Valore legale del timbro postale.

timbro postaleIn tema di data certa di un documento, ossia di possibilità di riscontrare con certezza giuridicamente rilevante la data nel quale il documento è stato formato, o quanto meno il giorno nel quale poteva dirsi già esistente, un ruolo importante è svolto anche dal timbro postale.

Una sentenza della Corte di Cassazione, la n. 17335 del 31 agosto 2015, ci ricorda il perché.

Partiamo dalla disciplina legislativa contenuta nel codice civile in merito alla certezza della data dei documenti.

Il primo comma dell’art. 2704 del codice civile recita:

La data della scrittura privata della quale non è autenticata la sottoscrizione non è certa e computabile riguardo ai terzi, se non dal giorno in cui la scrittura è stata registrata o dal giorno della morte o della sopravvenuta impossibilità fisica di colui o di uno di coloro che l’hanno sottoscritta o dal giorno in cui il contenuto della scrittura è riprodotto in atti pubblici o, infine, dal giorno in cui si verifica un altro fatto che stabilisca in modo egualmente certo l’anteriorità della formazione del documento.

La registrazione di cui parla la norma è quella presso l’agenzia delle entrate. La disciplina della registrazione e del pagamento della correlata imposta, o meglio la disciplina degli atti soggetti a registrazione obbligatoria, facoltativa ed in caso d’uso, è contenuta nel d.p.r. n. 131/86.

L’art. 2704 c.c. appena citato, oltre alla registrazione fa riferimento ad altri accadimenti o elementi dai quali possa desumersi la certezza della data. In particolare l’inciso finale della norma fa riferimento ad ogni altro fatto che consenta di stabilire con certezza l’anteriorità, rispetto ad esso, della formazione del documento.

In questo contesto s’inserisce la correlazione tra timbro postale e documento sul quale è apposto.

Nella pronuncia della Suprema Corte citata in principio, che si rifà ad un precedente degli stessi ermellini, si legge che “qualora la scrittura privata non autenticata formi un corpo unico col foglio sul quale è impresso il timbro postale, la data risultante da quest’ultimo è data certa della scrittura, perché la timbratura eseguita in un pubblico ufficio equivale ad attestazione autentica che il documento è stato inviato nel medesimo giorno in cui essa è stata eseguita: mentre grava sulla parte che contesti la certezza della data l’onere di provare – pur senza necessità di querela di falso – che la redazione del contenuto della scrittura è avvenuta in un momento diverso (Cass. 28 maggio 2012, n. 8438)” (Cass. 31 agosto 2015 n. 17335).

Far apporre un timbro postale su un foglio, quindi, vuol dire avere la prova che il documento sul quale quel timbro postale è impresso è stato formato precedentemente all’apposizione stessa.

Questa soluzione, conosciuta dai più ma spesso messa in dubbio senza effettivo fondamento, consente di datare con certezza un determinato documento rispetto al quale è utile avere questa prova.

Fonte :www.condominioweb.com

About Massimo Montanari
Massimo Montanari, italiano, nato a Lussemburgo il 16 luglio 1961. Formatosi in Confcommercio col ruolo di Segretario delle Delegazioni di Sarsina e Mercato Saraceno, dal 2011 ha deciso di cambiare percorso lavorativo ed ha portato il suo bagaglio di esperienza nel Settore Sindacale dell'Associazione Cesenate. Attualmente si occupa di varie categorie Sindacali all'interno di Confcommercio e tra queste quella che ha avuto i maggiori risultati in termini di aumento di Associati è proprio la F.I.M.A.A. Cesena della quale è Segretario Provinciale. Buon Tennista, è anche grande appassionato di Basket ed è attivo nel mondo del Volontariato. “Malamente opera chi dimentica ciò che ha imparato". ”Tito Maccio Plauto"

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