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Piano Casa per l’emergenza abitativa: il decreto-legge in Gazzetta (Decreto Legge 28.03.2014 n° 45 , G.U. 28.03.2014)

piano casaPer fronteggiare il disagio abitativo che ha colpito molte famiglie impoverite dalla crisi economica, il Governo ha approvato il Piano Casa mediante il decreto-legge n. 47 del 28 marzo 2014.

Il Piano Casa prevede interventi per 1 miliardo e 741 milioni di euro con tre obiettivi:

  • il sostegno all’affitto a canone concordato;
  • l’ampliamento dell’offerta di alloggi popolari;
  • lo sviluppo dell’edilizia residenziale sociale.

Finanziamento dei fondi dedicati alle locazioni. Il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione sale a 200 milioni (100 per il 2014 e 100 per il 2015) e il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli viene incrementato di 226 milioni ripartiti negli anni 2014-2020.

Cedolare secca. Riduzione dal 15 al 10%, per il quadriennio 2014-2017, dell’aliquota della cedolare secca per contratti a canone concordato di cui si potrà usufruire anche in caso di abitazioni date in locazione a cooperative o a enti senza scopo di lucro, purché sublocate a studenti con rinuncia all’aggiornamento del canone di locazione o assegnazione.

Senza bolletta per tre anni. Chi eroga il servizio è obbligato alla fatturazione periodica dei consumi.

bollette enrgia elettricaL’utente che non riceve periodicamente le bollette non è in grado di monitorare i consumi né valutare offerte più convenienti. La sentenza ha confermato che in questi casi il consumatore ha diritto ad una rateizzazione che tenga conto del periodo di omessa fatturazione. Il venditore, infatti, ha l’obbligo di fornire all’utente energia elettrica e gas e, parimenti, di emettere bollette bimestrali o mensili a seconda del piano contrattuale prescelto.

Il fatto. Un utente dopo aver sollecitato svariate volte l’Eni all’emissione delle fatture attestante il suo consumo di energia elettrica, si vede recapitare, dopo tre anni di assoluto silenzio, una fattura di ben 1800 euro.

Impossibilitato a versare l’intero importo in un’unica soluzione, l’utente decide di citare in giudizio l’Eni chiedendo che il Giudice disponga la rateizzazione della somma e che, dopo aver dichiarato illegittimo il comportamento dell’Eni per l’omessa fatturazione dei consumi protrattasi per un periodo così lungo, provveda alla condanna dell’ente al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali. L’Eni contesta in toto le pretese dell’utente ritenendole infondate in fatto ed in diritto.

Canone speciale Rai, le imprese che devono pagare.

canone raiSono tante le imprese  a cui sono pervenute lettere di richiesta di pagamento del canone speciale Rai. Vediamo di fare chiarezza su chi è tenuto a pagare e secondo quali modalità.

Sono tenuti al pagamento di  questo tributo le imprese che detengano uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive (apparecchi muniti di sintonizzatore per la ricezione del segnale – terrestre o satellitare – di radiodiffusione dell’antenna radiotelevisiva) in esercizi pubblici, in locali aperti al pubblico o comunque fuori dell’ambito familiare o che li impieghino a scopo di lucro diretto o indiretto.

Il canone è strettamente personale (in caso di cessione dell’apparecchio e/o dell’attività deve essere data disdetta) e vale solo per l’indirizzo per cui è stato stipulato.