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Rassegna Stampa Fimaa del 16 Febbraio 2015
Rassegna di Lunedì 16 Febbraio 2015 |
L’inchiesta: “Sprechi in Comune, le case del Campidoglio in affitto a 52 euro.”
È il canone mensile medio dei 43 mila immobili di proprietà del Comune di Roma. Mentre per usufruire di quasi 5 mila abitazioni private, spende 21 milioni l’anno.
Le dimensioni del problema sono in tre numeri. Per affittare uffici e appartamenti destinati alle carenze abitative, nonché per gestire il patrimonio immobiliare comunale, il Campidoglio ha speso lo scorso anno 138,9 milioni di euro: incassando 27,1 milioni (dato 2013) di canoni per i propri beni affittati ai privati. Perdita secca, 111,8 milioni l’anno. Quaranta euro per ogni cittadino, neonati e vegliardi compresi. Sono le cifre impressionati di un pozzo senza fondo, ma che non dicono neppure tutto del modo assurdo con cui è stato gestito dalla notte dei tempi l’immenso patrimonio immobiliare della Capitale.
Le maxi-spese del Comune
Per capire le difficoltà che si parano davanti a chiunque voglia invertire la rotta facendo cessare innanzitutto lo scandalo indicibile degli affitti irrisori, come ha promesso l’attuale amministrazione, bisogna infatti scendere nelle profondità di questo abisso. Quei 27,1 milioni sono il rendimento di 43.053 beni immobili: ognuno dei quali frutta al Comune in media 52 euro e 46 centesimi al mese. Fermo restando che è persino difficile dire quanto davvero rimanga nelle casse comunali. Nei 138,9 milioni di spesa sono compresi i cinque sborsati per la manutenzione degli ascensori e i nove che incassava la società Romeo per altre manutenzioni e gestioni amministrative tramite due diversi contratti, uno dei quali ora cessato e l’altro in attesa di gara. Non ci sono invece nel conto i molti milioni spesi per le bollette dell’acqua, né l’Imu seconda casa che il Campidoglio paga per sue diverse proprietà in centri extracomunali come Albano Laziale o Guidonia. Parliamo in questo caso di almeno sei milioni l’anno.
Il caso Armellini
In compenso per 4.801 abitazioni affittate dai privati, 1.042 dei quali riconducibili a quell’Angiola Armellini che secondo le Fiamme Gialle invece l’Ici non la pagava, il Campidoglio ha tirato fuori nel 2013 la bellezza di 21 milioni 349.652 euro. Mediamente, 370 euro e 57 centesimi al mese per ciascuna di esse: sette volte quello che incassa per i propri appartamenti. Ed è ancora niente, tuttavia, in confronto a certe vette raggiunte dai Centri di assistenza abitativa temporanea, ossia l’emergenza dell’emergenza, per cui il Comune era arrivato a pagare, tenetevi forte, anche quattromila euro al mese per appartamento. Una follia. Tanto più, stanno facendo scoprire i controlli avviati per stroncare gli abusi, che gran parte degli assegnatari non ha neppure i requisiti per stare lì.