DOMANDA: Occorre pagare la TASI su una seconda casa disabitata in cui le utenze non sono allacciate?

RISPOSTA: La TASI, nonostante l’acronimo, è un’imposta sul patrimonio immobiliare calcolata sulla base della rendita catastale del fabbricato, che rappresenta il parametro per misurare la capacità contributiva del proprietario. Ai sensi dell’articolo 1, comma 669, della Legge 147/2013, istitutiva della TASI, il presupposto impositivo del tributo è il semplice possesso o la pura detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale così come definita ai fini dell’imposta municipale propria, di aree scoperte nonché di quelle edificabili, a qualsiasi uso adibiti. Si prescinde quindi dall’allaccio alle utenze o dall’effettivo utilizzo dell’immobile, elementi che invece sono rilevanti per richiedere l’esonero dalla TARI, la nuova tassa sui rifiuti.

In ogni caso, secondo quanto viene previsto dall’articolo 1, comma 679, della Legge di Stabilità 2014, l’Amministrazione con Regolamento di cui all’articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, può prevedere “riduzioni ed esenzioni nel caso di:

• abitazioni con unico occupante;
• abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo;
• locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente;
• abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all’anno, all’estero;
• fabbricati rurali ad uso abitativo;
• superfici eccedenti il normale rapporto tra produzione di rifiuti e superficie stessa”.

Fonte: http://www.agefis.it/