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Cedolare secca in formato XL.Tassa applicabile a contratti prorogati e canoni variabili.

La cedolare secca amplia il perimetro di applicazione. Un’estate intensa per la tassa piatta sulle locazioni interessata da due interpelli di primaria importanza che, oltre a dirimere fondamentali problematiche, aprono il fronte però a una serie di ulteriori dubbi che si aggiungono alle questioni tuttora sospese come la possibilità di applicare la cedolare in caso di affitto per uso foresteria.

I due interpelli estivi, sia la risposta n. 297 del 22 luglio scorso, sia la più recente n. 340 del 23 agosto, rappresentano una presa di posizione forte dell’Agenzia delle entrate che, in entrambi i casi, andando probabilmente oltre la norma, amplia l’ambito applicativo della «nuova» cedolare secca sulle locazioni commerciali, da un lato abbracciando i contratti prorogati, dall’altro accettando (con molti «se» e molti «ma») le locazioni con canoni variabili. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Dietrofront delle Entrate sulla cedolare secca per i negozi.

L’Agenzia delle entrate fa dietrofront dando il via libera (con un «però») all’applicazione della cedolare secca anche in caso di contratti di affitto commerciali con canoni variabili nel corso della locazione. La problematica deriva da una ferrea interpretazione della stessa Agenzia delle entrate e dal relativo comportamento degli uffici territoriali che impedivano la registrazione di contratti di locazione commerciale con applicazione della tassa piatta (la cedolare secca appunto) in assenza di canoni costanti «fiat» per tutta la durata del rapporto, senza dunque la possibilità delle parti di concordare variazioni in aumento (o in diminuzione).

Con la risposta all’interpello n. 340 dello scorso 23 agosto, l’AdE sembra in parte tornare sui suoi passi ammettendo che, la possibilità di determinare un canone di locazione variabile (nel caso trattato collegato ai ricavi di un punto vendita), «rientra nella libertà accordata alle parti di determinare il contenuto del contratto e non integra una determinazione privatistica della misura di indicizzazione, né un aggiornamento del canone a qualsiasi titolo di cui al comma 11 dell’art. 3 del dlgs n. 23 del 2011 citato» (continua)

Fonte:ItaliaOggi

 

 

Negozi, cedolare anche ai rinnovi.

Le Entrate allargano il perimetro della «tassa piatta» prevista per i canoni di affitto. La proroga viene considerata come se fosse un contratto di locazione stipulato nel 2019.

La cedolare secca sui negozi affittati può essere applicata anche se quest’anno si verifica la proroga del contratto, situazione in cui potrebbero ricadere circa 120mila contratti. È quanto affermano le Entrate (interpello 297/2019), allargando il campo applicativo di un regime sostitutivo che resta comunque limitato: nel tempo (ai contratti stipulati o rinnovati nel 2019) e nell’oggetto (per i locali accatastati come C/1).

Rimangono incertezze per l’ipotesi in cui un contratto già in corso al 15 ottobre 2018 venga risolto e stipulato con un soggetto “correlato” al vecchio conduttore. (continua)

Fonte:IlSole24Ore