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Decreto Salva Casa: come cambiano le tolleranze costruttive ed esecutive.

Le nuove tolleranze costruttive ed esecutive rappresentano una delle novità più importanti tra quelle introdotte dal Decreto Salva Casa (D.L. n. 69/2024), diventato Legge con l’approvazione definitiva in Senato lo scorso 24 luglio.

Con le nuove regole cambia lo stato legittimo degli immobili. Si allarga, infatti, l’ambito delle costruzioni edilizie da considerare legittime anche se realizzate senza rispettare pienamente il titolo abilitativo rilasciato dal Comune. In pratica, chi non si attiene esattamente alle norme edilizie, ma rimane nei limiti di tollerabilità stabiliti, non commette alcun abuso edilizio

Questi limiti sono stati aumentati dal decreto Salva Casa, sanando di fatto tutta una serie di interventi che, prima, configuravano delle irregolarità edilizie. Attenzione, però: le nuove regole hanno carattere speciale, in quanto si applicano solo agli interventi eseguiti entro il 24 maggio 2024. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

IL BONUS MOBILI POTREBBE ESSERE CANCELLATO NEL 2025.

Bonus mobili 2022

Il Bonus Mobili, agevolazione fiscale che ha permesso a molti italiani di rinnovare l’arredamento di casa in seguito a lavori di ristrutturazione, potrebbe giungere al capolinea nel 2025.

Dopo anni di modifiche e riduzioni del tetto di spesa, il governo sta valutando l’ipotesi di non rinnovare l’incentivo nella prossima Legge di Bilancio.

Bonus Mobili, cosa succederà nel 2025?

Introdotto per incentivare il settore dell’arredamento e dell’edilizia, il Bonus Mobili ha subito nel tempo diverse modifiche. Il tetto di spesa, inizialmente fissato a 16.000 euro nel 2021, è stato progressivamente ridotto a 10.000 euro nel 2022, 8.000 euro nel 2023 e infine a 5.000 euro per il 2024.

Questa tendenza al ribasso, unita alla volontà del governo di ridurre la spesa pubblica, fa temere per il futuro dell’agevolazione.

Al momento, il Bonus Mobili non risulta rifinanziato per il 2025.

La decisione finale spetterà alla manovra di bilancio di fine anno, che potrebbe confermare l’incentivo, modificarlo ulteriormente o eliminarlo del tutto.

L’incertezza sul futuro del bonus crea preoccupazione tra i consumatori e gli operatori del settore, che temono un calo delle vendite nel caso di mancato rinnovo. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

COSA FARE SE IL PROPRIETARIO DI CASA NON VUOLE FARE I LAVORI DI MANUTENZIONE?

Cosa fare se il proprietario di casa non vuole fare i lavori di manutenzione?

Secondo la legge italiana, l’inquilino ha il dovere di mantenere l’immobile in buone condizioni e restituirlo come gli è stato consegnato (salvo l’usura normale), gli interventi di manutenzione straordinaria spettano invece al proprietario.

Questo deve assicurare che l’immobile sia abitabile come concordato nel contratto. Se il proprietario non effettua i lavori necessari, cosa può fare l’inquilino?

Può sospendere il pagamento dell’affitto fino a che i lavori non siano fatti? O anticipare le spese e poi scalarle dall’affitto? Ecco cosa dice la legge a riguardo.

Gli obblighi del locatore

Nell’ambito di un contratto di locazione, il locatore ha obblighi ben definiti per garantire che l’immobile sia in condizioni idonee all’uso previsto. Tra questi doveri si includono:

  • Consegnare l’immobile in buono stato di manutenzione;
  • Garantire che l’immobile sia privo di vizi;
  • Comunicare l’avvenuta registrazione del contratto di locazione;
  • Mantenere l’immobile in condizioni adeguate per l’uso convenuto;
  • Assicurare il pacifico godimento dell’immobile al conduttore;
  • Pagare le spese di manutenzione straordinaria e, se l’immobile è parte di un condominio, le spese condominiali di gestione straordinaria. (continua)

Fonte: Immobiliare.it