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Cosa prevede la riforma del catasto.

casa condominio

Riforma fiscale: revisione del catasto.

La riforma del catasto, in base al testo del disegno di legge n. 2651 (sotto allegato) approvato dalla Camera il 22 giugno 2022 e contenente la delega al Governo per la riforma fiscale, è prevista dall’art. 6 intitolato “Principi e i criteri direttivi per la modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e la revisione del catasto fabbricati“.

La norma, forse la più contestata della riforma fiscale, reca la delega al Governo per l’adozione di norme finalizzate a modificare il sistema di rilevazione catastale degli immobili, prevedendo nuovi strumenti da porre a disposizione dei comuni e all’Agenzia delle entrate, atti a facilitare l’individuazione e il corretto classamento degli immobili.

La norma indica altresì i principi e i criteri direttivi che dovranno essere utilizzati per l’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati (da rendere disponibile a decorrere dal 1° gennaio 2026). In particolare tale integrazione dovrà attribuire all’unità immobiliare un valore patrimoniale e una rendita attualizzata, rilevati in base ai valori di mercato, anche attraverso meccanismi di adeguamento periodico.

Per le unità immobiliari riconosciute di interesse storico o artistico sono, inoltre, da introdurre adeguate riduzioni del valore patrimoniale medio ordinario considerati i più gravosi oneri di manutenzione e conservazione. Tali informazioni non dovranno essere utilizzate per la determinazione della base imponibile dei tributi derivanti dalle risultanze catastali né, comunque, per finalità fiscali. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Cosa prevede la riforma del catasto.

La Riforma del catasto, che mira a modificare il sistema di rilevazione dei dati catastali degli immobili, è stata approvata al termine dei lavoro della Commissione Finanze, dopo il rigetto dell’emendamento che voleva eliminare l’art. 6.

Riforma fiscale: revisione del catasto.

Le ragioni sono presto detto. L’art. 6 della legge delega è quello contiene i “Principi e i criteri direttivi per la modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e la revisione del catasto fabbricati“.

Ora, molti temono che la revisione degli strumenti di mappatura e del catasto possa aprire le porte a un innalzamento delle imposte sul patrimonio immobiliare dei cittadini, anche se la norma, come vedremo, esclude questa eventualità.

Una paura tuttavia talmente forte che nei giorni scorsi l’analisi, la modifica e la soppressione dell’art. 6 sono stati messi sul tavolo come decisivi per la prosecuzione dell’attività dell’esecutivo.

Alla fine però, i lavori della Commissione del 3 marzo 2022, hanno deciso per la conferma della formulazione originaria dell’art. 6, che così dispone: “L’articolo 6 reca la delega al Governo per l’adozione di norme finalizzate a modificare il sistema di rilevazione catastale degli immobili, prevedendo nuovi strumenti da porre a disposizione dei comuni e all’Agenzia delle entrate, atti a facilitare l’individuazione e il corretto classamento degli immobili.

La norma indica altresì i principi e i criteri direttivi che dovranno essere utilizzati per l’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati (da rendere disponibile a decorrere dal 1° gennaio 2026). (continua)

Fonte:StudioCataldi

Cosa prevede la riforma del catasto.

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Riforma fiscale: revisione del catasto.

L’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della legge delega per la Riforma fiscale nella giornata di martedì 5 ottobre, porterà delle novità importanti anche in ambito catastale.

L’art 7 della bozza infatti è dedicato alla Modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e revisione del catasto fabbricati“. Vediamo che cosa prevede nel dettaglio la norma che, stando alle parole del premier Draghi, non comporterà né l’aumento né la diminuzione delle imposte sugli immobili.

Cambia il sistema di rilevazione catastale.

Il Governo è delegato ad adottare decreti legislativi finalizzati a modificare la disciplina di rilevazione catastale, per perseguire la modernizzazione degli strumenti d’individuazione e di controllo di quelle che sono le consistenze dei terreni e dei fabbricati. Disciplina che dovrà uniformarsi ai seguenti criteri direttivi:

  • adottare degli strumenti, di cui anche i Comuni e l’Agenzia delle Entrate potranno disporre, per accelerare e facilitare l’individuazione e il classamento corretto dei terreni attualmente accatastati come agricoli, degli immobili abusivi (individuando incentivi e forme di trasparenza per valorizzare l’attività di controllo e accertamento da parte dei comuni) e di tutti quegli immobili che non sono censiti o che “non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d’uso ovvero la categoria catastale attribuita”; (continua)

    Fonte:StudioCataldi