Monthly Archives: Maggio 2019

Iperammortamento, compilazione condizionata dalla data di acquisto.

L’iperammortamento entra nel modello Redditi 2019 se la perizia è stata giurata entro fine 2018. Per far scattare I’iperammortamento è sufficiente che entro la data di chiusura del periodo d’imposta si proceda al giuramento della perizia, non essendo necessario dimostrare la data certa di acquisizione da parte dell’impresa. Con l’esercizio 2018, spazio alla agevolazione del costo della struttura dei magazzini automatizzati in forza dí quanto disposto dal decreto crescita n.135/2019.

REGOLE IMMUTATE. L’iperammortamento da inserire nella dichiarazione del 2019 si calcola con le stesse regole dello scorso anno. L’agevolazione riguarda i beni con caratteristiche di cui all’allegato A) alla legge 232/2016 e con gli ulteriori requisiti (interconnessione), i quali, entro il 31 dicembre 2018, sono entrati in funzione e sono stati interconnessi. Con la circolare 8/E/2019, l’agenzia delle Entrate, richiamando la precedente nota 48160 del Mise, ha chiarito che il giuramento della perizia entro la data di chiusura dell’esercizio è condizione necessaria e sufficiente per l’avvio della deduzione, senza che sia richiesto anche dimostrare la consegna del documento all’impresa. (continua)

Fonte:IlSole24Ore

Cedolare secca anche quando si agisce come impresa.

Via libera alla nuova cedolare secca sulle locazioni di immobili a uso commerciale anche quando il conduttore agisce nell’esercizio dell’impresa. Il locatore invece, trattandosi di contratti di locazione che verranno assoggettati a imposizione sostituiva dell’Irpef sui redditi fondiari, dovrà essere necessariamente una persona fisica che non agisce nell’esercizio dell’attività d’impresa, arti o professioni.

È questo, in estrema sintesi, il chiarimento contenuto nella risoluzione n. 50/e di ieri dedicata alla corretta portata applicativa del regime della cedolare secca sul reddito da locazione degli immobili ad uso commerciale introdotto dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di Bilancio 2019). Alcuni uffici territoriali dell’Agenzia delle entrate, si legge nel citato documento di prassi amministrativa, avevano infatti manifestato perplessità circa la possibilità di assoggettare al regime della cedolare secca i contratti di locazione aventi ad oggetto immobili di categoria catastale C/1 in presenza di conduttori che agivano nell’esercizio dell’attività d’impresa. (continua)

Fonte:ItaliaOggi

Affitti, cedolare secca al bivio quando l’inquilino è una società.

In questi ultimi mesi risultano notificati, da parte delle Entrate, numerosi atti di rettifica sulle locazioni abitative quando i locatori hanno optato per la cedolare secca e i conduttori sono esercenti attività d’impresa. Linea confermata dalla risoluzione 50/E di venerdì scorso, con cui l’Agenzia nonostante la norma “base” sia identica apre alla possibilità che l’inquilino sia un’impresa, ma solo per la cedolare prevista per le locazioni commerciali della legge 145/2018.

Occorre invece rilevare che la norma “base” l’articolo 3 del Dlgs 23/2011 nulla dispone circa il requisito soggettivo del conduttore. La norma lo individua, infatti, solamente per il locatore, prevedendo che il regime della cedolare secca trovi applicazione per le persone fisiche in alternativa rispetto alla tassazione del reddito fondiario, il quale non riguarda gli immobili delle imprese e dei professionisti (articolo 43, comma i, Tuir). Inoltre, il comma 6 dell’articolo 3 dispone che le disposizioni sulla cedolare secca «non si applicano alle locazioni… effettuate nell’esercizio di una attività d’impresa odi arti e professioni». Il riferimento alle «locazione effettuate», oltre al «reddito derivante dai contratti», contenuto nel periodo successivo dello stesso comma 6, non può che riguardare il locatore. (continua)