Monthly Archives: Giugno 2015

MERCI. FIMAA-CONFCOMMERCIO: “CON LA RIFORMA DELLE BORSE MERCI A RISCHIO LA FUNZIONE CONCILIATORIA DEI MEDIATORI MERCEOLOGICI”

Il rischio è che col pensar di garantire maggiore trasparenza, alla fine non si risolva il problema alla radice, anzi si amplifichi la portata di distorsioni e conflitti di interesse.

fimaa logo italia “Le Borse merci sono fondamentali per lo svolgimento delle contrattazioni delle merci, sostituirle con le Commissioni uniche nazionali, in molti casi, potrà generare più problemi che benefici. Occorrerebbe, semmai, valorizzarne l’attività garantendo i principi di libera concorrenza e di trasparenza, in modo da generare rilevazioni dei prezzi e contrattazioni più eque, a beneficio dell’intera filiera del commercio delle merci e dei consumatori finali”.

Così Fimaa-Confcommercio, Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari (Agenti immobiliari, Mediatori creditizi, Mediatori merceologici e Agenti in attività finanziaria), commenta l’approvazione dell’emendamento 6-bis al decreto legge Agricoltura n.51 alla Camera dei Deputati che, se approvato in via definitiva al Senato, di fatto affiderebbe le funzioni storiche delle Borse merci alle Commissioni uniche nazionali (Cun), danneggiando i professionisti della mediazione merceologica.

“In molte filiere e settori del commercio merceologico, inoltre, operano professionisti della mediazione delle merci (mediatori merceologici o agenti d’affari in mediazione su merci), che svolgono l’importantissima funzione di facilitatori tra gli interessi contrapposti dei settori agricolo, industriale e del commercio. E sono proprio queste importantissime figure che la riforma delle Borse merci (a seguito dell’approvazione alla Camera dell’emendamento che modifica l’articolo 6 del Decreto legge Agricoltura n.51) potrebbe danneggiare, qualora venisse approvata in via definitiva al Senato: la funzione di fondamentale importanza dei mediatori merceologici di trovare un punto di congiunzione fra gli interessi contrapposti dei venditori e dei compratori potrebbe venir meno a discapito del mercato e dei consumatori”.

“I mediatori merceologici sono professionisti, imparziali, in aiuto degli operatori e del mercato, non ‘figure poco trasparenti da eliminare’. Il rischio è che col pensar di garantire maggiore trasparenza, alla fine non si risolva il problema alla radice, anzi si amplifichi la portata di distorsioni e conflitti di interesse, anche a causa della mancanza di imparzialità”.

Fimaa Italia.

Compravendite immobiliari, -3,4% nel primo trimestre, ma le abitazioni tengono.

usucapioneSe i primi mesi dell’anno sono stati caratterizzati da una generale fiducia nella ripresa del mercato immobiliare italiano una vera e propria doccia fredda arriva dall’ultimo report dellOsservatorio del mercato immobiliare redatto dell’Agenzia delle Entrate e relativo al primo trimestre del 2015.

Secondo la nota divulgata in queste ore i primi tre mesi dell’anno hanno visto un calo pari al 3,4% di tutte le compravendite registrate in Italia: il dato deriva in primis dalla flessione registrata nel comparto produttivo (-7.1%, le compravendite di capannoni e altri immobili di questa categoria sono state 1.981), in quello terziario (-6.4%) e nel commerciale (-5.2%) e, in secondo luogo, dal boom di compravendite registrate nello stesso periodo di un anno fa, perché frutto della spinta prodotta dai vantaggi fiscali legati all’applicazione di aliquote ridotte (previsti dal decreto legislativo n. 23/2011 sul federalismo fiscale municipale).

Facendo infatti la “tara” ed escludendo le transazioni avvenute a seguito del nuovo regime fiscale le cose migliorano leggermente, almeno per ciò che concerne il settore residenziale: se qui il calo registrato era del 3%, così facendo si arriva ad un incoraggiante +0.8%.

Cassazione: Comune che lascia incompiute opere pubbliche deve risarcire i danni provocati ai privati.

opere incompiuteSe un opera pubblica resta incompiuta l’Ente è tenuto a risarcire eventuali danni ai cittadini.

Nel caso preso in esame dalla Corte di Cassazione, un Comune aveva lasciato incompiute opere di tubazione fognaria provocando danni al sistema indipendente di irrigazione delle culture posizionate sui fondi interessati. 

Per tale inerzia l’Ente territoriale è tenuto a risarcire il proprietario dei fondi del danno cagionato.  

E’ stata così confermata una condanna, già irrogata dai giudici di merito, nei confronti del Comune che, a causa di propria inerzia, aveva provocato il riversamento di liquami e rifiuti nel fossato di scarico delle acque pluviali che attraversa il fondo servente.

La Corte d’appello ha già accertato “un rilevante deterioramento della salubrità, dell’estetica e della vivibilità del luogo”. Poco rileva che il proprietario del fondo servente abbia libero accesso alle acque provenienti dall’acquedotto – così è strutturata la difesa del Comune resistente – né che, a seguito dello scarico, comunque la qualità delle acque risulti entro i limiti di legge stabiliti per l’uso agricolo. 

Infatti “il fatto di poter disporre sul fondo di una fonte d’acqua potabile costituisce una ricchezza e attribuisce al coltivatore un vantaggio, la cui perdita costituisce indubitabilmente un danno meritevole di risarcimento, pur se il danneggiato disponga in casa dell’allacciamento alla condotta comunale”.