Cassazione: accesso sbarrato all’abitazione ” di fatto”

cassazioneCon sentenza n. 4498 del 22 febbraio 2013 della sezione Tributaria, la Corte di Cassazione limita Guardia di Finanza e Fisco. Anche se ha ricevuto il via libera del Pm all’accesso all’abitazione del contribuente, la GdF non può assolutamente entrare nella casa della convivente. La pronuncia ha in tal modo respinto il ricorso presentato dall’amministrazione finanziaria contro la sentenza della Commissione Provinciale di Piacenza favorevole ad un contribuente che lamentava l’illegittimità di tre avvisi di accertamento elevati in seguito ad un accertamento della GdF presso un’abitazione privata. 

Unico neo, l’abitazione dove la documentazione alla base degli accertamenti era stata rinvenuta fosse quella della convivente e non quella dell’interessato, per la quale invece era stata rilasciata l’autorizzazione da parte del Pubblico Ministero. L’ Agenzia delle Entrate aveva proposto il ricorso, adducendo tra l’altro che una volta ottenuto il via libera da parte dell’autorità giudiziaria, la GdF poteva accedere a locali diversi da quelli indicati nell’autorizzazione, purchè suscettibili della medesima relazione giuridica con il contribuente interessato. Pertanto, la documentazione reperita nella casa della convivente poteva essere tranquillamente utilizzata, tenuto conto anche del fatto che lo stesso contribuente aveva ammesso di convivere in quei locali e di avervi fissato “di fatto” la propria residenza.

La Cassazione non è stata di questo avviso ed ha invece precisato  l’assoluta tassatività dell’Autorizzazione rilasciata dalla Procura. In definitiva, dalla Corte arriva l’enunciazione di un principio a tutela del contribuente e cioè “in tema di accessi, ispezioni, e verifiche da parte degli Uffici Finanziari dello Stato  o della Guardia di Finanza nell’esercizio dei compiti di collaborazione con detti uffici, a essa demandati, l’autorizzazione all’accesso data dal Procuratore della Repubblica legittima solo lo specifico accesso in tal senso autorizzato; sicchè, in base ad essa, non è consentito agli uffici finanziari accedere in altri luoghi ove si ritenga che l’abitazione debba essere individuata in via di fatto”.

About Massimo Montanari
Massimo Montanari, italiano, nato a Lussemburgo il 16 luglio 1961. Formatosi in Confcommercio col ruolo di Segretario delle Delegazioni di Sarsina e Mercato Saraceno, dal 2011 ha deciso di cambiare percorso lavorativo ed ha portato il suo bagaglio di esperienza nel Settore Sindacale dell'Associazione Cesenate. Attualmente si occupa di varie categorie Sindacali all'interno di Confcommercio e tra queste quella che ha avuto i maggiori risultati in termini di aumento di Associati è proprio la F.I.M.A.A. Cesena della quale è Segretario Provinciale. Buon Tennista, è anche grande appassionato di Basket ed è attivo nel mondo del Volontariato. “Malamente opera chi dimentica ciò che ha imparato". ”Tito Maccio Plauto"

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