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Edifici di un unico proprietario al bivio del 110% in versione eco.

Pertinenze escluse dal conteggio delle unità immobiliari, ma con effetti ancora da chiarire sui limiti di spesa.

Gli edifici plurifamiliari posseduti da un unico proprietario (o in comproprietà) fino a quattro unità immobiliari hanno guadagnato l’accesso al 110% solo con la legge di Bilancio 2021. Prima il Fisco li aveva esclusi con la circolare 24/E/2020.

Il via libera normativo ha dato il “la” alla fase progettuale per tantissimi interventi, anche per la facilità decisionale che caratterizza questo tipo di lavori. Tuttavia, le interpretazioni giunte dalle Entrate non consentono, in parecchi casi, di approcciare l’agevolazione con la dovuta tranquillità (peraltro si segnala che le risposte 15, 63 e 87/2021 risultano essere superate).

Gli interventi meno problematici sembrano quelli diretti al miglioramento sismico. Per questi lavori, come afferma la commissione istituita dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici (risposta n. 6), «più che all’unità funzionalmente indipendente bisogna fare riferimento all’unità strutturale (US)», la quale «dovrà avere continuità da cielo a terra, per quanto riguarda il flusso dei carichi verticali e, di norma, sarà delimitata o da spazi aperti, o da giunti strutturali, o da edifici contigui strutturalmente ma, almeno tipologicamente, diversi».

Definizione che si addice perfettamente agli edifici in esame, che, quindi, a questi fini, andranno considerati unitariamente. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Edilizia. Superbonus 110% pratiche più veloci per gli immobili.

In arrivo una nuova versione (semplificata) del superbonus al 110%.

L’obiettivo è tagliare la burocrazia e velocizzare gli interventi, ancora al palo. La soluzione che il governo ha pronta prevede che per gli immobili che necessitano di lavori di manutenzione e non di ristrutturazione basterà una semplice Cila, la comunicazione di inizio lavori asseverata.

La misura introdotta l’anno scorso finora infatti non è decollata, proprio per via degli iter autorizzativi troppo lenti e del labirinto di adempimenti nel quale è necessario addentrarsi al momento.

Per accelerare il superbonus s’interverrà sulle asseverazioni: la soluzione che il governo ha pronta, ma che con ogni probabilità non troverà spazio nel decreto Covid, prevede che per una larga parte degli immobili nel perimetro dell’agevolazione, ossia quelli che necessitano di lavori di manutenzione e non di ristrutturazione, non sarà più necessaria la dichiarazione di conformità urbanistica-edilizia, ma basterà una semplice Cila, la comunicazione di inizio lavori asseverata, per avviare gli interventi.

Risultato? «Oggi l’accesso agli atti per l’asseverazione di conformità urbanistica-edilizia richiede in certi Comuni fino a quattro mesi, bisogna passare dagli sportelli unici per l’edilizia e i loro archivi cartacei, una complicazione che rappresenta un freno non da poco per la maxi detrazione», spiegano dal Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.

«L‘obiettivo del superbonus è troppo importante per farlo naufragare a causa delle lungaggini burocratiche. La verifica della conformità urbanistica degli edifici sta non solo rallentando le pratiche in corso per le difficoltà delle amministrazioni di smaltire il lavoro, ma rischia di impedire a quasi metà delle famiglie l’accesso al beneficio. Insomma, bisogna semplificare subito le modalità di accesso al superbonus, il che non significa autorizzare o sanare gli abusi, ma evitare che alcune difformità, presenti in tanti edifici, impediscano a tutti i condòmini di migliorare la sicurezza e i consumi energetici della propria casa». (continua)

Fonte:IlGazzettino

 

Superbonus sugli edifici diroccati, purché ci sia il riscaldamento.

Superbonus per gli immobili di consorzi comunali. Edifici diroccati con il 110%. Va dimostrata la presenza di impianti di riscaldamento.

Detrazione maggiorata del 110% anche per le unità collabenti gravemente danneggiate e parzialmente diroccate per gli interventi di efficientamento energetico sempre se il contribuente dimostra, sulla base della necessaria relazione tecnica, che nello stato iniziale l’edificio era dotato di un impianto idoneo a riscaldare gli ambienti.

Superbonus ottenibile anche per gli interventi eseguiti da enti che gestiscono il patrimonio di edilizia sociale. Con il comma 66, dell’art. 1 della legge 178/2020 (legge di bilancio 2021), il legislatore ha apportato importanti modifiche all’art. 119 del dl 34/2020, convertito con modifiche nella legge 77/2020, con particolare riferimento ai potenziali beneficiari del 110% e, nel caso esaminato, per gli edifici privi di attestato di prestazione energetica.

Unità collabenti. Con una prima risposta (n. 161), l’Agenzia delle entrate ha valutato la fattispecie relativa a un contribuente, proprietario di un immobile interno ad un parco nazionale, sottoposto a vincolo paesaggistico, costituito da un edificio collabente (categoria «F/2″), gravemente danneggiato e parzialmente diroccato per vetustà, che intende eseguire interventi di realizzazione di un cappotto termico, di installazione di una caldaia a biomassa e di installazione di pannelli solari, fruendo del 110%, e di altri interventi, per i quali vorrebbe fruire della detrazione ordinaria del 50%. (continua)

Fonte:ItaliaOggi