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Cassazione: “Rettifica valore immobile, serve l’atto notarile”.
Nullo l’accertamento con il quale il fisco rettifica il valore dell’immobile se la stima dell’ UTE, su cui si fonda l’atto impositivo, è basata su atti notarili non riportati. Questo è quanto stabilito dalla Corte di Cassazione con sentenza n. 11967 del 28 maggio 2014.
L’avviso di accertamento che era all’origine del contenzioso era stato notificato dopo l’entrata in vigore del comma 2-bis dell’art. 52 dpr 131/1986, aggiunto dall’art. 4 comma 1, del dlgs 26 gennaio 2001 n.32, in forza del quale se la motivazione di un atto di accertamento fa riferimento a un altro atto non conosciuto ne ricevuto dal contribuente, questo deve essere allegato all’atto che lo richiama, a pena di nullità, salvo che quest’ultimo non ne riproduca il contenuto essenziale.
Indennizzo per cessazione di attività commerciale.
L’Esperto risponde: “Spese condominiali e canone di locazione”.
Domanda: In merito ai canoni di locazione comprensivi delle spese condominiali, ai fini Irpef cosa va denunciato?
Risposta: In sede di determinazione del reddito fondiario rileva il canone pattuito nel contratto di locazione (articolo 26 del Tuir). L’importo da indicare nella dichiarazione è “quello che risulta dal contratto di locazione diminuito delle spese di condominio, luce, acqua, gas, portiere, ascensore, riscaldamento e simili se comprese nel canone” (istruzioni al modello Unico 2014).
Occorrerà pertanto indicare la somma al netto di queste voci, indipendentemente da chi le ha pagate.