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SUPERBONUS: STOP ALLE CESSIONI DEI CREDITI (MA CI SONO DELLE ECCEZIONI)

Crediti

Ultimissima notizia: è stato pronunciato lo stop a tutte le cessioni dei crediti di tutti i bonus fiscali, Superbonus compreso.

Questo è ciò che emerge leggendo il decreto con riferimento ai crediti fiscali che il Governo Meloni ha approvato nel Consiglio dei ministri.

È, dunque, ufficiale e già applicato il divieto di acquisti per le pubbliche amministrazioni; l’obiettivo, secondo l’Esecutivo, è fermare il disordine che da un lungo periodo riguarda la dinamica dei crediti fiscali per i lavori edilizi.

Stop a tutte le cessioni dei crediti per i bonus.

Cosa dice il Decreto? Secondo la nuova legge n. 11 del 16 febbraio 2023 è decretato lostop di tutte le cessioni dei crediti per i bonus fiscali. In poche parole, il Governo ha bloccato la norma che definisce le cessioni (parliamo dell’articolo 121 del decreto Rilancio).

Le eccezioni?

Sì, ci sono: a essere esclusi da questa ultimissima decisione sono gli interventi già avviati.

Anche gli enti pubblici non possono acquistare crediti

La seconda linea decretata blocca le azioni di acquisto di crediti da parte di Regioni ed enti pubblici.

No dunque per Comuni, Province e Regioni e tutti gli enti che fanno parte del “perimetro della Pa”: non potranno acquistare crediti fiscali per opere di ristrutturazione. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

SUPERBONUS E BONIFICO PARLANTE: COME NON SBAGLIARE.

bonifico

Il Superbonus, come si sa, consiste in una detrazione sulle spese inerenti ai lavori svolti per ristrutturare e/o svecchiare casa (specialmente per quanto riguarda la classe energetica dell’edificio).

Ma al momento del pagamento si perde il diritto agli sgravi e alle agevolazioni, se si salda il conto senza un bonifico parlante?

Vediamo che dice la legge in merito.

Bonifico parlante e bonifico ordinario: le differenze.

In primis, occorre fare una prima distinzione su cosa sia un bonifico parlante e un bonifico ordinario.

La differenza sostanziale tra i due risiede sulla quantità di dati inseriti:

  • per il bonifico ordinario infatti occorrono i dati strettamente necessari al completamento dell’operazione finanziaria;
  • il bonifico parlante invece necessita anche dei codici fiscali delle parti (o della partita IVA) e in causale occorre citare la norma a cui si riferisce l’agevolazione di cui si vuole trarre beneficio.

(continua)

Fonte:Immobiliare.it

Superbonus al 60%? Cosa cambierà col nuovo governo? Le differenze tra prima e seconda casa.

I rischi legati al Superbonus 110% e come tutelarsi

Novità riguardo al Superbonus? Sì, con il nuovo Governo, certamente, ci saranno dei cambiamenti che daranno un nuovo indirizzo all’iter burocratico per i lavori di riqualificazione degli edifici.

Superbonus: potrebbe ridursi fino al 60-70%?

Una delle ultimissime news in merito al Superbonus è quella che ipotizza un possibile ridimensionamento dell’agevolazione per gli interventi edilizi.

La ben nota formula “110%” potrebbe, infatti, ridursi al 60-70%.

La proposta è mossa da Fratelli d’Italia e si accompagna anche all’idea di stabilire un accesso all’agevolazione “a lungo termine”.

Ma non solo.

Un’altra possibilità che sarà discussa è quella di diversificare il bonus in base in base a due elementi:

  1. Il reddito del beneficiario.
  2. La tipologia di immobile.

Se così fosse, l’agevolazione sarà più alta per la prima casa (non di lusso) e più bassa per una seconda casa. (continua)

Fonte:StudioCataldi