Monthly Archives: Marzo 2019

Se c’è titolo edilizio l’immobile abusivo è commerciabile.

Compravendita valida anche se la costruzione presenta difformità.

Con sentenza 8230/2019, le Sezioni Unite della Cassazione hanno composto il contrasto verificatosi nella precedente giurisprudenza di legittimità sugli edifici abusivi e hanno finalmente dettato i principi generali da applicare in questa materia.

In primo luogo, l’edificio abusivo non è commerciabile (e quindi il relativo contratto di compravendita è nullo) solo se non esiste un titolo edilizio che ne abbia assentito la costruzione oppure se nel rogito venga falsamente dichiarato l’avvenuto rilascio di un titolo edilizio invero inesistente; se invece un titolo edilizio esiste e il manufatto è stato realizzato con variazioni (essenziali o non essenziali) l’edificio è commerciabile: per la validità del contratto di compravendita è sufficiente che in esso siano menzionati gli estremi del titolo edilizio che ne ha assentito la costruzione. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Separati ma con l’agevolazione.

Non perde le agevolazioni sulla prima casa il contribuente che cede l’abitazione prima di cinque anni in virtù di un accordo sulla separazione. E quanto sancito dalla Corte di cassazione che, con l’ordinanza numero 7966 del 21 marzo 2019, ha accolto il ricorso di una donna.

La vicenda riguarda una signora che, in virtù degli accordi sulla separazione aveva venduto la casa prima di cinque anni dall’acquisto. L’ufficio del registro aveva notificato il recupero della maggiore imposta. La donna aveva impugnato l’accertamento ma senza successo. Quindi il ricorso alla Suprema corte che ha chiuso definitivamente il sipario sulla vicenda e accolto nel merito il ricorso della donna. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

L’Agenzia rilancia la riforma dei valori catastali immobiliari.

Banche dati sempre più precise e affidabili, cauto progresso verso l’informatizzazione globale e (inaspettatamente) riproposizione della riforma del catasto. Questi, a grandi linee, i contenuti dell’audizione di ieri alla Commissione bicamerale di vigilanza sull’anagrafe tributaria del direttore delle Entrate, Antonino Maggiore.

Colpisce, nella parte finale del documento, il tema dell’articolo della legge delega 23/2014 (la delega fiscale), che prevedeva il riordino dei valori catastali. Quella parte della delega, ormai scaduta, sembrava dimenticata. Ma il grande lavoro dell’Agenzia era stato praticamente completato con l’elaborazione di un complesso algoritmo che avrebbe consentito di attualizzare i valori immobiliari con il passaggio da “catasto delle rendite” a “catasto dei valori” (soprattutto ai fini Imu-Tasi e imposte sul trasferimento di diritti reali) e una revisione delle rendite basate sui valori locativi, il tutto basato sui metri quadrati di superficie. (continua)

Fonte:IlSole24Ore