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Calcolo della Tari: Novità per gli immobili adibiti a B&B.

Bed and Breakfast: TARI

È legittimo il regolamento comunale che applica agli immobili adibiti a Bed & Breakfast una tassa rifiuti (Tari) più alta rispetto a quella delle abitazioni civili e le equipara agli alberghi è quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, ordinanza n. 155450 del 16 maggio 2022.

Il caso

Veniva proposto ricorso tributario avverso un avviso di pagamento notificato ad un privato proprietario di un immobile adibito a Bed & Breakfast. Il ricorrente lamentava l’errato calcolo della tariffa TARI con cui il Comune aveva applicato la medesima tariffa riservata alle attività alberghiere.

I precedenti giudizi di merito hanno sconfessato la tesi del contribuente, ritenendo la legittimità dell’applicazione di una differente tariffa sui rifiuti in ragione di una differente capacità di produzione degli stessi (in ragione della concreta utilizzazione dell’immobile).

Anche la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso ritenendo legittimo il regolamento comunale che equipara gli immobili adibiti a bed and breakfast agli alberghi. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Esenzione Tari: basta non utilizzare l’immobile?

Tari: presupposti per il pagamento dell’imposta.

Con l’ordinanza 11130 del 28 Aprile 2021 vergata dalla sesta sezione civile della Corte di Cassazione si pone un punto all’annoso contrasto interpretativo sul principio fondante della  Tari.
Ovvero, se sia presupposto d’imposta il reale e concreto utilizzo dell’immobile anche in maniera discontinua nel tempo o basti il mero possesso/detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, purché siano suscettibili di produrre rifiuti urbani.

Partiamo dal presupposto che i casi di esenzione dal versamento della Tari, solitamente, sono isolati e specifici e si riferiscono a situazioni in cui non sia possibile nemmeno potenzialmente produrre rifiuti.

Sappiamo inoltre che la Tari ha sostituito, con decorrenza dall’1 gennaio 2014, i preesistenti tributi dovuti ai Comuni dai cittadini, quale pagamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti (TARSU, TARES, TIA), conservandone la medesima natura tributaria.

Proprio per questi motivi si dovrebbe arrivare all’automatica conclusione che l’imposta è dovuta, proprio per l’eredità che riporta, unicamente per il fatto di occupare o detenere locali ed aree scoperte a qualsiasi uso adibiti. (continua)

Fonte:StudioCataldi

Tari: la tassa sui rifiuti, guida completa.

cestini per raccolta rifiuti differenziata

La Tari è una tassa comunale destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a carico dell’utilizzatore.

Cos’è la Tari.

La Tari (tassa sui rifiuti) è stata istituita dall’articolo 1, comma 639, della legge n. 147/2013 (cd. legge di stabilità per l’anno 2014), che ha sostituito le precedenti Tia (tariffa di igiene ambientale), Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) e Tares (tributo comunale sui rifiuti e sui servizi).

Quando e perché si paga la tassa rifiuti.

Ai sensi dell’art. 1 c. 641 L. n. 147/2013, il presupposto della Tari è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani.

Sono escluse dalla Tari le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali di cui all’articolo 1117 del codice civile (cd. aree comuni quali, ad esempio, scale e androne) che non siano detenute o occupate in via esclusiva. (continua)

Fonte: StudioCataldi.it