Daily Archives: 17 Febbraio 2022

Impianto Idraulico: La normativa da seguire.

L’impianto idraulico – così come ogni altra tipologia di impianto esistente, dal riscaldamento al gas fino a quello elettrico – presenta un’ampia normativa di riferimento che è sempre molto utile conoscere. La norma cardine degli impianti idraulici, in sostituzione della precedente L. 46/1990, è il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n. 37/2008.

Ma quali sono le regole contenute all’interno del suddetto Decreto Ministeriale? Vediamo la normativa nel dettaglio, al fine di essere preparati in caso di interventi sul proprio impianto idrico. Per questioni di carattere tecnico abbiamo consultato dei professionisti del settore, presenti online con il servizio idraulico offerto https://www.idraulicomilanoeprovincia.it/ nella città di Milano.

Decreto ministeriale n. 37/2008: cosa prevede.

Il Decreto Ministeriale n. 37/2008 nasce con l’intento di racchiudere in un’unica fonte legislativa le numerose norme presenti in materia di sicurezza degli impianti, per fornire maggiore attenzione rispetto ai problemi di incidenti domestici causati da malfunzionamenti degli impianti stessi.

Indipendentemente dall’utilizzo di destinazione, le norme contenute nel Decreto Ministeriale n. 37/2008 dovranno essere applicate a tutti gli impianti che siano posizionati in edifici o nelle loro pertinenze.

Più nel dettaglio, ogni impresa dovrà svolgere i lavori a regola d’arte e presso di loro incombe l’onere del corretto funzionamento degli impianti idraulici realizzati.

Tali aspetti, ossia il corretto funzionamento degli impianti e la precisa esecuzione dei lavori, vengono documentati mediante il rilascio della c.d. certificazione di conformità degli impianti, di cui si parlerà nel paragrafo seguente.

Tuttavia, prima di parlare della certificazione di conformità occorre precisare quale sia la normativa di riferimento utile a specificare i parametri da osservare per il dimensionamento degli impianti idrici. Le norme, in tal senso, sono due: UNI 9182 e UNI 9183.

La proprietà.

Cos’è la proprietà.

Si tratta dunque di una situazione giuridica che garantisce il massimo grado di poteri sulla cosa oggetto del diritto anche se subordinata alla realizzazione della c.d. “funzione sociale”.

Il legislatore del 1942 prima e la Carta Costituzionale dopo, si sono preoccupati, infatti, di contemperare l’interesse del singolo con quello collettivo, subordinando chiaramente il diritto individuale a quello più generale, attraverso il rinvio alla legge ordinaria della disciplina delle modalità di acquisto, di godimento e dei limiti della proprietà, allo scopo di assicurarne la funzione sociale e renderla accessibile a tutti.

Il diritto di proprietà.

Nell’ordinamento italiano, la disciplina generale del diritto di proprietà è dettata dagli artt. 832 e ss. del codice civile, nonché dall’art. 42 della Costituzione.

Mentre la norma costituzionale si limita a riconoscere e garantisce solennemente la proprietà privata, rinviando poi alla legge per determinarne limiti, modi di acquisto e di godimento, l’art. 832 c.c. sancisce espressamente che “il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico.

(continua)

Fonte:StudioCataldi