.

Con il dlgs 14/2019, avente a oggetto il «Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza» il legislatore ha voluto rafforzare le garanzie per gli acquirenti di immobili da costruire, di cui al dlgs 122/2005; si deve far riferimento, in particolare, agli articoli da 385 a 388 del citato dlgs 14/2019.

E’ stato previsto, infatti, che, in presenza di un immobile da costruire per il quale è stato richiesto il permesso a costruire, ma che non risulta ancora edificato ovvero la cui costruzione non sia stata ancora ultimata, con la conseguenza che il costruttore non è ancora in possesso del certificato di agibilità, il contratto preliminare sia stipulato nella modalità di atto pubblico o, quantomeno, di scrittura privata autenticata, a pena di nullità.

In caso di mancato rispetto, il contratto è da ritenersi «nullo», in via assoluta, giacché il vizio formale diventa sostanziale e risulta insanabile, l’azione di nullità non cade in prescrizione e la nullità è rilevabile da chiunque abbia interesse, anche d’ufficio.(continua)

Fonte:ItaliaOggi

Agenti immobiliari: incompatibilità, soddisfazione Fimaa Confcommercio. “Ora non è più un dogma”

Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia – esprime soddisfazione per l’approvazione da parte della Camera dei Deputati dell’art.2 del Disegno di legge Europea, senza modifiche rispetto al testo proposto da Fimaa, in accordo con la Consulta, e accolto dal Senato.

Il testo dell’art. 2 del Ddl Europea era stato accolto dal Senato lo scorso 5 dicembre, tramite un emendamento che ha tenuto conto dei suggerimenti della Federazione, in accordo con la Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione, in materia di incompatibilità del mediatore immobiliare.

Dopo l’approvazione di Palazzo Montecitorio, l’iter parlamentare del Disegno di legge vedrà nuovamente interessato Palazzo Madama.

Santino Taverna, presidente nazionale FIMAA : “Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione da parte dell’Aula della Camera dei Deputati dell’art.2 del Disegno di legge Europea, senza modifiche rispetto al testo accolto dal Senato, che modifica la norma sull’incompatibilità per chi svolge la professione di agente immobiliare, escludendo dall’esercizio della stessa i dipendenti di istituti bancari, finanziari, assicurativi, di enti pubblici o privati e le professioni intellettuali in situazioni di conflitto di interesse con l’attività di mediazione.

Si tratta di una norma a tutela anche dei Consumatori, verso i quali FIMAA presta da sempre la massima attenzione. Per l’entrata in vigore attendiamo il termine dell’iter parlamentare del Disegno di legge e la relativa pubblicazione in Gazzetta”. 

I balconi sono rilevanti per le distanze tra vicini .

Anche i balconi definiscono come “finestrata” una parete in quanto assicurano la possibilità di esercitare la veduta, per cui bisognerà tenerne conto nel calcolo delle distanze tra edifici confinanti.

Così afferma la Cassazione nell’ordinanza 4834/2019, dando ragione a un condominio che aveva fatto causa a una società immobiliare perché aveva realizzato un fabbricato a confine con l’edificio condominiale a distanza inferiore a quelle di legge (Dm 1444/1968).

Il Tribunale rigettava la domanda ma la Corte d’Appello la accoglieva e condannava la società convenuta a demolire e arretrare la porzione del fabbricato, compresi i balconi aggettanti sino a garantire il rispetto della distanza di io metri dal condominio di fronte e al risarcimento dei danni. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Turismo, la Toscana è la prima Regione italiana a introdurre il “Codice affitti”.

Dal primo marzo la Toscana, prima Regione in Italia, assegna un codice identificativo per ogni locatore e ha predisposto un portale unico cui si accede dal sito della Regione.

Che si tratti di affitti brevi o lunghi in abitazioni prenotati sul web o tramite agenzia. Chi concede in locazione uno o più alloggi con finalità turistiche deve effettuare la comunicazione, entro trenta giorni dalla stipula del primo contratto di locazione. Una volta effettuata la comunicazione non sono richiesti ulteriori adempimenti al locatore.

L’obbligo di comunicazione – spiega l’assessore regionale al Turismo Stefano Ciuoffo – risponde alla necessità che le Amministrazioni hanno di avere un quadro conoscitivo del fenomeno delle locazioni turistiche, utile ai fini statistici, ma anche per poter meglio calibrare le politiche sul territorio.” (continua)

Fonte: Toscana Promozione Turistica

Codice della crisi. Case sulla carta: per gli acquisti gli atti si fanno solo dal notaio.

Più tutela per chi compra appartamenti  o interi edifici sulla carte, ossia non ancora ultimati: è questo Io scopo degli articoli 389-391 del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (Dlgs 14 del n gennaio 2019, che vanno a integrare o modificare la normativa inerente al delicato ambito degli acquisti di fabbricati in costruzione.

Queste nuove norme divengono applicabili ai contratti aventi a oggetto «immobili da costruire» per i quali il relativo titolo abilitativo edilizio sia stato richiesto o presentato successivamente al 16 marzo 2019: cioè il 30° giorno successivo a quello di pubblicazione in Gazzetta del Codice delle crisi, che infatti è stata effettuata il 14 febbraio 2019. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Tributi locali, non si applica la riscossione frazionata.

L’Imu e gli altri tributi locali si riscuotono per intero dopo l’emanazione dell’avviso di accertamento, anche se l’atto viene impugnato. Non si applica ai tributi locali, a differenza dei tributi erariali, la riscossione frazionata in pendenza del processo. Il contribuente è tenuto a pagare per intero le somme accertate, entro 60 giorni dalla notifica della pretesa tributaria.

Lo ha affermato la Corte di cassazione, con l’ordinanza 5318 del 22 febbraio 2019. Per i giudici di piazza Cavour, l’art. 68 del decreto legislativo 546/1992 che prevede il pagamento parziale dei tributi in pendenza del processo non si applica all’Ici, in quanto per questo tributo, così come per le altre imposte e tasse locali, non trova applicazione l’istituto della riscossione frazionata. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

È consentita l’installazione di una stufa a pellet in condominio, purchè nel rispetto della normativa per lo scarico dei fumi.

