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Come togliere l’ipoteca sulla casa.

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L’ipoteca è una forma di tutela grazie alla quale il creditore può proteggersi dal pericolo di insolvenza da parte del debitore. Essa può rappresentare un ostacolo significativo per chiunque cerchi di vendere o acquistare una proprietà immobiliare.

La buona notizia è che l’ipoteca non è un’entità insuperabile e può essere rimossa con le giuste azioni e la dovuta attenzione. Quali sono i passaggi necessari per cancellare un’ipoteca sulla casa?

Quanto tempo ci vuole e quanto costa togliere l’ipoteca su un’immobile?

Chi può richiedere la cancellazione dell ipoteca?

Un’ipoteca può essere cancellata in determinate circostanze e per diverse motivazioni. Ad esempio, la cancellazione dell’ipoteca avviene se il debitore ha terminato di saldare il debito che aveva, come nel caso del muto nei confronti della banca, ma non solo. Tutto dipende dal tipo di ipoteca in essere.

Cancellazione ipoteca giudiziale

Un’ipoteca giudiziale si costituisce attraverso un provvedimento emesso dal giudice che impone al debitore di soddisfare il debito. Il creditore può richiederla tramite il tribunale e si applica solo sui beni iscritti nei registri immobiliari. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

IPOTECA SULLA CASA: QUANDO NON SI PUÒ FARE? COSA SAPERE.

Ipoteca

Non sempre si può iscrivere l’ipoteca su una casa per recuperare un credito: vediamo in quali casi è possibile, in quali è vietata e quali sono le condizioni per poterla effettuare.

Cos’è l’ipoteca sulla casa

L’ipoteca sulla casa è un diritto reale di garanzia che riguarda i beni immobili e i beni mobili registrati e che non comporta la perdita del possesso da parte del debitore proprietario.

L’ipoteca ha due funzioni:

  • garantire il creditore, che potrà sempre pignorare il bene ipotecato, e quindi recuperare il credito, anche se esso venisse ceduto a terzi tramite compravendita, in quanto verrebbe ceduta anche l’ipoteca;
  • imporre la causa di prelazione, stabilendo un ordine di ripartizione dell’importo ricavato dalla vendita del bene.

Se il creditore è un privato, non esiste un limite minimo per iscrivere un’ipoteca ed eventualmente per eseguire il pignoramento: ciò significa che in pratica l’immobile può essere pignorato anche per poche migliaia di euro.

Viceversa, se il creditore è la Regione, il Comune o il Fisco, l’ipoteca può essere iscritta solo se il debito è superiore ai 20.000 euro. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

Ipoteca sproporzionata.

L’ipoteca è sproporzionata quando il valore per la quale è iscritta supera quello dell’immobile su cui va a gravare, in questi casi il debitore può chiedere la riduzione della stessa (art. 2874 c.c.) al creditore o al giudice.

Ipoteca sproporzionata: cos’è.

Prima di lasciarsi “prendere la mano” nell’iscrivere un’ipoteca bisogna pensarci almeno due volte: se il valore è sproporzionato, infatti, il creditore rischia di risponderne in maniera aggravata. Almeno secondo i più recenti orientamenti giurisprudenziali.

Ma vediamo, innanzitutto, cosa si intende per ipoteca sproporzionata, per poi approfondire le conseguenze della sua iscrizione e soffermarci su cosa fare per porvi rimedio.

Un’ipoteca si considera sproporzionata quando essa, legale o giudiziale, viene iscritta su beni il cui valore sia eccessivo rispetto all’ammontare dei crediti che con la stessa si intende garantire.

In particolare, deve ritenersi che vi sia sproporzione quando:

  • il valore dei beni su cui viene iscritta l’ipoteca superi di un terzo l’importo dei crediti, maggiorato di interessi e accessori,
  • se la somma che il creditore ha determinato nel momento dell’iscrizione ecceda di un quinto quella dichiarata dovuta dall’autorità giudiziaria. (continua)

Fonte:StudioCataldi