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Rata e canone di affitto richiedono la stessa cifra di stipendio.

Rata e canone richiedono la stessa quota di stipendio. Si torna a comprare casa, in modo più selettivo e puntando a qualità, spazi ampi e quartieri con servizi e progetti.

A fare sorgere il sereno sul mercato della casa sono stati i dati annunciati in settimana dall’agenzia delle Entrate: il 2020 è andato meglio del previsto, con un calo delle compravendite contenuto al -7,7% (46mila unità in meno vendute) e con il quarto trimestre che ha registrato una forte crescita (+8,8% le vendite), soprattutto nei comuni non capoluogo.

Non solo. Oggi ci troviamo in un raro momento storico in cui l’esborso necessario per acquistare casa ha lo stesso peso sullo stipendio, il 25,1%, di quello necessario per vivere in affitto. Insomma acquistare casa conviene. Anche se i tassi di interesse sui mutui si muovono in lieve rialzo.

Chi compra una prima casa, la parte più consistente del fatturato del mercato residenziale è proprio data dalla sostituzione, oggi cerca spazi importanti, anche all’esterno, ed è disposto a spostarsi in location meno centrali pur di ottenere una maggiore qualità della vita.

Un trend che vale anche per il segmento del lusso nelle grandi città. La paura di nuovi lockdown e chiusure repentine spinge a cercare in una abitazione ogni comfort possibile, dalla camera in più alla piccola palestra, dal terrazzo all’area benessere.

Nei grandi centri prendono piede le nuove costruzioni proprio i prezzi del nuovo sono quelli che hanno messo a segno i maggiori rialzi, circa il 3% secondo l’Istat nel terzo trimestre 2020 -, edifici realizzati con aree comune con coworking, piscina e palestra, magari sala cinema da usare su prenotazione e spazi per la consegna della spesa fatta online. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Compravendite immobiliari stabili per il 2020.

Crescono in media del 4,3% nel 2019 le compravendite immobiliari residenziali nelle città italiane capoluogo di provincia e relativi comuni minori, rispetto al 2018. Ma l’andamento di compravendite e prezzi degli immobili non va ancora di pari passo: il dato medio nazionale segna un leggero calo dello 0,4% con valori comunque orientati verso la stabilità.

I capoluoghi di provincia medi (tra i 100mila e 300 mila abitanti) segnano la miglior performance (+4.8%). seguiti dai capoluoghi con più di 300mila abitanti e da quelli piccoli (sotto i 100mila abitanti) entrambi con il +4,1%.

Nel Nord Italia, il numero medio delle compravendite registra quasi un +5% rispetto al 2018. La quota media di scambi di appartamenti nuovi sul totale è pari ad appena il 6% del totale delle vendite. Nel 2019, in termini medi, la quota maggiore di appartamenti nuovi compravenduti sul totale delle vendite si realizza nel Centro Italia (6,9%) e riguarda i capoluoghi di provincia medi (con popolazione tra i 100mila e 300mila abitanti).

Servono sei mesi e mezzo per trovare la casa ideale, con uno sconto medio sul prezzo di vendita pari al 10,5% (in riduzione rispetto al I semestre 2019: 12,9%). Per quanto riguarda il mercato delle locazioni, i nuovi contratti ordinari sono cresciuti del 1,8% mentre le locazioni brevi (inferiori a 30 giorni) sono cresciute del 2,6%. I canoni segnano un aumento sia quelli ordinari (+1,4%) sia quelli riferiti alle locazioni brevi (+1,2%). (continua)

Fonte:Metro