Risultati immagini per stufa a pellet in condominio

In caso di stufa a pellet per la produzione di aria calda, il cui utilizzo garantisce notevoli risparmi sui consumi e detrazioni fiscali sulla spesa di acquisto fino al 65%, non vi sono particolari prescrizioni se non quella dello scarico dei fumi di combustione che devono rispettare la normativa vigente e le distanze di rispetto per il posizionamento della canna fumaria.

Fra i sistemi di riscaldamento in commercio, variabili sulla base del materiale combustibile impiegato, dei costi di acquisto dello stesso e della resa termica correlata, molto diffuse sono le stufe a pellet, uno dei combustibili più impiegati, oltre la legna, il carbone e il gas, che garantisce un ottimo rapporto qualità/prezzo. (continua)

Fonte:Condominioweb

Imu e Tasi.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo in materia di crisi di impresa e di insolvenza (n. 14/2019), arrivano alcune novità di interesse per il settore immobiliare, in tema di contratti preliminari e di tutela degli acquirenti di immobili da costruire.

Si precisa che, con riguardo al primo aspetto, il provvedimento chiarisce, anzitutto, gli attuali dubbi circa lo scioglimento del contratto preliminare di vendita immobiliare nell’ambito di una procedura di liquidazione giudiziale.

Si prevede, infatti, che il curatore possa sciogliersi dal preliminare anche quando il promissario acquirente abbia proposto e trascritto, prima della liquidazione giudiziale, una domanda di esecuzione in forma specifica (domanda che ha lo scopo di provocare una pronuncia che produce gli stessi effetti del contratto non concluso). (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Case e Patrimoniali: Le tasse nascoste.

E’ sempre sorprendente, quasi commovente la fiducia che gli italiani hanno negli annunci sull‘abolizione o sulla riduzione di un tributo. Purtroppo, però, la finanza pubblica mostra una glaciale indifferenza per la retorica e un ostinato attaccamento all’aritmetica, preferendo alle parole quei fatti molesti chiamati numeri.

Capita così di dover constatare come spesso un tributo abolito sia solo un tributo sostituito da altro tributo o prelievo; magari futuro, come le clausole di salvaguardia Iva. Metamorfosi Il caso della principale imposta locale, quella sugli immobili, è esemplare.

Nel 2008, quando fu abolita sull’abitazione principale, le entrate correnti dei Comuni, indifferenti al fatto, salirono a 56 miliardi contro i nemmeno 54 dell’anno precedente. (continua)

Fonte: IlCorrieredellaSera

Parti diverse se l’affitto è risolto prima del tempo.

La cedolare secca è preclusa ai contratti di locazione di negozi stipulati nei 2019, se alla data del 15 ottobre 2018 era in corso un contratto non scaduto, «tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile», interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza naturale.

Il legislatore ha evidentemente voluto riservare la cedolare ai soli canoni inerenti a contratti davvero “nuovi”. Con il concetto di interruzione anticipata, la legge si riferisce al caso di risoluzione del contratto, in alternativa, per inadempimento di una delle parti (articoli 1453 e seguenti del Codice civile) o per volontà congiunta delle stesse parti che decidono, per i più svariati motivi, di porvi fine prima della scadenza naturale indicata nel contratto o prevista dalla legge. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

La vendita dell’immobile da demolire non è cessione d’area edificabile.

L’agenzia delle Entrate non può riqualificare la cessione dell’immobile da demolire in cessione di area edificabile: la norma individua tassativamente le ipotesi da assoggettare ad imposizione e non consente alcuna interpretazione.

Ad affermarlo è la Corte di cassazione con la sentenza 5088 depositata ieri. Una contribuente cedeva a una società immobiliare un edificio vetusto adibito a propria abitazione. Secondo l’accordo, il pagamento doveva avvenire con la permuta di due appartamenti che l’acquirente avrebbe realizzato dalla demolizione e ricostruzione dell’immobile. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Tia, non si può cambiare platea.

 L’ente locale non può estendere con regolamento la soggettività passiva in quanto violerebbe il principio della cosiddetta riserva di legge in materia tributaria ; ciò si verifica , in ambito della Tariffa d’igiene ambientale (Tia), laddove la legge istitutiva stabilisce che è «soggetto passivo sia l’occupante che il conduttore in leasing per tutta la durata dell’occupazione» mentre il regolamento comunale prevede «quale soggetto obbligato e responsabile del pagamento della tariffa, in solido con il conduttore, il proprietario delle aree o dei locali per i quali l’occupante non presenti denuncia».  (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Per gli immobili in costruzione preliminare solo con il notaio.

 Dalla promessa di acquisto alla stesura del preliminare, più spazio ai notai nella compravendita di immobili da costruire.

Il nuovo Codice della crisi d’impresa impone infatti che tutti gli atti relativi al trasferimento di proprietà di edifici non ancora costruiti debbano essere «stipulati per atto pubblico o per scrittura privata autenticata».

E dunque davanti al notaio non essendo più sufficiente utilizzare, come ora spesso accade, la forma della scrittura privata non autenticata. Questo nuovo obbligo, che ha l’obiettivo di tutelare ulteriormente l’acquirente, riguarda gli immobili per i quali il titolo abilitativo edilizio è richiesto a partire dal prossimo 16 marzo. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Affitti brevi, anche Airbnb dovrà riscuotere la cedolare secca.

Anche i clienti di Airbnb subiranno la ritenuta del 21% sui canoni degli affitti turistici, come tutti gli altri locatori che passano dagli “intermediari”.Gli attori della sharing economy non possono essere sottratti alla funzione di sostituti di imposta.

Lo ha stabilito la sentenza n. 2207 del 18 febbraio 2019, con la quale il TAR Lazio si è pronunciato sulla cosiddetta «tassa Airbnb», la cedolare secca per le locazioni brevi. (continua)

Fonte:CondominioWeb

Cassazione: se l’inquilino non paga, non è reato minacciare lo sfratto.

Per la Suprema Corte il danno minacciato non è ingiusto in quanto la prospettazione di adire le vie legali rappresenta l’esercizio del diritto del proprietario dell’immobile.

