Daily Archives: 14 Aprile 2020

Affitti, si riduce anche il credito.

L’accordo di riduzione del canone d’affitto per il mese di marzo taglia proporzionalmente il credito d’imposta per negozi e botteghe. Il nuovo bonus per i C/1, introdotto con l’articolo 65 del decreto cura Italia (DL 18/2020), riconosciuto agli affittuari soggetti esercenti attività d’impresa, è infatti pari al 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione relativo al mese di marzo 2020, di conseguenza, se viene ridotto il canone sulla base di un accordo tra proprietario ed inquilino, anche l’importo del credito si riduce proporzionalmente.

Se ad esempio il canone di locazione relativo alla mensilità di marzo fosse da contratto pari a 1.000 euro, il credito spettante all’affittuario sarebbe di 600 euro; se però, proprietario e inquilino, anche in diretta conseguenza dell’emergenza sanitaria da covid-19, stabilissero una temporanea riduzione del 50% dell’affitto del mese di marzo, anche il credito «spendibile» dall’affittuario si ridurrebbe della stessa percentuale passando da 600 euro a 300 euro.

L’effettivo pagamento del canone. La norma non specifica che ai fini della fruizione del credito da parte dell’affittuario il canone di locazione del mese di marzo debba essere effettivamente saldato. Il comma 1 dell’articolo 65 del dl 18/2020 infatti parla semplicemente di «ammontare del canone di locazione» anche se, nella relazione tecnica allegata al decreto cura Italia invece, il legislatore sembra lasciare intendere di voler legare l’utilizzo dell’agevolazione al principio di cassa utilizzando l’espressione inequivocabile «spese sostenute nel mese di marzo per canoni di locazione». (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Condominio: l’impianto dl riscaldamento centralizzato è sempre di proprietà comune.

La Corte di Cassazione chiarisce i termini della questione: la delibera che incide sulla comproprietà della caldaia centralizzata va approvata dall’unanimità dei condomini.
termosifone con modello casa
Sostituire in un condominio la caldaia centralizzata, escludendone la proprietà in capo ad alcune unità immobiliari distaccatesi perché rese autonome, equivale a determinare un mutamento del titolo di comproprietà che necessita della deliberazione unanime di tutti i comproprietari.
In sintesi, sono queste le conclusioni a cui è giunta la Corte di Cassazione, la quale – con ordinanza n. 6090/2020 – ha rigettato il gravame proposto da un condominio che aveva deliberato la richiamata fattispecie con la sola unanimità dei presenti, nelle more della sostituzione di una caldaia più moderna e performante resa indisponibile al servizio di tre unità immobiliari distaccate dall’impianto. (continua)
Fonte:StudioCataldi