Il flop della cedolare secca

Il Governo , per combattere l’evasione fiscale, ha studiato diverse manovre, la cedolare secca era una di queste. L’obiettivo era quello di incrementare il gettito fiscale, ma le risorse attese da questa voce si sono rilevate fallimentari.

La cedolare secca sugli affitti è un’ imposta alla quale si applica un’aliquota del 19% o del 21%. Questa scelta di tassazione può essere esercitata dai proprietari di unità immobiliari ma non da società o aziende.La cedolare secca sostituisce una serie di imposte ( irpef, imposta di registro, imposta di bollo sugli affitti, ecc.. ). La previsione del Governo per il 2011 derivante dalla cedolare secca ammontava a circa 2,5 miliardi di euro, cifra che è stata molto disattesa visto che si è incassato “appena” 675 milioni di euro, facendo quindi entrare questo capitolo nella classifica dei “flop”.

Anche se queste stime non sono ufficiali in quanto mancano i risultati finali delle dichiarazioni dei redditi 2012, difficilmente si supererà il miliardo di euro di incasso da questa misura.

Il perchè del flop della misura sulla cedolare secca ha diverse sfaccettature ed ha anche un duplice risvolto per le esangui casse dello Stato. Una prima spiegazione  che evidenzia lo scarso successo ottenuto dall’applicazione dell’ imposta piatta fa capire che i proprietari di immobili non sono stati troppo convinti nello scegliere questo tipo di tassazione.

Contro la cedolare secca, hanno giocato le problematiche legate all’aumento Istat ( negli ultimi anni si è attestata verso il 2% ) e dal calcolo delle  varie addizionali comunali e regionali, che non hanno fatto altro che aumentare la diffidenza verso questo nuovo tributo.

Inoltre, c’è da considerare che spesso i proprietari, denunciando un reddito basso, avevano più convenienza a ricorrere alla tassazione ordinaria piuttosto che all’imposta piatta. Il flop ha anche un’altra sfaccettatura che riguarda gli inquilini: la nuova legge ha infatti previsto delle agevolazioni per chi denunciasse i proprietari inadempienti, ma questa possibilità ha avuto poca presa.

La situazione, come detto in precedenza, produce un doppio effetto dopo questo flop: se si considera che questa misura è stata individuata per far emergere il nero e se il gettito fiscale proviene da chi era già in regola, allora si prospetta una perdita per l’erario. In caso contrario, se invece qualche affitto in nero è stato regolarizzato con la cedolare secca, il flop sarebbe attenuato in quanto vi sarebbero delle entrate maggiori per le casse dello Stato.

About Massimo Montanari
Massimo Montanari, italiano, nato a Lussemburgo il 16 luglio 1961. Formatosi in Confcommercio col ruolo di Segretario delle Delegazioni di Sarsina e Mercato Saraceno, dal 2011 ha deciso di cambiare percorso lavorativo ed ha portato il suo bagaglio di esperienza nel Settore Sindacale dell'Associazione Cesenate. Attualmente si occupa di varie categorie Sindacali all'interno di Confcommercio e tra queste quella che ha avuto i maggiori risultati in termini di aumento di Associati è proprio la F.I.M.A.A. Cesena della quale è Segretario Provinciale. Buon Tennista, è anche grande appassionato di Basket ed è attivo nel mondo del Volontariato. “Malamente opera chi dimentica ciò che ha imparato". ”Tito Maccio Plauto"

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