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Tax credit affitti anche con immobili non C/1.

Il canone agevolato si calcola in proporzione alla rendita dei fabbricati agevolati.

Spetta il bonus botteghe del decreto Cura Italia (DI 18/2020) in presenza di contratti riguardanti indistintamente immobili di differenti categorie catastali. In tal caso, la quantificazione del canone agevolato si effettua in proporzione alla rendita catastali dei fabbricati C/1.

Il chiarimento giunge dalla risposta a interpello 321/2020 diffusa dall’agenzia delle Entrate. La stessa modalità di suddivisione potrà applicarsi per il tax credit affitti del decreto rilancio quando la locazione riguarda anche immobili non utilizzati per l’attività di impresa.

Il bonus previsto dall’articolo 65 del D118/2020 per i canoni di locazione del mese di marzo dei negozi di categoria C/1 continua a formare oggetto di interpelli dei contribuenti. La risposta 321 dell’8 settembre 2020 esamina il caso di un contratto avente a oggetto diversi fabbricati, di cui solo due rientranti nella categoria catastale rilevante per il contributo.

Il canone di locazione è stabilito in un importo indistinto per tutti i diversi immobili, sicché le domande poste dal contribuente alle Entrate sono due: se spetti il bonus botteghe e, in caso affermativo, come quantificare l’ammontare su cui applicare la percentuale del credito di imposta. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Bonus locazioni anche ai B&B.

Il credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo apre le porte anche alle attività extra-alberghiere come affittacamere, case vacanze e B&B. Secondo quanto indicato dall’Agenzia delle entrate nella circolare 14/E del 6 giugno 2020, il credito d’imposta per le locazioni di cui all’articolo 28 del dl 34/2020 (il decreto Rilancio) è concesso indipendentemente dalla categoria catastale dell’immobile locato, a patto però che lo stesso sia effettivamente destinato allo svolgimento dell’attività «di interesse turistico».

Benché la norma escluda dall’agevolazione le locazioni aventi ad oggetto immobili ad uso abitativo, per le imprese operanti nel settore turistico-ricettivo extra alberghiero questo paletto viene meno poiché l’unità immobiliare presa in locazione, anche se di categoria A (esclusi agli A/10), è di fatto utilizzata per svolgere l’attività.

L’interpretazione dell’agenzia delle entrate, anche se ad una prima lettura può sembrare in antitesi con la norma, in realtà è assolutamente coerente ed in linea con l’intento principale del legislatore ovvero quello di sostenere le attività maggiormente colpite dall’emergenza economica prodotta dal Coronavirus, settore turistico in primis.

La disposizione infatti al comma 3 prevede anche un’ulteriore agevolazione ad hoc per le strutture alberghiere e agrituristiche concedendogli la possibilità di usufruire il credito d’imposta senza dover rispettare il parametro che esclude dal bonus i soggetti con ricavi/ compensi 2019 superiori a 5 milioni di euro. (continua)

Fonte:ItaliaOggi