Il Redditometro e le sue trappole. Come facciamo a sapere se stiamo spendendo più di quello che il Fisco ritiene normale per un nucleo familiare che dichiara un reddito come il nostro? Questa è una domanda che da quest’anno circolerà tra i contribuenti, visto che i controlli del nuovo redditometro scattano in automatico quando i due valori discordano per più del 20%. In quel caso l’Agenzia delle Entrate ci chiederà conto della discrepanza e inizierà una partita tutta da giocare.

Molto meglio allora tenere sotto controllo le spese, sapendo che il meccanismo del redditometro, che troverà applicazione a partire dai redditi del 2009, prevede che per 26 tipologie di beni e servizi sui 56 presi in considerazione si tenga per buono il valore più alto tra quello dichiarato dal contribuente e quello risultante dalle medie dell’Istat.

Ricordiamoci però che il Fisco non partirà da queste spese presunte per inquadrare il contribuente, ma verificherà le spese certe, quelle cioè risultanti dalle banche dati ed in particolar modo da quelle uscite che risultano non congrue rispetto al reddito dichiarato.

Un interessante articolo tratto da “Il Corriere della Sera” offre spunti interessanti su come comportarsi per evitare spiacevoli sorprese future.