Non commette reato il locatore che “minaccia” lo sfratto al conduttore moroso qualora persista nel mancato pagamento dei canoni. Il danno minacciato non è ingiusto, come neccessariamente richiesto dall’art. 612 c.p., ma rappresenta l’esercizio del diritto del proprietario dell’immobile di intimare lo sfratto per morosità. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Bonus mobili: ancora un anno di benefici.

Tra le agevolazione dell’ultima legge di bilancio c’è la proroga del bonus mobili. Il bonus è riservato a chi ha effettuato alcuni interventi di recupero del patrimonio edilizio nell’immobile, ed è pari al 50 per cento delle spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (non inferiore ad A per i forni), sostenute per l’arredo dell’immobile su cui vengono fatti i lavori.

La detrazione spetta su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro e va ripartita tra gli aventi diritto in 10 rate di pari importo.  (continua)

Fonte:IlMessaggero

Problemi e soluzioni sulla conclusione dei contratti online.

Un aspetto fondamentale, nelle problematiche civilistiche poste dal commercio elettronico, è sicuramente la questione della conclusione del contratto online.

Contratti online: quale disciplina.

In tale quadro, l’istituto normativo, utilizzato dal legislatore fino al 1942, per la risoluzione di eventuali conflitti d’interessi nascenti tra le parti, mira principalmente ad analizzare, come le caratteristiche del mezzo tecnologico inevitabilmente finiscono per ripercuotersi sulle regole di formazione del contratto di diritto comune, secondo le disposizioni dell’art. 1336 c.c. offerta al pubblico o dell’invito ad offrire, e dell’art. 1326 c.c (con la presunzione dell’art. 1335) della proposta e accettazione. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Antincendio, nuove regole per edifici sopra i 12 metri.

Il nuovo decreto introduce sostanziali novità nella gestione della sicurezza antincendio per gli edifici di abitazione civile, nuovi ed esistenti, di altezza superiore a 12 metri.

Tali edifici sono classificati in funzione dell’altezza, a partire da 12 metri fino a oltre 80 metri; devono prevedersi misure di gestione della sicurezza antincendio in funzione del livello di rischio, che è commisurato all’altezza dell’edificio: il responsabile dell’attività (nei condomini è l’amministratore) è tenuto a pianificare, verificandole periodicamente, le misure da attuare in caso d’incendio, a informare gli occupanti su procedure di emergenza e misure di sicurezza, a mantenere in efficienza i sistemi, dispositivi e attrezzature antincendio adottate, a effettuare verifiche di controllo e interventi di manutenzione….( continua )

Fonte:IlSole24Ore

Le case all’asta rimarranno nel possesso del debitore fino alla vendita.

casa pignorata cartello sulla porta

La nuova tutela del diritto di abitazione della famiglia dell’esecutato introdotta dalla legge semplificazioni 2019 secondo il riformato art. 560 del codice di procedura civile.

Pignoramenti: le novità della legge semplificazioni 2019.

La Camera dei Deputati nella seduta del 07/02/2019 ha approvato in via definitiva la legge semplificazioni 2019 con le modificazioni apportate in sede di conversione, ed in particolare la riforma dell’art. 560 c.p.c., articolo in cui si prevede che il debitore esecutato, insieme ai suoi familiari, potrà abitare l’immobile all’asta, sino alla pronuncia del decreto di trasferimento dell’immobile. (continua)

Fonte:StudioCataldi


Pignoramento: non si dovrà lasciare subito la casa.

Il decreto semplificazioni, convertito in legge, stabilisce che il debitore che abita nella casa pignorata non dovrà lasciarla subito, ma solo dopo il decreto di trasferimento dell’immobile.

La norma Bramini

In un primo momento, il D.L. semplificazioni aveva previsto un semplice ritocco dell’art. 560 c.p.c. allo scopo di introdurre un meccanismo volto a tutelare gli esecutati che, al contempo, risultavano creditori della pubblica amministrazione. L’obiettivo era quello di porre le abitazioni di questi ultimi al riparo da aggressioni ingiustificate, soprattutto quando alle loro posizioni debitorie si sarebbe potuto porre rimedio “sbloccando” i soldi dovuti dallo Stato ai cittadini interessati. (continua)

Fonte: StudioCataldi

Cesena: Accordo territoriale fra proprietari e inquilini.

Le nuove linee guida per l’applicazione dei canoni di affitto agevolati con agevolazioni per i proprietari che li adottano.

Le agevolazioni fiscali previste nella norma interessano i proprietari che sottoscrivono contratti di locazione a canone concordato, cioè con un canone d’affitto ridotto rispetto a quello di mercato, canone che verrà determinato sulla base dei parametri indicati nell’accordo siglato fra le associazioni dei proprietari e degli inquilini e che, per i contratti stipulati a decorrere dalla data di sottoscrizione dell’Accordo Territoriale, dovrà essere asseverato a cura e con assunzione di responsabilità da parte di almeno una organizzazione firmataria dell’accordo….. (continua)

L’accordo è disponibile al seguente link: http://www.comune.cesena.fc.it/tributi/imu-accordoproprietariinquilini

Negozi, cedolare secca ma non per tutti.

L’Esperto risponde: “Sono proprietario di un negozio che era affittato nel 2018 con contratto scaduto il 31 dicembre scorso, data in cui l’inquilino ha lasciato l’immobile. Sto cercando di affittare di nuovo il negozio. E’ vero che posso usufruire della cedolare secca sull’affitto e a quali condizioni? “

(continua)

Fonte:Corriere della Sera

La patrimoniale.

La patrimoniale è un’imposta che, come si può intuire dal suo nome, colpisce il patrimonio del contribuente, sia esso di natura mobiliare che immobiliare. Essa quindi va a colpire semplicemente il possesso o la proprietà di un certo bene.

Occorre precisare che, trattandosi di un imposta e non di una tassa, essa non ha come contropartita la prestazione di un servizio. L’importo ricavato dalla sua applicazione, infatti, viene impiegato dallo stato o dall’ente locale che la riscuote, per fornire dei servizi nel tempo. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Polizze nel 730.

Anche le polizze stipulate nel 2018 per proteggere la propria casa dagli eventi calamitosi entrano nel 730 precompilato. I dati relativi a tipologia di copertura, come pure quelli riguardanti gli altri contratti assicurativi detraibili (per esempio polizze temporanee caso morte), dovranno essere comunicati dalle compagnie al fisco entro il prossimo 28 febbraio.

