Il Parlamento cambia i regolamenti, proibito proibire gli animali nei condomini. Con un si pressochè unanime, la Camera ha approvato la nuova disciplina sugli edifici in condominio.

ANIMALI DOMESTICI. Porte e portoni aperti per cani, gatti, criceti, ma non per gli animali esotici. La normativa, se da un lato evita che i regolamenti condominiali proibiscano la detenzione di piccoli ed innocui animali domestici, dall’altra vieta la detenzione di animali come serpenti e felini selvatici.

IMPIANTI AUTONOMI.  Altro tema “scottante” in molti condomini, appena arriva il primo freddo. Chi desidererà passare dall’impianto centralizzato a quello autonomo potrà farlo senza attendere il benestare dell’Assemblea, a patto che il cambio non comporti squilibri tali da compromettere la normale erogazione di calore agli altri condomini, oltre a continuare a pagare la manutenzione straordinaria dell’impianto condominiale.

ASSICURAZIONI E WEB. L’ Assemblea può disporre la creazione di un sito internet del condominio, ad accesso individuale e protetto, per consultare tutti gli atti e i rendiconti mensili. L’ Amministratore all’atto della nomina dovrà presentare ai condomini una polizza individuale di responsabilità che copra gli atti compiuti nell’esercizio del proprio mandato. Gli oneri di questa polizza sono a carico dei condomini.

AMMINISTRATORE DIPLOMATO. Niente registro ma alcuni requisiti necessari come     godimento dei diritti civili, titolo di studio, formazione, assicurazione professionale. Per fare l’amministratore occorrerà frequentare un corso di formazione iniziale, oltre ad aver conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado. Tra i poteri dell’amministratore, anche la possibilità di sospendere il condominio moroso dalla fruizione dei servizi comuni quando la mora nel pagamento sia protratta per un semestre.

BARRIERE ARCHITETTONICHE. Per la messa a norma e l’eliminazione delle barriere architettoniche del palazzo sarà sufficiente che in assemblea siano presenti i condomini che rappresentino 1/3 dei millesimi condominiali e sarà sufficiente la maggioranza favorevole del 50% più uno. Per cambiare la destinazione d’uso dei locali comuni, basteranno i 4/5.