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SUPERBONUS E VARIAZIONI CATASTALI: ARRIVANO I CONTROLLI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE.

Superbonus

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto nuove disposizioni riguardanti il Superbonus, nello specifico le dichiarazioni di variazione catastale in seguito agli interventi edilizi ammessi dall’agevolazione. Questa nuova normativa ha un impatto sulle pratiche immobiliari e sulle contestuali responsabilità dei proprietari.

La riforma inserita mira a incrementare la trasparenza e la correttezza nella gestione delle variazioni immobiliari. L’obiettivo principale è garantire che tutte le modifiche apportate agli immobili, in linea con le agevolazioni del Superbonus, siano adeguatamente documentate e dichiarate all’Agenzia delle Entrate, delineando un quadro più rigoroso per la gestione delle variazioni catastali in relazione agli interventi edilizi beneficiati dal Superbonus.

Inoltre, questa novità normativa, mette in evidenza la necessità un bisogno crescente di monitoraggio e controllo nel settore immobiliare al fine di ridurre le eventuali irregolarità.

Superbonus e variazioni catastali, cosa cambia con la nuova normativa.

Le variazioni catastali non sono sempre obbligatorie a seguito dinterventi di efficientamento energetico o riduzione del rischio sismico. Tuttavia, diventano necessarie quando tali interventi influenzano elementi cruciali dell’immobile quali la classe, la consistenza o la rendita.

Questi cambiamenti possono avere un impatto diretto non solo sul valore di mercato degli immobili ma anche sulla loro capacità di generare reddito, influenzando di conseguenza la rendita catastale registrata. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

SUPERBONUS 110%: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE.

Superbonus

Secondo gli ultimi aggiornamenti, l’investimento ammesso in detrazione per il superbonus 110% ha superato i 77 miliardi di euro, con un costo per lo Stato pari a 84,7 miliardi di euro.

Andiamo a vendere in questo contenuto tutti i dettagli in merito, l’andamento dei dati degli ultimi anni in relazione alla recente vittoria elettorale e le informazioni da conoscere sull’argomento.

Superbonus 110%: un boom di richieste di accesso.

In concomitanza con l’ascesa del Governo di Giorgia Meloni, c’è stato un boom di richieste di accesso al superbonus 110%. Nello specifico, sono stati autorizzati lavori per un importo pari a 8,2 miliardi di euro, la cifra più alta registrata da quando è stata introdotta la misura.

Enea: gli investimenti autorizzati.

Secondo i dati Enea, in concomitanza con la campagna elettorale 2022, la maggior parte degli investimenti asseverati ha riguardato le abitazioni autonome.

Nello specifico, sono pervenute indicativamente 44 mila istanze (ovvero il 18,9% del totale). In questo frangente l’ex premier Mario Draghi ha evidenziato come il superbonus abbia disincentivato la trattativa sui prezzi facendoli “esplodere”.

Le variazioni del costo medio

Per quanto riguarda l’andamento percentuale dei costi medi degli interventi rispetto a quello di due anni fa, si evince come il valore medio degli investimenti sia sempre stato superiore a quello di riferimento. A questo proposito vi è un’eccezione, che è rappresentata del costo medio degli interventi effettuati per i condomini, che hanno subito una lieve flessione nel periodo invernale a cavallo tra il 2021 e il 2022. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

SUPERBONUS: STOP ALLE CESSIONI DEI CREDITI (MA CI SONO DELLE ECCEZIONI)

Crediti

Ultimissima notizia: è stato pronunciato lo stop a tutte le cessioni dei crediti di tutti i bonus fiscali, Superbonus compreso.

Questo è ciò che emerge leggendo il decreto con riferimento ai crediti fiscali che il Governo Meloni ha approvato nel Consiglio dei ministri.

È, dunque, ufficiale e già applicato il divieto di acquisti per le pubbliche amministrazioni; l’obiettivo, secondo l’Esecutivo, è fermare il disordine che da un lungo periodo riguarda la dinamica dei crediti fiscali per i lavori edilizi.

Stop a tutte le cessioni dei crediti per i bonus.

Cosa dice il Decreto? Secondo la nuova legge n. 11 del 16 febbraio 2023 è decretato lostop di tutte le cessioni dei crediti per i bonus fiscali. In poche parole, il Governo ha bloccato la norma che definisce le cessioni (parliamo dell’articolo 121 del decreto Rilancio).

Le eccezioni?

Sì, ci sono: a essere esclusi da questa ultimissima decisione sono gli interventi già avviati.

Anche gli enti pubblici non possono acquistare crediti

La seconda linea decretata blocca le azioni di acquisto di crediti da parte di Regioni ed enti pubblici.

No dunque per Comuni, Province e Regioni e tutti gli enti che fanno parte del “perimetro della Pa”: non potranno acquistare crediti fiscali per opere di ristrutturazione. (continua)

Fonte:Immobiliare.it