Monthly Archives: Ottobre 2015

FIMAA-CONFCOMMERCIO: “TASSAZIONE IMMOBILIARE, PROPOSTE DI MODIFICA PER FAVORIRE LA RIPRESA”

Primo Piano TavernaIn audizione alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati, FIMAA Italia ha illustrato la sua ricetta per risollevare il settore immobiliare. Sì all’abolizione della Tasi per le prime case, riduzione delle imposte sugli immobili locati e razionalizzazione su quelle dei terreni, ottimizzazione dei benefici legati alle agevolazioni per le ristrutturazioni sono alcuni dei temi che il Presidente Nazionale Santino Taverna ha portato al tavolo presieduto dall’Onorevole Maurizio Bernardo.

 “L’elevata pressione fiscale sulle imprese e sulle famiglie continua a costituire una zavorra pesantissima per la ripresa economica. Occorre ridare alla casa il ruolo che da sempre ha per le famiglie italiane pensando anche alle imprese ed agli immobili ad esse strumentali. Il nostro auspicio è pervenire ad un riesame della tassazione sulle locazioni, alla chiara definizione delle imposizioni sui terreni edificabili basata su valori di mercato effettivi (e non presunti) ed alla ottimizzazione dei benefici fiscali legati alla ristrutturazione degli immobili anche riducendo i tempi di ammortamento”.

Lo ha sostenuto la FIMAA – Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, (Agenti Immobiliari, Mediatori Creditizi, Mediatori Merceologici e Agenti in Attività Finanziaria) aderente a Confcommercio –  in audizione ieri alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati, presieduta dall’On. Maurizio Bernardo.

Sul tema delle locazioni, ha affermato il Presidente Nazionale Santino Taverna “è necessario rivedere la vigente normativa sia in termini di tassazione che di durata dei contratti. Gli immobili concessi in locazione rappresentano un volano per lo sviluppo dell’economia in generale e del settore immobiliare in particolare. In materia di cedolare secca sarebbe importante equiparare, in termini di vantaggi e di applicabilità, le imprese ai privati, rendendo appetibili gli investimenti nel comparto anche da parte degli investitori istituzionali. 

In Italia solo il 33% delle seconde case sono destinate all’uso per vacanza da parte dei proprietari o comunque per uso turistico. Il rimanente 67% di seconde case sono comunque locate ad uso abitativo residenziale. La legge 431/98 (riforma delle locazioni) oggi non risponde più alle mutate esigenze del mercato sia in termini di durata contrattuale che per tipologia di contratti.”

Per la riforma del Catasto, FIMAA auspica che “anche i rappresentanti della categoria degli Agenti immobiliari siano coinvolti nelle sedi istituzionali per contribuire ai processi evolutivi della normativa, all’interno delle Commissioni preposte. Occorre evitare il rischio che per avviare un sistema catastale più equo, trasparente e semplificato, si finisca per generare ulteriori oneri per i cittadini, per le imprese, gli esercizi commerciali e gli artigiani (immobili strumentali alle loro attività) con sistemi di calcolo incongruenti con la realtà”.

“Il patrimonio immobiliare italiano – ha osservato ancora la FIMAA – è costituito da migliaia di unità immobiliari che necessitano di interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica. A tal proposito sarebbe opportuno ridurre l’IVA dal 10 al 4% anche per gli interventi di ristrutturazione degli immobili residenziali adibiti ad abitazione principale”.

Il mercato immobiliare di sostituzione va favorito “agevolando imprese ed operatori nel ritiro dell’usato quando propongono immobili nuovi o ristrutturati in classi energetiche elevate (A o B).  Le permute a tassa fissa (come avviene per le auto) faciliterebbero il mercato di scambio incentivando l’efficientamento energetico”.

Per la riqualifica energetica degli immobili è auspicabile incentivarla per interi stabili proponendo agevolazioni anche lungo termine, sino al 2020, anno in cui entrerà in vigore la norma europea del “Piano 20 20 20” – Pacchetto clima. Sempre in ambito di agevolazioni fiscali relative ad interventi di ristrutturazione degli immobili “sarebbe opportuno consentire di poter usufruire del beneficio fiscale in un lasso di tempo ridotto rispetto ai 10 anni attualmente previsti”.

Particolare attenzione FIMAA ha prestato alle imposte relative ai terreni edificabili, compresi quelli vincolati da standard urbanistici. La Federazione ha fatto presente che diversi proprietari di terreni edificabili, per evitare le imposte di Imu e Tasi riferite ad un valore di mercato determinato senza riferimenti oggettivi, sono indotti a porre sul mercato i lotti coinvolti generando l’incremento di offerta.