Con tre provvedimenti di ieri, l’Agenzia delle entrate ha approvato le specifiche tecniche per la trasmissione all’anagrafe tributaria delle informazioni relative ad alcune spese sostenute dai contribuenti e agevolabili: si tratta in particolare degli interessi passivi sui mutui immobiliari, dei bonifici «parlanti» connessi a interventi di ristrutturazione edilizia o di riqualificazione energetica degli edifici, nonché delle polizze assicurative. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Cedolare secca, cose da sapere.

Affitto 2019 di locali commerciali.

La legge di Bilancio, in vigore dall’1 gennaio, prevede l’avvio del regime della cedolare secca per l’affitto di locali commerciali. I contratti di locazione devono essere stipulati nel corso dell’anno 2019.

La cedolare potrà essere applicata per l’intera durata del contratto. Il nuovo regime fiscale interessa le unità immobiliari di categoria catastale C/1 e le relative pertinenze locate congiuntamente. (continua)

Fonte: ItaliaOggi

L’Esperto risponde: “Comodato e possesso di altri immobili”

Domanda: In merito al tema dell’agevolazione per gli immobili dati in comodato tra genitori e figli (o viceversa), mi sembra che i vincoli sono ancora più stretti di quelli da voi indicati. Ad esempio anche l’ulteriore possesso di un terreno o di un ufficio fa perdere il diritto all’agevolazione dello sconto del 50% della base imponibile. Lettera firmata.

Risposta:
Si conferma quanto già detto. Il ministero dell’Economia con la risoluzione n. 1/DF del 17 febbraio 2016 ha chiarito che la norma si «colloca nel regime delle agevolazioni riconosciute per gli immobili ad uso abitativo e, dunque, laddove la norma richiama in maniera generica il concetto di immobile, la stessa deve intendersi riferita all’immobile ad uso abitativo. Pertanto, il possesso di un altro immobile che non sia destinato a uso abitativo non impedisce il riconoscimento dell’agevolazione».

Forfettari, istruzioni per l’uso.

 Nonostante i numerosi chiarimenti forniti dall’Agenzia delle entrate, molte situazioni sono ancora da definire. Se sono chiare, anche per la permanenza, talune condizioni ostative, molte incertezze sono da ricondurre all’introduzione delle due nuove condizioni concernenti, in particolare, la partecipazione in soggetti collettivi e lo svolgimento della propria attività in prevalenza con il datore di lavoro o con gli ex datori dei due precedenti periodi d’imposta.

Per esempio resta incerto il perimetro del «controllo», che non è limitato al solo caso della partecipazione maggioritaria, ma anche al controllo «di fatto», in relazione ai rapporti intercorsi tra il contribuente e la società e, soprattutto, in relazione alla definizione di controllo «indiretto». (continua)

Fonte:ItaliaOggi

ALLOGGI CONTIGUI, SOLO UNO NON PAGA L’IMU .

Con l’ordinanza n. 20368 del 31/07/2018 la Corte di cassazione interviene sulla possibilità o meno di estendere la nozione di abitazione principale, nell’Imu, agli alloggi contigui per i quali la Corte aveva espresso parere favorevole in diverse occasioni in ambito Ici.

Ricordiamo, infatti, che con le pronunce dal 2008 al 2017, la Corte aveva ritenuto ammissibile la qualificazione di abitazione principale Ici a tutte le unità abitative contigue utilizzate dal medesimo nucleo familiare giudicando del tutto irrilevante il fatto che esse fossero censite separatamente, ovvero intestate a soggetti diversi (n. 12269/2010). (continua)

Il pignoramento va trascritto nei registri immobiliari.

L’atto notificato è efficace dopo la trascrizione, solo allora il creditore può richiedere la vendita forzata.

La notifica dell’atto di pignoramento al debitore sancisce l’inizio della procedura esecutiva immobiliare, ma non è di per sé sufficiente a consentire la vendita dell’immobile sottoposto a ipoteca per ottenere il credito.

Il pignoramento, infatti, consta di due momenti processuali fondamentali: dopo la notifica è necessario procedere alla trascrizione dell’atto nei registri immobiliari. Alla trascrizione provvede l’ufficiale giudiziario. (continua )

Fonte: Corriere Adriatico

INDENNIZZO. Registro al 3% per l’affitto anticipato.

La somma corrisposta al locatore come indennizzo una tantum seguito a un nuovo accordo di locazione non è imponibile Iva e sconta l’imposta di registro del 3 per cento.

Questa, in sintesi, la risposta n. 16 delle Entrate a un interpello rivolto alla Direzione centrale grandi contribuenti. Si tratta di una situazione che vede coinvolti una società che aveva in corso un contratto di locazione di un immobile commerciale.

Fonte:IlSole24Ore

Il mercato è incerto ma le aspettative degli agenti immobiliari restano positive.

Dall’ultimo rapporto del mercato immobiliare della provincia di Ravenna elaborato e pubblicato a fine anno da Confcommercio/Fimaa emerge una battuta d’arresto sul piano del dinamismo delle compravendite, una stabilità dei prezzi per le case nuove o riqualificate ma d’altra parte una tendenza al deprezzamento per l’usato non ristrutturato.

Nonostante questo scenario mutevole e incerto, le aspettative per il mercato immobiliare restano positive soprattutto da parte di chi vi opera attivamente come la categoria degli agenti immobiliari. «C’è un evidente aumento delle richieste e quindi un maggior flusso di persone in agenzia – racconta Pierluigi Fabbri, presidente di Fimaa Ravenna – che non si traduce automaticamente in compravendite ma che lascia ben sperare per il futuro. In particolare, ci sono molte giovani coppie che, approfittando dei bassi tassi dei mutui, stanno decidendo di passare dall’affitto all’acquisto della prima casa…. (continua)

Nuovo appello per estromettere gli immobili strumentali.

 Una nuova chance per estromettere gli immobili strumentali dalla ditta individuale è contenuta nella legge di bilancio. La disciplina, mutuata dalla legge 208/2015, riconosce all’imprenditore la possibilità di escludere dal patrimonio dell’impresa individuale tutti gli immobili strumentali, per natura e per destinazione, posseduti alla data del 31 ottobre 2018, mediante l’applicazione di una imposta sostitutiva dell’8% sulle plusvalenze che emergono dall’operazione.

