Category Archives: Normative

MANCATA CONVOCAZIONE DI UN CONDOMINO ALL’ASSEMBLEA CONDOMINIALE, CHE FARE?

palazzo

Talvolta, capita di ritrovarsi all’interno di condomini e palazzine in cui i proprietari e gli inquilini delle unità immobiliari vivono distanti o sono spesso assenti. In questi casi, per l’amministratore non è semplice convocare tutti i diretti interessati per una riunione comune.

Nella maggior parte dei casi, la comunicazione che annuncia lo svolgimento dell’assemblea condominiale viene recapitata tramite un messaggio sul cellulare o un’email, ma può capitare che alcuni condomini non ricevano l’invito. Cosa fare in questi casi? Vediamo tutto quello che c’è da sapere.

Condomino non invitato a partecipare all’assemblea condominiale: quali conseguenze?

Innanzitutto è bene ricordare che, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente in materia, l’avviso di convocazione della riunione condominiale dev’essere recapitato a tutti i soggetti interessati con un preavviso di almeno 5 giorni rispetto alla data della riunione. Questo per permettere a tutti i condomini di visionare i punti inseriti all’ordine del giorno e prepararsi alla discussione.

Qualora uno dei titolari delle abitazioni presenti nell’edificio non riceva l’invito a partecipare all’assemblea, si viene a creare una situazione alquanto delicata: difatti, in alcuni casi previsti dalla legge, la mancata ricezione dell’avviso può portare all’annullamento della riunione e di tutte le delibere approvate. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

IVA SULLA PRIMA CASA: LA CASSAZIONE CAMBIA LE REGOLE.

Casa

Una recente sentenza emessa dalla Corte di Cassazione potrebbe interessare molti futuri proprietari di casa, in quanto la Corte ha offerto una nuova prospettiva sulle agevolazioni IVA legate all’acquisto della prima casa. 

Fino ad ora, molti ritenevano che, per beneficiare dell’IVA agevolata, fosse necessario dichiarare i requisiti necessari già nel contratto preliminare.

Tuttavia, grazie all’ordinanza n. 9084 del 5 aprile 2024, si è intervenuti su questo aspetto, semplificando la procedura per ottenere il vantaggio fiscale stabilendo che la prima casa sconta l’IVA agevolata anche senza dichiarazione da parte dell’acquirente nel preliminare.

Il caso

La questione nasce da un avviso di accertamento per imposte dirette, IVA e sanzioni, notificato a una società di costruzioni, che ha sollevato dubbi sull’aliquota IVA applicabile agli acconti ricevuti su base di contratti preliminari di compravendita di immobili. In precedenza, la Commissione tributaria regionale aveva escluso l’applicabilità dell’IVA agevolata a tali acconti, sottolineando l’assenza di una dichiarazione esplicita nei contratti preliminari. (continua)

Fonte; Immobiliare.it

DIRETTIVA CASE GREEN, DAL 2040 NUOVI LIMITI PER LE CALDAIE A GAS: ECCO COSA SAPERE.

casa green

La recente approvazione della Direttiva Case Green ha messo sotto i riflettori il futuro delle caldaie a gas. La decisione di posticipare al 2040 il termine ultimo per l’installazione di nuovi modelli di caldaie a gas metano e GPL segna una svolta significativa nella politica energetica europea.

Esaminiamo i dettagli di questa evoluzione e le sue implicazioni per i consumatori.

Quale destino per le caldaie a gas?

Contrariamente a quanto si può credere, la Direttiva Case Green non segna la fine definitiva ed immediata delle caldaie a gas.

Infatti, leggendo attentamente il testo, viene precisato che l’uso di caldaie già installate potrà continuare senza interruzioni, soprattutto per quelle di ultima generazione, come le caldaie a condensazione di alta classe energetica. Questo significa che i sistemi esistenti non solo rimarranno operativi, ma avranno anche la possibilità di essere aggiornati con tecnologie più avanzate e rispettose dell’ambiente.

In realtà, la precedente versione della Epbd – Energy performance of building directive – (non quella approvata il 12 marzo 2024), aveva come obiettivo il divieto di agevolazioni per gli apparecchi alimentati a combustibili fossili già da quest’anno sia per i nuovi edifici che per le ristrutturazioni e dal recepimento della direttiva sarebbe scattato il divieto di usare combustibili fossili.

La versione aggiornata ed approvata, invece, ha stabilito un periodo molto più lungo per la riconversione del parco caldaie obsolete. (continua)

Fonte: Immobiliare.it