Tale processo – ha affermato la Federazione non favorisce il recupero del già edificato e alimenta problematiche di non poco conto”. Il prezzo effettivo di vendita di questi lotti, risulta spesso disallineato rispetto a quello che attribuito dalle Agenzia delle Entrate. Le stesse prescindendo dal prezzi di vendita concordato tra le parti e risultante negli atti notarili, applicano in sede di accertamento valori molto più elevati di quelli stabiliti dal mercato.

Oltre al danno, già indotto dalla crisi che ne ha ridotto il valore, c’è anche la beffa della maggiore imposizione (imposta di registro e tassazione su plusvalenze mai percepite). E’ importante intervenire affinché le Amministrazioni locali, in accordo con le Agenzie delle Entrate, stabiliscano ed aggiornino periodicamente i valori tenendo conto dell’andamento del mercato. Un modo per eliminare imposizioni incongruenti ed evitare ricorsi onerosi e complessi da definire.

Infine, la Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari ha sottolineato la necessità di rendere “gli importi pagati dai privati per le mediazioni (provvigioni) fiscalmente detraibili dalla dichiarazione dei redditi” (la detraibilità oggi consentita è di 1000 euro).  Anche in materia di dichiarazione dei compensi del mediatore in atto notarile, la Federazione ritiene corretta l’indicazione delle generalità dell’Agente immobiliare ma inopportuna e lesiva ai fini della privacy l’indicazione degli importi percepiti.

Semplificazione della tasi e imu: un’occasione perduta?

local tax1Il Governo ha approvato giovedì scorso la legge di stabilità del 2016, ma per l’entrata in vigore definitiva sarà necessario attendere ancora il dibattito parlamentare. L’intervento sulla TASI era tra i più attesi. La detassazione totale dell’abitazione principale era pressoché sicura, ma si attendeva anche la radicale semplificazione dei due tributi oramai divenuti ingestibili da tutti gli operatori, ivi compresi i professionisti che dovrebbero avere un buon grado di dimestichezza con la materia tributaria.

Le aspettative sono andate deluse. La Local Tax, avrebbe dovuto non solo sostituire IMU e TASI, con un accorpamento dei due tributi, ma rendere molto più agevole il computo dell’onere tributario. Al contrario la bozza della legge di stabilità prevede pochi interventi che di fatto renderanno ancor più difficile il calcolo di IMU e TASI.

La prima modifica prevede l’esenzione dell’abitazione principale che risulta così essere completamente detassata. Non si applicherà né l’IMU (questa non à una novità), né la TASI, anche se l’immobile posseduto à di lusso come ad esempio, le ville ed i castelli (categorie catastali A1, A8 e A9). L’esenzione riguarderà anche l’abitazione principale non posseduta a titolo di proprietà, ma in base ad un contratto di locazione o comodato. Fino al 31 dicembre 2015 il detentore pagherà, a seconda della delibera comunale, una quota variabile dal 10 al 30 per cento.

Casa all’asta con la garanzia.

asta immobiliareVendere all’asta la propria abitazione, incaricando un notaio di occuparsi della faccenda. È una possibilità con parecchi vantaggi, tra cui la sicurezza per venditore e acquirente che l’immobile ha tutte le carte in regola. Questo può avvenire sfruttando l’articolo 1336 del codice civile, sull’offerta al pubblico di vendita di immobili.

Ad approfondire le modalità pratiche dell’operazione è il Consiglio nazionale del notariato con lo studio Studio Civilistico n. 153-2014/C, che studia le condizioni di legittimità di una facoltà che potrebbe anche dare una mano a sbloccare il mercato immobiliare. In sostanza il venditore che dà incarico al notaio di bandire l’asta, sottoscrivendo contemporaneamente un’offerta al pubblico in forma pubblica.

Al notaio è richiesta, a questo punto, un’attività di verifica e controllo, prima della predisposizione del bando d’asta, non soltanto per garantire la perfetta conformità dell’immobile e la sua assoluta assenza di vizi, ma anche, quando è il caso, per rendere evidenti nel bando gli eventuali vizi urbanistici o di altra natura riscontrati e quali siano le garanzie prestate dal venditore.

Il notaio, quindi, bandisce l’asta e redige il verbale di aggiudicazione, individuando l’aggiudicatario e determinando il prezzo di aggiudicazione. Seguono altri adempimenti per perfezionare la conclusione del contratto.

Fonte: ItaliaOggi