Monthly Archives: Ottobre 2023

IL CAPPOTTO TERMICO CREA MUFFA?

Il cappotto termico crea muffa

L’insorgere della muffa all’interno delle nostre case è una preoccupazione diffusa, e quando si tratta di abitazioni su cui si è installato il cappotto termico, l’argomento si fa ancor più complesso. Questi strati isolanti sono progettati per migliorare l’efficienza energetica e il comfort abitativo, talvolta però si può creare un ambiente favorevole alla proliferazione della muffa.

Questo fenomeno ha generato numerosi interrogativi e opinioni contrastanti. Il cappotto termico può favorire la formazione di muffa all’interno delle case? Quali sono i fattori principali coinvolti e come si possono affrontare tali problematiche in maniera efficace?

Cos’è il cappotto termico e a cosa serve?

Il cappotto termico svolge un ruolo fondamentale nell’aumentare l’isolamento termico delle pareti perimetrali degli edifici. Questo obiettivo primario è mirato al risparmio energetico, sia in termini di riscaldamento durante i mesi più freddi che di raffrescamento durante quelli più caldi. Di conseguenza, il comfort all’interno dell’abitazione sarà sicuramente maggiore.

Inoltre, il cappotto termico aiuta a ostacolare la comparsa dei cosiddetti “ponti termici,” che sono aree dell’edificio in cui la temperatura differisce notevolmente rispetto al resto, causando spesso condensa e infiltrazioni nelle pareti interne. Pertanto, in teoria, il cappotto termico può contribuire a prevenire la formazione di muffa all’interno delle pareti. (continua)

Fonte: Immobiliare.it

FIMAA CHIEDE DI CAMBIARE LE REGOLE DI ACCESSO ALLA PROFESSIONE DI AGENTE IMMOBILIARE.

Un corso di formazione, o un praticantato professionale di 12 mesi unito ad una formazione teorica, o ancora un idoneo titolo universitario, in ogni caso con una verifica finale del livello di preparazione acquisito, certificata da un soggetto super partes come le CCIAA. Questo, secondo la FIMAA (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari), dovrebbe essere l’iter per diventare agente immobiliare

La Federazione, attraverso il vicepresidente vicario nazionale Maurizio Pezzetta, ha avanzato un’articolata richiesta di modifica delle regole di accesso alla professione immobiliare in un documento presentato all’onorevole Marcello Coppo, membro della Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera.

Le richieste della FIMAA al MIMIT

La FIMAA ha avanzato diverse proposte al MIMIT (il Ministero delle Imprese e del Made in Italy) allo scopo di evitare la mercificazione dell’abilitazione come agente immobiliare. In particolare:

  • il tutor deve seguire solo un praticante per volta;
  • il tutor deve essere iscritto nel RI o nel REA da almeno 5 (o addirittura 10) anni;
  • il praticantato deve avere una durata minima di 20 ore settimanali, deve essere ben articolato, seriamente frequentato e certificato;
  • oltre al percorso professionalizzante tramite il praticantato, deve essere abilitato alla professione anche chi ha conseguito un idoneo titolo universitario, purché al termine il candidato superi un esame che attesti le competenze necessarie all’esercizio della professione;
  • chi ha ottenuto l’abilitazione dovrà seguire un percorso di formazione continua e obbligatoria, che “rappresenta una fondamentale esigenza che una professione importante e delicata come questa esige, a tutela prima di tutti del Consumatore che mette in ballo, il più delle volte, i risparmi di una vita”, commenta Pezzetta;
  • la separazione tra la figura di Agente Immobiliare e quella di Mediatore Creditizio;
  • la cancellazione dell’obbligo di indicare negli atti notarili il compenso percepito dagli agenti immobiliari, e di sostituirlo con la sola indicazione degli estremi della fattura elettronica;
  • una serie di modifiche al decreto sugli affitti brevi sul tavolo del Ministero del Turismo.

Fimaa Italia

QUANTO COSTA RISCALDARE LA CASA CON IL CLIMATIZZATORE?

Quanto costa riscaldare la casa con il climatizzatore

condizionatori d’aria spesso sono dotati anche di una funzione che permette di riscaldare l’aria. Tale funzione potrebbe essere usata quindi nelle stagioni fredde in aggiunta o in alternativa all’impianto di riscaldamento dell’abitazione. Ma quanto costa riscaldare casa con il climatizzatore? Conviene rispetto ad altre modalità di riscaldamento?

Quanto consuma un climatizzatore.

Alcuni modelli di condizionatori sono dunque dotati della modalità di riscaldamento e pertanto grazie a questa versatilità possono essere usati durante tutto l’anno in base alle esigenze.

Per quanto riguarda il consumo dell’apparecchio, in realtà non esiste una differenza di dispendio di energia elettrica tra le due funzioni di raffrescamento e di riscaldamento.

Il consumo dipende da diversi fattori, quali la classe energetica del climatizzatore, le dimensioni dell’ambiente, la tecnologia impiegata, la durata dell’utilizzo, la temperatura impostata.

In linea di massima, è possibile calcolare il consumo di energia in modalità riscaldamento per un’ora al giorno.

Un modello da 9.000 BTU di classe energetica A consuma in media 0,7-0,85 kWh all’ora. (continua)

Fonte: Immobiliare.it