Lo sfratto: cos’è, come e quando si applica

sfrattoLO SFRATTO

Il proprietario e lo sfratto
Il proprietario di un immobile può intraprendere il procedimento di sfratto nei seguenti casi:
a – per morosità dell’inquilino, nel caso di mancato pagamento del canone di affitto;
b – per necessità, quando il locatore intende riutilizzare l’alloggio per motivi di bisogno previsti dalla legge;
c – per finita locazione;
d – per inadempienze gravi da parte dell’affittuario.Per intraprendere la procedura di sfratto, il locatore deve inoltrare all’inquilino la disdetta del contratto di locazione. Se questo rientra nella vecchia disciplina dell’equo canone, la disdetta deve essere trasmessa, con raccomandata A/R, almeno sei mesi prima della scadenza; se si tratta di un contratto con patti in deroga, il termine è di almeno un anno prima della prima scadenza e di almeno sei mesi per le successive.Nei casi di affitti basati sulla normativa vigente valgono i sei mesi per i contratti liberi e regolati, mentre la disdetta è automatica per i contratti cosiddetti liberissimi (regolati solo dal Codice civile, tipo l’uso turistico), senza necessità di alcuna comunicazione preventiva.Se il giudice ha concesso un provvedimento di proroga allo sfratto, questo può essere impugnato dal proprietario con opposizione (art. 618 Codice di procedura Civile).Nell’eventualità di sfratto per morosità dell’inquilino, il locatore può produrre una lettera raccomandata A/R in cui si sollecita il pagamento degli affitti arretrati entro una data ben precisa rivolgendosi contemporaneamente ad un avvocato per l’avvio della pratica legale.

La procedura di sfratto

Quando il giudice conferma lo sfratto, consente in genere un rinvio, da sei mesi ad un anno, rispetto alla scadenza prevista dal contratto.

L’atto di precetto

Durante i periodi di rinvio, il canone aumenta per legge del 20 per cento. Se l’inquilino non paga la maggiorazione, e diventa quindi moroso, rischia di accelerare i tempi del rilascio. Dopo il primo rinvio, il proprietario notifica tramite l’ufficiale giudiziario l’atto di precetto, nel quale si chiede all’inquilino di sgomberare l’appartamento entro 10 giorni.

Nell’atto di precetto devono risultare:
– gli estremi di registrazione del contratto di locazione;
– gli estremi dell’ultima denuncia Ici;
– gli estremi delle ricevute di versamento dell’Ici relative all’anno precedente;
– gli estremi dell’ultima dichiarazione dei redditi, nella quale il reddito derivante dal contratto è stato dichiarato.

Nell’ipotesi in cui questi non fossero in regola con il fisco, l’inquilino può opporsi allo sfratto.

La proroga

Trascorsi 10 giorni, il legale della proprietà deposita la richiesta di esecuzione dello sfratto presso gli ufficiali giudiziari. L’inquilino sotto sfratto può però chiedere un’ ultima proroga al giudice, che decide tenendo conto della situazione specifica.

Di regola la proroga non può superare 6 mesi, che diventano 18 nei casi di disagio tutelati dalla legge:

– famiglie con più di 5 figli;
– anziani con oltre 65 anni;
– disoccupati, cassintegrati o lavoratori in mobilità;
– malati terminali o portatori di handicap;
– se l’inquilino è socio di una cooperativa per la costruzione di un appartamento;
– se l’inquilino prova di essere in attesa di un appartamento in costruzione o di un alloggio formalmente assegnato di edilizia residenziale pubblica o di enti previdenziali o assicurativi.

Nella domanda, da presentare alla cancelleria dell’Ufficio esecuzioni immobiliari o graduazione sfratti del Tribunale civile, si deve chiedere la fissazione di una nuova data dell’esecuzione del rilascio, ai sensi dell’articolo 6 della legge numero 431 del 9 dicembre 1998.

E’ consigliabile conservarne una copia da esibire all’ufficiale giudiziario che si presenta ad eseguire lo sfratto.

Alla domanda vanno allegati i seguenti certificati:

– provvedimento di sfratto;
– stato di famiglia;
– redditi di tutti i componenti del nucleo familiare;
– modelli dell’ufficio di collocamento, per cassintegrati e disoccupati;
– scheda di mobilità, per gli iscritti alle liste di mobilità;
– documentazione comprovante l’assegnazione di un alloggio da parte del Comune o di pubblica proprietà, di un ente previdenziale o assicurazione;
– rogito notarile o compromesso di acquisto di abitazione in costruzione;
– certificato di portatore di handicap, con specificata diagnosi e percentuale di invalidità;
– certificati medici e cartelle cliniche.

L’inquilino e lo sfratto

Nei Comuni ad alta densità abitativa e nei capoluoghi di provincia, per gli sfratti per terminata locazione, è previsto che l’inquilino possa richiedere al magistrato di fissare nuovamente il termine di rilascio, concedendo una proroga, che normalmente non può superare i sei mesi.

È inoltre prevista un’eccezione per anziani di età oltre i 65 anni, handicappati, disoccupati e cassaintegrati: in questo caso la proroga può arrivare a diciotto mesi.

L’inquilino deve allegare all’istanza ogni documento utile ai fini della valutazione del suo stato di bisogno e di necessità della proroga. La data fissata dal giudice non è prorogabile nei casi di necessità, morosità e inadempienza contrattuale.

Esauriti tutti i termini di proroga, se l’inquilino non riconsegna l’immobile, il proprietario ha diritto ad eseguire il provvedimento ricorrendo alla forza pubblica. Tuttavia, la legge prevede che possano eseguire gli sfratti soltanto i proprietari che siano in regola con il fisco.

L’inquilino può dunque operare un ricorso al giudice, dimostrando l’eventuale irregolarità anche nei casi di sfratti per necessità, morosità o inadempienza contrattuale.

About Massimo Montanari
Massimo Montanari, italiano, nato a Lussemburgo il 16 luglio 1961. Formatosi in Confcommercio col ruolo di Segretario delle Delegazioni di Sarsina e Mercato Saraceno, dal 2011 ha deciso di cambiare percorso lavorativo ed ha portato il suo bagaglio di esperienza nel Settore Sindacale dell'Associazione Cesenate. Attualmente si occupa di varie categorie Sindacali all'interno di Confcommercio e tra queste quella che ha avuto i maggiori risultati in termini di aumento di Associati è proprio la F.I.M.A.A. Cesena della quale è Segretario Provinciale. Buon Tennista, è anche grande appassionato di Basket ed è attivo nel mondo del Volontariato. “Malamente opera chi dimentica ciò che ha imparato". ”Tito Maccio Plauto"

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