Monthly Archives: Aprile 2021

Metà immobile ricevuto per donazione: bonus prima casa ripetibile.

acquisto prima casa

Bonus prima casa anche se il precedente immobile è stato acquisito per metà per donazione se si vende entro un anno il 50% acquisito a titolo oneroso.

L’Agenzia delle Entrate, con la risposta n. 228 del 2 aprile 2021 (sotto allegata) fornisce importanti indicazioni sulla possibilità per il contribuente di beneficiare per una seconda volta del bonus prima casa in caso di acquisto di un nuovo immobilese il precedente è stato ottenuto per il 50% con donazione da parte del padre e il restante 50% a titolo oneroso.

Nello specifico l’Agenzia delle Entrate si trova a dover risolvere il caso di un contribuente che dichiara di possedere un immobile destinato a prima casa di abitazione, da lui acquisito per il 50% a titolo di donazione da parte del padre e per il restante 50% a titolo oneroso da uno zio.

La domanda del contribuente in sostanza è la seguente: l’acquisto di una nuova abitazione permette di richiedere il bonus prima casa, se si provvederà, come previsto dalla legge, a vendere l’immobile precedente nel termine di un anno anche se il precedente è pervenuto per donazione per il 50%? E ancora: il contribuente è costretto a vendere questa parte a titolo oneroso o può donarla? (continua)

Fonte:StudioCataldi

F

Finita locazione: chi paga l’imbianchino?

coppia che dipinge pareti casa

Quasi sempre, quando si libera un appartamento affittato è necessario rimbiancare le pareti. Vediamo se tale spesa grava sul proprietario o sull’inquilino.

Tinteggiatura alla scadenza dell’affitto.

La necessità di tinteggiare le pareti dell’appartamento affittato, alla scadenza del contratto, sorge pressoché sempre.

È infatti naturale che l’uso normale dell’immobile provochi l’ingiallimento delle pareti o che, su di queste, restino tracce di chiodi o dello scotch utilizzati per decorarle.

Ma chi deve farsi carico delle spese dell’imbianchino? Scopriamolo insieme.

Danni normali o straordinari?

La chiave di volta per rispondere alla domanda è capire se i danni alle pareti possano dirsi causati dal normale utilizzo del bene o da incuria, negligenza o addirittura dolo dell’inquilino.

Nel primo caso, infatti, quest’ultimo non deve farsi carico dei costi per rendere l’appartamento più presentabile, mentre nel secondo caso sarà proprio il conduttore a dover sistemare i danni. (continua)

Fonte:StudioCataldi

 

Il ripostiglio comune non si può vendere.

Le parti comuni o le loro porzioni annesse alla proprietà privata (come, per esempio, una parte di un volume tecnico) non si possono vendere senza il consenso di tutti i condòmini, pena la nullità del contratto di compravendita in favore di terzi.

Lo precisa la Cassazione (sentenza 9361/2021). Il caso da cui prende spunto la controversia è un edificio costruito da alcuni fratelli e in proprietà indivisa degli stessi.

In particolare, con la vendita di un’unità immobiliare ubicata all’interno del fabbricato in favore di una sorella, si era omesso di considerare che, a partire da tale momento storico, nasceva il condominio nell’edificio.

Il giudice d’appello non considerava infatti che con l’atto di vendita con il quale i costruttori dell’edificio avevano trasferito alla sorella uno dei tre appartamenti siti al primo piano e la quota “pari a un terzo del ripostiglio condominiale per attrezzi di pulizia posto al piano terra”, con la specificazione che era “compresa nella vendita la comproprietà delle parti comuni” a norma dell’articolo 1117 del Codice civile era sorto il “condominio” e da quel momento i fratelli costruttori avevano perso la qualità di proprietari esclusivi delle pertinenze e delle cose e dei servizi comuni dell’edificio. (continua)

Fonte:IlSole24Ore