Daily Archives: 27 Giugno 2014

Ti sposi e la mamma ti fa vivere a casa sua? Troppo poco per reclamare l’usucapione dell’appartamento.

usucapioneIn tema di usucapione ventennale di beni immobili, il comportamento della madre, a sua volta usufruttuaria ex lege di quel bene, che ha concesso alla figlia appena sposata l’uso di un appartamento non costituisce requisito valido a far decorrere il tempo utile per l’acquisto originario della proprietà.

Questa la sintesi del principio espresso dalla Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 12571/2014.

Il fatto che ha portato i giudici di piazza Cavour ad esprimersi in questo modo è di quelli usuali: causa tra familiari che litigano in merito alla proprietà di un bene immobile. Chi lo abita ne reclama l’usucapione.

Che cos’è esattamente l’usucapione?

Leggendo le sentenze e le opinioni dottrinarie non è raro veder scritto che l’usucapione rappresenta una modalità di acquisto a titolo originario della proprietà o dei diritti reali di godimento (ad eccezione delle servitù cfr. art. 1061 c.c.), in ragione del possesso dei beni reclamati purché tale possesso sia non vizioso e continuato per un determinato periodo di tempo (variabile dai dieci ai vent’anni a seconda delle circostanze).

Usucapire, quindi, vuol dire divenire proprietari (o usufruttuari o titolari di servitù) per il semplice fatto d’essersi comportati come tali per tanti anni senza che nel frattempo qualcuno abbia agito giudizialmente per contestare tale condotta.