Monthly Archives: Aprile 2022

Operazione termostato, cosa cambia dal 1° maggio.

La temperatura non dovrà essere superiore ai 19° d’inverno e non dovrà essere minore ai 27° d’estate, con tolleranza di due gradi.

Mai temperature più basse di 25 gradi.

È stato chiamato “Operazione termostato” il provvedimento dell’Esecutivo per fronteggiare il caro energetico. Il decreto Bollette, convertito in legge dal Senato, introduce novità importanti.

Negli uffici dei ministeri, negli enti locali e nelle scuole, la temperatura dei condizionatori non potrà essere inferiore a 27 gradi, con un margine di tolleranza di due gradi. Gli uffici pubblici non potranno mai avere una temperatura più bassa di 25 gradi.

Questa norma varrà fino al 31 marzo 2023. D’inverno, infatti, il termosifone non potrà far arrivare la temperatura sopra i 19 gradi.

Chi non è soggetto all’obbligo.

Escluse le abitazioni private, ospedali e le case di cura. Il provvedimento ha stabilito inoltre l’azzeramento degli oneri di sistema per il secondo trimestre 2022, per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico: la norma vale per tutte le utenze domestiche e non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kw; utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kw, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico. (continua)

Fonte:StdioCataldi

 

Provvigione Immobiliare negli Atti Notarili: FIMAA chiede di eliminarla.

La senatrice Roberta Ferrero ha recentemente proposto un emendamento al Ddl Concorrenza affinché venga tolto l’obbligo di indicare la provvigione spettante all’agente immobiliare negli atti notarili. Plaude la Federazione Italiana Mediatori Agenti D’Affari. Ecco i dettagli.

Provvigioni agenzia immobiliare: i due emendamenti.

Gli emendamenti per togliere il vincolo che obbliga a indicare non solo la mediazione dell’agente immobiliare nella compravendita, ma anche la sua provvigione sono in realtà due, entrambi proposti dalla senatrice Ferrero con il sostegno di Fimaa.

La proposta è quella di sostituire le parole: ”l’ammontare della spesa sostenuta” con ”il numero di fattura emessa”. L’obiettivo, come dichiarato dalla stessa senatrice, è “assicurare maggiore libertà e iniziativa economica al settore immobiliare e tutelare la privacy delle parti”.

Quando è stato introdotto l’obbligo

Risale al 2006, precisamente con il comma 22 dell’articolo 35 del decreto legge 223, l’introduzione di nuovi obblighi a carico delle parti coinvolte in una compravendita. In particolare, se una o entrambe le parti si avvalgono di un mediatore, nell’atto notarile devono indicare sia a quanto ammonta la spesa sostenuta sia le modalità di pagamento, oltre alla partita Iva e al codice fiscale dell’agente immobiliare. In caso di omissioni o dichiarazioni fallaci sono previste sanzioni.

 

Il Superbonus accelera ancora più facile la cessione del credito.

Le banche sI sono fermate. La corsa delle ultime settimane ha spinto gli istituti a serrare subito gli sportelli alle nuove richieste di cessione dei bonus edilizi.

Le domande ormai, nel complesso, hanno superato la soglia dei 40 miliardi di Euro. Dopo lo stop agli sconti di inizio anno a causa delle maxi-truffe e del decreto del governo che ha limitato le cessioni per contenerle, il flusso è ripreso.

Spinto dalla correzione di rotta di Palazzo Chígi e Tesoro che hanno riaperto alle cessioni multiple dei crediti. Prima fissando un tetto massimo a tre passaggi di mano, poi portato a quattro la settimana scorsa con il decreto energia. La macchina degli sconti, però, ha di nuovo tirato il freno a mano.

Effetto collaterale del nuovo sistema che. di fatto, prevede che l’acquirente ultimo sia una banca o un’assicurazione. E le banche hanno finito il loro “spazio”. Un Istituto può comprare bonus fiscali solo fin quando il suo debito fiscale nei confronti dello Stato lo permette,pPiù bonus compra più riduce il debito. Se lo azzera i bonus scontati diventerebbero una perdita. Intesa, che ha chiuso a nuove operazioni, avrebbe già scontato 20 miliardi. Poste ne ha comprati quasi 8 miliardi su un limite di 9 miliardi di “spazio”.

Il Superbonus insomma, rischia di restare senza ossigeno finanziario. Il governo, come si diceva, ha approvato con il decreto energia la possibilità di una “quarta” cessione per le banche. Queste ultime, dunque, potranno cedere i bonus a loro clienti che hanno spazio fiscale per poterlo detrarre dalle tasse. (continua)

Fonte:IlMessaggero