Cosa è necessario fare per tutelare l’affitto.

In questa fase di grande difficoltà per tutti, vi è un’esigenza che il governo e il parlamento dovrebbero considerare con la dovuta attenzione: quella di salvaguardare le imprese e le famiglie che svolgono la funzione economica e sociale dell’affitto. Una funzione importantissima, sia nel settore abitativo sia in quello degli immobili ad uso diverso (commerciale, terziario, produttivo ecc.), e indispensabile per il raggiungimento degli scopi delle «controparti» della proprietà, che si tratti dell’esercizio di un’attività economica o della possibilità di accedere a un alloggio.

Proprio per questo, il tema va guardato a tutto tondo, considerando ogni punto di vista e, soprattutto, resistendo alla tentazione di spostare i problemi da un privato a un altro. Quanto al settore non abitativo, il decreto «Liquidità» ha aggiunto un tassello non di poco conto nel sostegno alle attività di impresa, tale da rappresentare, attraverso la garanzia dello Stato ai finanziamenti bancari, un ausilio rilevante, fra l’altro, per il pagamento dei canoni di locazione da parte degli esercenti.

In precedenza, con il decreto «Cura Italia», un’ampia are per tutelare l’affitto platea di operatori aveva ottenuto uno specifico supporto costituito dal credito di imposta pari al 60% dell’ammontare del canone di locazione relativo al mese di marzo in favore dei conduttori di locali commerciali rientranti nella categoria catastale C/1.

C’è bisogno di fare di più, nell’interesse di entrambe le parti dei contratti e dell’intera economia. A nostro avviso, è necessario: a) estendere il credito d’imposta di cui al «Cura Italia» a tutte le asset class non residenziali (e quindi ad altre categorie catastali), sempre a condizione dell’avvenuto pagamento del canone; b) attribuire tale credito d’imposta alle proprietà, qualora i conduttori non abbiano corrisposto nei termini il canone (misura che non comporta oneri per l’Erario); c) estendere l’applicazione della norma, ora limitata alla mensilità di marzo, anche al mese di aprile. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

About Massimo Montanari
Massimo Montanari, italiano, nato a Lussemburgo il 16 luglio 1961. Formatosi in Confcommercio col ruolo di Segretario delle Delegazioni di Sarsina e Mercato Saraceno, dal 2011 ha deciso di cambiare percorso lavorativo ed ha portato il suo bagaglio di esperienza nel Settore Sindacale dell'Associazione Cesenate. Attualmente si occupa di varie categorie Sindacali all'interno di Confcommercio e tra queste quella che ha avuto i maggiori risultati in termini di aumento di Associati è proprio la F.I.M.A.A. Cesena della quale è Segretario Provinciale. Buon Tennista, è anche grande appassionato di Basket ed è attivo nel mondo del Volontariato. “Malamente opera chi dimentica ciò che ha imparato". ”Tito Maccio Plauto"

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