CAUZIONE E CAPARRA SONO UGUALI? TUTTE LE DIFFERENZE.

una persona fornisce le chiavi di casa a un'altra

Nel momento in cui il proprietario di un alloggio o un appartamento decide di affittare la residenza ad un locatore, la sua preoccupazione dev’essere quella di tutelarsi dalla comparsa di eventuali imprevisti, soprattutto di natura finanziaria. Per farlo esistono diverse possibilità, ognuna diversa dalle altre.

In genere, per evitare brutte sorprese, il titolare della casa chiede all’affittuario il versamento del cosiddetto deposito cauzionale. Molte volte, però, in queste situazioni si sente parlare anche della caparra.

Vediamo le differenze tra questi due strumenti e in quali casi vengono utilizzati.

Cos’è la caparra.

In base al tipo di contratto di locazione che viene stipulato tra il proprietario e l’inquilino, quest’ultimo è tenuto a versare una somma economica prestabilita che prende il nome di caparra.

La caparra è un quantitativo di denaro che il proprietario della casa chiede all’inquilino nel momento in cui si trovano per firmare il contratto di affitto.

Ha un valore simbolico e serve a tutelare entrambe le parti da eventuali imprevisti: il titolare la richiede per evitare che la controparte disdica l’accordo all’improvviso; l’affittuario la versa per assicurarsi che l’appartamento non venga ceduto ad altri. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

About Massimo Montanari
Massimo Montanari, italiano, nato a Lussemburgo il 16 luglio 1961. Formatosi in Confcommercio col ruolo di Segretario delle Delegazioni di Sarsina e Mercato Saraceno, dal 2011 ha deciso di cambiare percorso lavorativo ed ha portato il suo bagaglio di esperienza nel Settore Sindacale dell'Associazione Cesenate. Attualmente si occupa di varie categorie Sindacali all'interno di Confcommercio e tra queste quella che ha avuto i maggiori risultati in termini di aumento di Associati è proprio la F.I.M.A.A. Cesena della quale è Segretario Provinciale. Buon Tennista, è anche grande appassionato di Basket ed è attivo nel mondo del Volontariato. “Malamente opera chi dimentica ciò che ha imparato". ”Tito Maccio Plauto"

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