Monthly Archives: Ottobre 2019

Tasse sulla casa in Italia, che succede se aumenta la cedolare secca.

Aumento degli affitti, boom di sfratti e crescita degli affitti brevi tra le possibili conseguenze.

Il prossimo 30 novembre sarà la prima scadenza per il pagamento della cedolare secca 2019. Ma dal prossimo anno tutto potrebbe cambiare. Quali conseguenze porterebbe l’aumento delle aliquote ipotizzato dalla manovra 2020?

La cedolare secca, come si sa, è una sorta di imposta sostitutiva che si applica ai proventi di coloro che affittano casa. Al momento, se per chi affitta casa a canone libero si applica un’aliquota del 21%, per coloro che optano per il canone concordato l’aliquota applicata scende al 10% andando a sostituire anche le imposte di bollo e di registro.

Con il documento programmatico di bilancio 2020, però, ci potrebbero essere delle novità in merito alla cedolare secca, che, dal 10% potrebbe crescere al 12,5%, accompagnandosi ad un aumento da 50 a 150 euro ciascuna dell’imposta ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari (tra privati) soggetti all’imposta di registro (prima casa e altri immobili). (continua)

Fonte:Idealista.it

Nell’affitto d’azienda trattamento fiscale «differenziato» per le spese di manutenzione (sia ordinarie che straordinarie).

Laddove l’affitto riguardi l’unica azienda dell’imprenditore individuale, per le spese di manutenzione sostenute dal locatore trovano applicazione le disposizioni di cui all’articolo 71, comma 2 del Tuir secondo cui i redditi da affitto d’azienda sono costituiti dalla differenza tra l’ammontare percepito nel periodo di imposta e le spese specificamente inerenti alla loro produzione.

Conseguentemente, tali spese dovrebbero essere interamente deducibili se inerenti alla produzione del reddito. Nel caso, invece, il locatore sia una società commerciale la deducibilità delle spese di manutenzione segue le regole ordinarie. In particolare, per le spese di manutenzione straordinaria (C.M. 98/E/2000, circolare 10/E/2005 par. 4.3 e circolare 27/E/2005 par.3.2.1), se imputate contabilmente ad aumento del costo del bene cui si riferiscono, gli ammortamenti vanno computati, anche ai fini fiscali, sull’intero valore incrementato del bene.

Diversamente, qualora dette spese siano sostenute per mantenere in efficienza le immobilizzazioni materiali, onde garantire la vita utile prevista e la loro capacità produttiva originaria, esse rappresentano costi di periodo da imputare integralmente al conto economico dell’esercizio di competenza (c.d. spese di manutenzione ordinaria). (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Manovra, Fimaa: Preoccupati per aumento imposte sulla casa.

 Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa, Federazione italiana mediatori agenti d’affari.

Il documento programmatico di bilancio varato dal governo, che contiene l’impalcatura della manovra 2020, tra le varie misure prevede l’aumento da 50 a 150 euro ciascuna dell’imposta ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari (tra privati) soggetti all’imposta di registro (prima casa e altri immobili) e l’ipotesi di aumento della cedolare secca sulle locazioni a canone concordato, dal 10% al 12,5%.

Dalla manovra arriva un ulteriore incremento di imposte sull’immobiliare: non solo triplicano le imposte di registro, ma emerge anche l’ipotesi di un aumento della cedolare secca sulle locazioni a canone concordato, con un’aliquota che potrebbe salire dall’attuale 10 al 12,5%. Dopo l’illusione di attenzioni e promesse disattese per il comparto anziché dare ossigeno ad un settore fondamentale per la crescita economica del Paese, lo si appesantisce ulteriormente utilizzandolo come bancomat per fronteggiare qualsiasi necessità, senza mai ricorrere alla riduzione dei costi della spesa pubblica improduttiva che sta affondando il Paese.