“Il fenomeno dell’abusivismo e della contraffazione è una piaga che rischia di mettere in ginocchio gli attori del tessuto economico che agiscono nella legalità. Ecco perché occorre combattere ogni forma di illegalità presente anche nel mondo delle professioni e dei servizi lottando contro l’abusivismo che si annida nel commercio e nei servizi, per il rispetto delle regole, senza le quali non è possibile pensare ad alcun tipo di concorrenza sana e dunque di ripresa e sviluppo per il Paese”.

È il commento di Valerio Angeletti, Presidente di FIMAA / Confcommercio Imprese per l’Italia – , ai dati elaborati dell’ufficio studi di Confcommercio stessa e presentati oggi a Roma nel corso della giornata di mobilitazione nazionale “Legalità, mi piace”, secondo i quali ogni impresa commerciale perde 202mila euro l’anno di fatturato a causa di abusivismo e illegalità. Fenomeni che, oltre a comportare rischi per gli stessi consumatori, penalizzano le imprese del terziario e dei servizi di mercato già indebolite dagli effetti di una crisi senza precedenti.

“Il problema dell’abusivismo – conclude il Presidente Angeletti – è particolarmente sentito nel settore della mediazione immobiliare, creditizia e merceologica perché i soggetti che operano nell’illegalità sono più difficilmente individuabili, soprattutto dai consumatori. Quando si vende un bene come la casa e quando si consiglia un mutuo per acquistarla i consumatori restano senza tutele se ad offrirli è un soggetto non qualificato e senza i necessari titoli e requisiti per svolgere quell’attività”.