Sul piano soggettivo va ribadito che possono avvalersi dell’agevolazione esclusivamente gli imprenditori individuali, a prescindere dal regime contabile adottato. Ne restano esclusi, quindi, oltre agli imprenditori costituiti in qualsiasi forma societaria anche gli esercenti arti e professioni e gli enti non commerciali. ( continua )

Fonte:ItaliaOggi

Condominio: per la convocazione dell’assemblea non serve la pec.

La convocazione dell’assemblea condominiale può avvenire anche via e-mail e non via PEC se a chiedere la comunicazione informale è il condòmino.

Non serve la pec per la convocazione dell’assemblea condominiale se a chiedere di essere convocato informalmente via e-mail è lo stesso condòmino. Queste le conclusioni della sentenza n. 4/2019 della Corte d’Appello di Brescia (sotto allegata), a cui si era rivolto un condomino, lamentando tra l’altro, di non aver ricevuto la convocazione all’assemblea via PEC, unica forma di comunicazione equipollente alla raccomandata. (continua)

Forti piogge, rottura dell’impianto fognario pubblico e profili di responsabilità.

Le forti piogge non possono evitare il risarcimento dei danni da infiltrazioni dovuti alla rottura di una fogna.

L’ insistenza di forti piogge in occasione della rottura di una condotta fognaria non esclude, di per sé sola, la responsabilità del gestore dell’impianto idrico, specie se il Comune ha affidato allo stesso la manutenzione e la custodia dell’intera rete esercitando al contempo il potere/dovere di vigilanza sull’opera.

Fonte:CondominioWeb

Condominio: incentivi per le colonnine elettriche.

colonnina di ricarica auto elettrica in un parcheggio

La legge di bilancio 2019 prevede la detrazione fiscale del 50% per le spese sostenute a chi installa infrastrutture di ricarica elettriche.

Dal prossimo 1° marzo detrazione fiscale del 50% per le spese sostenute da chi installa infrastrutture di ricarica elettriche. L’incentivo è stato introdotto dall’articolo 1, comma 1039, della legge di bilancio 2019.

L’incentivo è costituito da una detrazione del 50% delle spese documentate sostenute dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021 che riguardano l’acquisto e la posa in opera di infrastrutture di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, sono compresi anche i costi iniziali per la richiesta di potenza addizionale fino ad un massimo di 7 kW. La detrazione sarà divisa in dieci quote annuali di uguale importo ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 3.000 euro. (continua)

Fonte:StudioCataldi

I negozi? Più appetibili con la cedolare secca.

Negli ultimi 10 anni il numero dei negozi in Italia si è ridotto di 1oo mila unità: lo ha detto 1’Istat in un’audizione parlamentare sulla legge di bilancio 2019. I locali commerciali sfitti superano quota 650 mila.

Sono numeri che fotografano un’emergenza non solo economica ma anche sociale: meno negozi non solo significano meno occupazione ma anche quartieri meno sicuri la sera se al posto di vetrine illuminate ci sono serrande abbassate. Proprio per dare una boccata d’ossigeno al mercato dei negozi, la legge di Bilancio ha introdotto per quest’anno la cedolare secca sulle locazioni commerciali. (Leggi l’articolo)

Fonte:Corriere della Sera

L’Esperto risponde.

Abitazioni: Cedolare solo tra privati.

Domanda: Ho un appartamento a Milano che affitto ad una srl. Posso applicare la cedolare secca del 21% o devo aggiungere l’importo dell’affitto al reddito della pensione?

Risposta:Per la locazione di immobili ad uso abitativo, la cedolare secca è applicabile solo se entrambe le parti sono persone fisiche. Il reddito della locazione andrà cumulato alla pensione. Esistono alcune sentenze di Commissioni tributarie che stabiliscono l’applicabilità della cedolare anche se il conduttore è una società, ma l’Agenzia delle Entrate la pensa diversamente.

Accertamenti, il teste non basta.

 Ai fini dell’accertamento di ricavi in nero le mere dichiarazioni dei clienti sono assolutamente insufficienti. Le testimonianze su presunte vendite e somme erogate devono essere corroborate da altri elementi.

Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con l’ordinanza n. 1139 del 17 gennaio 2019, ha accolto il ricorso di una srl alla quale era stato notificato un atto impositivo basto sulle dichiarazioni rese da tre acquirenti circa i prezzi di vendita di tre immobili. A dispetto di posizioni precedenti, la sezione tributaria rafforza il divieto di testimonianza nel processo fiscale.  (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Fimaa: “Nel 2019 aumento degli scambi e stabilità dei prezzi. Valori in risalita a Milano”

L’andamento delle compravendite e i prezzi degli immobili non vanno ancora di pari passo. Secondo il report dell’Ufficio Studi Nazionale Fimaa, infatti, mentre nel 2018 le compravendite sono cresciute in media del 5%, i prezzi hanno registrato un calo dei valori dell’1,4%, con ribassi fino al 2,4% se si considerano le città minori.

Lo studio di Fimaa (realizzato attraverso un questionario online) ha permesso di tracciare un quadro del mercato immobiliare 2018, diviso per grandi città (con più di 300mila abitanti), capoluoghi di provincia intermedi (tra 100mila e 300mila abitanti) e città minori, non capoluogo.

Lo studio, che riporta anche le previsioni del mercato per il 2019, è riferito per l’86,9% ad abitazioni usate e per il 13,1% ad abitazioni nuove.(continua)

Imu deducibile al 40%.

L’imposta municipale sugli immobili strumentali è deducibile ai fini della determinazione del reddito di impresa e del reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni nella misura del 40% . Lo prevede il comma 12, dell’articolo i, della legge di Bilancio per l’anno 2019.

La norma modifica l’articolo 14 del Dlgs 23/11nel quale è stabilito che l’Imu o imposta municipale propria relativa agli immobili strumentali è deducibile dalla determinazione del reddito di impresa e artistico e professionale.

La deducibilità parziale dell’Imu ai fini delle imposte dirette ebbe inizio nel 2013 ed allora era fissata nella misura del 30% che scese al 20% dall’anno successivo e tale percentuale è rimasta in vigore fino al 2018 compreso. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Gli sconti fiscali per gli affitti calmierati.

Domanda:
Vorrei alcuni chiarimenti sull’applicabilità delle agevolazioni fiscali ai contratti di affitto a canone concordato. Ho letto che ora è necessario essere stato assistito da un’associazione di categoria, altrimenti niente agevolazioni. È così? E come regolarsi se gli accordi, ad esempio è il caso di Milano dove si trova il mio appartamento che ho affittato quest’anno a canone concordato, sono vecchi e non sono stati adeguati a queste nuove disposizioni?

Leggi la risposta.

Fonte: Il Corriere della Sera.

Errato conferimento dei rifiuti. Sanzionato l’intero condominio.

Se i condòmini non rispettano le norme sulla raccolta differenziata non è un problema dell’amministratore di condominio.

La raccolta differenziata è diventata una realtà in gran parte di tutte le città italiane. Come è ovvio che sia non poche sono state le problematiche oggettive che, nella prassi, vengono affrontate tanto dagli enti pubblici, chiamati a regolamentare nel dettaglio tale servizio, quanto dalle stesse società che provvedono materialmente alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti urbani.(continua)

Fonte:www.condominioweb.com 

Bonus casa 2019: agevolazioni per ristrutturazioni, mobili e giardini.

Bonus casa 2019: agevolazioni e detrazioni per lavori di riqualificazione energetica, per l’acquisto di mobili, e interventi di sistemazione di aree verdi.

La Legge di Bilancio conferma bonus ristrutturazioni, ecobonus, bonus mobili, bonus verde anche per il 2019.

Non si è esaurita allo scadere della mezzanotte del 31 dicembre la possibilità di accedere ai benefici fiscali connessi alle spese per ristrutturare casa o per sostituire i vecchi elettrodomestici. C’è tempo fino alla fine del 2019 per usufruire delle agevolazioni: la Legge di Bilancio, infatti, ha confermato per il nuovo anno regole, percentuali e ambiti di applicazione previsti per il 2018. (continua)

Fonte:Informazione Fiscale

Cassazione: l’ordine di demolizione non va in prescrizione.

Per la Suprema Corte si tratta di una sanzione amministrativa con funzione ripristinatoria non assoggettata alla prescrizione ex art.173 c.p. né a quella ex art. 28 L. n. 689/1981

L’ordine di demolizione del manufatto abusivo, anche se disposta dal giudice penale ai sensi dell’art. 31, comma 9, non ha natura punitiva-repressiva, ma di sanzione amministrativa con funzione ripristinatoria del bene giuridico leso. Pertanto, non è assoggettato alla prescrizione stabilita dall’art. 173 c.p. per le sanzioni penali e neppure alla prescrizione stabilita dall’art. 28 L. n. 689/1981 che riguarda unicamente le sanzioni pecuniarie con finalità punitiva. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Le nostre case? Sprecano troppo.

Case che disperdono il calore d’inverno e si surriscaldano d’estate. Appartamenti «colabrodo» dal punto di vista energetico. Circa un terzo della popolazione italiana 20 milioni su 60,6 milioni di persone vive in edifici di questo tipo.

Condomini «energivori», poco green, costruiti nel primo dopoguerra o comunque prima degli anni ’90, con materiali e tecniche che non ponevano se non scarsissima attenzione all’efficienza dei sistemi di riscaldamento. Difetti che oggi pesano sulle bollette dell’energia elettrica e del gas e sulla salute di chi vive in quelle case. Ma anche sull’ambiente, per lo spreco di energia e l’immissione di tonnellate di gas serra nell’atmosfera.  (continua)

Fonte:Corriere della Sera

Anche il 2019 sarà un anno favorevole per acquistare casa, spread e banche permettendo.

Sarà un altro anno favorevole per chi vuole comprare casa. Con una condizione però: spread permettendo i mutui dovranno ancora essere concessi con relativa facilità e con tassi non superiori al 3%. Chi deve vendere invece, nella maggior parte dei casi potrà incontrare una domanda ancora vivace ma difficilmente riuscirà a spuntare prezzi più alti di quelli che avrebbe ricavato nel 2018.

In sintesi è questo il responso del nostro tradizionale «Oroscopo del mattone». Le previsioni sono state affidate a un panel di astrologi di tutto rispetto: due provengono dalla consulenza e dalla ricerca (Nomisma, e Scenari immobiliari), due dalle associazioni dei mediatori (Fiaip e Fimaa) e infine due dai maggiori network italiani di agenzie, Tecnocasa e Gabetti. Le previsioni partono dai trend evidenziatisi nella seconda parte del 2018, che ha visto ancora una dinamica positiva delle compravendite, ma con una crescita meno robusta delle attese. Nei primi nove mesi dello scorso anno si sono registrate in Italia 411.579 transazioni, con un incremento del 5,6 per cento sullo stesso periodo del 2017.  (continua)

Fonte:L’Economia

Cessione d’azienda, parametri Fimaa validi per l’accertamento.

L’ accertamento del maggior valore dell’azienda ceduta, stimato sulla base dei parametri del listino Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti d’affari), è legittimo in quanto, pur non possedendo i crismi di una certificazione legale, costituisce comunque il risultato di rilevazioni di mercato compiute dall’associazione degli operatori che gestiscono il mercato dei complessi immobiliari e aziendali ubicati nel territorio.

Soprattutto se il contribuente non fornisce alcun elemento circa l’inattendibilità dei valori esposti nel listino, in modo da mettere in crisi la loro congruità in rapporto all’andamento del mercato. Questo il principio che si ricava dalla sentenza della Ctr Milano n. 5610/2018. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Agevolazioni prima casa anche a chi ha un altro immobile.

Le agevolazioni per la prima casa, ossia il pagamento delle imposte in misura fissa, si possono applicare anche se si possiede un’altra abitazione. Lo ha precisato l’Agenzia delle Entrate.

Nella risposta n. 123 (sotto allegata) l’Agenzia delle Entrate chiarisce che le agevolazioni prima casa possono essere godute anche dal contribuente che erediti un immobile, non di lusso, sito nello stesso Comune in cui sia presente una precedente abitazione, sempre non di lusso, che abbia rappresentato fino a quel momento l’unica e prima casa. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Imu, Tasi e Tari. L’82 % dei Comuni rischia la stangata.

Più tasse locali, la possibilità è molto concreta ora che il salvagente si sgonfia. L’ultima legge di Bilancio rimuove il blocco ai rincari ad esempio di Imu e Tasi che invece era previsto dalle due precedenti manovre. E così adesso i Comuni potranno ridurre o addirittura eliminare le agevolazioni in campo.

Nello scenario più triste saranno perfino liberi di aumentare le aliquote. Il rischio più concreto riguarda la Tasi (il famigerato Tributo per i servizi indivisibili che investe chiunque possegga oppure occupi un fabbricato). Nel caso della Tasi, l’ultima legge di Bilancio autorizza esplicitamente i Comuni a confermare la maggiorazione se già decisa per gli anni dal 2016 al 2018. Maggiorazione unico limite che può avvenire per un massimo dello 0,8 per mille. (continua)

Fonte:Repubblica

Tributi locali, ok agli aumenti.

Via libera agli aumenti di imposte e tasse locali per il 2019. Per il prossimo anno, infatti, sarà consentito innalzare il livello della pressione fiscale, poiché alle amministrazioni locali non è più impedito di aumentare aliquote a tariffe rispetto a quelle deliberate nel 2015.

Lo stop agli aumenti già adottato nel 2016, 2017 e 2018 non viene più riproposto. Sarà possibile istituire nuovi tributi e ridurre le agevolazioni già concesse ai contribuenti. Viene confermato, poi, il potere di mantenere in vita la maggiorazione Tasi dello 0,8 per mille, ma solo per i comuni che l’hanno istituita e confermata negli anni precedenti, applicando la stessa aliquota. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Prima casa, agevolazione estesa.

Il contribuente che eredita una casa nello stesso Comune in cui possiede un immobile, può beneficiare dell’agevolazione «prima casa» sull’immobile acquisito a titolo gratuito a condizione che proceda con la cessione della prima abitazione entro un anno dall’acquisizione del secondo immobile.

Questo, in sintesi, il chiarimento fornito dall’Agenzia delle entrate nella risposta all’interpello n. 123 dello scorso 21 dicembre. L’istante è un contribuente che, a seguito della morte del padre, ha ereditato un appartamento (non qualificabile come immobile di lusso).  (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Le novità della Legge di Bilancio.

FONDO COPERTURA. Per le imprese 600 milioni in meno. BANCHE. Truffati, a rischio il fondo rimborsi. ENTI NON COMMERCIALI. Volontariato, taglio dello sconto Ires. IMPRESE. Aboliti i contributi diretti all’editoria. SLOT E VIDEOLOTTERY. Più imposte sui giochi per 700 milioni.

Leggi l’articolo. Fonte:IlSole24Ore

LA RINUNCIA ALLA COMPROPRIETA’ PUO’ AVERE LO SCONTO PRIMA CASA.

All’atto di rinuncia alla quota di comproprietà di un’abitazione si può applicare l’agevolazione per l’acquisto della “prima casa”: lo afferma la sentenza della CtrVeneto1325 del 22 novembre 2018.

Il Codice civile contempla la rinuncia alla quota di comproprietà in tre particolari fattispecie (dalle quali si desumono, in linea generale, la legittimità e gli effetti dell’atto di rinuncia alla comproprietà): a) l’articolo 882, secondo cui il comproprietario di un muro comune può esimersi dall’obbligo di contribuire nelle spese di riparazione e ricostruzione, rinunciando al diritto di comunione; b)l’articolo1104, secondo cui ciascun partecipante deve contribuire nelle spese necessarie per la conservazione e per il godimento della cosa comune e nelle spese deliberate dalla maggioranza, salva la facoltà di liberarsene con la rinunzia à suo diritto; e) l’articolom8, comma 2, che invece, stante il carattere “necessario” delle parti condominiali di un edificio, esclude la rinunciabilità della loro comproprietà. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Comunicazione alla Ps anche per affitti brevi.

 Il decreto sicurezza, convertito nella legge 132 (le modifiche portate dalla legge di conversione sono in vigore dal 4 dicembre scorso) , estende agli affitti brevi l’obbligo di comunicare alla Questura le informazioni sulle persone alloggiate.

La disposizione serve a mettere nero su bianco un vincolo in un certo senso “sospeso”, che negli ultimi anni era rimasto nel limbo normativo e aveva fatto perno su circolari ministeriali e (frammentate) regole o prassi locali. Dunque, gli stessi obblighi già previsti dall’articolo 109 del Testo Unico delle leggi di Ps (Tulps) per i gestori di esercizi alberghieri e di altre strutture ricettive, «nonché i proprietari o gestori di case e di appartamenti per vacanze e gli affittacamere», valgono ora anche per chi affitta (o subaffitta) «immobili o parti di essi con contratti di durata inferiore a trenta giorni». 

Leggi l’articolo.

Fonte:IlSole24Ore

Fatturazione elettronica: alcuni punti critici.

Dal 1° gennaio 2019 la fatturazione elettronica diventa obbligatoria ed esclusiva. Ecco alcuni punti critici sui quali è necessario fare una riflessione a ridosso della sua imminente entrata in vigore.

quietanza pagamento stampata al computer

Il 1° gennaio 2019 entra in vigore la fattura elettronica tra privati. Si rende opportuna una riflessione generale sulle sue criticità più evidenti anche in relazione all’opportunità di rendere, ai fini fiscali, il suo utilizzo come esclusivo.

  1. L’esclusività della fattura elettronica
  2. Le criticità
  3. Il venir meno del rapporto diretto tra Emittente e Destinatario
  4. Criticità sulla privacy
  5. Altre problematiche
  6. I costi economici e organizzativi
  7. Conclusioni

Leggi l’articolo.

Fonte:StudioCataldi

L’assicurazione per l’agente immobiliare è obbligatoria.

L’assicurazione per l’agente immobiliare è obbligatoria (pena sanzioni o cancellazione dalla CCIAA).

