Sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate di mutuo, e di 6-12 mesi della quota capitale nei canoni di leasing. Possibilità di prolungare i tempi di pagamento dei mutui fino a 4 anni, oltre la tempistica  prevista finora. E di differire in avanti le scadenze del credito a breve e quelle del credito agrario.

Per ultimo, per le imprese che avviano processi di rafforzamento patrimoniale le banche valuteranno la concessione di finanziamenti in misura proporzionale all’aumento dei mezzi propri realizzati dall’impresa. Queste sono la novità salienti previste dal nuovo accordo per il credito 2013 in favore delle Pmi.

L’intesa, siglata ieri a Roma da Abi, Rete Imprese Italia (che riunisce Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti), Alleanza Cooperative Italiane (che riunisce Agci, Confcooperative, Legacoop), Cia, Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra e Confindustria.

Tre le tipologie di intervento previste.

Sospensione dei finanziamenti. In questo contesto rientrano la sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate di mutuo, e quella per 12 o 6 mesi della quota capitale prevista nei canoni di leasing «immobiliare» e «mobiliare». Ammissibili a sospensione le rate di mutui e operazioni di leasing finanziario delle imprese che non abbiano già utilizzato un analogo beneficio, ai sensi delle «nuove misure per il credito alle pmi» del 28 febbraio 2012. Pertanto, è possibile sospendere nuovamente finanziamenti già sospesi con l’avviso comune del 3 agosto 2009 e relativi rinnovi. È inoltre possibile sospendere le operazioni di apertura di conto corrente ipotecario con un piano di rimborso rateale. Le operazioni di sospensione sono attuate allo stesso tasso d’interesse previsto dal contratto originario.

Allungamento finanziamenti. L’accordo prevede tre possibilità:

1) allungare la durata dei mutui, in misura maggiore rispetto al precedente accordo;

2) spostare in avanti fino a 270 giorni le scadenze del credito a breve termine per esigenze di cassa con riferimento all’anticipazione di crediti certi ed esigibili;

3) allungare per un massimo di 120 giorni le scadenze del credito agrario di conduzione.

In base all’intesa, sono ammissibili a richiesta di allungamento i mutui che non abbiano già beneficiato di medesima facilitazione ai sensi dei precedenti accordi del 16 febbraio 2011 e del 28 febbraio 2012; mentre possono essere ammessi ad allungamento anche i mutui sospesi al termine del periodo di sospensione. Le operazioni di allungamento dei mutui se accompagnate da un rafforzamento patrimoniale o da processi aggregativi sono effettuate a condizioni contrattuali invariate; negli altri casi l’eventuale variazione del tasso d’interesse originario non potrà comunque essere superiore all’incremento del costo di raccolta della banca rispetto al momento dell’erogazione originaria del finanziamento. E si terrà conto di eventuali garanzie aggiuntive.

Operazioni per la ripresa. Le agevolazioni fiscali previste dal decreto legge 201/2011 puntano a supportare le imprese che avviano processi di rafforzamento patrimoniale. Alla luce di ciò le banche si sono impegnate a ponderare la concessione di un finanziamento proporzionale all’aumento dei mezzi propri realizzati dall’impresa. Sono stati poi individuati una serie di temi di interesse comune, per favorire lo sviluppo delle relazioni banca-impresa; in relazione a questi temi le parti che hanno siglato l’accordo puntano a definire nei prossimi mesi intese tra loro da avanzare al governo.

Proroga. Da ultimo, per consentire a banche e intermediari finanziari aderenti all’Abi di adeguare le procedure per le operazioni previste dal nuovo accordo, è stato prorogato al 30/9/2013 il periodo di validità dell’accordo del febbraio 2012, denominato: «Nuove misure per il credito alle pmi».

Rete Imprese Italia  sottolinea come l’accordo consente di «applicare la sospensione anche a operazioni già oggetto di precedente sospensione e permette di portare fino a quattro anni il periodo di allungamento dei finanziamenti, alleggerendo le rate. Ora è necessario he le banche assumano comportamenti coerenti con gli impegni presi».