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FIMAA-CONFCOMMERCIO: “TASSAZIONE IMMOBILIARE, PROPOSTE DI MODIFICA PER FAVORIRE LA RIPRESA”
Semplificazione della tasi e imu: un’occasione perduta?
Il Governo ha approvato giovedì scorso la legge di stabilità del 2016, ma per l’entrata in vigore definitiva sarà necessario attendere ancora il dibattito parlamentare. L’intervento sulla TASI era tra i più attesi. La detassazione totale dell’abitazione principale era pressoché sicura, ma si attendeva anche la radicale semplificazione dei due tributi oramai divenuti ingestibili da tutti gli operatori, ivi compresi i professionisti che dovrebbero avere un buon grado di dimestichezza con la materia tributaria.
Le aspettative sono andate deluse. La Local Tax, avrebbe dovuto non solo sostituire IMU e TASI, con un accorpamento dei due tributi, ma rendere molto più agevole il computo dell’onere tributario. Al contrario la bozza della legge di stabilità prevede pochi interventi che di fatto renderanno ancor più difficile il calcolo di IMU e TASI.
La prima modifica prevede l’esenzione dell’abitazione principale che risulta così essere completamente detassata. Non si applicherà né l’IMU (questa non à una novità), né la TASI, anche se l’immobile posseduto à di lusso come ad esempio, le ville ed i castelli (categorie catastali A1, A8 e A9). L’esenzione riguarderà anche l’abitazione principale non posseduta a titolo di proprietà, ma in base ad un contratto di locazione o comodato. Fino al 31 dicembre 2015 il detentore pagherà, a seconda della delibera comunale, una quota variabile dal 10 al 30 per cento.
Casa all’asta con la garanzia.
Vendere all’asta la propria abitazione, incaricando un notaio di occuparsi della faccenda. È una possibilità con parecchi vantaggi, tra cui la sicurezza per venditore e acquirente che l’immobile ha tutte le carte in regola. Questo può avvenire sfruttando l’articolo 1336 del codice civile, sull’offerta al pubblico di vendita di immobili.
Ad approfondire le modalità pratiche dell’operazione è il Consiglio nazionale del notariato con lo studio Studio Civilistico n. 153-2014/C, che studia le condizioni di legittimità di una facoltà che potrebbe anche dare una mano a sbloccare il mercato immobiliare. In sostanza il venditore che dà incarico al notaio di bandire l’asta, sottoscrivendo contemporaneamente un’offerta al pubblico in forma pubblica.
Al notaio è richiesta, a questo punto, un’attività di verifica e controllo, prima della predisposizione del bando d’asta, non soltanto per garantire la perfetta conformità dell’immobile e la sua assoluta assenza di vizi, ma anche, quando è il caso, per rendere evidenti nel bando gli eventuali vizi urbanistici o di altra natura riscontrati e quali siano le garanzie prestate dal venditore.
Il notaio, quindi, bandisce l’asta e redige il verbale di aggiudicazione, individuando l’aggiudicatario e determinando il prezzo di aggiudicazione. Seguono altri adempimenti per perfezionare la conclusione del contratto.
Fonte: ItaliaOggi