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Case vacanza e truffe sugli affitti brevi: a cosa prestare attenzione.

truffe

Casa vacanze e truffe? Ahimè, in alcuni casi, può capitare di essere vittime di raggiri online.

L’attenzione deve, dunque, essere massima. Spiega Govoni. “La maggior parte dei raggiri riguarda non tanto le case vacanze ‘fantasma’, quanto l’assenza di servizi dichiarati, magari si arriva in una casa, dopo aver dato la caparra, e magari non si trova la lavatrice, o la piscina“.

Come capire se un annuncio è una truffa?

Ecco 7 elementi a cui prestare attenzione, quando si consulta un annuncio:

  1. Gli annunci truffa possono presentare foto in alta qualità o rendering, impiegati anche su altri siti italiani o stranieri, ma facendo riferimento a immobili diversi.
  2. L’offerta ha un costo decisamente inferiore rispetto alla media di mercato.
  3. Il truffatore afferma di trovarsi all’estero o di essere impossibilitato a un appuntamento dal vivo, per mostrare prima l’immobile.
  4. Il truffatore si fa contattare per email e non via telefono. In caso di contatto telefonico, non risponde alle telefonate, ma via messaggi.
  5. Il truffatore chiede di ricevere i soldi della caparra tramite carte prepagate, e non tramite mezzi di pagamento tracciabili (bonifico).
  6. Nel caso di case in affitto, il truffatore afferma di voler stipulare un contratto tramite altri portali, per riscuotere la caparra e inviare solo successivamente le chiavi dell’appartamento.
  7. Utilizza dei documenti di identità, che sono sempre falsi o rubati, per ottenere la caparra. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Cedolare affitti brevi, con cinque case è attività d’impresa.

OBBLIGO DI PARTITA IVA. Stretta anche per i contratti tramite portali telematici o agenzie immobiliari. 

Il disegno di legge di Bilancio pone fine ai dubbi sulla tassazione dei proventi da locazioni tipo Airbnb: quando il proprietario ne mette in affitto più di quattro vuol dire che sta svolgendo attività d’impresa e dovrà avere la partita Iva con tutto quel che ne consegue.

Una norma che scoraggerà parecchi proprietari, proprio nel momento in cui la pandemia ha tagliato le gambe al turismo. La questione degli affitti brevi, di fatto a scopo turistico, interessa soprattutto le grandi città e i luoghi di attrazione turistica, una bella fetta d’Italia.

Facilitati dalla possibilità di tassazione cedolare secca del 22% come le locazioni “lunghe” (prevista dal Dl 50/2017), hanno creato non pochi grattacapi agli albergatori. Per oltre tre anni il Mef avrebbe «potuto» (e non «dovuto») regolare l’aspetto dei caratteri di imprenditorialità degli affitti brevi entro luglio 2017 (ma in ogni caso questa norma viene ora abrogata) e così anche chi possedesse dieci o venti appartamenti veniva ritenuto un locatore abitativo a tutti gli effetti. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Locazioni brevi e obblighi in questura.

Il ministero dell’interno è intervenuto in merito a due aspetti critici delle nuove regole in materia di affitti brevi.

Come noto, il decreto sicurezza ha previsto, per le locazioni e per le sublocazioni «di durata inferiore a trenta giorni», l’obbligo di comunicare alla questura, entro le 24 ore successive all’arrivo, le generalità delle persone alloggiate, attraverso il sistema telematico «Alloggiati Web», attuativo dell’articolo 109 del Testo unico sulla pubblica sicurezza.

Al proposito, il ministero dell’interno, ha scritto alle questure, invitandole ad adeguare la relativa modulistica di accesso al fine di considerare una tipologia di ospitalità, la locazione (priva di obblighi autorizzativi e simili), diversa da quella riguardante le strutture ricettive, per le quali era stato pensato il sistema «Alloggiati Web».

Rispondendo ad un’altra segnalazione, il ministero ha poi chiarito che, in caso di locazione o sublocazione inferiore a 30 giorni a cittadini estranei all’Unione europea, l’obbligo di comunicazione introdotto dal decreto sicurezza assorbe quello previsto dal Testo unico sull’immigrazione (decreto legislativo n. 286 del 1998).

Si tratta di due interventi importanti su una materia, quella degli affitti brevi, interessata negli ultimi anni da diverse novità legislative (un’altra, in materia fiscale, è quella relativa all’obbligo di ritenuta per la cedolare secca in capo ad agenti immobiliari e piattaforme telematiche) e sulla quale si registrano anche invasioni di campo da parte di alcune regioni, che hanno il solo risultato di creare confusione e inutile burocrazia in un settore che andrebbe invece valorizzato.

Fonte:ItaliaOggi