A decorrere dal 1° gennaio 2018, il mediatore immobiliare ed il mediatore a titolo oneroso che esercitano l’attività di mediazione senza la necessaria copertura assicurativa saranno puniti con la sanzione amministrativa di importo compreso fra euro 3.000 ed euro 5.000 (a norma del comma 993 art. 1 legge di Bilancio 2018).

Questo quanto chiarito dal Ministero dello Sviluppo Economico con Circolare del 21 maggio 2018 n. 3705/C.

La legge di Bilancio 2018 all’art. 1 comma 993, ha previsto infatti l’introduzione, per la prima volta, di una sanzione pecuniaria specifica per l’ipotesi in cui l’agente di affari in mediazione immobiliare operi professionalmente senza essere provvisto della necessaria polizza assicurativa.

Tale polizza, si ricorda, era stata introdotta dall’art. 18 della legge 5 marzo 2001, n. 57 per tutti gli iscritti all’ex ruolo degli agenti di affari in mediazione di cui alla legge 3 febbraio 1989, n. 39; ruolo che il successivo Decreto Ministeriale del 21 dicembre 1990, n. 452 (concernente il Regolamento di attuazione di detta legge) aveva distinto in quattro sezioni:

– agenti immobiliari;

– agenti merceologici;

– agenti con mandato a titolo oneroso;

– agenti in servizi vari.

La previsione della sanzione, introdotta dalla Legge di Bilancio 2018, è invece testualmente rivolta agli agenti immobiliari, pertanto essa deve essere applicata unicamente agli agenti di affari in mediazione immobiliare e a quelli con mandato a titolo oneroso, ma non anche ai mediatori appartenenti alle altre due sezioni degli agenti merceologici e degli agenti in servizi vari.

Tuttavia, per la violazione del predetto obbligo di copertura assicurativa, da parte di tutte e quattro le tipologie di agenti di affari in mediazione, permane comunque la possibilità per le singole Camere di commercio di inibire l’attività mediatizia con la cancellazione dal Registro Imprese, trattandosi di mancanza di un requisito obbligatorio allo svolgimento dell’attività.

Saldo Imu-Tasi entro il 17/12

 Lunedì 17 dicembre è l’ultimo giorno per versare le imposte senza sanzioni. Titolari di fabbricati e aree edificabili devono passare alla cassa per il conguaglio che deve essere calcolato, tenuto conto di quanto versato in acconto a giugno, sulla base delle aliquote e delle detrazioni deliberate dai comuni per l’anno in corso.

Fabbricati. Non devono versare le imposte locali i titolari di immobili destinati a prima casa ed equiparati, con relative pertinenze, per i quali è prevista l’esenzione. Tuttavia, va precisato che non spetta l’esenzione Imu per il garage se la distanza dall’abitazione principale è tale che il vincolo pertinenziale può essere rimosso in qualsiasi momento secondo la convenienza del contribuente. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Il pergolato non richiede titolo abilitativo se amovibile e mero elemento di arredo di uno spazio esterno.

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Il TAR Campania, con sentenza 1761 del 6 dicembre 2018,ha stabilito che una struttura leggera e facilmente amovibile, assimilabile ad un pergolato che assurge alla mera funzione di arredo di uno spazio esterno, nonché di sostegno ad essenze arboree per ombreggiare una superficie di ridotte dimensioni, non è assoggettabile ad alcun titolo abilitativo. (continua)

Fonte :www.condominioweb.com 

Usufrutto, tassa fissa sulla rinuncia.

 Per la Ctr Milano è una dismissione e non un trasferimento del diritto.

«La rinuncia al diritto di usufrutto , registrata dal notaio, rappresenta una semplice dismissione o estinzione soggettiva del diritto e non un trasferimento o traslazione dello stesso da un titolare ad un altro, per cui l’ imposta ipotecaria e catastale è dovuta in misura fissa».

Questo il principio emergente dalla sentenza della Ctr Milano n. 5300/2018 del o4 dicembre (presidente Siniscalchi/relatore Salemme). La questione riguardava l’impugnazione da parte di un notaio di un avviso di liquidazione emesso dall’agenzia delle Entrate con cui recuperava a tassazione una maggiore imposta ( ipotecaria e catastale) su un atto notarile con cui due contribuenti rinunciavano alle quote di comproprietà su un immobile. (Leggi l’articolo)

Fonte:IlSole24Ore

Affitti brevi, dati degli inquilini da comunicare entro 24 ore.

L’obbligo di comunicare alla Questura le informazioni sulle persone alloggiate si estende anche agli affitti brevi. A stabilirlo le nuove norme contenute nella legge sicurezza(di conversione del decreto sicurezza).

La nuova legge sicurezza prevede per le locazioni e per le sublocazioni “di durata inferiore a trenta giorni”, l’obbligo di comunicare alla Questura, entro 24 ore dall’arrivo, le generalità delle persone ospitate.

Affitti brevi, comunicazioni online alla questura entro 24 ore.

In sostanza, saranno validi anche nel caso degli affitti brevi, gli stessi obblighi stabiliti dall’articolo 109 del Tulps per i gestori di esercizi alberghieri e di altre strutture ricettive, «nonché i proprietari o gestori di case e di appartamenti per vacanze e gli affittacamere».

Gli obblighi riguarderanno i soggetti che affittano (o subaffittano) «immobili o parti di essi con contratti di durata inferiore a trenta giorni». Così recita l’«interpretazione autentica» contenuta nell’emendamento al recente Dl 113/2018 convertito in legge nei giorni scorsi.

Il decreto stabilisce per le locazioni e per le sublocazioni “di durata inferiore a trenta giorni”, l’obbligo di comunicare alla Questura, entro le ventiquattr’ore successive all’arrivo, le generalità delle persone alloggiate. La comunicazione dovrà essere fatta online attraverso il sistema “Alloggiati Web”, la cui modulistica di accesso attraverso le questure verrà appositamente modificata. Quindi anche chi affitta o subaffitta una stanza di casa, anche per una sola notte, deve comunicare online i dati dell’inquilino.

La sanzione sarà quella prevista dall’articolo 17 del Tulps: arresto fino a tre mesi o ammenda fino a 206 euro.

Fonte:StudioCataldi