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Affitti non pagati, si estende l’esclusione Irpef.

La disciplina che permette di non pagare l’Irpef sui canoni di locazione non percepiti su immobili abitativi, ma comprovati dall’intimazione di sfratto per morosità o dall’ingiunzione di pagamento, è estesa ai contratti stipulati prima del 2020.

Lo prevede l’articolo 6-septies della Legge di conversione del Dl Sostegni, che abroga la norma che concedeva il beneficio solo per i contratti stipulati dal 2020.

La norma di partenza è l’articolo 26 del Tuir, che prevede la concorrenza dei redditi fondiari al reddito complessivo indipendentemente dall’effettiva percezione.

Fino a prima del DI 34/2°19, consentiva al locatore di immobili abitativi che non percepiva i canoni pattuiti di non dichiararli, e quindi di non versare l’Irpef su essi, a partire dalla condusione del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità.

Quindi il locatore doveva avviare una procedura di sfratto e continuare a indicare in dichiarazione i canoni fino alla convalida. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Il lockdown può creare contenzioso sugli affitti.

Auspicabile l’accordo tra conduttore e locatore in caso di riduzioni.

I provvedimenti governativi in relazione all’emergenza Covid-19 comportano limitazioni a carico dei titolari di attività imprenditoriali. Per contenere tali effetti, l’articolo 65 del Dl18/20 riconosce agli imprenditori/conduttori di immobili di categoria C/1 un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione dovuto per marzo 2020 da portare in compensazione.

La norma ha due ricadute:

1. da un lato essa attesta l’esistenza di effetti negativi dei decreti di contenimento sui contratti di locazione commerciale;

2. dall’altro fornisce un’indicazione quantitativa del relativo impatto.

La limitazione dell’indennizzo al solo marzo lascia aperto l’interrogativo se gli effetti dell’emergenza debbano essere considerati anche nel rapporto fra conduttore e locatore, in particolare:

1. per i contratti relativi a immobili di categoria “C/1” , in relazione all’eventuale protrarsi dell’emergenza oltre il marzo 2020;

2. in ogni caso per i titolari di contratti di locazione non abitativa di immobili di categoria diversa, le cui attività siano comunque state chiuse o limitate.

I provvedimenti di autorità che impediscano in misura totale o parziale l’adempimento di un’obbligazione rientrano fra le cause giustificative di «forza maggiore». (continua)

Fonte:IlSole24Ore

CORONAVIRUS: FIMAA-CONFCOMMERCIO, SU DL CURA ITALIA BISOGNA FARE DI PIU’.

Con il decreto legge Cura Italia il governo ha messo sul campo misure per 25 miliardi di euro a sostegno di imprese e famiglie.

”Si tratta di un primo passo, ma non certo sufficiente per l’attuale necessità del settore immobiliare”. Lo afferma Fimaa, Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio imprese per l’Italia, che chiede una moratoria delle scadenze molto più ampia ed inclusiva, occorre rendere al più presto operative le misure per garantire liquidità alle imprese, tenendo conto dei tributi locali (Imu e Tasi) e dei tanti altri che non rientrano nelle attuali previsioni di sospensione.

Anche le misure relative al credito d’imposta per botteghe e negozi, per Fimaa-Confcommercio, ”sono insufficienti. Infatti, per contenere gli effetti negativi derivanti dall’emergenza sanitaria, ai soggetti esercenti attività d’impresa viene riconosciuto un credito d’imposta, utilizzabile solo in compensazione, nella misura del 60% dell’ammontare del canone di locazione, riferito al mese di marzo 2020, per immobili rientranti nella categoria catastale C/1 (negozi e botteghe)”.

Fimaa-Confcommercio afferma che un concreto sostegno potrebbe derivare dall’estensione dell’agevolazione in esame agli affitti da marzo a dicembre 2020. La misura, inoltre, dovrebbe comprendere un ampio elenco di immobili tra cui: uffici e studi privati, magazzini e locali di deposito, alberghi, pensioni, teatri, sale per concerti, spettacoli e simili, discoteche e fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale, grandi negozi, centri commerciali.