Monthly Archives: Maggio 2021

I danni per il rumore possono essere chiesti da un solo condomino.

uomo anziano non riesce a dormire per rumore dei vicini di sopra
Per la Cassazione, il disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone è integrato se il rumore viene avvertito da più persone anche se poi se ne lamenta solo qualcuno.

Disturbo delle occupazioni e del riposo.

La Corte di Cassazione nella sentenza n. 18377/2021 precisa che se è vero che il rumore idoneo a integrare il reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone deve essere avvertito da più soggetti, a lamentarsene può essere solo qualcuno. Ma perché gli Ermellini sono arrivati a questa conclusione? Ripercorriamo i fatti sin dall’inizio.

La Corte di Appello di Milano accoglie l’impugnazione della parte civile costituita e riforma la sentenza di con cui il giudice di primo grado ha assolto l’imputata “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato” in merito alla contravvenzione ex art. 659 cod. pen., affermandone la responsabilità agli effetti civili e condannandola al risarcimento del danno in favore dell’appellante.

Il disturbo provocato dal rumore deve essere avvertito da più persone.

L’imputata ricorre in cassazione sollevando tre motivi di ricorso.

Con il primo segnala la carenza d’interesse all’impugnazione della parte civile stante la formula dell’assoluzione, che non lo tutela in ordine alle azioni esercitabili in sede civili. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Affitti non pagati, si estende l’esclusione Irpef.

La disciplina che permette di non pagare l’Irpef sui canoni di locazione non percepiti su immobili abitativi, ma comprovati dall’intimazione di sfratto per morosità o dall’ingiunzione di pagamento, è estesa ai contratti stipulati prima del 2020.

Lo prevede l’articolo 6-septies della Legge di conversione del Dl Sostegni, che abroga la norma che concedeva il beneficio solo per i contratti stipulati dal 2020.

La norma di partenza è l’articolo 26 del Tuir, che prevede la concorrenza dei redditi fondiari al reddito complessivo indipendentemente dall’effettiva percezione.

Fino a prima del DI 34/2°19, consentiva al locatore di immobili abitativi che non percepiva i canoni pattuiti di non dichiararli, e quindi di non versare l’Irpef su essi, a partire dalla condusione del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità.

Quindi il locatore doveva avviare una procedura di sfratto e continuare a indicare in dichiarazione i canoni fino alla convalida. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Separazione: le sorti del mutuo cointestato.

due coniugi tirano casa in due parti concetto separazione divorzio

Spesso i coniugi che hanno contratto un mutuo cointestato e che si stanno separando si domandano quali saranno le sorti del negozio. 

Mutuo e matrimonio sono due cose diverse.

Le sorti del mutuo cointestato contratto da due coniugi possono essere comprese partendo da un punto fermo fondamentale: il mutuo e il matrimonio sono due cose diverse e quindi la circostanza che i contraenti non siano più coniugi o si siano separati non interessa alla banca, che comunque ha di fronte a sé due obbligati dotati di propria e distinta soggettività.

I rapporti con la banca, quindi, devono essere oggetto di un apposito accordo tra gli ex coniugi.

Tale accordo, peraltro, nulla interessa alla banca, per la quale i cointestatari risulteranno per sempre solidalmente obbligati. (continua)

Fonte:StudioCataldi

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