Monthly Archives: Ottobre 2023

COSA FARE SE LE BOLLETTE NON ARRIVANO.

Cosa fare se le bollette non arrivano

Può capitare che le società che erogano i servizi di elettricitàgas e acqua non mandino ai propri clienti le relative bollette per diversi mesi consecutivi, a causa di intoppi organizzativi. Se ciò avviene, spesso poi richiedono il pagamento, spesso di importo elevato, di tutti i mesi arretrati in un’unica soluzione, magari minacciando anche il distacco dell’utenza. Se le società dimenticano di inviare le bollette, cosa bisogna fare?

Vediamo come deve comportarsi l’utente e quali sono i suoi diritti

La bolletta non arriva: cosa fare? 

Se ci si accorge che per qualsiasi delle utenze sottoscritte con il gestore per diversi mesi non arriva la fattura per il pagamento, sarebbe bene segnalarlo alla società fornitrice del servizioPer farlo occorre inviare una lettera di diffida con la quale si indica un termine massimo, normalmente di 15 giorni, per l’invio delle bollette arretrate.

In tal modo, l’utente si cautela dal rischio di richieste di pagamento in un’unica soluzione e quindi di importo troppo elevato.

Secondo la giurisprudenza, peraltro, con questo comportamento la società fornitrice viola il principio di buona fede e non può pretendere il pagamento in un’unica soluzione se causato da un suo errore o da una sua negligenza. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

LA COCA COLA PUÒ ESSERE USATA PER PULIRE GLI SCARICHI E STURARE IL LAVANDINO?

La Coca Cola può essere usata per pulire gli scarichi e sturare il lavandino

La Coca Cola è una bevanda amata in tutto il mondo per il suo sapore unico e la sua capacità di rinfrescare la nostra sete: e se vi dicessimo che potrebbe avere un utilizzo sorprendente che va ben oltre la semplice soddisfazione del palato? Non tutti sanno, infatti, che questa bevanda può essere impiegata in modi alternativi per risolvere problemi domestici comuni.

Se vi siete mai chiesti se la Coca Cola può essere usata per pulire gli scarichi sturare il lavandino, siete nel posto giusto. In questo articolo, esploreremo diverse applicazioni innovative di questa bevanda, scoprendo come utilizzare la Coca Cola per pulire la casa e affrontare ostacoli come lo scarico intasato

Come sturare un lavandino con i rimedi della nonna?

Quando si tratta di sturare un lavandino, spesso ci chiediamo se sia possibile risolvere il problema con metodi fai da te, preferibilmente ecologici e rispettosi dell’ambiente.

In questo contesto, tornano in auge i vecchi rimedi della nonna, che consentono di risolvere il problema di uno scarico intasato o di pulire il tubo di scarico del lavandino senza ricorrere a prodotti chimici aggressivi che potrebbero essere nocivi per l’ambiente e la salute.

Tra i rimedi più gettonati troviamo l’acqua bollente, che versata lentamente nello scarico intasato può sciogliere il grasso e altri residui che ostruiscono il lavandino. Anche una combinazione di bicarbonato di sodio e aceto può essere efficace per rimuovere ostruzioni, lasciandola agire per circa 30 minuti. (continua)

Fonte:Immobiliare.it

QUANTO DEVE ESSERE SPESSO IL CAPPOTTO TERMICO?

Che spessore deve avere il cappotto termico

Che il problema dellefficientamento energetico degli edifici italiani non fosse di facile risoluzione, quasi tutti lo avevano capito già da tempo.

Anche i commentatori più ottimisti – che fino a poco tempo fa immaginavano un rinnovamento di massa delle abitazioni da Nord a Sud nel giro di qualche anno – hanno dovuto sbattere la testa contro la realtà dei fatti, dovendo fare i conti con le immense difficoltà che la transizione ecologica sta incontrando nel nostro Paese.

Le manifestazioni ambientaliste dei Fridays for Future e le azioni dimostrative dei militanti di Ultima Generazione hanno portato al centro del dibattito pubblico il tema. Poi ci ha pensato la politica italiana – di concerto con quella europea – a fare un passo avanti con l’introduzione del Superbonus edilizio al 110%. Eppure, c’è davvero poco di nuovo sotto il sole.

Risparmio energetico e transizione ecologica: perché gli italiani scelgono il cappotto termico.

L’obiettivo delle emissioni zero delle unità abitative entro il 2035 su tutto il territorio comunitario sembra sempre più lontano, giorno dopo giorno. Le stesse istituzioni di Bruxelles e Strasburgo sanno che ci sono diversi Paesi – tra cui l’Italia occupa un posto in prima fila – che realisticamente non riusciranno ad impostare un cambio di paradigma così radicale in appena poco più di un decennio. Troppe le case e le palazzine da stravolgere, troppo pochi i soldi per farlo. (continua)

Fonte: Immobiliare.it