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OSSERVATORIO IMMOBILIARE TURISTICO F.I.M.A.A. 2015 EMILIA ROMAGNA: TABELLE PREZZI COMPRAVENDITE 2015
Il mercato immobiliare in Italia
L’atteso irrobustimento della ripresa del mercato immobiliare nel corso del primo semestre del 2015 non si è verificato, mentre si è registrata una stabilità di tendenze e grandezze che già nel 2014 avevano timidamente modificato segno e dimensione.
La debole crescita dei fondamentali dell’economia del Paese e l’allentamento della stretta creditizia sono, insieme, i fattori alla base del cambiamento in atto sul mercato immobiliare. Ma, così come accade a livello economico generale, anche le performance del settore assomigliano più ad un rimbalzo ciclico piuttosto che ad una reale ripresa, visibile nel ritorno della propensione all’investimento immobiliare e nella ripresa dell’attività transattiva.
L’analisi
– Nel primo semestre dell’anno si è assistito al riaffacciarsi sul mercato immobiliare di una domanda potenziale che ha, tuttavia, faticato a tradursi in domanda reale;
– la componente offerta non disposta a rivedere al ribasso le aspettative di realizzo è uscita dal mercato e si è stabilizzata la quota di immobili in vendita o in locazione;
– i tempi medi per finalizzare l’acquisto o l’affitto, dopo il leggero calo dello scorso anno, sono rimasti pressoché invariati;
– l’ingente mole di offerta presente sul mercato ha interiorizzato l’esigenza di contenimento dei valori già in fase di proposizione riducendo leggermente, per contro, il margine concesso nel corso della trattativa;
– le variazioni dei prezzi di compravendita e dei canoni di locazione continuano ad essere in territorio negativo, pur con intensità via via calante;
– le locazioni di immobili, dopo la ripresa che ha caratterizzato il 2013 e 2014, si sono stabilizzate.
Va affacciandosi sul mercato una domanda composita, in parte minoritaria solvibile e nelle condizioni di cogliere le opportunità scaturite dalla crisi senza il bisogno di ricorrere a sostegni esterni e, in parte ampiamente prevalente, indebolita dalla recessione e talmente precaria dal punto di vista delle prospettive da non poter prescindere dal ricorso a forme di sostegno.
È, dunque, dalla disponibilità del sistema bancario ad accettare la scommessa sulle capacità di rimborso dei richiedenti o, in caso di default, di copertura del debito da parte delle garanzie immobiliari, che dipendono le possibilità di rilancio del settore. A tal proposito, i segnali paiono meno netti ed univoci di quanto sarebbe lecito attendersi sulla base delle condizioni praticate e, più in generale, delle intenzioni dichiarate dalla maggior parte degli istituti.
FIMAA FLASH: Certificazione Energetica degli Edifici.
Con la pubblicazione dei 3 decreti attuativi del 26 giugno 2015 (Supplemento Ordinario n. 39 alla Gazzetta Ufficiale n. 162 del 15 luglio 2015) sono cambiate le norme che regolano la certificazione energetica degli edifici.
Dal 1 ottobre 2015 entra in vigore il nuovo Decreto (decreto attuativo previsto all’art 5 del D.Lgs. 63/2016, cd. “decreto fare”)del MSE che sostituisce il DM del 26 giugno 2009 sull’APE.
Le Linee Guida Nazionali prevedono l’introduzione di un modello unico nazionale e quindi definiscono:
i criteri generali, i nuovi metodi di calcolo adeguati secondo la metodologia europea, le procedure amministrative, la classificazione degli edifici secondo la destinazione d’uso e i requisiti minimi per i nuovi edifici soggetti a riqualificazione energetica o ristrutturazione.
Il Decreto Attuativo riguarda sia edifici pubblici che privati esistenti, di nuova costruzione o sottoposti a ristrutturazione.
Introduce la nuova nozione di “edificio a energia quasi zero” i cui requisiti – da aggiornare ogni 5 anni – prevedono che dal 1 gennaio 2021 tutti gli edifici nuovi o sottoposti ad importanti ristrutturazioni dovranno essere a energia quasi zero.
Si riassumo schematicamente le novità:
- Metodologia di calcolo omogenea su tutto il territorio a cui ogni regione dovrà adeguarsi entro 2 anni dall’entrata in vigore del decreto;
- Nuovi metodi di calcolo: l’IPE dell’edificio e la conseguente classe energetica dipenderanno da tutti i servizi presenti nell’edificio (climatizzazione invernale ed estiva, ventilazione, illuminazione)
- Aumento da 7 a 10 delle classi energetiche: A4 classe più alta, G classe più bassa
- L’APE deve essere redatto da un certificatore abilitato ai sensi del Regolamento 75/2013 con l’aggiunta dell’obbligo di “effettuare almeno un sopralluogo nell’edificio o nell’unità immobiliare”
- Entro 90 gg dall’entrata in vigore del Decreto sarà istituito dall’Enea in Sistema Informativo Nazionale (cd. SIAPE) che raccoglierà tutti i dati relativi agli Attestati di Prestazione Energetica, che le Regioni e le Province Autonome avranno l’obbligo di utilizzare.
Rimane invece 10 anni il termine di validità dell’APE.
In merito alle sanzioni, il Decreto richiama esplicitamente l’articolo 15 del D.Lgs. 192/2005:
a carico del certificatore (multa da 700 a 4.200 euro per un APE non corretto);
del direttore dei lavori (multa da 1.000 a 6.000 per la mancata presentazione dell’APE al Comune);
del costruttore/proprietario (multa da 3.000 a 18.000 euro in caso di mancata redazione dell’APE per edifici nuovi, ristrutturati, messi in vendita o in affitto).
A cura di Fimaa Italia.
Rassegna stampa Fimaa del 28 Settembre 2015.
Rassegna Stampa del 28/09/2015 |