Monthly Archives: Giugno 2014
Fimaa News. “Nuovo obbligo PEC al Registro delle Imprese”.
Il Ministero per lo Sviluppo Economico, con la circolare n.77864/2014, ha chiarito che ogni Società e ogni Impresa iscritta in Camera di Commercio deve obbligatoriamente avere un unico ed esclusivo indirizzo di posta elettronica certificata.
A differenza di quanto precedentemente comunicato dallo stesso MISE, non è più consentito comunicare lo stesso indirizzo PEC per più società, o comunicare l’indirizzo PEC di un terzo (ad esempio quello di un amministratore, o del commercialista).
In presenza di indirizzi PEC utilizzati da più soggetti, le Camere di Commercio procederanno alla cancellazione dal Registro delle Imprese, previa intimazione, e con l’applicazione di una sanzione da € 10,33 a € 516, per le imprese individuali, e da € 206 a € 2.065, per le società.
Il MISE sul proprio sito (www.sviluppoeconomico.gov.it) ha reso disponibile l’indice nazionale degli indirizzi PEC di imprese e professionisti.
Ti sposi e la mamma ti fa vivere a casa sua? Troppo poco per reclamare l’usucapione dell’appartamento.
In tema di usucapione ventennale di beni immobili, il comportamento della madre, a sua volta usufruttuaria ex lege di quel bene, che ha concesso alla figlia appena sposata l’uso di un appartamento non costituisce requisito valido a far decorrere il tempo utile per l’acquisto originario della proprietà.
Questa la sintesi del principio espresso dalla Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 12571/2014.
Il fatto che ha portato i giudici di piazza Cavour ad esprimersi in questo modo è di quelli usuali: causa tra familiari che litigano in merito alla proprietà di un bene immobile. Chi lo abita ne reclama l’usucapione.
Che cos’è esattamente l’usucapione?
Leggendo le sentenze e le opinioni dottrinarie non è raro veder scritto che l’usucapione rappresenta una modalità di acquisto a titolo originario della proprietà o dei diritti reali di godimento (ad eccezione delle servitù cfr. art. 1061 c.c.), in ragione del possesso dei beni reclamati purché tale possesso sia non vizioso e continuato per un determinato periodo di tempo (variabile dai dieci ai vent’anni a seconda delle circostanze).
Usucapire, quindi, vuol dire divenire proprietari (o usufruttuari o titolari di servitù) per il semplice fatto d’essersi comportati come tali per tanti anni senza che nel frattempo qualcuno abbia agito giudizialmente per contestare tale condotta.
Rassegna Stampa Fimaa del 26 Giugno 2014
Rassegna di Giovedì 26 Giugno 2014 |