Daily Archives: 7 Ottobre 2015

Emilia Romagna, dal 1° ottobre 2015 il nuovo APE.

La Regione ha aggiornato le norme sulla prestazione energetica degli edifici.

ape 2015È stata pubblicata sul Bollettino ufficiale del 10 settembre scorso la Delibera della Regione Emilia-Romagna che aggiorna le disposizioni regionali in materia di attestazione della prestazione energetica degli edifici.

Si tratta della Delibera 1275/2015 che è entrata in vigore il 1° ottobre 2015.

A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 15 luglio del decreto ministeriale recante l’aggiornamento delle linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici, la Regione Emilia-Romagna ha provveduto ad aggiornare la propria disciplina in materia.

Diverse ed importanti le modifiche introdotte, in coerenza con le disposizioni nazionali, che modificano radicalmente le metodologie finora applicate ai sensi della Delibera 156/2008.

Con particolare riferimento al sistema di classificazione, si sottolinea che il sistema finora applicato, basato su classi “fisse” di prestazione energetica (8 classi: A+ / A / B / C / D / E / F / G) determinate sulla base di un range costante di valori dell’indice EP espresso in kWh/mq, viene sostituito da un nuovo sistema basato su classi “scorrevoli” (10 classi: A4 / A3 / A2 / A1 / B / C / D / E / F / G), determinate in base ad un range di variazione proporzionale del valore dell’indice EP di un edificio di riferimento “virtuale”.

Per edificio di riferimento si intende un edificio identico in termini di geometria (sagoma, volumi, superficie calpestabile, superfici degli elementi costruttivi e dei componenti), orientamento, ubicazione territoriale, destinazione d’uso e situazione al contorno e avente caratteristiche termiche e parametri energetici predeterminati.

Confcommercio: “Consumi, prosegue la lenta ripresa”.

Ad agosto l’indicatore dei Consumi Confcommercio cala dello 0,3% rispetto a luglio ma sale del 2% rispetto allo stesso mese del 2014, crescita tra le più positive degli ultimi cinque anni.

Nello scorso mese di agosto l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha registrato un calo dello 0,3% rispetto a luglio ed una crescita del 2% tendenziale. Il dato congiunturale, seppure negativo, non sembra rappresentare un’interruzione nel processo di recupero dei livelli di consumo messo in atto dalle famiglie a partire dalla fine del 2014. Il ridimensionamento è infatti influenzato da alcuni elementi occasionali che le normali tecniche di destagionalizzazione non riescono ad eliminare. Se si guarda alla media mobile a tre mesi dell’indicatore, la tendenza continua infatti a segnalare un progressivo miglioramento con valori che si avvicinano a quelli registrati a inizio 2013.

Le dinamiche congiunturali

Il calo rispetto a luglio deriva da una stabilità della componente relativa ai servizi e da un lieve ridimensionamento della domanda dei beni (-0,4%). L’unico rialzo ha interessato la domanda di beni e servizi ricreativi (+0,3%), che recupera in parte il ridimensionamento rilevato a giugno e luglio. Per gli alberghi, i pasti e i consumi fuori casa ad agosto si è registrata una variazione nulla dopo la perdita di modesta entità nei mesi di giugno e luglio; invariata anche la domanda per i beni e i servizi per la cura della persona e per l’abbigliamento e le calzature, che a luglio avevano fatto registrare un lieve incremento.

I consumi di energia elettrica legati a fattori climatici hanno influenzato l’andamento negativo della domanda dei beni e servizi per la casa (-1,3%) dopo l’impennata della spesa che si è registrata nel mese di luglio. Una riduzione, ma più contenuta, ha riguardato la spesa per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-0,4%), per i beni e i servizi per la mobilità (-0,1%) e per i beni e i servizi per le comunicazioni (-0,2%), dopo che a luglio tutti avevano manifestato un andamento positivo.

Le dinamiche tendenziali

La crescita del 2% è tra le più positive degli ultimi cinque anni. Il risultato sintetizza l’andamento positivo sia della domanda relativa ai beni (+2,2%), sia di quella per i servizi (+1,5%). Rispetto allo stesso mese dello scorso anno le variazioni positive più significative hanno riguardato i beni e servizi per la mobilità (+8%) e i beni e i servizi per le comunicazioni (+3,8%).

Più contenuto l’incremento, su base annua, per gli alberghi, i pasti e i consumi fuori casa (+2,2%) e per i beni e i servizi per la casa (+1,1%). In moderata crescita la spesa per i beni e i servizi ricreativi (+1,0%), dopo il fiacco andamento registratosi a luglio, per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,7%) e per l’abbigliamento e le calzature (+0,7%). Un dato positivo, ma di modesta entità, ha riguardato la spesa per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (+0,2%) in ridimensionamento rispetto a luglio.