Condominio: faccende domestiche alle 6 del mattino? È reato.

donna-pulizieDa oggi in poi le casalinghe dedite alle faccende domestiche di buon mattino dovranno dedicarsi ad altro se vogliono evitare di incorrere in una condanna penale per il reato di cui all’art. 659 del codice penale. Lo sa bene una casalinga napoletana querelata  dai vicini per i suoi comportamenti mattinieri, la cui condanna è stata confermata ieri dalla Cassazione, con la sentenza n. 48315/2016.

Nella vicenda, la donna oltre ad iniziare le faccende domestiche sin dalle sei del mattino, le accompagnava da condotte “inurbane”, accendendo la radio ad alto volume e litigando con la figlia, in una zona altamente popolata impedendo così il riposo e lo svolgimento delle normali occupazioni dei vicini.

Non c’è dubbio dunque per gli Ermellini, che avallano completamente la decisione di merito, sul concreto disturbo delle quiete e del riposo di un numero indeterminato di persone. E a nulla valgono le doglianze della donna che sosteneva che il giudice si fosse limitato “a fare proprio” il racconto delle persone offese, racconto la cui veridicità doveva ritenersi dubbia visto che non vi erano rapporti di buon vicinato e che tra i denuncianti c’erano stati scambi di insulti, oltre a diversi tentativi, a suo dire, “di farle cambiare casa”. Né tantomeno rilevano, per il Palazzaccio, le deposizioni dei testi della difesa che l’avevano definita come una “persona calma” e che “non dava fastidio a nessuno”.

Ma non solo. Da piazza Cavour rigettano anche la doglianza sulla mancata applicazione della particolare tenuità del fatto ex art. 131-bis c.p., lamentata dalla donna a fronte di una pena esigua di 100 euro di ammenda cui era stata condannata.

La S.C. però non ha dubbi neanche su questo: la norma, oltre alla particolare tenuità dell’offesa, richiede la non abitualità del comportamento, requisito che è chiaro difettare nel caso di specie, dati i “continui, reiterati e inurbani comportamenti” della donna.

Da qui la condanna definitiva, anche al pagamento delle spese processuali, di 2mila euro in favore della cassa delle ammende e dei danni ai vicini disturbati.

Fonte:StudioCataldi.it

 

About Massimo Montanari
Massimo Montanari, italiano, nato a Lussemburgo il 16 luglio 1961. Formatosi in Confcommercio col ruolo di Segretario delle Delegazioni di Sarsina e Mercato Saraceno, dal 2011 ha deciso di cambiare percorso lavorativo ed ha portato il suo bagaglio di esperienza nel Settore Sindacale dell'Associazione Cesenate. Attualmente si occupa di varie categorie Sindacali all'interno di Confcommercio e tra queste quella che ha avuto i maggiori risultati in termini di aumento di Associati è proprio la F.I.M.A.A. Cesena della quale è Segretario Provinciale. Buon Tennista, è anche grande appassionato di Basket ed è attivo nel mondo del Volontariato. “Malamente opera chi dimentica ciò che ha imparato". ”Tito Maccio Plauto"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: